Archivi giornalieri: 21 aprile 2022

Concorso Ministero della Giustizia: pubblicato il bando per 1060 Tecnici di Amministrazione

Concorso Ministero della Giustizia: pubblicato il bando per 1060 Tecnici di Amministrazione

 

Nella Gazzetta Ufficiale IV^ serie speciale “Concorsi ed esami” n. 26 del 1 aprile 2022,  è stato pubblicato il bando del nuovo Concorso Ministero della Giustizia, per titoli ed esami, su base distrettuale, per la copertura a tempo determinato di 1660 di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, da inquadrare tra il personale del Ministero della giustizia.

Di questi, 1060 saranno assunti per ricoprire il profilo professionale di Tecnico di Amministrazione. Vediamo di seguito tutti i requisiti indispensabili per avere accesso alla procedura concorsuale, come partecipare e le prove d’esame previste dal bando.

Indice:

Requisiti per partecipare

Per l’ammissione al concorso è richiesto il possesso, oltre che dei requisiti generici (tra cui cittadinanza italiana, maggiore età e godimento dei diritti civili e politici), di uno dei seguenti titoli di studio, che devono essere posseduti alla data di scadenza dei termini di presentazione della domanda di partecipazione nonché al momento dell’assunzione in servizio:

  • laurea (L) in: L-14 Scienze dei servizi giuridici; L-18 Scienze dell’economia e della gestione aziendale; L-33 Scienze economiche; L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali; e titoli equiparati;
  • diploma di laurea di vecchio ordinamento (DL) in giurisprudenza; economia e commercio; scienze politiche; e titoli equiparati ed equipollenti;
  • laurea specialistica (LS) in: 22/S Giurisprudenza; 102/S Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica; 64/S Scienze dell’economia; 84/S Scienze economico-aziendali; 57/S Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali; 60/S Relazioni internazionali; 70/S Scienze della politica; 71/S Scienze delle pubbliche amministrazioni; 88/S Scienze per la cooperazione allo sviluppo; 89/S Sociologia; 99/S Studi europei; e titoli equiparati;
  • laurea magistrale (LM) in: LMG/01 Giurisprudenza; LM-77 Scienze economico-aziendali; LM-87 Servizio sociale e politiche sociali; LM-52 Relazioni internazionali; LM-56 Scienze dell’economia; LM-62 Scienze della politica; LM-63 Scienze delle pubbliche amministrazioni; LM-81 Scienze per la cooperazione allo sviluppo; LM-88 Sociologia e ricerca sociale; LM-90 Studi europei; e titoli equiparati.

Come iscriversi al concorso

Per partecipare al concorso, i candidati dovranno inviare la domanda di ammissione esclusivamente per via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID), compilando il modulo elettronico sul sistema «Step-One 2019», raggiungibile dalla rete internet all’indirizzo «https://ripam.cloud», previa registrazione del candidato sullo stesso sistema. Per la partecipazione al concorso il candidato deve essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) a lui intestato.

Si ricorda che, come segnalato nel bando, deve essere presentata domanda per uno solo dei profili e, nel profilo scelto, per uno solo dei codici di concorso.

Leggi anche: Concorso Ministero della giustizia: in G.U. due bandi per 5410 unità profili tecnici

Procedura di selezione

La procedura selettiva del concorso indetto dal Ministero della Giustizia sarà espletata adottando la modalità semplificata approvata dal governo nel 2021, con il D.L. 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge
n. 76/2021, al fine di velocizzare i tempi di realizzazione degli inserimenti in servizio.

Di conseguenza, anche questa selezione prevede lo svolgimento di due fasi, articolate come di seguito:

  • valutazione dei titoli,
  • prova scritta.

Valutazione dei titoli

La prima fase di selezione consiste nella valutazione dei titoli presentati dal candidato al momento di compilazione ed invio della domanda di partecipazione. Nel caso della procedura per i 1060 Tecnici di Amministrazione, verranno attribuiti i seguenti punti fino a un massimo di 15:

  • fino a 6 punti per il voto di laurea (con riferimento al titolo di studio conseguito con miglior profitto tra tutti quelli dichiarati per l’ammissione al concorso);
  • fino a 5 punti  per eventuali ulteriori titoli universitari in ambiti attinenti al profilo per cui è stata presentata domanda;
  • 3 punti per l’abilitazione alla professione di avvocato.

Prova scritta

L’unica prova scritta prevista dal Concorso del Ministero della Giustizia, consiste in un test di  40 quesiti a risposta multipla da risolvere nell’arco di 60 minuti. La prova si intende superata con un punteggio minimo di 21/30, ed è volta a verificare la conoscenza delle seguenti materie:

  • Diritto amministrativo;
  • Servizi di cancelleria;
  • Lingua inglese.

Per prepararsi alla prova scritta consigliamo il seguente volume:

Concorso 5410 posti Ministero della Giustizia 1060 Tecnici di amministrazione
Prova scritta

› Diritto amministrativo
› Servizi di cancelleria
› Lingua inglese (quiz)

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Sedi di lavoro

La procedura di selezione indetta dal Ministero della Giustizia,  avverrà su base distrettuale. Di conseguenza, quando il candidato presenta la domanda di partecipazione al concorso, deve indicare già il distretto di corte di appello dove andrà a lavorare se risulterà tra i vincitori.

Di seguito le sedi disponibili per i 1060 Tecnici di Amministrazione:

  • Corte di cassazione e amministrazione centrale: 157 unità;
  • Ancona: 18 unità;
  • Bari: 38 unità;
  • Bologna: 59 unità;
  • Brescia: 35 unità;
  • Cagliari: 29 unità;
  • Caltanissetta: 13 unità;
  • Campobasso: 10 unità;
  • Catania: 42 unità;
  • Catanzaro: 37 unità;
  • Firenze: 55 unità;
  • Genova: 29 unità;
  • L’Aquila: 23 unità;
  • Lecce: 34 unità;
  • Messina: 17 unità;
  • Milano: 93 unità;
  • Napoli: 128 unità;
  • Palermo: 44 unità;
  • Perugia: 13 unità;
  • Potenza: 14 unità;
  • Reggio Calabria: 26 unità;
  • Roma: 100 unità;
  • Salerno: 24 unità;
  • Torino: 55 unità;
  • Trieste: 16 unità;
  • Venezia: 51 unità.

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Concorso Asmel 2022: in G.U. il bando per 116 Enti Locali sottoscrittori

Concorso Asmel 2022: in G.U. il bando per 116 Enti Locali sottoscrittori

 

Nella Gazzetta Ufficiale di martedì 12 aprile 2022 (Gazzetta Ufficiale IV^ serie speciale “Concorsi ed esami” n. 29 del 12 aprile 2022) è stato pubblicato il bando del nuovo concorso ASMEL da svolgersi con procedura unificata, aperto ai candidati sia diplomati che laureati.

La selezione è stata indetta al fine di formare un elenco di idonei per l’assunzione a tempo indeterminato e determinato per diversi profili ai sensi dell’art.3-bis del DL n.80/2021, convertito in legge n.113/2021 in esecuzione dell’Accordo tra 116 Comuni sottoscrittori e successivi aderenti tra i 3.800 enti soci dell’Associazione Asmel.

Tra i profili professionali ricercati tramite la presente selezione, i seguenti richiedono il possesso della Laurea in Scienze giuridiche:

  • Istruttore Direttivo Amministrativo,
  • Istruttore Direttivo di Vigilanza,
  • Esperto rendicontazione.

Di seguito un approfondimento su tutti gli enti locali aderenti alla procedura unificata, i requisiti necessari per avere accesso al concorso e le prove d’esame previste dal bando.

Indice:

Enti locali sottoscrittori

Gli Enti locali aderenti all’accordo per la predisposizione della lista di idonei da assumere a tempo indeterminato e determinato sono, complessivamente, 116, così distribuiti in ordine alfabetico:

  • Acquaviva d’Isernia (IS), Alberobello (BA), Alì Terme (ME), Alonte (VI), Altavilla Silentina (SA), Ariano Irpino (AV), Arienzo (CE), Ascea (SA), Assago (MI), Avigliano (PZ), Azienda Speciale Sarno Servizi Integrati (SA),
  • Bacoli (NA), Banari (SS), Barano d’Ischia (NA), Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Baselice (BN), Biccari (FG), Borgo Ticino  (NO), Bosa (OR), Bova Marina (RC), Buccino (SA), Buglio in Monte (SO),
  • Cabras (OR), Caggiano (SA), Calabritto (AV), Campomorone (GE), Capizzi (ME), Caposele (AV), Carignano (TO), Casagiove (CE), Casaletto Spartano (SA), Casali del Manco (CS), Casoria (NA),  Castel San Vincenzo (IS), Castelluccio Inferiore (PZ), Castelluccio Superiore (PZ), Castione Andevenno (SO), Centuripe (EN), Ceresole d’Alba (CN), Certaldo (FI), Cigognola (PV), Coggiola (BI), Colli a Volturno (IS), Colliano (SA), Comunità Montana Tanagro Alto E Medio Sele (SA), Comunità Montana Terminio Cervialto (AV), Conca della Campania (CE), Consorzio Chierese per i servizi (TO), Contursi Terme (SA), Cumiana (TO), Curti (CE),
  • Farindola (PE), Fonni (NU), Forlì del Sannio (IS)
  • Gerola Alta (SO),
  • Ilbono (NU), Irsina (MT),
  •  Lagonegro (PZ), Longobardi (CS), Lucca Sicula (AG),
  •  Magliano Vetere (SA), Mandanici (ME), Manziana (RM), Marcianise (CE), Melissano (LE), Mileto (VB), Mirabella Eclano (AV), Moconesi (GE), Montecilfone (CB), Montecorice (SA), Morbegno (SO), Moretta (CN), Motta Visconti (MI),
  • Nicosia (EN),
  • Ofena (AQ), Oliveto Citra (SA), Orgosolo (NU), Oricola (AQ), Osilo (SS),
  • Petralia Sottana (PA), Pettoranello del Molise (IS), Pianezze (VI), Pietrelcina (BN), Pizzoli (AQ), Porto Torres (SS), Pralormo (TO),
  • Radda in Chianti (SI), Riola Sardo (OR), Roccalumera (ME), Roccamandolfi (IS), Rocchetta a Volturno (IS), Romagnano al Monte (SA),
  •  Sabbioneta (MN), San Martino Valle Caudina (AV), San Vito (SU), Sant’Agata de’ Goti (BN), Santena (TO), Santo Stefano di Camastra (ME), Santu Lussurgiu (OR), Sarno (SA), Sarule (NU), Scapoli (IS), Sepino (CB), Serrara Fontana (NA), Siliqua (CA), Silvi (TE), Sorgono (NU)
  • Terme Vigliatore (ME), Torraca (SA), Torrenova (ME), Tortorici (ME), Trivento (CB), Tufara (CB),
  • Unione Montana Valli Borbera e Spinti (AL),
  • Varallo (VC), Villamassargia (SU).

Profili professionali

I profili professionali ricercati tramite il nuovo bando di Concorso Asmel, di categoria D e C, dunque in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado e di laurea, sono i seguenti:

  • Istruttore Direttivo Amministrativo – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo Amministrativo-Contabile – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo Contabile – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo Tecnico – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo di Vigilanza – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo Informatico – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo – Assistente Sociale – Cat. D,
  • Istruttore Direttivo – Agronomo – Cat. D,
  • Esperto rendicontazione – Cat. D,
  • Istruttore Amministrativo – Cat. C,
  • Istruttore Amministrativo – Contabile – Cat. C,
  • Istruttore di Vigilanza – Cat. C,
  • Istruttore Tecnico – Geometra – Cat. C,
  • Istruttore Informatico – Cat. C,
  • Educatore Asilo Nido – Cat. C.

Requisiti per partecipare

Per essere ammesso alla selezione il candidato deve essere in possesso dei seguenti requisiti alla data di scadenza del bando, a pena di esclusione:

  • cittadinanza italiana o cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Unione Europea;
  • età non inferiore ad anni 18;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • idoneità fisica all’impiego ed alle mansioni proprie del profilo professionale oggetto di selezione;
  • non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali pendenti;
  • non essere stato interdetto o sottoposto a misure che per legge escludono l’accesso agli impieghi presso le Pubbliche Amministrazioni;
  • non essere stato destituito, dispensato dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione per persistente insufficiente rendimento, (ovvero) non essere stato dichiarato decaduto da un impiego statale, ovvero non essere stato licenziato da una Pubblica Amministrazione ad esito di un procedimento disciplinare per scarso rendimento o per aver conseguito l’impiego mediante la produzione di documenti falsi o con mezzi fraudolenti;
  • per i soli concorrenti di sesso maschile, essere in posizione regolare nei riguardi degli obblighi di leva e del servizio militare.

