Archivi giornalieri: 2 marzo 2014

Cagliari

Tre prodezze di Ibarbo, Vecino e Ibraimi
Il Cagliari travolge l’Udinese al Sant’Elia: 3-0

Missione compiuta per il Cagliari che batte l’Udinese 3-0. I gol di Ibarbo, Vecino e Ibraimi. La salvezza ora è più vicina.

LEGGI LA CRONACA DELLA PARTITA

Il Cagliari ritrova la vittoria dopo un mese, l’Udinese si ferma dopo quattro giornate. Rossoblù e bianconeri ora sono insieme, appaiati a quota 28, a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione. Un 3-0, quello della squadra di Diego Lopez, con il punteggio esploso nel finale con i gol (i primi in Sardegna) di Vecino e Ibraimi.

E’ un successo nato in sessanta secondi in qualche modo decisivi. Prima, al 17′, il clamoroso errore di Di Natale (comunque tra i pochi dei suoi a salvarsi) con un sinistro alto a pochi passi da Avramov. Poi, dopo nemmeno un minuto, l’invenzione di Ibarbo che ha sbloccato il risultato. L’Udinese, almeno sino al gol del 2-0, ha sempre dato l’impressione di poter raddrizzare la partita. Soprattutto nel primo tempo, almeno altre due volte con Di Natale. Bravo Avramov di piede al 23′ e con una manata sotto la traversa al 29′ a salvare la sua porta.

Ma per il resto ha avuto poche idee e fatto molta confusione. Dall’altra però c’era un Cagliari che, senza strafare, le ha azzeccate tutte e che ha trovato il gol ammazza-partita con Vecino, perfetto nell’incursione volante sulla punizione cross di Ibraimi.

TABELLINO

CAGLIARI (4-3-1-2): Avramov 6, Pisano 6, Rossettini 6, Astori 6.5, Avelar 6, Dessena 6.5, Cossu 6.5 (32′ st Ibraimi 7), Vecino 6.5, Adryan 5 (1′ st Eriksson 6), Pinilla 6 (22 st Nenè 6), Ibarbo 6.5. (1 Silvestri, 24 Perico, 34 Del Fabro, 9 Sau). All.: Lopez 6.5.

UDINESE (3-5-1-1): Scuffet 6, Heurtaux 6, Danilo 6, Naldo 5 (30′ st Maicosuel 5.5), Basta 6, Pinzi 6, Yebda 5.5, Pereyra 5.5, Da Silva 5.5 (16′ st Widmer 5.5), Fernandes 5 (6′ st Nico Lopez 5.5), Di Natale 6. (30 Kelava, 1 Brkic, 3 Allan, 7 Badu, 18 Jadson, 94 Zielinski, 9 Muriel). All.: Guidolin 5.5.

Arbitro: Valeri di Roma 6.

Reti: nel pt 18′ Ibarbo; nel st 36′ Vecino, 43′ Ibraimi.

Angoli: 9 a 2 per l’Udinese.

Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: Pinilla, Cossu e Danilo per gioco scorretto, Ibraimi per comportamento non regolamentare.

In Primo Piano

 

L’Azione del Ministro

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Notizie

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NEWS

 

 

Consiglio dei Ministri n. 4 del 28/02/2014

Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri. Nominati 44 Sottosegretari, 9 dei quali assumeranno le funzioni di Viceministro.

Notizie

Novità dalla Presidenza

Notizie dai Ministeri

Rapporto 2013 sull’agricoltura biologica in Italia

Dal Bioreport 2013 una panoramica del settore biologico italiano: i dati confermano il ruolo sempre più importante che il settore va assumendo.

Multimedia

Campagna informativa “Banca Dati Nazionale DNA”
21/02/2014 – A cura del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita.

Campagna informativa sull’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico
28/01/2014 – Campagna promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il “cinghiale” è già un caso

POLITICA

Il “cinghiale” è già un caso

—Silvio Messinetti, 1.3.2014

Nomine. Il sottosegretario, Antonio Gentile, accusato di censura, è sotto attacco, anche dei renziani. Potrebbe essere ascoltato in procura a Cosenza. Suo figlio Andrea è coinvolto in uno scandalo della sanità

↳  Il neo sottosegretario alle infrastrutture, Tonino Gentile

La sto­ria di «Gen­tile il cen­sore» rischia di essere la prima buc­cia di banana su cui il governo Renzi può sci­vo­lare. Il neo sot­to­se­gre­ta­rio alle infra­strut­ture, Tonino Gen­tile, è sulla gra­ti­cola. Lo attac­cano da tutti i fronti. La bufera rischia di spaz­zarlo via. E «il cin­ghiale», come minac­cio­sa­mente Umberto De Rose, stam­pa­tore de L’Ora della Cala­bria, non­ché ex pre­si­dente di Con­fin­du­stria Cala­bria e attuale numero uno di Fin­ca­la­bra, lo aveva defi­nito al tele­fono con l’editore del gior­nale Alfredo Citri­gno, ricor­dan­do­gli che «quando viene ferito, ammazza tutti», rischia di stra­maz­zare al suolo.

Solo gli alfa­niani, suoi amici di par­tito, lo difen­dono. Ma sono imba­raz­zati pure loro. Per il resto è un fuoco di fila. Tra i primi a bac­chet­tare Renzi per la nomina di Gen­tile c’è l’ex can­di­dato alla segre­te­ria regio­nale del Pd Mas­simo Canale, che esprime «vici­nanza e soli­da­rietà» ai gior­na­li­sti dell’Ora, e che cri­tica «una cen­sura non com­ple­ta­mente riu­scita solo gra­zie all’ausilio di inter­net». A ruota arriva la rea­zione del neo­se­gre­ta­rio regio­nale del Pd, Erne­sto Magorno, ren­ziano doc, secondo cui «è stato un errore, grave, da parte del Nuovo cen­tro­de­stra dare l’indicazione del nome del sena­tore Gen­tile a sot­to­se­gre­ta­rio. Una scelta che il Pd cala­brese, uni­ta­ria­mente, non con­di­vide e che chiede sia rivi­sta». Al coro degli indi­gnati si uni­sce poi l’ex com­mis­sa­rio regio­nale del Pd, il ber­sa­niano D’Attorre, secondo cui la nomina del sena­tore cosen­tino non è «edi­fi­cante», ma anzi «inop­por­tuna». D’Attorre, si augura che Renzi e il par­tito di Alfano spin­gano Gen­tile a ras­se­gnare le dimis­sioni. Anche Giu­seppe Giu­lietti, di Arti­colo 21, pro­te­sta e parla di «nomina ver­go­gnosa». Il diret­tore de L’Ora della Cala­bria, Luciano Regolo, ha scritto nell’editoriale che «la nomina del sena­tore cosen­tino a sot­to­se­gre­ta­rio svela il vero volto di Renzi che, con la sua aria da ragaz­zotto per bene, non è che un bluff. Evi­den­te­mente tutti a Roma con­si­de­rano la nostra regione come un mero ser­ba­toio di voti e la cen­sura un pec­cato veniale».

Insomma, per essere il primo giorno da sot­to­se­gre­ta­rio, non è stato memo­ra­bile, anzi. La pro­cura di Cosenza vuol vederci chiaro nella sto­ria della cen­sura, ha già ascol­tato il diret­tore dell’Ora e non è escluso che decida di ascol­tare anche il sot­to­se­gre­ta­rio. Più in gene­rale l’iscrizione nel regi­stro degli inda­gati di Andrea Gen­tile, avvo­cato dell’Asp di Cosenza, e figlio del sot­to­se­gre­ta­rio, per abuso d’ufficio, falso ideo­lo­gico e asso­cia­zione a delin­quere è solo la punta dell’iceberg della sani­to­poli cosen­tina, un affre­sco esem­plare del potere gen­ti­liano in città. Un impa­sto di tran­sa­zioni sospette, inca­ri­chi esterni, affi­da­menti diretti, con­su­lenze milio­na­rie. Al quale non è estra­nea l’ombra della ’ndran­gheta. Tanto da far appro­dare in riva al Crati la Com­mis­sione d’accesso anti­ma­fia negli uffici della sanità cosen­tina a cac­cia di infil­tra­zioni criminali.

Allora l’Asp non fu sciolta, per­ché il Vimi­nale, gui­dato da Alfano, guarda caso, disse che non c’erano ele­menti per farlo. Ma gli inqui­renti insi­stono e setac­ciano l’Asp palmo a palmo. L’intenzione è quella di per­lu­strare a fondo tutta l’attività ammi­ni­stra­tiva, con un’attenzione par­ti­co­lare rivolta all’utilizzo delle risorse eco­no­mi­che: acqui­sti di beni e ser­vizi, con­su­lenze, pre­bende e altro ancora. Sarà pas­sato al setac­cio tutto ciò che ha com­por­tato un impe­gno di spesa da parte dell’Azienda, gui­data nell’ultimo trien­nio dal mana­ger Gian­franco Scar­pelli, padre padrone della sanità bru­zia e gen­ti­liano di ferro. A far da bus­sola per gli inve­sti­ga­tori, è la rela­zione della Com­mis­sione d’accesso, inse­dia­tasi a metà del 2013. In tre anni l’Asp di Cosenza ha speso più di 4 milioni e mezzo in con­su­lenze esterne. Nei fasci­colo inviato al pre­fetto di Cosenza i com­mis­sari segna­la­vano ano­ma­lie in alcuni appalti e soprat­tutto la pre­senza di per­so­naggi vicini, e in certi casi orga­nici, ai clan nei pre­sidi sani­tari di Paola e Cetraro. Nelle 400 pagine sot­to­scritte dal pool di pre­fetti, però, ampio spa­zio era dedi­cato anche alla situa­zione di «caos ammi­ni­stra­tivo» in cui ver­sava l’Asp.

Ed è pro­prio lì, in quel labi­rinto di deli­bere azien­dali, reso ancora più impe­ne­tra­bile dall’assenza di codici e rego­la­menti interni, che gli inve­sti­ga­tori cer­che­ranno ora di met­tere ordine per venire a capo dell’enigma.

Asma. certosa.it

L’etica come impresa

Corsi per manager e imprenditori con Ciotti, Petrini, Farinetti e Baricco

Siamo nati e cresciuti in un sistema sociale che si chiama «Società dei consumi». Cerchiamo o ci costruiamo un lavoro, grazie al quale percepiamo un salario o dei profitti. Con questi consumiamo e i nostri consumi tutelano o accrescono i posti di lavoro.

Umanamente siamo portati a crescere e a migliorare i nostri guadagni, con l’obiettivo
di consumare di più e meglio e migliorare la qualità della nostra vita. Questa spirale può essere perversa o virtuosa, ciò dipende dal nostro atteggiamento verso le altre persone e verso l’ambiente.

ASMA può aiutare ad affrontare il proprio lavoro con una prospettiva nuova, che metta al centro il rispetto, senza nulla  togliere a creatività e furbizia. Un nuovo modo di intraprendere che ci metta in pace con gli altri e con noi stessi.

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In questi giorni stiamo ricevendo moltissimi messaggi sul sito, email, telefonate. Risponderemo a tutti nel più breve tempo possibile. Vi ringraziamo moltissimo per l’interesse e la pazienza. 

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– Le ragioni del progetto

– I relatori:
Luigi CiottiCarlo PetriniOscar FarinettiAlessandro Baricco

– Il programma

– Il calendario

–  Eataly e i cuochi della Certosa

– Contatti, informazioni, iscrizioni

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L’asma,  intesa come malattia, non è affatto una bella cosa, come sa bene chi la patisce. Tra questi vi è lo scrittore israeliano Etgar Keret, che vi ha dedicato un breve testo che merita davvero una lettura.

LIBERA

LE MAFIE RESTITUISCONO IL MALTOLTO

Conferenza nazionale sui beni confiscati alle mafie

“Occorre rafforzare l’agenzia nazionale dei beni confiscati. E’ inutile mantenere tante sedi sparse in Italia, meglio una sola, centrale, a Roma, presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Piena attuazione dell’albo degli amministratori. Ne abbiamo tanti bravi ma bisogna distinguere per non confondere e valorizzare gli onesti, perché purtroppo ce ne sono stati anche tanti che hanno accumulato poteri su poteri. Inoltre bisogna garantire l’accesso al credito per le cooperative di giovani. E soprattutto ribadiamo il No alla vendita dei beni confiscati se non come ipotesi residuale, perché se non è residuale c’é altro dietro”. Sono alcune delle proposte presentata da Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera nel suo intervento di apertura al Conferenza Nazionale sui beni confiscati promossa da Libera che si è svolta oggi a Roma alla presenza tra gli altri di Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali; Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; Andrea Orlando, Ministro della Giustizia; Virginio RognoniRosy Bindi, Presidente Commissione parlamentare antimafia; Franco Roberti, Procuratore Nazionale antimafia; Ignazio Marino, sindaco di Roma e con la partecipazione dei rappresentanti di circa 400 realtà sociali e che sono assegnatari di beni confiscati nel nostro Paese.

Durante la Conferenza Nazionale Libera ha presentato il primo censimento sulle buone prassi di utilizzo dei beni confiscati: sono 395 le realtà sociali censite e che sono assegnatari di beni confiscati nel nostro Paese. Il 65,8% delle 395 realta’ censite da Libera si trova nel Sud Italia, il 25% nel Nord e il 9% nel centro Italia. La regione con il maggior numero di esperienze positive e’ la Sicilia, con 99 buone prassi, seguita dalla Lombardia, con 75 realta’ sociali, mentre terza e’ la Campania, con 64. Nel dettaglio, il 58,5% del totale sono rappresentate dalle associazioni. Il 23,4% sono cooperative, mentre il 2,3% riguardano Fondazioni e Comunita’. Per quanto riguarda gli ambiti di settore, nel 22% dei casi le realta’ sociali operano in attivita’ per minori, il 13,4% operano con diversamente abili, il 13% nel reinserimento lavorativo, il 5,8% con soggetti farmacodipendenti, il 4% con anziani e migranti e il 2,7% con donne soggette a violenza; il restante 29,6% operano in altri settori.

Don Luigi Ciotti nel suo intervento di apertura ha ricordato il Prefetto Fulvio Sodano scomparso il 27 febbraio scorso e il Prefetto Renato Profili. “E’ dimostrato – ha ribadito don Ciotti citando le parole del prefetto Sodano – che la confisca e’ lo strumento piu’ valido per aggredire i patrimoni mafiosi. Abbiamo bisogno di una normativa senza inutili orpelli che la appesantiscano, lo diceva Sodano e’ adesso, ancora una volta, lo ribadiamo anche noi. Se non c’e’ uno scatto deciso anche contro la corruzione non andremo avanti, a volte si muore di troppa prudenza, la situazione del nostro Paese non puo’ piu’ attendere, e’ un problema di giustizia sociale”.

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati riferiti 7 gennaio 2013 sono 12.946 i beni confiscati in Italia, di cui 11.238 immobili e 1.708 aziende. Le prime sei regioni per presenza di beni confiscati sono: Sicilia con 5.515 beni; Campania, con 1.918; Calabria con 1.811; Lombardia con 1.186; Puglia con 1.126 e Lazio con 645.

Durante la giornata Libera ha presentato due nuove campagne sui beni confiscati:  “Libera il Welfare, i beni confiscati per l’inclusione sociale” e “Impresa bene comune, il made in Italy dell’antimafia”.

Impresa bene comune

Trasformare ogni azienda sottratta alle mafie in una risorsa in grado di sostenere il Paese in un momento di grande difficoltà economica e sociale. E’ questo l’obiettivo della nuova campagna “Impresa Bene comune”, promossa da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere, le organizzazioni del mondo economico, imprenditoriale, sindacale e professionale, della cooperazione e della finanza etica, i Giovani imprenditori, i Giovani dottori commercialisti e i Giovani soci del credito cooperativo in una logica di responsabilità sociale d’impresa. Un’assunzione di responsabilità sociale che dovrebbe rappresentare una dimensione naturale dell’agire di ogni soggetto imprenditoriale, in quanto ne enfatizza la dimensione di istituto economico-sociale che, nel realizzare la sua tipica missione produttiva, inevitabilmente è in grado di fornire un contributo fondamentale allo sviluppo dell’economia ed alla crescita socio-culturale del Paese.La campagna “Impresa bene comune” si propone di coinvolgere il sistema imprenditoriale sano (il Made in Italy) del nostro Paese in un grande progetto di responsabilità sociale: condividere le esperienze imprenditoriali di successo e metterle al servizio del recupero, della salvaguardia e della valorizzazione delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata, a beneficio dello sviluppo economico, della legalità e della tutela del lavoro. Obiettivi che hanno animato anche la recente proposta di legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”, promossa dalla CGIL e sostenuta anche da Libera, il cui iter di approvazione è iniziato in Commissione Giustizia alla Camera.

Libera il welfare

Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrotti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente conferiti, attraverso lo Stato e i Comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi, sicurezza e lotta al disagio” Con queste parole cominciava la petizione popolare promossa da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Difficile fino a diciotto anni fa, immaginare che le ricchezze delle mafie potessero trasformarsi in opportunità di lavoro, in luoghi di stimolo alla partecipazione civile, di accoglienza, di servizi alla persona, di costruzione di comunità solidali. Oggi occorre articolare una proposta all’altezza del cambiamento di cui abbiamo bisogno. E’ necessario partire dalle esperienze straordinarie ed originali dei territori; da una identità ideale e da valori comuni che mettano in rete le buone pratiche di riutilizzo a fini sociali. Si è assistito al moltiplicarsi di esperienze di rete sui beni confiscati, in tutto il paese.Sarà fondamentale costruire una banca dati in cui riportare e favorire lo scambio delle esperienze e delle “buone pratiche” legate alla gestione dei beni confiscati, pratiche come veri e propri modelli di interventi e servizi sociali integrati in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone. L’uso sociale e produttivo dei beni confiscati, inoltre, pone al centro dell’attenzione il valore strategico della crescita dell’economia sociale, che produce beni e servizi d’utilità pubblica e beni relazionali, che tende alla ricchezza, intesa come beni comuni, della comunità intera, – oltre che occasioni d’occupazione – e nella quale il portato valoriale ed etico del mondo del volontariato e del no-profit ne diviene l’anima.

INPS: circolari e messaggi

 


Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it >Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Circolare numero numero 29 del 27-02-2014
Contenuto:  Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni. Rivalutazione per l’anno 2014 della misura degli assegni e dei requisiti economici.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 2889 del 27-02-2014
Contenuto:  Nuovo sistema di gestione del ?DURC interno?, per l?individuazione e la contestazione delle situazioni di irregolarità incompatibili con i benefici normativi e contributivi, previsti dalla normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, ai sensi dell?articolo 1, comma 1175, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Emissione delle note di rettifica con la nuova procedura di Gestione contributiva (DM2013).
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 28 del 26-02-2014
Contenuto:  Rivalutazione annuale importi economici lavoro accessorio
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 27 del 25-02-2014
Contenuto:  Applicazione delle misure di prevenzione della corruzione previste dalla legge.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 2834 del 25-02-2014
Contenuto:  Introduzione della fatturazione elettronica nel rispetto del Decreto Interministeriale n. 55 del 3 aprile 2013 in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche ai sensi dell?art. 1, commi da 209 a 213, della legge 24 dicembre 2007 n. 244
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes