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Giornata internazionale della donna

Giornata internazionale della donna

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La mimosa, simbolo italiano della Giornata internazionale della donna.

La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922.

Storia

Il « Woman’s Day » negli Stati Uniti (1908-1909)

Clara Zetkin

Nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, nel quale erano presenti 884 delegati di 25 nazioni – tra i quali i maggiori dirigenti marxisti del tempo, come i tedeschi Rosa LuxemburgClara ZetkinAugust Bebel, i russi Lenin e Martov, il francese Jean Jaurès – vennero discusse tesi sull’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea, sul colonialismo, sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alle donne.

Su quest’ultimo argomento il Congresso votò una risoluzione nella quale si impegnavano i partiti socialisti a « lottare energicamente per l’introduzione del suffragio universale delle donne », senza « allearsi con le femministe borghesi che reclamavano il diritto di suffragio, ma con i partiti socialisti che lottano per il suffragio delle donne ». Due giorni dopo, dal 26 al 27 agosto, fu tenuta una Conferenza internazionale delle donne socialiste, alla presenza di 58 delegate di 13 paesi, nella quale si decise la creazione di un Ufficio di informazione delle donne socialiste: Clara Zetkin fu eletta segretaria e la rivista da lei redatta, Die Gleichheit (L’uguaglianza), divenne l’organo dell’Internazionale delle donne socialiste.

Sciopero delle camiciaie di New York

Non tutti condivisero la decisione di escludere ogni alleanza con le «femministe borghesi»: negli Stati Uniti, la socialista Corinne Brown scrisse, nel febbraio del 1908 sulla rivista The Socialist Woman, che il Congresso non avrebbe avuto « alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione ». Fu la stessa Corinne Brown a presiedere, il 3 maggio 1908[1], causa l’assenza dell’oratore ufficiale designato, la conferenza tenuta ogni domenica dal Partito socialista di Chicago nel Garrick Theater: quella conferenza, a cui tutte le donne erano invitate, fu chiamata « Woman’s Day », il giorno della donna. Si discusse infatti dello sfruttamento operato dai datori di lavoro ai danni delle operaie in termini di basso salario e di orario di lavoro, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto alle donne.

Quell’iniziativa non ebbe un seguito immediato, ma alla fine dell’anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali « di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile ». Fu così che negli Stati Uniti la prima e ufficiale giornata della donna fu celebrata il 23 febbraio 1909.[2] Verso la fine dell’anno, il 22 novembre, si vide a New York iniziare un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910.[3] Il successivo 27 febbraio, domenica, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora il Woman’s Day.[4]

La Conferenza di Copenaghen (1910)

Aleksandra Kollontaj

Il Woman’s Day tenuto a New York il successivo 28 febbraio venne impostato come manifestazione che unisse le rivendicazioni sindacali a quelle politiche relative al riconoscimento del diritto di voto femminile. Le delegate socialiste americane, forti dell’ormai consolidata manifestazione della giornata della donna, proposero alla seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, tenutasi nella Folkets Hus (Casa del popolo) di Copenaghen dal 26 al 27 agosto 1910 – due giorni prima dell’apertura dell’VIII Congresso dell’Internazionale socialista – di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.

Manifesto tedesco relativo alle locali manifestazioni della Giornata della Donna dell’8 marzo 1914, la cui richiesta principale era il diritto di voto[1]

Negli ordini del giorno dei lavori e nelle risoluzioni approvate in quella Conferenza non risulta che le 100 donne presenti in rappresentanza di 17 paesi abbiano istituito una giornata dedicata ai diritti delle donne: risulta però nel Die Gleichheit, redatto da Clara Zetkin, che una mozione per l’istituzione della Giornata internazionale della donna fosse « stata assunta come risoluzione ».

Mentre negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, in alcuni paesi europei – GermaniaAustriaSvizzera e Danimarca – la giornata della donna si tenne per la prima volta il 19 marzo 1911[5] su scelta del Segretariato internazionale delle donne socialiste. Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania, «il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussiadovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne». In Francia la manifestazione si tenne il 18 marzo 1911, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi[6], così come a Vienna, dove alcune manifestanti portarono con sé delle bandiere rosse (simbolo della Comune) per commemorare i caduti di quell’insurrezione.[7]In Svezia si svolse il 1 maggio 1911, in concomitanza con le manifestazioni per la Giornata del Lavoro[1].

La manifestazione non fu ripetuta tutti gli anni, né celebrata in tutti i paesi: in Russia si tenne per la prima volta a San Pietroburgo solo nel 1913, il 3 marzo, su iniziativa del Partito bolscevico, con una manifestazione nella Borsa Kalašaikovskij, e fu interrotta dalla polizia zarista che operò numerosi arresti; l’anno seguente gli organizzatori vennero arrestati, impedendo di fatto l’organizzazione dell’evento[1]. In Germania, dopo la celebrazione del 1911, fu ripetuta per la prima volta l’8 marzo 1914, giorno d’inizio di una « settimana rossa » di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi, mentre in Francia si tenne con una manifestazione organizzata dal Partito socialista a Parigi il 9 marzo 1914.

L’8 marzo 1917

Le celebrazioni furono interrotte dalla prima guerra mondiale in tutti i paesi belligeranti, finché a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) le donne della capitale guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra[8]: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo, ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio. Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la « Giornata internazionale dell’operaia ».

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

La confusione sulle origini della ricorrenza e l’ufficializzazione dell’ONU

La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York[9], facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini[10], in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica[11]). Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857[12], mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York.

Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni settanta e gli ottanta abbiano dimostrato l’erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media che nella propaganda delle organizzazioni sindacali.[7][13][14][15]

Con la risoluzione 3010 (XXVII) del 18 dicembre 1972[16], ricordando i 25 anni trascorsi dalla prima sessione della Commissione sulla condizione delle Donne (svolta a Lake Success, nella Contea di Nassau, tra il 10 ed il 24 febbraio 1947), l’ONU proclamò il 1975 “Anno Internazionale delle Donne“. Questo venne seguito, il 15 dicembre 1975, dalla proclamazione del “Decennio delle Nazioni Unite per le donne: equità, sviluppo e pace” (“United Nations Decade for Women: Equality, Development and Peace“, 1976-1985), tramite la risoluzione 3520 (XXX)[17]. Il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142 [18] l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose ad ogni paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace“) e di comunicare la decisione presa al Segretario generale. Adottando questa risoluzione, l’Assemblea riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe l’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese. L’8 marzo, che già veniva festeggiato in diversi paesi, divenne la data ufficiale di molte nazioni.

In Italia

La mimosa

Manifestazione femminista italiana del 1977

Nel settembre del 1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un’idea di Teresa Noce,[19] di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.[20]

Carica di polizia contro un corteo femminista

Nei primi anni cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell’Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».[21] Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto.

Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell’opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.

Il femminismo

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Femminismo.

L’8 marzo 1972 la manifestazione della giornata della donna si tenne a Roma in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipò anche l’attrice statunitense Jane Fonda, che pronunciò un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia era schierato intorno alla piazza nella quale poche decine di donne manifestanti inalberavano cartelli con scritte inconsuete e «scandalose»: «Legalizzazione dell’aborto», «Liberazione omosessuale», «Matrimonio = prostituzione legalizzata», e veniva fatto circolare un volantino che chiedeva che non fossero «lo Stato e la Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità». Quelle scritte sembrarono intollerabili, così che la polizia caricò, manganellò e disperse le manifestanti.[22]

Lavoro

Governo, su fisco e lavoro niente intesa

 
imprese operai lavoro
Il governo accelera sul piano fisco e lavoro ma al momento, per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, la strada non è definita. Secondo quanto riferiscono fonti di governo, quella di concentrare tutte le risorse sul taglio dell’Irpef sarebbe «solo una delle ipotesi in campo» poichè si starebbe ancora valutando la possibilità di intervenire sul carico fiscale che pesa sulle imprese. E in questa direzione spinge anche una parte dell’esecutivo. Sia il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, che il vice ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedono di puntare sul taglio dell’Irap. L’orientamento sarebbe comunque quello di indirizzare l’intervento su una sola misura: destinare tutti i 10 miliardi agli sgravi ai lavoratori (probabilmente con un tetto di reddito a 25mila euro) o ridurre di circa il 30% l’imposta regionale sulle attività produttive.Cuneo fiscale, ecco come verrà tagliato 

Per la caccia alle coperture la via è stata indicata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. La metà delle risorse dovrebbe arrivare dalla spending review mentre il resto potrà derivare da entrate una tantum come il rientro dei capitali detenuti all’estero, somma ancora difficile da valutare. 

Il decreto all’esame della Commissione Finanze della Camera rischia però qualche battuta d’arresto e per non farlo decadere il governo potrebbe far confluire i contenuti in un disegno di legge alternativo da depositare la prossima settimana. L’ipotesi di tagliare l’Irpef, con benefici in busta paga di circa 100 euro per i lavoratori, piace ai sindacati. «Se il Governo ha davvero deciso di concentrare i dieci miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati sarebbe un segnale molto positivo e ne saremmo contenti», commenta il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: «Se fossero confermate le indiscrezioni sul taglio di 10 miliardi di Irpef, finalmente avremmo un presidente del Consiglio che mantiene la sua parola. Gli consigliano di metterli in busta paga tutti in un’unica soluzione». Per il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, «se ci fosse una riduzione significativa concentrata su redditi da lavoro e da pensione, sarebbe sicuramente un fatto positivo e importante. Non deve avvenire però con la riduzione dell’aliquota ma con l’aumento delle detrazioni per essere sicuri di non avvantaggiare involontariamente gli evasori fiscali».

Il taglio del cuneo potrebbe essere quindi il piatto forte del menù del Cdm annunciato per mercoledì ma il pacchetto di provvedimenti in preparazione si preannuncia corposo. L’esecutivo intende infatti accelerare anche sul processo di pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il decreto, riferiscono fonti di governo, è a uno «stadio avanzato». Come annunciato dallo stesso Renzi, dovrebbe scendere in campo la Cdp che dovrebbe ricorrere a emissioni di debito e aumentare il sistema di garanzie. Si implementerebbe il meccanismo già delineato nella legge di stabilità che estende il raggio d’azione della Cassa.

In particolare la finanziaria prevede che sui debiti scaduti e certificati sia messa una garanzia dello Stato. Sulla base della garanzia il sistema bancario potrebbe rilevare i crediti dando liquidità alle imprese. Le pubbliche amministrazioni si ritroverebbero come creditore le banche e potrebbero ristrutturale il debito con gli istituti di credito su base pluriennale. Nel caso, invece, di morosità le banche potrebbero cedere il credito alla Cdp che potrebbe ristrutturalo su base più lunghe.

Mercoledì saranno anche presentati il piano governativo sul lavoro, il cosiddetto «Jobs act», e il piano casa e dovrebbero essere sbloccati 2 miliardi per l’edilizia scolastica.

Cassa integrazione

 

LAVORO PREVIDENZA POLITICHE SOCIALI seguici su: CIGS … da presentare alla DRL: modello DOMANDA CIGS TOSCANA “CIGStessile ed orafo” (formato .xls 96 Kb …
www.lavoro.gov.it/DRL/Toscana/CIGS
presso di un’azienda destinataria della normativa CIGS che abbia più di 15 dipendenti nel … da un solo committente destinatario diCIGS; aziende appaltatrici di servizi di mensa o …
www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/AmmortizzatoriSociali/CIGS
Modulistica per l’utilizzo della cigs in deroga per l’anno 2010 nella regione Sardegna … Prime concessioni della CIGS in deroga … mod 3 richiesta di accesso alla CIGS in deroga – Mod …
www.lavoro.gov.it/DRL/Sardegna/modulistica
Le domande di C.I.G.S. dovranno essere inoltrate secondo quanto previsto dalla procedura … e Politiche Sociali, nella sezione sinistra alla voce “CIGS presentazione domande online …
www.lavoro.gov.it/DPL/PD/modulistica
aziende non rientranti nel campo di applicazione della CIGS, di cui alla legge 236/93 art … nel campo di applicazione della CIGS, di cui al decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726 …
www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/AmmortizzatoriSociali/custom/Uffici
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www.lavoro.gov.it/PublishingImages/Resources/Lavoro/CIGS.jpg
LAVORO seguici su: Cassa integrazione guadagni CIGS … guadagni CIG Cassa integrazione guadagni CIGS Concessioni in deroga e/o normative … Rete dei servizi per il lavoro …
www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/…/CIGS/Pages/cigsonline.aspx
La CIGS viene erogata dall’Inps per integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori … delle ore di CIG Ordinaria (CIGO), di CIG Straordinaria (CIGS) e di CIG in Deroga (CIGD …
www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/NumeriDelLavoro/Ammortizzatori
Posta elettronica certificata Biblioteca Servizi CIGS Presentazione domande on-line … Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) – procedura di concessione Centri per …
www.lavoro.gov.it/Strumenti/Servizi
Modello di domanda CIGS per i Vettori aerei – da utilizzare per accordi e istanze ai sensi … Modello di domanda CIGS e Mobilità per le società aeroportuali – da utilizzare per accordi …
www.lavoro.gov.it/AreaLavoro/AmmortizzatoriSociali/Cassa_Deroga
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Circolari e Direttive

 

Circolari e Direttive

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Direttiva 9 gennaio 2014  (pdf)
Linee  guida sull’applicazione dell’art. 28 del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69 – Indennizzo da ritardo nella conclusione dei procedimenti ad istanza di parte.
Registrata alla Corte dei conti in data 13 febbraio 2014,  n. 458.05 marzo 2014

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Funzione Pubblica

Regione sardegna

XIV Legislatura – Leggi approvate

Attenzione: I testi qui riportati non costituiscono testo ufficiale delle Leggi Regionali per il quale si rinvia al Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna – B.U.R.A.S.

Per la consultazione delle leggi approvate nelle precedenti legislature, si rinvia al sito Internet della Camera dei Deputati che contiene la banca dati di tutte le leggi regionali:
http://www.normattiva.it/static/mappa.html

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Legge regionale 21 gennaio 2014, n. 8 – Bilancio di previsione per l’anno 2014 e bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016.

Legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2014).

Legge regionale 15 gennaio 2014, n. 6 – Modificazioni agli articoli 38 e 40 della legge regionale n. 31 del 1998.

Legge regionale 15 gennaio 2014, n. 5 – Proroga del termine di cui all’articolo 1, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2013, e successive modifiche.

Legge regionale 15 gennaio 2014, n. 4 – Istituzione dell’Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione (ARBAM).

Legge regionale 15 gennaio 2014, n. 3 – Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 2013, n. 34 (Misure urgenti in materia di anticipazione degli ammortizzatori sociali) e alla legge regionale n. 16 del 2013 in materia di procedimento elettorale.

Legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 – Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione.

Legge regionale 9 gennaio 2014, n. 1 – Norme urgenti in materia di competenza relative alle associazioni turistiche pro loco.

Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 41 – Norma di incentivo all’esodo per i dipendenti della Fluorite di Silius Spa in liquidazione.

Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 40 – Norme urgenti in materia di agricoltura, di previdenza integrativa del comparto regionale e disposizioni varie.

Legge regionale 30 dicembre 2013, n. 39 – Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2014.

Legge regionale 20 dicembre 2013, n. 38 – Norme in materia di servizi per il lavoro, disposizioni attuative della legge regionale 29 aprile 2013, n. 10 (Disposizioni urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale), e interventi a favore degli operatori di tutela ambientale.

Legge regionale 20 dicembre 2013, n. 37 – Disposizioni urgenti in materia di accesso al credito.

Legge regionale 20 dicembre 2013, n. 36 – Disposizioni urgenti in materia di protezione civile.

Legge regionale 11 dicembre 2013, n. 35 – Incremento dell’autorizzazione di spesa determinata per gli anni 2013-2015 nella tabella D allegata alla legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 (legge finanziaria 2013). Integrazione del fondo regionale per la non autosufficienza per il programma “Ritornare a casa”.

Legge regionale 9 dicembre 2013, n. 34 – Misure urgenti in materia di anticipazione degli ammortizzatori sociali.

Legge regionale STATUTARIA 9 dicembre 2013, n. 2 – Abrogazione del comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna).

Legge regionale 4 dicembre 2013, n. 33 – Interventi urgenti a favore dei territori colpiti dall’alluvione del novembre 2013 in attuazione della legge regionale n. 32 del 2013.

Legge regionale 22 novembre 2013, n. 32 – Contributi consiliari finalizzati a fronteggiare gli eventi alluvionali del novembre 2013.

Legge regionale STATUTARIA 12 novembre 2013, n. 1 – Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna.

Legge regionale 5 novembre 2013, n. 31 – Bilancio di previsione per l’anno 2013: incremento del fondo per la riassegnazione di somme perente.

Legge regionale 5 novembre 2013, n. 30 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2012.

Legge regionale 5 novembre 2013, n. 29 – Norme in materia di procedura elettorale. Modifiche alla legge regionale 26 luglio 2013, n. 16 e alla legge regionale 6 marzo 1979, n. 7.

Legge regionale 7 ottobre 2013, n. 28 – Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009 e successive modifiche ed integrazioni.

Legge regionale 26 settembre 2013, n. 27 – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 17 del 2013 in materia di ammortizzatori sociali.

Legge regionale 12 settembre 2013, n. 26 – Interventi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e allo stalking. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2007, n. 8 (Norme per l’istituzione di centri antiviolenza e case di accoglienza per le donne vittime di violenza).

Legge regionale 12 settembre 2013, n. 25 – Interventi urgenti a favore degli allevatori per fronteggiare la febbre catarrale degli ovini (blue tongue) e modifica della legge regionale n. 17 del 2013.

Legge regionale 12 settembre 2013, n. 24 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2011.

Legge regionale 12 settembre 2013, n. 23 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2010.

Legge regionale 2 agosto 2013, n. 22 – Norme urgenti per l’attuazione dell’articolo 4 della legge regionale 29 aprile 2013, n. 10 (Disposizioni urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale).

Legge regionale 2 agosto 2013, n. 21 – Sostegno alle povertà e interventi vari.

Legge regionale 2 agosto 2013, n. 20 – Norme urgenti per l’attuazione ed il funzionamento delle zone franche istituite nella Regione autonoma della Sardegna.

Legge regionale 2 agosto 2013, n. 19 – Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici e di impianti eolici.

Legge regionale 26 luglio 2013, n. 18 – Interventi urgenti.

Legge regionale 26 luglio 2013, n. 17 – Ulteriori disposizioni urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale.

Legge regionale 26 luglio 2013, n. 16 – Organizzazione amministrativa del procedimento e delle votazioni per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale. Modifiche alla legge regionale 6 marzo 1979, n. 7 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale).

Legge regionale 28 giugno 2013, n. 15 – Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province.

Legge regionale 27 giugno 2013, 14 – Modifiche alla legge regionale 28 ottobre 2002, n. 21 (Disciplina del referendum sulle leggi statutarie).

Legge regionale 23 maggio 2013, n. 13 – Bilancio di previsione per l’anno 2013 e bilancio pluriennale per gli anni 2013-2015.

Legge regionale 23 maggio 2013, n. 12 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2013).

Legge regionale 17 maggio 2013, n. 11 – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 8 febbraio 2013, n. 3 (Soppressione dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale della Sardegna).

Legge regionale 29 aprile 2013, n. 10 – Disposizioni urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale.

Legge regionale 23 aprile 2013, n. 9 – Interventi urgenti in materia di lavoro e nel settore sociale.

Legge regionale 10 aprile 2013, n. 8 – Disposizioni eccezionali e transitorie in materia di opere e manufatti temporanei a servizio della fruizione turistico-ricreativa.

Legge regionale 29 marzo 2013, n. 7 – Disposizioni concernenti la Carbosulcis Spa.

Legge regionale 22 marzo 2013, n. 6 – Proroga dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2013.

Legge regionale 27 febbraio 2013, n. 5 – Proroga dei termini di cui all’articolo 1 della legge regionale 25 maggio 2012, n. 11, recante “Norme sul riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011”.

Legge regionale 21 febbraio 2013, n. 4 – Modifiche all’articolo 1 della legge regionale n. 1 del 2013, all’articolo 2 della legge regionale n. 14 del 2012 e disposizioni concernenti i cantieri comunali.

Legge regionale 8 febbraio 2013, n. 3 – Soppressione dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale della Sardegna – Norma transitoria, disposizioni urgenti in materia di enti locali, di ammortizzatori sociali, di politica del lavoro e modifiche della legge regionale n. 1 del 2013.

Legge regionale 1° febbraio 2013, n. 2 – Autorizzazione all’intervento finanziario della SFIRS Spa per l’infrastrutturazione, il risparmio e l’efficientamento energetico dell’area industriale di Portovesme – Sulcis, incremento della dotazione finanziaria relativa agli interventi per il Parco geominerario e norme urgenti in materia di sostegno al reddito dei lavoratori in regime di ammortizzatori sociali.

Legge regionale 10 gennaio 2013, n. 1 – Costituzione della provvista finanziaria per il pagamento dei benefici relativi agli ammortizzatori sociali, compresi quelli in deroga, anche in anticipazione di quanto dovuto agli assistiti da parte del Fondo nazionale per l’occupazione e norme urgenti in materia di enti locali.

Legge regionale 21 dicembre 2012, n. 26 – Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2013 e disposizioni urgenti.

Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 25 – Disposizioni urgenti in materia di enti locali e settori diversi.

Legge regionale 17 dicembre 2012, n. 24 – Norme in materia di revisione contabile negli enti locali.

Legge regionale 23 novembre 2012, n. 23 – Disposizioni in materia di funzionamento e organizzazione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (CREL).

Legge regionale 23 novembre 2012, n. 22 – Proroga dei termini per la presentazione delle istanze per la realizzazione degli interventi di cui alla legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche ed integrazioni.

Legge regionale 7 novembre 2012, n. 21 – Disposizioni urgenti in materia sanitaria connesse alla manovra finanziaria e modifica di disposizioni legislative sulla sanità.

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 20 – Norme di interpretazione autentica in materia di beni paesaggistici.

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19 – Norme per la continuità delle concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura.

Legge regionale 12 ottobre 2012, n. 18 – Disposizioni in materia di continuità territoriale marittima e modifiche alla legge regionale n. 1 del 1977.

Legge regionale 13 settembre 2012, n. 17 – Finanziamento agli enti locali per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro (CSL), dei Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e delle Agenzie di sviluppo locale e disposizioni varie.

Legge regionale 7 agosto 2012, n. 16 – Modifica del comma 7 dell’articolo 3 della legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012), e disposizioni urgenti relative all’ENAS.

Legge regionale 7 agosto 2012, n. 15 – Disposizioni urgenti in materia di trasporti.

Legge regionale 19 luglio 2012, n. 14 – Disposizioni relative alla Fondazione Teatro lirico di Cagliari e per la prosecuzione del progetto SCUS.

Legge regionale 26 giugno 2012, n. 13 – Rimodulazione del quadro degli interventi regionali a sostegno delle politiche del lavoro e disposizioni in materia di contratti a termine.

Legge regionale 13 giugno 2012, n. 12 – Disposizioni urgenti e integrazioni alla legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale), relativa ai contratti di collaborazioni coordinate e continuative e ulteriori misure di contenimento della spesa pubblica.

Legge regionale 25 maggio 2012, n. 11 – Norme sul riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011.

Legge regionale 7 maggio 2012, n. 10 – Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 (legge finanziaria 2012).

Legge regionale 13 aprile 2012, n. 9 – Norme urgenti in materia di enti locali e modifiche alla legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4.

Legge regionale 26 marzo 2012, n. 8 – Disposizioni per l’individuazione dei territori agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell’articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984 (Coordinamento degli interventi pubblici nei settori della zootecnia, della produzione ortoflorofrutticola, della forestazione, dell’irrigazione, delle grandi colture mediterranee, della vitivinicoltura e della utilizzazione e valorizzazione dei terreni collinari e montani).

Legge regionale 15 marzo 2012, n. 7 – Bilancio di previsione per l’anno 2012 e bilancio pluriennale per gli anni 2012-2014.

Legge regionale 15 marzo 2012, n. 6 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2012).

Legge regionale 22 febbraio 2012, n. 5 – Proroga dell’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2012.

Legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4 – Norme in materia di enti locali e sulla dispersione ed affidamento delle ceneri funerarie.

Legge regionale 1° febbraio 2012, n. 3 – Bollettino ufficiale digitale della Regione autonoma della Sardegna.

Legge regionale 27 gennaio 2012, n. 2 – Autorizzazione alla partecipazione del rilancio della Keller Elettromeccanica Spa – Intervento finanziario della SFIRS Spa.

Legge regionale 27 gennaio 2012, N. 1 – Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 2012.

Legge regionale 22 dicembre 2011, n. 27 – Riforma della legge regionale 5 maggio 1965, n. 15 (Istituzione di un fondo per l’integrazione del trattamento di quiescenza, di previdenza e di assistenza del personale dipendente dall’Amministrazione regionale).

Legge regionale 22 dicembre 2011, n. 26 – Nuove disposizioni a favore degli interventi di cui all’articolo 27, comma 2, lettera r), della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (legge finanziaria 2007), in materia di contributi per l’abbattimento dei costi relativi al fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, e di cui all’articolo 4, comma 1, lettera b), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), concernente la concessione di assegni di merito per gli studenti.

Legge regionale 9 dicembre 2011, n. 25 – Norme per la copertura finanziaria della continuità territoriale aerea.

Legge regionale 21 novembre 2011, n. 24 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2009.

Legge regionale 21 novembre 2011, n. 23 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2008.

Legge regionale 21 novembre 2011, n. 22 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2007.

Legge regionale 21 novembre 2011, n. 21 – Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 22 del 1984, ed altre norme di carattere urbanistico.

Legge regionale 19 ottobre 2011, n. 20 – Differimento dell’applicazione dell’articolo 12 della legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale).

Legge regionale 21 settembre 2011, n. 19 – Provvidenze per lo sviluppo del turismo golfistico.

Legge regionale 4 agosto 2011, n. 18 – Unioni di comuni: modifiche all’articolo 3 della legge regionale 2 agosto 2005, n. 12 (Norme per le unioni di comuni e le comunità montane. Ambiti adeguati per l’esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli comuni).

Legge regionale 4 agosto 2011, n. 17 – Disposizioni varie in materia di realizzazione e finanziamento di opere pubbliche e relative all’interruzione della procedura di liquidazione dell’ESAF.

Legge regionale 4 agosto 2011, n. 16 – Norme in materia di organizzazione e personale.

Legge regionale 30 giugno 2011, n. 15 – Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 11 (Istituzione del Comitato regionale per le comunicazioni (CORECOM) della Regione autonoma della Sardegna).

Legge regionale 30 giugno 2011, n. 14 – Custodia e mantenimento in sicurezza del sito minerario di Genna Tres Montis.

Legge regionale 30 giugno 2011, n. 13 – Istituzione del 28 luglio quale giornata regionale in ricordo di tutte le vittime degli incendi in Sardegna.

Legge regionale 30 giugno 2011, n. 12 – Disposizioni nei vari settori di intervento.

Legge regionale 20 aprile 2011, 11 – Proroga dei termini di cui alla legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 (Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo).

Legge regionale 18 marzo 2011, 10 – Disposizioni urgenti in materia di enti locali.

Legge regionale 16 marzo 2011, n. 9 – Abbinamento dei referendum regionali con le elezioni comunali per l’anno 2011.

Legge regionale 7 febbraio 2011, n. 8 – Istituzione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza.

Legge regionale 7 febbraio 2011, n. 7 – Sistema integrato di interventi a favore dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e istituzione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Legge regionale 7 febbraio 2011, n. 6 – Modifiche all’articolo 2 della legge regionale 21 maggio 2002, n. 9 (Agevolazioni contributive alle imprese nel comparto del commercio), interpretazione autentica dell’articolo 15, comma 12 della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5 (Disciplina generale delle attività commerciali) e norme sul trasferimento dell’attività.

Legge regionale 21 gennaio 2011, n. 5 – Disposizioni integrative della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna).

Legge regionale 21 gennaio 2011, n. 4 – Modifica alla legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 (Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12).

Legge regionale 21 gennaio 2011, n. 3 – Legge regionale 30 ottobre 1986, n. 58. Ridefinizione dei confini tra i Comuni di Arborea e Terralba e San Teodoro, Budoni e Posada.

Legge regionale 19 gennaio 2011, n. 2 – Bilancio di previsione per l’anno 2011 e bilancio pluriennale per gli anni 2011-2013.

Legge regionale 19 gennaio 2011, n. 1 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2011).

Legge regionale 19 novembre 2010, n. 16 – Disposizioni relative al patto di stabilità territoriale.

Legge regionale 17 novembre 2010, n. 15 – Disposizioni in materia di agricoltura.

Legge regionale 10 agosto 2010, n. 14 – Misure di adeguamento del bilancio 2010 e modifiche e integrazioni alla legge regionale 2 agosto 2006, n. 11 (Norme in materia di programmazione, di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna. Abrogazione delle leggi regionali 7 luglio 1975, n. 27, 5 maggio 1983, n. 11 e 9 giugno 1999, n. 23).

Legge regionale 30 giugno 2010, n. 13 – Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione autonoma della Sardegna e modifiche alla legge regionale 15 febbraio 1996, n. 12.

Legge regionale 21 giugno 2010, n. 12 – Proroga della gestione liquidatoria dell’ESAF.

Legge regionale 21 giugno 2010, n. 11 – Modifiche della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3, relative all’estensione dello Sportello unico per le attività produttive (SUAP) al settore dell’edilizia residenziale.

Legge regionale 13 aprile 2010, n. 10 – Misure per lo sviluppo del trasporto aereo.

Legge regionale 1° aprile 2010, n. 9 – Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Andrea Parodi.

Legge regionale 1° aprile 2010, n. 8 – Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla Fondazione Salvatore Cambosu.

Legge regionale 1° aprile 2010, n. 7 – Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Giorgio Asproni.

Legge regionale 10 marzo 2010, n. 6 – Provvedimenti a favore di persone con handicap grave di cui alla legge 21 maggio 1998, n. 162.

Legge regionale 10 marzo 2010, n. 5 – Intervento straordinario a favore della società polisportiva Dinamo Srl di Sassari.

Legge regionale 8 febbraio 2010, n. 4  Norme in materia di valorizzazione e riconoscimento della funzione sociale ed educativa degli oratori e delle attività similari.

Legge regionale 22 gennaio 2010, n. 3 – Modifiche alla legge regionale 18 maggio 2006, n. 5 (Disciplina generale delle attività commerciali), e proroga dei termini per la concessione dei contributi di cui all’articolo 1 della legge regionale 21 novembre 1985, n. 28 (Interventi urgenti per le spese di primo intervento sostenute dai comuni, province e Comunità montane in occasione di calamità naturali ed eccezionali avversità atmosferiche).

Legge regionale 22 gennaio 2010, n. 2 – Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2006.

Legge regionale 19 gennaio 2010, n. 1 – Norme per la promozione della qualità dei prodotti della Sardegna, della concorrenza e della tutela ambientale e modifiche alla legge regionale 23 giugno 1998, n. 18 (Nuove norme per l’esercizio dell’agriturismo e del turismo rurale).

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 6 – Bilancio di previsione per l’anno 2010 e bilancio pluriennale per gli anni 2010-2013.

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 5 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2010).

Legge regionale 23 ottobre 2009, n. 4 – Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo.

Legge regionale 7 agosto 2009, n. 3 – Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale.

Legge regionale 14 maggio 2009, n. 2 – Bilancio di previsione per l’anno 2009 e bilancio pluriennale per gli anni 2009-2012.

Legge regionale 14 maggio 2009, n. 1 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2009).