Archivi giornalieri: 6 marzo 2021

Sanatoria cartelle esattoriali: in arrivo un mini condono? Le ipotesi allo studio del Governo

 

Sanatoria cartelle esattoriali: in arrivo un mini condono? Le ipotesi allo studio del Governo

Si profila lo stralcio di 60 milioni di cartelle esattoriali, per i ruoli tra il 2000 e il 2015. Nuova Pace Fiscale e mini condono in arrivo

Come già abbiamo avuto modo di notare, circolano sempre più insistenti su un nuovo provvedimento di nuova Pace Fiscale ovvero un mini condono di sanatoria delle cartelle esattoriali. La finalità è aiutare in qualche modo i tanti cittadini e contribuenti, vittime loro malgrado della difficile situazione economica, creatasi per la pandemia e per le restrizioni legate alla conseguente fase di lockdown.

Il primo maxi-provvedimento economico del Governo Draghi certamente evidenzierà quelle che sono le nuove strategie di Palazzo Chigi, per reagire alla crisi socio-economica. Secondo gli osservatori, il decreto Sostegno dovrebbe essere pronto prima di metà marzo, essendo ormai in fase di ultimazione presso il ministero dell’Economia. Tante le novità previste nel decreto, ma una in particolare qui merita speciale considerazione. Stiamo parlando della assai probabile cancellazione di ben 60 milioni di cartelle esattoriali entro i 5.000 euro.

Vediamo dunque, più da vicino, cosa potrebbe cambiare a breve, sul fronte tributi e tasse.

Sanatoria cartelle esattoriali: arriva la nuova Pace Fiscale?

La scelta appare ispirata da motivazioni politiche, legate dunque alle oggettive difficoltà di molti cittadini; famiglie ed imprese a far fronte ai pagamenti nei confronti del Fisco, anche di importo non così consistente. Si parla infatti con sempre maggior frequenza della probabilità che nel testo finale del Decreto Sostegno trovi spazio anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro; incluse sanzioni ed interessi dall’anno 2000 all’anno 2015.

Non solo: è verosimile che l’invio di nuove cartelle esattoriali sia sospeso fino al 30 aprile, ossia la data di scadenza dell’attuale Stato d’emergenza, salvo proroghe di quest’ultimo.

Cifre considerevoli girano attorno al Fisco

Secondo gli osservatori, numeri importanti girano attorno al Fisco, tanto che si stima che i crediti ancora non riscossi da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, si ricolleghino a qualcosa come circa 130 milioni di cartelle; e che lo stralcio delle mini-cartelle esattoriali possa toccare non meno di 60 milioni di cartelle; corrispondente ad un costo complessivo di 1 miliardo di euro nel corso di quest’anno. Identica la cifra anche per il 2021.

Il problema di fondo è che, nella necessità di venire incontro a molti contribuenti in difficoltà economica non per colpa loro, sussistono difficoltà da superare sul piano delle coperture. Inoltre, dal punto di vista strettamente politico, non può negarsi che scelte così drastiche, come quella del taglio delle cartelle esattoriali, comportano di trovare un compromesso tra visioni differenti all’interno della maggioranza. E ciò anche con riguardo al delicato fronte delle tasse e alla riforma del Fisco, da più parti auspicata.

Gli obiettivi dietro al mini condono

Oltre a rappresentare un modo per rendere il Fisco meno oneroso per i contribuenti, è da notare che la decisione della cancellazione di circa 60 milioni di cartelle esattoriali va anche nella direzione di alleggerire il lavoro dell’Agenzia delle Entrate-riscossione; già assai gravata da un arretrato sulle cartelle di circa mille miliardi di euro.

Come sopra accennato, questi 60 milioni di cartelle esattoriali costituiscono quasi la metà – ossia il 46% – dei 130 milioni di ruoli presenti nel magazzino di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Per completezza, ricordiamo altresì che, in ambito tributario, l’iscrizione a ruolo comporta, per il contribuente ‘non virtuoso’, l’introduzione in un elenco ad hoc. In quest’ultimo sono evidenziati coloro che risultano debitori nei confronti dell’erario e non solo.

Detto elenco è stilato dagli uffici creditori ai fini della riscossione, attraverso l’agente della riscossione. Va da sè che i contribuenti interessati non sono pochi. Si tratta di persone fisiche e partite Iva, ma anche imprese e professionisti vari.

Problema politico

Il vero ostacolo resta tuttavia quello di natura politica: una maxi sanatoria da un miliardo di euro all’anno (per 2021 e 2022), per attuarsi concretamente, dovrà ricevere il sostegno di formazioni politiche della nuova maggioranza, di solito contrarie ai condoni. E ci riferiamo ovviamente a M5S e PD.

Per quanto riguarda i precedenti in tema di cancellazione cartelle esattoriali, però non possiamo non ricordare che uno ‘stralcio’, ossia un eufemismo al posto dell’espressione ‘condono fiscale’, aveva già avuto l’ok della maggioranza che appoggiava il Governo Conte I. Da ricordare altresì che, in quel periodo, al Governo c’era anche la Lega, che come ben noto non è contraria di per sè all’ipotesi condono o cancellazione degli atti. In particolare, in quell’occasione, furono cancellati i ruoli fino a 1000 euro, aperti tra il 2000 e il 2010. Ed anche quella fu una maxi-operazione, se pensiamo che ha toccato 5 milioni di cartelle; collegate a ben 12 milioni di contribuenti.

Tuttavia, con la nuova cancellazi0ne cartelle esattoriali, le dimensioni del provvedimento appaiono ancora più ampie, giacchè si tratterebbe di tagliare tutte le cartelle entro i 5.000 euro (dunque 5 volte tanto); e per un lasso di tempo superiore (15 anni, ossia dal 2000 al 2015).

Concludendo, ci si potrebbe domandare che succederà alle cartelle esattoriali al di sopra dei 5.000 euro. Secondo gli osservatori, potrebbe profilarsi all’orizzonte una nuova forma di rottamazione,  optando per un metodo di pagamento differito o in più quote; ossia una sorta di rateizzazione su due anni senza interessi e sanzioni. Al contribuente dunque, il solo obbligo di far fronte al valore della cartella fiscale.

Bonus Cuneo fiscale INPS: spetta anche sulle prestazioni NASpI, CIG e Maternità? Analisi completa

Bonus Cuneo fiscale INPS: spetta anche sulle prestazioni NASpI, CIG e Maternità? Analisi completa

Il cosiddetto bonus cuneo fiscale (ex bonus Renzi) introdotto dal 1° luglio 2020 spetta per chi percepisce prestazioni dall’INPS? Analisi

Il Bonus Cuneo fiscale spetta anche sulle prestazioni a pagamento diretto INPS come NASpI, CIG e Maternità? Con lo scopo di ridurre il peso di contributi e tasse sugli stipendi dei lavoratori, dal 1° luglio 2020 hanno debuttato due benefici fiscali al posto dell’ex Bonus Renzi: il trattamento integrativo e l’ulteriore detrazione.

Il primo consiste in un credito IRPEF riconosciuto ai lavoratori con reddito complessivo non superiore a 28 mila, il secondo, confermato in via strutturale dalla Manovra 2021, opera come detrazione d’imposta per chi si colloca nella fascia reddituale 28.001 – 40.000 euro. Le misure agevolative vengono riconosciute in via automatica dal sostituto d’imposta, sia esso il datore di lavoro o l’INPS per le prestazioni erogate a sostegno del reddito o con finalità di inclusione sociale.

Nelle righe che seguono forniremo tutti i dettagli circa il riconoscimento del taglio del cuneo fiscale ai soggetti che percepiscono prestazioni a carico dell’INPS.

Bonus Cuneo fiscale 2021: trattamento integrativo

Il trattamento integrativo è un credito IRPEF in busta paga spettante a coloro che percepiscono redditi non eccedenti i 28 mila euro.

La misura è garantita per un ammontare annuo di 1.200 euro (100 euro mensili) a patto che l’imposta lorda sia di importo superiore alle detrazioni da lavoro dipendente, a nulla rilevando quelle per carichi di famiglia.

Nella determinazione del reddito complessivo, ai fini della spettanza o meno del trattamento, vengono conteggiati tutti i redditi dell’interessato, al netto di quello derivante dall’abitazione principale e relative pertinenze, nonché dei premi di risultato soggetti all’imposta sostitutiva del 10%.

Sono invece rilevanti i redditi:

  • Provenienti dall’affitto di immobili soggetti a cedolare secca;
  • Esenti percepiti da soggetti impatriati;
  • Dei lavoratori autonomi in regime forfetario.

Ulteriore detrazione

I percipienti redditi pari o superiori ad euro 28.001 e sino a 40.000 euro hanno diritto, in luogo del trattamento integrativo, ad una “ulteriore detrazione” aggiuntiva rispetto a quelle da lavoro dipendente o per carichi di famiglia.

La misura, introdotta in un primo tempo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020, è stata resa strutturale dalla Legge di bilancio 2021 (Legge numero 178 del 30 dicembre 2020).

L’ammontare del beneficio varia in funzione del reddito complessivo:

  • Tra 28.001 e 35.000 euro l’ulteriore detrazione è determinata con la seguente operazione 960 + [240 * (35.000 – Reddito complessivo) / 7.000];
  • Tra 35.000 e 40.000 euro la misura è calcolata in questo modo 960 * [(40.000 – Reddito complessivo) / 5.000].

Destinatari del taglio del cuneo fiscale: a chi spetta

Le misure di riduzione del cuneo fiscale, in analogia con quanto previsto per l’ex “Bonus Renzi” spetta a coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente e, altresì, redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, appartenenti alle seguenti categorie:

  • Compensi percepiti dai lavoratori soci di cooperative;
  • Compensi o indennità percepiti a carico di terzi da lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità;
  • Somme erogate a titolo di borsa di studio o assegno, premio o sussidio per finalità di studio o addestramento professionale;
  • Compensi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • Remunerazioni dei sacerdoti;
  • Prestazioni pensionistiche;
  • Compensi per lavori socialmente utili.

Riconoscimento del Bonus cuneo fiscale (ex bonus Renzi)

Le misure in parola vengono riconosciute direttamente dal sostituto d’imposta, in relazione all’effettiva durata del rapporto di lavoro, in via automatica senza attendere alcun nulla osta preventivo dell’interessato. Quest’ultimo può tuttavia informare il sostituto circa la volontà di:

  • Rinunciare al trattamento integrativo / ulteriore detrazione;
  • Percepire le misure agevolative solo in sede di conguaglio di fine anno anziché in misura mensile, in relazione ad ogni periodo di paga;
  • Considerare altri redditi (oltre a quelli erogati dal sostituto stesso) ai fini della spettanza o meno dei benefici.

Gli importi erogati agli aventi diritto vengono successivamente recuperati dal sostituto in sede di versamento delle imposte con modello F24, attraverso l’istituto della compensazione.

Bonus Cuneo fiscale su prestazioni INPS

Come chiarito dall’INPS con la circolare numero 96 del 21 agosto 2020, coloro che percepiscono prestazioni a sostegno del reddito o di inclusione sociale rientrano tra i potenziali beneficiari delle misure agevolative, posto che sono normativamente considerate somme della stessa categoria di quelli sostituite o perdute (articoli 6 e 49 del Testo unico delle imposte sui redditi).

Si pensi ad esempio all’indennità di disoccupazione NASPI destinata a chi perde involontariamente il lavoro o ancora alla Cassa integrazione, finalizzata a compensare la perdita di retribuzione a fronte di una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.

Prestazioni a pagamento diretto

L’INPS agisce come sostituto d’imposta soltanto per le prestazioni previdenziali pagate direttamente all’assicurato. In tutti gli altri casi, nello specifico quando le somme vengono anticipate dal datore di lavoro in busta paga per conto dell’Istituto, spetta al datore di lavoro riconoscere il trattamento integrativo / ulteriore detrazione.

Bonus Cuneo fiscale NASPI

In base a quanto detto poc’anzi, i percettori di indennità di disoccupazione NASPI hanno diritto, al ricorrere dei requisiti reddituali e di capienza dell’imposta, al trattamento integrativo / ulteriore detrazione, riconosciuti dall’INPS in qualità di sostituto d’imposta.

In particolare, l’Istituto calcolerà la spettanza e l’importo delle somme in base al reddito previsionale per l’intero periodo d’imposta, in relazione anche al periodo di fruizione del sussidio.

Bonus Cuneo fiscale Cassa integrazione

Le somme a carico dell’INPS per gli eventi di Cassa integrazione, siano essi quelli ordinari che speciali con causale “COVID-19”, conferiscono all’interessato il diritto alle misure di riduzione del cuneo fiscale.

L’Istituto opera come sostituto d’imposta in caso di pagamento diretto delle somme all’interessato. Al contrario, se il trattamento viene anticipato in busta paga, il calcolo sull’eventuale spettanza del trattamento integrativo / ulteriore detrazione nonché l’erogazione dei benefici è a carico del datore di lavoro.

Bonus Cuneo fiscale Maternità e malattia

Per le prestazioni di malattia, congedo di maternità o paternità obbligatorio, congedo parentale, congedo obbligatorio del padre lavoratore, vale quanto descritto sopra per la Cassa integrazione.

Modalità di calcolo dell’INPS

Nella già citata circolare numero 96, l’INPS chiarisce le modalità di calcolo dei trattamenti di riduzione del cuneo fiscale, operate sulle prestazioni erogate dall’Ente direttamente ai beneficiari.

In particolare, le misure per cui viene utilizzato il metodo di calcolo del “reddito previsionale” annuo (con cui si simula in base all’importo a disposizione quello che sarà il reddito complessivo) sono:

  • Indennità di disoccupazione NASPI;
  • Indennità di disoccupazione DIS-COLL;
  • Disoccupazione agricola;
  • Assegni integrativi NASPI previsti dai Fondi di solidarietà;
  • Assegno integrativo di NASPI e mobilità ordinaria previsto dal Fondo del Trasporto Aereo;
  • Assegno emergenziale previsto dal Fondo del Credito e dal Fondo del Credito Cooperativo;
  • Crediti da lavoro pagati dal Fondo di Garanzia;
  • Indennità di maternità per congedo obbligatorio;
  • Assegno per le attività socialmente utili;
  • Indennità di tirocinio;
  • Congedo obbligatorio del padre lavoratore;
  • Pagamenti a stralcio delle indennità di disoccupazione ASPI e MINI-ASPI, mobilità ordinaria e disoccupazione edilizia.

Al contrario, le prestazioni in cui il calcolo dei benefici fiscali avviene in base ai dati disponibili (senza alcuna simulazione di quello che sarà il reddito complessivo nel periodo d’imposta) sono:

  • Trattamenti di integrazione salariale, quali CIG ordinaria, straordinaria, in deroga, CISOA, assegno ordinario e di solidarietà;
  • Assegno di ricollocazione per i lavoratori in CIG straordinaria;
  • Malattia;
  • Indennità per inabilità temporanea assoluta per i lavoratori assicurati ex IPSEMA;
  • Congedo parentale;
  • Congedo facoltativo padre;
  • Indennità antitubercolari;
  • Permessi ex Legge numero 104/1992;
  • Congedo straordinario.

Prestazioni escluse

Le prestazioni INPS per cui non spettano il trattamento integrativo / ulteriore detrazione, riguardano l’erogazione di redditi soggetti a tassazione separata, come:

  • TFR a carico del Fondo di garanzia;
  • TFR esattoriali;
  • Pagamenti arretrati delle prestazioni;
  • Pagamento anticipo NASPI.

