Pubblichiamo il testo della lettera inviata dal Cepa (Acli, Inas, Inca, Ital) Francia, all’Ambasciata d’Italia in Francia e ai Consolati di Lione, Marsiglia, Metz, Nizza, Parigi.
“Ci permettiamo di sottoporre alla Sua attenzione l’attuale proposta governativa di ridurre il “Fondo Patronati”. L’approvazione dell’articolo 26 comma 10 della Legge di Stabilità è un vero e proprio attacco diretto contro i cittadini. Se venisse confermata, gli istituti di Patronato, che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali, non potrebbero più garantire i servizi finora offerti. Tale scelta metterà in ginocchio la rete di solidarietà dei Patronati, che rimangono l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero. Tutti loro si troveranno a pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto. L’uguaglianza di accesso ai diritti sarà cancellata.
Ci preme segnalarLe che il sistema dei Patronati, con la sua azione, contribuisce significativamente alla politica di razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse pubbliche, dal momento che permette per lo Stato un risparmio annuo di oltre 657 milioni di euro, cioè di 564 milioni di euro per l’Inps (secondo quanto affermato nella presentazione del Bilancio Sociale dell’INPS del 2013), 63 milioni di euro per l’Inail e 30,7 milioni di euro per il Ministero degli Interni.
Ci sembra opportuno ricordare che la comunità italiana in Francia ha già sofferto per la progressiva chiusura dei Consolati. Laddove il Consolato è stato chiuso, a Lille, Mulhouse, Bordeaux, Tolosa, Digione, Grenoble, Chambery, i Patronati sono spesso diventati l’unico soggetto di riferimento per la comunità italiana, in grado di fornire assistenza e servizi.
In Francia i nostri servizi sono organizzati con 34 uffici in 22 realtà territoriali e in decine di permanenze che si avvalgono dell’attività di oltre 60 operatori e di una molteplicità di volontari che operano in aree del Paese con minore tasso di migrazione. Collaboriamo attivamente ogni giorno con le sedi Consolari sia attraverso una informazione puntuale sia attraverso interventi mirati, in particolare per i cittadini che hanno maggiore difficoltà di accesso ai servizi.
Nel 2013 la nostra attività ha garantito circa 118.000 interventi di cui solo il 36 % sono sottoposti a rendicontazione sulle basi delle normative per il finanziamento. Il resto delle prestazioni, il 64 %, sono di natura sociale e lavorativa per garantire ”gratuitamente” l’accesso a prestazioni e servizi che vanno dal diritto all’istruzione, alla ricerca di alloggio, alle necessità fiscali, alla messa in relazione “lavoratori e OO.SS.” nel caso di controversie sul lavoro.
La Francia è anche una terra di nuova migrazione italiana. Tutti i giorni incontriamo ai nostri sportelli i “nuovi arrivati”, che trovano, nei Patronati e nella loro rete internazionale, sostegno, informazione e assistenza. Anche i loro diritti sono minacciati da questa proposta governativa. Per questo non possiamo che rivendicare il diritto dei cittadini, in Italia e all’estero, ad una tutela previdenziale e assistenziale gratuita.
…, Le chiediamo di essere portavoce della nostra richiesta presso il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio dei Ministri.
ACLI FRANCIA
Raffaele De Leo
INAS FRANCIA
Mario Paduanelli
INCA FRANCIA
Italo Stellon
ITAL FRANCIA
Sebastiano Urgu