Archivio mensile:dicembre 2021

Modifica del saggio di interesse legale: aggiornamenti per il 2022

Modifica del saggio di interesse legale: aggiornamenti per il 2022

Dal 1° gennaio 2022 la misura del saggio degli interessi legali (articolo 1284 del codice civile) è stata fissata all’1,25% in ragione d’anno, secondo quanto stabilito dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 13 dicembre 2021.

La circolare INPS 29 dicembre 2021, n. 203 illustra i riflessi sul calcolo delle somme aggiuntive per omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, nonché sulle prestazioni pensionistiche e previdenziali.

Assegno unico e universale: le istruzioni

Assegno unico e universale: le istruzioni

Il decreto che istituisce la nuova misura a sostegno delle famiglie è di imminente pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale; di seguito le prime istruzioni.

Dal prossimo 1° gennaio 2022 sarà possibile presentare la domanda per l’Assegno unico universale. La prestazione sarà pagata a partire da marzo e andrà a sostituire le altre prestazioni e detrazioni.

L’Assegno unico universale è un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio minorenne a carico e fino alla maggiore età e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni di età. L’Assegno unico è riconosciuto anche per ogni figlio a carico con disabilità senza limiti di età.

È “unico” perché mira a semplificare e potenziare gli interventi in favore della genitorialità e della natalità, è “universale” perché è garantito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

Le prestazioni assorbite

L’Assegno unico assorbe le seguenti prestazioni:

  • il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè),
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

La prestazione non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido.

Nessuna fretta nel presentare le domande

Non c’è alcuna fretta nel presentare la domanda, chi la presenta entro il 30 giugno 2022 avrà comunque gli arretrati da marzo. Per le domande presentate dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022 il pagamento è previsto a marzo, per le domande presentate successivamente il pagamento sarà effettuato il mese successivo alla presentazione delle stesse. Per i nuovi nati l’assegno unico decorre dal settimo mese di gravidanza.

L’importo varia in base all’ ISEE

L’importo dell’assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito, sarà proporzionale al valore ISEE , quindi serve per fare la domanda anche se non è obbligatorio. Chi non presenta l’ ISEE avrà l’importo minimo e potrà comunque presentarlo in un secondo momento. La domanda si presenta nelle stesse modalità dell’assegno temporaneo.

Assegno unico compatibile con il Reddito di Cittadinanza

L’assegno è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati. Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’assegno sarà corrisposto dall’INPS, senza necessità di presentare domanda.

Il simulatore dell’Assegno unico e universale

È online il simulatore dell’Assegno unico e universale. Il servizio permette agli interessati di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.

Il servizio è accessibile liberamente, senza credenziali di accesso, ed è consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso.

PIN telefonico temporaneo: accesso ai servizi tramite Contact center

PIN telefonico temporaneo: accesso ai servizi tramite Contact center

Dal 1° ottobre 2021, ai sensi dell’art. 24, comma 4, del D.L. n. 76/2020, l’accesso a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione è consentito solo attraverso credenziali Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Carta d’Identità Elettronica (CIE) e Sistema Pubblico dell’Identità Digitale (SPID). Non sono più utilizzabili i PIN rilasciati dall’Istituto, con la sola eccezione di quelli associati a cittadini residenti all’estero non in possesso di un documento di riconoscimento italiano, come stabilito dalla circolare INPS 12 agosto 2021, n. 127.

Tuttavia l’accesso ai servizi INPS tramite il Contact center non è consentito attraverso le sole credenziali SPIDCIE o CNS, in quanto non prevedono un riconoscimento telefonico dell’utente.

L’accesso a tutti i canali di servizio è possibile, invece, attraverso il PIN telefonico temporaneo.

Il PIN telefonico temporaneo è utilizzabile anche per inoltrare la domanda dell’Assegno unico e universale.

Per ottenere il PIN telefonico temporaneo gli utenti possono accedere direttamente all’applicativo Assegnazione PIN telefonico temporaneo e indicare il periodo di validità desiderato, che varia da un giorno a tre mesi. Gli utenti ottengono così un codice alfanumerico dalla durata prescelta. In caso di smarrimento, è possibile generare un nuovo PIN telefonico che annullerà automaticamente il precedente.

Dottorati di ricerca 2022-2023: avviso per le università

Dottorati di ricerca 2022-2023: avviso per le università

È stato pubblicato un avviso rivolto alle università, finalizzato alla selezione di dottorati di ricerca in materia di industria 4.0, sviluppo sostenibile, INPS e welfare, per l’anno accademico 2022-2023.

Gli atenei potranno presentare le proposte di dottorato entro le 12 del 25 gennaio 2022.

Codice crisi d’impresa e insolvenza: certificazione debiti contributivi

Codice crisi d’impresa e insolvenza: certificazione debiti contributivi

A seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 l’entrata in vigore del “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155” inizialmente prevista per il 15 agosto 2020 è stata differita, da ultimo, al 16 maggio 2022.

Fanno eccezione alcuni articoli del Codice, con il quale il legislatore è intervenuto sulle procedure concorsuali con la finalità di sostenere i tentativi delle aziende in difficoltà di restare operative sul mercato, per i quali la data di entrata in vigore è stabilita al 16 marzo 2019.

L’articolo 363, stabilisce che l’INPS e l’INAIL, su richiesta del debitore o del tribunale, comunicano i crediti vantati a titolo di contributi e premi assicurativi, attraverso il rilascio di un certificato unico. Con la determinazione del Direttore generale n. 99 del 14 giugno 2019 l’Istituto ha provveduto a definire i contenuti della “Certificazione dei debiti contributivi” e i tempi per il rilascio della stessa.

La Certificazione è necessaria per l’accesso alla nuova procedura di composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa.

Con il messaggio 28 dicembre 2021, n. 4696, l’Istituto illustra il contenuto e il termine per il rilascio del Certificato unico dei debiti contributivi e la procedura denominata “VE.R.A. e Certificazione dei Debiti Contributivi

Contributi previdenziali e assistenziali: conguaglio di fine 2021

Contributi previdenziali e assistenziali: conguaglio di fine 2021

Con la circolare INPS 28 dicembre 2021, n. 198, l’Istituto fornisce le istruzioni sulle operazioni di conguaglio di fine 2021 per i datori di lavoro privati non agricoli che utilizzano la dichiarazione contributiva UNIEMENS e per i datori di lavoro iscritti alla Gestione pubblica che utilizzano il flusso UNIEMENS

 

Denuncia obbligatoria che il datore di lavoro, che svolge la funzione di sostituto d’imposta, invia mensilmente all’INPS.

 

 ListaPosPA .

I datori di lavoro possono effettuare il conguaglio, oltre che con la denuncia di competenza del mese di dicembre 2021 (scadenza di pagamento 16 gennaio 2022), anche con quella di competenza di gennaio 2022 (scadenza di pagamento 16 febbraio 2022), attenendosi alle modalità indicate per le singole fattispecie.

I conguagli che si riferiscono al TFR al Fondo di Tesoreria e alle misure compensative possono essere inseriti nella denuncia di febbraio 2022 con scadenza fissata al 16 marzo.

Sant’ Eugenio di Milano

Sant’ Eugenio di Milano


Nome: Sant’ Eugenio di Milano
Titolo: Vescovo
Nascita: VIII Secolo, Milano
Morte: VIII Secolo, Milano
Ricorrenza: 30 dicembre
Tipologia: Commemorazione
 
Non si hanno notizie certe su di lui, da Landolfo Seniore sappiamo che si trattava di un vescovo venuto in Italia al seguito di Carlo Magno, di cui era anche padre spirituale.

