Esodati – Pensioni –

Pensioni: botta e risposta Fornero/Damiano su esodati e flessibilità

 

Oggi, la base per attuare la “controriforma previdenziale” sul tavolo di Giovannini è la proposta di legge presentata dal Partito Democratico, che ha come primo firmatario proprio Damiano. Il piano prevede il mantenimento a 66 anni dell’età necessaria per la pensione, ma consente di ritirarsi dal lavoro anche prima, cioè a 62 anni di età, purché siano stati accumulati 35 anni di contribuzione.

“La riforma Fornero – ammonisce Damiano – contiene in sè un grave errore: l’assenza di gradualità. Sono previsti risparmi per lo Stato di oltre 300 miliardi di euro, tutti a danni dei pensionati, dal 2020 al 2060. Ma durante la crisi è nato un esercito di nuovi poveri rimasti senza reddito e senza lavoro: a tutti loro bisogna dare una risposta. Con la riforma Fornero non solo creiamo nuovi poveri ma chiudiamo tutte le porte delle assunzioni ai giovani”.

“I miei interventi – replica Fornero – sono stati troppo bruschi a causa dell’eccessiva gradualità concessa negli anni precedenti. Non possono servire decenni per vedere i primi risultati di una riforma”.

Nonostante le spiegazioni offerte dall’ex-ministro, Damiano resta fermamente convinto della necessità di porre una correzione alla riforma. Gli interventi, secondo il presidente della commissione Lavoro alla Camera, devono essere graduali, con incentivi e disincentivi concretizzati in un taglio o in un’aggiunta nell’assegno pensionistico di 2 punti percentuali per ogni anno d’anticipo o di ritardo con cui il lavoratore sceglie di mettersi a riposo. “Ci deve poter essere possibilità di scelta – conclude – Un metalmeccanico e un professore devono poter scegliere quando andare in pensione. Per alcuni mestieri è necessario il diritto di andare in pensione qualche anno prima, mentre per altri qualche anno dopo, la flessibilità è fondamentale”.

Esodati – Pensioni –ultima modifica: 2013-10-01T10:03:43+02:00da vitegabry
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