Per quanto riguarda i titoli di studio, ai profili professionali di Categoria C sarà richiesto il possesso di un  diploma di scuola secondaria superiore di secondo grado, che per alcuni profili dovrà essere specifico della relativa area.

Per avere accesso alla selezione di profili di Categoria D, invece, è necessario il possesso di almeno una laurea triennale.

Come fare domanda

Coloro che intendono partecipare alla procedura concorsuale indetta da ASMEL dovranno inviare la propria candidatura sulla piattaforma telematica www.asmelab.it con accesso tramite SPID.

Il termine ultimo per inoltrare l’istanza di partecipazione è fissato al 27 aprile 2022.

Prova scritta

La procedura di selezione del concorso Asmel consiste nell’espletamento da parte dei candidati di un’unica prova scritta, consistente in un quiz a risposta multipla di 60 domande, in un tempo effettivo di 60 minuti.

Per quanto riguarda gli argomenti, nel bando si legge che tutti i profili professionali avranno in comune sia i quiz situazionali, sia le seguenti materie:

  • Diritto pubblico,
  • Diritto Amministrativo/Diritto degli Enti locali,
  • Diritto Amministrativo/Disciplina dei contratti pubblici,
  • Diritto Amministrativo e del lavoro/Disciplina del Pubblico Impiego,
  • Diritto Amministrativo/Disciplina in materia di trasparenza e anticorruzione,
  • Diritto amministrativo/Diritto di accesso,
  • Nozioni di diritto dell’Unione europea,
  • Nozioni di diritto penale / Reati contro la Pubblica Amministrazione,
  • Lingua Inglese,
  • Nozioni di Informatica,
  • Nozioni di contabilità pubblica,
  • Nozioni di tutela della privacy.

Le materie specifiche, invece, sono indicate all’interno del bando ufficiale, suddivise per ciascun profilo professionale.

Verranno dichiarati “idonei all’assunzione”, ed inseriti nell’apposito elenco a disposizione dei Comuni, i candidati che superano la prova selettiva con un punteggio minimo di 7/10.

Volume consigliato:

Concorso ASMEL Selezione per gli Enti locali Materie comuni

Luigi Tramontano, Stefano Bertuzzi, Gianluca Cottarelli, Maggioli Editore

Il volume si presenta come utile strumento di preparazione alla selezione indetta dall’Asmel (Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali).

 

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Infedeltà coniugale: i comportamenti che possono portare all’addebito in caso di separazione o divorzio

Infedeltà coniugale: i comportamenti che possono portare all’addebito in caso di separazione  o divorzio

 

A volte, sbagliando, si crede che il tradimento sia esclusivamente un atto consumato con una persona diversa dal proprio coniuge, che può essere dello stesso sesso del sesso opposto.

In realtà non è così.

Si deve fare attenzione a diversi comportamenti che, anche se nell’opinione comune non vengono ritenuti come tradimento in senso stretto, per la legge e per i giudici lo sono.

A questo proposito è consigliabile stare attenti a quello che si fa, perché si potrebbe ritorcere contro se stessi.

Prima di stabilire quanti tipi di tradimento esistono, si deve fare una precisazione.

Si può tradire quando il matrimonio è da tempo in frantumi a causa di altri e pregressi motivi.

In simili casi non si perde il diritto al mantenimento se dovesse sopraggiungere una successiva separazione e il divorzio, mentre negli altri casi scatta il cosiddetto “addebito”, vale a dire, l’imputazione di responsabilità per la fine dell’unione sancita con il matrimonio.

Indice

1. Il tradimento fisico

Il tradimento è in primo luogo quello fisico, vale a dire, l’atto sessuale.

La congiunzione è di sicuro tradimento, anche se dovesse essere consumata un’unica volta, anche se con una prostituta.

La semplice fantasia erotica non viene considerata tradimento.

Consigliamo il volume:

Manuale di separazione e divorzio

2. Iscriversi a un sito di incontri

Secondo la giurisprudenza, l’iscrizione a un sito di incontri oppure a una chat erotica, indipendentemente dal numero di contatti e di occasioni ricevute o se queste non si siano concretizzate in incontri effettivi, è causa di addebito della separazione, perché implica violazione al dovere di fedeltà.

Lo scambio di email dalle quali si deduca un interesse, sia fisico sia affettivo, viene considerato tradimento.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione, la relazione platonica, anche se a distanza, implica l’addebito.

Le sentenze che attribuiscono la responsabilità della fine del matrimonio al coniuge scoperto a scriversi con un contatto su Internet, anche se mai incontrato di persona, sono numerose.

Simili comportamenti sono sufficienti a rompere il legame di fiducia con l’altro coniuge.

3. La chat erotica

Se si vuole subire l’addebito basta una chat erotica.

Allo stesso modo delle  e mail, lo scambio di messaggi espliciti o anche vagamente allusivi rompe il legame di fiducia che dovrebbe tenere uniti i coniugi.

La dimostrazione della conversazione è una valida prova per addebitare la separazione al coniuge reo di averla compiuta.


Leggi anche:

 

4. Gli atteggiamenti equivoci

Nel tradimento rientra, implicando anche un risarcimento del danno, il comportamento del coniuge che, in pubblico, si comporta in modo equivoco con un’altra persona lasciando intendere alla collettività che ha una relazione affettiva con la stessa.

Questo perché mette in pericolo la reputazione del coniuge che, trattandosi di un diritto tutelato dalla Costituzione, deve essere risarcita.

5. Il vantarsi di avere avuto rapporti

Si deve fare attenzione a vantarsi con gli amici di avere avuto rapporti con un’altra persona.

Anche se non dovesse corrispondere a verità e si trattasse di “sbruffoneria”, facilmente dimostrabile, il comportamento integra un tradimento perché lede la reputazione del coniuge facendolo apparire in pubblico come una persona che ha subito un tradimento coniugale, che in gergo viene denominata “cornuto”.

6. Che cosa non è tradimento

Non viene considerata tradimento una relazione avuta prima del matrimonio, anche  se dovesse essere una sera prima, in molti casi durante la festa di addio al celibato o al nubilato, nonostante sia  facile immaginare quale reazione potrebbe determinare una simile scoperta.

Anche se potrebbe essere considerato tradimento, non genera nessuna conseguenza legale un illecito comportamento altrui, come ad esempio, un precedente tradimento o l’abbandono del tetto coniugale, la dichiarazione di volersi separare, i continui litigi, le violenze e le vessazioni subite all’interno del tetto domestico.

7. Che cosa comporta il tradimento?

Come abbiamo è stato accennato in precedenza, il tradimento comporta l’addebito, vale a dire,  l’imputazione di responsabilità, per la fine del matrimonio.

Questa imputazione viene accertata dal giudice nel giudizio di separazione o divorzio.

L’addebito si applica in modo esclusivo nell’ipotesi di separazione giudiziale.

Se i coniugi dovessero decidere di procedere alla separazione in modo consensuale, arrivando a un accordo, non si potrà parlare di addebito.

In sede di separazione giudiziale uno dei coniugi può chiedere che la separazione venga addebitata all’altro.

L’addebito consiste nell’attribuire all’altro coniuge la responsabilità della fine del vincolo matrimoniale.

Secondo il codice civile, il giudice, quando pronuncia la separazione, dichiara, se ricorrono le circostanze e venga richiesto, a quale dei coniugi sia addebitabile la separazione, considerando la sua condotta contraria ai doveri che derivano dal matrimonio (art. 151 c.c.).

Le conseguenze che seguono l’addebito della separazione sono due.

Con la prima, il coniuge al quale è stata addebitata la separazione perde il diritto al mantenimento, che l’altro non gli dovrà dare, mentre continuano a spettargli gli alimenti, che si differenziano dal mantenimento perché servono esclusivamente a garantire i mezzi minimi di sussistenza.

