Disoccupazione

Disoccupazione record, tra i giovani sfonda 40%

 

Disoccupazione alta, al 12,2%, di nuovo al top dal 1977; a livelli da record storico per quella giovanile (15-24 anni) che per la prima volta sfonda anche la soglia del 40%, balzando al 40,1% ad agosto (dal 39,7%  di luglio): sono 667 mila gli under-25 in cerca di lavoro, pari all’11,1% dei ragazzi nella stessa fascia d’età.

Gli ultimi dati (provvisori) dell’Istat relativi al mese di agosto indicano un quadro “allarmante”, proprio nel giorno in cui il Clic Day si chiude con 5.500 domande di assunzioni agevolate per gli under 30: anche il numero dei disoccupati continua infatti a crescere e arriva così sui valori massimi, superando i 3,1 milioni (3 milioni 127 mila). Si mantiene ai minimi, invece, il tasso di occupazione, fermo ormai da cinque mesi al 55,8%, il livello più basso, in questo caso, da 36 anni.

Parallelamente il numero degli occupati resta sostanzialmente fermo rispetto a luglio mentre cala dell’1,5% su base annua: questo vuol dire una contrazione di 347 mila unità.

Parla di dati “pessimi” il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che però da un lato sottolinea la sostanziale tenuta sul fronte dei dati sull’occupazione e dall’altro considera che in una fase di possibile ripresa economica è “naturale” che il tasso di disoccupazione aumenti, in particolare tra i giovani, perché ci sono più persone, come i cosiddetti scoraggiati, che tornano sul mercato del lavoro.

Per sindacati e imprese l’andamento della disoccupazione è lo specchio dello stato del Paese, di fronte al quale l’appello alla responsabilità non può che farsi più forte. 

A livello europeo, infatti, il tasso generale di disoccupazione italiana (12,2%) è leggermente sopra la media della zona euro (al 12%), ma tra i giovani a fare peggio dell’Italia (40,1%), sempre ad agosto, è solo la Spagna con il 56%, che tuttavia sarebbe molto probabilmente superata dalla Grecia, per la quale manca il dato di agosto ma a giugno era al 61,5%. Nell’eurozona la disoccupazione giovanile ad agosto è al
23,7%; la più bassa in Germania (7,7%).

Ad esprimere preoccupazione è anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rilevando che con oltre 3,1 milioni di disoccupati “abbiamo segnato un record storico dal dopoguerra per il nostro Paese”. La situazione è “drammatica”.

Dal fronte politico, parla di dati Istat “drammatici” invocando la necessità di risposte ai temi economico-sociali più urgenti, invece che aprire una crisi di governo, il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd).

A confermare le pesanti ricadute della crisi sull’occupazione è anche l’ultimo rapporto del Cnel sul mercato del lavoro: tra il 2008 e il 2012 i disoccupati ufficiali sono aumentati di oltre un milione di unità ma “l’area della difficoltà” registra un aumento di circa 2 milioni di persone: un fenomeno dalle “conseguenze sociali allarmanti”.

Per quanto riguarda, invece le comunicazioni obbligatorie del ministero del lavoro si legge che il 69,3% delle assunzioni effettuate nel secondo trimestre 2013, e’ stato formalizzato con contratti a termine (1.741.748 unita’ su oltre 2,5 milioni), il 15,4% con contratti a tempo indeterminato (386.142 unita’) e il 5,9% con contratti di collaborazione (149.259 unità),  i contratti di apprendistato sono stati appena 67.952, il 2,7% del totale.

Solo gli avviamenti con contratto a tempo determinato – sottolinea il ministero –  registrano un leggero incremento, su base annua, pari allo 0,2%, tutto imputabile all’aumento delle attivazioni femminili che crescono dell’1,8% su base tendenziale, pari a 15.908 nuovi contratti; di contro, gli avviamenti maschili, segnano un calo dell’1,5% pari a 12.870 rapporti di lavoro in meno.

Disoccupazioneultima modifica: 2013-10-02T15:32:32+02:00da vitegabry
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