Riforma Pensioni 2021, sindacati contro le penalizzazioni di Quota 41
Quota 41 per tutti sembra essere la riforma per le pensioni anticipate che potrebbe sostituire Quota 100
I sindacati si sono opposti alla proposta del Ddl 2855, arrivata dalla Lega e proposta da Claudio Durigon, che prevede la possibilità di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi per tutti, ma con il requisito contributivo. Questa sarebbe la discriminante che non piace ai sindacati, visto che con la trasformazione dei contributi dal regime retributivo a quello contributivo si ha un netto calo nell’assegno mensile.
Un meccanismo simile accade già per le pensioni anticipate Ape Social e Opzione Donna, con quest’ultima che è stata molto apprezzata negli ultimi anni, con anche la creazione di gruppi su Facebook a sostegno della misura, come il CODS (Comitato Opzione Donna Social) di Orietta Armiliato, che ne chiede la resa strutturale.
Quota 41 per tutti con penalizzazione
Attualmente la strada per la nuova riforma delle pensioni è quella di Quota 41 per tutti i cittadini, ma con delle penalizzazioni. Ad oggi Quota 41 è destinata ai lavoratori precoci, cioè ai cittadini che hanno 12 mesi di contributi registrati prima dei 19 anni.
“Non è pensabile che dopo 41 anni di lavoro le persone debbano essere penalizzate”, queste le parole di Proietti per la Uil.
Il problema di una Quota 41 per tutti senza penalizzazione consiste nei costi per lo Stato, che risulterebbero superiori a quelli di Quota 100, che consente di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi.