Archivi giornalieri: 21 dicembre 2021

AFL47

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In base alla disposizione di cui all’art. 60 del CCNL Area Funzioni Locali del 17/12/2020, dedicata alla “Onnicomprensività del trattamento economico” quali compensi aggiuntivi è possibile riconoscere al dirigente?

Con riferimento alla portata applicativa di questa disposizione contrattuale, si ritiene che alla luce della nuova disposizione contrattuale, a differenza del quadro regolativo previgente, possano essere corrisposti soltanto i compensi aggiuntivi derivanti da disposizioni di legge espressamente recepite dalle disposizioni della contrattazione collettiva nazionale.

 

ASAN52d

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Ai fini della maturazione del requisito dell’esperienza professionale, utile per l’attribuzione degli incarichi di cui all’art. 18, per il riconoscimento dell’indennità di esclusività di cui all’art. 89 e per l’applicazione della clausola di garanzia di cui all’art. 92 del CCNL 2016/2018, si possono far valere anche i periodi di servizio prestati presso gli IRCCS di diritto privato?

Ai fini della maturazione del requisito dell’esperienza professionale di cui all’art. 89, comma 2, (Indennità di esclusività) e 92, comma 1, (Clausola di Garanzia) del CCNL Area della Sanità del 19/12/2019 si deve prendere in considerazione la “effettiva anzianità di servizio maturata in qualità di dirigente, anche a tempo determinato, anche presso altre Aziende od Enti di cui all’art. 1 (Campo di applicazione) con o senza soluzione di continuità”. Nell’art. 18, comma 4, sull’attribuzione degli incarichi, oltre a quanto sopra previsto, si devono prendere in considerazione anche “…i periodi relativi ad attività sanitarie e professionali effettuate con incarico dirigenziale o equivalente alle funzioni dirigenziali in ospedali o strutture pubbliche dei paesi dell’Unione Europea..”.

Il suddetto articolo 1 (Campo di applicazione) del CCNL dell’Area della Sanità del 19.12.2019 prevede che “Il presente contratto si applica a tutti i dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie di cui all’art. 7 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 13 luglio 2016 con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato dipendenti da tutte le Aziende ed Enti del comparto indicate all’art. 6 del medesimo CCNQ.”

Da queste norme pattizie, si evince dunque chiaramente che il servizio riconoscibile è solo quello svolto presso le aziende e gli enti del comparto Sanità di cui all’art. 6 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 13 luglio 2016 che ricomprende gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico in regime di diritto pubblico di cui al D.Lgs. 288/2003. Tra l’altro, la terminologia utilizzata dalle disposizioni contrattuali, le rende riferibili esclusivamente ai dirigenti che hanno maturato l’anzianità di servizio in questione con un rapporto di lavoro pubblico.

Si ritiene utile, altresì, richiamare l’attenzione sul fatto che i benefici economici in esame possono essere attribuiti al dirigente, oltre che in presenza dell’anzianità sopra descritta anche a seguito dell’esito “positivo” della valutazione effettuata dal competente Collegio Tecnico in ordine ad attività di natura, unicamente, professionale e quindi relative all’effettivo servizio prestato dal dirigente valutato.

 

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Sottoscritta la Preintesa di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Comparto Funzioni Centrali periodo 2019/2021

Sottoscritta la Preintesa di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Comparto Funzioni Centrali periodo 2019/2021

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E’ stata siglata in data odierna la Preintesa di  Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Comparto Funzioni Centrali, periodo 2019/2021 (la prima relativa del triennio contrattuale di riferimento).
Tra le diverse novità, la principale riguarda il nuovo sistema di classificazione del personale, con il quale sono stati ricondotti ad unità i diversi modelli presenti negli ex comparti Ministeri, Agenzie fiscali, EPNE, CNEL confluiti nel comparto Funzioni Centrali. Si è trattato di un’operazione particolarmente complessa poiché dalle precedenti diverse discipline si è giunti ad un sistema che ha consentito una notevole razionalizzazione e semplificazione del quadro regolativo di riferimento.
Tale modello consentirà un maggiore agio nello sviluppo professionale del personale delle pubbliche amministrazioni centrali al fine di valorizzare i più meritevoli e incoraggiare percorsi di crescita di maggiore qualità. Il nuovo ordinamento vede infatti, tra gli altri elementi caratterizzanti, l’introduzione di una quarta area, denominata “area delle elevate professionalità” nella quale potrà essere inquadrato personale di livello e preparazione ragguardevole nonché rappresentare un futuro sbocco professionale per i migliori funzionari già presenti nell’amministrazione
Un altro importante aspetto di novità, che risponde alle differenti esigenze organizzative delle Amministrazioni e dei lavoratori – ferma restando la qualità e la quantità dei servizi prestati e delle attività svolte – è la regolamentazione contrattuale del lavoro a distanza, che si articola in lavoro agile, di cui alla Legge 81/2017, e lavoro da remoto. Si tratta di un importante riconoscimento di questa tipologia lavorativa, che supera il momento emergenziale e può diventare una modalità ordinaria ed efficace di articolare l’attività di servizio.
Nell’ambito delle relazioni sindacali, a testimonianza della volontà delle parti di mantenere un dialogo costruttivo e collaborativo, il testo contiene una rivisitazione delle materie di confronto e contrattazione integrativa al fine di potenziare il livello di partecipazione e di collaborazione tra Amministrazioni e Organizzazioni sindacali.
Una rinnovata attenzione è stata posta sulla formazione del personale, specie in questo particolare momento storico, in cui è necessario completare la transizione digitale ed investire – con specifiche risorse già stanziate dal Governo – in processi di sviluppo di competenze e qualificazioni professionali.
Inoltre, si è ritenuto opportuno rivisitare alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL: ampliando la tutela nei confronti di chi si deve assentare per curare gravi patologie che richiedono terapie salvavita; estendendo la copertura assicurativa ai dipendenti che coprano posizioni di lavoro che richiedono l’assunzione di responsabilità diretta verso l’esterno; introducendo tutele volte a consentire alle persone di vivere in modo equilibrato la propria identità di genere.  
In materia di trattamento economico, l’accordo riconosce – a decorrere dall’1/1/2021 – a ciascun dipendente un incremento stipendiale pari a circa 105 euro medi per 13 mesi e prevede altresì l’utilizzo delle ulteriori risorse che saranno stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio di tale anno, per finanziare il nuovo ordinamento professionale ed il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona. L’intesa sottoscritta riconosce anche arretrati contrattuali medi, per il periodo 2019-2021, pari a circa 1.800 Euro lordo IVC per dipendente.
Il Presidente dell’Aran, cons. Antonio Naddeo, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto della firma della preintesa sul CCNL delle funzioni centrali. Ringrazio i sindacati, anche chi non ha firmato il contratto, per la grande collaborazione in un confronto che è stato anche aspro, ma alla fine ha portato ad un risultato molto positivo. Dopo venti anni abbiamo rivisto l’ordinamento professionale, istituito una nuova area per le elevate professionalità e, per la prima volta in un CCNL, regolamentato il lavoro agile. Ora ci concentriamo sugli altri contratti Sanità e Funzioni locali per arrivare al più presto alla firma.”

News

Sesta laurea e 25 anni, ora Samuele Cannas vuole fare il chirurgo

Samuele Cannas ha conseguito ieri la licenza magistrale della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, centrando così il prestigioso obiettivo che si era prefissato: ottenere sei lauree a soli 25 anni. La notizia è stata ufficializzata stamani dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, con un post sulla sua pagina Facebook che ricorda la storia del giovane cagliaritano e si congratula per i traguardi raggiunti. “Qualche mese fa – ha scritto Mazzeo – vi avevo parlato di Samuele Cannas, studente della Scuola superiore Sant’Anna che stava per completare il suo percorso di formazione battendo ogni record: sei lauree a solo 25 anni. Dopo la laurea in Medicina e chirurgia, le lauree in Biotecnologie e Ingegneria biomedica, la magistrale in Biotecnologie e la laurea in Pianoforte al Conservatorio, ieri con la licenza magistrale del Sant’Anna ha conseguito il suo ultimo e sesto titolo di studio, tutti con lode. E quando mi ha scritto di avercela fatta ed aver raggiunto il suo traguardo mi ha davvero emozionato”.

Il giovane ora sogna di diventare chirurgo per battere i tumori. “Samuele adesso – ha concluso Mazzeo – ha un sogno più grande e straordinario da realizzare: diventare chirurgo e attraverso la robotica applicata e le biotecnologie, poter curare i tumori al pancreas e al fegato. Io gli ho fatto i complimenti e gli ho detto che siamo tutti incredibilmente orgogliosi che la Toscana possa formare dei talenti come il suo. Adesso lo aspettiamo in Consiglio regionale per dargli il riconoscimento che merita e fargli, anche di persona, un enorme in bocca al lupo perché i suoi sogni si trasformino in realtà”.

San Pietro Canisio

 

San Pietro Canisio


Nome: San Pietro Canisio
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Nascita: 8 maggio 1521, Nimega, Olanda
Morte: 21 dicembre 1597, Friburgo, Svizzera
Ricorrenza: 21 dicembre
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:Strembo
 
È un degno figlio di S. Ignazio di Loyola, destinato da Dio a risplendere di luce vivissima nella Germania, nel tempo in cui Lutero si ribellava alla Chiesa, seminando la zizzania infernale dell’eresia protestante.

Nacque Pietro a Nimega in Olanda l’8 maggio del 1521, da Giacomo ed Egidia Houweningen, pii e nobili signori. Ancora piccolo, dimostrava la sua inclinazione alla pietà imitando le cerimonie sacre. Fatto più grandicello, il padre per dargli una formazione più completa, lo mandò all’università cattolica di Colonia, ove progredì rapidamente negli studi, ma specialmente nella via della santità.

Quivi s’incontrò con l’uomo che lo consigliò ad entrare nella Compagnia di Gesù, il B. Pietro Fabro, uno dei confondatori della medesima.

Molto lottò e molto soffrì per seguire la sua vocazione, ma la sua costanza fu coronata brillantemente. Pietro fu uno dei primi figli di S. Ignazio, ma un figlio preziosissimo : fondò vari collegi, fu provinciale di Germania, partecipò a tre Congregazioni Generali, intervenne al Concilio Tridentino ed ebbe altri delicati uffici che disimpegnò sapientemente. Conquistò e formò altri degnissimi figli al nuovo ordine. Dotato del dono della sacra eloquenza, ed assistito dalla divina grazia, illuminava le menti, toccava i cuori e muoveva le volontà nella via della giustizia, operando prodigi di grazia; per parecchi anni fu il predicatore della Cattedrale di Vienna e tenne innumerevoli missioni in altre città; fu il difensore della dottrina cattolica in cinque congressi contro gli errori di Lutero.

Monumenti preziosi del Canisio sono i molteplici suoi scritti, tra i quali primeggia il « Catechismo », opera latina che godette dell’universale ammirazione e presto si divulgò e fu adottata in tutto il mondo cattolico. In essa sono esposte in forma facile e chiara le prime verità cristiane, e si difende strenuamente la morale cattolica contro gli assalti dei novatori.

Il filo d’oro che raccolse e radunò tanta forza e tanta attività in quest’uomo santo, che lo rese così attivo, fu il suo spirito di orazione: questo era l’anima del suo apostolato. Egli è maestro di vita interiore. Questa sua vita d’unione divina culmina colla visione del S. Cuore, avuta nella Basilica Vaticana.

Grandemente onorato da prìncipi, da uomini chiarissimi per santità e da quattro Sommi Pontefici, sentiva così bassamente di sé, da reputarsi l’ultimo di tutti. Ricusò tre volte il vescovado viennese. Ossequientissimo ai suoi superiori, ad un loro cenno era pronto a lasciare o intraprendere tutto, anche con pericolo della salute e della vita. Colla volontaria mortificazione di sè custodì sempre la castità. Morì il 21 dicembre 1597.

Avendo con la sua penna servito degnamente la S. Chiesa, questa lo premiò coll’aureola di Dottore.

PRATICA. Il Catechismo è la dottrina della Chiesa Cattolica: devono studiano non solo i fanciulli, ma anche gli adulti, intervenendo alle istruzioni parrocchiali.

PREGHIERA. Dio, che per difendere la fede cattolica fortificasti il beato tuo confessore Pietro, concedi propizio che, mercè i suoi esempi ed insegnamenti, gli erranti si ravvedano ed i fedeli perseverino nel professare la verità.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Pietro Canisio, sacerdote della Compagnia di Gesù e dottore della Chiesa, che, mandato in Germania, si adoperò strenuamente per molti anni nel difendere e rafforzare la fede cattolica con la predicazione e con i suoi scritti, tra i quali il celebre Catechismo. A Friburgo in Svizzera prese infine riposo dalle sue fatiche.

Calcolo TFR dipendenti pubblici, novità sul processo di acquisizione dei dati

Calcolo TFR dipendenti pubblici, novità sul processo di acquisizione dei dati

Avviato il nuovo processo di acquisizione dei dati giuridico-economici ai fini del calcolo del “TFR dipendenti pubblici”

L’INPS, con la Circolare n. 185 del 14 dicembre 2021, ha fornito le istruzioni per l’avvio del nuovo processo di acquisizione dei dati giuridico-economici utili ai fini del calcolo del TFR da Posizione Assicurativa, ai fini della completa integrazione con la Posizione Assicurativa dei dipendenti pubblici. In adesione al processo di digitalizzazione della gestione documentale e di semplificazione delle procedure nella pubblica Amministrazione, l’Istituto basa il proprio sistema informativo sul presupposto di acquisire contestualmente tutte le informazioni necessarie alla definizione delle diverse prestazioni istituzionali.

Gli obiettivi finali del cambiamento sono:

  • l’unicità delle fonti informative;
  • la correttezza contributiva;
  • tempestività;
  • semplificazione delle attività istruttorie per l’erogazione della prestazione in esame.

Calcolo TFR dipendenti pubblici: nuovo processo di telematizzazione

Il nuovo processo di telematizzazione del TFR dei dipendenti pubblici si pone l’obiettivo di superare le criticità legate alla trasmissione da parte delle Amministrazioni dei modelli “TFR1”/”TFR2”. Pertanto, è stata sviluppata una modalità di acquisizione dei flussi di comunicazione dei dati giuridico-economici necessari alla liquidazione del TFR.

Tale procedura opera mediante l’utilizzo dei dati presenti nella banca dati Posizione Assicurativa, alimentata dal flusso Uniemens – ListaPosPA, che garantisce la regolarità dei versamenti contributivi. Il flusso consente di massimizzare l’efficacia e l’efficienza dell’attività di liquidazione della prestazione e di evitare la ripetizione dell’invio dei dati da parte delle Amministrazioni iscritte all’INPS ai fini previdenziali. Questo perché le informazioni sul diritto e sulle retribuzioni di riferimento per la liquidazione del TFR sono presenti nelle denunce mensili.

TFR dei dipendenti pubblici: le fasi del processo di telematizzazione

Il nuovo processo della prestazione TFR si articola nelle seguenti fasi:

  1. Fase 1: Inserimento, da parte dell’Amministrazione datrice di lavoro, dell’“Ultimo Miglio TFR” a ogni risoluzione del rapporto di lavoro;
  2. Richiesta predisposizione Posizione Assicurativa per la prestazione TFR;
  3. Predisposizione Posizione Assicurativa per la prestazione TFR;
  4. Impianto pratica TFR;
  5. Definizione pratica TFR;
  6. Monitoraggio variazioni su Posizione Assicurativa;
  7. Attivazione riliquidazione della prestazione TFR;
  8. Definizione riliquidazione della prestazione TFR.

TFR dei dipendenti pubblici, fase 1

Il processo è attivato dall’inserimento su “Nuova Passweb” dell’“Ultimo Miglio TFR” da parte dell’Amministrazione presso cui è avvenuta la cessazione del rapporto di lavoro del dipendente. Tale “Ultimo Miglio TFR” deve essere compilato sempre ad ogni cessazione, indipendentemente dalla presenza/assenza della discontinuità del servizio.

Nell’“Ultimo Miglio TFR” il datore di lavoro deve indicare le informazioni non previste nella denuncia mensile ListaPosPA e che risultano essere necessarie per l’erogazione del TFR.

Fase 2

A seguito della notifica di discontinuità, l’operatore TFR invia a Posizione Assicurativa la richiesta di predisposizione per l’intero periodo assicurativo che risulta essere oggetto di liquidazione del TFR. Si tratta di una funzione che innesca un’attività di sistemazione della Posizione Assicurativa per il periodo di interesse del sistema di gestione TFR.

Tale richiesta, una volta innescata, è lavorabile dall’operatore di Sede (ambito PA) nella coda “Assegnatore” del sistema Nuova Passweb.

Fase 3

La terza fase è in carico all’operatore di Sede a cui è stata assegnata la richiesta di predisposizione della Posizione Assicurativa per la prestazione TFR e che troverà nella coda “Esecutore” di “Nuova Passweb”.

All’operatore di Sede è affidato l’incarico di provvedere alla sistemazione della Posizione Assicurativa relativamente al periodo assicurativo che deve essere oggetto di liquidazione del TFR; in particolare, il medesimo dovrà assicurarsi che siano presenti per ciascun periodo tutte le informazioni di interesse per la liquidazione del TFR, che sono di seguito sintetizzate:

  • la presenza della cassa previdenziale e il regime di fine servizio su tutti i periodi di interesse;
  • la presenza del motivo di cessazione del rapporto di lavoro e del rispettivo “Ultimo miglio TFR” per tutte le cessazioni presenti nel periodo di riferimento;
  • presenza della retribuzione teorica tabellare TFR e la retribuzione valutabile ai fini del TFR sui periodi di interesse;
  • opportuna certificazione/validazione di tutti i periodi assicurativi di interesse.

Fase 4

La quarta fase è effettuata in modalità automatizzata dal sistema analizzando la Posizione Assicurativa certificata e impiantando sulla Scrivania Virtuale dell’operatore TFR la/le pratiche di TFR conseguenti.

Fase 5

A seguito della predisposizione automatizzata della pratica TFR, l’operatore di Sede (ambito TFR) prosegue con le consuete modalità di liquidazione della prestazione. In questa nuova modalità integrata con la Posizione Assicurativa i dati giuridici/economici di riferimento per il calcolo del TFR sono recuperati dalla Posizione Assicurativa.

Fase 6

I periodi di Posizione Assicurativa, per i quali sono state prodotte delle pratiche di TFR, saranno monitorati dal sistema “Passweb” per rilevare eventuali modifiche sui dati determinate:

  • sia dall’alimentazione di una denuncia a variazione;
  • sia da modifiche effettuate sulla Posizione Assicurativa dall’operatore della Struttura INPS o dell’Ente.

Il verificarsi di una modifica è notificato in automatico dal sistema PA al sistema di gestione TFR.

Fase 7

Con la notifica di una modifica sulla Posizione Assicurativa, il sistema TFR, in automatico, analizza le variazioni comunicate e impianta una nuova pratica per la quale si procederà a richiedere un nuovo processo di sistemazione della Posizione Assicurativa

Fase 8

L’operatore di Sede (ambito TFR) procederà alla definizione della riliquidazione della pratica TFR ripercorrendo le fasi 4 e 5 descritte in precedenza e utilizzando come dati giuridici/economici quelli della Posizione Assicurativa aggiornata.

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Concorso Agenzia Entrate 2021 per 2320 posti: al via la prova attitudinale

Concorso Agenzia Entrate 2021 per 2320 posti: al via la prova attitudinale

Al via il Concorso Agenzia Entrate 2021 per il rinnovo della struttura dell’Amministrazione finanziaria, con l’inserimento di 2420 persone.

Il Concorso dell’Agenzia delle Entrate 2021 per la selezione di 2320 posti comincia lunedì, 20 dicembre, con la prova scritta oggettiva attitudinale; il concorso pubblico si concluderà con l’assunzione di 2320 funzionari con profilo amministrativo-tributario. L’inizio degli esami scatterà nello stesso giorno in tutte le sedi predisposte in varie regioni e le prove proseguiranno fino al 22 dicembre.

I candidati devono presentarsi, presso la sede d’esame, nel giorno e nell’orario indicati nel calendario pubblicato lo scorso 26 novembre, muniti di: green pass e autodichiarazione Covid da firmare sul posto e di un documento di riconoscimento valido.

Tutte le informazioni, compresi i piani operativi relativi alle sedi della prova oggettiva attitudinale, sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia alla pagina dedicata.

Concorso Agenzia delle Entrate 2021: due diversi bandi per 2320 posti + 100

Abbiamo accennato che si tratterà di una selezione imponente: in gioco l’assegnazione di posti di lavoro per 2320 tra funzionari tributari o data analyst; vi saranno poi altri 100 posti da assegnare con profilo informatico.

Il bando di concorso pubblicato il 13 agosto prevede l’assunzione di ben 2320 nuovi posti di funzionari per attività amministrativo-tributaria di cui:

  1. 370 posti per le Strutture Centrali (20 per attività di controllo di gestione, 10 per attività connesse alla protezione dei dati, 70 per attività legale, 220 per attività fiscale e 50 per attività
    di fiscalità internazionale)
  2. e 1950 per le Direzioni Regionali per attività amministrativo-tributaria.

Come accennato, per ambo i concorsi pubblici (data analyst e informatici), le candidature da parte degli interessati, dovevano essere presentate entro la scadenza del 30 settembre alle ore 23.59.

Inoltrata l’istanza, il sistema informatico faceva avere al candidato un messaggio di posta elettronica ad hoc, contenente la conferma dell’effettiva acquisizione dell’istanza: è obbligatorio però avere un indirizzo PEC personale.

Concorso Agenzia delle Entrate 2021: la suddivisione dei posti disponibili

Con il primo bando è stato dunque avviato l’iter di concorso pubblico per la terza area funzionale, fascia retributiva F1 con l’assunzione a tempo indeterminato di 2320 funzionari per attività amministrativo-tributaria. Ecco di seguito come è organizzata l’assegnazione dei posti.

370 da impiegare presso le Strutture Centrali:

  • 1950 per le Direzioni Regionali per attività amministrativo tributaria;
  • 220 per attività fiscale;
  • 70 per attività legale;
  • 50 per attività di fiscalità internazionale;
  • 20 per attività di controllo di gestione;
  • 10 per attività connesse alla protezione dei dati.

altri 1950 saranno invece assegnati alle Direzioni Regionali per attività amministrativo tributaria.

Bando Agenzia Entrate 100 posti da informatici

Con il secondo bando, abbiamo una selezione pubblica per la terza area funzionale, fascia retributiva F1, che prevede l’assunzione a tempo indeterminato di 100 funzionari informatici. Ecco in che modo sono suddivisi i posti disponibili:

  • 50 data scientist;
  • 25 analisti infrastrutture e sicurezza informatica;
  • 25 data analyst in ambito fiscale.

Concorso Agenzia delle Entrate 2021: quali sono le prove di selezione?

Come è facilmente intuibile, lo svolgimento del concorso pubblico Agenzia delle Entrate 2021 avrà luogo nell’osservanza di tutte le regole di sicurezza sanitaria, previste per i concorsi pubblici nel periodo della pandemia. In particolare, l’iter di selezione sarà diviso in:

  • una prova scritta di tipo oggettivo-attitudinale;
  • una prova scritta di carattere tecnico-professionale;
  • un tirocinio teorico-pratico, a cui seguirà una valutazione delle attività dei tirocinanti in ufficio;
  • una prova orale finale.

Da ricordare infine che il 10% dei posti disponibili sarà assegnato ai dipendenti di ruolo dell’Agenzia delle Entrate, inclusi nella seconda area funzionale, se aventi i requisiti previsti.

Riforma Irpef 2022, da 5 a 4 aliquote e nuove detrazioni: ecco cosa cambia

Riforma Irpef 2022, da 5 a 4 aliquote e nuove detrazioni: ecco cosa cambia

Riforma Irpef 2022, da 5 a 4 aliquote e nuove detrazioni: il Governo mette nero su bianco la riforma nel maxi-emendamento alla Manovra 2022

Riforma Irpef 2022, da 5 a 4 aliquote e nuove detrazioni

Il Governo mette nero su bianco uno dei pilastri della Riforma IRPEF, ovvero il passaggio da 5 a 4 aliquote di calcolo dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche e le nuove detrazioni per categoria di reddito: da lavoro dipendente, da pensione e da autonomo. Lo scorso 17 dicembre ha infatti presentato il maxi-emendamento alla legge di bilancio 2022 con le novità in materia di IRPEF.

Confermate quindi le nuove quattro aliquote previste per il 2022 le quali saranno accompagnate dalle nuove detrazioni diverse per categorie di reddito.

Ecco i dettagli.

Riforma Irpef 2022: il contesto di riferimento

Il Governo Draghi ha deciso la linea da portare avanti. Si passerà da 5 a 4 aliquote Irpef nel 2022; cambieranno inoltre gli importi delle detrazioni diversificate in base alle tipologie di reddito prodotte: da lavoro dipendente, da pensione, da lavoro autonomo (e altri redditi). Ma di fatto qual è l’oggetto della importante riforma all’orizzonte? Ebbene, l’Irpef – la cd. imposta sul reddito delle persone fisiche – è un‘imposta progressiva. Ciò significa che la quota percentuale di reddito assorbita dall’imposta, cresce in proporzione al reddito stesso. Detto risultato è conseguito con l’applicazione di aliquote di crescente ‘peso’ sui diversi scaglioni di reddito e inoltre di deduzioni dal reddito e detrazioni d’imposta.

L’imposta sul reddito delle persone fisiche è stata introdotta a seguito della riforma tributaria del 1973 e si applica oggi a circa 40 milioni di contribuenti.

Leggi anche: Lauree abilitanti, legge di riforma in GU. Quali sono le lauree per lavorare subito?

Coloro che sono obbligati a pagare l’Irpef sono tutti coloro che hanno un reddito, e ci riferiamo sia ai dipendenti che agli autonomi. Da notare che l’obbligo di pagamento scatta laddove il contribuente sia residente in Italia o abbia ottenuto il reddito nel nostro paese.

In altre parole, sono tenuti al pagamento dell’Irpef le persone fisiche e in certi casi le società, che però la versano attraverso i soci. Chi vive e dunque risiede nella penisola paga sui redditi prodotti in patria o all’estero, mentre i non residenti pagano per i redditi prodotti nel territorio italiano.

Da notare che il gettito Irpef totale, per il 2020, è stato pari a 187.436 milioni di euro, ossia oltre un terzo del totale delle entrate tributarie.

Riforma aliquote Irpef: le nuove percentuali

Ci si potrebbe legittimamente domandare quali sarebbero le novità sostanziali dell’attesa riforma aliquote Irpef 2022, che si inserisce nel più ampio quadro della riforma fiscale. Ebbene, oggi la situazione prevede l’applicazione di 5 distinti scaglioni che si legano al reddito del contribuente, con 5 aliquote diverse. Nel dettaglio:

  • reddito tra 0 e 15 mila euro: aliquota Irpef pari al 23%;
  • reddito tra 15.001 e 28mila euro. In detta fascia, l’aliquota Irpef applicata ai contribuenti è del 27%;
  • tra 28.001 e 55mila euro. L’aliquota Irpef è pari al 38%;
  • tra 55.001 a 75 mila euro. In questo caso, l’aliquota Irpef di riferimento è 41%;
  • oltre i 75mila euro, l’aliquota Irpef è del 43%.

Come anticipato all’inizio – secondo il progetto – le nuove aliquote Irpef 2022 passeranno da 5 a 4. In sostanza, sarà eliminata l’aliquota Irpef al 41% e il taglio di tre punti di quella del 38% che scende al 35%. Nessuna novità invece per quanto attiene ai redditi fino a 15mila euro – confermata l’aliquota del 23%. Ecco dunque come saranno le aliquote Irpef 2022, in base al reddito:

  • redditi fino a 15mila euro: confermata l’aliquota al 23%;
  • tra 15.001 e 28mila euro: l’aliquota cala dal 27% al 25%;
  • tra 28.001 e 50mila: l’aliquota cala dal 38% al 35%;
  • sopra i 50mila euro di reddito, si passa direttamente alla trattenuta del 43%.

Leggi anche: Irpef cos’è e come funziona. Breve guida pratica

IRPEF 2022: tabella nuove aliquote

Scaglioni IRPEF 2022 Aliquota IRPEF 2022
fino a 15.000 euro 23%
da 15.001 fino a 28.000 euro 25%
da 28.000 fino a 50.000 euro 35%
da 50.000 in poi 43%

Riforma IRPEF 2022: le nuove detrazioni

Ecco invece le nuove detrazioni inserite nel maxiemendamento alla legge di bilancio 2022 divise per categoria di reddito.

Detrazioni lavoratori dipendenti

REDDITO Importo della detrazione
Fino a 15mila 1.880 (non inferiore a 690 o se a tempo determinato non inferiore a 1.380)
Oltre 15.000 fino a 28.000 1.910+1.190*(28.000-reddito)/(28.000-15.000)
Oltre 28.000 fino a 50.000 1.910*(50.000-reddito)/(50.000-28.000)
Oltre 50.000 0

Detrazioni per redditi da pensione

REDDITO Importo della detrazione
Fino a 8.500 1.955 (non inferiore a 713 )
Oltre 8.500 fino a 28.000 700+(1.955-700)*(28.000-reddito)/(28.000-8.500)
Oltre 28.000 fino a 50.000 700 * (50.000-reddito)/50.000-28.000)
Oltre 50.000 0

Detrazioni per redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi 

REDDITO Importo della detrazione
Fino a 5.500 1.265
Oltre 5.500 fino a 28.000 500+(1.265-500)*(28.000-reddito)/(28.000-5.500)
Oltre 28.000 fino a 50.000 500 * (50.000-reddito)/(50.000-28.000)
Oltre 50.000 0

Riforma aliquote Irpef 2022: cosa cambia in pratica per i contribuenti?

La riforma del sistema di tassazione delle persone fisiche, e dunque dell’Irpef, ha la finalità da una parte di alleggerire una pressione fiscale piuttosto alta; e dall’altra di consentire di avere un più equo sistema di prelievo, sul piano delle distinte fasce di reddito.

I contribuenti che guadagnano di più reddito dovranno pagare al Fisco un’ammontare maggiore di tasse, mentre coloro che fanno parte del cd. ceto medio verseranno un po’ meno. Ecco la sintesi della riforma aliquote Irpef 2022, la quale potrebbe realmente concretizzarsi a breve.

Non solo. Il Governo ha in cantiere anche la revisione delle detrazioni, della no tax area e l’eliminazione dell’Irap per professionisti e imprese individuali.

Concludendo, la riforma Irpef inclusa nella prossima Legge di Bilancio, con uno stanziamento pari a circa 8 miliardi di euro, è fondata su una solida proposta della maggioranza in tema di aliquote. Secondo gli osservatori, queste novità condurrebbero ad uno stipendio netto maggiorato dai 100 ai quasi 1.000 euro ogni anno. Rimarchiamo comunque che la riforma aliquote Irpef è al momento ancora un’ipotesi: le prospettive lasciano però intravedere che detta imposta probabilmente assumerà queste nuove caratteristiche, a partire dal prossimo anno.

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