Archivi giornalieri: 13 febbraio 2021

Pensione Quota 41 cosa succederà con il Governo Draghi?

Pensione Quota 41 cosa succederà con il Governo Draghi?

Il Governo Draghi sicuramente prenderà una posizioni decisa sulla riforma pensione. Più volte è stata contestata Quota 100 e, quindi, non si prevede il rinnovo nel 2022. Le preoccupazioni che girano sul web riguardano la pensione Quota 41 cosa succederà con il Governo Draghi? Sicuramente il Governo tecnico dovrà stabilizzare il sistema previdenziale, pieno di misure pensionistiche tutte legate da vincoli e paletti difficili per i lavoratori. Abbiamo illustrato in via prospettica cosa potrebbe succedere solo con la Legge Fornero eliminando tra le misure l’Ape Sociale e la Quota 100, in quanto prevedono un anticipo anagrafico difficile da gestire con le casse dello Stato. È possibile leggere qui: come cambia la pensione solo con la Legge Fornero?

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Pensione Quota 41 cosa succede con il Governo Draghi?

Il nuovo Governo tecnico non elaborerà una Riforma pensioni “lacrime e sangue” come quella della Fornero, ma non permetterà sicuramente anticipi come la Quota 100. Ed è per questo motivo, e secondo l’orientamento del Governo, che si ipotizza che la pensione anticipata per i lavoratori precoci rimarrà nel sistema previdenziale come è giusto che sia. Solo che la promessa fatta di una Quota 41 per tutti senza vincoli e paletti, sembra di difficile attuazione.

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C’è sempre il famoso scalone di cinque anni che lascerà la Quota 100 da colmare. In effetti, al momento le tante proposte sul tavolo tecnico dal Governo Conte, sono in fase di stallo. Il nuovo Governo tecnico dovrà fare delle scelte ben precise. Dare equità ed equilibrio ad un sistema previdenziale considerando il lavoratore e le casse dello Stato; un arduo compito.

Tante riforme in atto: dalla riforma fiscale alla riforma pensione

Tante le riforme in atto, in effetti, la situazione si presenta più complessa di quello che ci si aspetta, si parla di nuove patrimoniali sugli immobili comprendendo anche la “prima casa”. Una riforma fiscale con nuove aliquote IRPEF, blocco del regime forfettario considerato incentivante, insomma, decisioni che faranno saltare dalla sedia i cittadini.

Pensione Quota 41 cosa succede con il Governo Draghi? In riferimento alle pensioni, si parla di non rinnovare Quota 100 che fino al 31 dicembre 2021 permette di anticipare la pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Il dubbio nasce anche sul rinnovo APE Sociale che permette di percepire un sussidio a carico dello Stato fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Possono accedere all’APE Sociale i lavoratori con 63 anni di età e 30/36 di contributi in base alle tutele (disoccupati involontari, disabili con percentuale del 74%, caregiver, 15 categorie di lavoro gravoso).

Queste sono tutte ipotesi; per le certezze bisogna attendere che il nuovo Governo si metta a lavorare sulle varie riforme.

Sante Fosca e Maura

 

Sante Fosca e Maura


Sante Fosca e Maura

Nome: Sante Fosca e Maura
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 13 febbraio
Tipologia: Commemorazione

Nei dintorni di Venezia, una delle località più malinconicamente suggestive è Torcello, la più antica, e per molti secoli la più splendida città della laguna veneta. Nacque nel V secolo, quando la popolazione di Altinum fuggì davanti al cavallo di Attila.

Altinum era stata cinta di mura turrite. In ricorda dell’antica, la nuova città fu perciò chiamata Turricellum, poi Torcello. Quando, al tempo dei Longobardi, anche il Vescovo Paolino vi trapiantò il pastorale, Torcello si estese e prosperò. Divenne un « grande emporio di traffici e di lavoro », per decadere poi con lo sviluppo della vicina Venezia, finché la malaria e l’insabbiamento della laguna completò l’opera di abbandono. Gli antichi e mirabili edifici della città solcata dai canali, cedettero allora sulle fondazioni marce, sprofondarono nella melma lagunare, furono spogliati. Oggi sopravvivono soltanto due, bellissimi. Uno è la chiesa che fu cattedrale, snella come un alto vascello, alberata da uno squadrato campanile. L’altro è la chiesa di Santa Fosca, più tarda, ma ancor più interessante nella sua architettura circolare, con cupola e portici ai lati in questa chiesa che si conservano le reliquie di Santa Fosca e di Santa Maura, martiri del III secolo, non di Torcello, che ancora non esisteva, ma di Ravenna, allora municipio romano.

Fosca aveva quindici anni, nel 250, quando l’Imperatore Decio ordinò la persecuzione. La sua famiglia era pagana ma la fanciulla sentì nascere in cuore una strana pietà. Si confidò perciò alla sua affezionata nutrice, chiamata Maura, cioè Mora, forse perché d’origine africana.

Maura incoraggiò i propositi della fanciulla. E fece di più, unendosi a lei nella conversione. Le due donne furono battezzate insieme, Avuta la notizia della conversione, il padre di Fosca fremé d’ira e di sdegno. Tentò ogni mezzo permessogli dalla sua autorità di pater familias per far recedere la figlia dalla sua decisione. Si potrebbe pensare che fosse spinto a ciò dall’affetto, temendo per la fanciulla i rigori della persecuzione. Poi egli stesso denunciò Fosca e Maura al governatore Quintiliano.

La leggenda, quasi per render tangibile la virtù delle due donne, racconta che i soldati incaricati di arrestarle, non osarono avvicinarsi, scorgendo due Angioli che si tenevano al loro fianco. Fosca e Maura si presentarono da sole in tribunale; sostennero l’accusa, professarono la fede. Nei processi contro i Cristiani, l’ultima risorsa per spingere all’apostasia era la tortura. Ma la fede di Fosca e di Maura non vacillò sotto la flagellazione. Furono tutt’e due messe a morte con la spada.

Santa Maura è considerata il modello delle nutrici cristiane, per avere, oltre al latte della vita corporale, istillato nella fanciulla il latte della vita eterna. Perciò è venerata come patrona delle balie. E il suo nome è sempre unito nella devozione a quello di Santa Fosca, sua figlia di latte e di spirito, come unite sono le loro reliquie.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Ravénna santa Fosca Vergine e santa Maura sua balia, le quali, al tempo deU’Imperatore Décio, avendo sofferto molti tormenti sotto il Preside Quinziàno, alla fine, trafitte da spada, compirono il martirio.