Archivi giornalieri: 25 novembre 2014

Patronati

Tagli ai patronati – Asti, non lasciamo soli i cittadini più deboli!

Ieri, 24 novembre, i rappresentanti del Cepa (Inca, Inas, Ital e Acli) sono stati ricevuti dal prefetto di Asti, dr. Pierluigi Faloni.

L’incontro ha permesso di illustrare i rischi e le conseguenze per il territorio. La proposta del governo di ridurre con la prossima legge finanziaria, le risorse destinate al sistema di intermediazione sociale svolto dai patronati, infatti, produrrebbe oltre a rischi occupazionali nel settore, pesanti ricadute sui cittadini delle fasce già deboli, lasciati solo nel rivendicare i propri diritti.

In particolare tale misura metterebbe in ginocchio il servizio, oggi gratuito, offerto a 30 mila utenti ogni ano, in particolare migranti, invalidi, pensionati, costretti in futuro a rivolgersi a intermediari a pagamento e faccendieri senza scrupoli.

“Nel mezzo di questa crisi sociale ed economica – hanno dichiarato i portavoce del Cepa – eliminare i patronati significa peggiorare il clima civile del Paese”.

La Prefettura di Asti trasmetterà le preoccupazioni dei patronati astigiani alle sedi ministeriali a Roma. Questo incontro giunge dopo l’approvazione con voto unanime nei giorni scorsi da parte del Comitato provinciale Inps e del Coordinamento provinciale dell’Inail di Asti, di due ordini del giorno, in cui si chiede di cancellare i tagli ai patronati.

25/11/2014 15.38

Ocse

Ocse, dopo la contrazione del 2014, l’economia italiana “dovrebbe tornare alla crescita per la metà del 2015…”

Dopo la contrazione del 2014, l’economia italiana “dovrebbe tornare alla crescita per la metà del 2015, e accelerare un po’ nel 2016”. Lo afferma l’Ocse, stimando che il Pil dell’Italia, dopo il -0,4% del 2014, crescerà dello 0,2% e dell’1% nel 2016. 

In particolare, spiega l’Ocse, “il supporto della politica monetaria della Bce dovrebbe migliorare le condizioni finanziarie e facilitare una risalita dei prestiti bancari, che dovrebbe aumentare gli investimenti”. Secondo l’organizzazione parigina, gli investimenti lordi, calati del 2,7% su base annua nel 2014, cresceranno dello 0,1% nel 2015 e del 2% nel 2016.

Inoltre, scrive sempre l’Ocse, un contributo a una crescita più forte arriverà anche dalla “rivitalizzazione prevista per il mercato dell’export italiano”, con un +1,7% nel 2014, +2,7% nel 2015 e +4,6% nel 2016 per le esportazioni lorde, e rispettivamente +0,1%, +0,2% e +0,5% per quelle nette.

Il debito pubblico dell’Italia continuerà a crescere nei prossimi due anni, passando dal 130,6% del Pil nel 2014 al 132,8% nel 2016 e al 133,5% nel 2016. L’Ocse sottolinea che il livello elevato del debito “costituisce una vulnerabilità significativa” per il nostro Paese.

In Italia, “la disoccupazione comincerà a diminuire nel 2016, ma resterà a livelli elevati, mentre gli aumenti dei salari sembrano destinati a rimanere modesti”. Lo prevede l’Ocse nel suo Economic Outlook, in cui stima un tasso di senza lavoro al 12,4% nel 2014, 12,3% nel 2015 e 12,1% nel 2016.

“Il ritmo di riassetto strutturale dei conti più lento rispetto agli impegni precedenti proposto da Francia e Italia nelle loro leggi di bilancio 2015 pare appropriato”, perché “può dare alle riforme strutturali già concordate e alle politiche monetarie accomodanti una possibilità di rilanciare l’attività economica”.

25/11/2014 15.24

Patronati

Tagli ai patronati – Civ Inps, non tagliare finanziamenti patronati!

No ad ulteriori riduzioni delle spese di funzionamento dell’Inps, previste dalla legge di stabilità. E’ quanto chiede il Civ dell’Inps. “Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell”Inps nella riunione di oggi 25 novembre -si legge in una nota- ha approvato un ordine del giorno con il quale sollecita l’immediato intervento dei ministeri vigilanti affinché siano rimosse le previsioni contenute dall’art. 26 del disegno di legge di stabilità 2015 e, in particolare, quelle di cui ai commi 2, 7 e 10″.

“L’iniziativa del Civ è motivata -continua la nota- dalle ulteriori riduzioni delle spese di funzionamento dell’Istituto previste dal predetto art. 26, con particolare riguardo all”eliminazione delle prestazioni economiche accessorie erogate per le cure termali, al prelievo di 50 milioni di euro delle entrate per interessi attivi della gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex Inpdap, nonché alla riduzione di 150 milioni del finanziamento agli Istituti di patronato e alla relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo”.

“In relazione all’eliminazione delle prestazioni economiche accessorie -continua la nota- erogate per le cure termali, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ritiene infatti che la norma in discussione, provocando una sostanziale riduzione dell’assistenza sanitaria a favore degli assicurati da tali Istituti, non comporterebbe comunque alcun risparmio ma anzi un aggravamento di spesa”.

“Con riferimento, invece, al prelievo di 50 milioni di euro -continua la nota- delle entrate per interessi attivi della Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali ex Inpdap, il Civ, nell’evidenziare che tale Gestione ha carattere mutualistico ed è autofinanziata con contribuzione dei lavoratori e dei pensionati, sottolinea che il detto prelievo diminuisce, per un pari importo, il volume delle prestazioni erogabili in favore degli iscritti”.

“Per ciò che riguarda, infine, la riduzione di 150 milioni del finanziamento agli istituti di patronato e la relativa diminuzione dell’aliquota di prelevamento dal gettito contributivo, nell’ordine del giorno del Civ si evidenzia che tali misure -conclude la nota- avranno ricadute negative sulla qualità dei servizi erogati dall’Inps,che dovrà far fronte direttamente alle attività consulenziali e alle richieste di prestazioni avanzate dai cittadini, attualmente svolte in gran parte e con alti livelli di qualità e professionalità dagli istituti di patronato”.

L’Unità

Appello dei giornalisti dell’Unità

L’Unità non può più restare in silenzio. Deve tornare in edicola al più presto. La sua assenza è una ferita per il pluralismo dell’informazione e per la stessa democrazia italiana. Non possiamo accettare che l’Unità venga abbandonata nell’anno del novantesimo della sua fondazione, dopo essere stata nella clandestinità uno dei fogli più importanti della lotta antifascista, dopo essere diventato nel dopoguerra il primo autentico quotidiano nazionale, dopo aver accompagnato e sostenuto il cammino della sinistra italiana nella democrazia, dopo aver scritto pagine indimenticabili di giornalismo e di cultura.

A questo appello hanno aderito in ottobre molte personalità importanti del mondo della cultura e della scienza, del sindacato e della politica, in primis il gruppo dirigente del Pd che ha aperto la sua direzione leggendo proprio queste righe. In quell’occasione è partita anche la proposta di lanciare un’iniziativa di azionariato diffuso tra le associazioni della società civile, le fondazioni culturali, le organizzazioni sindacali per sostenere il giornale fondato da Antonio Gramsci.

Oggi torniamo a proporre il nostro appello in un’iniziativa pubblica che si terrà presso la sala stampa di Montecitorio giovedì 27 novembre 2014 alle ore 15,30

Per tornare in edicola serve un’offerta solida, che i giornalisti de l’Unità aspettano da quasi quattro mesi e che ancora non è stata definita. Avevamo accolto con soddisfazione l’offerta presentata dall’editore Guido Veneziani assieme alla Fondazione Eyu del Pd. L’offerta tuttavia è stata giudicata dai liquidatori non adeguata in alcuni suoi profili, e sono state chieste garanzie sull’impegno finanziario e sui tempi di pagamento, garanzie che dovranno arrivare entro il 30 novembre.

In questo momento così importante i giornalisti chiedono al Partito Democratico un impegno formale a definire e rafforzare l’offerta nei suoi profili finanziari, passo necessario per evitare che i lavoratori – già colpiti dalle gravi inadempienze dei soci e degli amministratori della società in liquidazione e dalla perdita del lavoro – siano addirittura chiamati a rinunciare a una parte dei loro crediti. Serve uno sforzo aggiuntivo in nome della tutela dei lavoratori: siamo convinti che il Pd non mancherà di sollecitarlo.

In secondo luogo i giornalisti chiedono che l’Unità di domani, che dovrà restare ancorata al suo profilo di quotidiano di sinistra, si avvalga prioritariamente della professionalità delle redattrici e dei redattori oggi in cassa integrazione. Ci auguriamo che questi due impegni siano esplicitati nell’offerta attesa per fine mese. La nostra richiesta è rivolta innanzitutto al Pd, che ha deciso di scegliere Veneziani come partner dell’operazione, e allo stesso editore, a cui chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa.

Patronati

Taglio ai patronati – Piccinini, presidente Inca Cgil: Governo non ha compreso la natura dei patronati

La mobilitazione unitaria dei Patronati d’Italia, i patronati del CEPA (ACLI, INAS, INCA e ITAL) in Italia ed all’Estero, in molti Paesi del Mondo, degli stessi cittadini, del mondo associativo ma anche delle istituzioni pubbliche locali, regionali e delle stessi istituzioni previdenziali, come INPS e INAIL , per non dire di centinaia di parlamentari di Camera e Senato, contro il taglio di 150 milioni di euro al Fondo Patronati ha suscitato un’eco nei Palazzi della politica che ha indotto lo stesso Governo a riflettere sugli effetti che tale previsione contenuta nel testo della Legge di stabilità, ora in discussione alla Camera dei Deputati, ha avuto dei riscontri.

Lo stesso Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ascoltato i rappresentanti dei Patronati nel corso di un incontro, ed il Direttore Generale dell’INPS Mauro Nori ha dichiarato la propria convinzione che vi sarà un netto contenimento del taglio imposto al Fondo, anche se le notizie circa un dimezzamento del taglio sono ancora lontane dalla richiesta di azzeramento della proposta governativa.

Italialavorotv/Italiannetwork ne ha fatto il punto con la Presidente del Patronato INCA CGIL Morena Piccinini. “E’ evidente che con la pressione che abbiamo fatto, la mobilitazione e tutte le iniziative ed i buoni argomenti che abbiamo siamo riusciti a dimostrare che quel taglio è un taglio insostenibile per chiunque e quindi i messaggi positivi che ci arrivano sono da ascrivere alla comprensione di queste nostre ragioni difese con molta energia. Quindi tutto questo significa che forse usciremo dalla legge di stabilità in un modo diverso circa la riduzione del taglio rispetto”.
Ma, avverte Piccinini, “bisogna, però, valutare se è sufficiente quello che si stanno apprestando a fare, perché – chiarisce – noi stiamo facendo tanti sforzi a fondo inalterato in quanto questo fondo non aumenta per effetto del mancato aumento dei contributi” ed aggiunge “praticamente sono cinque anni che stiamo lavorando con grossissime difficoltà economiche e con oneri sempre maggiori attribuiti ai Patronati. Quindi, in realtà, abbiamo già preso molto meno, per cui il solo pensare ad un minimo taglio è già di per sé una cosa molto grave.”

In buona sostanza, per la Presidente del Patronato INCA CGIL, “c’è una soglia al di sotto della quale noi riusciamo a mantenere questa natura di Patronato con un servizio universale. Ma c’è una soglia di taglio al di sopra della quale inevitabilmente – anche se non sono più 150 milioni ma qualcosa in meno – il problema si presenta nella stessa identica modalità.” Dunque “Noi vorremmo che capissero che anche una riduzione del taglio può essere ben accetta  solo se è una riduzione molto più significativa di quella che sento dire in giro (ndr. dimezzamento del taglio a 75 milioni di euro), perché quello che sembra di sentire è ancora nettamente insufficiente.”

Per cui, avverte la sindacalista “devono sapere che hanno una grande responsabilità in mano !. Io, però,  ho l’impressione che nonostante tutti i materiali che abbiamo mandato, nonostante tutte le sollecitazioni che abbiamo fatto, in sede governativa (i parlamentari, con cui abbiamo parlato tanto ed in modo approfondito, hanno capito tutti – anche coloro che pensano a dei tagli – la natura del patronato e che cosa significherebbe un attacco di questo genere..), pensiamo che in sede governativa non abbiano ancora ben capito la profondità della natura e del ruolo del patronato. E siccome alla fine loro sono incaricati di esprimere più di un parere e forse anche più di un voto, sarebbe importante che il Governo – sia nella dimensione Ministero del Lavoro e nella dimensione Ministero dell’Economia –  riuscissero a comprendere, se davvero vogliono pensare di far funzionare questa macchina pubblica, che noi siamo indispensabili. E non ci pare che siamo ancora a quel punto!.”

Italia lavoro tv – Presidente, c’è una piena unanimità di vedute all’interno del CEPA su questo limite finanziario?

“Direi che come CEPA abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto bene insieme. Anche l’iniziativa del 15 novembre è stata molto importante. Molto “partecipata”. Tutte le piazze d’Italia hanno visto la presenza dei Patronati unitariamente. Anche quelle che erano sommerse da centimetri di pioggia. Dunque, direi che ad oggi non sento particolari problemi. Certo tra i raggruppamenti, in rapporto alla posizione del CEPA, soprattutto per quanto riguarda chi è espressione del lavoro autonomo sentiamo che ci sono delle differenze “strategiche”  abbastanza significative!” afferma la Presidente del Patronato INCA CGIL, che fa presente “La posizione tenuta verso il Ministro del Lavoro è stata una posizione unanime nell’affermare  che questo taglio va in buona parte rivisto. Quindi la posizione è stata assunta da tutti nello stesso identico modo . E’ evidente, però, che noi non siamo disponibili a cambiare la natura del Patronato! Ci auguriamo che anche altri raggruppamenti non siano disponibili a loro volta a cambiare la natura del Patronato.”

Italia lavoro tv – Di recente, nell’ambito di una situazione estremamente vivace sulla “questione Patronati”, c’è stata in Senato l’audizione conoscitiva con i Patronati del CEPA. A chi ha ascoltato gli interventi è parso di intravvedere nei confronti dei Patronati del CEPA una posizione più dura, serrata, nei confronti di questi Patronati che sono maggiormente presenti all’estero e sono i più importanti in Italia ed all’estero…

“Il Comitato ci ha detto che stava facendo questo giro di audizioni per riconvocarci all’inizio di dicembre. Noi siamo molto ansiosi di avere questa riconvocazione per avere contezza di quelle che sono le valutazioni finali di questo Comitato. Noi abbiamo rappresentato l’importanza dei Patronati all’estero, la funzione insostituibile, soprattutto in questo momento in cui i cittadini sono molto più soli anche nei rapporti con le istituzioni pubbliche (ndr: vedi chiusura Consolati) ed abbiamo anche mantenuto e confermato la disponibilità ad una  convenzione specifica con il Ministero degli Esteri per avere, da un lato, una legittimazione piena e dall’altro anche un riconoscimento di tutto quello che stiamo facendo”.

“In un quadro di questo tipo – prosegue la Presidente del Patronato INCA CGIL – ci è sembrato, però,  di avere reazioni e richiami a trasparenze che noi stessi per primi abbiamo fatto, quasi che i Patronati avessero problemi nella gestione all’estero. Noi non ne abbiamo neanche una. La nostra attività è improntata alla massima trasparenza, correttezza, relazioni codificate da parte di tutte le associazioni con noi convenzionate con tutti i cittadini ed anche nei rapporti su di noi e di conseguenza con il Ministero. E ci  fa piacere se il Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero sia in grado di darci anche dei suggerimenti”.

“Naturalmente – prosegue Piccinini -sarà importante che il Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero riconosca e veda che ci sono dei Patronati grandi e seri che si muovono in tutto il mondo con queste caratteristiche e magari c’è anche chi si cela dietro al titolo Patronato,  magari per attività che sono di faccendariato piuttosto che di Patronato. Ma questo sarà un compito che lasciamo a loro (ndr: Comitato/Senato)  sperando che abbiano tutti gli elementi per poter avere anche un giudizio più compiuto. Naturalmente noi ci aspettiamo un sostegno da parte di questo Comitato per affermare le ragioni della tutela in Italia e nel mondo.”

Italia Lavoro tv – Nel secondo giro dei Patronati si parlerà più approfonditamente di riforma dei Patronati…

“Sotto questa parola “riforma” rischia di celarsi il tutto o il niente. Capiamoci: noi abbiamo dimostrato una grande disponibilità a lavorare su un “lavoro di qualità”. A lavorare su parametri condivisi e codificati dal Ministero del lavoro per tutti – continua la presidente dell’INCA – perché siamo consapevoli della natura pubblica del nostro lavoro, sia che si sviluppi in Italia sia che si sviluppi all’estero.  Abbiamo dato la disponibilità in termini di riforma a farci carico anche di più di attività che fino ad ora non ci appartenevano così come non abbiamo avuto problemi ad aderire a farci carico di consegnare ai pensionati CUD ed OBISM, nonostante prima li trasferisse l’INPS. Non abbiamo avuto problemi di tipo politico, né di tipo volontaristico. Eppure, nel metterci a disposizione, di problemi ne abbiamo avuti tanti, perché è stato un lavoro in più non pagato. D’altra parte, possiamo anche attivarci verso tutte le attività consolari fino alla gestione istruttoria per quanto riguarda le pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana o per quanto riguarda l’Italia il riconoscimento della cittadinanza da parte degli immigrati. Quindi, dichiara Piccinini,  ci siamo messi a disposizione per svolgere nuove attività. Per noi la riforma significa essere sempre di più complementari all’azione della P.A. Una complementarietà che deve però essere riconosciuta!”

“Se oggi l’INPS ci chiama – così come ha fatto – per dire che intende ridiscutere la convenzione per l’esistenza in vita e costruire le condizioni per avere un diverso e maggior rapporto con i patronati e ciò è funzionale al fatto che l’INPS risparmia in modo significativo nelle relazioni economiche con il soggetto banca, che fino ad ora ha gestito l’esistenza in vita, allora deve essere chiaro che noi dobbiamo essere disponibili  ad assumerci delle responsabilità in più . Ma nella misura in cui l’INPS cambia la convenzione od è intenzionata a cambiare la convenzione per risparmiare ciò non significa che allora in questa idea  di riforma si possano tagliare i soldi ai patronati, perché delle due l’una:  se ci assumiamo ancora sempre più responsabilità in un’azione sempre più complementare  rispetto alla pubblica amministrazione, ma su un altro tavolo ci dicono che riducono il contributo pubblico ai patronati non capisco più dove sono!”.

Stigmatizza la Presidente del Patronato INCA, “O c’è il rigore delle regole, ci sono i criteri di qualità, c’è un’azione che si allarga da parte dei Patronati in una diramazione sempre più ampia dei Patronati, ma allora questo quadro significa che  il patronato ha bisogno di avere la remunerazione minima indispensabile per poter vivere. Se non siamo in quel quadro e quindi pensano che, di conseguenza, si possano tagliare anche i soldi ai patronati questo non è più un Paese degno di tale nome perché a quel punto ci strozzano. Ed  in nome di cosa? E noi non possiamo accettare che la soluzione possa essere del tipo “puoi avere tante competenze in più ma te le gestisci tu direttamente in un rapporto diretto ed economico con il cittadino. Perché – chiarisce Morena Piccinini – se esercitiamo funzioni pubbliche queste non possono essere commercializzate”.  Insomma, non può diventare un mercato!”.

Dunque, “Scelgano: o ci tolgono tanti orpelli e quindi viviamo con meno, o se ci chiedono di svolgere una funzione pubblica più ampia dobbiamo essere riconosciuti per quel che siamo!”. conclude con estrema chiarezza la Presidente del Patronato INCA.

(25/11/2014-M.F.-ITL/ITNET)

Patronati

Tagli ai patronati – Novara, no allo sgretolamento dello stato sociale

I patronati del Cepa (Inas, Inca, Ital e Acli) sono scesi in piazza per manifestare contro i tagli al fondo previsti nella legge di stabilità.

“Di fronte allo spettro di questi tagli ci siamo subito mobilitati per mettere in campo tutte le forze di cui disponevamo – dice Gabriella Guttuso dell’Ital Uil – e in un tempo relativamente breve abbiamo raccolto oltre 250mila firme”.

“Noi non graviamo sul bilancio dello Stato – sottolinea Simonetta Zini delle Acli –  in quanto il nostro reddito deriva dalla contribuzione dei lavoratori. Da ognuno di loro viene prelevato lo 0,226% che viene destinato al fondo patronati”.

“Il governo vuole mettere le mani sul patronato e così si arriva – dice Lorella Tappa dell’Inas Cisl – ad avere sempre meno sovvenzioni per il welfare”.

“I numeri che riguardano gli operatori e il monte ore a disposizione degli utenti è davvero elevato – dice Luciano Roccio dell’Inca Cgil – e dà l’idea di quello che viene realizzato giorno dopo giorno. E per tutto il nostro lavoro il ministero paga solo 1/3 e, nonostante tutto, evidentemente ritiene che costiamo ancora troppo …”.

da Novaraoggi

Petizione

Change.org

 

Ciao vittorio, c’è una petizione che potrebbe interessarti: 

 

Dalla parte di Robin Hood: una freccia contro la la speculazione. Un futuro più giusto è nelle nostre mani! #RobinHoodTax

 
Campagna ZeroZeroCinque 
Italy
Quante volte hai sentito parlare di speculazione finanziaria? A noi persone normali risulta una cosa lontana e difficile. Eppure ci riguarda: le enormi ricchezze che accumulano questi speculatori, producono le enormi povertà degli altri. 

Pochi sanno che il periodo di grande crisi che stiamo attraversando è stato contraddistinto da ondate speculative forsennate sui mercati finanziari, da un “fare i soldi dai soldi” a brevissimo termine che ha contagiato tutto il mondo. E nessuno di questi signori ha pagato i danni, che invece ogni giorno paghiamo noi. I nostri soldi sono serviti a spegnere un incendio, ma non sono stati tolti i fiammiferi dalle mani di chi lo aveva causato! Questa storia deve finire! 

E finirà, se le attivitá speculative verranno contrastate sul serio, implementando per esempio una tassa sulle vendite e sugli acquisti di strumenti finanziari (tassa sulle transazioni finanziarie o TTF), che già 11 Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno dichiarato di voler istituire, grazie alla pressione e alle voci di tantissimi cittadini europei.

Con questa petizione chiediamo, quindi, al Ministro Padoan in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri europei delle Finanze (9 dicembre) di favorire il raggiungimento di un accordo ambizioso sulla TTF, una tassa chiamata anche “Robin Hood Tax” perchè combatte la speculazione e toglie un po’ di soldi alla finanza malata per destinarli a chi ne ha davvero bisogno. 

Ma serve l’impegno di tutti. Le lobby della finanza non stanno ferme a guardare. Anzi, esercitano pressioni enormi per far fallire il negoziato in corso. Scendi in campo con noi nella squadra dei Robin Hood che con la #RobinHoodTax chiedono giustizia fiscale e sociale.

Come? Firmando questa petizione e passando parola.

La persona (o l’organizzazione) che ha cominciato questa petizione non è affiliata a Change.org. Change.org non ha creato questa petizione e non è responsabile per il suo contenuto.

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Portale Lavoro Regione Lazio

OFFERTE DI LAVORO

STAGE – TIROCINI – BORSE DI STUDIO

25/11/14 –  Informazioni utili – Diversitalavoro 2014: orientamento al lavoro per stranieri, disabili e transgender

25/11/14 –  Informazioni utili – Scuola per le Industrie Edilizie: corso di formazione “Competenze nella Green Economy”

21/11/14 –  Opportunità di reddito – Servizio Civile Nazionale: 545 volontari residenti nel Lazio

20/11/14 –  Opportunità di reddito – Hong Kong PhD: 200 borse di studio per dottorati di ricerca

19/11/14 –  Opportunità di reddito – Ente Nazionale per il Microcredito: finanziamenti per donne

18/11/14 –  Opportunità di reddito – Google: borse di studio per studenti disabili

14/11/14 –  Opportunità di reddito – Banca Mondiale: tirocini presso la sede di Washington

13/11/14 –  Opportunità di reddito – Unipharma-Graduates: 70 borse di mobilità

12/11/14 –  Opportunità di reddito – Fondazione Auschwitz: premi per lavori sul fenomeno del nazionalsocialismo

10/11/14 –  Opportunità di reddito – La Sapienza: 88 borse di collaborazione per studenti

07/11/14 –  Opportunità di reddito – Servizio Civile Nazionale: 1.304 volontari

05/11/14 –  Opportunità di reddito – Costa Crociere: corso gratuito Tour Escort per 20 allievi

03/11/14 –  Opportunità di reddito – MIBAC: 150 tirocini formativi nel settore del patrimonio artistico-culturale

29/10/14 –  Informazioni utili – Articolo1: 60 corsi di formazione gratuiti

24/10/14 –  Opportunità di reddito – Gi Group: corso di formazione Java avanzato

21/10/14 –  Opportunità di reddito – Objectway: 6 borse di studio

17/10/14 –  Informazioni utili – SIOI: giornate di orientamento sul mondo delle relazioni internazionali

16/10/14 –  Opportunità di reddito – Istituto Vittorio Bachelet: 2 premi per le migliori tesi di laurea

14/10/14 –  Informazioni utili: MIUR: concorso di ammissione alle scuole di specializzazione

10/10/14 –  Informazioni utili – Università di Tor Vergata: career day per studenti di tutte le facoltà

08/10/14 –  Opportunità di reddito – State of Mind: 2 premi per tesi di laurea in psichiatria

06/10/14 –  Opportunità di reddito – Banca d’Italia: 7 borse di perfezionamento