Archivi giornalieri: 9 novembre 2014

GIUSEPPE DESSI’ e LA SARDEGNA

GIUSEPPE DESSI’ e LA SARDEGNA

di Francesco Casula 

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L’intera opera di Giuseppe Dessì (dai Romanzi, alle Opere teatrali, ai Racconti) la possiamo considerare una vera e propria sonda infilata nel passato della Sardegna di cui racconta, rappresenta, almanacca e registra segni etnologici e antropologici; un bastimento carico di, di riti e tradizioni, di cultura materiale e immateriale; un incunabolo dell’identità etno-nazionale e linguistica dei Sardi.Ma. Soprattutto Paese d’Ombrerievoca, criticamente, molte vicende storiche che hanno caratterizzato e segnato drammaticamente i Sardi, segnatamente dalla Legge delle chiudende all’Eccidio di Buggerru, passando per l’Unità d’Italia.

1-Perché la Sardegna?

Nell’introduzione ai Passeri (1955) Dessì domandava e rispondeva: “Perché in Sardegna? mi si chiederà ancora una volta. Perché a parte le ragioni storiche e artistiche che richiederebbero un troppo lungo discorso, come ci insegnano Spinosa, Leibniz, Einstein e Merleau-Ponty, ogni punto dell’universo è anche il centro dell’universo”. In ciò, in sintonia con Balzac che diceva “Se vuoi essere veramente universale parla del paese dove sei nato” e con Leone Tolstoi:”Descrivi il tuo paese e sarai universale”. 

2. –La legge delle chiudende

Prima della Legge delle chiudende“Una legge famigerata… che sovvertiva un ordine durato nell’Isola da secoli… il terri­torio era praticamente disponibile per gli abitanti, sia che fosse di priva­ti, sia che appartenesse al feudatario, al Comune o al Re. Tranne una piccola zona intorno al centro abitato, divisa in due porzioni, il vidaz­zone e il paberili, coltivate per quote distribuite fra tutti i capifamiglia del villaggio, e ad anni alterni lasciate a riposo pascolativo”. 

3. –La distruzione dei boschi

-“Nel 1740, il re aveva concesso al nobile svedese Gustavo Mandell, il diritto di sfruttare tutte le miniere di Parte d’Ispi in cambio di una esigua percentuale  sul minerale raffinato, e gli aveva permesso di prelevare nelle circostanti foreste il carbone e la legna per le fonderie, costringendo i comuni a vere e proprie corvè e distruggendo così il patrimonio forestale della regione”.

-“La salvaguardia delle foreste sarde non interessava ai governi piemontesi, la Sardegna continuava ad essere tenuta nel conto di una colonia da sfruttare, specialmente dopo l’unificazione del regno”. 

4. –La Sardegna diventa “italiana” per un baratto di guerra :

La  “La Sardegna era entrata nell’unità nazionale moralmente ed economicamente fiaccata. I Savoia, che ne erano venuti in possesso col Trattato di Londra, avevano continuato e semmai accentuato lo sfruttamento e il fiscalismo, tanto che i sardi per due volte cercarono di liberarsene. La prima fu nel 1794 quando, a furor di popolo, costrinsero i piemontesi a lasciare l’isola, la seconda nel 1796 quando Sassari proclamò la repubblica, soffocata poi nel sangue”. 

5. –L’Unità d’Italia

 “Era stato soltanto ingrandito il regno del re sabaudo…la vera faccia dell’Italia non era quella che aveva sognato con tanti altri giovani, ma quella che sentiva urlare nella bettola, divisa come prima e più di prima, giacchè l’unificazione non era stato altro che l’unificazione burocratica della cattiva burocrazia dei vari stati italiani. Questi sardi impoveriti e riottosi non avevano nulla a che fare con Firenze, Venezia, Milano, con Torino, che considerava l’Isola come una colonia d’oltremare, o una terra di confino. In realtà fra gli stessi italiani del Continente, non c’era in comunione se non un’astratta e retorica idea nazionalistica, vagheggiata da mediocri poeti e da pensatori mancati. Persino l’idea della libertà, quale l’aveva espressa la rivoluzione francese, contrastava con l’unità italiana quale era uscita dalle mani di Mazzini e di Garibaldi che, entrambi in modo diverso, avevano finito per tradire la causa per la quale avevano chiesto il sacrificio di tanti giovani vite”.

-“Il governo regio e i fanatici dell’unificazione non avevano tenuto conto delle differenze geografiche e culturali e avevano applicato sbrigativamente a tutta l’Italia un uniforme indirizzo politico e amministrativo”.

6. –La Guerra delle tariffe e le conseguenze sull’Isola

La “Guerra delle tariffe” con la Francia aveva interrotto le esportazioni in questo paese e diversi istituti bancari erano falliti. Clamoroso fu il fallimento del Credito Agricolo Industriale Sardo e della Cassa del Risparmio di Cagliari. 

7. -Il Fiscalismo del dopo Unità d’Italia

La legge del 14 luglio 1864 aveva aumentato le imposte di cinque milioni per tutta la penisola, e di questi oltre la metà furono caricati sulla sola Sardegna, per cui l’isola si vide triplicare di colpo le tasse.

In molti paesi del Centro, quando gli esattori apparivano all’orizzonte, venivano presi a fucilate e se ne tornavano, a mani vuote, ma più spesso l’esattore, spalleggiato dai Carabinieri, metteva all’asta casette e campicelli e tutto questo senza che nessuno tentasse di difendere gli isolani. I politici legati agli interessi del governo, predicavano la rassegnazione. I sardi si convincevano di essere sudditi e non concittadini degli italiani…” 

8. L’Italia dei prefetti e dei generali

“Dopo la fiammata del Risorgimento, era cominciata l’Italia istituzionale dei prefetti e dei generali, l’Italia della tassa sul macinato e di Dogali, che possedeva soltanto di nome indipendenza, unità e libertà e nelle sterili polemiche fra Destra e Sinistra si delineava l’inetta classe dirigente che doveva accompagnarla verso la grande guerra e il fascismo”. 

La strage di Buggerru

-“Bava Beccaris era nell’aria e con esso il suo demente insegnamento”.

-“…qualcuno rimasto sempre sconosciuto, diede un ordine secco ed energico che i soldati eseguirono automaticamente. Come un sol uomo si fermarono, puntarono a terra il calcio dei fucili, inastarono la baionetta, poi con gesto rapido, sicuro, fecero scorrere il carrello di scaricamento, misero la pallottola in canna. Non tutti lasciarono partire il colpo, ma molti lo fecero, e furono soddisfatti del loro gesto. Quella cartuccia li avrebbe salvati. Più tardi durante l’inchiesta risultò che i fucili avevano sparato da soli e che le autorità ignoravano che i soldati avessero le giberne piene di cartucce”.

-“La notizia della strage rimbalzò per tutta l’Italia operaria. A Milano fu comunicata alla folla durante un comizio di protesta e provocò uno sciopero generale in tutta la Penisola.

Solo la Sardegna rimase senza eco, e il silenzio di Buggerru, dopo la strage, in quel triste pomeriggio di settembre era il simbolo del silenzio di tutta l’isola nella compagine nazionale”.

Petizione contro i tagli al welfare

Petizione contro i tagli al welfare

A:
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro
Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia
Angelino Alfano, Ministro degli Interni
Federica Mogherini, Ministro degli Esteri

P.C.
Tiziano Treu, Commissario INPS
Massimo De Felice, Presidente dell’INAIL

 

Il Governo taglia le risorse per i Patronati con gravi conseguenze sulla tutela dei diritti dei cittadini.

Un taglio di 150 milioni di euro con la riduzione dell’aliquota allo 0,148% sul monte contributi dei lavoratori dipendenti, a fronte di un servizio che ogni anno fa risparmiare alla Pubblica Amministrazione 657 milioni di euro.

Lo Stato sarà in grado di garantire gli stessi livelli di assistenza e servizi offerti dai Patronati alla collettività?

Con la legge di stabilità proposta dal Governo, si vuole fare cassa con i contributi sociali, mettendo le mani sui soldi dei lavoratori.

Questa proposta è inaccettabile!

A causa della riduzione dei fondi, i Patronati non potranno più garantire un servizio gratuito. L’uguaglianza d’accesso ai diritti sarà cancellata.

È una grave mancanza di attenzione al Paese reale. La politica dovrebbe tagliare gli sprechi, non ridurre i diritti dei cittadini.

I CITTADINI chiedono al Governo una revisione del taglio, al fine di salvaguardare il servizio di pubblica utilità offerto dai Patronati, come affermato dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 42/2000 e previsto dalla legge 152/2001.

Cordiali saluti.

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Marianna Bussalai – Convegno

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Marianna Bussalai – Convegno

Pubblicato il 09/11/2014 – Pagine: 1 – Letto: 48 – Commenti: 0

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Convegno – Marianna Bussalai “Signorina Mariannedda de Sos Battor Moros” – 14 Novembre


Convegno su Marianna Bussalai 
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Convegno su Marianna Bussalai
Locandina
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convegno

MARIANNA BUSSALAI
Signorina Mariannedda de Sos Battor Moros

NUORO | VENERDI’ 14 NOVEMBRE 2014 | ORE 17:00
Sala Consiglio del Palazzo Comunale
Via Dante, 44

Intervengono

  • Alessandro Bianchi
  • Antonello Cabras
  • Francesco Casula
  • Ivana Dettori
  • Claudia Firino
  • Michelina Masia
  • Vannina Mulas
  • Sabrina Perra
  • Maria Vittoria Porcu
  • Gianluca Scroccu

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Circolari e Messaggi

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CIRCOLARI PIU’ RECENTI

Circolare n. 145 del 07-11-2014

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e l’Associazione Lavoratori Pensionati Autonomi Italiani (A.L.P.A.I.). ai sensi dell’art. 2 della legge 27 dicembre 1973 n. 852, per la riscossione dei contributi associativi sull’indennità ordinaria e di trattamento speciale di disoccupazione di cui beneficiari i lavoratori agricoli. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 144 del 07-11-2014

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e il Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Pensionati (S.N.A.L.P.),. ai sensi dell’art. 2 della legge 27 dicembre 1973 n. 852, per la riscossione dei contributi associativi sull’indennità ordinaria e di trattamento speciale di disoccupazione di cui beneficiari i lavoratori agricoli. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 143 del 07-11-2014

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e l’Associazione Lavoratori Pensionati Autonomi Italiani (A.L.P.A.I.) ai sensi dell’art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 142 del 07-11-2014

Oggetto: Convenzione tra l’INPS e il Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Pensionati (S.N.A.L.P.) ai sensi dell’art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Circolare n. 141 del 07-11-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e l’Ente Formazione Edile Italia (in breve E.F.E.I.) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale

 

 

 

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MESSAGGI PIU’ RECENTI

Messaggio n. 7978 del 24-10-2014

Oggetto: Sgravio contributivo a favore della contrattazione di secondo livello. Decreto interministeriale 14 febbraio 2014. Modalità operative per la fruizione del beneficio contributivo.

 

 

 

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Messaggio n. 7973 del 24-10-2014

Oggetto: Presentazione telematica delle domande di pensione in regime comunitario per soggetti residenti in Paesi esteri non convenzionati

 

 

 

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Messaggio n. 7899 del 22-10-2014

Oggetto: Erogazione dell’indennità di tirocinio nell’ambito del Piano Italiano di attuazione della cosiddetta “Garanzia Giovani”. Istruzioni procedurali. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.

 

 

 

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Messaggio n. 7842 del 20-10-2014

Oggetto: fatturazione elettronica – compensi ai medici iscritti nelle liste speciali dell’Istituto per l’esecuzione delle visite mediche di controllo.

 

 

 

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Messaggio n. 7598 del 09-10-2014

Oggetto: Circolare n. 118 del 3 ottobre 2014. Rilascio – a decorrere da domani, 10 ottobre 2014 – del modulo telematico “GAGI”, per l’inoltro delle istanze di ammissione agli incentivi all’assunzione, inerenti il Programma “Garanzia Giovani”.

 

 

 

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ULTIMI 5 MODULI PUBBLICATI
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E’ disponibile la nuova sezione Gestione Dipendenti Pubblici che raccoglie i moduli per le prestazioni creditizie e sociali, le prestazioni pensionistiche, i trattamenti di fine servizio e la previdenza complementare, la posizione assicurativa, l’accesso ai documenti e i reclami.
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Nuova sezione ‘Moduli vari’ 

E’ stata creata la nuova sezione Moduli vari, che raccoglie i moduli che riguardano vari tipi di prestazioni o che si riferiscono a richieste generiche e non legate alle prestazioni. I primi moduli pubblicati sono:
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– Dichiarazione concernente il diritto alle detrazioni dal reddito (MV10)

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Dedicazione della Basilica Lateranense


 Dedicazione della Basilica Lateranense

Nome: Dedicazione della Basilica Lateranense
Ricorrenza: 09 novembre

Fino dall’antichità più remota si solevano consacrare a Dio con particolare solennità i luoghi destinati al culto divino. È un fatto questo che si verifica nella storia di tutti i popoli, ma specialmente in quella del popolo d’Israele. Tutti infatti sanno quale fosse la magnificenza e la ricchezza del tempio di Gerusalemme, e con quale pompa il re Salomone lo abbia fatto consacrare a Dio. 

Anche la Chiesa di Cristo ebbe fin dai suoi mai i luoghi dedicati al culto; ai tempi della predicazione apostolica, non erano che semplici stanze, ma in seguito si costruirono vere chiese. 

Quando l’imperatore Costantino il Grande, dopo la vittoria riportata su Massenzio, diede piena libertà ai seguaci del Vangelo (313), questi non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore templi sontuosi, e numerose furono le chiese che vennero fabbricate in quei tempi. Lo stesso imperatore ne diede l’esempio facendo costruire sul monte Celio a Roma, sul luogo dell’antico Palazzo Laterano, una magnifica basilica che fece dedicare al SS. Salvatore. In essa fu edificata una cappella dedicata a S. Giovanni Battista che serviva di battistero, donde il nome di S. Giovanni in Laterano dato dai Cristiani a quella chiesa. Il Pontefice S. Silvestro la consacrò solennemente il giorno 9 novembre e stabilì che le cerimonie da lui seguite in quella circostanza fossero quelle con cui i cattolici avrebbero dovuto in seguito consacrare i loro templi. 

La basilica del SS. Salvatore, sia per la sua magnificenza, sia per essere stata in antico la residenza dei Sommi Pontefici, fu sempre considerata dai cristiani come la principale, la madre di tutte le chiese del mondo, e perciò, sola fra tutte, viene anche designata con il titolo di arcibasffica. Fin dai tempi di S. Leone Magno la officiava una collegiata di canonici regolari: oggi ai canonici regolari furono sostituiti canonici secolari col titolo di prelati. 

Sebbene il Pontefice S. Silvestro avesse ordinato che gli altari nelle chiese dovessero essere di pietra, tuttavia noi troviamo in questa basilica un altare di legno. Ciò non deve far meraviglia poichè fino al tempo di S. Silvestro i cristiani solevano celebrare il Santo Sacrificio su altari portatili di legno. L’altare inoltre che fu collocato nella basilica lateranense era quello che ordinariamente era servito ai Sommi Pontefici nella celebrazione dei Divini Misteri, ed è tradizione che su quel medesimo avesse celebrato lo stesso Principe degli Apostoli. Per questo venne posto in quella chiesa e fu nel medesimo tempo ordinato che nessuno, all’infuori del Papa, potesse su di esso celebrare il Santo Sacrificio. 

La basilica del SS. Salvatore, più volte distrutta durante il corso dei secoli, fu sempre ricostruita, e l’ultima sua riedificazione avvenne sotto il pontificato di Benedetto XIII, che la riconsacrò l’anno 1724. Fu in quest’occasione che venne stabilita ed estesa a tutta la cristianità la festa che oggi celebriamo. 

PRATICA. Diportiamoci con sommo rispetto nella casa del Signore, ricordando le parole del Divin Maestro: « La mia casa è casa d’orazione ». 

PREGHIERA. O Dio, che annualmente rinnovi il giorno della consacrazione di questo santo tempio, e per la virtù dei sacri misteri ci conservi incolumi, ascolta la preghiera del tuo popolo, e fa’ che chiunque entrerà in questo tempio per domandarti favori, si rallegri nel vedere attuati i suoi desideri.