A lui venne attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo fatti da papa Adriano I e dallo stesso Carlo Magno. Per dirimere la questione i padri riuniti in concilio decisero di posare sull’altare della basilica di San Pietro i due messali romano e ambrosiano, dopo le porte della basilica furono chiuse e sorvegliate, e tutti pregarono e digiunarono per tre giorni. Quando furono riaperte le porte della basilica, i due messali erano ancora chiusi, ma miracolosamente si spalancarono tutti e due, ciò fu interpretato come un segno del Cielo che ambedue i riti avevano pari dignità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano sant’Eugènio, Vescovo e Confessore.

TFR/TFS dipendenti pubblici: nuova funzionalità del servizio online

TFR/TFS dipendenti pubblici: nuova funzionalità del servizio online

Con il messaggio 28 dicembre 2021, n. 4688 l’INPS comunica che dallo stesso giorno è disponibile una nuova versione degli applicativi SIN TFR e SIN TFS per la richiesta di quantificazione del TFR / TFS , utile sia per la cessione ordinaria sia per la cessione agevolata.

Attraverso la nuova funzione di rinuncia alla richiesta di quantificazione, il cittadino potrà annullare le domande inviate in precedenza.

Un manuale dedicato è disponibile alle pagine Gestione Dipendenti Pubblici: servizi online TFR Gestione Dipendenti Pubblici: servizi online TFS .

San Davide

 

San Davide


Nome: San Davide
Titolo: Re
Ricorrenza: 29 dicembre
Tipologia: Commemorazione
 
Pastore, Re, Santo, Profeta e Poeta: questi sono i titoli di David. E la sua condizione è quella di peccatore, ma di peccatore pentito, lavato dal pianto sincero e amarissimo.

Nessun’altra figura dell’Antico Testamento ha la tragica grandiosità, la drammatica potenza di questo personaggio, dalla cui radice terrosa e vitale doveva sorgere l’immacolato stelo della Vergine. Egli è un giovane pastore, quando viene recato presso il Re Saul, perché col suo canto lenisca la tetraggine del sovrano sospettoso e fughi i fantasmi della sua pazzia, derivata dallo smodato abuso del potere regale.

San Davide

Sul campo di battaglia, dinanzi ai tracotanti Filistei, egli affronta il gigante Golia, armato di sola fionda. Golia ride di lui. Ma il giovane pastore e cantore, sicuro di sé, rivolge all’avversario le parole che non declinano: « Tu vieni a me con la spada, la lancia, lo scudo. Io invece vengo nel nome del Signore ». E nel nome dà Signore, scaglia il sasso che abbatte Golia, simbolo della potenza terrena, sempre vinta da chi agisce ed opera nel nome del Signore.

Il successo del giovane eroe rende Saul ingiusto verso di lui. David è costretto a fuggire e a nascondersi, perseguitato, ma generoso e pietoso verso il suo folle persecutore. Non confida che nel Signore: « In te spero, o Signore. Ch’io non sia confuso in eterno ». « Nelle tue mani raccomando il mio spirito. Salvami, Signore, Dio di verità ».

Infine, vittorioso e proclamato Re, danza e canta dinanzi all’Arca Sacra, contenente le Tavole della Legge. E suscita il disprezzo di Micol, figlia di Saul, ch’egli ha sposato, ma che non capisce la grandezza spirituale del marito.

Dalla sua anima s’alzano allora gl’inni della riconoscenza e dell’ammirazione: « I cieli narrano la gloria di Dio E le opere sue annunziano il firmamento Un giorno getta all’altro la parola E la notte alla notte la racconta ». Così egli è degno di fondare la città alta sul monte: Gerusalemme, simbolo e figura della città celeste.

Eppure questo eroe, questo grande Profeta, questo altissimo Poeta, questo glorioso Re, pecca. Egli è un uomo: il suo corpo è impastato di fango; dal suo grasso fermentano le iniquità; il suo cuore è un grumo di passioni: « Ecco, nell’iniquità sono stato generato e nei peccati mi generò mia madre ».

Il suo peccato ha un nome di donna: Bersabea. La sua iniquità ha il nome del marito di lei, mandato da lui a morte sicura: l’eroico Uria:. Eppure David sente d’avere peccato, non contro Uria né con Bersabea, ma contro il suo Signore: « Contro di te solo ho peccato E ho fatto ciò che è male ai tuoi occhi ».

Piange amaramente, riconosce la sua miseria, invoca il perdono: « Abbi pietà di me, Signore Secondo la tua misericordia. Con la tua grande clemenza togli i peccati miei Lava le mie iniquità. Dal mio peccato mondami Riconosco il mio delitto. Il mio peccato è dinanzi a me ».

E intanto son le lacrime che lo bagnano. P la cenere del pentimento che lo vela. Il frutto del peccato, il figlio illegittimo, muore. E il padre, dopo aver implorato, scongiurato, digiunato, accetta la punizione. « Tu sei giustificato nella tua clemenza E inattaccabile è il tuo giudizio ».

Ma di qui innanzi, la vita del Re profeta e poeta non sarà che un seguito di sciagure. I suoi figli gli si ribelleranno. I suoi sudditi lo tradiranno. Egli è ormai la figura stessa del dolore: « Inaridito come un coccio è il mio vigore E la mia lingua mi s’è attaccata alle fauci. Alla polvere della morte m’hai ridotto ».

Santificato dal dolore, David diventa la figura della vittima, e i canti della sua sofferenza si mutano in profezie sulla passione di Cristo: « Una turba di malfattori mi ha assediato Han trafitto le mie mani e i miei piedi ». « Fiele mi han dato per cibo E nella mia sete mi hanno abbeverato d’aceto ». « Si sono divisi i miei panni E sulla mia veste han gettato i dadi ».

E grida, come griderà Gesù sulla Croce: « Dio, Dio mio, guarda a me. Perché mi hai abbandonato? ». Ma regnò ancora, nonostante pericoli e affanni. Resse lo scettro d’Israele per una quarantina d’anni, fino alla morte, sui settanta, grande nella gloria, ma ancor più nell’umiliazione e nel pentimento.

Re, poeta, profeta. E Santo, secondo la Chiesa, per il dolore accettato e quasi invocato, come fuoco divoratore sulla sua odiata iniquità, sul suo peccato confessato e maledetto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Davide, re e profeta, che, figlio di Iesse il Betlemita, trovò grazia presso Dio e fu unto con olio santo dal profeta Samuele, perché regnasse sul popolo d’Israele; trasportò nella città di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza del Signore e il Signore stesso gli giurò che la sua discendenza sarebbe rimasta in eterno, perché da essa sarebbe nato Gesù Cristo secondo la carne.

PREGHIERA DI SAN DAVIDE RE

1 O Eterno, da’ ascolto a una giusta causa, presta attenzione al mio grido, porgi l’orecchio alla mia preghiera, che non viene da labbra di frode.

2 Venga la mia difesa dalla tua presenza; gli occhi tuoi vedano ciò che è retto.

3 Tu hai investigato il mio cuore, l’hai visitato di notte, mi hai provato e non hai trovato nulla; mi sono proposto di non peccare con la mia bocca.

4 Riguardo alle opere degli uomini, per la parola delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie dei violenti.

5 I miei passi sono rimasti fermi nei tuoi sentieri e i miei piedi non hanno vacillato.

6 Io t’invoco, o Dio, perché tu mi esaudisci, tendi il tuo orecchio verso di me, ascolta le mie parole.

7 Mostrami la tua meravigliosa bontà, o tu, che con la tua destra salvi dai loro avversari quelli che si rifugiano in te.

8 Custodiscimi come la pupilla dell’occhio; nascondimi all’ombra delle tue ali,

9 dagli empi che mi opprimono e dai nemici mortali che mi circondano.

10 I loro cuori si sono induriti, con la loro bocca parlano con arroganza.

11 Ora ci hanno circondati, seguono i nostri passi; fissano i loro occhi per atterrarci.

12 Il mio nemico somiglia a un leone che si strugge dal desiderio di lacerare, e a un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.

13 Levati, o Eterno, affrontalo, abbattilo; libera l’anima mia dall’empio con la tua spada.

14 O Eterno, con la tua mano liberami dagli uomini, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu riempi coi tuoi tesori nascosti; i loro figli si satollano e lasciano il resto dei loro beni ai loro bambini.

15 Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò.


Nome: San Davide
Titolo: Re
Ricorrenza: 29 dicembre
Tipologia: Commemorazione
 
Pastore, Re, Santo, Profeta e Poeta: questi sono i titoli di David. E la sua condizione è quella di peccatore, ma di peccatore pentito, lavato dal pianto sincero e amarissimo.

Nessun’altra figura dell’Antico Testamento ha la tragica grandiosità, la drammatica potenza di questo personaggio, dalla cui radice terrosa e vitale doveva sorgere l’immacolato stelo della Vergine. Egli è un giovane pastore, quando viene recato presso il Re Saul, perché col suo canto lenisca la tetraggine del sovrano sospettoso e fughi i fantasmi della sua pazzia, derivata dallo smodato abuso del potere regale.

San Davide

Sul campo di battaglia, dinanzi ai tracotanti Filistei, egli affronta il gigante Golia, armato di sola fionda. Golia ride di lui. Ma il giovane pastore e cantore, sicuro di sé, rivolge all’avversario le parole che non declinano: « Tu vieni a me con la spada, la lancia, lo scudo. Io invece vengo nel nome del Signore ». E nel nome dà Signore, scaglia il sasso che abbatte Golia, simbolo della potenza terrena, sempre vinta da chi agisce ed opera nel nome del Signore.

Il successo del giovane eroe rende Saul ingiusto verso di lui. David è costretto a fuggire e a nascondersi, perseguitato, ma generoso e pietoso verso il suo folle persecutore. Non confida che nel Signore: « In te spero, o Signore. Ch’io non sia confuso in eterno ». « Nelle tue mani raccomando il mio spirito. Salvami, Signore, Dio di verità ».

Infine, vittorioso e proclamato Re, danza e canta dinanzi all’Arca Sacra, contenente le Tavole della Legge. E suscita il disprezzo di Micol, figlia di Saul, ch’egli ha sposato, ma che non capisce la grandezza spirituale del marito.

Dalla sua anima s’alzano allora gl’inni della riconoscenza e dell’ammirazione: « I cieli narrano la gloria di Dio E le opere sue annunziano il firmamento Un giorno getta all’altro la parola E la notte alla notte la racconta ». Così egli è degno di fondare la città alta sul monte: Gerusalemme, simbolo e figura della città celeste.

Eppure questo eroe, questo grande Profeta, questo altissimo Poeta, questo glorioso Re, pecca. Egli è un uomo: il suo corpo è impastato di fango; dal suo grasso fermentano le iniquità; il suo cuore è un grumo di passioni: « Ecco, nell’iniquità sono stato generato e nei peccati mi generò mia madre ».

Il suo peccato ha un nome di donna: Bersabea. La sua iniquità ha il nome del marito di lei, mandato da lui a morte sicura: l’eroico Uria:. Eppure David sente d’avere peccato, non contro Uria né con Bersabea, ma contro il suo Signore: « Contro di te solo ho peccato E ho fatto ciò che è male ai tuoi occhi ».

Piange amaramente, riconosce la sua miseria, invoca il perdono: « Abbi pietà di me, Signore Secondo la tua misericordia. Con la tua grande clemenza togli i peccati miei Lava le mie iniquità. Dal mio peccato mondami Riconosco il mio delitto. Il mio peccato è dinanzi a me ».

E intanto son le lacrime che lo bagnano. P la cenere del pentimento che lo vela. Il frutto del peccato, il figlio illegittimo, muore. E il padre, dopo aver implorato, scongiurato, digiunato, accetta la punizione. « Tu sei giustificato nella tua clemenza E inattaccabile è il tuo giudizio ».

Ma di qui innanzi, la vita del Re profeta e poeta non sarà che un seguito di sciagure. I suoi figli gli si ribelleranno. I suoi sudditi lo tradiranno. Egli è ormai la figura stessa del dolore: « Inaridito come un coccio è il mio vigore E la mia lingua mi s’è attaccata alle fauci. Alla polvere della morte m’hai ridotto ».

Santificato dal dolore, David diventa la figura della vittima, e i canti della sua sofferenza si mutano in profezie sulla passione di Cristo: « Una turba di malfattori mi ha assediato Han trafitto le mie mani e i miei piedi ». « Fiele mi han dato per cibo E nella mia sete mi hanno abbeverato d’aceto ». « Si sono divisi i miei panni E sulla mia veste han gettato i dadi ».

E grida, come griderà Gesù sulla Croce: « Dio, Dio mio, guarda a me. Perché mi hai abbandonato? ». Ma regnò ancora, nonostante pericoli e affanni. Resse lo scettro d’Israele per una quarantina d’anni, fino alla morte, sui settanta, grande nella gloria, ma ancor più nell’umiliazione e nel pentimento.

Re, poeta, profeta. E Santo, secondo la Chiesa, per il dolore accettato e quasi invocato, come fuoco divoratore sulla sua odiata iniquità, sul suo peccato confessato e maledetto.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Davide, re e profeta, che, figlio di Iesse il Betlemita, trovò grazia presso Dio e fu unto con olio santo dal profeta Samuele, perché regnasse sul popolo d’Israele; trasportò nella città di Gerusalemme l’Arca dell’Alleanza del Signore e il Signore stesso gli giurò che la sua discendenza sarebbe rimasta in eterno, perché da essa sarebbe nato Gesù Cristo secondo la carne.

PREGHIERA DI SAN DAVIDE RE

1 O Eterno, da’ ascolto a una giusta causa, presta attenzione al mio grido, porgi l’orecchio alla mia preghiera, che non viene da labbra di frode.

2 Venga la mia difesa dalla tua presenza; gli occhi tuoi vedano ciò che è retto.

3 Tu hai investigato il mio cuore, l’hai visitato di notte, mi hai provato e non hai trovato nulla; mi sono proposto di non peccare con la mia bocca.

4 Riguardo alle opere degli uomini, per la parola delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie dei violenti.

5 I miei passi sono rimasti fermi nei tuoi sentieri e i miei piedi non hanno vacillato.

6 Io t’invoco, o Dio, perché tu mi esaudisci, tendi il tuo orecchio verso di me, ascolta le mie parole.

7 Mostrami la tua meravigliosa bontà, o tu, che con la tua destra salvi dai loro avversari quelli che si rifugiano in te.

8 Custodiscimi come la pupilla dell’occhio; nascondimi all’ombra delle tue ali,

9 dagli empi che mi opprimono e dai nemici mortali che mi circondano.

10 I loro cuori si sono induriti, con la loro bocca parlano con arroganza.

11 Ora ci hanno circondati, seguono i nostri passi; fissano i loro occhi per atterrarci.

12 Il mio nemico somiglia a un leone che si strugge dal desiderio di lacerare, e a un leoncello che sta in agguato nei nascondigli.

13 Levati, o Eterno, affrontalo, abbattilo; libera l’anima mia dall’empio con la tua spada.

14 O Eterno, con la tua mano liberami dagli uomini, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu riempi coi tuoi tesori nascosti; i loro figli si satollano e lasciano il resto dei loro beni ai loro bambini.

15 Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò.