Archivi giornalieri: 8 gennaio 2021

App IO, cashback di Stato: cos’è e come funziona l’applicazione

App IO, cashback di Stato: cos’è e come funziona l’applicazione

Cos’è e come funziona App IO? Come ci si registra e quanto costa? Ecco una panoramica all’App per accedere (con SPID) al cashback di Stato.
 

App IO, cos’è e come funziona? Come scaricare e registrarsi all’applicazione necessaria, insieme a SPID, per ottenere il cashback di Stato 2021? La Pubblica Amministrazione nell’ultimo periodo ha compiuto passi da gigante verso la digitalizzazione dei servizi per i cittadini e alle imprese private. Una delle ultime novità in tema digitalizzazione dei servizi è la nuova Applicazione IO, già conosciuta per la domanda del bonus vacanze e per l’extra cashback di Natale.

Questo strumento si affianca alla piattaforma digitale di PagoPa per i pagamenti online alla PA e contiene al suo interno molte funzionalità e informazioni per i cittadini.

Ma vediamo più nel dettaglio cos’è IO, l’applicazione dei servizi pubblici, come funziona e come si scarica e si installa sul proprio smartphone o tablet.

App Io, come funziona

La nuova applicazione progettata dal Ministero dell’Innovazione ha come obiettivo principale quello di digitalizzare la maggior parte dei servizi della PA offerti ai contribuenti. Si tratta cioè di un unico punto di accesso che servirà nel medio periodo ad interagire con i servizi pubblici locali e nazionali, direttamente da smartphone e tablet. Infatti, tra le funzioni principali possiamo trovare la possibilità di effettuare pagamenti di tributi, multe, bollo auto ecc. direttamente dal proprio smartphone.

Le funzionalità di App Io però non si limitano solo ai pagamenti dei tributi, ma serve anche per:

  • ricevere comunicazioni in tempo reale da qualsiasi ente pubblico. Ad esempio la scadenza del bollo auto, il pagamento di un tributo, avviso di pagamento TARI, multe, mensa scolastica, ecc.;
  • ricercare, consultare e richiedere direttamente dal proprio Smartphone i documenti personali. Es. codice fiscale, tessera sanitaria, oppure certificati e altre tipologie di documenti richiesti da un ente pubblico Statale, provinciale e comunale;
  • effettuare domande online di bonus fiscali e altre prestazioni in favore dei contribuenti. Ad esempio l’app IO è già stata usata per il bonus vacanze e da dicembre inoltre sarà usata per il Cashback di Natale;
  • consultare lo storico dei pagamenti effettuati e le relative ricevute.

I servizi presenti all’interno dell’applicazione variano a seconda dell’area geografica di appartenenza, poichè è ancora in versione beta e di conseguenza è in continuo aggiornamento.

Va precisato però che la nuova applicazione non sostituisce la piattaforma PagoPa ossia il sistema di pagamenti digitale della pubblica amministrazione, ma andrà ad integrarsi con tale piattaforma offrendo al cittadino un servizio digitale più veloce e completo.

Con la registrazione alla nuova applicazione, non sarà più necessario registrarsi a ogni singolo servizio della pubblica amministrazione, ma tutti gli enti pubblici raggiungeranno ogni singolo cittadino attraverso il codice fiscale registrato all’interno dell’App.

Maggiori info su: https://io.italia.it

App Io: dove si scarica e come si installa

La parte più semplice è il download e l’installazione dell’App IO. Per effettuare il download dell’app infatti, basterà recarsi su Play Store per i possessori di un dispositivo Android oppure su App Store per i possessori di Iphone e successivamente digitare IO nel motore di ricerca ed installare l’applicazione sul proprio dispositivo.

Qui di seguito lasciamo il link diretto all’applicazione da scegliere in base al proprio dispositivo Android o iOS:

N.B. Al momento è possibile usare solo l’APP, quindi i servizi non si trovano anche tramite sito internet.

Quanto costa AppIO

AppIO è una applicazione gratuita e non vi sono costi d’installazione o abbonamenti da pagare.

Come registrarsi su App Io

Dopo l’installazione bisogna registrarsi all’interno dell’App. Per effettuare l’accesso si può usare SPID oppure tramite la carta d’identità elettronica CIE 3.0.

Non vi è altra scelta quindi che dotarsi di uno smartphone abilitato, per usare la Carta d’identità elettronica 3.0 insieme al PIN di 8 cifre; oppure più semplicemente di munirsi delle credenziali SPID, ormai necessarie per tutti i servizi della PA (INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate ecc.). Ricordiamo che SPID può essere richiesto facilmente e gratuitamente tramite Poste Italiane.

Leggi anche: SPID Poste Italiane: cos’è, quanto costa e come si richiede

Come si usa App IO

Successivamente alla registrazione, sarà possibile accedere nel proprio account personale digitando il proprio codice PIN scelto in fase di registrazione oppure usare il riconoscimento biometrico, ossia l’impronta digitale.

Una volta effettuato l’accesso si dovrà scegliere il servizio desiderato e proseguire in base alle indicazioni fornite.

App IO, cashback di Stato: come funziona il portafoglio

L’area di App IO dedicata al Cashback di Stato 2021 è denominata “Portafoglio”. E’ da qui che:

  • ci si registra al programma Cashback di Stato 2021;
  • si registrano le carte di pagamento;
  • si inserisce l’IBAN per poter ottenere il bonifico dell’importo raggiunto.

Smart working nella P.A.: proroga al 31 gennaio 2021

Smart working nella P.A.: proroga al 31 gennaio 2021

Il Decreto del 23 dicembre 2020 ha prorogato fino al 31 gennaio 2021 lo smart working nella Pubblica amministrazione.
 

Dall’avvento della pandemia da Coronavirus, il Governo ha reso più accessibile lo Smart Working per dare la possibilità di continuare il lavoro da casa e evitare inutili assembramenti nei luoghi di lavoro. Le motivazioni della semplificazione del lavoro agile sono chiari: diminuire al massimo i contatti e rischi di contagio nei luoghi di lavoro.

Esistono, infatti, moltissime attività lavorative che possono svolgersi in remoto comodamente da casa senza il bisogno di recarsi obbligatoriamente nella sede di lavoro contrattualmente stabilita. In precedenza, affinché il datore di lavoro potesse utilizzare il lavoro agile, era necessario fare apposita comunicazione telematica sul portale Cliclavoro.

Dal Decreto Cura Italia i datori di lavoro possono adottare la modalità di lavoro a distanza, senza preavvisare i ministeri e con procedura facilitata.

Man mano che la pandemia avanzava, lo smart working semplificato è stato di volta in volta prorogato. Infatti, il recente differimento della proroga dello stato di emergenza, fino al 31 gennaio 2021, interviene indirettamente anche sullo smart working.

Ultimo intervento in ordine cronologico sullo smart working è il Dpcm del 23 dicembre 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 323 del 31 dicembre 2020, che interviene in particolar modo sulle Pubbliche Amministrazione. Ma andiamo in ordine e vediamo nel dettaglio cosa prevede il predetto decreto sullo smart working dei dipendenti pubblici.

Smart working nella P.A.: fino al 31 gennaio 2021

Come accennato poc’anzi, lo smart working semplificato è strettamente correlato allo stato di emergenza. Quindi, fin quando perdura la pandemia in Italia è possibile ricorrere al lavoro a distanza senza inviare specifiche comunicazione ai ministeri.

Infatti, fino alla predetta data i datori di lavoro possono avviare lo smart working, attualmente disciplinato dalla L. n. 81/2017 (cd. “Statuto dei Lavoratori autonomi”) in maniera unilaterale. Ciò significa che non c’è neanche il bisogno che il dipendente manifesti la volontà di lavorare da casa.

Lo scopo del Governo è quello di raggiungere la quota consigliata dal Comitato tecnico scientifico, che è del 70% ma si è discusso sull’alzare asticella ad un possibile 75%.

Intanto, nella Pubblica Amministrazione il Dpcm ha prorogato, fino al prossimo 31 marzo 2021, il lavoro agile per almeno il 50% dei dipendenti con mansioni che possono essere svolte da casa.

Gli enti, tenendo anche conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, assicurano in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le loro potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato.

Smart working dipendenti pubblici: lavoratori disabili

In tema di smart working, ampio spazio è stato dedicato ai genitori con figli disabili, ai caregivers e ai lavoratori disabili.

Innanzitutto, per tutti i genitori che abbiano un figlio under 14 che è risultato positivo dopo essere stato contagiato a scuole e messo in quarantena dall’Asl, è possibile ricorrere al lavoro agile. Ma non solo. In luogo del lavoro a distanza, possono optare per un congedo indennizzato, con importo pari al 50% delle retribuzioni. In particolare, il congedo può essere fruito da uno solo dei genitori conviventi con il figlio, oppure entrambi, ma alternativamente.

Per quanto riguarda, invece, i caregivers – ossia i lavoratori che assistono persone disabili – ovvero persona portatori di handicap, i datori di lavoro possono stipulare degli accordi aziendali con le rappresentanze sindacali aziendali (RSA/RSU) o territoriali che regolamentino il ricorso allo smart working.

Leggi anche: Smart working covid-19: condizioni generali di accesso e deroghe

Smart working dipendenti pubblici: modalità di organizzazione

Quanto alle modalità di organizzazione del lavoro agile, le P.A. effettuano valutazioni di performance, verificando anche i feedback che arrivano dall’utenza e dal mondo produttivo. Inoltre, si monitorano anche le prestazioni rese in smart working da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo.

Quanto alle apparecchiature di utilizzo, la P.A. ha il compito di mettere a disposizione dei dipendenti tutti i dispositivi informatici e digitale che servono per l’espletamento della prestazione. In ogni caso, i datori di lavoro possono comunque usare gli strumenti informatici propri.

Nella scelta del personale da collocare in smart working, la P.A. tiene conto:

  • delle condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente;
  • della presenza di figli minori di 14 anni;
  • della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro;
  • del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza.

Decreto Milleproroghe 2021: punti chiave e novità in sintesi

Decreto Milleproroghe 2021: punti chiave e novità in sintesi

Il Decreto Milleproroghe interviene anche quest’anno con un ventaglio di misure che incidono su svariati settori della società. Quali sono?
 

Il Decreto Milleproroghe 2021 è da alcuni giorni in vigore: il giorno 30 dicembre 2020 è stato  infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sebbene la formale approvazione da parte da parte del Consiglio dei Ministri vi sia stata lo scorso 23 dicembre.

E’ interessante richiamare i punti-chiave del provvedimento, giacchè è giunto al termine di un anno travagliato e denso di attività e scelte dell’Esecutivo.

Facciamo allora chiarezza e vediamo più nel dettaglio quali sono le novità essenziali del testo recentemente varato.

Decreto Milleproroghe 2021: di che si tratta in concreto?

Questa tipologia di provvedimento all’origine è stata ideata come strumento straordinario, ma nel tempo è diventato in Italia una sorta di appuntamento fisso annuale. Infatti anche per quest’anno è così. Ma che cos’è in concreto il Decreto Milleproroghe? Ebbene, altro non è che un decreto legge del Consiglio dei Ministri mirato a fare il punto e risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell’anno, e a prorogare all’anno nuovo misure in scadenza alla fine di ogni anno.

Come accennato, il Decreto Milleproroghe nacque come provvedimento di natura eccezionale nel 2005, ma divenne subito prassi fino al 2015. Dopo una pausa di un biennio, il decreto Milleproroghe è tornato ad essere un appuntamento obbligatorio, unitamente al varo della legge di Bilancio. Infatti, anche nel 2020 si è predisposto il decreto in questione, nella specifica volontà di posticipare l’entrata in vigore di disposizioni normative o prorogare l’efficacia di leggi in scadenza, anche e soprattutto in considerazione del difficile contesto creatosi a seguito della pandemia da Covid-19 e conseguente lockdown.

Le novità nel decreto da poco in vigore: quali sono? Ilva, Alitalia, patenti e non solo

In sintesi, ricapitoliamo i punti-chiave del decreto Milleproroghe, che sicuramente interesseranno non pochi cittadini.

Commissario per l’emergenza covid-19

Prolungamento fino al 31 marzo del mandato per il commissario per l’emergenza covid-19.

Smart-working

Prolungamento fino al 31 marzo per lo smart-working riservato ai genitori con figli under 14.

Fibra ottica

Spinta alla semplificazione per i collegamenti in fibra ottica delle scuole e negli ospedali.

Covid Hotel

Covid hotel potranno continuare a operare come strutture di supporto a quelle sanitarie per tutto il 2021.

Patente di guida

Più tempo a disposizione per conseguire la patente di guida, giacchè per quanto riguarda le domande presentate nel 2020 la prova di valutazione potrà essere effettuata entro un anno dalla richiesta. Pertanto, il foglio rosa durerà 12 mesi e non i tradizionali 6. Un rinvio logicamente dovuto alla pandemia ed alle conseguenze derivate.

Alitalia e Ilva

Per quanto riguarda Alitalia, slittano i termini relativi alla restituzione del prestito pari a 400 milioni alla compagnia aerea;

Boccata d’ossigeno per l’Ilva, giacchè per tutto il 2021 varrà la proroga dell’integrazione della Cigs;p

Procedure semplificate di svolgimento delle assemblee societarie

Proroga, sino alla data di fine dello stato di emergenza da pandemia e comunque non oltre il 31 marzo 2021, delle disposizioni di cui all’art. 106 del decreto Cura Italia (D.L. n. 18 del 2020) riguardanti le procedure semplificate di svolgimento delle assemblee societarie. Tra esse, ad esempio, le regole che facilitano la possibilità del voto in modo elettronico o per corrispondenza; e regole che favoriscono l’intervento all’assemblea societaria con mezzi di telecomunicazione, anche nell’ipotesi nella quale l’uso di tale strumento non sia previsto negli statuti.

Contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria

Sospensione dei termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria dal 31 dicembre 2020 – ovvero il giorno di entrata in vigore del decreto Milleproroghe – al 30 giugno 2021. Detti termini riprendono a decorrere al termine del periodo di sospensione di cui al Decreto Milleproroghe.

Altri provvedimenti

  • proroga al 31 marzo delle disposizioni straordinarie per la produzione di mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione industriale;
  • conferma per tutto il 2021 delle norme eccezionali valide per lo svolgimento degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni;
  • rinvio dell’avvio della lotteria scontrini, ma non oltre il primo febbraio 2021, come abbiamo già in precedenza analizzato;
  • blocco degli sfratti per morosità prolungato fino al 30 giugno 2021. Inoltre, con una modifica all’articolo 54-ter del decreto Cura Italia di qualche mese fa, sono altresì sospese fino al 30 giugno 2021 le procedure esecutive immobiliari relative alla prima casa.

Con riguardo all’ultimo punto citato, bisogna però fare una precisazione: infatti l’art. 13, comma 13 del Decreto Milleproroghe dispone che la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, sia prorogata esclusivamente con riferimento ai provvedimenti di rilascio emessi per mancato pagamento del canone alle scadenze previste; oppure ai provvedimenti di rilascio successivi all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati ed abitati dal debitore e dai suoi familiari.

Concludendo, si può ben notare come il Decreto Milleproroghe disponga – anche quest’anno – una serie di misure varie ed eterogenee, che incidono su una pluralità di settori della società.

Va da sè che qualora lo stato di emergenza dovesse protrarsi ulteriormente – ricordiamo che al momento la sua fine è fissata il 31 marzo – sarebbero necessari nuovi interventi normativi per estendere l’efficacia delle misure.

Milleproroghe 2021: DECRETO-LEGGE 31 dicembre 2020, n. 183

Di seguito il testo completo del Milleproroghe 2021 in formato PDF così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Carta Acquisti 2021: cos’è e a chi spetta

Carta Acquisti 2021: cos’è e a chi spetta

La Carta Acquisti spetta a determinate categorie di cittadini in situazioni di disagio economico. Dal MEF i chiarimenti per ottenerla
 

Il 31 dicembre 2020 il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato sul proprio portale internet un focus dedicato alla Carta Acquisti 2021, strumento attivo già dal 2008 a beneficio di talune categorie di cittadini in condizioni di disagio economico.

La Carta, rilasciata dagli uffici postali previa richiesta, funziona come un normale bancomat o altro supporto elettronico di pagamento, con la particolarità che viene ricaricato ogni due mesi dallo Stato per un importo complessivo di 80 euro (40 euro mensili).

La misura, introdotta con Decreto legge numero 112 del 2008, ha come anticipato la funzione di sostenere determinate fasce della popolazione in difficoltà economica, attraverso un sussidio da utilizzare per spese alimentari, sanitarie, utenze luce e gas.

Destinatari della Carta acquisti di 40 euro al mese sono i minori di 3 anni e coloro che hanno un’età non inferiore a 65 anni, in possesso dei requisiti soggettivi e patrimoniali da attestare in sede di richiesta e verificati dall’INPS ai fini della concessione o meno del sussidio.

Analizziamo la misura nel dettaglio.

Cos’è la Carta Acquisti

La Carta Acquisti è stata introdotta da ottobre 2008 con lo scopo di sostenere determinate categorie di cittadini in condizioni di disagio economico.

Esteticamente si presenta come una normale carta di pagamento elettronica, ricaricata ogni due mesi per un importo complessivo di 80 euro (40 euro mensili). Ulteriori somme possono essere accreditate sulla Carta da parte degli enti territoriali.

La Carta Acquisti, una volta rilasciata, permette di:

  • Pagare presso gli uffici postali le utenze luce e gas;
  • Effettuare acquisti presso i negozi convenzionati che espongono l’apposita etichetta adesiva.

Carta acquisti per bambini fino a 3 anni

La Carta Acquisti può essere richiesta dai genitori di bambini di età inferiore a 3 anni in possesso dei seguenti requisiti:

  • Essere cittadini italiani, comunitari, extra-comunitari familiari di cittadini italiani o comunitari, ovvero titolari di diritto di soggiorno, di diritto di soggiorno permanente, del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo nonché rifugiati politici o titolari di posizione sussidiaria;
  • Essere regolarmente iscritti nell’Anagrafe della Popolazione Residente;
  • Possedere un valore ISEE in corso di validità inferiore a 7.001,37 euro.

È necessario inoltre non rientrare in una delle seguenti casistiche, da soli o insieme all’esercente la potestà genitoriale / soggetto affidatario nonché all’altro esercente la potestà genitoriale / soggetto affidatario:

  • Intestatari di più di una utenza elettrica domestica, di utenze elettriche non domestiche, di più di una utenza gas;
  • proprietari di più di un autoveicolo;
  • proprietari con una quota superiore o uguale al 25% di più di un immobile ad uso abitativo o proprietari con una quota superiore o uguale al 10% di immobili ad uso non abitativo, ivi compresi quelli ubicati al di fuori del territorio nazionale ovvero di categoria catastale C7;
  • titolari di un patrimonio mobiliare, risultante dalla dichiarazione ISEE, superiore a 15 mila euro.

Carta acquisti over 65 anni

Possono fare richiesta della Carta Acquisti i soggetti di età non inferiore a 65 anni in possesso dei seguenti requisiti:

  • Essere cittadini italiani, comunitari, extra-comunitari familiari di cittadini italiani o comunitari, ovvero titolari di diritto di soggiorno, di diritto di soggiorno permanente, del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo nonché rifugiati politici o titolari di posizione sussidiaria;
  • Essere regolarmente iscritti nell’Anagrafe della Popolazione Residente;
  • Avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, in aggiunta ai propri redditi, siano di importo inferiore a 7.001,37 euro all’anno, limite elevato a 9.335,16 euro all’anno per chi ha un’età pari o superiore a 70 anni;
  • Possedere un valore ISEE in corso di validità inferiore a 7.001,37 euro.

Si chiede infine ai soggetti interessati, da soli o insieme al coniuge, di non essere:

  • Intestatari di più di una utenza elettrica domestica, di utenze elettriche non domestiche, di più di una utenza gas;
  • proprietari di più di un autoveicolo;
  • proprietari con una quota superiore o uguale al 25% di più di un immobile ad uso abitativo oppure con una quota superiore o uguale al 10% di immobili ad uso non abitativo, ivi compresi quelli ubicati al di fuori del territorio nazionale ovvero di categoria catastale C7;
  • titolari di un patrimonio mobiliare, risultante dalla dichiarazione ISEE, superiore a 15 mila euro;
  • titolari di un vitto garantito dallo Stato in quanto ricoverati in istituti di lungo degenza o detenuti in istituti di pena.

Carta Acquisti 2021: come fare domanda

I soggetti in possesso dei requisiti previsti possono recarsi presso gli uffici postali. Una volta compilati i moduli necessari questi saranno trasmessi all’INPS che, dopo le necessarie verifiche, in caso di esito positivo dell’istruttoria inviterà l’interessato a ritirare (sempre presso gli uffici postali) la Carta Acquisti, su cui sarà già stato accreditato l’importo relativo al bimestre di presentazione della domanda.

I beneficiari con almeno 65 anni dovranno compilare il modello A017/21. Al contrario, per i bambini con meno di 3 anni i tutori, gli esercenti la patria potestà o i soggetti affidatari avranno a disposizione il modello B018/21. Il fac-simile di richiesta è disponibile sul portale telematico INPS, sezione “Prestazioni e servizi – Carta acquisti ordinaria”.

Carta Acquisti 2021, come funziona

La Carta Acquisti è una normale carta di pagamento elettronica, funzionante con il circuito Mastercard.

La differenza, rispetto alle carte rilasciate da banche o altri istituti finanziari, risiede nel fatto che le transazioni effettuate non vengono addebitate al titolare ma direttamente allo Stato. Con la Carta Acquisti non è comunque possibile effettuare prelievi in contanti.

Sconto del 5%

Ai titolari della Carta Acquisti è riservato uno sconto del 5% per le transazioni effettuate nei negozi e farmacie che aderiscono all’iniziativa.

L’agevolazione, non è applicabile:

  • per l’acquisto di specialità medicinali;
  • o per il pagamento del ticket sanitario.

Conferisce altresì ai titolari il diritto alla misurazione gratuita della pressione arteriosa e del peso corporeo presso le farmacie.

Furto o smarrimento

In caso di furto, smarrimento, disattivazione o danneggiamento il titolare della Carta potrà rivolgersi al numero verde 800.902.122 attivo 24 ore su 24.

Per gli eventi furto o smarrimento è altresì necessario presentare formale denuncia presso le autorità competenti.

Infine, per i malfunzionamenti della Carta causati da smagnetizzazione o danneggiamento l’interessato dovrà rivolgersi all’ufficio postale e chiedere la sostituzione del supporto elettronico.

Pensioni

Riforma delle pensioni a giugno: come funziona Quota 102?

 
 
 
 
 
 
 
Pensioni novembre
 

Entro il 2022 occorre inserire nuove finestre pensionistiche per i lavoratori prossimi alla pensione. Infatti, i tre anni sperimentali di Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna sono in scadenza al 31 dicembre 2021.

Dunque dovrà arrivare una riforma delle pensioni: il Governo sta pensando di introdurre Quota 102 per mitigare gli effetti della Legge Fornero. Ma ciò significa un orizzonte temporale più lontano per i lavoratori.

 

Pensioni, verso Quota 102: come funziona?

Attualmente, grazie a Quota 100 – l’opzione di pensionamento giallo rossa introdotta in via sperimentale per tre anni – i lavoratori hanno potuto lasciare il posto al raggiungimento di 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi versati. Quello che è emerso dai dati, però, è un calo delle adesioni a questa finestra di pensionamento anticipato.

Dunque, il Governo – nell’ambito di una più ampia riforma delle pensioni – sta valutando l’introduzione di Quota 102 e Quota 41, mentre sono in corso le discussioni su ulteriori alternative.

Stando alle ultime indiscrezioni, l’Esecutivo sta discutendo su una possibile introduzione di Quota 102, ovvero la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e almeno 38 anni di contributi versati. In questo modo, però, ci sarebbe un peggioramento di 2 anni rispetto all’attuale Quota 100.

Riforma delle pensioni: le altre novità

A partire dal prossimo giugno 2021, come confermato dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, si arriverà a una soluzione condivisa sulla riforma delle pensioni. Oltre ad alternative valide in sostituzione di Quota 100, però. si tratta anche di definire una certa flessibilità in uscita.

La Ministra ha annunciato che “a breve” partiranno – ma con largo ritardo rispetto alle attese – “la commissione sui lavori gravosi (con la quale verrà fatta una valutazione rispetto ad un possibile allargamento dell’attuale elenco di adesioni ad Ape Social ndr.) e quella per la separazione della spesa assistenziale da quella previdenziale“.

Le coperture, i fondi e le polemiche

Un’altra cosa da tenere presente è il problema delle coperture e dei fondi da stanziare per questa nuova finestra di uscita dal mondo del lavoro. Infatti, una copertura generalizzata potrebbe costare allo Stato uno sborsamento di 20 miliardi di euro, ma il Governo ha in previsione una spesa pari al massimo a un quinto di tale somma.

Lo scontro con i sindacati, infine, è più che certo: quest’opzione pensionistica – appunto Quota 102 – escluderebbe delle categorie di lavoratori già di per sé svantaggiati: ad esempio, i lavoratori discontinui e precari. Inoltre, la previsione di un pensionamento a 64 anni (anziché i 67 previsti per la pensione di vecchiaia) comporterebbe un taglio che va dal 2,5% al 3% degli assegni per ogni anno di anticipo rispetto alla data in cui si acquisisce il diritto alla pensione di vecchiaia.

Riforma pensioni

Riforma pensioni: Nannicini propone il part-time in uscita pagato all’85% e la quota 92

Riforma pensioni: Nannicini propone il part-time in uscita pagato all'85% e la quota 92.
Riforma pensioni: Nannicini propone il part-time in uscita pagato all’85% e la quota 92.

Quota 92 e pensione attiva per la riforma delle pensioni e il dopo quota 100 in discussione nel 2021: con il part-time pensioni più alte del 3%.

di (articolo) e Gianni Zandoli (video)
7 gennaio 2021 19:07
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Più flessibilità con una pensione attiva. È la proposta di Tommaso Nannicini in vista della riforma delle Pensioni del 2021 per provare ad andare avanti oltre la quota 100 e “le sue iniquità” nella direzione di un pacchetto di provvedimenti che salvaguardino i lavoratori più deboli e promuovano l’invecchiamento attivo della popolazione. In aggiunta a una proposta che rimane ancora sul tavolo del governo in vista della ripresa dei tavoli già annunciati dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo per il primo semestre del nuovo anno: quella della quota 92, già contenuta nel disegno di legge A. S. 1010 del 2019 a firma, tra gli altri, dello stesso Nannicini.

 

Pensioni: superamento quota 100 dal 1° gennaio 2022, Nannicini boccia la quota 102

Con il termine della sperimentazione della quota 100, a partire dal 1° gennaio 2022 i lavoratori prossimi alla pensione, in particolar modo i 62enni con 38 anni di contributi, si troveranno di fronte allo “scalone” dei cinque anni che li separa dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi versati. La necessità di una riforma delle pensioni spinge dunque verso un intervento strutturale in materia previdenziale, soprattutto perché l’attuale sistema “non è equo tra generazioni – in quanto secondo Nannicini scarica i costi solo sulle generazioni più giovani – e non è equo all’interno delle generazioni”, date le fragili tutele a fronte di un’età di uscita che aumenta sempre di più quando non si ha un lavoro o quel lavoro diventa gravoso.

 

In questo scenario, il dialogo che dovrà avvenire tra le parti sociali nei primi sei mesi del 2021 per arrivare a una vera riforma pensionistica dovrà portare a misure non estemporanee. Si parla di quota 102, ma per Nannicini “non siamo ai saldi, non si sente il bisogno di una quota 100 in miniatura che non risolverebbe i nodi strutturali e scontenterebbe tutti”.

Riforma pensioni, ultime novità: con quota 92 in uscita anticipata i lavoratori svantaggiati

E, pertanto, l’idea di riforma delle pensioni di Nannicini si basa essenzialmente su due misure universali: una prima riguardante una “pensione attiva” per i lavoratori la cui uscita per la pensione può essere considerata una scelta; la seconda è la quota 92, una misura non più di scelta ma piuttosto di necessità, strutturale e a favore dei lavoratori rientranti nelle fasce più deboli, come disoccupati, persone con disabilità e loro familiari e impiegati in mansioni gravose.

 

Quest’ultima proposta andrebbe a rendere strutturale il meccanismo che attualmente è in vigore in forma sperimentale perché confermato annualmente dalla legge di Bilancio, compresa l’ultima del 2021: l’Ape sociale. Tuttavia, l’età di uscita verrebbe abbassata di un anno rispetto ai 63 previsti per l’anticipo pensionistico sociale in presenza di almeno 30 anni di contributi versati.

Pensione attiva, la novità della riforma pensioni 2021: convenienza lavoratori in part-time

Tuttavia, rispetto alla quota 92 l’idea di riforma che rappresenta una novità rispetto alle ipotesi che si sono fatte negli ultimi mesi per superare la quota 100 è quella di una pensione attiva e flessibile. Si tratterebbe di stabilire regole per un meccanismo che consenta un pensionamento graduale a partire da un’età prestabilita e un’uscita da lavoro non netta come avviene attualmente.

 

Al lavoratore verrebbe concessa la possibilità di passare gli ultimi anni di età attiva continuando a svolgere il suo lavoro in forma part-time, ma con uno stipendio netto pari all’85% di quanto percepiva precedentemente a tempo pieno. Per l’impresa il costo del lavoro si dimezzerebbe: infatti, insieme alla metà dello stipendio erogato dal datore di lavoro, il lavoratore riceverebbe nel cedolino l’equivalente dei contributi complessivi e del Trattamento di fine rapporto. I benefici del part-time si riverserebbero, per il lavoratore, anche a lungo termine: infatti, una volta uscito da lavoro, il contribuente avrebbe una pensione più alta di quella che avrebbe ricevuto se fosse andato in pensione senza passare dal part-time, maggiorata di circa il 3% per ogni anno di lavoro parziale in virtù di coefficienti di trasformazione più alti in corrispondenza di un’età anagrafica più avanza di uscita.

Regione Lazio

 
 

Digital Contamination Lab

Possono partecipare studenti universitari, laureati, ricercatori, docenti, creativi, designer, professionisti, startupper. Domande entro il 20 gennaio 2021
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Digital Contamination Lab è il laboratorio lanciato dalla Regione Lazio tramite Lazio Innova, in collaborazione con l’Università degli studi della Tuscia, l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, per lo sviluppo di  idee e progetti imprenditoriali innovativi in appositi gruppi di lavoro multidisciplinari.

L’iniziativa si rivolge a studenti universitari, laureati, ricercatori, docenti, creativi, designer, professionisti, startupper.

I partecipanti seguiranno un percorso in modalità digitale per una durata complessiva di 56 ore. Nel corso del Laboratorio si alterneranno workshop su temi legati all’imprenditorialità e sulla definizione di modelli di business; incontri specialistici i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione con imprenditori e professionisti, esperti di startup e servizi di tutoring/mentoring, in modo da raggiungere la fase di sviluppo del prototipo e/o del prodotto/servizio e pianificare la costituzione di un’eventuale startup innovativa.

Al termine del percorso si terrà un Contamination Lab Day nel corso del quale una apposita giuria assegnerà al miglior team un Primo premio di 2.000 euro ed ulteriori 4 Premi da 1.000 euro per altri progetti meritevoli.

Per partecipare occorre inviare la documentazione richiesta all’indirizzo email digitalclab@lazioinnova.it

Domande entro il 20 gennaio 2021.

Gli studenti dell’Università della Tuscia, dell’Università di Cassino e di Accademia di Belle Arti di Frosinone che avranno concluso positivamente il percorso, potranno chiedere il riconoscimento di CFU ai rispettivi Dipartimenti e Corsi di Laurea di appartenenza.

DOCUMENTAZIONE

Call Digital Contamination Lab

Allegato 1 – Regolamento

Allegato 2 – Domanda di partecipazione

Allegato 3 – Curriculum

Allegato 4 – Privacy

 

SOCIALE: BANDO DA TRE MLN PER COOPERATIVE SOCIALI

SOCIALE: BANDO DA TRE MLN PER COOPERATIVE SOCIALI

 

Troncarelli: “Promuoviamo e potenziamo occupazione e integrazione delle persone svantaggiate” 

07/01/2021 – Pubblicato sul sito della Regione Lazio l’Avviso pubblico per gli Interventi regionali a sostegno delle cooperative sociali,  per l’occupazione di persone svantaggiate. Il bando stanzia 3 milioni di euroogni progetto potrà avere una soglia massima di 100mila euro.

“Con questo intervento vogliamo incentivare nuove opportunità di inclusione sociale a favore delle persone più fragili affinché abbiano sempre più un ruolo di partecipazione attiva nella società”, spiega l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli.

“La Regione Lazio – aggiunge Troncarelli – continua ad investire nello sviluppo e sostegno delle cooperative sociali ai sensi della Legge regionale n.24/‘96, perché riconosce la loro attività di promozione umana e di integrazione sociale con particolare riferimento alle persone vulnerabili”.

I progetti, la cui attività deve necessariamente svolgersi nel territorio regionale, devono prevedere la realizzazione di uno o più dei seguenti interventi: l’incremento di unità lavorative svantaggiate che operano a tempo pieno in qualità di lavoratori e/o di soci lavoratori; il miglioramento della qualità dei servizi resi, anche attraverso il riconoscimento di certificazione conforme alle direttive dell’Unione europea nel settore socio-sanitario, assistenziale ed educativo; la realizzazione di attività integrate finalizzate alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e/o alla migliore acquisizione di capacità lavorative di persone svantaggiate che operano in qualità di lavoratori e/o di soci lavoratori; l’adeguamento del posto di lavoro alle esigenze delle persone svantaggiate. Per la realizzazione delle iniziative possono essere coinvolti, a titolo gratuito, enti pubblici (compresi gli enti locali) e privati (ivi compresi anche i soggetti non appartenenti al Terzo settore, come le imprese).

Il bando è pubblicato al seguente indirizzo: https://www.laziocrea.it/laziocrea/gare/avviso-pubblico-per-gli-interventi-regionali-a-sostegno-delle-cooperative-sociali/, le domande dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 16:00 del 22 febbraio 2021.

 

CORONAVIRUS: IL PIANO TRASPORTI È PRONTO PER IL RIENTRO A SCUOLA

 

CORONAVIRUS: IL PIANO TRASPORTI È PRONTO PER IL RIENTRO A SCUOLA
 

Sarà messo in atto per garantire la  sicurezza dei cittadini e il necessario adeguamento dell’offerta di trasporto pubblico 

05/01/2021 – Il Piano dei Trasporti, in vista del rientro a scuola l’11 gennaio è pronto e sarà messo in atto per garantire la sicurezza dei cittadini e il necessario adeguamento dell’offerta di trasporto pubblico.

I piani operativi che costituiscono il piano generale del trasporto, sono il frutto dell’opera di coordinamento delle Prefetture, che hanno svolto un grande lavoro, lucido, autorevole e concreto, insieme alla Regione, ai Comuni, alle Province e all’Ufficio scolastico regionale.
Per far fronte al necessario aumento dell’offerta, è stato attivato un grande investimento da 30 milioni di euro, tenendo conto di tutto il sistema del trasporto pubblico dei territori regionali.
Questo investimento consentirà di coprire anche tutto il fabbisogno, pari a 11,5 milioni di euro, richiesto da Atac per potenziare il servizio a Roma.

Nel particolare, i numeri del Piano sono questi:

La gara Cotral, conclusa con l’individuazione dei soggetti privati vincitori, consentirà di avere fino a 500 corse aggiuntive al giorno con 400.000 posti aggiuntivi al mese, calcolando il coefficiente di riempimento mezzi al 50%. Sono già attive le prove tragitto degli operatori privati, mentre il servizio effettivo partirà appunto dal giorno di riapertura delle scuole, con gli orari di entrata scaglionati alle 8 e alle 10.

La gara che Astral ha affidato, per rafforzare le penetrazioni su Roma del trasporto extraurbano, in accordo con Roma Agenzia per la Mobilità e Atac, e con il coordinamento degli assessorati e delle direzioni trasporti di Regione e Comune, assicurerà una disponibilità aggiuntiva fino a 500 bus turistici,150 nel solo Comune di Roma, in grado di sviluppare fino a 1100 corse aggiuntive al giorno, per un totale di 880.000 posti mese in più. Inoltre, la gara di Astral, consentirà di coprire anche il potenziamento del servizio urbano degli enti locali che ne faranno richiesta.

Lo comunica in una nota l’assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri.

Coronavirus

CORONAVIRUS: PRESENTATI I PRIMI RISULTATI DEL VACCINO REITHERA

Sperimentato all’INMI Spallanzani, il vaccino italiano è sicuro e genera un’efficace rispostsa immunitaria: molto positivi i dati della fase 1

05/01/2021 – Un vaccino sicuro e che induce una risposta immunitaria robusta e con adeguato profilo di risposta: è quanto emerge dai dati della fase 1 della sperimentazione clinica di GrAd-CoV-2, il candidato vaccino italiano di ReiThera, svoltasi all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e al Centro Ricerche Cliniche di Verona. I risultati che sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso il centro congressi dell’Istituto Spallanzani di Roma e organizzata dalla Regione Lazio, che insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca ed al CNR ha finanziato la fase 1 della sperimentazione. 

Alla conferenza stampa erano presenti i Ministri della Salute Roberto Speranza e della Ricerca Gaetano Manfredi, il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alla Salute Alessio D’Amato, e il Presidente del CNR Massimo Inguscio.

“Perché investire su un altro vaccino?” si è chiesto il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli nell’introdurre i lavori. Le risposte sono molteplici: la necessità di potenziare la capacità di ricerca italiana in un campo che per tanti anni è stato trascurato, l’opportunità di disporre di risorse e know-how nazionali per non dover dipendere dall’estero; e soprattutto il fatto che di questo virus sappiamo ancora poco, e solo col tempo impareremo quali vaccini funzionano meglio, quali ci proteggono solo dalla malattia e quali anche dall’infezione, quali sono più facili da usare, e se specifici tipi Coronavirusoffrono maggiori vantaggi in gruppi speciali della popolazione. 

Antonella Folgori, presidente della biotech ReiThera, ha ripercorso la storia del vaccino e del gruppo di lavoro che lo ha messo a punto, utilizzando come vettore un adenovirus di gorilla. Un viaggio partito dai laboratori di ricerca di Castel Romano dove è stato innestato sull’adenovirus (il vettore virale) il codice genetico della proteina spike del coronavirus. Questo vettore è stato costruito in modo da non replicarsi nell’organismo e non integrare le informazioni genetiche che trasporta nel genoma umano. Nei bioreattori dell’officina di manifattura il vaccino e’ stato poi prodotto per la sperimentazione clinica.

Nicola Magrini, direttore generale AIFA, ha brevemente ricordato quali e quanti sono i passaggi ai quali deve essere sottoposto un candidato vaccino per poter avere l’autorizzazione anche emergenziale all’uso, e che ne garantiscono l’efficacia e la sicurezza. 

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, dopo aver ringraziato l’eccezionale team di vaccinazione dello Spallanzani coordinato da Simone Lanini, Andrea Antinori e Emanuele Nicastri, ha presentato i dati più significativi, che verranno a breve sottoposti per pubblicazione su una rivista scientifica come da prassi.  In estrema sintesi, dalla sperimentazione è emersa un’attivazione armonica dell’immunità umorale (anticorpi) e dell’immunità cellulare (linfociti T).

Dopo 28 giorni dalla vaccinazione oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi, ed oltre il 90% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus. 

La risposta cellulare, ovvero la produzione di linfociti T indotta dal vaccino specifica contro la proteina spike del coronavirus, è risultata estremamente robusta in tutti i soggetti valutabili nella fascia d’età 18-55 anni, e potenzialmente più elevata di quella dei pazienti con infezione naturale da SARS-CoV-2. Inoltre, la risposta osservata nei soggetti anziani non differisce da quella dei soggetti più giovani.

Le reazioni avverse del vaccino sono state limitate per intensità e durata, e nessun volontario ha manifestato eventi collaterali di gravità tale da compromettere le attività quotidiane. 

Come rilevato anche dai dati raccolti da Stefano Milleri, direttore scientifico del Centro Ricerche Cliniche di Verona, dove si è svolta parte della sperimentazione, le reazioni all’inoculazione nei volontari sono state transitorie e di lieve e limitata intensità: arrossamenti nella zona dell’iniezione, qualche linea di febbre, un po’ di mal di testa, tutti sintomi spariti nel giro di poche ore, e modeste alterazioni dei parametri ematochimici senza segni clinici, potenzialmente associate all’attivazione del sistema immunitario.

Infine sono state delineate le attività della sperimentazione nelle fasi successive 2 e 3, al termine delle quali, se non vi saranno imprevisti, avremo a disposizione un nuovo vaccino. 

I tempi: non è irrealistico immaginare che il percorso potrebbe concludersi con l’approvazione da parte dell’agenzia Regolatoria Europea (EMA) entro la prossima estate.

DICHIARAZIONI

Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’emergenza Covid

Mai come in questa fase è importante che lo Stato dipenda il meno possibile dagli altri e costruisca una capacità propria. A marzo importavamo tutti i dispositivi di protezione individuale e non producevamo ventilatori polmonari, oggi siamo autosufficienti in entrambi i settori. In questi giorni siamo totalmente dipendenti dall’estero per la fornitura dei vaccini. Il progetto ReiThera ci permette di perseguire il duplice obiettivo di indipendenza nella produzione di vaccini e di lasciare a disposizione del Paese una capacità di ricerca e sviluppo che prima non esisteva. Per ottenere questi obiettivi posso annunciare ufficialmente che il Governo ha disposto il finanziamento del prosieguo delle attività di sperimentazione, in un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato.

Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio

Sono qui per ringraziare la squadra che ha portato avanti questo progetto che oggi mostra i suoi primi risultati straordinariamente positivi. Come presidente della Regione sono orgoglioso di aver sostenuto quella che a Marzo, quando decidemmo con il Ministero della Ricerca di finanziare il progetto, era solo una scommessa, ma che oggi è diventato motivo di orgoglio per tutto il Paese perché fa entrare l’Italia e i suoi scienziati nella grande e positiva competizione tra le nazioni che stanno cercando di dare una risposta a questo dramma mondiale. 

Massimo Inguscio, Presidente CNR

In una sfida globale come questa il CNR interviene con la forza della multi-disciplinarietà della sua ricerca. Nel caso del vaccino il CNR fornirà attività di supporto nell’analisi dei dati epidemiologici e negli studi su forza, durata e qualità della risposta immunitaria. E’ anche in partenza un’analisi di siero-prevalenza sulla popolazione italiana, con creazione di una sieroteca e genoteca, che consentirà di studiare la risposta immunitaria e la relazione tra geni, infezione e risposta vaccinale, nell’ambito del più ampio progetto Virus Memory.

Regione Lazio

 

BILANCIO; ZINGARETTI: CONFERMA RIDUZIONI IRPEF E IRAP PER CITTADINI E IMPRESE

Approvato il Bilancio 2021 della Regione Lazio: 10 mld risorse economiche dal 2021 al 2023, grazie a impegno forze maggioranza e opposizione

23/12/2020 –  “Conferma della riduzione dell’Irpef per mezzo milione di cittadini e consistente abbassamento dell’Irap per un numero importante di attività economiche del nostro territorio, coinvolgendo nuovi settori in particolare quelli in sofferenza a causa del Covid.

Sono questi gli asset della manovra di bilancio appena approvata dal consiglio regionale del Lazio che ribadisce, nonostante le difficoltà di un anno segnato dalla pandemia e da nuovi ingaggi di spesa, l’impegno di quasi 10 miliardi di euro di risorse economiche dal 2021 al 2023 al netto delle spese sanitarie, delle altre somme già vincolate e delle abituali partite tecniche”. Così in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in merito all’approvazione della manovra di bilancio da parte del Consiglio regionale del Lazio.

“Voglio ringraziare tutte le forze, di maggioranza e di opposizione, che hanno contribuito a questo importante risultato e che con un lavoro sempre preciso a attento hanno approvato un bilancio che rispetta gli impegni prefissati- conclude il Presidente- Questa manovra vuole porre la basi per una ripartenza post Covid e tende una mano a chi è stato più colpito dalla crisi sanitaria ed economica del 2020, senza dimenticare gli investimenti nei settori strategici: dal Trasporto Pubblico Locale al sociale, dalla sanità all’agricoltura, dal lavoro all’ambiente”.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge di stabilità del 2021 e la manovra del bilancio 2021/2023. Un bilancio importante che oltre a confermare la riduzione delle tasse per cittadini e imprese del Lazio, assicura impegni di spesa per un rilancio delle attività economiche e soprattutto di quelle fortemente colpite dalla crisi sanitaria ed economica.

Questi i punti principali della manovra a cui il consiglio ha dato l’ok.

La manovra di bilancio 2021-2023, al netto del settore sanitario, delle altre risorse vincolate e delle partite tecniche, ammonta complessivamente a 3,48 miliardi di euro per l’anno 2021, 3,40 miliardi di euro per l’anno 2022 e 3,26 miliardi per l’anno 2023.

È stato incrementato il Fondo taglia tasse che sale a 343 mln, oltre 900 mln per il trasporto pubblico locale e continua il sostegno della Regione per investimenti strategici con la programmazione unitaria (risorse del Bilancio, Fondo Sviluppo e Coesione e quota regionale dei programmi comunitari) per un totale di 921 mln per il 2021, 920 mln per il 2022 e 573 per il 2023, al netto di altri trasferimenti statali e comunitari.

LE PRINCIPALI MISURE FISCALI

Ammonta a 343 mln il Fondo taglia tasse che conferma sia le esenzioni e le riduzioni dell’addizionale Irpef del 2020 sia l’incremento al fondo, che sara’ di 21,5 mln, a beneficio dell’abbassamento dell’Irap dello 0,92% per le imprese. La misura interessa le imprese che operano sul territorio regionale e hanno una forte propensione all’export, quelle femminili, i soggetti che operano nei comuni montani nel settore del commercio al dettaglio, della ristorazione e di ulteriori attivita’ professionali, dei soggetti operanti nel settore delle Attivita’ di proiezione cinematografica, teatrale e librerie, di specifici soggetti operanti in alcune categorie merceologiche e le imprese di nuova costituzione da parte di over 50 disoccupati.

Con un subemendamento dell’Assessore Sartore, approvato all’unanimità’, sono stati recepiti tre emendamenti che allargano la platea al settore della pesca e dell’acquacoltura, ai residenti nei comuni inclusi nelle zone del cratere del sisma del 2016 e alle cooperative sociali iscritte nell’albo regionale con valore della produzione netta inferiore a un milione di euro. È stato inoltre esteso il periodo di esenzione dell’Irap. Il primo è per le imprese operanti nei piccoli comuni (esenzione da cinque a sei anni); il secondo per quelle – sempre operanti nei piccoli comuni – costituite da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, da donne e da soggetti di età non inferiore a 50 anni che risultano disoccupati al momento della costituzione della nuova impresa (esenzione da tre a quattro anni).

Si aggiunge, per il triennio 2021-2023, la disapplicazione dell’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo, prevedendo la copertura delle conseguenti minori entrate, stimate in 1,6 milioni di euro per l’anno 2021 e in 1,7 milioni per ciascuna annualità 2022 e 2023.

IRPEF

Il Bilancio 2021-2023 conferma le esenzioni (2,3 milioni di contribuenti) e le riduzioni dell’addizionale regionale (500mila contribuenti) con un criterio di progressività per i soggetti con reddito imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro. In particolare, l’esclusione dalla maggiorazione riguarda i soggetti con reddito imponibile fino a 35mila euro, i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e quelli con uno o più figli portatori di handicap, gli ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a nuclei familiari con un reddito non superiore a 50 mila euro.

La rimodulazione progressiva, in chiave riduttiva, del prelievo Irpef per i soggetti con reddito superiore a 35mila euro ricalca quella dell’anno fiscale 2020: per i redditi compresi tra 15.000 euro e 28.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1% (da 3,33% complessivo al 2,73%);

Per i redditi compresi tra 28.000 euro e 55.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,2% (da 3,33% al 2,93%); per i redditi compresi tra 55.000 euro e 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo si conferma ridotto dall’1,6% all’1,5% (da 3,33% portando al 3,23%); per i redditi oltre 75.000 euro, il prelievo aggiuntivo e’ di 1,6% (3,33%)

TASSA AUTOMOBILISTICA

La Legge di Stabilità prevede una norma che premia i comportamenti virtuosi delle societa’ di leasing (per i veicoli non a lungo termine e di proprietà), residenza nel Lazio con una

riduzione del 10% della tassa auto per i pagamenti eseguiti entro la scadenza. La riduzione si applica anche all’utilizzatore dei veicoli a noleggio a lungo termine.

Esenzione della tassa auto per il triennio 2021-23 per i veicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, inclusa l’alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno, immatricolate per la prima volta nel Lazio.

PATRIMONIO REGIONALE

Va avanti l’iter di trasferimento ai comuni del patrimonio immobiliare ex ONPI (Opera nazionale pensionati d’Italia), ex ENAOLI (Ente assistenza orfani lavoratori italiani) ed ex ENLRP (Ente nazionale lavoratori rimpatriati e profughi). Si prevede in particolare di trasferire con vincolo di destinazione ai comuni che già li utilizzano per finalità scolastiche, i beni immobiliari appartenenti al patrimonio regionale.

FUNZIONALITÀ AMMINISTRATIVA E GESTIONE CONTABILE

Razionalizzazione del Servizio NUE 112, con interventi su formazione e contingentamento personale e una nuova governance. 

Unioni montane, si porta a compimento il processo di trasformazione delle comunità montane già’ avviato con la l.r. 17/2016.

Altre misure inserite: Sostegno imprese agricole ubicate nelle zone montane. Sostegno imprese agricole produttrici di kiwi Sostegno imprese vivaistiche.

“L’approvazione del bilancio regionale 2021-2023 è un’ottima notizia. La riconferma rispetto allo scorso anno delle agevolazioni fiscali, con 2,3 milioni di contribuenti esentati, 500mila coinvolti dalla riduzione dell’Irpef con un criterio di progressività e un numero maggiore di imprese che beneficerà dell’abbassamento dell’Irap dello 0,92%, e’ un risultato straordinario. Alla fine di quest’anno così difficile, sia da un punto di vista sanitario che economico, abbiamo voluto dare in questo modo a tutte le cittadine e i cittadini del Lazio risposte concrete, efficaci e durature facendo così sentire loro la vicinanza delle Istituzioni. Come Regione, proprio in una fase di maggiore crisi economica e disagio sociale, abbiamo voluto prendere scelte coraggiose e lungimiranti per il bene della collettività, nonostante tante difficoltà. Con l’estensione poi della platea dei benefici IRAP ai residenti nei comuni inclusi nelle zone del cratere del sisma del 2016, al settore della pesca e dell’acquacoltura e alle cooperative sociali iscritte nell’albo regionale con valore della produzione netta inferiore a un milione di euro abbiamo lanciato un messaggio chiaro: non lasceremo indietro nessuno. Continuiamo a lavorare con grande spirito di sacrificio per fare in modo che il nostro territorio, cittadini, famiglie e imprese possano guardare al futuro con speranza e maggiore positività”. Lo dichiara in una nota Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio.

“Con l’approvazione della legge di Stabilità regionale 2021, il Lazio traccia un orizzonte di speranza per la ripresa dalla crisi causata dal Covid-19. Si conferma il patto stretto con cittadini e imprese sulla riduzione delle tasse nonostante le enormi difficoltà derivanti dalla crisi sanitaria ed economica in corso: un risultato non scontato vista l’esposizione della Regione impegnata in questi mesi a rispondere con misure concrete alle difficoltà delle famiglie e delle aziende aggravate dal coronavirus. Un impegno mantenuto senza rinunciare a investimenti strategici per la crescita dell’intero territorio grazie a una tenuta solida delle casse regionali”. – Mauro Buschini

“È stato confermato – aggiunge Buschini – il fondo per la riduzione delle tasse, sia dell’Irpef che dell’Irap per le imprese del territorio. Confermati importanti investimenti per la difesa dei posti di lavoro, per la formazione, per lo sviluppo che salvaguardi la tutela ambientale e per la crescita dei servizi sanitari per proseguire la lotta al virus con la nostra Regione che, piu’ di altre, si e’ distinta nel contrasto alla pandemia e nella tenuta del sistema sanitario. Con il lavoro in aula sono stati apportati miglioramenti rispetto al testo iniziale e per questo motivo desidero ringraziare i consiglieri di maggioranza e delle opposizioni per i contributi forniti. Un ringraziamento doveroso, inoltre, all’assessore al Bilancio Sartore e agli uffici che con il loro prezioso lavoro hanno sempre supportato l’Aula, soprattutto nella nuova modalità telematica utilizzata a causa dell’emergenza sanitaria in corso. La Regione a guida Zingaretti si conferma un Ente credibile e vicino alle esigenze del Lazio”.

“Sono soddisfatta dell’approvazione del Bilancio 2021-23 e della Legge di stabilità 2021. Nonostante le difficoltà del periodo che stiamo vivendo, sosteniamo i servizi ai cittadini, agli enti locali e investiamo sulle infrastrutture strategiche per il rilancio dei territori. Il cuore delle misure fiscali resta invariato, confermiamo le agevolazioni dello scorso anno, sia per le famiglie che per le imprese. Resta quindi la platea dei 2,3 milioni di contribuenti esentati e dei 500mila coinvolti dalla riduzione dell’Irpef con un criterio di progressività e sempre più imprese nel Lazio beneficeranno dell’abbassamento dell’Irap dello 0,92%.” Lo dichiara l’Assessore alla Programmazione economica, Bilancio e Patrimonio, Alessandra Sartore.

“Abbiamo accolto le proposte che allargano la platea dei benefici IRAP al settore della pesca e dell’acquacoltura, ai residenti nei comuni inclusi nelle zone del cratere del sisma del 2016 e alle cooperative sociali iscritte nell’albo regionale con valore della produzione netta inferiore a un milione di euro. Ci sono novità anche sulla tassa auto, con una norma che premia i comportamenti virtuosi delle società di leasing e noleggio a lungo termine, e confermiamo le esenzioni per i veicoli ad alimentazione ibrida immatricolati nel Lazio – conclude l’assessore regionale – Prevediamo anche l’esenzione per il triennio dell’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo. Anche per quanto riguarda il patrimonio regionale, rafforziamo le finalità pubbliche, prima fra tutte quelle scolastiche, dei beni trasferiti ai Comuni. È un bilancio coraggioso, soprattutto per il periodo difficile che stiamo vivendo”.

“Bene l’approvazione della Legge di Bilancio da parte del Consiglio Regionale del Lazio. Rispettiamo i tempi, gli impegni presi e prepariamo la nostra Regione al rilancio dopo la pandemia”, dichiara Giovanna Pugliese, Assessora alle Pari Opportunità e Turismo.

“Con l’approvazione del bilancio previsionale 2021-2023 le risorse regionali per le Pari Opportunità passano da 1.485.317 € a 2.789.430 €, con un incremento di quasi il 50%. Congiuntamente ai trasferimenti del Dipartimento per le Pari Opportunità, impiegheremo tali risorse per il sostegno e il mantenimento delle 9 case rifugio già operanti nel territorio regionale e dei 23 centri antiviolenza attivi, nonché al finanziamento di ulteriori 7 case e 4 centri, con un aumento di 11 strutture di prevenzione e protezione per le donne vittime di violenza. Daremo piena attuazione a quanto previsto dalla Legge Regionale 4 del 2014 e  investiremo parte delle risorse per iniziative volte alla valorizzazione e alla promozione della Cultura delle pari opportunità” continua l’Assessora. 

“Per il settore del turismo la dotazione 2021 prevede uno stanziamento che supera i 14 milioni di euro. Tali stanziamenti risultano essere sostanzialmente raddoppiati rispetto a quelli inizialmente assegnati ai capitoli di bilancio del Turismo nel bilancio 2020 e, se si escludono i 20 milioni di € stanziati dalla Giunta lo scorso aprile per fronteggiare l’emergenza causata dal Covid-19 mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto alle imprese e ai lavoratori del settore, nessun bilancio previsionale aveva mai allocato tali somme per il Turismo. Con queste risorse, e col pieno coinvolgimento degli enti locali, potenzieremo la capacità attrattiva dei nostri territori, creando appuntamenti, servizi ed infrastrutture in grado di generare ricadute positive sul territorio medesimo. Circa 3,2 milioni di euro – conclude Giovanna Pugliese – saranno destinati alla promozione turistica del territorio allineandola a quanto previsto dal nostro Piano Turistico Triennale. Lavoreremo per riportare nel Lazio turisti stranieri attraverso la nostra partecipazione a Fiere Turistiche internazionali, eventi B2B e manifestazione di promozione. Potenzieremo il nostro portale del turismo visitlazio.com in sinergia con i VisitLazio Point (Punti informativi turistici sul territorio regionale) e con i canali social preposti”.

Cashback di Stato 2021

Cashback di Stato 2021: le novità da gennaio e i vantaggi per chi acquista

Cos’è e come funziona il Cashback di Stato? Dopo la sperimentazione dell’extra cashback di Natale, la misura diventa strutturale fino al 2022.
 

Cos’è e come funziona il Cashback di Stato 2021? Il cashback di Natale è stato appena testato, non senza qualche polemica: lo scorso dicembre è stato infatti il periodo della sperimentazione del beneficio che consiste in un rimborso in denaro – entro il prossimo febbraio – a favore delle persone che hanno compiuto acquisti presso ‘negozi fisici’, pagando con bancomat o carta di credito nel corso del mese delle festività natalizie. Nel dettaglio, ai privati che hanno comprato con pagamento elettronico è rimborsato il 10% della spesa per ogni transazione di importo fino a 150 euro. L’ammontare totale delle transazioni rimborsate non può comunque oltrepassare i 1.500 euro.

Ora, a partire dal mese di gennaio, si riparte e viene introdotto a pieno regime il meccanismo del cashback, che durerà almeno fino al  30 giugno 2022. Vediamone i tratti peculiari, onde capire come funziona.

Cashback di Stato 2021: cosa cambia rispetto all’extra cashback di Natale?

Cashback di Stato 2021Non sono irrilevanti i cambiamenti rispetto al cashback di Natale: infatti, sono diversi sia il numero di transazioni sia la durata del piano.

In particolare, per ottenere il 10% di rimborso sulle spese compiute dal primo gennaio, il cliente dovrà compiere almeno 50 pagamenti a semestre – non più 10 come a dicembre – sempre con carta di credito o bancomat ed avvalendosi del pos. Inoltre, occorrerà munirsi dell’App Io per smartphone, per poter incassare il rimborso.

La soglia sulla quale calcolare il Cashback rimane invariata: infatti ogni singola spesa sarà considerata per un massimo di 150 euro. Ciò significa che per spese con importi superiori, il cashback spetta sempre fino a 15 euro (10% di 150 euro).

Il piano del cashback di Stato si suddivide in tre fasi di durata semestrale:

  • 1° gennaio 2021 – 30 giugno 2021;
  • primo luglio 2021 – 31 dicembre 2021;
  • 1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022.

Si tratta insomma di un piano articolato e a lungo termine, da cui chiaramente si intuisce l’intenzione di rendere detto bonus permanente nel corso del tempo.

Super cashback, perchè? Ecco le finalità che sorreggono l’intero piano di rimborso

L’iniziativa in oggetto si lega a quella della lotteria scontrini di cui abbiamo recentemente parlato: l’Esecutivo intende spingere i cittadini alle transazioni elettroniche, lasciando da parte monete e banconote. Ciò contribuirebbe a combattere l’evasione fiscale e ad avere rapporti più cristallini tra privati e venditori, ma anche tra questi ed il Fisco.

Non solo cashback di Stato o cashback ordinario: a partire da quest’anno, il privato acquirente potrà anche ambire ad incassare il cosiddetto super cashback, ossia un ulteriore e più corposo premio pari a 1.500 euro a semestre.

Il super cashback, valido dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2022, sarà riservato, tuttavia, ai primi 100mila consumatori che compiono il maggior numero di transazioni. Un ulteriore stimolo, insomma, all’uso di carte e bancomat, in modo da rendere tracciabile ogni operazione di pagamento.

Cashback di Stato, come funziona il meccanismo per ottenere il rimborso?

Se l’interessato è già registrato, perchè a dicembre ha partecipato al cashback di Natale, l’iscrizione al cashback di Stato sarà automatica nelle fasi successive. Altrimenti sarà necessario attivare la procedura, servendosi dell’app dedicata Io. In particolare, il passaggio da una fase all’altra sarà visualizzabile nella sezione Portafoglio dell’App Io, che infatti cambierà trascorsi 6 mesi.

Aumentano, come detto, le transazioni minime per poter ottenere il bonus in oggetto: da 10 a 50 operazioni di pagamento con carta o bancomat.

Il rimborso in denaro corrisponde sempre al 10% dell’importo di ciascuna transazione, quantificato sulla base del valore totale dei pagamenti compiuti a semestre.

Ricapitoliamo, a questo punto, come fare per partecipare:

  • compiere acquisti a titolo privato, ovvero come consumatori e non per uso professionale;
  • comprare in ‘negozi fisici’ situati nel territorio nazionale;
  • utilizzare strumenti di pagamento elettronici;
  • effettuare almeno 50 transazioni valide in un semestre.

Al fine di incassare il cashback di Stato, saranno comunque conteggiati tutti i pagamenti presso i punti vendita fisici o anche presso artigiani e professionisti (come ad esempio architetti, idraulici, elettricisti, psicologi, medici, avvocati ecc.).

Questi ultimi debbono essere però dotati di un dispositivo di accettazione dei pagamenti per via elettronica come il pos. In ogni caso, gli acquisti online, di qualunque tipo e costo, sono esclusi dal piano cashback di Stato.

Iscriversi al cashback di Stato se ancora non lo si è fatto: i punti-chiave

C’è chi potrebbe domandarsi come fare ad iscriversi e quindi avvalersi del rimborso, a seguito delle transazioni effettuate. Ebbene, nelle circostanze in cui l’iscrizione non sia avvenuta già a dicembre 2020 nell’ambito  del cashback di Natale, occorrerà rispettare le seguenti condizioni di partecipazione:

  • essere maggiorenni;
  • avere la residenza in Italia;
  • accedere al servizio tramite l’app Io, da installare sul proprio smartphone o tablet;
  • leggere con attenzione le informazioni sul sito di IO, l’app dei servizi pubblici. Ma è possibile anche la registrazione sugli altri sistemi messi a disposizione dagli “Issuer Convenzionati”, ossia dai soggetti che hanno sottoscritto una convenzione ad hoc con PagoPa S.p.A;
  • indicare i dati del codice fiscale, gli estremi identificativi di uno o più mezzi di pagamento elettronici che si useranno per intascare il cashback di Stato e il codice IBAN per il versamento dei rimborsi con bonifico postale o bancario.

Concludendo, da rimarcare che i rimborsi non vi saranno subito, giacchè saranno accreditati sull’Iban dato in sede di registrazione al servizio dopo circa due mesi.