Archivi giornalieri: 1 gennaio 2021

Pensioni 2021

Pensioni 2021, 300.000 nati 1955-1959 con 38 anni di contributi: ultime uscite a quota 100

Pensioni 2021, 300.000 nati 1955-1959 con 38 anni di contributi: ultime uscite a quota 100.
Pensioni 2021, 300.000 nati 1955-1959 con 38 anni di contributi: ultime uscite a quota 100.

Nell’ultimo anno di quota 100 il governo cerca una soluzione per le pensioni anticipate con 38 anni di contributi: lo scalone del 2022 mette fretta.

di (articolo) e Gianni Zandoli (video)
31 dicembre 2020 13:30
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L’ultimo anno di sperimentazione, il 2021, delle Pensioni a quota 100 mette fretta ai lavoratori 60enni, prossimi a lasciare il lavoro. Con la cancellazione della misura voluta da Matteo Salvini, a partire dal 1° gennaio 2022, potrebbero tanti i lavoratori arrivati ad accumulare 38 anni di contributi senza poter andare in pensione perché la misura previdenziale utilizzata da centinaia di migliaia di lavoratori per anticipare le regole della riforma Fornero non sarà più valida. Intanto, le incertezze dell’epidemia sanitaria, unite alla fine del blocco licenziamenti prevista per il 31 marzo 2021 soprattutto per i settori maggiormente colpiti dalle restrizioni, ma anche le difficoltà dei comparti pubblici più in sofferenza come la scuola e la sanità, potrebbero spingere fino a 700.000 lavoratori ad agganciare il meccanismo della quota 100 e altri strumenti previdenziali attualmente in vigore prima che possano essere richiesti requisiti di uscita più impegnativi con l’ipotesi della quota 102.

 

Pensioni anticipate da quota 100 del 2021 a quota 102 nel 2022: chi andrà in pensione

Un esodo di massa verso le pensioni anticipate che nel 2021 potrebbe accentuarsi rispetto al 2019, anno di introduzione della quota 100, facendo registrare fino a 150-200 mila nuove pensioni in più. A oggi si sa qualcosa in più dei lavoratori prossimi alla pensione nei mesi a venire: con 38 anni di contributi, e dunque con il requisito dei versamenti in regola per la quota 100, ci sarebbero innanzitutto i nati nell’anno 1959 che nel 2021 compiranno i 62 anni, ma anche i contribuenti tra la classe 1955 e 1958. In tutto 300.000 lavoratori pronti ad andare in pensione insieme agli altri contribuenti in uscita con le pensioni di vecchiaia a 67 anni e le altre formule di pensione anticipata confermate dalla legge di Bilancio 2021, tra le quali opzione donna, Ape social, isopensione e contratti di espansione, Ape social e precoci con quota 41.

 

Riforma pensioni 2021: ultime novità su quota 102, dal 2022 esclusi da quota 100 i nati dal 1959

Una riforma delle pensioni capace di coprire i buchi previdenziali della fine della quota 100 avrebbe dovuto prendere forma già nella legge di Bilancio 2021 appena approvata. Tuttavia, l’emergenza Covid ha fatto saltare la programmazione del governo durante tutto il 2020 e le commissioni istituite per la riforma e per lo studio delle professioni gravose, nonché i tavoli tecnici del governo stesso con i sindacati, ripartiranno solo nel nuovo anno.

Nel frattempo sono rimaste in piedi le ipotesi che si sono fatte negli ultimi mesi: la quota 100 dovrebbe elevarsi in quota 102, lasciando i 38 anni di contributi ma richiedendo 64 anni di età anziché 62. Conti alla mano, i primi a uscire con la nuova quota nel 2022 sarebbero i nati entro l’anno 1958, ragione per la quale nel 2021 i più interessati ad agganciare il colpo di coda della quota 100 saranno soprattutto i nati nel 1959.

 

Ma non è l’unica ipotesi sul tavolo del governo: in gioco rimane anche l’uscita flessibile a 63 anni con una penalizzazione dell’1-2% per ogni anno di anticipo fino alla pensione di vecchiaia dei 67 anni.

Riforma pensioni: in discussione nel 2021 le uscite anticipate di gravosi e usuranti

Ipotesi di riforma delle pensioni dal 2022 riguardano anche le professioni. La commissione istituita per lo studio delle mansioni gravose dovrà decidere se allargare il numero delle attuali 15 professioni comprese nell’allegato B della legge 205 del 2017 (legge di Bilancio 2018). Tra le altre professioni troviamo le maestre delle scuole dell’infanzia e gli educatori di asili nido, professioni gravose ma non usuranti, mentre sono esclusi tutti gli altri docenti dei restanti ordini e gradi.

 

Nella sanità sono riconosciute gravose solo le professioni infermieristiche e ostetriche organizzate su turni. La classificazione di “lavoro gravoso” permette di poter accedere alla pensione anticipata con 30 anni di contributi, stesso requisito minimo richiesto anche a chi è impiegato in mansioni usuranti. Una parte della riforma delle pensioni che prenderà forma nel 2021 sarà dedicata proprio alle uscite anticipate delle professioni che maggiormente necessitano di lasciare il lavoro prima delle altre categorie.

Circolare n°157 del 29/12/2020

Circolare n°157 del 29/12/2020
Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali
 
Ai Dirigenti centrali e territoriali
Ai Responsabili delle Agenzie
Ai Coordinatori generali, centrali e
territoriali delle Aree dei professionisti
Al Coordinatore generale, ai coordinatori
centrali e ai responsabili territoriali
dell’Area medico legale E, per conoscenza,

Al Presidente
Al Vice Presidente
Ai Consiglieri di Amministrazione
Al Presidente e ai Componenti del Consiglio di Indirizzo
di Vigilanza
Al Presidente e ai Componenti del Collegio dei Sindaci
Al Magistrato della Corte dei Conti delegato
all’esercizio del controllo
Ai Presidenti dei Comitati amministratori
di fondi, gestioni e casse
Al Presidente della Commissione centrale
per l’accertamento e la riscossione
dei contributi agricoli unificati
Ai Presidenti dei Comitati regionali

 
Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2021
 

Dal 1° gennaio 2021 sono stati rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini del diritto agli assegni stessi.

 

INDICE

1. Premessa

2. Tabelle dei limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2021

3. Limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni familiari per l’anno 2021

1. Premessa

Le indicazioni fornite con la presente circolare trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull’assegno per il nucleo familiare, ossia nei confronti dei coltivatori diretti, coloni, mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).

Nei confronti dei predetti soggetti (al pari di quelli cui si applica la normativa concernente l’assegno per il nucleo familiare), la cessazione del diritto alla corresponsione dei trattamenti di famiglia, per effetto delle vigenti disposizioni in materia di reddito familiare, non comporta la cessazione di altri diritti e benefici dipendenti dalla vivenza a carico e/o ad essa connessi.

Ad ogni buon fine, si precisa che gli importi delle prestazioni sono i seguenti:

  • 8,18 euro mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri per i figli ed equiparati;
  • 10,21 euro mensili spettanti ai pensionati delle Gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati;
  • 1,21 euro mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.

2. Tabelle dei limiti di reddito familiare da applicare ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione per l’anno 2021

Ai fini della cessazione o riduzione della corresponsione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione delle pensioni da lavoro autonomo, i limiti di reddito familiare da considerare sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso d’inflazione programmato con arrotondamento ai centesimi di euro.

Secondo le precisazioni fornite dai competenti Ministeri, la misura del tasso d’inflazione programmato per il 2020 è stata pari allo 0,8%.

Con riferimento a quanto precede sono state aggiornate le tabelle (Allegato n. 1), da applicare a decorrere dal 1° gennaio 2021 nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa relativa all’assegno per il nucleo familiare, elencati in premessa.

Le procedure di calcolo delle pensioni sono state aggiornate in conformità ai nuovi limiti di reddito.

3. Limiti di reddito mensili da considerare ai fini del riconoscimento del diritto agli assegni familiari per l’anno 2021

In applicazione delle vigenti norme per la perequazione automatica delle pensioni, il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti risulta fissato dal 1° gennaio 2021 e per l’intero anno nell’importo mensile di515,58 euro.

In relazione a tale trattamento, i limiti di reddito mensili da considerare ai fini dell’accertamento del carico (non autosufficienza economica) e quindi del riconoscimento del diritto agli assegni familiari risultano come di seguito fissati per tutto l’anno 2021:

  • 726,11 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato;
  • 1270,69euro per due genitori ed equiparati.

I nuovi limiti di reddito valgono anche, secondo le disposizioni già in vigore e a suo tempo rese note, in caso di richiesta di assegni familiari per fratelli, sorelle e nipoti (indice unitario di mantenimento).

Le Strutture territoriali sono invitate a portare a conoscenza delle Associazioni di Categoria dei lavoratori interessati, dei Consulenti del lavoro, degli Enti di Patronato e delle Organizzazioni sindacali il contenuto della presente circolare.

  Il Direttore Generale  
  Gabriella Di Michele

Assegni familiari

Assegni familiari e quote di maggiorazione di pensione per il 2021

Dal 1° gennaio 2021 sono rivalutati sia i limiti di reddito familiare ai fini della cessazione o riduzione degli assegni familiari e delle quote di maggiorazione di pensione, sia i limiti di reddito mensili per l’accertamento del carico ai fini del diritto agli assegni stessi.

La circolare INPS 29 dicembre 2020, n. 157 individua i limiti di reddito familiare e mensile relativi al 2021 per il riconoscimento degli assegni familiari e della maggiorazione di pensione. Tali limiti si applicano nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull’Assegno al Nucleo Familiare (ANF), ovvero i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti (per cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (per cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).

Pensioni 2021

 

Pensioni 2021: come uscire dal lavoro/ Le 6 opzioni verso la riforma post-Quota 100

Pubblicazione: 01.01.2021 – Niccolò Magnani

Pensioni 2021, come si uscirà dal lavoro fino al 31 dicembre in attesa della riforma post-Quota 100: Opzione Donna, Ape Sociale, Quota 41, vecchiaia, anticipata

pensioni errore inps
Lapresse
 

Il 2021 che inizia oggi sarà l’ultimo anno valido per la riforma pensioni di Quota 100, l’esperimento del Governo Conte-1 (Lega-M5s) per poter andare in pensione con 61 anni di età e 38 di contributi. Il 31 dicembre 2021 sarà infatti l’ultimo giorno in vigore della riforma “gialloverde” ma da mesi ormai si discute nel nuovo Governo Conte-2 di come poterla sostituire e nello stesso tempo garantire quella “rivoluzione” previdenziale ad un settore ancora più in crisi dopo l’emergenza economica del Covid-19.

 
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Nella Manovra di Bilancio 2021 approvata in extremis al Senato prima di Capodanno, l’esecutivo ha inserito un corposo capitolo sulle pensioni inserendo le 6 principali “modalità” di uscita dal lavoro nell’anno appena iniziato: si tratta di Opzione Donna, Ape Sociale, Quota 100, Pensione anticipata, Pensione di vecchiaia e Quota 41. Tra metodi “canonici” e proroghe permesse dalla Legge di Bilancio 2021, ecco qui sotto riassunte le diverse modalità con cui i cittadini italiani potranno richiedere la pensione nel 2021 in attesa sempre di una riforma strutturale delle pensioni, come del resto già richiesto più volte dalla Commissione Europea nei vari report sulla situazione previdenziale italiana.

 

LE 6 OPZIONI PER ANDARE IN PENSIONE NEL 2021

Si parte dalla Quota 100, ovvero la possibilità garantita ancora per 12 mesi dell’uscita dal lavoro con 62 anni e 38 di contributi: specie per il mondo Scuola e Sanità, i prossimi mesi saranno decisivi dato che si apriranno le ultime “finestre” per approfittare del conveniente “ingresso in pensione”, requisiti permettendo. La Manovra del Governo Conte-2 conferma poi la proroga dell’Opzione Donna per tutto il 2021: questo vuole dire che ancora per quest’anno si potrà uscire dal lavoro per tutte le donne lavoratrici a 58 anni (59 le autonome) purché abbiano versato almeno 35 anni di contributi (da segnalare, la sempre significativa “penalizzazione” sull’assegno pensionistico). È possibile sempre per l’anno corrente la proroga dell’Ape Sociale, con questi requisiti confermati: 63 anni di età e 36 anni di contributi (con alcuni casi permessi anche i 30 anni di contribuzione lavorativa).

 

Per poter accedere all’assegno pensionistico resta sempre valido l’utilizzo della pensione anticipata con i 42 anni e 10 mesi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne). Il pensionamento invece “di vecchiaia” resta quello ancorato dalla riforma Fornero, ovvero i 67 anni di età con almeno 20 di contributi; da ultimo, in Manovra viene confermata la Quota 41 per i lavoratori precoci, ovvero la pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica del lavoratore. Il nota bene resta però quello di aver versato almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età, altrimenti il requisito della Quota 41 non può scattare.

Maria Santissima Madre di Dio

 

Maria Santissima Madre di Dio


Maria Santissima Madre di Dio

autore Sassoferrato anno metà del XVII secolo titolo Madonna col Bambino dormiente
Nome: Maria Santissima Madre di Dio
Ricorrenza: 1 gennaio
Tipologia: Solennità

Questa festa fu istituita dal Sommo Pontefice Pio XI nel 1931, in occasione del XV Centenario del Concilio Efesino, coll’Enciclica Lux Veritatis

Gesù nacque da una Vergine senza concorso di padre terreno, perché tale nascita conveniva al futuro Salvatore degli uomini, il quale, benché avesse in se la natura umana, ne doveva però ignorare le condizioni. Ciò fu opera della potenza divina: una Vergine è diventata Madre rimanendo Vergine.

Questa Vergine è Maria SS. della stirpe regale di Davide: « Ecco che una Vergine concepirà nel suo seno e partorirà un Figlio a cui sarà posto il nome di Emanuele che significa: Dio con noi ».

La fede della Chiesa nel dogma della Divina Maternità di Maria SS. si conservò ininterrotta attraverso tutti i secoli.

Infatti fin dai primi tempi, allorché Nestorio osò opporsi a coloro che davano a Maria il titolo di Madre di Dio, il popolo ne fu così scandalizzato ed indignato, che nella chiesa stessa protestò contro quella falsa dottrina. E quando tre anni dopo il concilio radunato in Efeso condannò l’eresiarca, la folla immensa che attendeva ansiosa di vedere solennemente riconosciuto il proprio amore e la propria fede nella Beatissima Madre di Dio, acclamò con la gioia più viva le decisioni dei Padri del concilio, e li accompagnò trionfalmente alle loro dimore. E noi crediamo fermamente in questo dogma, non solo perché così ci insegna la S. Chiesa che è infallibile, ma anche per la testimonianza della Sacra Scrittura e di tutta la storia.

Il titolo di Madre di Dio è per Maria SS. il fondamento, la ragione e la sorgente delle le sue grandezze. « È Madre di Dio, dice Cornelio a Lapide: dunque essa è immensamente più eccelsa di tutti gli Angeli, anche dei Cherubini e dei Serafini; è Madre di Dio, e perciò è la più pura, la più santa; così che, dopo Dio, non si può immaginare purezza maggiore: è Madre di Dio, e perciò possiede in grado molto più elevato tutti i privilegi concessi a qualsiasi altro santo ».

Ma mentre è Madre di Dio, Maria è pure benignissima Madre nostra, perchè Gesù ce la diede per Madre quando, inchiodato alla croce, disse a Giovanni ed in lui a ciascuno di noi: « Ecco tua Madre »; e perchè Maria esercitò veramente gli uffici di Madre, dapprima verso gli Apostoli e poi verso tutta la Chiesa e verso ciascuno dei fedeli. E chi non sente di amare una Madre così buona e potente? In lei trovano la difesa più sicura le anime innocenti, in lei trovano il conforto gli afflitti, in lei riposano le speranze di chi, caduto in peccato, vuole risorgere e ritornare al Signore: per le sue mani passano tutte le grazie.

PRATICA. Ricordiamoci di dire ogni sera le tre Ave Maria.

