Archivi giornalieri: 7 dicembre 2021

Ministri e Sottosegretari

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Ministri e Sottosegretari

Presidente del Consiglio dei Ministri

Mario Draghi

Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Roberto Garofoli

Sottosegretario di Stato

Vincenzo Amendola

Sottosegretario di Stato

Giuseppe Moles

Sottosegretario di Stato

Bruno Tabacci

Sottosegretario di Stato

Franco Gabrielli

Sottosegretario di Stato

Valentina Vezzali

Sottosegretario di Stato


Ministri Senza Portafoglio

Ministro per i Rapporti con il Parlamento

Deborah Bergamini

Sottosegretario di Stato

Caterina Bini

Sottosegretario di Stato

Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale

Vittorio Colao

Ministro

Assuntela Messina

Sottosegretario di Stato

Ministro per la Pubblica Amministrazione

Renato Brunetta

Ministro

Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie

Ministro per il Sud e la Coesione territoriale

Dalila Nesci

Sottosegretario di Stato

Ministro per le Politiche giovanili

Fabiana Dadone

Ministro

Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia

Elena Bonetti

Ministro

Ministro per le disabilità

Erika Stefani

Ministro


Ministri

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Luigi Di Maio

Ministro

Marina Sereni

Vice Ministro

Manlio Di Stefano

Sottosegretario di Stato

Benedetto Della Vedova

Sottosegretario di Stato

Ministero dell’Interno

Nicola Molteni

Sottosegretario di Stato

Ivan Scalfarotto

Sottosegretario di Stato

Carlo Sibilia

Sottosegretario di Stato

Ministero della Giustizia

Marta Cartabia

Ministro

Anna Macina

Sottosegretario di Stato

Francesco Paolo Sisto

Sottosegretario di Stato

Ministero della Difesa

Lorenzo Guerini

Ministro

Giorgio Mulè

Sottosegretario di Stato

Stefania Pucciarelli

Sottosegretario di Stato

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Daniele Franco

Ministro

Laura Castelli

Vice Ministro

Maria Cecilia Guerra

Sottosegretario di Stato

Alessandra Sartore

Sottosegretario di Stato

Federico Freni

Sottosegretario di Stato

Ministero dello Sviluppo Economico

Gilberto Pichetto Fratin

Vice Ministro

Alessandra Todde

Vice Ministro

Anna Ascani

Sottosegretario di Stato

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Francesco Battistoni

Sottosegretario di Stato

Gian Marco Centinaio

Sottosegretario di Stato

Ministero della Transizione Ecologica

Ilaria Fontana

Sottosegretario di Stato

Vannia Gava

Sottosegretario di Stato

Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili

Teresa Bellanova

Vice Ministro

Alessandro Morelli

Vice Ministro

Giovanni Carlo Cancelleri

Sottosegretario di Stato

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Andrea Orlando

Ministro

Rossella Accoto

Sottosegretario di Stato

Tiziana Nisini

Sottosegretario di Stato

Ministero dell’Istruzione

Patrizio Bianchi

Ministro

Barbara Floridia

Sottosegretario di Stato

Rossano Sasso

Sottosegretario di Stato

Ministero dell’Università e della Ricerca

Ministero della Cultura

Lucia Borgonzoni

Sottosegretario di Stato

Ministero della Salute

Roberto Speranza

Ministro

Pierpaolo Sileri

Sottosegretario di Stato

Andrea Costa

Sottosegretario di Stato

Ministero del Turismo

News

Il mandato di Sergio Mattarella come presidente della repubblica è ormai giunto al termine e già da diversi mesi sono iniziati a circolare nomi di suoi possibili successori.

Quella del capo dello stato infatti è una figura fondamentale nell’ordinamento italiano. Questo perché non solo l’inquilino del Quirinale costituisce un architrave imprescindibile per il funzionamento delle istituzioni ma anche perché rappresenta un punto di rifermento fondamentale in un momento di grave crisi del sistema partitico.

Sono molte le competenze che la costituzione italiana attribuisce al presidente della repubblica. Un ruolo delicato a cui, specie negli ultimi anni, cittadini e addetti ai lavori hanno guardato con sempre maggiore attenzione.

Tra le sue prerogative principali vi è certamente quella di nominare il presidente del consiglio dei ministri e, su proposta di quest’ultimo, i ministri (articolo 92 costituzione). Inoltre ha il potere di promulgare le leggi. Può sciogliere le camere e indire nuove elezioni (articoli 87 e 88). Presiede infine due organi rilevanti come il consiglio superiore della magistratura (Csm) e il consiglio supremo di difesa.

12 i presidenti della repubblica in carica dal 1948 a oggi.

Tali poteri sono stati esercitati in maniera diversa dai presidenti che si sono succeduti negli anni e che hanno contribuito così a definire la prassi costituzionale di questo incarico. Sette anni infatti sono un tempo lungo, nel corso del quale ciascun presidente ha contribuito a un capitolo della nostra storia politica. Nel caso degli anni trascorsi da Mattarella al Quirinale però è da segnalare come il contesto politico – e non solo – sia profondamente mutato diverse volte.

Gli anni del centrosinistra

Durante il mandato di Mattarella si sono succeduti 5 diversi esecutivi. La transizione tra un governo e l’altro non è sempre stata semplice da gestire. Ciò con una sola eccezione: il passaggio dal governo Renzi a quello Gentiloni alla conclusione della XVII legislatura.

i presidenti del consiglio nominati da Mattarella (Gentiloni, Conte e Draghi).

Nel dicembre del 2016 infatti, a seguito della vittoria del “no” al referendum sulla riforma costituzionale che il suo governo aveva promosso, Matteo Renzi rassegnò le proprie dimissioni.

Al suo posto a palazzo Chigi si insediò l’ex ministro degli esteri che proseguì il lavoro in continuità con il suo predecessore. Sostenuto peraltro dalla stessa maggioranza. Il governo Gentiloni guidò quindi il paese fino alla conclusione naturale della legislatura nel 2018.

Partiti e movimenti populisti al governo

A seguito delle elezioni politiche, gli schieramenti tradizionali di centrodestra e centrosinistra non ottennero la maggioranza. Ciò anche in virtù del grande risultato ottenuto dal Movimento 5 stelle che divenne la principale forza presente in parlamento. Anche i pentastellati tuttavia da soli non avevano i numeri per formare un governo.

Si aprirono quindi delle trattative tra i 3 partiti che avevano ottenuto il maggior numero di seggi (Lega, M5s e Partito democratico) per tentare di formare un governo di compromesso. Una fase che durò per diversi mesi senza esiti. In quei giorni il presidente della repubblica mostrò una certa insofferenza per le difficoltà di dialogo tra gli schieramenti. Tra le opzioni sul tavolo, qualora la situazione non si fosse sbloccata, Mattarella annunciò anche quella di formare un “governo di servizio” che traghettasse il paese fino a nuove elezioni.

Alla fine Lega e Movimento 5 stelle trovarono un accordo e siglarono il cosiddetto “contratto di governo”. Tuttavia le difficoltà non finirono qui. Un altro ostacolo alla nascita del nuovo esecutivo infatti furono le posizioni fortemente euroscettiche che, in particolare la Lega ma anche il Movimento 5 stelle, avevano manifestato all’epoca.

Lega e M5s arrivarono a chiedere l’impeachment per Mattarella.

Posizioni mal sopportate da Mattarella e che in particolare portarono al diniego sulla nomina di Paolo Savona, come ministro dell’economia. L’ex accademico infatti aveva più volte evocato l’uscita dell’Italia dall’euro. Una posizione inaccettabile per il capo dello stato che temeva effetti negativi sull’economia italiana. Tale decisione però non mancò di destare forti polemiche. Tanto che i leader delle due forze politiche, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, arrivarono addirittura a chiedere la messa in stato d’accusa di Mattarella.

Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri, tranne quella del ministro dell’economia. La designazione del ministro dell’economia costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari.

Tali polemiche però rientrarono e l’impasse fu superato. Alla fine al dicastero di via XX settembre andò un altro esponente gradito alla Lega, Giovanni Tria. Grazie a questo accordo poté finalmente nascere il governo Conte, a 70 giorni di distanza dalla consultazione elettorale.

70 giorni trascorsi dalle elezioni alla nomina del primo governo Conte.

Il governo giallorosso e l’esplosione della pandemia

Mattarella fu poi costretto a intervenire nuovamente nell’estate del 2019. Forte del risultato particolarmente positivo alle elezioni europee, il leader della Lega Matteo Salvini decise di far cadere il governo con l’obiettivo di andare a elezioni anticipate e capitalizzare così il proprio consenso. Tuttavia Mattarella prima di sciogliere le camere volle provare a percorrere la via delle consultazioni per capire se ci fosse la possibilità di formare una maggioranza diversa.

