Archivi giornalieri: 31 gennaio 2021

Quota 100

Riforma Pensioni 2021, cosa accade con la crisi di Governo? Cosa sostituirà Quota 100 nel 2022?
 

Con la crisi di governo si ferma il dibattito sulla riforma delle pensioni

 
 

Con la crisi di governo si è fermato anche il dibattito su Quota 100 e la riforma delle pensioni da portare a termine entro la fine del 2021, considerando la fine del triennio di sperimentazione delle pensioni anticipate Quota 100.

Nel 2019 era entrata in vigore la riforma pensioni Quota 100, che permette di andare in pensione a 62 anni di età e 38 anni di contributi, mentre il 2021 sarà l’ultimo anno con questa possibilità. Dal prossimo anno non ci saranno pensioni anticipate con Quota 100, con esponenti del precedente governo che avevano smentito il rinnovo di Quota 100, iniziando a parlare di possibili nuove riforme pensionistiche.

Lato politico ci sono state delle prese di posizioni della Cgil e del leader della Lega, Matteo Salvini, a favore di un sistema “simile” a Quota 100, con alcune proposte portate avanti nelle ultime settimane.

Alternative a Quota 100

Finora ci sono state diverse idee lanciate mezzo stampa per la sostituzione di Quota 100. Alcune riguardano il potenziamento di misure pensionistiche che sono già nel sistema, come Opzione Donna e Ape Social, una soluzione che potrebbe non convincere la maggior parte degli elettori, che ha apprezzato Quota 100, per l’abbassamento dell’età pensionabile da 67 anni a 62 anni. La Legge Fornero tornerà in vigore dal 2022 se non verranno approvate nuove riforme pensionistiche, facendo tornare centrale il dibattito sulle pensioni, considerando che la maggioranza della popolazione non ha buoni giudizi su quella riforma votata dal governo Monti.

Ape Social

La resa strutturale della riforma Ape Social è una delle proposte che è arrivata negli ultimi mesi, che vada ad allargare la platea dei lavori “gravosi” per l’anticipo pensionistico. Con questa riforma sarebbe possibile andare in pensione a 63 anni di età, ma con una penalizzazione per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni di età, previsti dalla legge Fornero.

Opzione Donna

Un’altra delle riforme che sono attualmente disponibili e che potrebbero diventare strutturali è quella di Opzione Donna, molto apprezzata ed utilizzata negli ultimi anni, con anche l’istituzione di alcune associazione, come il CODS (Comitato Opzione Donna Social), che con Orietta Armiliato chiede da anni la resa strutturale.

Con Opzione Donna le lavoratrici possono andare in pensione a 58 anni (59 anni per le autonome) e 35 anni di contributi, ma a fronte di una penalizzazione, dovuta alla trasformazione dei contributi dal regime retributivo a contributivo.

Quota 41 per tutti

Una delle riforme delle quali si è parlato di più è Quota 41 per tutti, citata anche da Salvini e dai sindacati. Attualmente è in vigore Quota 41 precoci, che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi per chi ha 12 mesi di contributi registrati prima dei 19 anni.

Quota 41 per tutti darebbe la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa misura è considerata più costosa di Quota 100, motivo per il quale è difficile una sua approvazione senza l’introduzione di una percentuale di penalizzazione per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni previsti dalla Legge Fornero.

Quota 102

Quota 102 è una riforma delle pensioni della quale si è parlato in sostituzione di Quota 100. Consentirebbe di andare in pensione a 64 anni di età con 38 anni di contributi. Un innalzamento dell’età pensionabile rispetto a quella attuale di Quota 100. Una sorta di compromesso rispetto alla legge Fornero, che prevederebbe uno scaglione di 5 anni per chi si troverà senza Quota 100 dal 2022.

San Giovanni Bosco

 

San Giovanni Bosco


San Giovanni Bosco

autore Mario Caffaro Rore anno 1941 titolo Ritratto di Don Bosco
Nome: San Giovanni Bosco
Titolo: Sacerdote
Nascita: 16 agosto 1815, Castelnuovo d’Asti
Morte: 31 gennaio 1888, Torino
Ricorrenza: 31 gennaio
Tipologia: Commemorazione

Questo nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un’istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta in centinaia di case sparse in tutto il mondo.

Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d’Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non potè gustare il sorriso e la carezza, perchè se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età.

Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l’animo di tutti.

A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: « l’educazione dei giovani ».

Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l’anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera… Il cuore del giovane sacerdote sanguina: prega e pensa: e la Vergine Benedetta, che lo aveva scelto, gli ispira l’istituzione degli Oratori.

Dopo mille difficoltà e persecuzioni, gli riuscì di comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un po’ di terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi « birichini ».

Non aveva un centesimo : unica sua risorsa una fede illimitata nella Divina Provvidenza.

In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l’opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, la Pia Società di S. Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani, composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.

Per le fanciulle delle stesse condizioni, D. Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l’opera dei sacerdoti.

Per il popolo D. Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo « Letture cattoliche » in contrapposizione a quelle protestanti.

Fino all’ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.

PRATICA. Aiutiamo in qualche modo le opere per l’educazione della gioventù.

PREGHIERA. O Dio, che suscitasti il beato confessore Giovanni per l’insegnamento cristiano e per trattenere la gioventù nella via della verità., e per suo mezzo radunasti una nuova famiglia nella Chiesa. concedici che a suo esempio e intercessione, infiammati di zelo per la tua gloria e la salute delle anime, possiamo nel cielo essere partecipi del suo gaudio.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Torino san Giovànni Bosco, Confessore, Fondatore della Società Salesiana e dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, insigne per lo zelo delle anime e la propagazione della fede, ascritto dal Papa Pio undecimo nei fasti dei Santi.