Archivi giornalieri: 24 febbraio 2021

Decreto Milleproroghe

Decreto Milleproroghe 2021, novità in arrivo: fisco, lavoro, università e non solo

ll decreto Milleproroghe 2021 cambia in virtù di non pochi emendamenti. Ecco i principali settori toccati dalle novità in arrivo.

In questo periodo densissimo di novità a livello politico, non mancano aggiornamenti anche per quanto riguarda  il decreto Milleproroghe 2021. Infatti, non pochi sono gli emendamenti al testo, che ha recentemente ottenuto l’ok da parte delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera. Prossima tappa è l’esame delle Assemblee: è fissata al primo marzo 2021 la data di scadenza per l’iter di conversione in legge del decreto Milleproroghe.

Tra le novità segnalate, la proroga del blocco delle cartelle esattoriali fino al 30 aprile; l’eliminazione IMU e TARI nel 2021 per le imprese del turismo; le modifiche al bonus vacanza e le regole emergenziali per università e anno accademico. Ma non solo: vediamo più nel dettaglio che cosa è opportuno ricordare.

Decreto Milleproroghe 2021 e Fisco: in arrivo la proroga dello stop alle cartelle

Come accennato, la scadenza per la conversione in legge del provvedimento, è ormai vicinissima: entro meno di una settimana, debbono essere esaminati gli emendamenti segnalati, per giungere all’approvazione definitiva del testo. L’iter è da poco ripreso, giacchè vi è stata la sospensione legata alla fase di formazione del nuovo Governo Draghi. Si tratta di un primo significativo banco di prova per l’Esecutivo: la risposta in aula dovrà esser data con tempestività e celerità.

Anzi, giunti ormai a pochi giorni dalla fine del mese di febbraio, il testo del Decreto Milleproroghe 2021, licenziato dalle Commissioni e approvato alla Camera, sarà di seguito trasmesso a Palazzo Madama per quella che, con tutta probabilità, sarà una conferma senza ulteriori spazi di manovra. Ciò a causa dei tempi ristretti della procedura formale e della necessità di dare risposte urgenti al Paese.

Come detto all’inizio, tra i vari emendamenti previsti, trova posto la nuova proroga dello stop delle cartelle esattoriali. Altrimenti, in mancanza di altri rinvii, a partire dal primo marzo sarebbero nuovamente attivi i termini della riscossione, con i pagamenti sospesi da compiersi entro la fine del mese. E ben sappiamo quanto i contribuenti italiani abbiano patito, e stiano patendo, le conseguenze economiche prodotte da pandemia e conseguente lockdown. Da qui la scelta politica dell’ulteriore rinvio delle cartelle.

In particolare, l’emendamento al Decreto Milleproroghe in oggetto propone di prorogare i termini in tema di accertamento e riscossione dal 28 febbraio al 30 aprile 2021. Identica data anche per quanto riguarda la ripresa dei pignoramenti.

Cassa integrazione Covid e rapporti di lavoro: ecco le proroghe

Novità in arrivo anche per la cassa integrazione con causale Covid-19. Infatti, le aziende che vogliono servirsi delle nuove settimane, di cui alla legge di Bilancio 2021, hanno – in virtù di un emendamento ad hoc – un mese in più di tempo per fare domanda all’INPS. Pertanto, vi è uno spostamento del termine anche in queste circostanze: dal 28 febbraio al 31 marzo. Non solo: scadono a fine marzo anche i termini per la trasmissione dei dati necessari a pagamento e saldo, scaduti il 31 dicembre dell’anno scorso.

Da rimarcare che la recente Manovra, in tema di cassa integrazione, ha autorizzato altre 12 settimane da sfruttare fra il primo gennaio e il 31 marzo 2021, in ipotesi di Cig ordinaria;  dal primo gennaio al 30 giugno per quanto riguarda invece l’assegno ordinario oppure la cassa integrazione in deroga. L’aziende deve fare domanda entro la fine del mese posteriore a quello della sospensione o diminuzione dell’orario di lavoro.

La scadenza è ora, come accennato, il 31 marzo. Ciò nella finalità di tutelare ulteriormente i datori di lavoro, in questa difficile fase emergenziale.

Approvazione bilancio e smart-working in azienda

Per le aziende sussiste anche la facoltà di convocare le assemblee per l’approvazione del bilancio 2020 al di là della scadenza ordinaria. In particolare, la convocazione è ammessa entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio.

In tema lavoro, significativi aggiornamenti per quanto attiene allo smart working. Infatti, dagli emendamenti al Decreto Milleproroghe 2021 si può notare la decisione di prorogare di un mese – fino al 30 aprile 2021 – la possibilità di optare per il telelavoro nel settore privato. Oggetto della proroga è ogni rapporto di lavoro subordinato, per cui è possibile attivare lo smart-working in via semplificata causa coronavirus, ossia anche in mancanza di accordi individuali in tal senso.

Proroga del bonus vacanze e cancellazione IMU e TARI

Una ulteriore proroga mirata a supportare cittadini e famiglie in questa delicata fase anche sul piano economico, è quella riguardante il bonus vacanze, richiesto e gestito tramite la nota app IO. Detta agevolazione, introdotta in origine dal Decreto Rilancio 2020, infatti è stato prorogata di 6 mesi. In buona sostanza, il bonus non deve più essere per forza speso entro fine giugno 2020, ma permane valevole per tutto l’anno in corso.

La misura in questione è interessante poichè consiste in uno sconto oscillante tra un minimo di 150 euro ed un massimo di 500 euro, in base alla composizione del nucleo familiare che se ne avvale. Permane identico il requisito dell’ISEE massimo fino a 40mila euro. Da notare comunque la proroga riguarda solo la fruizione del bonus e non la richiesta: le domande si sono concluse infatti il 31 dicembre 2020.

Leggi anche: Bonus vacanze, come funziona: proroga scadenza al 31 dicembre 2021

Boccata di ossigeno per le imprese operanti nel settore turistico. Infatti, operando sul solco già tracciato dalla legge di Bilancio 2021; tra le varie proposte di modifica c’è anche l’estensione della cancellazione IMU per le imprese del turismo. La recente Manovra dispone, per ora, il non versamento della prima rata. L’emendamento al Decreto Milleproroghe 2021 estenderebbe l’esonero all’intera annualità. Analoghe considerazioni per quanto riguarda la proposta di cancellazione della TARI 2021: destinatari dell’esonero sarebbero, ancora una volta, le imprese del comparto turistico; già duramente colpite nell’ultimo anno dalla crisi economica da coronavirus.

Istruzione universitaria e altre misure di sostegno

Non è finita qui, giacchè ci sono novità anche per chi frequenta l’Università. Infatti, l’anno accademico 2019/2020 è allungato fino al 15 giugno, al fine di da dare più tempo agli studenti per discutere le tesi di laurea e sostenere l’esame finale, senza doversi iscrivere un’altra volta. Ne consegue che è prorogato ogni altro termine legato all’adempimento di scadenze didattiche o amministrative funzionali allo svolgimento delle prove citate.

Interessanti anche le notizie sul lavoro nel settore pubblico. Tra i vari emendamenti, è stata introdotta la modifica per cui ora è estesa la platea dei precari della PA che possono stabilizzarsi, a chi abbia almeno tre anni di contratto di lavoro (anche non continuativi) negli ultimi otto, entro il prossimo 31 dicembre 2021. Ciò nella finalità di partecipare ai concorsi pubblici con posti riservati al 50%.

Concludendo, la lunga liste di aggiornamenti correlati al Decreto Milleproroghe 2021 prevede anche altri interventi. Tra essi, il rafforzamento dell’organico del MEF. Infatti il citato Ministero può procedere con nuove assunzioni per lavorare più celermente al Recovery Plan. Su questa linea, previste nuove assunzioni anche Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) e Consiglio di Stato. Proroga anche per il mercato libero dell’energia, che avrà inizio soltanto nel gennaio 2023. Invece, resta invariato il quadro in tema sfratti, che permangono bloccati fino a fine giugno, nonostante le recenti proteste dei proprietari di immobili.

Concludendo, mancano ormai pochi giorni: a breve conosceremo tutte le novità ufficialmente introdotte nella legge di conversione del decreto Milleproroghe 2021, da approvare in maniera definitiva entro il primo marzo.

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Dichiarazione dei redditi 2021

Dichiarazione dei redditi 2021: calendario delle principali scadenze fiscali

Il 2021 è fitto di scadenze fiscali legate alle dichiarazioni dei redditi per lavoratori, imprese, autonomi, professionisti ecc. I dettagli.

Il 2021 è fitto di scadenze fiscali legati alle dichiarazione dei redditi, ovvero agli obblighi dichiarativi e non, a partire dalla certificazione unica che deve essere trasmessa all’Agenzia delle entrate e consegnata ai percipienti entro il 16 marzo, fino ad arrivare al modello Redditi da inviare entro il prossimo 30 novembre. Salvo proroghe legate al protrarsi dell’emergenza covid-19.

In tale intervallo di tempo si possono individuare anche altre scadenze, in primis quella del modello 73o precompilato e ordinario, presentabile anche dagli eredi del de cuius, o il 770 da trasmettere all’Agenzia delle entrate entro il 2° novembre 2021.

Vediamo un calendario aggiornato con le principali scadenze fiscali legate alle dichiarazioni dei redditi 2021 per lavoratori, pensionati, autonomi, professionisti e imprese.

Scadenze della certificazione Unica 2021

La CU/2021 deve essere trasmessa in via telematica dal sostituto d’imposta (anche tramite intermediario) all’Agenzia delle Entrate, entro il 16 marzo 2021. Tale termine deve essere rispettato solo per le C.U. che riportano redditi che sono dichiarabili con la dichiarazione precompilata. Questo perché, come vedremo a breve, la precompilata sarà messa a disposizione del contribuente entro il prossimo 30 aprile. Infatti, per le certificazioni uniche contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili mediante la dichiarazione precompilata, l’invio all’Agenzia delle Entrate può avvenire  entro il termine di presentazione del Modello 770.  Dunque entro il 31 ottobre. Per il 2021, tale termine slitta al 2 novembre, essendo il 31 ottobre ed il 1° novembre giorni festivi.

La consegna della Certificazione Unica al lavoratore deve avvenire entro la data del 16 marzo. La Certificazione unica va rilasciata al percettore delle somme, utilizzando il modello “sintetico“.

Attenzione agli aspetti sanzionatori:

  1. l’omesso-tardivo o errato invio della C.U. all’Agenzia delle entrate è punito, per ogni C.U., con la sanzione  di cento euro  con un massimo di euro 50.000 per sostituto di imposta;
  2. la mancata consegna della stessa invece sconta la sanzione da 250 a 2.000 euro.

Sul punto 1, nei casi di errata trasmissione della certificazione, la sanzione non si applica se la trasmissione della corretta certificazione è effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza indicata nel primo periodo. Se la certificazione è correttamente trasmessa entro sessanta giorni dal termine ordinario, la sanzione è ridotta a un terzo, con un massimo di euro 20.000.

730 precompilato 2021: si parte dal 30 aprile, invio al 30 settembre

Entro il prossimo 30 aprile l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei contribuenti il 730 precompilato. Nel 730 sono presenti tutti i redditi dichiarabili  con il 730 (ad esempio lavoro dipendente) conseguiti nel corso dell’anno dai contribuenti nonchè gli oneri detraibili e deducibili dagli stessi pagati nell’anno oggetto di dichiarazione. Il fisco ne è a conoscenza in primis con le certificazioni uniche inviate dai sostituti d’imposta nonchè grazie alle comunicazioni effettuate da soggetti terzi quali operatori sanitari, banche, assicurazioni, università imprese funebri ecc.

L’invio della precompilata deve avvenire entro il prossimo 30 settembre. La stessa scadenza vale per il 730 ordinario.

Anche gli eredi del de cui su possono ricorrere al 730 ordinario/precompilato.

Per la dichiarazione dei redditi relative all’anno d’imposta 2020 delle persone decedute nel 2020 o entro il 30 settembre 2021.

Attenzione: gli eredi possono presentare il 730 solo al Caf o professionista abilitato o provvedere direttamente all’invio  telematico all’Agenzia delle entrate. Non può essere consegnato né al sostituto d’imposta della persona fisica deceduta né al sostituto d’imposta dell’erede.

Per le persone decedute successivamente al 30 settembre 2021, la dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2020 può essere presentata utilizzando esclusivamente il modello Redditi.

Modello 770/2021

Il Mod. 770 deve essere utilizzato dai sostituti d’imposta, per comunicare in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno 2020, i relativi versamenti e le eventuali compensazioni effettuate. Ancora, deve essere inoltre utilizzato dagli intermediari e dagli altri soggetti che intervengono in operazioni fiscalmente rilevanti, tenuti, a comunicare i dati relativi alle ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale erogati nell’anno 2020 od operazioni di natura finanziaria effettuate nello stesso periodo. I relativi versamenti e le eventuali compensazioni operate ed i crediti d’imposta utilizzati.

Anche le ritenute operate sulle locazioni brevi passano dal 770. Infatti, gli intermediari immobilairi tramite i quali sono conclusi i contratti di locazione breve (ad esempio AIRBNB) applicano un a ritenuta del 21% a titolo di cedolare secca. La ritenuta è titolo di imposta se il contribuente nella dichiarazione dei redditi conferma la scelta per la cedolare secca. In caso contrario la ritenuta è un acconto dell’imposta ordinaria che poi verserà il contribuente.

La trasmissione telematica deve essere effettuata entro il 31 ottobre. Cadendo di domenica, per il 2021 la scadenza è spostata a giorno 2 novembre. Infatti i termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.

Il modello Redditi

Il modello Redditi deve essere presentato entro il 30 novembre 2021. Per il 2020 la scadenza è stata prorogata al 10 dicembre. Considerato il protrarsi dell’emergenza covid-19. E’ sempre possibile provvedere all’invio entro i 90 giorni successivi al termine ordinario. In sostanza è valida la dichiarazione tardiva ossia presentata entro i 90 giorni dal termine ordinario.

Oltre a presentare la dichiarazione tardiva dobbiamo versare anche un sanzione di 25 euro. In tale caso compileremo il modello F24 riportando anche il codice tributo 8911.

L’invio del modello redditi può essere effettuato direttamente o tramite gli intermediari abiliatati:

  • iscritti negli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali e dei consulenti del lavoro;
  • iscritti alla data del 30 settembre 1993 nei ruoli dei periti ed esperti tenuti dalle camere di commercio per la subcategoria tributi, in possesso di diploma di laurea in giurisprudenza o economia e commercio o equipollenti o di diploma di ragioneria;
  • gli avvocati;
  • iscritti nel registro dei revisori contabili di cui al D.Lgs. 21 gennaio 1992, n. 88;
  • Caf – dipendenti;
  • Caf – imprese
  • ecc.

Trascorsi i 90 giorni dal termine ordinario di presentazione la dichiarazione sarà considerata omessa.

Assegni familiari

Assegni familiari, maggiorazione con componenti inabili: chiarimenti INPS

Diritto alla maggiorazione degli assegni familiari in presenza di componenti minorenni inabili o maggiorenni inabili a proficuo lavoro.

L’INPS ha rilasciato il messaggio numero 754 del 22 febbraio 2021, con il quale fornisce alcune precisazioni in merito all’assegno per il nucleo familiare, in particolare sull’accertamento del diritto alla maggiorazione di importo degli ANF in caso di nucleo con componenti minorenni inabili o maggiorenni inabili a proficuo lavoro.

Le precisazioni dell’Istituto, inserite nel messaggio in oggetto, si sono rese necessarie anche in considerazione delle richieste di chiarimenti pervenute, in merito all’accertamento e alla revisione dell’inabilità.

Ecco i dettagli del messaggio INPS il cui testo completo è disponibile in fondo alla pagina.

Importo assegni familiari maggiorato in presenza di componenti inabili nel nucleo familiare

L’importo dell’assegno per il nucleo familiare è stabilito dall’INPS annualmente sulla base di apposite tabelle ANF valide dal 1° luglio al 30 giugno dell’anno successivo.

Nel dettaglio l’importo dell’assegno familiare varia a seconda del numero di componenti della famiglia e del reddito del nucleo familiare di riferimento.

Leggi anche: calcolo assegni familiari

Nel caso in cui nel nucleo familiare di riferimento, vi sia la presenza di soggetti con disabilità accertata, sia minorenni che maggiorenni, l’importo dell’assegno è maggiorato. Tali componenti devono però essere, come stabilisce la Legge,

soggetti che si trovino, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro, ovvero, se minorenni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età […].

ANF con componenti inabili: accertamento del diritto alla maggiorazione

Dal punto di vista amministrativo l’INPS ricorda che il riconoscimento del diritto alle maggiorazioni degli importi dell’assegno per il nucleo familiare non è automatico. Il richiedente gli ANF infatti deve richiedere una apposita autorizzazione preventiva direttamente presso le Strutture territoriali dell’Istituto. Queste rilasceranno la predetta autorizzazione solo dopo aver acquisito il parere dell’Ufficio medico legale dell’Istituto.

Questa autorizzazione vale per la durata di godimento del predetto diritto. In generale non potrà mai superare la data di revisione prevista nel verbale sanitario; o, in ogni caso, la data indicata dal responsabile sanitario di sede. Sarà cioè, l’Ufficio medico Legale a stabilire, nell’apposito verbale, la durata dell’autorizzazione. Successivamente a tale scadenza quindi si dovrà procedere alla revisione alla revisione dell’inabilità.

Precisazioni in merito alla richiesta di autorizzazione sono state fornite con il messaggio INPS numero 3604 del 2019.

Maggiorazione assegni familiari figli disabili: sospensione delle visite di accertamento

A causa del perdurare della fase emergenziale legata all’epidemia da covid-19 si è avuta una sospensione delle visite per l’accertamento sanitario degli stati di invalidità e disabilità.

Questo sta comportando il dilatarsi dei tempi di attesa per il rinnovo dell’autorizzazione alla maggiorazione degli importi ANF così come previsto dall’iter sanitario di revisione.

Riconoscimento provvisorio della maggiorazione

Pertanto, alla luce di questa premessa, l’INPS afferma che il riconoscimento della maggiorazione degli importi ANF al richiedente, sarà accolta provvisoriamente in attesa della conclusione dell’iter sanitario di revisione; sempre comunque in presenza degli altri requisiti normativamente previsti.

Altrimenti l’INPS dovrebbe sospendere l’inclusione del componente inabile nel nucleo familiare o l’inclusione nel nucleo di un soggetto maggiorenne inabile a proficuo lavoro (che altrimenti sarebbe escluso in quanto maggiorenne); di conseguenza dovrebbe sospendere la maggiorazione tra la data di scadenza del verbale rivedibile e il completamento dell’accertamento sanitario.

Esisto positivo della revisione

In caso di esito positivo della revisione da parte dell’Ufficio medico Legale con conseguente conferma del componente il nucleo familiare (maggiorenne o minorenne), in presenza degli altri requisiti normativamente previsti, la domanda di maggiorazione sarà accolta con decorrenza dalla data di presentazione della relativa istanza.

Esisto negativo della revisione

In caso di esito negativo, cioè se a seguito di revisione non risulti confermato lo stato di inabilità del soggetto interessato, si procederà alla reiezione della domanda di autorizzazione ANF per la maggiorazione dei livelli dalla data dell’accertamento sanitario.

Messaggio INPS n. 754 del 22 febbraio 2021

In allegato il testo del messaggio INPS in oggetto.

ANF

ANF, maggiorazione degli importi per famiglie con inabili: chiarimenti

Con il messaggio 22 febbraio 2021, n. 754, anche in considerazione delle richieste di chiarimenti pervenute, l’INPS fornisce precisazioni in merito all’accertamento e alla revisione dell’inabilità, prevista dalla normativa in materia di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) in favore dei soggetti minorenni inabili o maggiorenni inabili a proficuo lavoro, componenti il nucleo familiare del richiedente la prestazione.

La legge 13 maggio 1988, n. 153 dispone che l’ANF compete in misura differenziata in rapporto al numero dei componenti e al reddito del nucleo familiare, prevedendo una maggiorazione degli importi per i nuclei che comprendono soggetti inabili.

Il messaggio ricorda che il riconoscimento del diritto alle maggiorazioni degli importi ANF è vincolato alla preventiva autorizzazione da parte delle Strutture territoriali dell’Istituto, acquisito il parere dell’Ufficio medico legale. In generale, la durata di godimento del diritto non supera mai la data di revisione prevista nel verbale sanitario o comunque la data indicata dal responsabile sanitario di sede.

La sospensione delle visite per l’accertamento sanitario degli stati di invalidità e disabilità, determinata dalla fase emergenziale legata alla crisi epidemiologica da Covid-19, sta comportando il dilatarsi dei tempi di attesa per il rinnovo dell’autorizzazione alla maggiorazione degli importi ANF in conseguenza dell’iter sanitario di revisione.

In questo caso, valgono le previsioni di legge in materia di semplificazione dell’iter sanitario amministrativo per l’accertamento dell’invalidità e della disabilità. Pertanto, il riconoscimento della maggiorazione degli importi ANF al richiedente lavoratore, in caso di componente inabile nel nucleo familiare, tra la data di scadenza del verbale rivedibile e il completamento dell’accertamento sanitario, in presenza degli altri requisiti normativamente previsti, sarà accolto provvisoriamente in attesa della conclusione dell’iter sanitario di revisione.

Polo unico di tutela della malatti

Polo unico di tutela della malattia: dati quarto trimestre 2020

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” con i dati relativi al quarto trimestre 2020, che monitora il fenomeno dell’astensione dal lavoro per malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici, considerando i certificati medici inviati dal medico e le visite mediche di controllo effettuate dall’Istituto.

Nel quarto trimestre 2020 sono pervenuti all’INPS 7.155.050 certificati di malattia, di cui il 77% dal settore privato, in aumento rispetto allo stesso quadrimestre del 2019.

L’incremento complessivo del quarto trimestre, riconducibile alla seconda ondata dell’epidemia da Covid-19, è pari all’11,2% per il settore pubblico e al -25,6% per il settore privato. La diversità tra i due settori risulta più marcata nelle regioni del Centro-Sud: 5% contro 15,1% per il Centro, 1,2% contro 31,2% per il Sud, mentre è quasi nulla per le regioni del Nord.

All’aumento del numero di certificati corrisponde un aumento dei giorni di malattia, che passano per il settore privato da 8,9% nel quarto trimestre 2019 a 13,1% nel quarto trimestre 2020, e per il settore pubblico da 8,8% a 13,5%. È un andamento che induce a pensare che i lavoratori si rivolgono al proprio medico soprattutto per patologie che richiedono più giorni di malattia evitando di farlo per malattie meno gravi.

L’emergenza sanitaria ha avuto, inoltre, notevoli ripercussioni anche sull’attività ispettiva i cui accertamenti medico-fiscali sono ripresi su tutto il territorio nazionale solo dal 10 agosto, dopo la sospensione iniziata il 9 marzo. Nel quarto trimestre 2020 sono state effettuate 251.989 visite mediche di controllo, il 16,1% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Trattamenti di integrazione salariale: requisiti dei datori di lavoro

Trattamenti di integrazione salariale: requisiti dei datori di lavoro

La circolare INPS 17 febbraio 2021, n. 28 ha fornito le istruzioni per la gestione delle domande relative ai trattamenti di integrazione salariale previsti dalla legge di bilancio 2021.

Con il messaggio 23 febbraio 2021, n. 769 l’Istituto fornisce precisazioni in merito ai criteri di accesso ai trattamenti di assegno ordinario erogati dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS) e dai Fondi di solidarietà bilaterali.

In riferimento al requisito occupazionale dei datori di lavoro richiedenti le prestazioni (media superiore ai cinque addetti nel semestre precedente), si precisa che riguarda esclusivamente le domande presentate da datori di lavoro che non hanno precedentemente richiesto l’accesso all’assegno ordinario ai sensi delle norme introdotte dai decreti-legge 104/2020 e 126/2021, come confermate dalle rispettive leggi di conversione.

Sant’ Etelberto

 

Sant’ Etelberto


Sant' Etelberto

Nome: Sant’ Etelberto
Titolo: Re del Kent
Nascita: 552 circa, Sconosciuto
Morte: 24 febbraio 618, Canterbury, Inghilterra
Ricorrenza: 24 febbraio
Tipologia: Commemorazione

Il pagano Etelberto sposò Berta, principessa dei Franchi, consentendole di professare la sua religione e, primo dei sovrani anglosassoni, fu convertito da Agostino di Centerbury inviato dal Papa Gregorio Magno. Il Venerabile Beda narra di un incontro avvenuto sull’isola Tanatos, all’aperto perchè il Re temeva i sortilegi e le magie dei cristiani, e di come Agostino gli andò incontro con una croce d’argento guadagnando la sua fiducia.

Sant'Agostino battezza re Etelberto

titolo Sant’Agostino battezza re Etelberto
autore Peter Jackson

Etelberto fondò tre diocesi: Centerbury, Rochester e Londra dove iniziò la costruzione della St. Paul’s Cathedral.

Venerato come Santo insieme alla moglie, non impose mai il cristianesimo ai suoi sudditi.

È rappresentato in abiti regali, con lo scettro e la corona.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury in Inghilterra, sant’Etelberto, re del Kent, che il vescovo sant’Agostino convertì, primo tra i principi inglesi, alla fede di Cristo.