Archivi giornalieri: 26 gennaio 2021

Decreto Ristori 5 in arrivo

Decreto Ristori 5 in arrivo: previsti nuovi aiuti per imprese, lavoro e famiglie

Il decreto Ristori 5 comporterà nuovi aiuti per i cittadini in difficoltà economica. Quali sono le misure di intervento previste? I dettagli.

C’è voluto il sì del Parlamento allo scostamento di Bilancio, pari a 32 miliardi di euro, per trovare le risorse economiche necessarie a finanziare un nuovo decreto Ristori, il quinto.

Al netto della crisi di Governo in corso vediamo quali sono le diverse le misure di intervento previste: si va dal reddito di cittadinanza alla Naspi, ma si parla anche di blocco di licenziamenti. Insomma, più novità saranno varate e predisposte in un testo normativo ad hoc, entro pochi giorni.

Vediamo più da vicino.

Decreto Ristori 5: le principali linee di intervento

Si tratta di un nuovo piano di aiuti all’economia italiana, flagellata dagli effetti della pandemia e dalle restrizioni che ne sono derivate, da ormai quasi un anno. Destinatari delle misure tantissimi professionisti, imprese e famiglie in difficoltà economica.

Il Ministro Gualtieri ha peraltro anticipato che il Decreto Ristori 5 in arrivo “sarà l’ultimo“. O almeno queste sono le intenzioni. Infatti, è necessario analizzare il futuro andamento della curva dei contagi, per capire se sarà il caso – nel breve-medio termine – di redigere nuovi decreti, e apportare nuovi scostamenti di bilancio.

In sintesi, il testo che dovrebbe essere varato entro qualche giorno, dovrebbe includere i seguenti aiuti:

  • nuovi contributi a fondo perduto generalizzati;
  • bonus 1000 euro per stagionali, autonomi e intermittenti;
  • bonus per le Partite Iva;
  • proroga della Naspi e del Rem;
  • ulteriori settimane di cassa integrazione Covid;
  • pace fiscale 2021, con rottamazione quater e nuovo saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.

Queste ultime, in particolare, stanno gravando su non pochi cittadini italiani, già in difficoltà causa pandemia; ecco perchè in molti auspicano un intervento ‘correttivo’ anche in ambito fiscale.

Pacchetto lavoro: le novità allo studio

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ha confermato nuovi interventi sul tema lavoro e, soprattutto, nuovi stanziamenti che permetteranno “di finanziare un nuovo periodo di cassa integrazione per quelle imprese che continuano ad avere difficoltà a causa del Covid-19”.

Nuovi risorse a supporto dei lavoratori e non solo

In particolare, il piano degli indennizzi a tutte le categorie danneggiate negli ultimi mesi – professionisti inclusi – dovrebbe andare oltre il criterio dei codici Ateco e guardare piuttosto alla diminuzione del fatturato, non più su base mensile, ma su base semestrale o annuale.

La soglia delle perdite per avere accesso alle misure di ristoro dovrebbe essere confermata al 33%. In buona sostanza, saranno destinatarie degli aiuti le attività commerciali che hanno fatto i conti una perdita di fatturato del 33% per Covid e conseguente lockdown. Sono previsti contributi a fondo perduto generalizzati, indipendentemente non solo dai codici Ateco, ma anche dal colore della Regione.

In discussione è anche un intervento ‘perequativo’, per coloro che sono stati danneggiati dai criteri usati nel 2020, tenuto conto dell’entità degli aiuti già ottenuti.

Bonus a fondo perduto pari a 1000 euro

Con il decreto Ristori 5, sarebbero previsti in particolare bonus 1000 euro partite Iva, ossia una sorta di indennizzo per gli imprenditori con p. Iva aperta da almeno tre anni, ma in regola con il versamento dei contributi Inps, e con un reddito al di sotto dei 50mila euro all’anno. Ma non bisogna beneficiare di altre forme di sostegno al reddito.

Più nel dettaglio, tra i destinatari del bonus- con tutta probabilità – vi saranno anche gli autonomi senza p. Iva, non iscritti alle forme previdenziali obbligatorie ma alla Gestione separata Inps, con almeno un contributo mensile, e titolari di contratti autonomi occasionali. Bonus 1000 euro valevole anche per gli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, per i lavoratori in somministrazione e per i dipendenti stagionali legati a settori diversi da quelli del turismo e delle terme, lavoratori  intermittenti e incaricati alle vendite a domicilio.

Possibili nuove misure fiscali

Quattro le novità allo studio e che potrebbero essere incluse nel decreto Ristori 5. Citiamole in sintesi:

  • stralcio delle scadenze fiscali;
  • misure integrative di lotta all’evasione fiscale;
  • rimodulazione di tutta l’attività di riscossione per impedire la creazione di assembramenti presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate;
  • ipotesi di una rottamazione quater sui ruoli del 2018 e 2019.

Questo ultimo punto merita considerazione, giacchè si tratterebbe di un modo per permettere a coloro che hanno debiti con il Fisco di mettere a posto i conti con l’Amministrazione finanziaria, senza dover fronteggiare sanzioni e interessi. Il d

Nuovi fondi per scuola, sanità, forze dell’ordine

Previsto anche lo stanziamento di 3 miliardi di euro a favore della sanità, per l’acquisto e la conservazione dei vaccini anti Covid, 2 invece i miliardi previsti a favore degli Enti territoriali e un miliardo per il trasporto pubblico. Non solo: sulla carta, fondi in arrivo anche per il sistema scolastico e per le forze dell’ordine.

Concludendo, il decreto Ristori 5 sembra essere – almeno nelle intenzioni – un provvedimento di ampio respiro. Vedremo a breve quale sarà il testo ufficiale di quello che è stato ribattezzato il ‘decreto Salvaimprese’.

Calendario pensioni di febbraio 2021: quando si riscuote? Ecco le date

Calendario pensioni di febbraio 2021: quando si riscuote? Ecco le date

Si rinnova anche per il mese di febbraio il pagamento anticipato delle pensioni. Ecco le date in cui è possibile riscuotere

Pensione anticipata anche per il mese di febbraio 2021. Continua la politica dell’INPS di anticipare di qualche giorno l’erogazione della pensione. Tale pratica, come noto, è stata adottata dall’Istituto Previdenziale a seguito della diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. Quindi, per venire incontro alle fasce deboli dei cittadini italiani, quali i pensionati, l’INPS ha pensato di anticipare l’assegno pensionistico.

Ma quando avverrà la liquidazione della pensione di febbraio 2021? Possono godere dell’anticipo tutti i pensionati in maniera indistinta? Sul punto, è stato deciso che solo una parte dei pensionati può usufruire di tale agevolazione. Intatti, la novità riguarda esclusivamente quei pensionati che riscuotono l’assegno pensionistico direttamente presso lo sportello postale. Infatti, tutti coloro che ricevono la pensione su mezzi elettronici, quali conto corrente bancario o postale, riceveranno l’assegno pensionistico secondo le consuete tempistiche, vale a dire il primo giorno bancabile del mese.

Vediamo in dettaglio il nuovo calendario delle pensioni del mese di febbraio 2021.

Pensioni di febbraio 2021: anticipo differito

Affinché i pensionati possano recarsi presso l’ufficio postale in totale sicurezza, anche il mese di febbraio, l’INPS ha disposto l’anticipo della pensione. La decisione è stata assunta per evitare inutili file e assembramenti presso gli sportelli postali.  In questo modo, si riduce al massimo il rischio di contagio da Coronavirus.

Chi può riscuotere in anticipo

Come detto, l’anticipo non riguarda coloro che ricevono l’importo pensionistico direttamente sul conto corrente bancario o postale. Questi ultimi, infatti, vedranno arrivarsi la pensione – come sempre – al primo giorno bancabile del mese. La novità sta per tutti quei pensionati che riscuotono la pensione direttamente presso gli uffici postali.

