Archivi giornalieri: 24 gennaio 2021

Riforma pensioni, non tutti i lavori devono essere considerati uguali

Riforma pensioni, non tutti i lavori devono essere considerati uguali

Nella riforma previdenziale prende corpo la possibilità di differenziare le possibilità in base al lavoro svolto.

 

riforma pensione

Con l’avvicinarsi della scadenza della quota 100, a cui ricordiamo essere rimasto meno di un anno di vita, si fa sempre più pressante l’esigenza di una riforma pensioni che porti nuove misure di flessibilità dall’inizio del 2022.

Alla fine del 2021, infatti, non scadrà soltanto la quota 100, ma anche l’Ape sociale e l’opzione donna . Da tenere presente che alla fine del 2021 diremo addio anche ad altre due misure che hanno agevolato il pensionamento a partire dal 2019, ovvero il riscatto laurea agevolato e la pace contributiva.

 

Riforma pensioni: si pensa alla differenziazione

A parlare della possibile misura che potrebbe essere introdotta nel 2022 sono due economisti, Maurizio Franzini e Michele Raitano, che considerano l’introduzione di una quota 102 irrilevante. Secondo i due economisti, infatti, “ciò che occorre – naturalmente tenendo conto dei vincoli di bilancio – è una dose ragionevole di flessibilità, di qualità migliore di tante altre flessibilità così spesso invocate, dato che potrebbe consentire risultati migliori sotto il profilo sia dell’equità, sia dell’efficienza. Infatti, appare equo consentire di accedere alla pensione in età più giovane a chi ha svolto lavori gravosi oppure ha o ha avuto problemi occupazionali o di salute”.

Dello stesso avviso sembra essere anche Anna Maria Furlan, segretaria della CISL, che chiedo un confronto sulle proposte relative allo sblocco dei licenziamenti, anche se parziale. Ma la Furlan chiede anche di portare avanti il tavolo di confronto avviato nel 2020 sulla riforma pensioni.

“Aspettiamo si apra una discussione seria che tenga presente un fattore fondamentale: non tutti i lavori e non tutti i lavoratori sono uguali. La flessibilità in uscita garantisce equità. Discutiamone, assieme al grande tema di come assicurare pensioni dignitose ai giovani, e decidiamo insieme” spiega la segretaria generale.

La volontà, quindi, sembra quella di affrontare in tempi brevi la questione post quota 100 cercando una soluzione che garantisca al futuro pensionistico sia equità ch flessibilità tenendo conto, anche, dei lavori svolti dai futuri pensionati.

Sospensione contributi di dicembre: istruzioni INPS

Sospensione contributi di dicembre: istruzioni INPS

Integrando o chiarimenti forniti con la Circolare 145/2020, con il nuovo Messaggio n. 4840 del 23 dicembre, l’INPS ha fornito le istruzioni pratiche per attuare la moratoria sui versamenti contributivi per le diverse gestioni interessate, in virtù degli ultimi provvedimenti anti-Coronavirus, in particolare con il Ristori-quater (confluito nella Legge 176/2020), che dispone la sospensione dei contributi in scadenza a dicembre.

Versamenti sospesi

Il Ristori-quater, come noto, ha infatti chiarito quali sono i versamenti e i contributi oggetto di sospensione per l’emergenza COVID: si tratta dei contributi previdenziali di competenza del mese di novembre e da versare entro la scadenza del 16 dicembre, nonché dei versamenti delle ritenute alla fonte e dell’IVA ed i contributi dovuti dai committenti sui compensi erogati a novembre in favore di collaboratori iscritti in gestione separata INPS.

 

Sono inoltre comprese nella sospensione le rate in scadenza a dicembre delle eventuali rateazioni di debiti INPS, mentre la moratoria non opera rispetto alla quarta rata in scadenza sempre a dicembre ma riferita alla rateizzazione straordinaria prevista dai DL 18/2020, 27/2020, 24/2020 e 104/2020.

Beneficiari

Riguarda tutte le imprese con fatturato 2019 entro i 50 milioni di euro con calo del 33% a novembre 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno (sospensione anche per le nuove attività che hanno avviato il business dopo il 30 novembre 2019).

 

La sospensione si applica anche alle attività chiuse dai DPCM di Governo su tutto il territorio nazionale (es.: palestre), a quelle oggetto di misure restrittive nelle zone rosse, ai ristoranti in zone arancioni e rosse, ai tour operator/agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse.

Come attuare la sospensione

La sospensione riguarda sia la quota a carico del datore di lavoro sia quella dovuta dal lavoratore.

  • Nei caso delle aziende, si dovranno utilizzare i codici N974, N975, N976 nel flusso Uniemens.
  • Nel caso dei committenti, la sospensione si attua utilizzando i codici 3233 e 34 a seconda dei diversi casi.

Ripresa dei pagamenti

Come già i versamenti sospesi di ottobre, l’appuntamento alla cassa è slittato al 16 marzo 2021, con pagamento senza sanzioni né interessi, in un’unica soluzione o mediante rateizzazione (massimo quattro rate mensili di pari importo), con prima rata entro il 16 marzo (non sono previsti rimborsi su quanto già eventualmente versato).

San Francesco di Sales

 

San Francesco di Sales


Nome: San Francesco di Sales
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 1567, Thorens, Savoia
Morte: 28 dicembre 1622, Lione, Francia
Ricorrenza: 24 gennaio
Tipologia: Commemorazione

Francesco nacque l’anno 1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas.

Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande docilità.

Fece i suoi primi studi ad Annecy, e di qui fu mandato a Parigi. Qui studiò retorica, filosofia e teologia presso i PP. Gesuiti. La sua vita era ritirata: frequentava la chiesa e i Sacramenti; fin d’allora fece il voto di castità.

Compiuti gli studi a Parigi, fu dal padre mandato a Padova per addottorarsi in legge. Quivi Francesco fu esposto a grandi pericoli, cui scampò felicemente con la sua forte volontà e l’aiuto di Dio in cui sempre confidava.

Il padre di Francesco aveva pensato di fare del suo figlio uno dei più stimati gentiluomini della società e gli aveva già ottenuto un posto distinto nel senato di Chambery, mentre gli andava preparando un ricco partito. Francesco invece era chiamato a ben altro, e svelò ogni cosa al suo precettore, incaricandolo di farne consapevole il padre. Molti furono gli ostacoli che i genitori gli opposero, ma vedendolo fermo nel suo proposito acconsentirono alla volontà di Dio.

Fatto Sacerdote, il Vescovo di Ginevra lo delegò a combattere l’eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Il nostro Santo ebbe da faticare e soffrire molto per quegli eretici, e corse pericolo più volte di essere assassinato, ma la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne, dicono, 72 mila. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, Francesco fu eletto a succedergli.

Nel 1610 fondò l’ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal. Quando sentì di non aver più le forze d’un tempo e che la sua salute deperiva, chiese un aiuto per il governo della diocesi. Nonostante fosse ammalato, salì per l’ultima volta il pulpito di Lione nella vigilia del S. Natale 1622, ma il giorno dopo dovette mettersi a letto, con segni manifesti di apoplessia progressiva. Chiese subito gli ultimi Sacramenti, indi con fervore serafico ripetè alcuni passi della S. Scrittura, finchè il male gli tolse la parola e la vita, la sera del 28 dicembre. Non contava ancora 56 anni d’età, 20 dei quali passati nell’episcopato.

Egli è celebre per la sua incomparabile dolcezza, e per i libri che scrisse, ripieni di unzione divina.

PRATICA. Possiede la carità in grado più perfetto chi procura di condurre a Dio più anime che può, essendo lo zelo della salvezza delle anime il sacrificio più accetto che possiamo fare a Dio (S. Agostino).

