Archivi giornalieri: 16 dicembre 2021

Sociale

Sociale: Pubblicata graduatoria progetti ammessi al bando per l’avvio di Centri polivalenti per persone con disturbo dello spettro autistico

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Bambina autistica a colloquio con specialista - Foto di zinkevych da Adobe Stock

Troncarelli: “Oggi raggiungiamo un importante traguardo, avviando un nuovo servizio socio-assistenziale nel lazio”

14/12/2021

Favorire percorsi di inclusione sociale e inserimento lavorativo, promuovere lo sviluppo delle competenze e dell’autonomia della singola persona, incentivare la partecipazione alla vita sociale e di comunità. Sono queste alcune della finalità che si vogliono raggiungere con l’avviso per l’avvio di Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità con bisogni complessi nel territorio della Regione Lazio, per cui è stata pubblicata la graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento. A darne notizia è l’Assessore alle Politiche Sociali Welfare, Beni Comuni e ASP Alessandra Troncarelli.

Sono quattro i progetti selezionati con il suddetto avviso, che nel complesso stanzia risorse pari a tre milioni di euro. Nello specifico ad essere finanziati saranno il Centro Polivalente della Cooperativa Sociale Integrata Agricola Giuseppe Garibaldi, nel territorio di Roma; della Cooperativa Sociale Gnosis, nell’area della città metropolitana di Roma; della Società Cooperativa Sociale Onlus Alicenova, in provincia di Viterbo; della Cooperativa Sociale Ninfea, in provincia di Latina.

Le proposte progettuali, finalizzate all’attivazione di progetti a carattere socio-assistenziale in grado di supportare i beneficiari per una piena partecipazione alla vita di comunità, avranno una durata biennale e coinvolgeranno giovani e adulti, dai 18 anni compiuti, e coloro che quotidianamente li assistono, ossia i familiari e i caregiver; i centri polivalenti, pur avendo una macroarea di riferimento, agiranno come servizio diffuso sul territorio, attivando processi di collaborazione rispondenti ad una logica di offerta costruita intorno alla singola persona e alle sue esigenze.

In ogni struttura saranno presenti due particolari poli organizzativi: il community lab che promuoverà il coinvolgimento della comunità locale nella condivisione degli spazi e nella collaborazione attiva alla vita del centro; il work lab che avrà l’obiettivo di realizzare tirocini e programmi di orientamento finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro.

“Sono particolarmente orgogliosa dell’apertura di questi quattro centri polivalenti nel territorio regionale. Oggi, infatti, raggiungiamo un importante traguardo, avviando un nuovo servizio socio- assistenziale – commenta l’assessore Troncarelli -. Attraverso una presa in carico integrata della persona e la valorizzazione del budget di salute, andremo ad elaborare un progetto personalizzato che possa sostenere i beneficiari coinvolgendoli attivamente nella vita della comunità, facendoli sentire parte integrante della realtà locale e andando oltre una logica di puro assistenzialismo”.

“Ribadiamo il nostro impegno al fianco dei più fragili, delle loro famiglie e di coloro che se ne prendono cura, cercando di predisporre ambienti inclusivi che sappiano rispondere al meglio alle necessità di accompagnamento dei più vulnerabili – conclude l’assessore -. La nostra volontà è quella di potenziare l’autonomia del diretto interessato, nel rispetto delle sue inclinazioni e della sua volontà individuale”.

La determinazione e le graduatorie sono consultabili al seguente link: https://www.regione.lazio.it/documenti/75924

Cultura

 

Cultura; la Regione con la Sapienza di Roma per “Lazio antico”

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Università la Sapienza

Presentato il progetto con il Ministro Dario Franceschini, il Presidente Nicola Zingaretti e la Magnifica Rettrice Antonella Polimeni presso l’Aula Magna della Sapienza

16/12/2021

Nell’Aula Magna della Sapienza Università di Roma è stato presentato, giovedì 16 dicembre“Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale”, il progetto realizzato dalla Regione Lazio con la collaborazione del Dipartimento di Scienze dell’Antichità. Hanno preso parte alla presentazione il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la Magnifica Rettrice della Sapienza Università di Roma Antonella Polimeni, il Prorettore al Patrimonio archeologico Paolo Carafa, la Prorettrice alla Ricerca della Sapienza Università di Roma Maria Sabrina Sarto e il Presidente del FAI, professore emerito Andrea Carandini

Il Progetto

“Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale” è una mappatura digitale completa dei beni e dei siti archeologici riferibili al periodo tra il IX secolo a.C. e il VI secolo d.C. nel territorio laziale a sud del Tevere. Uno strumento nuovo e di grande valore scientifico che, attraverso la creazione di una moderna Infrastruttura di Dati Territoriali (IDT), ha fatto sì che si potessero integrare i database digitali già in uso con i dati raccolti e tutte le fonti di informazione disponibili quali studi pregressi, ricerche edite e inedite e indagini archeologiche. Il risultato è una piattaforma digitalewww.lazioantico.it, in cui la memoria del Lazio e i suoi resti materiali sono stati ordinati nello spazio e nel tempo e riuniti in un’unica presentazione della storia urbana e rurale della nostra Regione. Chiunque, anche dal proprio smartphone, potrà accedere a questo racconto e alle ricostruzioni grafiche e virtuali che restituiscono contesti e paesaggi oggi scomparsi, ridotti in frammenti o poco noti, frutto dei ritrovamenti archeologici effettuati nelle zone comprese nel Latium Vetus (incluso il suburbio di Roma) e Latium Adiectum

Un lavoro enorme che, dal 2018 al 2021, ha visto il censimento e la catalogazione di epigrafi, sculture, decorazioni architettoniche, pavimentali e parietali in 215 comuni del Lazio con l’analisi di 69 contesti territoriali attribuibili a tutte le antiche città del settore indagato. Un totale di oltre 41 mila presenze archeologiche e monumentali, le cosiddette Unità Topografiche, che hanno condotto alla schedatura di oltre 10 mila oggetti. Sono stati, inoltre, analizzati i resti di 160 edifici e complessi monumentali (tra cui Villa Adriana a Tivoli) proponendone una ricomposizione dell’architettura e dell’arredo.

Sono state così realizzate 216 tavole ricostruttive e 16 tavole “tipologiche” per classi di monumenti (terme, templi, teatri, etc.).

Chiunque potrà dunque intraprendere questo affascinante viaggio nell’antichità, navigando sulla mappa attraverso le diverse epoche storiche e scoprendo i cambiamenti che il nostro territorio ha subito nel corso del tempo. 

Studio e Ricerca 

Grazie al finanziamento della Regione Lazio, il progetto “Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale” ha visto il coinvolgimento di più di 30 giovani studiosi tra i 22 e i 40 anni (dottori di ricerca e dottorandi, specializzati e specializzandi in archeologia, studenti e laureandi) che hanno collaborato in sinergia con i docenti e le istituzioni coinvolte coniugando conoscenze storico-archeologiche e innovazione. Un team di altissimo livello che la Regione ha supportato con 500mila euro grazie ai quali Sapienza, aggiungendo ulteriori contributi propri ha bandito ed erogato in tutto 8 assegni di ricerca7 contratti di tipo A e 21 borse di studio.

Questo progetto, dunque, ha anche consentito ai giovani studiosi coinvolti nel progetto di conseguire titoli importanti per sostenere le loro future carriere scientifiche, professionali e accademiche. In particolare: i ricercatori “junior” hanno potuto presentare tesi e articoli in prestigiose riviste scientifiche basati sui nuovi dati acquisiti; i ricercatori “senior” hanno potuto ottenere gli anni di Assegno di Ricerca necessari a costruire la propria carriera.  

“Lazio Antico. Atlante del Lazio meridionale” è un progetto fondamentale, dall’alto valore scientifico, ma che riveste anche un ruolo molto importante per la futura programmazione e l’attuazione di attività di pianificazione urbanistica e territoriale e che agevolerà in futuro l’opera di tutela e valorizzazione dei Beni Culturali nella Regione, favorendo la conoscenza da parte del pubblico attraverso la realizzazione di percorsi editoriali ed espositivo-museali virtuali o reali.

1975 “Sos contos de foghile” di Franco Enna

1975 “Sos contos de foghile” di Franco Enna

Titolo: 1975 “Sos contos de foghile” di Franco Enna
Autore: Enna Franco
Interpreti: Podda Ida
Editore: RAI Sardegna
Data di pubblicazione: 2005
Luogo di pubblicazione: Roma
Album: Isole di pietre e di memorie
Curatore album: Lai Maria
Regia album: Maccioni Cristina
Traccia: 10 di 19
Collana: Gli Archivi della Memoria
Curatore collana: Cannas Romano
Raccolta: Archivio Rai
Descrizione: I “contos de foghile” sono i racconti del focolare, fiabe e aneddoti con risvolti rituali. La famiglia dopo una sobria cena, si riuniva attorno al focolare, durante questa riunione si iniziava a dialogare. I racconti del focolare hanno l’espresso scopo di tenere viva l’attenzione dei bambini, veri destinatari di queste narrazioni. L’ascolto di queste storie consentiva ai più giovani di assimilare i modelli culturali del proprio gruppo sociale.

PARLAMENTO ITALIANO

 

Organismi bicamerali della XVIII Legislatura

(dal 23 marzo 2018)

Commissioni e comitati previsti dalla Costituzione e leggi costituzionali

Ministero della Salute

Banner monitoraggio settimanale Covid-19Continua per la settima settimana consecutiva l’aumento generalizzato del numero di nuovi casi di infezione, in particolare sotto i 20 anni ma anche nella fascia di età 30-49 anni. A livello nazionale l’incidenza settimanale ha superato la soglia dei 150 casi per 100,000 abitanti.

È in lieve diminuzione, a livello nazionale, la velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio corrente con un Rt elevato nella maggior parte delle regioni Italiane, sempre al di sopra della soglia epidemica.

L’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati si mantiene oltre la soglia epidemica con conseguente aumento nei tassi di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva.

Nell’attuale contesto, una più completa copertura vaccinale in tutte le fasce di età raccomandate, il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali vigenti, in particolare gli ultraottantenni e le persone più fragili, rappresentano gli strumenti principali per prevenire significativi aumenti di casi clinicamente gravi di COVID-19 e favorire un rallentamento della velocità di circolazione del virus SARS-CoV-2.

In considerazione dell’attuale trend epidemiologico e della contemporanea circolazione di altri virus respiratori come l’influenza, si sottolinea l’importanza di rispettare rigorosamente le misure raccomandate sull’uso delle mascherine, del distanziamento fisico – prevenendo le aggregazioni – e dell’igiene delle mani.

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Data di pubblicazione: 10 dicembre 2021, ultimo aggiornamento 10 dicembre 2021

Documentazione

Opuscoli e Poster

 

Certificazione verde COVID-19EU digital COVID certificate

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Per cosa serve la
Certificazione verde COVID-19

La Certificazione verde COVID-19, o green pass, è lo strumento che, in Italia, consente di viaggiare, prendere i mezzi di trasporto pubblico e di accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie, ai locali che offrono servizio di ristorazione e agli alberghi. Permette, inoltre, di usufruire di alcuni servizi e partecipare a numerose attività culturali, ricreative e sportive.

All’interno delle seguenti sezioni è possibile scoprire a chi, quando e dove è richiesta.

Dal 1 luglio 2021 la Certificazione verde COVID-19 è valida come EU digital COVID certificate e rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea da altri Paesi europei come Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.

Il Regolamento europeo sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate, approvato il 9 giugno 2021 dal Parlamento europeo, prevede che gli Stati dell’UE non possano imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati – come quarantena, autoisolamento o test – a meno che “non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica”.

La Commissione europea ha creato una piattaforma tecnica comune (Gateway europeo), attiva dal 1 giugno 2021, per garantire che i certificati emessi dagli Stati europei possano essere verificati in tutta l’UE.

La Certificazione verde COVID-19 del viaggiatore deve attestare una delle seguenti condizioni:

  • aver completato il ciclo vaccinale prescritto anti-SARS-CoV-2
  • oppure essere guariti da COVID-19 (la validità del certificato di guarigione è pari a 180 giorni dalla data del primo tampone positivo)
  • oppure aver fatto un tampone molecolare o antigenico rapido con esito negativo.

La Certificazione non è un documento di viaggio. Le evidenze scientifiche sulla vaccinazione, sui test e sulla guarigione da COVID-19 continuano a evolversi, anche in considerazione delle nuove varianti del virus. Prima di metterti in viaggio, controlla le misure di salute pubblica applicate nel luogo di destinazione e le relative restrizioni.

Per saperne di più consulta:

Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, l’utilizzo della Certificazione verde Covid-19 è indispensabile per  accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati:

  • tutto il personale delle Amministrazioni pubbliche per accedere ai luoghi di lavoro è tenuto a essere in possesso, da esibire su richiesta, della Certificazione verde Covid-19. L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni;
  • chiunque svolge un’attività lavorativa nel settore privato, per accedere ai luoghi di lavoro, è obbligato a possedere ed esibire, su richiesta, la Certificazione verde COVID-19. L’obbligo è esteso anche a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa, formativa o di volontariato presso la medesima sede, anche con contratto esterno;
  • il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le Certificazioni verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del processo.

La Certificazione verde Covid-19 è inoltre richiesta per partecipare ai concorsi pubblici dal 23 luglio 2021.

Green pass rafforzato

Tabella delle attività consentite senza green pass, con green pass “base” e con green pass “rafforzato” per il periodo dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022. Vai a governo.it: apre una nuova finestra su governo.it

Per saperne di più

Riferimenti normativi

Green pass rafforzato

Tabella delle attività consentite senza green pass, con green pass “base” e con green pass “rafforzato” per il periodo dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022. Vai a governo.it: apre una nuova finestra su governo.it

Esenzioni

Alcune categorie di persone sono esenti dall’obbligo di Certificazione verde COVID-19 per accedere ad attività e servizi per i quali è previsto. È possibile consultare l’elenco nelle FAQ esenzioni.

Per saperne di più

Obbligo vaccinale per il personale della scuola: al via il green pass rafforzato

Obbligo vaccinale per il personale della scuola: al via il green pass rafforzato

Dal 15 dicembre 2021, l’obbligo vaccinale è esteso anche per il personale della scuola. Ecco chi è obbligato al green pass rafforzato.

Obbligo vaccinale covid-19

Dal 15 dicembre 2021, scatta l’obbligo vaccinale anche per il personale della scuola; l’art. 2 del D.L. 26 novembre 2021, n. 172 che ha introdotto l’obbligo di vaccino anti covid o green pass rafforzato per il personale scolastico:

  • del sistema nazionale di istruzione;
  • delle scuole non paritarie;
  • dei servizi educativi per l’infanzia;
  • centri provinciali per l’istruzione degli adulti;
  • sistemi regionali di istruzione e formazione professionale;
  • sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore.

In particolare, l’obbligo vaccinale comprende il ciclo vaccinale primario e, a far data dal 15 dicembre 2021, la somministrazione della successiva dose di richiamo. La somministrazione della dose di richiamo deve essere effettuata entro i termini di validità delle certificazioni verdi COVID-19. L’intervallo temporale minimo fra il completamento del ciclo vaccinale primario e quella booster è ora di cinque mesi (150 giorni).

Ecco i dettagli.

Obbligo vaccinale per il personale della scuola: necessario il green pass rafforzato

Dal prossimo 15 dicembre 2021, per svolgere l’attività lavorativa, il personale scolastico deve essere dotato di certificazione verde “rafforzata” (vaccinazione e guarigione).

La somministrazione della dose di richiamo potrà essere effettuata non prima di cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario e non oltre il termine di validità della certificazione verde COVID-19, ora pari a nove mesi.

Chi sono i destinatari del provvedimento

La vaccinazione costituisce requisito essenziale ed obbligatorio per lo svolgimento dell’attività lavorativa di:

  • dirigenti scolastici;
  • docenti e personale ATA delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e del personale delle ulteriori tipologie di servizi scolastici e formativi sopra richiamati.

L’obbligo si applica al personale a tempo determinato e indeterminato. Pare dunque possa ritenersi escluso dall’obbligo vaccinale, il personale scolastico il cui rapporto di lavoro risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale.

Chi sono i soggetti esenti dall’obbligo vaccinale

La vaccinazione può essere omessa o differita in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale.

In tal caso, il dirigente scolastico adibisce detto personale, per il periodo in cui la vaccinazione è omessa o differita, a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione. La validità e la possibilità di rilascio delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione, senza necessità di nuovo rilascio di quelle già emesse, è prorogata sino al 31 dicembre 2021.

Procedure di controllo e sanzioni amministrative

Infine il rispetto dell’obbligo vaccinale è assicurato dai dirigenti scolastici e dai soggetti responsabili delle altre strutture richiamate dal D.L. 26 novembre 2021, n. 172. Per la verifica del rispetto dell’obbligo vaccinale da parte del personale docente e ATA a tempo indeterminato e determinato in servizio presso ogni singola istituzione scolastica statale saranno fornite, da parte del competente Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, indicazioni operative concernenti le procedure da adottarsi.

Qualora entro i termini di validità delle certificazioni verdi COVID-19, a seguito del controllo non risulti effettuata la vaccinazione anti SARS-CoV-2, il dirigente scolastico invita l’interessato a produrre, entro 5 giorni dalla ricezione dell’invito:

  • la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione;
  • l’attestazione relativa all’omissione o al differimento della stessa;
  • la presentazione della richiesta di vaccinazione da eseguirsi in un termine non superiore a 20 giorni dalla ricezione dell’invito;
  • l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale.

L’inadempimento dell’obbligo vaccinale determina l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria già prevista per l’inosservanza dell’obbligo del possesso e del dovere di esibizione della certificazione verde. Quindi, la sanzione consiste in un pagamento di una somma che va da euro 600 a euro 1.500.

La medesima sanzione si applica anche ai soggetti chiamati a verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale; la sanzione amministrativa pecuniaria, in questo caso, consiste nel pagamento di una somma di denaro da 400 a 1.000 euro

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