Possono essere anticipati:

  • le pensioni;
  • gli assegni;
  • le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili di cui all’art. 1, co. 302, della L. n. 190/2014.

Calendario pensioni di febbraio 2021

In particolare, le date di erogazione delle pensioni sono suddivise in base alle iniziali del cognome del titolare della prestazione. Per il mese di febbraio 2021, il pagamento inizia dal 25 gennaio e terminerà il 30 gennaio 2021.

In particolare, il calendario da tenere in considerazione è il seguente:

  • A-B lunedì 25 gennaio
  • C-D martedì 26 gennaio
  • E-K mercoledì 27 gennaio
  • L-O giovedì 28 gennaio
  • P-R venerdì 29 gennaio
  • S-Z sabato 30 gennaio

È molto importante sottolineare che il predetto calendario potrebbe subire variazioni rispetto ai singoli uffici postale. Pertanto è necessario che ciascun interessato verifichi il corretto calendario dell’ufficio postale in cui è solito riscuotere la pensione.

Come riscuotere la pensione

La pensione può essere riscossa direttamente dal pensionato oppure mediante delega. In quest’ultimo caso, l’INPS terrà comunque conto del cognome del titolare della pensione. Inoltre, l’importo pensionistico sarà disponibile per un arco temporale di 60 giorni, a decorrere dal primo giorno bancabile della rata pensionistica.

Over 75

Infine, si rammenta che l’INPS ha messo a disposizione dei pensionati con più di 75 anni un servizio gli permette di delegare i carabinieri per riscuotere la pensione.

Quindi, per tutti coloro che non hanno adottato mezzi elettronici per la ricezione delle pensioni, o che sono impossibilitati a recarsi presso l’ufficio postale, possono delegare gratuitamente i carabinieri per riscuotere la rata pensionistica.

Bonus mobili 2021: novità e soglie dopo la Legge di Bilancio

Bonus mobili 2021: novità e soglie dopo la Legge di Bilancio

Bonus mobili 2021: la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici spetta su una spesa max di 16.000 euro anziché 8.000.

Il bonus mobili spetta anche per le spese sostenute nel 2021, in correlazione a lavori di ristrutturazione edilizia iniziati a partire dal 1 gennaio 2020. Infatti il bonus spetta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati agli immobili oggetto di lavori di recupero edilizio. Dunque, per richiedere il bonus mobili,  è necessario a monte effettuare dei  lavori edilizi detraibili al 50%. Effettuati tale tipo di lavori, matura il diritto a richiedere l’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Al contrario di quanto avviene per i lavori edilizi, il bonus mobili spetta anche per le spese pagate con carta di credito, bancomat ecc.

In relazione alle spese sostenute nel 2021, la Legge di bilancio 2021 innalza la spesa detraibile al 50% da 10.000 a 16.000 euro. Di conseguenza dalla tasse è possibile scaricare 8.000 euro anziché 5.000 euro.

Ecco in chiaro tutti i requisiti per beneficiare del bonus mobili 2021.

Cos’è e come funziona il bonus mobili

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di lavori di recupero edilizio. La detrazione è inserita all’art.16 comma 2 del D.L. 63/2013.

La spesa max detraibile è pari a 10.000 euro. Dunque, il beneficio fiscale max è pari a 5.000 euro. E’ scaricabile dalle tasse in 10 quote annuali di pari importo. Attenzione, ogni quota deve essere utilizzata fino a copertura dell’Irpef dovuta in quello specifico anno di utilizzo.

Se l’irpef dovuta è inferiore alla quota di detrazione annuale, la parte eccedente è persa. Infatti non può essere utilizzata nè nell’anno successivo nè può essere richiesta a rimborso.

Con quali lavori di recupero edilizio vale

Per richiedere il bonus mobili,  è necessario a monte effettuare dei  lavori edilizi detraibili al 50%. Effettuati tale tipo di lavori, matura il diritto a richiedere l’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Non rileva quanto è stato speso per la ristrutturazione. Nel senso che la spesa per mobili ed elettrodomestici può essere superiore a quella pagate per la ristrutturazione.

Nello specifico rientrano tra i lavori di recupero edilizio che danno diritto al bonus mobili (Fonte guida Agenzia delle entrate):

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  •  manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Sono esempi di interventi che danno diritto al bonus: la sostituzione degli infissi, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la costruzione di muri di cinta, recinzioni, il rifacimento del tetto ecc. Anche se sostituisco la caldaia ho diritto al bonus mobili.

L’Agenzia delle entrate ha espressamente negato l’accesso al bonus mobili per i lavori:

  • di realizzazione o acquisto di box auto;
  • volti a ridurre il compimento di atti illeciti da parte di terzi.

Si pensi ad esempio all’installazione delle telecamera a controllo della proprietà. Se collegate con un centro di vigilanza privato.

Tali indicazioni sono riportate nella circolare n°19/e del 2020.

Quali sono le condizioni da rispettare

Affinché sia possibile richiede il bonus:

  1. i lavori di ristrutturazione devono precedere l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici;
  2. non fa differenza se siano sostenute prime le spese di ristrutturazione e poi quelle per i mobili o viceversa.

E’ importante attestare la data di inizio lavori. Ciò può risultare dalle abilitazioni amministrative che autorizzano i lavori. Ad ogni modo, per gli interventi che non necessitano di alcun autorizzazione (edilizia libera) è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio

Quali sono gli acquisti agevolati

Come anticipato sopra,  il bonus mobili premia gli acquisti di mobili ed elettromestici. Ad esempio, è agevolato l’acquisto di mobili quali letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone. Nessuna detrazione spetta per l’acquisto di pavimentazioni, tende ed altri componenti d’arredo. Gli elettrodomestici che devono essere di classe energetica non inferiore alla A+, A o superiore per i forni o per i lavasciuga. Rientrano tra gli elettrodomestici agevolati:frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche.

Gli acquisti sono agevolati anche se effettuati all’estero.

Sono detraibili anche le spese di trasporto e di montaggio.

Come pagare per aver diritto al bonus

Per richiedere il bonus mobili è necessario pagare le spese secondo precise modalità. Infatti,  le spese che si intende detrarre devono essere pagate con carta di credito, bancomat, bonifici ecc. La spesa non è detraibile se si paga in contanti, con assegni o altri metodi di pagamento. Se le spese sono pagate tramite finanziamento, la detrazione può comunque essere richiesta. Anche la finanziaria deve utilizzare i metodi di pagamento appena individuati.

Quali sono i documenti da conservare

La detrazione è legittimata con la conservazione della seguente documentazione. Per difendersi da eventuali controlli del Fisco.

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Oltre ai documenti citati è necessario conservare la ricevuta rilasciata dall’Enea. Infatti, gli acquisti di elettrodomestici ammessi al bonus mobili devono essere comunicati all’Enea. Ai fini della valutazione e del monitoraggio  del risparmio energetico conseguito con i lavori di risparmio energetico, comma 1, lett. h) art.16-bis del DPR 917/86, TUIR.

Il bonus mobili spetta anche se la comunicazione all’Enea non è effettuata. In tal senso, si è espressa l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n°46/E 2019.

Bonus mobili 2021: quali sono le novità

La Legge n°178/2020, Legge di bilancio 2021, ha prorogato il bonus mobili anche per gli acquisti effettuati nel 2021. Gli acquisti 2021 devono essere collegati a lavori edilizi iniziati a partire da 1° gennaio 2020. Per il 2021, la spesa max detraibile sale da 10.000 a 16.000 euro.

Di conseguenza la detrazione max passa da 5.000 euro a 8.000 euro. Per gli acquisti fatti nel 2021, riferiti a lavori realizzati nel 2020 oppure iniziati nel 2020 e proseguiti nel 2021, nel limite di 16mila euro bisogna considerare anche le spese sostenute nel 2020 per le quali si è già fruito del bonus.