Mattarella ha sempre privilegiato la risoluzione parlamentare delle crisi.

Possibilità che si concretizzò grazie al Partito democratico, a Liberi e uguali e alla neonata formazione di Matteo Renzi Italia viva. Queste tre forze politiche si sostituirono alla Lega a fianco del Movimento 5 stelle permettendo così la nascita del governo Conte II. La vita del paese, politica e non solo, però fu stravolta pochi mesi dopo dell’esplosione della pandemia. Così come accaduto all’estero, anche in Italia della gestione dell’emergenza si è fatto carico essenzialmente il governo.

Ma anche il presidente della repubblica in questa situazione ha esercitato un ruolo importante. Svolgendo infatti il proprio incarico di garante dell’unità nazionale Mattarella ha cercato di rassicurare gli italiani in un momento di grande difficoltà. Celebre il fuori onda nel discorso di fine anno del 2020 in cui Mattarella ricordava di non aver avuto la possibilità di andare dal parrucchiere.

 
 

Ma il capo dello stato ha svolto il proprio ruolo anche nelle cerimonie ufficiali presenziando alla commemorazioni dei cittadini deceduti al municipio di Codogno. Molto significative inoltre le celebrazioni all’altare della patria in occasione della festa della repubblica. Con un’immagine, quella di Mattarella che in solitudine depone una corona d’alloro, particolarmente significativa.

Draghi, il coronavirus e il Pnrr

Un altro passaggio particolarmente delicato è stato quello che all’inizio del 2021 ha portato alla nascita del governo Draghi. In questo caso fu Matteo Renzi a togliere l’appoggio all’esecutivo. Come abbiamo raccontato, senza il sostegno di Italia viva infatti la maggioranza giallorossa difficilmente avrebbe avuto i numeri per andare avanti. Così, dopo un tentativo di formare un nuovo gruppo centrista, Conte decise di rassegnare le dimissioni.

Anche in questo caso ci sono state alcune forze politiche, in particolare Lega e Fratelli d’Italia, che avevano chiesto di andare al voto. Ma di nuovo Mattarella ha cercato prima di trovare una soluzione parlamentare alla crisi. Ciò anche alla luce delle situazione difficile che stava attraversando il paese in quei giorni, in cui doveva iniziare la campagna vaccinale e c’era la necessità di lavorare sulla definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Dapprima Mattarella ha conferito un mandato esplorativo al presidente della camera Roberto Fico. Fallito questo esperimento, il capo dello stato si è rivolto a Mario Draghi.

Altre emergenze

L’emergenza coronavirus non è stato l’unico evento traumatico che ha caratterizzato la storia del nostro paese durante il mandato di Mattarella. In tali occasioni il capo dello stato ha sempre fatto sentire la sua presenza. Solo per citare alcuni esempi, nel 2016 il presidente della repubblica si recò a Malpensa per rendere omaggio alle salme degli italiani uccisi durante l’attentato estremista di Nizza.

Durante eventi traumatici per il paese Mattarella è sempre stato in prima linea.

Poche settimane dopo invece si recò nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto, visitando e partecipando alle esequie delle vittime ad AmatriceAccumuli e Arquata del Tronto. Da segnalare anche l’incontro con i familiari di Giulio Regeni. Occasione in cui il presidente della repubblica auspicò il massimo impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti per appurare la verità su cosa accadde al giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto.

Nel 2017 invece volle incontrare personalmente una delegazione dei soccorritori che intervennero a Rigopiano in Abruzzo. Dove una slavina travolse una struttura alberghiera causando la morte di 29 persone. Nell’agosto dello stesso anno si è poi recato sull’isola d’Ischia, anche in questo caso per far visita alle popolazioni terremotate.

Il 2018 invece si caratterizzò per la tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova in cui persero la vita 43 persone. Anche in questo caso Mattarella volle essere in prima fila durante la celebrazione delle esequie.

Lo scandalo delle nomine del Csm

Nel corso del suo mandato Mattarella, in quanto presidente del consiglio superiore della magistratura, ha anche dovuto fronteggiare lo scandalo legato alle nomine e ai concorsi truccati.

Secondo le indagini degli inquirenti infatti le varie correnti interne al Csm avevano elaborato un sistema attraverso il quale spartirsi le cariche più prestigiose. Tale inchiesta peraltro portò alla radiazione dalla magistratura di Luca Palamara (ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati) ma sono molti altri i giudici tuttora sottoposti a procedura disciplinare.

Il presidente della repubblica non può sciogliere il Csm a discrezione.

Dopo queste rivelazioni in molti chiesero al capo dello stato di sciogliere l’organo. Le polemiche seguite a questi fatti costrinsero il Quirinale a diramare una nota con la quale si specificava che, in base al dettato costituzionale, il presidente non può sciogliere il Csm in via discrezionale ma solo nel momento in cui risulti impossibile il suo funzionamento (come ad esempio in caso di mancanza del numero legale).

Mattarella inoltre evidenziò che uno scioglimento avrebbe comportato l’elezione di un nuovo consiglio con le vecchie modalità che erano state contestate dalle forze politiche, oltre a bloccare i procedimenti disciplinari in corso. Allo stesso tempo ribadì in più occasioni la necessità di provvedere rapidamente ad una riforma dell’organo. Compito che spetta al parlamento.

È necessario che il tracciato della riforma sia volto a rimuovere prassi inaccettabili, frutto di una trama di schieramenti cementati dal desiderio di occupare ruoli di particolare importanza giudiziaria e amministrativa

Il mandato di Sergio Mattarella in numeri

Come abbiamo visto quindi il settennato di Sergio Mattarella che sta ormai per concludersi si è caratterizzato per una serie di eventi particolarmente significativi che hanno segnato la storia del nostro paese.

Volendo analizzare l’attività del presidente della repubblica da un punto di vista statistico possiamo osservare che gli interventi pubblici svolti da Mattarella nel corso del suo mandato, in base al diario tenuto dal Quirinale, sono stati oltre 3.800.

L’attività del capo dello stato poi può essere suddivisa tra visite all’estero (48) e incontri con alti rappresentanti di stato o di istituzioni internazionali (235). A queste si aggiungono incontri con esponenti del governo, alti dirigenti pubblici e leader di partito (108). Da segnalare inoltre gli interventi in qualità di presidente del Csm (22). Mattarella infine ha presieduto in 9 occasioni il consiglio supremo di difesa.

 
 
DA SAPERE

Il grafico si basa sull’attività riportata nel diario del presidente della repubblica. Sono stati esclusi dal conteggio gli incontri tenuti con esponenti diversi da quelli statali (ad esempio rappresentanti di organizzazioni sindacali o datoriali).

FONTE: elaborazione openpolis su dati Quirinale
(ultimo aggiornamento: lunedì 22 Novembre 2021)

 

Per quanto riguarda l’attività diplomatica sono da ricordare le visite negli Stati Uniti e al contingente militare italiano in Libano nel 2016. L’anno successivo invece si è recato sia in Russia che in Cina. Significativa poi la visita in Armenia del 2018. Mentre nel 2019 da segnalare una visita in Germania e di nuovo negli Stati Uniti. Nel 2020 infine la visita nello stato di Israele e poi anche in Francia Germania.

Sono stati molti inoltre gli incontri diplomatici avvenuti al Quirinale. Tra questi da ricordare i faccia a faccia con il presidente russo Putin (2019 e 2021), con Donald Trump (2017) e quello con Xi Jinping (2019). Ha incontrato poi in più di un’occasione i rappresentanti di Israele (2015 e 2018) e Palestina (2015, 2018 e 2021).

Particolarmente significativa poi, dal punto di vista delle relazioni internazionali, è stata la presidenza italiana del G20 che si è tenuta proprio quest’anno. In questa sede Mattarella ha avuto l’opportunità di incontrare diversi leader mondiali tra cui il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Baiden e quello del Brasile Jair Bolsonaro.

Un simbolo di tenuta per il paese

Attraverso il mandato di Sergio Mattarella abbiamo rivissuto gli ultimi sette anni di storia del nostro paese. Anni contraddistinti, come abbiamo visto, da momenti molto difficili ma anche da momenti in cui il nostro paese ha dimostrato di saper reagire di fronte alle difficoltà.

Durante la pandemia Mattarella è stato un punto di riferimento per molti italiani.

Certamente l’ultimo anno e mezzo caratterizzato dalla pandemia è stato uno spartiacque. In questo senso il presidente della repubblica ha rappresentato un punto di riferimento per molti italiani. Il successore di Mattarella avrà davanti a sé quindi un compito non semplice. Dovrà gestire le forze politiche, alcune delle quali tutt’ora ambiscono al voto anticipato. Inoltre, insieme al governo, sarà chiamato ad affrontare l’emergenza Covid che appare tutt’altro che conclusa, oltre alla delicatissima sfida del Pnrr.