Il coniuge al quale viene attribuita la separazione per colpa perde anche i diritti successori nei confronti dell’altro.

Con la seconda, il partner al quale è stata addebitata la separazione non può succedere all’altro nel caso di morte. Si tratta di una conseguenza negativa che, in assenza di addebito, si verifica esclusivamente dopo la sentenza di divorzio.

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Bonus

Bonus auto e moto 2022

 

In fase di approdo sulle tasche dei consumatori i nuovi incentivi automotive, previsti per l’acquisto di autoveicoli nuovi appartenenti a 3 categorie: elettrici, ibridi plug-in, endotermici a basse emissioni. Contributi estesi anche all’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici, ibridi, termici. Incentivi aggiuntivi in caso di rottamazione. Il DPCM entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

DPCM “automotive”

Il 6 aprile scorso il Presidente del Consiglio dei Ministri, dietro proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, della Transizione Ecologica, ha firmato un decreto che ridisegna e finanzia in maniera strutturale gli incentivi per l’acquisto di veicoli, auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni.

Destinazione

Il DPCM destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientrano tra le risorse predisposte dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria d’insieme di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.

Fasce di emissione e contributi

Più in dettaglio, la misura stabilisce che:

  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi altri 2 mila euro se è nel contempo rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Tale categoria di ecobonus viene finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug – in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro ove sia contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.

Persone fisiche

Gli incentivi per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermici, verranno concessi alle persone fisiche.

Società di car sharing

Una percentuale dei fondi è stata riservata alle società di car sharing per l’acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in.

Veicoli commerciali elettrici

In favore delle piccole e medie imprese, incluse le persone giuridiche che esercitano attività di trasporto di cose in conto proprio, ovvero in conto terzi, vengono inoltre previsti contributi per l’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L’incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4. Viene quindi riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate viene riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Queste categorie di ecobonus sono finanziate con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.

Ciclomotori e motocicli

Il DPCM contempla incentivi pure per l’acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7): un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo di 3 mila euro e del 40% fino a 4000 mila euro qualora venga rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. L’ecobonus in questione risulta finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024. Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) si prevede, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d’acquisto e fino a 2500 euro con contestuale rottamazione. Tale categoria di ecobonus viene finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.

Step dopo la firma

Il provvedimento entrerà in vigore a seguito della registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il Governo definirà ulteriori misure di rafforzamento del settore e delle filiere.

 

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Crisi d’Impresa: entrata in vigore del Codice posticipata al 15 luglio

Crisi d’Impresa: entrata in vigore del Codice posticipata al 15 luglio

 

È stata posticipata al 15 luglio 2022 l’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa.
Il testo del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) è stato modificato dal decreto per l’approvazione del PNRR approvato il 13 aprile dal Consiglio dei Ministri.

Questa proroga è in linea con il termine ultimo per il recepimento della direttiva “Insolvency”, fissato per il 17 luglio 2022.

Come anticipato in un nostro articolo le novità più significative del decreto legislativo A.G. n. 374,   riguardano in particolare quattro aspetti fondamentali:

  1. Le misure di allerta precoce e accesso alle informazioni;
  2. I quadri di ristrutturazione preventiva;
  3. Le procedure di esdebitazione e le interdizioni;
  4. L’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.

Le innovazioni incidono, sulla disciplina della composizione negoziata della crisi e gli strumenti di segnalazione dei creditori qualificati e comunicazione da parte degli istituti di credito, in sostituzione delle procedure di allerta e di composizione assistita con la definizione dei parametri che fanno scattare l’obbligo di accedervi; sul maggior favor per la continuità aziendale nel concordato preventivo e la determinazione degli assetti adeguati in funzione della tempestiva rilevazione della crisi, come previsti dall’art. 2086 c.c.; la nascita dello strumento del piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione (PRO);  il venir meno con l’esdebitazione delle cause di ineleggibilità e decadenza collegate all’apertura della liquidazione giudiziale.

Per approfondimenti consigliamo il CORSO ONLINE
Codice della crisi: nessun sistema di allerta, arriva la negoziazione
a cura dell’Avv. Monica Mandico e dell’ Avv. Flavia Silla
Giovedì 28 Aprile 2022

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