Archivi giornalieri: 11 marzo 2014

Istat

Istat, potere acquisto famiglie in calo del 4,7%

Nel 2012, a fronte di una flessione del prodotto interno lordo del 2,4%, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito del 4,7%. E’ quanto affermato dal presidente dell’Istat in audizione alla commissione Finanze del Senato. ”Si tratta di una caduta di intensità eccezionale, che giunge dopo un quadriennio caratterizzato da un continuo declino”, ha detto.

L’aumento del prelievo fiscale ha notevolmente contribuito alla forte contrazione del reddito. Il reddito primario, che esprime l’insieme della remunerazione dell’attività produttiva delle famiglie consumatrici, si è ridotto rispetto all’anno precedente (-1,4%), subendo gli effetti sia della forte contrazione dei redditi da lavoro autonomo, sia della riduzione dei redditi derivanti dall’attività di locazione.

Su questi ultimi ha agito l’imposta municipale sugli immobili (Imu), con oltre il 60 per cento di tale imposta pagata dalle famiglie. Le imposte correnti pagate dalle famiglie consumatrici sono aumentate nel 2012 (+5,7%), di più nel Mezzogiorno (6,7%).

Questo aumento, insieme a quello dei contributi sociali (+0,6%), alla contrazione dei trasferimenti (-3,7%), e al lordo di una crescita del 2% delle prestazioni sociali, ha determinato nel 2012 una contrazione del reddito disponibile del 2%.

Nel complesso, l’incidenza sul reddito imponibile delle imposte correnti sul reddito e sul patrimonio (carico fiscale corrente) delle famiglie consumatrici ha raggiunto il 16,1%, un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente e il livello più alto dal 1990. Se a questo si aggiungono le altre imposte, rappresentate essenzialmente dall’Imu, e i contributi sociali effettivi e figurativi, l’incidenza del carico fiscale e contributivo corrente sul reddito disponibile tocca nel 2012 il 30,3% in amento rispetto all’anno precedente (29,4%).

Disoccupazione

Sempre meno laureati, sempre più disoccupati e sfruttati

Il XVI Rapporto Almalaurea, un consorzio che raduna 64 atenei italiani, ha condotto una ricerca tra 450mila laureati posti riforma.

Dall’indagine emerge  che lo scorso anno la disoccupazione, tra i neo laureati, è cresciuta, e chi invece ha trovato lavoro, ha ottenuto retribuzioni più basse del 20% rispetto al 2008. E’ cresciuta, invece,  la quota di lavoro nero, per ogni tipo di laurea, del 5%, così come sono cresciuti i contratti precari.

Ad un anno dalla laurea quindi si segnala ancora lo spettro della disoccupazione che grava di più sulle lauree triennali (dal 23 al 26,5%) mentre aumenta “solo” (dal 21 al 25%) su quelle a ciclo unico.

Crollo dei contratti a tempo indeterminato accompagnato da una crescita del lavoro autonomo.

In ogni caso – si legge nel Rapporto – la scelta di continuare gli studi dopo le superiore, rimane competitiva, visto che rappresenta un’arma in più sa sfoderare contro la “sensibile, ulteriore frenata della capacità di assorbimento del mercato del lavoro”. Ma nonostante ciò solo il 30% dei neodiplomati sceglie di proseguire gli studi. Il che pone un problema all’intero sistema Paese. A oggi tra i 35 e i 34 anni solo il 21% sono laureati contro il 59% del Giappone, il 47% del Regno Unito, il 43% della Francia e degli Stati Uniti. Siamo al di sotto della media Ocse (39%) e di quella della Ue a 21 (36%).

Salute

Esposizione a fitosanitari e effetti sulla salute: le leucemie

Chi lavora in ambito agricolo può essere esposto ad una serie di agenti di diversa natura, agenti fisici, chimici e biologici. Tra gli agenti chimici sicuramente l’esposizione a prodotti fitosanitari riveste un ruolo importante. Con il termine di prodotti fitosanitari viene compreso un gruppo eterogeneo di sostanze (principi attivi) che svolgono numerose funzioni (insetticidi/acaricidi, fungicidi ed erbicidi), l’esposizione ai prodotti fitosanitari è stata associata non solo ad effetti di tipo acuto, ma anche a quelli di tipo cronico, e in particolari effetti cancerogeni, riproduttivi ed anche neurologici.

Tale associazione assume un particolare rilievo dal punto di vista sanitario e sociale, data la grande diffusione di queste sostanze e il conseguente elevato numero di persone esposte, primi tra tutti gli addetti alla produzione e formulazione di pesticidi nell’industria e gli addetti all’agricoltura.

Pure se a dosi più basse rispetto alle due categorie precedenti, anche la popolazione generale può essere esposta, o perché vive in aree agricole ove i pesticidi sono usati intensamente, o per uso domestico, o per il consumo di acqua e alimenti contaminati.

Tra gli effetti acuti ricordiamo le intossicazioni. Come è stato rilevato nell’ambito del Sistema di Sorveglianza sulle Intossicazioni Acute da Antiparassitari  nel 2005 sono state identificate in Italia 520 casi di intossicazione accidentale da fitosanitari. Da tale sistema emerge come in Italia, e soprattutto in alcune zone, siano ancora presenti intossicazioni acute a dimostrazione di un non corretto utilizzo di tali sostanze.

I prodotti sanitari o meglio i principi attivi in essi contenuti possono avere proprietà genotossiche, teratogene, immunotossiche, ormonalmente attive e cancerogene.

n 9° 2014 numero newsletter.doc

Pensioni

Pensioni: Cgil, è tempo di cambiare

“Il tema delle pensioni deve essere inserito nell’agenda del governo: se si vuole davvero intervenire a favore dell’occupazione, il nodo della previdenza va affrontato”. Lo ha affermato Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1(www.radioarticolo1.it).

“La riforma Fornero – spiega la dirigente sindacale – non solo ha provocato ferite come quella degli esodati, ma ha portato ad un blocco pressoche’ generalizzato di ogni possibile turn over: le persone non vanno in pensione e quindi non vi sono opportunita’ di impiego per i giovani”. L’esecutivo dunque, “deve cogliere questo legame e avviare un confronto con i sindacati per risolvere le emergenze e ragionare sulle modifiche da apportare al sistema”.

Da un lato, prosegue, “è necessario dare risposte agli esodati, considerato che i salvaguardati sono 160mila e gli assegni effettivamente erogati poco più di 30mila, ed evitare così una nuova emergenza; dall’altro “occorre restituire flessibilità al sistema, perché così come è costruito oggi non regge. Ci sono professioni – sottolinea Lamonica – che non possono essere esercitate in età avanzate, mentre per altre il problema non si pone e si deve permettere a chi lo desidera di rimanere al lavoro più a lungo. Per questo è necessaria un’ampia fascia di flessibilità, che peraltro era prevista dalla legge Dini ed è la regola in tutti i paesi in cui vige il sistema contributivo. Ma senza introdurre ulteriori penalizzazioni e cancellando quelle esistenti, in particolar modo per i pensionamenti anticipati che riguardano lavoratori precoci”.

“Chiediamo, quindi, – ha concluso Lamonica – l’apertura di un tavolo serio per discutere di questi temi. E, se il governo decidesse di avere un rapporto corretto con le organizzazioni sindacali, si potrebbe ragionare su misure per facilitare contemporaneamente l’entrata e l’uscita di lavoratori e lavoratrici, innescando un circolo virtuoso in grado di creare nuova occupazione per i giovani”.

In ricordo delle vittime delle migrazioni

 

· Gli episcopati di Messico e Stati Uniti si incontreranno alla frontiera ·

11 marzo 2014

  

I vescovi degli Stati Uniti e quelli del Messico si incontreranno dal 30 marzo al 1° aprile prossimo alla frontiera tra i due Paesi (a Nogales, nello Stato dell’Arizona) per camminare insieme lungo il confine tra le due nazioni, dove negli ultimi anni sono morti circa seimila latinoamericani che cercavano disperatamente di oltrepassare la frontiera e raggiungere gli Stati Uniti.

Martedì 1° aprile, alle ore 9 — rende noto il sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) — è prevista una concelebrazione eucaristica presieduta dai vescovi statunitensi e messicani in memoria delle migliaia di persone morte cercando una vita migliore. La maggior parte delle vittime si registrano in Arizona, perché l’aumento delle misure di sicurezza di confine nelle aree urbane di California e Texas ha costretto i migranti a intraprendere una rotta più pericolosa, che passa attraverso il deserto dell’Arizona. Nella zona di frontiera di Tucson, per esempio, i migranti trascorrono giorni a camminare nel deserto arido, rischiando la disidratazione.

L’iniziativa dei vescovi, espressamente ispirata alla visita pastorale di Papa Francesco sull’isola di Lampedusa dello scorso luglio, è stata promossa dalla Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. «Lo scopo di questo viaggio — si legge in un comunicato della Usccb — è quello di porre l’accento sulla sofferenza umana causata da un sistema migratorio fallimentare, questione che nel dibattito nazionale sull’immigrazione è stata spesso sottovalutata».

Monsignor Eusebio Elizondo, vescovo ausiliare di Seattle e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, nel sottolineare il tema centrale della “dimensione umana dell’immigrazione”, afferma che la questione «riguarda soprattutto gli esseri umani» e non soltanto questioni di natura economica e sociale. «Quanti sono morti o vengono deportati quotidianamente — ha spiegato il vescovo ausiliare — hanno il medesimo valore e la medesima dignità innata che Dio ha donato a tutte le persone. La frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico è la nostra Lampedusa e ricorda il viaggio di Papa Francesco e le sue parole di condanna della globalizzazione dell’indifferenza e della cultura dello scarto».

Oggi Pigliaru incontra il Pd: giovedì la Giunta

Oggi Pigliaru incontra il Pd: giovedì la Giunta

Domani i nomi del nuovo Consiglio regionale Oggi Pigliaru incontra il Pd: giovedì la GiuntaFrancesco Pigliaru

Proclamazione ufficiale degli eletti, convocazione del Consiglio regionale e varo della nuova Giunta. Tre tappe fondamentali per l’inizio della XV legislatura della Regione. Il presidente in pectore Francesco Pigliaru incontrerà nelle prossime ore il Pd per chiudere il cerchio.

Saranno proclamati domani alle 12.30 nell’aula civile della Corte d’appello di Cagliari gli eletti nel nuovo Consiglio regionale della Sardegna. La proclamazione avverrà contestualmente per il neo governatore Francesco Pigliaru e per gli altri 59 consiglieri. La cerimonia è aperta agli eletti e al pubblico. Entro giovedì 13 è attesa la presentazione della nuova Giunta: 12 assessori di alto profilo, secondo le indicazioni del presidente, con un equilibrio paritario di uomini e donne e con l’esclusione degli indagati e il divieto del doppio incarico assessore-consigliere. Lo schema dell’esecutivo dovrebbe contemplare due assessorati indicati da Pigliaru (tra cui la Programmazione), quattro scelti dal Pd e sei appannaggio degli alleati.

La prima seduta del Consiglio regionale della XV legislatura, che dovrà essere convocata proprio da Pigliaru, per il giuramento degli eletti e per eleggere il presidente del Consiglio e l’ufficio di presidenza, si potrebbe tenere già agli inizi della settimana prossima. Per l’Esecutivo, intanto, mancano ancora alcune caselle, soprattutto quelle che riguardano il Partito democratico (oggi è previsto l’incontro Pd-Pigliaru) dopo che le minoranze hanno posto il problema della rappresentanza in Giunta. Esclusi i doppi incarichi consigliere-assessore. Nel frattempo gli alleati scalpitano. E non solo per la Giunta. “Ci sarebbe da parlare delle cose da fare”, spiega Roberto Capelli del Centro democratico, mentre Francesco Agus di Sel sostiene che “la bocciatura delle quote di genere alla Camera ci impone più responsabilità: ora la Giunta Pigliaru sia paritaria con 6 uomini e 6 donne”.

Italicum

L’EX SEGRETARIO DEL PD INTERVIENE AD «AGORÀ»

Italicum, Bersani: «Occorre cambiare
Berlusconi? Se ne farà una ragione»

E sull’incontro fra Renzi e il leader di Forza Italia al Nazareno: «Io non l’avrei fatto. Con me i giornali sarebbero stati furibondi. Ma forse il clima è cambiato»

di Redazione Online

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L’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani
L’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani

«Al Senato dovrà essere cambiatoqualcosa,è emerso nel dibattito. Capisco gli accordi e che Berlusconi sia affezionato ad alcuni punti, ma dovrà farsene una ragione pure lui. Se non c’è una spinta sulle regole, alla parità di genere non ci arriveremo mai». Lo ha detto, a proposito della legge elettorale e delle polemiche sulla bocciatura degli emendamenti sulle cosiddette «quote rosa», l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervistato da Agorà su RaiTre. La questione della parità nel meccanismo elettorale, ha poi aggiunto, «non è una tecnicalità che riguarda i collegi, ma un problema di fondo che riguarda la civiltà del Paese».

«Berlusconi al Nazareno? Io non l’avrei fatto»

Bersani ha parlato anche dell’incontro tra il Cavaliere e Renzi avvenuto nella sede del Pd al Nazareno, proprio per la messa a punto delle linee guida della nuova legge elettorale. «Se lo avessi fatto io – ha sottolineato l’ex numero uno del partito – sarebbero venute giù le cateratte, avrei avuto titoli di giornali furibondi. Ma oggi siamo in un altro clima, in un’altra fase». E sollecitato sulla possibilità che lui stesso, da segretario, avrebbe potuto trovarsi nella necessità di un confronto diretto con il leader di Forza Italia ha risposto: «Incontrare Berlusconi? Io no. Forse c’è stato un di più. Dopo di che devi parlare con tutti, va da se’. Ma questo non significa dare l’ultima parola a Berlusconi. Non c’è nessun bisogno, nemmeno dal punto di vista numerico. Bisogna metterci misura».

 

«Renzi fa movida»

Bersani ha poi affrontato il «nuovo corso» del Partito Democratico, iniziato con l’elezione di Renzi alla segreteria, dopo le primarie dell’8dicembre. «Qualche rischio che non si discuta più abbastanza nel partito lo vedo anche – ha commentato l’ex segretario -. Troppo facilmente si cede all’idea che destrutturare significhi avanzare, innovare». E ancora: «Bisogna capire dove si discutono le cose, nel partito, nei gruppi. Non mi andrebbe bene che non si discutesse da nessuna parte». «Quelli che do sono solo consigli – ha concluso -, adesso si vedrà che piega prende la cosa. Renzi è lì da qualche settimana. Capisco che anche per indurre un meccanismo di fiducia e di movida in questo Paese Renzi alza le aspettative, ma è una cosa che comporta dei rischi».

11 marzo 2014 | 10:02
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