PREGHIERA. O Signore, che per la salvezza delle anime, hai voluto che il tuo beato confessore e vescovo Francesco si facesse tutto a tutti, concedi, propizio, che noi ripieni della dolcezza della sua carità, diretti dai suoi insegnamenti e sostenuti dai suoi meriti, conseguiamo i gaudii eterni.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Francésco di Sales, Vescovo di Ginévra, Confessore e Dottore della Chiesa, speciale Patrono presso Dio di tutti gli Scrittori cattolici, che con la pubblicazione di giornali ed altri scritti illustrano, promuovono e difendono la sapienza cristiana; il quale se ne andò in cielo il ventotto Dicembre, ma si venera principalmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo.

La Legge di Bilancio 2021

Isopensione, la pensione anticipata a spese dell’azienda prorogata al 2023

La Legge di Bilancio 2021 ha previsto una proroga al 2023 per usufruire dell’isopensione, ossia la prestazione di accompagnamento alla pensione istituita dalla Legge Fornero.

 

Mentre la politica si confronta su quella che dovrà essere la riforma previdenziale, comprese le formule per la pensione anticipata una volta terminata a fine 2021 la sperimentazione su Quota 100, la legge di Bilancio sembra voler prolungare al 2023 la possibilità dell’isopensione, la pensione anticipata per i lavoratori prossimi al pensionamento, i quali possono lasciare il lavoro con 7 anni di anticipo, previo accordo aziendale.

La conferma è arrivata dall’Inps, che ha individuato l ’ultima decorrenza ammessa per accedere al beneficio quella del 1° dicembre 2023, che corrisponderà alle risoluzioni del rapporto di lavoro datate 30 novembre 2023.

Isopensione, come funziona

L’esodo dei lavoratori anziani, noto anche sotto il nome di Isopensione, è un particolare strumento entrato a far parte della nostra normativa nel 2012 attraverso la riforma Fornero. Tale congegno però non è universale, questo infatti può essere sfruttato unicamente dalle aziende che hanno al loro servizio un numero pari o superiore a quindici dipendenti. L’isopensione permette di anticipare l’età prevista per il pensionamento fino ad arrivare ad accorciare il percorso di un massimo di quattro anni rispetto al normale.

 

L’impresa per cui il lavoratore presta servizio deve però impegnarsi nel garantire lui un assegno, il cui importo risulterà essere pari alla pensione, durante tutto il periodo di esodo. L’azienda poi, oltre l’assegno stesso, sarà costretta ad elargire anche la copertura contributiva, fondamentale al lavoratore per garantire la possibilità di avere accesso alla pensione. In sostanza quindi, per poter usufruire dell’isopensione, bisogna far si che vengano soddisfatte alcune clausole.

Serve l’accordo

Vediamole insieme. Per prima cosa viene richiesto all’azienda di confermare l’accettazione di un accordo di esodo. Una volta dato il via libera all’accordo, i dipendenti possono scegliere liberamente di aderire o meno al salto pensionistico. Nel caso in cui il lavoratore decida di aderire alla proposta, è necessario che l’accordo appena preso venga sottoscritto anche dalle organizzazioni sindacali. Ovviamente, sarà discrezione dell’impresa specificare loro il preciso termine entro il quale l’accordo di esodo per la pensione dovrà dichiararsi concluso. Di fondamentale importanza è che comunque venga ben sottolineato che potranno usufruire dell’isopensione solamente quei dipendenti cui manchino quattro anni al raggiungimento della data prevista per il pensionamento.

L’assegno

La prestazione viene calcolata come la pensione alla data della cessazione del rapporto di lavoro, esclusa la contribuzione correlata che il datore di lavoro si impegna a versare per il periodo di esodo.
Il pagamento è corrisposto per 13 mensilità ed è disposto, come per la generalità delle pensioni pagate dall’INPS, in rate mensili anticipate.
Il regime fiscale della prestazione è quello della tassazione ordinaria.