Per questi motivi nei prossimi capitoli approfondiremo alcuni aspetti legati alla figura del capo dello stato. Non solo le modalità di elezione ma anche i profili di coloro che finora hanno ricoperto un ruolo tanto importante quanto delicato.

Il prossimo capitolo del report sarà pubblicato mercoledì 1 dicembre. 

photo credits: Quirinale

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Pubblichiamo un parere del Centro Studi Giuridico, in risposta ad un quesito riguardante l’impatto che l’indennità risarcitorie può determinare sul conteggio dell’ISEE.

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“Qr code e disability card: tra criticità e semplificazioni”.

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Misure della legge di Bilancio per l’anno 2021 di interesse per le persone con disabilità, loro familiari e associazioni.

Pubblichiamo un approfondito esame delle misure contenute nella Legge di Bilancio per l’anno 2021 di interesse per le persone con disabilità i loro familiari e le associazioni.

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Risorse alle Regioni per interventi a sostegno dei caregiver familiari

Nella Gazzetta Ufficiale del 22 gennaio 2021 è stato pubblicato il decreto del 27 ottobre 2020, contenente i “Criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare per gli anni 2018-2019-2020”. Con tale provvedimento si iniziano ad utilizzare per interventi a favore dei caregiver familiari le risorse statali che si sono accumulate negli ultimi tre anni, dopo che sul finire del 2017 era stato costituito il “Fondo Nazionale per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”. Analizziamo insieme questo nuovo decreto

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Aumenti delle pensioni: domande e risposte

È sempre preferibile e raccomandabile leggere le sintesi e gli approfondimenti su temi come questo che conservano molti aspetti tecnici, eccezioni, particolari. Solo con l’intento di fornire rinforzo e conferme pubblichiamo una selezione di domande e risposte che, per la loro maggiore incidenza, possono apparire più utili.

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Provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili e sordi: importi e limiti reddituali per il 2021

INPS ha emanato la consueta circolare che indica per il 2021 gli importi delle pensioni, assegni e indennità che vengono erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi e i relativi limiti reddituali previsti per alcune provvidenze economiche. Per il 2021 le variazioni sono minime e limitate alle sole indennità. Ne diamo conto nel nostro articolo.

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QR – Code e verbali di invalidità: luci e ombre

In queste settimane INPS ha rilasciato una nuova funzionalità del propri servizi online offrendo disponibilità del QR-Code per i verbali di invalidità civile e di handicap (legge 104/1992). Si tratta di una innovazione tecnologica che riserva luci e ombre.

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Decreto Ristori-bis: congedi e bonus baby sitting

Il cosiddetto decreto-legge Ristori bis contiene due disposizioni di interesse per le famiglie con minori o con persone con disabilità: una nuova forma di congedo straordinario per i genitori lavoratori dipendenti e il rinnovo del bonus baby sitting per le relative prestazioni ma con una platea più ristretta.

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Incremento delle pensioni: altre precisazioni di INPS

Ancora precisazioni da INPS sulle modalità di erogazione dell’incremento delle pensioni agli invalidi, ciechi civili e sordi che in questi giorni è iniziata comunicando l’aumento a gran parte degli interessati. Precisazioni interessanti per chi non ha ricevuto notizia dell’incremento pur avendone i requisiti. E rassicurazioni anche sugli arretrati.

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Fondo per i caregiver familiari: intesa sul decreto di riparto

Negli ultimi giorni, complici anche alcuni comunicati stampa istituzionali, sono pervenuti numerosi quesiti su ipotetiche nuove misure di sostegno per i caregiver familiari chiedendo conto sulla reale consistenza e soprattutto sulle modalità di accesso da parte dei potenziali interessati.

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Incremento delle pensioni: circolare applicativa di INPS

Dopo le analisi del caso INPS ha oggi emanato l’attesa circolare (n. 107) applicativa su quanto previsto dalla Sentenza della Corte Costituzionale 152/2020 e dal decreto legge “agosto” che dispongono una maggiorazione economica fino a 651,51 euro per le pensioni agli invalidi civili totali, ai ciechi assoluti e ai sordi.

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Decreto semplificazioni 2020, ombre e luci sulla disabilità

La Camera dei deputati ha convertito in legge il “decreto semplificazioni 2020” con due articoli che riguardano direttamente la disabilità. Mentre il primo (sussidi tecnici) lascia parecchie perplessità sostanziali e in termini di impatto, il secondo (riconoscimento disabilità) è piuttosto interessante in una prospettiva prima culturale e poi estremamente pratica.

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Incremento della pensione: ne ho diritto? e quanto mi spetta?

Il combinato della sentenza della Corte Costituzionale 152/2020 e del decreto legge “agosto” produce una serie di effetti per gli invalidi, i ciechi e i sordi aprendo alcune possibilità di incremento delle loro pensioni. Essendo complesso orientarsi correttamente HandyLex.org ha predisposto un semplice script che con pochi click fornisce una prima risposta. Testo aggiornato dopo la Circolare INPS n. 107/2020

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Decreto “agosto”: novità ulteriori sugli aumenti delle pensioni agli invalidi

Se verrà confermato il “decreto agosto”, sottoposto all’approvazione del Consiglio dei Ministri, vi sarebbero novità importanti relativamente dell’aumento delle pensioni di invalidità già disposta dalla Sentenza della Corte Costituzionale del 23 giugno scorso. Gli interessati sono i ciechi, i sordi e gli invalidi “previdenziali”.

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Incremento delle pensioni agli invalidi: la Sentenza della Corte Costituzionale

Nella Gazzetta Ufficiale del 22 luglio scorso è stata dunque pubblicata l’attesa Sentenza 152 con cui la Corte Costituzionale ha imposto l’incremento delle pensioni agli invalidi civili totali e innescato la revisione, per via legislativa o giurisprudenziale, di altri emolumenti assistenziali. Vediamone gli effetti pratici prevedibili notando poi che non è tutto oro ciò che luccica.

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Assenze dal lavoro equiparate al ricovero: Messaggio INPS

A distanza di oltre tre mesi dall’entrata in vigore del decreto “cura Italia” INPS provvede finalmente alla emanazione di una indicazione operativa che chiarisce i contorni applicativi dell’articolo che prevede l’equiparazione delle assenze al ricovero ospedaliero.

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Decreto “Rilancio”: le misure per la disabilità

Il decreto “Rilancio” è stato, dopo giorni di “decantazione”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale entrando quindi immediatamente in vigore con le sue novità positive e negative che tentiamo di illustrare nel nostro pezzo.

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Decreto “Cura Italia”: approvato con le lacune per i lavoratori con disabilità

La Camera ha approvato il decreto-legge “Cura Italia” con 229 sì, 123 no e 2 astenuti. Montecitorio ha confermato il testo approvato dal Senato che è dunque legge. incluso il “discusso” testo dell’articolo 26 nella versione emendata da Palazzo Madama.

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Congedo COVID-19: ancora chiarimenti INPS

INPS ha emanato un nuovo messaggio che propone chiarimenti e risposte alle numerose richieste di chiarimenti evidentemente pervenute all’Istituto. L’argomento centrale di questo messaggio il cosiddetto congedo COVID-19 per i dipendenti privati.

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“Cura Italia”: approvato l’emendamento sui lavoratori con disabilità

Il Senato approva in prima lettura il decreto-legge “Cura Italia” con un maxi-emendamento su cui il Governo ha posto la fiducia. L’emendamento che riguarda le agevolazioni lavorative per i lavoratori con disabilità o quadri cliici a rischia peggiora il già confuso articolo precedente.

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Agevolazioni lavorative per Coronavirus: Circolare Pubblica Amministrazione

Dopo la circolare dell’INPS (45/2020) si attendevano indicazioni applicative anche per i dipendenti pubblici. Giunge quindi una specifica circolare del Ministero per la Pubblica Amministrazioni a fornire orientamenti applicativi sul recente decreto legge “Cura Italia”.

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Agevolazioni lavorative per Coronavirus: Circolare INPS

Dopo la circolare di ieri del Ministero del lavoro, oggi INPS dirama la sua circolare che fornisce istruzioni operative su alcune agevolazioni operative previste dal recentissimo decreto-legge 18. Come era prevedibile INPS corregge le indicazioni restrittive proposte nel suo messaggio precedente.

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Agevolazioni lavorative per Coronavirus: Circolare del Ministero del Lavoro

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali interviene con una propria circolare che dirime alcuni dei dubbi interpretativi sulle più recenti agevolazioni per le persone con disabilità. Elemento importante: fornisce indicazioni più favorevoli di quelle iniziali pubblicate da INPS.

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Agevolazioni lavorative per Coronavirus: Messaggio INPS

INPS ha appena diramato il messaggio 1281 relativo al decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, che ha introdotto diverse misure alcune delle quali riguardano le persone con disabilità, i permessi e i congedi lavorativi.

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Coronavirus: decreto “Cura Italia” e disabilità

Come annunciato, il Consiglio dei Ministri nella seduta di oggi ha approvato un decreto-legge (definito “Cura Italia”) che contiene ulteriori misure straordinarie di sostegno all’economia e alle famiglie connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Fra queste ve ne se sono alcune che riguardano le persone con disabilità e i loro familiari. Il 17 marzo il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.

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Legge di bilancio e collegato fiscale: novità sulla disabilità

La fine del 2019 ha rappresentato un momento di accelerazione nella produzione normativa. Oltre alla legge di bilancio il Parlamento ha approvato anche il “collegato fiscale”. L’analisi che proponiamo si concentra sulle novità relative alla disabilità.

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Deleghe in materia di ordinamento sportivo e persone con disabilità

Il Senato ha definitivamente le Deleghe al Governo in materia di ordinamento sportivo. Ci si sarebbe attesi un doveroso richiamo alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, atto che fornisce indicazioni anche su questi aspetti, vista la funzione inclusiva della pratica sportiva. Così non è stato.

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Reddito di cittadinanza: verso il ricorso collettivo

HandyLex.org ha dedicato ampio spazio all’analisi su pensione e reddito di cittadinanza in relazione alle persone con disabilità. Rispetto alle disparità sollevate si segnala la concreta iniziativa di ENIL Italia che sta raccogliendo adesioni per uno specifico ricorso collettivo.

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Videosorveglianza: il punto della situazione reale

L’approvazione al Senato di un emendamento sulla videosorveglianza nelle scuole di infanzia e nelle strutture per persone anziane o con disabilità ha innescato vari commenti inesatti o incompleti e informazioni distorsive. Tentiamo di riportare un po’ di chiarezza ricostruendo fatti e fonti.

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Congedi retribuiti ai figli: circolare INPS

C’è una novità nelle modalità previste per la concessione dei congedi biennali riconosciuti ai lavoratori che assistono le persone con disabilità. INPS recepisce una Sentenza della Corte Costituzionale relativa alla condizione di convivenza con i genitori con disabilità.

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Disabilità e Reddito di Cittadinanza: approvata la legge

Il Senato ha modificato e convertito in legge il decreto sul reddito di cittadinanza e pensione. Sul testo pubblicato in Gazzetta Ufficale e vigente, proponiamo l’analisi defintiva, cioè aggiornata dopo le modificazioni intervenute, sulle parti che riguardano le persone con disabilità e le loro famiglie.

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Disabilità e Reddito di Cittadinanza: emendamenti del Governo

Mentre procede l’esame alla Camera del decreto legge sul Reddito di Cittadinanza, il Governo sottopone propri emendamenti rivolti ai potenziali utenti con disabilità. Vediamo nel dettaglio quale reale impatto avrebbero in caso di definitiva approvazione e quali siano i nuclei effettivamente interessati.

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Invalidi e dichiarazioni di assenza di ricovero: convenzione INPS e Ministero della Salute

INPS e Ministero della Salute hanno sottoscritto una convenzione che potrebbe semplificare gli oneri amministrativi a carico di milioni di titolari di indennità di accompagnamento, frequenza, assegno sociale sostitutivo di invalidità. Il modello ICRIC, usato annualmente per dichiarare eventuali ricoveri a titolo gratuito, diverebbe in futuro superfluo: i dati di ricovero saranno forniti all’INPS direttamente dal Ministero della salute.

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Barriere architettoniche: arrivano davvero i contributi?

Circolano in questi giorni varie news secondo le quali sarebbe rifinanziato stao il “fondo” che consente di ottenere contributi per l’eliminazione delle barriere nelle abitazioni e nelle parti comuni dei condomini. Il che significherebbe che dopo 20 anni di “amnesie” il Legislatore avrebbe rifinanziato la vecchia legge 13/1989. Vediamo, al di là degli annunci alquanto enfatizzati, il quadro esatto della situazione, con i riferimenti, le fonti e alcune considerazioni.

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APPROFONDIMENTI

Convivenze e unioni civili: circolare INPS su permessi e congedi

Con propria circolare, l’INPS fornisce indicazioni operative in materia di permessi e congedi lavorativi nell’ambito delle unioni e civili e convivenze di fatto, applicando le più recenti disposizioni normative e una sentenza della Corte Costituzionale.

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La legge di bilancio 2018 e le persone con disabilità

Approvata il 22 dicembre, la legge di bilancio per il 2018 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre. Il testo risulta parecchio fragile in quanto a politiche ed innovazioni a favore delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Nella nostra analisi presentiamo i contenuti di principale interesse.

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Approvata la nuova legge sul “dopo di noi”: contenuti e analisi

Il Parlamento ha approvato la cosiddetta norma sul “dopo di noi”: la legge 22 giugno 2016, n. 112. Proponiamo una lettura ragionata dei contenuti della disposizione tenendo conto anche della discussione serrata nel Paese e nelle aule di Senato e Camera.

PARLAMENTO ITALIANO

Ultimi Decreti-Legge esaminati

Decreti-Legge in corso di conversione

Decreto Legge 26 novembre 2021, n. 172

“Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”

Pubblicazione: G.U. n. 282 del 26 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2463 30 novembre 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 6 novembre 2021, n. 152

“Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”

Pubblicazione: G.U. n. 265 del 6 novembre 2021
Rettifica: G.U. n. 273 del 16 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3354 1 dicembre 2021:
in corso di esame in commissione
Decreto Legge 21 ottobre 2021, n. 146

“Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”

Pubblicazione: G.U. n. 252 del 21 ottobre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2426 2 dicembre 2021:
approvato
C.3395 6 dicembre 2021:
assegnato (non ancora iniziato l’esame)

Decreti-Legge approvati dal 7 settembre 2021 a oggi

Decreto Legge 8 ottobre 2021, n. 139

“Disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l’organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali”

Pubblicazione: G.U. n. 241 dell’8 ottobre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2409 18 novembre 2021:
approvato
C.3374 1 dicembre 2021:
approvato definitivamente, non ancora pubblicato
Decreto Legge 30 settembre 2021, n. 132

“Misure urgenti in materia di giustizia e di difesa, nonché proroghe in tema di referendum, assegno temporaneo e IRAP”

Pubblicazione: G.U. n. 234 del 30 settembre 2021
Legge di conversione: Legge 23 novembre 2021, n. 178 , G.U. n. 284 del 29 novembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 284 del 29 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3298 11 novembre 2021:
approvato
S.2447 17 novembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 27 settembre 2021, n. 130

“Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale”

Pubblicazione: G.U. n. 231 del 27 settembre 2021
Legge di conversione: Legge 25 novembre 2021, n. 171 , G.U. n. 282 del 26 novembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 282 del 26 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2401 11 novembre 2021:
approvato
C.3366 23 novembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 21 settembre 2021, n. 127

“Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”

Pubblicazione: G.U. n. 226 del 21 settembre 2021
Rettifica: G.U. n. 228 del 23 settembre 2021
Legge di conversione: Legge 19 novembre 2021, n. 165 , G.U. n. 277 del 20 novembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 277 del 20 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2394 10 novembre 2021:
approvato
C.3363 17 novembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 10 settembre 2021, n. 121

“Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali”

Pubblicazione: G.U. n. 217 del 10 settembre 2021
Legge di conversione: Legge 9 novembre 2021, n. 156 , G.U. n. 267 del 9 novembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 267 del 9 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3278 28 ottobre 2021:
approvato
S.2437 4 novembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 8 settembre 2021, n. 120

“Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile”

Pubblicazione: G.U. n. 216 del 9 settembre 2021
Legge di conversione: Legge 8 novembre 2021, n. 155 , G.U. n. 266 dell’8 novembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 266 dell’8 novembre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2381 28 ottobre 2021:
approvato
C.3341 3 novembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 24 agosto 2021, n. 118

“Misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia”

Pubblicazione: G.U. n. 202 del 24 agosto 2021
Legge di conversione: Legge 21 ottobre 2021, n. 147 , G.U. n. 254 del 23 ottobre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 254 del 23 ottobre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2371 13 ottobre 2021:
approvato
C.3314 21 ottobre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 17 agosto 2021, n. 117

“Disposizioni urgenti concernenti modalità operative precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali dell’anno 2021”

Pubblicazione: G.U. n. 201 del 23 agosto 2021
Legge di conversione: Legge 14 ottobre 2021, n. 144 , G.U. n. 249 del 18 ottobre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 249 del 18 ottobre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3269 5 ottobre 2021:
approvato
S.2405 13 ottobre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 6 agosto 2021, n. 111

“Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”

Pubblicazione: G.U. n. 187 del 6 agosto 2021
Legge di conversione: Legge 24 settembre 2021, n. 133 , G.U. n. 235 del 1 ottobre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 235 del 1 gennaio 2021

Iter e lavori preparatori
C.3264 22 settembre 2021:
approvato
S.2395 23 settembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 23 luglio 2021, n. 105

“Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attivita’ sociali ed economiche”

Pubblicazione: G.U. n. 175 del 23 luglio 2021
Legge di conversione: Legge 16 settembre 2021, n. 126 , G.U. n. 224 del 18 settembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 224 del 18 settembre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3223 9 settembre 2021:
approvato
S.2382 15 settembre 2021:
approvato definitivamente. Legge
Decreto Legge 20 luglio 2021, n. 103

“Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro”

Pubblicazione: G.U. n. 172 del 20 luglio 2021
Legge di conversione: Legge 16 settembre 2021, n. 125 , G.U. n. 224 del 18 settembre 2021
Testo coordinato: G.U. n. 224 del 18 settembre 2021

Iter e lavori preparatori
S.2329 5 agosto 2021:
approvato
C.3257 15 settembre 2021:
approvato definitivamente. Legge

Decreti-Legge con esito diverso dall’approvazione, dal 7 settembre 2021 a oggi

Decreto Legge 10 settembre 2021, n. 122

“Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale”

Pubblicazione: G.U. n. 217 del 10 settembre 2021

Iter e lavori preparatori
C.3279 9 novembre 2021:
decreto legge decaduto

Sant’ Ambrogio

 

Sant’ Ambrogio


Sant' Ambrogio

autore: Pierre Subleyras anno: 1744 titolo: Sant’Ambrogio assolve Teodosio luogo: Galleria Nazionale dell’Umbria, Palazzo dei Priori, Perugia
Nome: Sant’ Ambrogio
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 340, Treviri, Germania
Morte: 4 aprile 397, Milano
Ricorrenza: 7 dicembre
Tipologia: Memoria liturgica
Protettore:degli apicoltori

Di nobile famiglia romana, nacque a Treviri nelle Gallie ove suo padre era prefetto e a pochi mesi di vita uno sciame di api portò alla sua bocca del miele. Ancora giovane, per la sua grande prudenza ed imparzialità, fu mandato governatore a Milano.

Essendo in quel tempo rimasta vacante quella sede episcopale, vi erano grandi discordie tra cattolici ed ariani per l’elezione del nuovo Vescovo. Ciascuno lo voleva secondo la propria fede, e fu necessario l’intervento del governatore Ambrogio per pacificare gli animi. Ma appena Ambrogio comparve in mezzo alla folla, un bambino si diede a gridare: Ambrogio vescovo, Ambrogio vescovo, e subito dopo di lui, cattolici ed ariani unanimemente vollero l’elezione di Ambrogio.

Essendo egli solamente catecumeno, dovette prima ricevere il battesimo, poi il sacerdozio e finalmente malgrado la sua umile riluttanza, la consacrazione episcopale.

Eletto dunque vescovo, con cuore di padre governò le anime a lui affidate.

Amorevole con tutti, si mostrava nello stesso tempo severo ed intransigente verso i nemici ostinati della Chiesa.

Sant'Ambrogio a cavallo scaccia gli ariani

autore Ambrogio Figino anno 1590 circa titolo Sant’Ambrogio a cavallo scaccia gli ariani

Con la sua straordinaria perspicacia nella scelta dei pastori di anime, diede il colpo di grazia alla setta degli ariani. Questi eretici, riconoscendo Gesù Cristo solo come uomo, negavano recisamente la sua divinità.

Ma se potenti erano gli eretici, più potenti furono i difensori suscitati da Dio per la integrità della fede.

Sant'Ambrogio Battezza Sant'Agostino

autore Luca Giordano anno XVII sec titolo Sant’Ambrogio Battezza Sant’Agostino

Frutti insperati raccoglieva il Santo coi suoi sermoni: va ricordata in modo speciale la conversione di S. Agostino.

Stando una volta l’imperatore Teodosio nel presbiterio della chiesa, posto riservato unicamente ai sacerdoti, coraggiosamente mandò ad avvertirlo, ma con tale carità, che Teodosio ringraziò il santo vescovo di tale avvertimento.

Allorché lo stesso imperatore osò entrare in chiesa dopo la strage di Tessalonica, Ambrogio glielo impedì, e quando l’imperatore per scusarsi addusse l’esempio del re Davide, il santo Vescovo coraggiosamente rispose: Se avete imitato Davide nel peccato, imitatelo anche nella penitenza.

Sant'Ambrogio Battezza Sant'Agostino

autore Camillo Procaccini anno XVII secolo titolo Sant’Ambrogio che ferma Teodosio

Finalmente, dopo molte lotte e sacrifici, andò a ricevere la corona delle sue fatiche in cielo, il 4 aprile dell’anno 397.

PRATICA. Facciamo penitenza dei nostri peccati finchè siamo in vita, se non vogliamo farla in Purgatorio.

PREGHIERA. O Signore che nell’elezione e nella vita del vescovo Ambrogio hai dato al tuo popolo un esempio della tua immensa misericordia e provvidenza, fa’ che per i meriti di Gesù Cristo un giorno siamo compagni di colui che ora veneriamo in terra.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant’Ambrogio, vescovo di Milano e dottore della Chiesa, che si addormentò nel Signore il 4 aprile, ma è venerato in particolare in questo giorno, nel quale ricevette, ancora catecumeno, l’episcopato di questa celebre sede, mentre era prefetto della città. Vero pastore e maestro dei fedeli, fu pieno di carità verso tutti, difese strenuamente la libertà della Chiesa e la retta dottrina della fede contro l’arianesimo e istruì nella devozione il popolo con commentari e inni per il canto.

Pensioni: il peso degli statali sulla riforma, la verità sulla fine di quota 100

Pensioni: il peso degli statali sulla riforma, la verità sulla fine di quota 100

Perché quota 100 non è stata rinnovata al 2022 e quanto pesano gli statali sul sistema pensionistico. Ecco la verità sulla riforma.

Perché quota 100 non è stata rinnovata al 2022 e quanto pesano gli statali sul sistema pensionistico. Ecco la verità sulla riforma.

Quota 100 per i dipendenti pubblici ha pesato sulla riforma pensioni. Il governo non lo dice apertamente, ma si capisce che gli statali rappresentano un problema per i conti dello Stato.

Non tanto perché le loro pensioni sono pagate dalla generalità dei lavoratori privati. Quanto per il fatto che l’età media di chi lavora nella pubblica amministrazione è talmente alta (54 anni in media) che ulteriori anticipi pensionistici aprirebbero ampi spazi di fuga difficilmente gestibili in maniera ordinata.

La fine di quota 100 frega gli statali

Finora, il pensionamento anticipato a 62 anni, alla luce dei fatti, è stato più utile agli statali che ai lavoratori del settore privato. Lo dicono i numeri, quelli diffusi recentemente dal Inps e che hanno tracciato un quadro abbastanza inatteso dei risultati fin qui ottenuti.

In quasi tre anni, i lavoratori che hanno avuto accesso alla pensione con quota 100 sono stati 341.128. I dipendenti che hanno beneficiato di quota 100 sono stati 273.519, di cui 166.282 del settore privato e 107.237 del settore pubblico. Mentre i lavoratori autonomi sono solo 67.609.

In pratica quasi un lavoratore su tre che ha sfruttato quota 100 proviene dalla pubblica amministrazione. Cosa significa questo? Significa che i dipendenti pubblici sono più prossimi alla pensione di quelli privati.

Per i privati restano gli scivoli

Con la fine di quota 100 si è voluto quindi mettere un freno alla fuga dalla pubblica amministrazione. Giacché il settore privato continuerà a beneficiare degli scivoli previsti dai contratti di espansione, dall’isopensione e dai contratti di solidarietà.

Se per i dipendenti privati nel 2022 ci sarà la possibilità di sfruttare gli scivoli fino a 5 anni (isopensione) e quindi mantenere la possibilità di uscita a 62 di età, per gli statali sarà un incubo.

Anche perché, come abbiamo visto, l’età media dei dipendenti pubblici è sopra la media Ue.

Non c’è dubbio, quindi, che il governo abbia lavorato a fondo per frenare la fuga degli statali a 62 anni. Con la prospettiva che i lavoratori pubblici torneranno a riconsiderare l’uscita dal lavoro solo con le regole della Fornero.

Bonus facciate, la check-list dei commercialisti per il visto di conformità

Check list della Fondazione Nazionali dei Commercialisti ai fini del visto di conformità sulla cessione/sconto in fattura del bonus facciate

La Fondazione Nazionali dei Commercialisti ha pubblicato una utile check-list della documentazione che il contribuente deve possedere ai fini del visto di conformità sulla cessione/sconto in fattura del bonus facciate. La documentazione deve essere verificata dal professionista che rilascia il visto di conformità ma deve essere conservata dal contribuente per porsi al riparo da eventuali controlli del Fisco.

Ecco tutta la documentazione da conservare.

Il visto di conformità per il bonus facciate

Il D.L. 157/2021, decreto “Antifrode”, ha introdotto l’obbligo del visto di conformità e dell’attestazione della congruità delle spese sostenute anche per i bonus edilizi diversi dal superbonus. Laddove sia esercitata l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito pari alla detrazione spettante.  Opzioni che devono essere comunicate al Fisco entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese. Il visto di conformità riguarda le comunicazioni trasmesse a partire dal 12 novembre in avanti. Data di entrata in vigore del decreto “Antifrode”.

Tutto quanto detto finora, vale anche per il bonus facciate.

Anche per il bonus facciate, il visto di conformità per l’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito relativamente ai Bonus diversi dal Superbonus è rilasciato dai medesimi soggetti autorizzati ai fini del Superbonus (circolare 16/2021).

Bonus facciate, check-list per il visto di conformità

Proprio in merito al visto di conformità bonus facciate, la Fondazione Nazionale Commercialisti, ha predisposto una check-list sulla documentazione da verificare. Ai fini dell’apposizione del visto di conformità.  Nello specifico, si tratta di una vera e propria guida per i  professionisti incaricati del rilascio del visto di conformità utile per verificare se il contribuente possiede tutta la documentazione necessaria ai fini dell’apposizione del visto.

La documentazione deve essere verificata dal professionista che rilascia il visto di conformità ma deve essere conservata dal contribuente anche per porsi al riparo da eventuali controlli del Fisco.

La documentazione da conservare

Nella check-list è indicata sia documentazione di carattere amministrativo sia di carattere più tecnico. A secondo delle peculiarità dell’intervento effettuato.

Rientrano tra i documenti da esibire a chi rilascia il visto ed eventualmente al Fisco:

  • visura catastale;
  • domanda di accatastamento o, in assenza di quest’ultima, ricevute di pagamento dei tributi locali;
  • copia stralcio del PRG dal quale si evince che l’immobile oggetto di intervento ricade in zona A o B o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali;
  • documentazione idonea a consentire di verificare la visibilità delle facciate dalla strada o da suolo ad uso pubblico ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, resa ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000, che attesti la sussistenza del requisito della visibilità, anche parziale, dell’involucro esterno dell’edificio interessato dai lavori;
  • documentazione attestante la proprietà o disponibilità dell’immobile (Atto di acquisto, contratto di locazione, comodato ecc.);
  • copia della delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dell’intervento e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
  • dichiarazione sostitutiva attestante la presenza o meno di altri contributi riferiti agli stessi lavori o che le spese agevolate sono state calcolate al netto di tali eventuali altri contributi.

Ulteriore documentazione da esibire

Ulteriore documentazione riguarda le abilitazioni amministrative necessarie per eseguire i lavori. Dunque, a seconda dello specifico intervento eseguito: CIL, CILA, Scia ecc. Con relativa ricevuta di deposito. Laddove gli interventi rientrino nella c.d edilizia libera, è necessaria la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa dal contribuente. Nella dichiarazione deve essere indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi posti in essere rientrano tra quelli agevolabili e che i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo ai sensi della normativa edilizia vigente.

Come ovvio, è necessario esibire anche fatture e copia dei bonifici parlanti, ecc. Nonchè copia dei versamenti relativi ad oneri di urbanizzazione e altre spese collegate ai lavori.

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Covid-19, incarichi al personale sanitario in pensione: istruzioni INPS

Covid-19, incarichi al personale sanitario in pensione: istruzioni INPS

Effetti pensionistici derivanti dagli incarichi conferiti ai pensionati per fare fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Con la recente Circolare n. 172 del 15 novembre 2021, l’INPS ha pubblicato chiarimenti e istruzioni operative per incarichi emergenziali legati al Covid-19 conferiti al personale sanitario in pensione. In particolare, è stato escluso il divieto di cumulo tra reddito derivante dall’incarico conferito al personale sanitario in quiescenza e la pensione, anche se in quota 100.

Diversamente, il divieto permane per i lavoratori precoci nel periodo corrispondente alla differenza tra l’anzianità contributiva prevista per la pensione anticipata e quella al momento del pensionamento.

Covid-19, incarichi al personale sanitario in pensione: la disciplina

Durante il periodo di emergenza per Covid-19, il legislatore ha previsto la possibilità di conferire incarichi a persone già pensionate, che erano:

  • dirigenti medici;
  • veterinari e sanitari;
  • personale del ruolo sanitario della sanità collocati in quiescenza, anche ove non iscritti al competente Albo professionale in conseguenza del collocamento a riposo;
  • operatori socio-sanitari collocati in quiescenza;

al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti.

Facoltà di opzione tra pensione e retribuzione

Diversamente, nei confronti del personale sanitario collocato in quiescenza con i requisiti per la pensione di vecchiaia, ai quali a decorrere dal 13 marzo 2021 sono stati conferiti incarichi retribuiti, secondo l’art. 3-bis del D.L. 2/2021, l’INPS provvede alla sospensione del trattamento pensionistico a decorrere dal mese in cui viene corrisposta la retribuzione e fino alla scadenza dell’incarico.

Gli interessati dovranno esercitare la facoltà di opzione tra la pensione e la retribuzione. I datori di lavoro dovranno inviare la manifestazione di volontà dell’interessato (opzione) alla sede Inps di riferimento, unitamente al contratto di lavoro. L’opzione non può avere decorrenza anteriore al 26 maggio 2021.

Cumulabilità pensionistici e redditi da lavoro autonomo, interpretazione autentica

L’art. 2-bis, co. 5, del D.L. n. 18/2020, consente, a decorrere dal 30 aprile 2020 e fino al 31 dicembre 2021, di conferire incarichi da lavoro autonomo, anche di co.co.co.:

  • ai dirigenti medici;
  • ai veterinari e sanitari;
  • al personale del ruolo sanitario del comparto sanità e degli operatori socio-sanitari collocati in quiescenza.

La disposizione in esame non prevede alcun divieto al cumulo tra reddito derivante dall’incarico e pensione ed estende la cumulabilità anche ai titolari di “quota 100”. Fanno eccezione i trattamenti di pensione di cui all’art. 1, co. 199, della L. 11 dicembre 2016, n. 232 (pensione ai lavoratori c.d. precoci).

Ai fini pensionistici, l’interpretazione autentica chiarisce che la particolare disciplina del cumulo tra remunerazione dell’incarico da lavoro autonomo, anche di co.co.co., e trattamento pensionistico continua a trovare applicazione fino al 31 dicembre 2021.

Conseguentemente, fino a tale data nulla è innovato in materia di cumulabilità tra pensioni e redditi percepiti per gli incarichi di cui all’art. 2-bis, co. 5, del “Decreto Cura Italia”.

Circolare n° 172 del 15-11-2021

Alleghiamo infine la Circolare INPS che illustra gli effetti pensionistici derivanti dagli incarichi conferiti ai pensionati per fare fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19.

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Scadenza saldo IMU entro il 16 dicembre 2021: come si calcola e chi ha diritto al rimborso

Entro il 16 dicembre, deve essere versato il saldo IMU 2021. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul calcolo e sulle modalità di pagamento.

Entro il 16 dicembre, si deve versare il saldo IMU 2021 applicando le aliquote IMU 2021 se deliberate. Mentre il primo acconto, era da versare al 16 giugno e per il calcolo si sono usate le aliquote IMU 2020.

In alcuni casi, è possibile anche recuperare la prima rata versata al 16 giugno scorso. Infatti, il D.L. 73/2021, c.d. decreto Sostegni-bis, ha previsto la possibilità di richiederne il rimborso; ma solo se si rispettano specifiche condizioni.

Ecco chi deve pagare il saldo IMU, chi sono i soggetti esenti e come effettuare il pagamento.

Scadenza saldo IMU entro il 16 dicembre 2021

Come ogni anno, la data del 16 dicembre coincide con un appuntamento specifico in materia di tributi locali.

Infatti, entro tale data, deve essere versato il saldo IMU.  A condizione che aliquote e regolamenti siano pubblicati sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, entro il 28 ottobre dello stesso anno. In caso di mancata pubblicazione entro il 28 ottobre, si applicano le aliquote e i regolamenti vigenti nell’anno precedente. Ai fini della pubblicazione, il Comune è tenuto a inserire il prospetto delle aliquote (comma 757 Legge 160/2019) e il testo del regolamento, entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno nel portale del federalismo fiscale.

Leggi anche: IMU abitazione principale 2022: cosa cambia con il decreto fiscale

In base a quanto riportato sul portale del Ministero dell’economia e delle Finanze, Mef,

non devono, pertanto, essere presi in considerazione, ai fini della determinazione del tributo, i regolamenti e le delibere pubblicati successivamente al 28 ottobre di ciascun anno.

Se le aliquote non sono pubblicate entro il suddetto termine del 28 ottobre, il saldo da versare al al 16 dicembre 2021 sarà pari al restante 50% di quanto pagato in sede di acconto del 16 giugno 2021 sulla base delle aliquote 2020.

Nella circolare n° 1 D/F 2020, il Mef ha chiarito che l’IMU:

  • è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso;
  • durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto è computato per intero.

Il giorno di trasferimento del possesso si computa in capo all’acquirente e l’imposta del mese del trasferimento resta interamente a suo carico nel caso in cui i giorni di possesso risultino uguali a quelli del cedente.

Il calcolo è fatto separatamente per primo e secondo semestre. Sulla base dei rispettivi periodo di possesso dell’immobile tassato.

Rimborso 1° rata IMU 2021: come funziona

Fermo restando il versamento del saldo/2° rata, la prima rata versata entro lo scorso 16 giugno può essere oggetto di rimborso.

Infatti, possono ottenere il rimborso

  • le persone fisiche, proprietarie di un’abitazione, concessa in locazione a uso abitativo, che hanno ottenuto, a proprio favore, l’emissione di una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020,
  • la cui esecuzione è stata sospesa fino al 30 giugno 2021.

Il rimborso spetta  anche in caso di riconoscimento dello sfratto per morosità dopo il 28 febbraio 2020, con esecuzione rinviata fino al 30 settembre 2021 o fino al 31 dicembre 2021.

Anche chi ha versato l’IMU, prima e seconda rata,  in unica soluzione lo scorso 16 giugno, ha diritto al rimborso. Per l’intero importo corrisposto.

Si veda a tal proposito, il decreto Mef del 30 settembre 2021. Decreto che da piena attuazione all’art.4-ter del D.L. 73/2021, decreto legge Sostegni-bis.

Esempio di calcolo IMU

Ipotizziamo che un immobile abitazione principale di lusso, sia riconducibile per l’intero anno 2021 ad un unico proprietario e che  il comune non abbia provveduto a pubblicare le aliquote 2021 entro il termine del 24 ottobre 2021.

Consideriamo i seguenti dati:

  • rendita catastale rivalutata pari a 150.000 euro;
  • IMU dovuta 150.000 *0,5%= 750 euro
  • 750-200 (detrazione comma 749, Legge n°160/2019)
  • Imu dovuta 550 euro.
  • 1° rata pari a 275.

Considerato che il comune non ha pubblicato le aliquote 2021, anche il saldo sarà pari a 275 euro. L’obbligazione tributaria è così assolta.

Saldo IMU 2021 come si paga

Il pagamento può essere effettuato in F24 con l’apposito codice tributo “3912”.

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Riforma Irpef 2022 nuove aliquote e detrazioni: prime simulazioni in base al reddito

Riforma Irpef 2022 nuove aliquote e detrazioni: prime simulazioni in base al reddito

Il Sole 24 Ore fa una simulazione del nuovo carico d’imposta sui contribuenti sulla base della riforma Irpef 2022. Ecco qualche cifra.

Con la riforma Irpef 2022 alle porte, si aprono spazi per le prime simulazioni, come quelle effettuate dal Sole 24 Ore. I calcoli effettuati sono molto utili a farci avere una idea di base su quali potranno essere gli effetti pratici della riforma Irpef, sulle tasche degli italiani.

Di fatto, la riforma fiscale delle aliquote Irpef al via il prossimo anno consentirà i maggiori risparmi a chi guadagna circa 40mila euro l’anno: infatti, i contribuenti in questa fascia verseranno qualcosa come 945 euro di tasse in meno, corrispondenti a 78 al mese. Mentre il lavoratore dipendente medio, che in base ai dati ministeriali, dichiara 24mila euro se in possesso di un contratto stabile potrà contare su un risparmio meno di 98 euro l’anno; vale a dire circa 8 euro al mese. Non solo: i redditi che ammontano a circa 28-29mila euro di fatto non godranno praticamente di alcun beneficio.

Vediamo qualche dettaglio.

Riforma Irpef: simulazioni con riduzione aliquote e senza detrazioni figli a carico

Le cifre citate finora rappresentano il risultato di simulazioni del Sole 24 Ore sugli effetti delle riduzioni di imposta, che saranno applicate da marzo quando in busta paga giungerà anche il conguaglio per gennaio e febbraio, per i dipendenti senza carichi familiari.

Le simulazioni del noto giornale economico sono ovviamente molto utili per ipotizzare gli scenari pratici della riforma Irpef in vigore dal prossimo anno. Esse tengono conto della riduzione della aliquote Irpef da 5 a 4 ma anche della nuova curva delle detrazioni. In linea generale, all’aumentare del reddito il vantaggio decresce lentamente, di circa 20 euro ogni 1000 euro lordi in più incassati, mentre mano a mano che gli introiti scendono i risparmi calano molto più velocemente. Inoltre, l’analisi non tiene conto del nuovo assegno unico per i figli e della mini riduzione dei contributi a carico dei lavoratori subordinati, che dovrebbe applicarsi al di sotto dei 35mila euro.

Leggi anche: detrazioni figli a carico 2022

contribuenti che dichiarano 75mila all’anno, ossia 4mila euro netti al mese, potranno conseguire uno sconto pari a 270 euro, mentre oltre questa somma, si ottengono 90 euro di sconto ogni anno. Anche questi sono dati che emergono dalle simulazioni del Sole 24 Ore, che certamente meritano considerazione per avere un primo quadro della situazione.

Le analisi non possono che essere il frutto della scelta di ridurre le aliquote Irpef da 5 a 4 e dei correttivi alle detrazioni, con l’aumento da 1.880 a 3.110 euro del livello massimo per lo “sconto” da lavoro subordinato e l’assorbimento del bonus Renzi-Conte. In particolare quest’ultimo, aumentato lo scorso anno a 100 euro, permarrà nella forma attuale esclusivamente per chi ha un reddito al di sotto dei 15.000 euro e non potrebbe dunque beneficiare della detrazione.

Riforma Irpef 2022: riduzione di imposta solo in alcuni casi

In base alle ultime notizie le riduzioni delle aliquote di imposta la prossima settimana saranno incluse in un emendamento alla legge di Bilancio.

Il Sole 24 Ore ha inoltre rilevato che l’incrocio tra le nuove aliquote Irpef  – 23% fino a 25mila euro come già adesso, 25% tra 15mila e 28mila, 35% tra 28mila e 50mila, 43% sopra i 50mila – e la nuova curva delle detrazioni che cancella i “salti” di aliquota marginale conduce il picco di risparmi a circa 40mila euro. In base ai primi calcoli effettuati, appaiono alcuni dati che potrebbero lasciare perplessi, quanto meno sul piano della distribuzione dei vantaggi.  Come sopra accennato, rileva in particolare che all’aumentare del reddito il beneficio decresce lentamente, di circa 20 euro ogni 1000 euro lordi in più guadagnati. Invece al diminuire degli introiti, calano i risparmi con maggior velocità.

Ancora più rapido il calo sull’altro versante, ossia quello dei redditi che si collocano al di sotto dei 40mila euro. Infatti, a 37mila il beneficio appare già più che dimezzato: la cifra è 430 euro ogni anno.

Nella fascia 28-30mila euro di reddito, ossia quella che più aveva beneficiato dei bonus 80 e 100 euro i vantaggi in sostanza si annullano. Secondo le simulazioni, a 28mila euro ci sarebbe anzi un piccolo aumento Irpef, pari a 8 euro; che però con tutta probabilità sarà azzerato con un meccanismo di correzioni.

Leggi anche: Da 5 a 4 aliquote IRPEF: cosa cambia e chi ci guadagna

Riforma Irpef: il limite della simulazione

Ma scendendo ancora sul piano del reddito, gli effetti della riforma Irpef tornano positivi e i risparmi si rafforzano, fino a 335 euro ogni anno a livello 15mila euro di reddito. Attenzione al seguente dettaglio: la simulazione non va sotto questa soglia. Ma vero è che coloro i quali si trovano nelle fasce di reddito più basse conserveranno il bonus 100 euro; inoltre vedranno salire le detrazioni per lavoro dipendente.

Inoltre con la riduzione dei contributi, dovrebbe scattare un risparmio di 64 euro annui lordi fino a 8mila di reddito, che crescerebbero fino a 280 lordi annui a quota 35mila euro di reddito. Per i lavoratori autonomi – secondo le simulazioni effettuate – il vantaggio fiscale sarà inferiore in media del 16,7%;  ma non bisogna dimenticare che fino a 65mila euro di reddito sussiste la possibilità di regime della flat tax al 15%.

Concludendo, è chiaro che si tratta di considerazioni ancora parziali; in attesa del varo vero e proprio della riforma fiscale, tuttavia in qualche modo aiutano a capirne i contorni.

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Reverse charge IVA: cos’è, come funziona e quando si applica [Guida]

Reverse charge IVA: cos’è, come funziona e quando si applica [Guida]

Cos’è, come funziona e come si applica il reverse charge o inversione contabile IVA. Ecco la nostra guida completa e aggiornata.

Reverse charge IVA

Cos’è, come funziona e quando si applica il reverse charge IVA? Qual è la normativa di riferimento? Partiamo dal presupposto che, per effetto di questa operazione di inversione contabile, nel compimento di un’operazione tra due soggetti passivi, gli obblighi in materia di Iva sono assolti non dal soggetto che cede il bene o il servizio, ma da colui che acquista tali beni o servizi.

L’IVA inversa per taluni operazioni è operativa anche in ambito nazionale. In tale caso si parla di reverse charge facoltativo, la cui applicazione è demandata alla volontà del singolo stato membro. L’obiettivo è quello di contrastare possibili frodi fiscali in determinati settori economici.

Ecco in chiaro cos’è e cosa c’è da sapere e per quali operazioni deve essere applicato.

IVA: cos’è e come funziona

Le regole ordinarie in materia di Iva prevedono che colui che vende un determinato bene/servizio ad un altro soggetto Iva (quindi anch’essi dotato di partita Iva) rilascia la fattura con l’indicazione dell’imponibile e dell’iva applicata.

Di conseguenza, per il venditore l’iva riscossa con l’operazione di vendita genera un partita a debito nei confronti dello Stato.

Difatti:

  • sarà tenuto a versare all’erario l’Iva connessa a quell’operazione di vendita o meglio
  • l’Iva sulle vendite sarà scomputata dall’Iva a credito pagata sugli acquisti.

Da qui si determina un saldo che può essere negativo o positivo. L’eventuale saldo a debito dovrà essere versato entro il 16 del mese del mese successivo a quello di riferimento.

Al contrario, in caso di liquidazione trimestrale  la liquidazione e il versamento dell’imposta va fatto entro il 16 del secondo mese successivo a ciascuno dei primi tre trimestri solari (16 maggio, 20 agosto e 16 novembre). Il versamento relativo all’ultimo trimestre va effettuato in sede di conguaglio annuale.

Difatti, con le liquidazioni periodiche Iva, si comunicano, all’Agenzia delle entrate, dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’imposta (art. 21-bis del decreto legge 78/2010).

Leggi anche: Partita Iva: cos’è e a cosa serve

Reverse charge IVA: cos’è, come funziona e quando si applica

Con il meccanismo dell’inversione contabile, gli adempimenti Iva sono posti a carico del cessionario ovvero colui che acquista il bene o il servizio.

In applicazione del “carico inverso”:

  • il venditore fattura il bene/servizio venduto senza applicare l’Iva;
  • il compratore è tenuto ad integrare la fattura con l’aliquota Iva propria dei beni/servizi acquistati, generando una “auto fattura”.

La fattura va annotata nel registro vendite e nel registro acquisti.

Difatti, per il compratore si configura un’operazione a saldo zero, l’Iva a debito (registro vendite) è compensata dall’Iva a credito (registro acquisti).

Quando si applica il reverse charge

Il meccanismo vale in prima battuta per le operazioni intracomunitarie, art 46 del D.L. 331/1993.

Per le operazioni interne ossia effettuate tra soggetti passivi residenti, l’obbligo di inversione contabile riguarda specifici settori, art 17, DPR 633/1972.

Reverse charge interno

Per le operazioni indicate nell’articolo 199 e 199-bis della Direttiva 2006/112/CE (che disciplina il sistema comune dell’IVA in Europa), l’applicazione dell’inversione contabile può essere adottata facoltativamente:

  • dagli Stati membri senza la necessità di un’autorizzazione preventiva,
  • essendo sufficiente una semplice comunicazione al Comitato IVA di cui all’articolo 398 della stessa Direttiva.

Difatti, trova così applicazione il meccanismo del reverse charge per le cessioni interne di (art.17 sesto comma DPR 633/1972  lettere b), c), d-bis), d-ter) e d-quater) :

  • telefoni cellulari (apparecchiature terminali per il servizio pubblico radiomobile terrestre di comunicazione soggette alla tassa sulle concessioni governative), con esclusione dei componenti e accessori per i telefoni cellulari;
  • dispositivi a circuito integrato, quali microprocessori e unità  centrali di elaborazione, effettuate prima della loro installazione in prodotti destinati al consumatore finale; da questa categoria vanno esclusi i computer quali beni completi e i loro accessori;
  • di console da gioco, tablet PC e laptop.

Inoltre, il reverse charge interno opera anche per:

  1. trasferimenti di quote di emissioni di gas a effetto serra trasferibili (articolo 3 della Direttiva 2003/87/CE);
  2. trasferimenti di altre unità che possono essere utilizzate dai gestori per conformarsi alla citata Direttiva 2003/87/CE e di certificati relativi al gas e all’energia elettrica;
  3. le cessioni di gas e di energia elettrica a un soggetto passivo-rivenditore.

Inoltre, l’inversione contabile riguarda anche le  prestazioni effettuate mediante contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati. Prestazione svolte con il prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente. Altresì, con l’utilizzo di beni strumentali di proprietà di quest’ultimo.

Il reverse charge interno è operativo, salvo proroghe successive, fino al 30 giugno 2022.

Difatti il meccanismo non trova applicazione laddove il rapporto commerciale è di tipo B2C ossia nei confronti del consumatore finale.

Reverse charge forfettari

Il Forfettario che riceve una fattura con applicazione del reverse charge deve integrare la fattura e versare l’imposta entro il 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

Per gli acquisti effettuati in ambito comunitario, vale quanto detto nella circolare n°10/e 2016.

A tal proposito quando gli acquisti intracomunitari effettuati nell’anno solare precedente superano il limite dei 10.000 euro, l’acquisto assume rilevanza in Italia. Secondo le regole ordinarie degli acquisti UE e pertanto il cessionario che applica il regime forfetario deve adempiere ai seguenti obblighi:

  • iscrizione al VIES (cfr articolo 35, comma 2, lett. e-bis) del dPR 26 ottobre 1972, n. 633);
  • integrazione della fattura rilasciata dal fornitore intracomunitario  indicando l’aliquota dovuta e la relativa imposta, da versare entro il giorno 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, senza diritto alla detrazione dell’Iva relativa;
  • compilazione dei modelli Intrastat.

Laddove non viene superato il limite di 10.000, nessun adempimento deve essere effettuato. L’operazione non si qualifica quale acquisto intracomunitario.

Reverse charge fattura elettronica

In merito alla compilazione della fatturazione elettronica:

  • per gli acquisti intracomunitari e per gli acquisti di servizi extracomunitari, l’operatore IVA residente o stabilito in Italia è tenuto ad adempiere all’esterometro (senza obbligo di F.E);
  • per gli acquisti interni in reverse charge, sarà necessario integrare la fattura.

A tal proposito, l’Agenzia delle entrate, nella circolare n°13/e 2018, ha chiarito che  una modalità alternativa all’integrazione della fattura è  la predisposizione di un altro documento.

Difatti, da allegare al file della fattura in questione, contenente sia i dati necessari per l’integrazione sia gli estremi della stessa. L’autofattura non deve essere obbligatoriamente inviato al Sistema di Interscambio (S.d.I).

Reverse charge edilizia

Diverso è il caso del reverse charge edilizia. Il reverse charge IVA in edilizia infatti è applicabile:

  • alle prestazioni di servizi, diversi da quelli di cui alla lettera a-ter), compresa la manodopera, rese nel settore edile da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell’appaltatore principale o di un altro subappaltatore”. La disposizione non si applica alle prestazioni di servizi rese nei confronti di un contraente generale a cui venga affidata dal committente la totalità dei lavori;
  • alle prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative a edifici.

Autofattura Reverse charge

Nei casi sopradescritti quindi si applica il medesimo meccanismo di IVA inversa descritto sopra.

Tecnicamente quindi la fattura è emessa dal cedente o prestatore senza l’indicazione dell’IVA; l’imposta viene rilevata e registrata dall’acquirente mediante l’emissione di un nuovo documento (autofattura) o, nei casi in cui è consentito, con l’annotazione dell’imponibile, dell’aliquota applicata e dell’ammontare dell’imposta sulla fattura ricevuta (fattura integrata).

In sostanza il fornitore di beni e servizi emette fattura senza IVA e colui che la riceve dovrà riemettere autofattura con IVA per poi versare l’imposta all’erario nei tempi previsti (mensile o trimestrale).

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