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MESE:MARGIORNO:29
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Bergamo: “Game over. Impegno volontario e cultura antiazzardo”
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Bergamo: “Game over. Impegno volontario e cultura antiazzardo”
Bergamo: “Game over. Impegno volontario e cultura antiazzardo”
Il secondo mandato. Guantanamo, l’impotenza nei confronti del governo di Israele, il silenzio sui paesi est europei che stanno tornando agli anni trenta. Tante parole sulla Russia e nemmeno una sull’Ungheria di Orban. Forse le delusioni in politica estera superano quelle in politica interna
Nel primo mandato egli era stato eletto con il fondamentale sostegno delle élite finanziarie, ostili al big business del petrolio e ai dinosauri militari-industriali repubblicani. Meglio investire su un appassionato di information technology in grado di capire l’economia finanziaria. A garantire che i suoi emozionanti discorsi “sul cambiamento possibile” erano promesse elettorali, provvedeva Tim Geithner, il segretario al Tesoro, brillante cultore del capitalismo contemporaneo. Ma quando nel 2008 scoppiò la crisi di quel capitalismo, la reazione della nuova Casa Bianca fu ambigua. Da un lato quasi impose il fallimento della banca Lehmans, dall’altro si mosse perché i giochi finanziari riprendessero nel tempo più breve. L’ambiguità stava nel comportamento personale del presidente. Nel fatto che intanto stava dimostrando di tenere alle promesse elettorali. Non solo alla riforma sanitaria, ma anche agli punti della sua politica progetto. Il presidente — eletto con i voti paradossalmente congiunti dei finanzieri, dei sindacati, dei neri e degli ispanici, del 70% degli ebrei e degli studenti universitari, dell’elettorato tradizionalmente democratico – prometteva: pace tra repubblicani e democratici; la chiusura del carcere di Guantanamo; misure per l’ammodernamento delle infrastrutture, treni, autostrade, scuole pubbliche; l’aumento del salario minimo; sostegno ai disoccupati, vittime della globalizzazione. Dal bilancio quasi concluso risulta che Obama non è stato in grado di far fronte al suo programma. Eppure egli non viene solo dall’attivismo sociale nelle comunità urbane, degradate dalla delocalizzazione ma anche dalla machine politics di Chicago. E’ là che si è imposto sino a diventare senatore. Ed è là che poteva imparare da Lyndon Johnson, il presidente della Great Society, il politico che usò ogni leva su Senato e Congresso per dare anche agli americani un po’ del welfare europeo. Le misure di welfare di Obama sono state respinte con una virulenza quasi impolitica, quasi razziale. Come se l’elettorato bianco si fosse stretto al suo establishment bianco, nel big business e nelle sedi politiche, per dimostrare a Obama che i suoi studi ad Harvard e le sue esperienze a Chicago, non bastavano a farlo riconoscere come il loro “comandante in capo”. Al quale si dovrebbe rispetto che invece i mass media, grandi e piccoli, gli negano attribuendogli anche la perdita di prestigio dell’America nel mondo.
L’accusa è che il mondo ha smesso di avere paura dell’America. Proprio quando con l’invenzione dei droni, con l’autonomia per il gas e con la grande finanza tornata a brillare, il grande paese dimostra la sua potenza.
Una potenza che il presidente assicura non sarà usata nella vecchia maniera. E dunque come promesso si deve andar via dall’Iraq e dall’Afganistan, non intervenire in Siria (a memoria del rovinoso intervento a metà in Libia), mentre qui e lì, nel grande Medio Oriente, l’uso dei droni elimina singoli nemici, individuati come tali dai servizi segreti. Nelle relazioni internazionali molte sono le contraddizioni da parte di colui che diventando presidente tante aspettative fatto nascere. Da un lato c’è quel famoso discorso al Cairo nel 2009 “sul nuovo inizio” nelle relazioni con i paesi islamici, ritenuto in gran misura all’origine delle primavere arabe, e peraltro appassite come si sa. Dall’altro lato vi sono i passi indietro su Guantanamo, l’impotenza nei confronti del governo di Israele, il silenzio sui paesi est europei che stanno tornando agli anni trenta. Tante parole sulla Russia e nemmeno una sull’Ungheria di Orban. Forse le delusioni in politica estera superano quelle in politica interna.
Egli è entrato alla Casa Bianca con una “sua” politica progetto, ne uscirà con un contratto milionario per un libro in cui si difenderà. La realtà è che l’intellettuale outsider non è stato in grado di imporsi sull’establishment del suo paese, che è il paese dei film dei fratelli Cohen. Il paese conosciuto prima da ragazzo nero, e da community organizer e poi da avvocato e poi da politico di Chicago. Un paese sul cui cambiamento aveva scommesso di farcela. E in tanti avevano creduto che proprio per le sue esperienze ce l’avrebbe fatta. Grande è la delusione.
Rita di Leo – il manifesto
Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese
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Misure di contrasto al lavoro nero sommerso ed irregolare – maxisanzione, revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e sanzioni per la violazione della disciplina in materia di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali, ai sensi dell’art. 14, D.L. n. 145/2113 (conv. da L. n. 9/2014)
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Chiarimenti sui contenuti del Codice di comportamento ad uso degli ispettori del lavoro, recentemente introdotto con D.M. 15 gennaio 2014
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Adozione del programma triennale per la trasparenza e l’integrità, anni 2013-2016
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Settimo elenco, di cui al punto 3.7 dell’allegato III del decreto 11 aprile 2011, dei soggetti abilitati per l’effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’articolo 71, comma 11, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 come modificato e integrato dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106
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Elenco dei soggetti abilitati ad effettuare i lavori sotto tensione
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Codice di comportamento ad uso degli ispettori del lavoro
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Indizione degli esami di abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro – sessione 2014
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 5 del 17/01/2014
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Nueve años después de que lo hiciera España, Gran Bretaña se sube al carro de las bodas gays. La “Ley del Matrimonio (para Parejas del Mismo Sexo)”, que fue aprobada el año pasado gracias al impulso del primer ministro David Cameron y pese a las tenaces resistencias del ala dura del Partido Conservador, entra en vigor eses sábado en Inglaterra y Gales (Escocia aprobó su propia ley y está previsto que se incorpore a finales de año).
La Iglesia Anglicana ha suavizado su postura en la recta final y el arzobispo de Canterbury, Justin Welby, ha pedido tolerancia a sus feligreses. “La Iglesia ha reaccionado aceptando completamente que esto es la ley y debería demostrar el sábado con palabras y acciones el amor de Cristo por todos los seres humanos”, declaró Welby, ante de la previsión de actos de boicot a los matrimonios entre homosexuales.
El primer “sí, quiero” estaba previsto que resonara un minuto después de la medianoche del viernes en el Pabellón Real de Brighton, donde recibieron un permiso especial para poder casarse Andre Wale y Neil Allard, ligados hasta ahora una unión civil y deseosos de alcanzar la “igualdad de derechos” con respecto a las parejas heterosexuales.
La ley británica, una de las más permisivas de Europa, autoriza a las parejas del mismo sexual a contraer matrimonio no sólo en los ayuntamientos y edificios civiles, sino en los templos religiosos que lo autoricen (excluyendo a la Iglesia Anglicana).
En decenas de edificios gubernamentales, junto a la Union Jack, se izará el sábado la bandera arco iris para darle todo el simbolismo a la fecha. El viceprimer ministro británico, el liberal-demócrata Nick Clegg, ha instado por sus parte a los británicos a “brindar” por las primeras bodas y a celebrar “un momento muy trascendente para el Reino Unido”.
Pese a las resistencias de los sectores más conservadores de las sociedad británica, el 68% de la población considera que la bodas gays deben ser permitidas y tan sólo el 26% se opone, según un sondeo de la emisora de radio BBC 5.
El definitivo impulso a la ley que permite casarse a las parejas del mismo sexo lo dio precisamente el conservador David Cameron, que se refirió en más de una ocasión a la naturalidad con la que las bodas gays se celebran desde hace casi una década en España (y hace ya catorce años en Holanda).
“Soy un gran defensor del matrimonio y no quiero que los homosexuales queden excluidos de esta institución”, aseguró en su día Cameron. “Personalmente estoy orgulloso de lo logrado y creo que hemos dado un ejemplo de cómo crear una buena legislación con la suficiente antelación. Muchos países van a querer copiar esto. Creo creo que tenemos que exportarlo más”
La città di Brescia vanta due popolarissimi Patroni nei Santi fratelli Faustino e Giovita, festeggiati il 15 febbraio. Ecco oggi un frutto del loro esempio in San Secondo, il veneratissimo patrono della città di Asti, al quale è dedicata la bella cattedrale di questa città e che è, per gli astigiani, come Sant’Antonio per padovani, « il Santo », semplicemente.
Secondo era un nobile giovane, ancora pagano, ma non indifferente alla nuova religione, che si affermava e si diffondeva sempre di più, e sempre scegliendo tra i migliori, malgrado le repressioni e le condanne. Forse per curiosità, più probabilmente per una segreta affinità con i sofferenti, il giovane cristiano visitava nelle carceri di Asti i cristiani condannati.
Da uno di questi, San Calogero, fu istruito nella dottrina del Vangelo, e fu come un seme gettato nel generoso fermento della sua anima. Amico di Saprizio, Prefetto romano della città, il giovane Secondo era visto assieme con lui molto spesso, e forse ne mitigava lo zelo nella persecuzione. Una volta, si recarono insieme a Tortona, dove era incarcerato, in attesa di giudizio, San Marziano. Ma mentre il Prefetto pagano si riprometteva dal prigioniero una facile abiura, il giovane non ancora cristiano cercava, forse inconsciamente, una luce e una conferma della sua oscura chiamata.
Il viaggio fu infatti ricco, per lui, di sublimi insegnamenti e di celesti avvertimenti. Ma fu in un altro viaggio, a Milano, che Secondo raggiunse la fede, incontrando i due Santi fratelli Faustino e Giovita, che potremmo chiamare, senza ombra d’irriverenza, miracolosi commessi viaggiatori della verità. « Andò Secondo a Milano – dice la leggenda – e l’angelo di Dio menò a lui, fuori de la città, San Faustino e Giovita, i quali eran tenuti prigionieri in carcere, e ricevette il battesimo da loro, dando loro l’acqua da una nuvola.
Ed eccoti subitamente venire dal cielo una colomba, recando il corpo e il sangue del Signore, e lo diede a Faustino e Giovita. Ma Faustino diede il corpo del Signore e i1 sangue a Secondo, che lo dovesse portare a San Marziano ». Di nuovo sulla via di Tortona, Secondo è ora solo, ma sicuro; rapido, ma calmo; nel buio della notte, ma illuminato dalla luce scesa nella sua anima. Porta il pane dei forti a San Marziano, che sta per affrontare la prova del supplizio. E dopo la morte del Martire, egli ne raccoglie pietosamente le reliquie, e questo suo gesto devoto affretta anche per lui l’ora della prova.
Il suo compagno di viaggi, il Prefetto Saprizio, sospettandolo cristiano, lo sottopone ad un interrogatorio. Secondo infatti non nega, anzi confessa; e così nel 119, sotto Adriano Imperatore, ha spiccata dal corpo la testa sulla quale era piovuta la miracolosa acqua battesimale.
Nel crocicchio della storia rispecchiato dal Calendario, i nomi dei due fratelli protettori della forte Brescia, sono così restati legati a quello di San Secondo, Patrono della fiera Asti.