Sono da ultimo escluse, in quanto rappresentano redditi da lavoro autonomo, le seguenti prestazioni:

  • Indennità di maternità per lavoratrici autonome;
  • Indennità di maternità e di malattia per iscritti alla Gestione separata in qualità di liberi professionisti o titolari di partite IVA.

Certificazione unica INPS

Dei benefici fiscali corrisposti dall’INPS in qualità di sostituto d’imposta sarà data evidenza in sede di produzione della Certificazione Unica INPS, a partire già dal modello 2021 relativo ai redditi 2020, da trasmettere ai soggetti che hanno percepito le somme entro il 16 marzo prossimo.

 

Concorso Ministero degli Esteri 2021: 400 posti anche per diplomati

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo bando di concorso per 400 posti a tempo pieno e indeterminato al Ministero degli Esteri.

Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il nuovo bando di concorso Ministero degli Esteri 2021. Il concorso prevede l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di 400 diplomati suddivisi tra collaboratori contabili e tecnici.  Per presentare la propria candidatura c’è tempo fino al 12 aprile 2021.

Vediamo qui di seguito quali sono i requisiti richiesti dal bando, come presentare correttamente la propria domanda di partecipazione al concorso e quali saranno le prove d’esame.

Concorso Ministero degli Esteri 2021: quali sono i requisiti

Per poter concorrere al nuovo concorso del Ministero degli Esteri 2021 non è previsto nessun limite di età, infatti possono presentare la propria candidatura tutti i cittadini italiani che hanno compiuto il 18° anno e che sono in possesso di un diploma di maturità. Oltre tali requisiti, il bando richiede il possesso di ulteriori requisiti tra cui:

  • conoscenza della lingua inglese;
  • conoscenza di una seconda lingua straniera: francese, spagnolo, tedesco, arabo, russo, portoghese, cinese o giapponese;
  • non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso pubblica amministrazione per insufficiente rendimento;
  • saper utilizzare gli applicativi informatici più diffusi;

Tutti i requisiti devono essere posseduti entro e non oltre la data di scadenza stabilita per la presentazione della domanda di ammissione al concorso.

Come sono suddivisi i posti a concorso

I 400 posti messi a concorso sono così suddivisi:

  • 375 collaboratori di amministrazione, contabile e consolare. Codice 01.
  • 25 collaboratori tecnici per i servizi di informatica, telecomunicazioni e cifra. Codice 02.

I candidati possono comunque presentare domanda di partecipazione per ciascuno dei profili professionali. I vincitori del concorso saranno assunti con un contratto a tempo pieno e indeterminato.

Come presentare la propria candidatura

Sarà possibile inviare la propria candidatura entro e non oltre il 12 aprile 2021 esclusivamente per via telematica attraverso il sito web dedicato. Durante la compilazione della domanda di partecipazione il portale chiederà di scegliere una seconda lingua straniere in cui si intende sostenere il colloquio e la seconda prova scritta del concorso.

Inoltre sarà possibile scegliere una delle seguenti lingue: francese, spagnolo, tedesco, arabo, russo, portoghese, cinese o giapponese.

Quali sono le prove d’esame

Il concorso ministero degli Esteri 2021 prevede lo svolgimento di 4 prove d’esame tra cui: prova preselettiva, 2 prove scritte e una successiva prova orale con la commissione esaminatrice.

La prova preselettiva consiste in 60 quesiti a risposta multipla sulle seguenti materie :

  • conoscenza della lingua italiana e la lingua inglese;
  • elementi  di   diritto  pubblico  con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego;
  • conoscenza base degli strumenti di office automation;
  • capacità  logico-deduttiva,   di     ragionamento  logico-matematico e critico-verbale.

A ciascuna risposta esatta è attribuito il punteggio di +1m ad ogni risposta errata sono sottratti -0,33 punti mentre ad ogni risposta mancata oppure marcate più risposte verranno attribuiti 0 punti.

Prove scritte

A seconda del profilo scelto, le prove scritte previste dal concorso prevedono comunque diverse materie d’esame. Per i candidati che concorrono per il profilo collaboratori di amministrazione, contabile e consolare, la prima prova consiste in diversi quesiti a risposta multipla sulle seguenti materie d’esame: elementi di diritto pubblico con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego, elementi di diritto consolare e infine elementi di contabilità di Stato.

La prima prova scritta per il profilo collaboratori tecnici per i servizi di informatica, telecomunicazioni e cifra, consiste anche essa in diversi quesiti a risposta multipla volti a verificare le conoscenze teorico-pratiche del candidato in materia di informatica, telecomunicazioni e cifra.

La seconda prova consiste invece in quesiti a risposta multipla inerenti sulla conoscenza della lingua inglese e sarà uguale per entrambi i profili. I candidati che avranno ottenuto una votazione complessiva di almeno 60 centesimi (60/100) in ciascuna prova scritta, saranno convocati per la prova orale del concorso.

Prova orale

La prova orale del concorso varia a seconda del codice profilo scelto. Le materie previste per il codice 01 sono le seguenti:

  • ordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
  •  elementi di geografia;
  • altra lingua straniera tra: francese, spagnolo, tedesco, arabo, russo, portoghese, cinese e giapponese.

Infine per il codice 02 le materie previste per la prova orale sono le seguenti:

  • ordinamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
  • elementi di geografia;
  • diritto pubblico con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego;
  • contabilità di Stato;
  • altra lingua straniera tra: francese, spagnolo, tedesco, arabo, russo, portoghese, cinese e giapponese.

Durante la prova orale i candidati saranno sottoposta ad una prova pratica di informatica in modo tale da accertare la conoscenza e la capacità di uso dei principali programmi di scrittura, calcolo, comunicazione, presentazione.

Condividi

Sanatoria cartelle esattoriali: in arrivo un mini condono? Le ipotesi allo studio del Governo

Sanatoria cartelle esattoriali: in arrivo un mini condono? Le ipotesi allo studio del Governo

Si profila lo stralcio di 60 milioni di cartelle esattoriali, per i ruoli tra il 2000 e il 2015. Nuova Pace Fiscale e mini condono in arrivo

Come già abbiamo avuto modo di notare, circolano sempre più insistenti su un nuovo provvedimento di nuova Pace Fiscale ovvero un mini condono di sanatoria delle cartelle esattoriali. La finalità è aiutare in qualche modo i tanti cittadini e contribuenti, vittime loro malgrado della difficile situazione economica, creatasi per la pandemia e per le restrizioni legate alla conseguente fase di lockdown.

Il primo maxi-provvedimento economico del Governo Draghi certamente evidenzierà quelle che sono le nuove strategie di Palazzo Chigi, per reagire alla crisi socio-economica. Secondo gli osservatori, il decreto Sostegno dovrebbe essere pronto prima di metà marzo, essendo ormai in fase di ultimazione presso il ministero dell’Economia. Tante le novità previste nel decreto, ma una in particolare qui merita speciale considerazione. Stiamo parlando della assai probabile cancellazione di ben 60 milioni di cartelle esattoriali entro i 5.000 euro.

Vediamo dunque, più da vicino, cosa potrebbe cambiare a breve, sul fronte tributi e tasse.

Sanatoria cartelle esattoriali: arriva la nuova Pace Fiscale?

La scelta appare ispirata da motivazioni politiche, legate dunque alle oggettive difficoltà di molti cittadini; famiglie ed imprese a far fronte ai pagamenti nei confronti del Fisco, anche di importo non così consistente. Si parla infatti con sempre maggior frequenza della probabilità che nel testo finale del Decreto Sostegno trovi spazio anche lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro; incluse sanzioni ed interessi dall’anno 2000 all’anno 2015.

Non solo: è verosimile che l’invio di nuove cartelle esattoriali sia sospeso fino al 30 aprile, ossia la data di scadenza dell’attuale Stato d’emergenza, salvo proroghe di quest’ultimo.

Cifre considerevoli girano attorno al Fisco

Secondo gli osservatori, numeri importanti girano attorno al Fisco, tanto che si stima che i crediti ancora non riscossi da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, si ricolleghino a qualcosa come circa 130 milioni di cartelle; e che lo stralcio delle mini-cartelle esattoriali possa toccare non meno di 60 milioni di cartelle; corrispondente ad un costo complessivo di 1 miliardo di euro nel corso di quest’anno. Identica la cifra anche per il 2021.

Il problema di fondo è che, nella necessità di venire incontro a molti contribuenti in difficoltà economica non per colpa loro, sussistono difficoltà da superare sul piano delle coperture. Inoltre, dal punto di vista strettamente politico, non può negarsi che scelte così drastiche, come quella del taglio delle cartelle esattoriali, comportano di trovare un compromesso tra visioni differenti all’interno della maggioranza. E ciò anche con riguardo al delicato fronte delle tasse e alla riforma del Fisco, da più parti auspicata.

Gli obiettivi dietro al mini condono

Oltre a rappresentare un modo per rendere il Fisco meno oneroso per i contribuenti, è da notare che la decisione della cancellazione di circa 60 milioni di cartelle esattoriali va anche nella direzione di alleggerire il lavoro dell’Agenzia delle Entrate-riscossione; già assai gravata da un arretrato sulle cartelle di circa mille miliardi di euro.

Come sopra accennato, questi 60 milioni di cartelle esattoriali costituiscono quasi la metà – ossia il 46% – dei 130 milioni di ruoli presenti nel magazzino di Agenzia delle Entrate – Riscossione. Per completezza, ricordiamo altresì che, in ambito tributario, l’iscrizione a ruolo comporta, per il contribuente ‘non virtuoso’, l’introduzione in un elenco ad hoc. In quest’ultimo sono evidenziati coloro che risultano debitori nei confronti dell’erario e non solo.

Detto elenco è stilato dagli uffici creditori ai fini della riscossione, attraverso l’agente della riscossione. Va da sè che i contribuenti interessati non sono pochi. Si tratta di persone fisiche e partite Iva, ma anche imprese e professionisti vari.

Problema politico

Il vero ostacolo resta tuttavia quello di natura politica: una maxi sanatoria da un miliardo di euro all’anno (per 2021 e 2022), per attuarsi concretamente, dovrà ricevere il sostegno di formazioni politiche della nuova maggioranza, di solito contrarie ai condoni. E ci riferiamo ovviamente a M5S e PD.

Per quanto riguarda i precedenti in tema di cancellazione cartelle esattoriali, però non possiamo non ricordare che uno ‘stralcio’, ossia un eufemismo al posto dell’espressione ‘condono fiscale’, aveva già avuto l’ok della maggioranza che appoggiava il Governo Conte I. Da ricordare altresì che, in quel periodo, al Governo c’era anche la Lega, che come ben noto non è contraria di per sè all’ipotesi condono o cancellazione degli atti. In particolare, in quell’occasione, furono cancellati i ruoli fino a 1000 euro, aperti tra il 2000 e il 2010. Ed anche quella fu una maxi-operazione, se pensiamo che ha toccato 5 milioni di cartelle; collegate a ben 12 milioni di contribuenti.

Tuttavia, con la nuova cancellazi0ne cartelle esattoriali, le dimensioni del provvedimento appaiono ancora più ampie, giacchè si tratterebbe di tagliare tutte le cartelle entro i 5.000 euro (dunque 5 volte tanto); e per un lasso di tempo superiore (15 anni, ossia dal 2000 al 2015).

Concludendo, ci si potrebbe domandare che succederà alle cartelle esattoriali al di sopra dei 5.000 euro. Secondo gli osservatori, potrebbe profilarsi all’orizzonte una nuova forma di rottamazione,  optando per un metodo di pagamento differito o in più quote; ossia una sorta di rateizzazione su due anni senza interessi e sanzioni. Al contribuente dunque, il solo obbligo di far fronte al valore della cartella fiscale.

Beata Rosa da Viterbo

 

Beata Rosa da Viterbo


Nome: Beata Rosa da Viterbo
Titolo: Vergine
Nascita: 9 luglio 1234, Viterbo
Morte: 6 marzo 1251, Viterbo
Ricorrenza: 6 marzo
Tipologia: Commemorazione
Protettrice di: fiorai, ragazze

Nel secolo XIII la Chiesa era travagliata da funestissime eresie e da frequenti guerre e turbolenze. Viterbo era allora in tristissime condizioni. Eretici, atei, si diffondevano per la città ed i cristiani s’erano talmente intiepiditi, che la loro vita poco si distingueva da quella degli altri. Ma la misericordia di Dio ebbe pietà di quel popolo e mandò loro questa Santa che doveva essere la salvatrice dei suoi concittadini.

Nata da virtuosi genitori nel 1234. la piccina crebbe nella virtù. Fin dagli anni più teneri i genitori si accorsero che quella non era una fanciulla comune, ma che la grazia lavorava in lei in modo veramente straordinario. Aborriva ogni specie di vanità nell’abbigliamento, fuggiva le compagnie frivole e divagate ed amava con tutto il cuore Dio e la SS. Vergine. Da giovanetta cadde gravemente inferma, e già si disperava della sua salute quando fu visitata dalla Madonna che, ridonatale la sanità, le ingiunse di vestire 1abito del terz’ordine di S. Francesco, e di percorrere la città incitando a penitenza. Così fece Rosa: ogni strada fu da essa battuta ed ogni uomo potè sentire il suo salutare invito: « O uomini, fate penitenza, ritornate a Dio ». I più la credettero pazza, ma i buoni, uditala disputare cogli eretici e confonderli, la reputavano ispirata da Dio. La forza dei cattivi però prevalse e Rosa fu costretta ad uscire dalla città e rifugiarsi coi genitori sul monte Soriano.

Più tardi Rosa potè entrare nuovamente nella città natale per ivi continuare la sua opera restauratrice. Disputando cogli eretici spesso operò miracoli a prova della verità che lo Spirito Santo le metteva sulle labbra. Era in quei tempi in uso il giudizio di Dio, e Rosa, sfidata dagli eretici, davanti a tutto il popolo, passò tra le fiamme e ne usci illesa: prova manifesta che il Signore era con lei. Ridotta a penitenza quella città e infervorati i buoni, voleva ritirarsi nel chiostro, ma per la sua estrema povertà non fu accettata. Allora la Santa si ritirò in una stanzetta della sua casa vivendo nella contemplazione e nel lavoro. In età ancora giovane (17 anni) fu chiamata al cielo e la sua anima, bella e pura, se ne volò tra le braccia del suo Sposo Divino.

Tre anni dopo il suo corpo fu trovato incorrotto e fresco. Fu trasferito solennemente nel monastero di S. Maria della Rosa, là dove un giorno ella aveva detto: « Non mi volete vivente, mi riceverete dopo morte ». Le sue sacre spoglie sono conservate in Viterbo nella chiesa a lei dedicata ed il popolo le tributa un culto grandissimo, mentre la città è posta sotto la sua protezione.

Ad oggi la venerata Rosa non è stata ancora canonizzata purché venga comunemente denominata Santa, ma non è stato ancora riconosciuta tale dalla Chiesa che si spera agirà grazie al Santo Padre Francesco.

PRATICA. « Beati quelli che sono perseguitati per causa della giustizia, perchè di essi è il regno dei cieli ».

PREGHIERA. O Dio, che ti degnasti per mezzo della beata Rosa, umile tua verginella, sconfiggere i tuoi nemici, fa sì che anche noi, umili al tuo cospetto, vincendo ogni ostacolo terreno, possiamo pervenire alla tua celeste gloria.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Vitèrbo la beata Rosa Vergine, del Terz’Ordine di san Francésco.