Archivi giornalieri: 4 febbraio 2021

Il mercato di lavoro tedesco per gli stranieri

Introduzione

Il mercato di lavoro tedesco per gli stranieri

 Germania – Lavoro
Introduzione

La Germania offre delle condizioni di lavoro interessanti per la maggior parte degli stranieri. Infatti, in Germania c’è una media salariale tra le più elevate al mondo e una garanzia statale. In più, c’è il fatto che alcune imprese hanno una media di 35 ore lavorative e di 30 giorni di ferie pagate, cosa che la rende ancora più allettante!

Fuori dalle grandi città, il tasso di disoccupazione è molto elevato (circa il 12%) anche se queste statistiche sono puramente figurative e un po’ esagerate dal mercato del lavoro tedesco e lo stato dell’economia tedesca. La Germania conta quasi 5 milioni di persone disoccupate che non troveranno più lavoro. Una disoccupazione elevata significa inoltre che è difficile trovar lavoro, specialmente per gli stranieri che non parlano perfettamente il tedesco.

Ciò nonostante, questo tasso di disoccupazione varia molto da regione a regione. In effetti, è relativamente basso nella Germania dell’ovest a differenza della Germania dell’est (a eccezione di Berlino e il sud dell’ex RDA). La disoccupazione colpisce prima di tutto il mondo rurale, nelle città invece, la situazione è migliore. Le industrie tradizionali della Germania come per esempio le mine, le costruzioni navali e di immobili hanno bisogno sempre meno mano d’opera, invece, per quanto riguarda l’industria dei servizi c’è sempre una richiesta più elevata.

Trovare un impiego in Germania essendo stranieri

Se te la cavi bene con l’inglese, questo sarà a tuo vantaggio in Germania (esclusi gli impieghi nell’insegnamento). La maggior parte dei tedeschi imparano l’inglese a scuola ed è una qualità sempre ben accettata o addirittura pretesa per qualsiasi tipo di impiego (comunque non ti aspettare che loro lo parlino perfettamente!). La Germania è uno dei più grandi esportatori del mondo, perciò anche tutte le altre lingue possono essere a tuo favore, attualmente c’è una forte domanda di lingue dette esotiche – in particolare lingua asiatiche.

Come nella maggior parte dei paesi, parlare la lingua nazionale è una condizione, almeno per trovare impiego. Per tanto, l’ambiente in una grande multinazionale conviene meglio ad uno straniero che un lavoro in una piccola impresa familiare. Per i professionali con una certa esperienza, i reparti internazionali delle imprese tedesche possono essere una buona occasione da cogliere.
La maggior parte delle professioni sono strettamente regolarizzate in Germania e richiedono pratica. In effetti, la Germania si basa su un sistema di apprendistato/tirocinio che fa passare tutti gli studenti da lavori di pratica che possono arrivare fino a due o tre anni prima di entrare nel mercato del lavoro. Ciò avviene per garantire ai giovani un’esperienza professionale. Per gli stranieri ciò vuol spesso dire che non potrai esercitare alcuni impieghi per i quali hai esperienza nel tuo paese d’origine per es. elettricisti, tecnici informatici ecc.

Se invece hai una qualificazione pratica (per esempio per i medici, professori, infermieri ecc.) quest’ultima dovrà essere convalidata da un’autorità tedesca (normalmente da un’associazione di professionisti, di commercio o sindacati). 

Ulteriori letture

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San Giuseppe da Leonessa

 

San Giuseppe da Leonessa


Nome: San Giuseppe da Leonessa
Titolo: Cappuccino
Nascita: 8 gennaio 1556, Leonessa
Morte: 4 febbraio 1612, Amatrice
Ricorrenza: 4 febbraio
Tipologia: Commemorazione
Protettore di: missioni

Prigioniero dei Turchi a Costantinopoli, fra Giuseppe era restato per tre giorni appeso a una croce per un piede e per una mano. E non era morto. Dio solo sa come riuscisse a sopravvivere a quel supplizio, e come si rimarginassero le sue terribili ferite. Si parlò dell’intervento miracoloso di un Angelo, che avrebbe sostenuto il suo corpo e curato le sue piaghe.

Certo non era facile spiegare in altro modo quella resistenza che sfidava tutte le leggi naturali, comprese quelle – terribilmente logiche – della tortura. E quasi un miracolo fu il fatto che il Sultano, forse ammirato per l’accaduto, commutasse la pena di morte con l’esilio perpetuo.

A Costantinopoli, il cappuccino Fra Giuseppe aveva compiuto un gesto degno veramente da folle. Aveva tentato di entrare nel palazzo per predicare davanti al Sultano in persona, sperando di convertirlo. Catturato dalle guardie, era stato giudicato reo di lesa maestà.

Bisogna dire che fino allora i Turchi lo avevano lasciato libero di predicare in città, dopo aver assistito i cristiani prigionieri. L’estrema povertà del frate e dei suoi compagni, sotto il saio color tabacco, lasciava perplessi i rappresentanti del potere e della religione ufficiale. Era difficile vedere in quegli umilissimi stranieri, sprovvisti di tutto, altrettanti pericolosi cospiratori contro la sicurezza dello Stato.

Giuseppe era nato nel 1556, a Leonessa, e nella cittadina laziale dal fiero nome, presso Spoleto, era entrato sedicenne tra i cappuccini della riforma, mutando il nome di Eufrasio Desiderato in quello dell’umile sposo della Vergine. Aveva compiuto il proprio noviziato nel convento delle Carceri, sopra Assisi, e in quella piega boscosa del Subasio si era temprato alla più dura penitenza e alla più rigorosa astinenza.

Con una tipica espressione francescana, chiamava il proprio corpo « frate asino », e diceva che come tale non aveva bisogno di essere trattato come un corsiero, un purosangue. Bastava trattarlo come un asino, con poca paglia e molte frustate.

La paglia forse si, ma le frustate – come abbiamo visto – non gli erano mancate durante la sua avventura in Turchia, dove il generale dell’Ordine lo aveva inviato, trentenne, per assistervi i prigionieri cristiani.

Tornato in Italia, poté seguire quella vocazione missionaria che l’aveva spinto a predicare davanti al Sultano. Questa volta, però, fu predicatore sull’uscio di casa, nei villaggi e nella città reatina, sua patria. I risultati furono altrettanto consolanti, e il suo zelo di carità ancor più necessario, perché il più difficile terreno di missione è spesso quello stesso sul quale fiorisce la santità in mezzo alle ortiche del vizio e ai rovi dell’indifferenza.

Cinquantacinquenne, s’infermò, ritirandosi nel convento d’Amatrice. Gli venne diagnosticato un tumore, e si tentò di operarlo, Dio sa come. Fu quello il suo secondo supplizio, ma rifiutò di essere legato, come suggerivano i medici. E non si sollevò più dal lettuccio chirurgico. Come anestetico si era stretto al petto, lungamente, il Crocifisso.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Amatrice nel Lazio, san Giuseppe da Leonessa, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che a Costantinopoli aiutò i prigionieri cristiani e, dopo aver duramente patito per aver predicato il Vangelo fin nel palazzo del Sultano, tornato in patria rifulse nella cura dei poveri.

Lavoro e Diritti

Lavoro e Diritti: Cassazione: niente contributi commercianti per Amministratore e soci Srl

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Cassazione: niente contributi commercianti per Amministratore e soci Srl

Posted: 03 Feb 2021 05:58 AM PST

Sentenze lavoro

Nuovo intervento della giurisprudenza in merito alla doppia posizione contributiva per amministratori e soci di Srl. Infatti, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1759/2021, ha finalmente messo la parola fine alla questione, ossia soci e amministratori di Srl obbligati, sia al versamento dei contributi nella gestione commercianti sia al versamento dei contributi dovuti alla […]

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Fondo Metasalute Metalmeccanici: cos’è e come aderire

Posted: 03 Feb 2021 03:10 AM PST

Fondo Metasalute

Cos’è e come funziona il fondo Metasalute, fondo sanitario lavoratori metalmeccanici? Dal 1° ottobre 2017 tutti i lavoratori dipendenti del settore CCNL metalmeccanici e della Installazione di Impianti Industria e i lavoratori del comparto orafo e argentiero sono obbligati ad aderire al Fondo sanitario Metasalute con contribuzione totalmente a carico dell’azienda. L’adesione al fondo permette […]

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Assunzioni agevolate IO Lavoro: proroga scadenza domanda

Posted: 03 Feb 2021 02:55 AM PST

Bonus assunzioni

Prorogata la scadenza inizialmente fissata alla data del 31 gennaio per poter inviare la domanda di fruizione del bonus previsto per le assunzioni agevolate IO Lavoro riferite al 2020. I datori di lavoro che hanno assunto stabilmente giovani possono accedere cumulativamente agli incentivi contributivi per l’assunzione di under 35, inviando apposita istanza telematica sul sito […]

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Congedo papà obbligatorio per il 2021

Congedo papà obbligatorio per il 2021: quanto dura e come richiederlo

Aumenta il congedo papà obbligatorio per il 2021. Infatti, l’astensione dal lavoro passa da 7 a 10 giorni. Ecco tutte le novità.
 

Cambia nuovamente il numero dei giorni di congedo obbligatorio per i papà nel 2021. La novità è contenuta nella Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020) che, oltre le misure in ambito fiscale e bonus economici erogati a causa della crisi economica dettata dal Covid-19, contiene anche una serie di interventi in favore delle famiglie.

Infatti, particolare attenzione è stata dedicata alla genitorialità e a favorire la correlazione famiglia-lavoro. A tal fine, infatti, il Governo è intervenuto nuovamente sul congedo obbligatorio per i papà aumentando, per quest’anno, nuovamente i giorni.

Vediamo quindi in dettaglio quanto dura il congedo obbligatorio per i papà, entro quando fruirlo e come richiederlo.

Congedo papà obbligatorio per il 2021: quanto dura

Si ricorda, al riguardo, che il cd. “congedo papà” è stato introdotto per la prima volta dalla Riforma Fornero (L. n. 92/2012). Inizialmente la norma ha disposto l’obbligo per i neo papà di assentarsi per un massimo di due giorni.

Tale istituto, però, ha subito nel corso degli anni importanti modifiche: una su tutte la L. n. 232/2016, che ha portato – a decorrere dal 1° gennaio 2017 – il numero di giorni di congedo da 2 a 4. Successivamente, la Legge di Bilancio 2019 (L. n. 145/2018) ha aumentato di un ulteriore giorno il congedo, arrivando così complessivamente a 5 giorni di congedo per i neo papà nel corso di un anno.

Ultimo intervento in ordine cronologico si è avuto con l’art. 1, comma 342 della L. n. 160/2019 (Legge di Bilancio 2020), che ha portato il congedo di paternità da 5 a 7 giorni.

 

Ora, tale numero è cambiato nuovamente. In base all’art. 1, co. 363 della Legge di Bilancio 2021, il congedo per i neo papà è stato prorogato per l’anno in corso e aumentato a 10 giorni. Quindi si è registrato un aumento di ben 3 giorni.

Congedo papà 2021: quando può essere fruito?

Si ricorda, al riguardo, che il congedo papà:

  • non è facoltativo bensì obbligatorio, pertanto è obbligo del neo papà fruire di questo periodo per dedicarsi alla cura del proprio figlio e della famiglia;
  • può essere fruito entro 5 mesi dalla nascita del figlio. Lo stesso periodo vale per l’ingresso del minore in famiglia nei casi di adozioni o affidamenti.

Rispettando questa scadenza, i giorni possono essere fruiti durante il congedo di maternità della madre lavoratrice, o anche successivamente e in maniera non continuativa.

Congedo papà obbligatorio 2021: quanto spetta e come si richiede

Durante il congedo il papà ha diritto a ricevere in busta paga il 100% dell’intera retribuzione. È quindi obbligo del datore di lavoro anticipare in busta paga tali somme per poi compensarle nel mod. F24 con i contributi dovuti all’INPS.

Per quanto riguarda la domanda di congedo papà obbligatorio, con ogni probabilità le modalità di presentazione saranno le stesse di quelle previste per il 2020.

Quindi:

  • nel caso in cui sia il datore di lavoro a pagare l’indennità, allora le date in cui si vuole fruire del congedo devono essere comunicate dal lavoratore almeno 15 giorni prima. Se richiesto in concomitanza dell’evento nascita, il preavviso si calcola sulla data presunta del parto. Successivamente il datore di lavoro comunica all’INPS le giornate di congedo fruite tramite modello Uniemens;
  • se invece è l’INPS a pagare, è necessario presentare domanda direttamente all’Istituto tramite i servizi dedicati. Anche in questo caso il datore di lavoro comunica all’INPS le giornate di congedo fruite, attraverso il flusso Uniemens.