Sempre in riferimento ai limiti in essere, come da guida Bonus mobili-Agenzia delle entrate:

il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

Santi Timoteo e Tito

 

Santi Timoteo e Tito


Santi Timoteo e Tito

Nome: Santi Timoteo e Tito
Titolo: Vescovi Discepoli di San Paolo
Ricorrenza: 26 gennaio
Tipologia: Commemorazione

La memoria di due Vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, è stata abbinata nel nuovo Calendario della Chiesa. Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente. Il problema era questo: era lecito entrare nella Chiesa cristiana senza prima passare dalla Sinagoga ebraica? I pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riserbato soltanto ai circoncisi?

La questione venne affrontata dagli Apostoli, a Gerusalemme, verso l’anno 50, in quello che può esser definito il primo Concilio della Chiesa. La controversia fu vivace, ma San Paolo, per quanto israelita, sostenne le ragioni dei pagani convertiti, e in tal senso convinse anche gli altri Apostoli, e San Pietro, che dette autorità alle decisioni del concilio.

Timoteo era figlio di una donna israelita e di padre gentile, cioè pagano. Egli rappresentava in qualche modo un punto d’incontro e d’intesa tra le due tendenze. Per rispetto al padre, la madre non l’aveva fatto circoncidere. Quando San Paolo giunse in Asia Minore, a Listra, patria di Timoteo, convertì la madre e battezzò il giovane, promettente figlio.

Tito, a sua volta, era proprio uno di quei pagani della Siria che, convertito da San Paolo, era entrato a far parte della Chiesa di Antiochia. Quattordici anni dopo, Paolo lo portò con sé a Gerusalemme, proprio nel momento cruciale della controversia circa il battesimo dei Gentili. L’Apostolo si oppose risolutamente alla circoncisione del cristiano di Antiochia, e Tito divenne così il vivente simbolo del valore universale del Cristianesimo, senza distinzioni di nazionalità, di razza e di cultura.

Diverso fu invece il comportamento di San Paolo nei confronti di Timoteo. Incontrandolo dopo alcuni anni, gli consigliò la circoncisione. Ciò sembrava in contrasto con i principi paolini, ma evidentemente l’Apostolo delle Genti voleva fare di Timoteo un missionario presso gli Ebrei.

Timoteo divenne così uno dei migliori e più assidui collaboratori di Paolo, docile e affettuoso, riflessivo e fedele. E utilissimo collaboratore dell’Apostolo fu anche Tito, eloquente e ispirato, zelante e irreprensibile. Ambedue, Timoteo e Tito, furono latori delle lettere di San Paolo alle varie comunità cristiane. Due lettere dell’Apostolo, importantissime, furono indirizzate proprio a Timoteo; un’altra lettera, anche questa fondamentale, venne indirizzata a Tito, che era restato ad evangelizzare l’isola di Creta, dove divenne Vescovo di Gòrtina, morendovi vecchissimo, verso la fine del primo secolo cristiano.

Timoteo, invece, inviato da Paolo ad organizzare la Chiesa di Efeso, divenne il primo Vescovo, amato e venerato, di quella grande città orientale, dove morì verso l’anno 97. La tradizione lo disse Martire, ucciso a colpi di pietra dai pagani della città, adirati perché il Vescovo cristiano si sarebbe opposto ai Baccanali, durante una festa pagana. Ma nessun documento conferma quest’ultimo capitolo della vita del fedele «figlio spirituale» di Paolo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria dei santi Timoteo e Tito, vescovi, che, discepoli di san Paolo Apostolo e suoi collaboratori nel ministero, furono l’uno a capo della Chiesa di Efeso, l’altro di quella di Creta; ad essi sono indirizzate le Lettere dalle sapienti raccomandazioni per l’istruzione dei pastori e dei fedeli.