PREGHIERA. O Dio, che volesti che il tuo Verbo, all’annunzio dell’Angelo, prendesse l’umanità nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi suoi devoti, che, come crediamo ch’ella è veramente la Madre di Dio, così veniamo aiutati dalla sua intercessione presso di Te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nell’ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua Circoncisione, solennità della santa Madre di Dio, Maria: i Padri del Concilio di Efeso l’acclamarono Theotókos, perché da lei il Verbo prese la carne e il Figlio di Dio abitò in mezzo agli uomini, principe della pace, a cui fu dato il Nome che è al di sopra di ogni nome.

Legge di bilanio2021

Legge di bilancio 2021, testo definitivo in Gazzetta Ufficiale: novità in sintesi

Il testo definitivo della Legge di Bilancio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre. Novità lavoro, fisco e previdenza.
 

Il testo definitivo della Legge di Bilancio 2021 (Legge 178/2020) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2020 ed entrerà in vigore il 01/01/2021. Si tratta di una Manovra con una portata di circa 40 miliardi di euro e, come sempre in questi casi, le misure contenute nel testo di carattere economico e normativo sono numerose e molto eterogenee.

Per quanto riguarda le novità in materia di lavoro, fisco e previdenza in questa guida troverete una sintesi dei  provvedimenti più importanti, che come di consueto verranno trattati con più approfondimento durante le prossime settimane. Tenendo conto già da ora che, la maggior parte delle nuove misure, avranno bisogno dei relativi decreti attuativi per essere operativi al 100%.

Fra i provvedimenti più importanti troviamo certamente l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per il 2021 per autonomi e professionisti particolarmente colpiti dalla crisi, la proroga con modifiche per il superbonus 110%, il bonus chef, l’esonero dalla prima rata Imu 2021 per il settore Turismo, sgravi fiscali per il rientro dei cervelli ecc. Troviamo inoltre le novità assolute della CIG per gli autonomi iscritti alla Gestione separata dell’INPS, il cosiddetto anno bianco per autonomi e professionisti anche iscritti agli ordini e per finire farà il suo esordio l’assegno unico per i figli o assegno universale dal 1° luglio.

Ma andiamo con ordine e vediamo una sintesi delle misure più importanti contenute nel testo definitivo della Manovra 2021 (testo completo in PDF a fondo pagina).

Legge di bilancio 2021, testo definitivo in Gazzetta Ufficiale: sintesi delle novità

Ecco di seguito un riepilogo delle misure previste riguardanti imprese, professionisti, lavoratori e famiglie.

Novità superbonus 110%

La Legge di bilancio 2021 modifica in maniera rilevante il superbonus 110%. Si interviene sia sui lavori ammessi sia sui soggetti beneficiari:

  • viene finalmente eliminata la preclusione per i soggetti che hanno la proprietà esclusiva o la comproprietà su singoli edifici con più unità immobiliari separatamente accatastate;
  • saranno agevolate le spese sostenute fino al 30 giugno 2022 e non più fino al 31 dicembre 2021;
  • saranno oggetto di superbonus anche gli interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche;
  • ecc.

Leggi anche: Superbonus 110%: tutte le novità della Legge di Bilancio 2021

Esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti

Contributi previdenziali in stand-by per i lavoratori autonomi e professionisti per il 2021.

L’agevolazione spetta ai soggetti con i seguenti requisiti:

  • calo di reddito nel 2020: cioè si deve dimostrare che nell’anno d’imposta 2020 c’è stata effettivamente una riduzione degli introiti;
  • limite di reddito, ossia legato ai guadagni percepiti nell’anno d’imposta 2019.

Leggi anche: Esonero contributi previdenziali 2021 per autonomi e professionisti

Cassa integrazione autonomi

Novità assoluta è la cosiddetta CIG autonomi: si tratta di una sorta di cassa integrazione mensile fino a 800 euro mensili per gli autonomi iscritti alla gestione separata dell’INPS.

Anno bianco per le partite Iva

Previsto un fondo da un miliardo per il cosiddetto “Anno bianco” di esonero dei minimali contributivi per tutte le partite Iva e i professionisti, ordinisti e non, più colpiti dalla pandemia.

Cedolare secca 2021

La cedolare secca al 21% si potrà applicare fino a 4 immobili. Oltre tale soglia, si passerà alla tassazione ordinaria IRPEF e l’attività di locazione verrà presuntivamente considerata quale attività imprenditoriale, a prescindere da chi verrà esercitata. Sarà pertanto obbligatorio esercitare tramite partita IVA.

Credito d’imposta locazioni 2021

Il credito d’imposta locazioni (bonus affitti) viene esteso alle agenzie di viaggio e ai tour operator. Questi soggetti, insieme alle imprese turistico-ricettive, potranno usufruire del credito d’imposta fino al 30 aprile 2021, anzichè fino al 31 dicembre 2020.

Bonus affitti studenti universitari

La Manovra prevede anche un nuovo bonus per gli affitti degli studenti universitari fuori sede.

Leggi anche: Bonus affitti per studenti universitari fuori sede: novità in Legge di Bilancio 2021

Bonus Chef 2021

Previsto in favore dei cuochi professionisti, un credito d’imposta fino al 40% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

Leggi anche: Bonus chef 2021: credito d’imposta per i cuochi in Legge di Bilancio

Resto al Sud 2021: ampliata la platea dei beneficiari

La nota misura Resto al Sud viene rimane per tutto il 2021. L’agevolazione viene estesa anche a coloro che hanno più di 45 anni, con nuovo limite di età viene massimo a 55 anni.

Bonus e agevolazioni

Un’ampia parte della Legge di Bilancio è dedicata ai vari bonus e agevolazioni.

A parte quelli già descritti troviamo:

  • rifinanziamento del bonus bebè per tutti i nati nel 2021;
  • bonus di 500 euro al mese per le mamme single e disabili;
  • bonus tablet e cellulare per il 2021 per le famiglie con Isee basso;
  • rifinanziamento per il 2021 del bonus 18 anni;
  • ampliata la soglia a 16 mila euro per il bonus mobili, ovvero la detrazione al 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici;
  • nuovo bonus idrico da 1.000 euro per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica e rubinetteria;
  • voucher occhiali da vista e lenti a contatto: fino a 50 euro per le famiglie a basso ISEE;
  • bonus TV, per agevolare l’acquisito di TV e decoder per il passaggio al nuovo digitale terrestre da luglio 2021;
  • conferma anche per gli incentivi auto (decreti Rilancio e Agosto). Ulteriori 2.000 euro di bonus per veicoli elettrici e ibridi;

Pacchetto lavoro e previdenza

La Manovra dedica ovviamente ampio spazio al Lavoro (quasi 7 miliardi di misure).

Misure lavoro Legge di Bilancio 2021

I principali punti in materia di lavoro sono:

  • conferma del blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo;
  • previsione di sgravi fiscali per l’assunzione di lavoratori fino ai 35 anni, che aumentano in caso di assunzioni fatte al Sud e zero contributi per chi assume donne disoccupate o del Sud;
  • nuova cassa integrazione Covid per ulteriori 12 settimane nel 2021;
  • proroga a tutto il 2021 del bonus Irpef di 100 euro in busta paga (taglio cuneo fiscale). Su quest’ultimo punto servirà un nuovo decreto in quanto nel testo si parla erroneamente di 6 mesi (600 euro totali) anzichè 12 (1200 euro totali);
  • contratti a termine, deroga al decreto dignità fino al 31 marzo su rinnovi e proroghe;
  • congedo di paternità obbligatorio allungato da 7 a 10 giorni;
  • contratto di espansione per aziende oltre 250 dipendenti
  • nuovi incentivi per il rientro di lavoratori altamente qualificati.

Assegno unico per i figli

La Legge di Bilancio 2021 stanzia l’imponente cifra di 3 miliardi di euro per il 2021 e 5,5 per il 2022 per l’assegno unico per i figli o assegno universale.

Si tratterà di una prestazione economica erogata dall’INPS concessa dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età del figlio, fino a concorrenza di 200 euro mensili.

Ape sociale e Opzione donna

Per quanto riguarda la materia delle pensioni la Manovra 2021 proroga di un altro anno le importanti misure Ape sociale e Opzione donna.

Legge di bilancio 2021 testo definitivo in PDF

Infine alleghiamo il testo completo e definitivo della Legge di Bilancio 2021 in formato PDF così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale.