Lavoro

Governo, su fisco e lavoro niente intesa

 
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Il governo accelera sul piano fisco e lavoro ma al momento, per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale, la strada non è definita. Secondo quanto riferiscono fonti di governo, quella di concentrare tutte le risorse sul taglio dell’Irpef sarebbe «solo una delle ipotesi in campo» poichè si starebbe ancora valutando la possibilità di intervenire sul carico fiscale che pesa sulle imprese. E in questa direzione spinge anche una parte dell’esecutivo. Sia il vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, che il vice ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedono di puntare sul taglio dell’Irap. L’orientamento sarebbe comunque quello di indirizzare l’intervento su una sola misura: destinare tutti i 10 miliardi agli sgravi ai lavoratori (probabilmente con un tetto di reddito a 25mila euro) o ridurre di circa il 30% l’imposta regionale sulle attività produttive.Cuneo fiscale, ecco come verrà tagliato 

Per la caccia alle coperture la via è stata indicata dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. La metà delle risorse dovrebbe arrivare dalla spending review mentre il resto potrà derivare da entrate una tantum come il rientro dei capitali detenuti all’estero, somma ancora difficile da valutare. 

Il decreto all’esame della Commissione Finanze della Camera rischia però qualche battuta d’arresto e per non farlo decadere il governo potrebbe far confluire i contenuti in un disegno di legge alternativo da depositare la prossima settimana. L’ipotesi di tagliare l’Irpef, con benefici in busta paga di circa 100 euro per i lavoratori, piace ai sindacati. «Se il Governo ha davvero deciso di concentrare i dieci miliardi di euro per ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati sarebbe un segnale molto positivo e ne saremmo contenti», commenta il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: «Se fossero confermate le indiscrezioni sul taglio di 10 miliardi di Irpef, finalmente avremmo un presidente del Consiglio che mantiene la sua parola. Gli consigliano di metterli in busta paga tutti in un’unica soluzione». Per il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi, «se ci fosse una riduzione significativa concentrata su redditi da lavoro e da pensione, sarebbe sicuramente un fatto positivo e importante. Non deve avvenire però con la riduzione dell’aliquota ma con l’aumento delle detrazioni per essere sicuri di non avvantaggiare involontariamente gli evasori fiscali».

Il taglio del cuneo potrebbe essere quindi il piatto forte del menù del Cdm annunciato per mercoledì ma il pacchetto di provvedimenti in preparazione si preannuncia corposo. L’esecutivo intende infatti accelerare anche sul processo di pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il decreto, riferiscono fonti di governo, è a uno «stadio avanzato». Come annunciato dallo stesso Renzi, dovrebbe scendere in campo la Cdp che dovrebbe ricorrere a emissioni di debito e aumentare il sistema di garanzie. Si implementerebbe il meccanismo già delineato nella legge di stabilità che estende il raggio d’azione della Cassa.

In particolare la finanziaria prevede che sui debiti scaduti e certificati sia messa una garanzia dello Stato. Sulla base della garanzia il sistema bancario potrebbe rilevare i crediti dando liquidità alle imprese. Le pubbliche amministrazioni si ritroverebbero come creditore le banche e potrebbero ristrutturale il debito con gli istituti di credito su base pluriennale. Nel caso, invece, di morosità le banche potrebbero cedere il credito alla Cdp che potrebbe ristrutturalo su base più lunghe.

Mercoledì saranno anche presentati il piano governativo sul lavoro, il cosiddetto «Jobs act», e il piano casa e dovrebbero essere sbloccati 2 miliardi per l’edilizia scolastica.

Lavoroultima modifica: 2014-03-08T19:34:38+01:00da vitegabry
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