Archivi giornalieri: 27 novembre 2014
Normativa
IN EVIDENZA
26 NOVEMBRE 2014 – “MIBACT”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 agosto 2014, n. 171.
14 NOVEMBRE 2014 – “SBLOCCA ITALIA”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla Legge 11 novembre 2014, n. 164.
14 NOVEMBRE 2014 – “OPERE ORFANE”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche dal Decreto Legislativo 10 novembre 2014, n. 163.
14 NOVEMBRE 2014 – “LEGGE EUROPEA 2013-BIS”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dalla Legge 30 ottobre 2014, n. 161.
14 NOVEMBRE 2014 – “GIUSTIZIA CIVILE”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 12 settembre 2014, n. 132, convertito, con modificazioni, dalla Legge 10 novembre 2014, n. 162.
23 OTTOBRE 2014 – “ACCESSO AL TRATTAMENTO PENSIONISTICO”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dalla Legge 10 ottobre 2014, n. 147.
23 OTTOBRE 2014 – “MANIFESTAZIONI SPORTIVE E RISCONOSCIMENTO PROTEZIONE INTERNAZIONALE”
La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 22 agosto 2014, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17 ottobre 2014, n. 146.
25 SETTEMBRE 2014 – “INTEGRATA LA BANCA DATI CON GLI ATTI PUBBLICATI NEL 1938 E NEL 1939”
In aggiunta a quelli già presenti sono ora disponibili, aggiornati in “multivigenza”, gli atti normativi pubblicati nel 1938 e nel 1939.
23 SETTEMBRE 2014 – “LAVORI PREPARATORI”
A integrazione della visualizzazione del testo dei lavori preparatori relativi all’atto, così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è ora possibile accedere alla successione delle letture parlamentari con puntamento, se disponibile, alle schede dei lavori preparatori pubblicati sui siti del Senato della Repubblica e/o della Camera dei Deputati.
L’Osservatore Romano
sentenza Corte UE effetti su precari statali
Cgil, da sentenza Corte UE effetti su precari statali
”La sentenza con la quale la Corte di giustizia europea sanziona l’Italia, dichiarando la normativa nazionale in violazione della Direttiva europea sul tempo determinato, è importantissima e obbliga il governo ad assumere iniziative coerenti e conseguenti non solo per quanto i precari della scuola ma anche per quelli della Pubblica amministrazione”. Ad affermarlo è il responsabile Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile.
Le motivazioni addotte dalla Corte, infatti, spiega il Gentile, ”hanno un risvolto anche per tutti gli 80 mila tempi determinati delle Pubbliche Amministrazioni, che siano centrali, locali, della sanità, dell’Università e della ricerca. Si tratta in questo caso di contratti prorogati da anni, anche da quattordici e quindici anni, che svolgono funzioni fondamentali delle amministrazioni in presenza di blocco totale o parziale del turn over.
Una situazione, quest’ultima, che determina contratti a tempo determinato per un periodo indeterminato, senza soluzioni di continuità e senza risarcimento economico”.
Ma la sentenza, aggiunge Gentile, ”apre anche il problema delle altre forme di lavoro flessibile oggi esistenti nelle pubbliche amministrazioni. Infatti, anche alla luce del testo del Jobs Act approvato alla Camera, si pone il problema per i 40 mila Co.co.co per i quali il ”superamento” deve significare l’avvio delle procedure di stabilizzazione a tempo indeterminato. Contratti di collaborazione utilizzati, anche questi, per supplire a vuoti di organico senza ”prevedere” congrue e certe procedure concorsuali”. Ecco perché, conclude, ”ora il Governo deve agire per adempiere a quanto previsto dalla sentenza, individuando nel contempo le soluzioni coerenti e conseguenti per i precari delle pubbliche amministrazioni”.
Patronati
Tagli ai patronati – Inps Milano, scongiurare tale sciagurata disposizione …
Il Comitato provinciale Inps di Milano, ha votato un ordine del giorno in cui invita il Commissario straordinario e il Presidente del CIv ad intervenire presso il Governo per scongiurare tale sciagurata disposizione valutato che, si legge, la misura prevista nel ddl di stabilità sul taglio al fondo dei patronati avrà un forte impatto sui cittadini in termini di capacità di accesso alle prestazioni, nonché sull’Istituto per la diminuita capacità di far fronte alle richieste dei cittadini che inevitabilmente si riverseranno sugli sportelli del medesimo, per l’incidenza sul futuro dei lavoratori, sull’organizzazione del lavoro, sulla qualità e sulla tempistica dei servizi e delle prestazioni agli utenti e, tenuto conto che dal momento che lo Stato non potrà più garantire la gratuità dell’assistenza e della tutela che ha affidato da quasi 100 anni ai patronati emergerà per gli assicurati la necessità di rivolgersi ad intermediari a pagamento. Un eventualità questa che rischia di gravare anche economicamente sulla parte più debole della popolazione così già provata dalla crisi….
sole24ore
Newsletter del 27/11/2014 diritto.it
LE NOVITA’ AL 27/11/2014
COMMENTI ED OPINIONI
rassegna.it
Newsletter del 27/11/2014
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Pensione anticipata
Pensione anticipata con la legge 104
Ai docenti e al personale Ata del comparto scuola che nel corso del 2011 risultavano essere in congedo per assistere parenti disabili in situazione di gravità e avevano fruito dei permessi mensili (tre giorni), previsti rispettivamente dal DLgs 151/2001 e dalla L. 1024/92 è consentito di andare in pensione dal 1° settembre 2015 utilizzando i requisiti anagrafici e contributivi previgenti prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero (quota 97 costituita da 61 anni e tre mesi di età e 36 anni di contributi o 40 anni di contribuzione utile a pensione) anche se maturati successivamente al 31.12.2011.
E’ quanto ha stabilito l’ennesima modifica alla disciplina dei requisiti per le fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico contenuta nella legge n. 147 entrata in vigore il 6 novembre 2014.
I tempi e le modalità per presentare la domanda tesa ad accedere ai benefici della legge suddetta saranno indicati successivamente sia dal ministero del lavoro che da quello dell’istruzione.
ItaliaOggi
Patronati
Tagli ai patronati – Emendamento licenziato dalla Commissione Bilancio della Camera
Con un emendamento licenziato dalla Commissione Bilancio della Camera viene ridotto il taglio al Fondo patronati da 150 a 75 milioni e stabiliti nuovi parametri rispetto alla presenza sul territorio e alla qualità dei servizi offerti.
Sul dimezzamento dei tagli, già ventilato nei giorni scorsi, i patronati del Cepa (Acli, Inas, Inca e Ital) avevano espresso perplessità poiché il taglio “non è sufficiente a scongiurare il rischio di mettere in ginocchio la tutela gratuita assicurata dai patronati; tanto meno è coerente con l’impegno che il Presidente del Consiglio aveva assunto pubblicamente, confermato anche dal Ministro Poletti, che sarebbero state trovate le risorse per salvaguardare l’esistenza di un servizio di pubblica utilità indispensabile per tutti i cittadini”.
“75 milioni di euro – secondo i patronati del Cepa – continuano ad essere una cifra enorme, insopportabile per una rete che ogni anno assicura a milioni e milioni di persone la gratuità dei servizi di tutela e assistenza in ambiti che vanno dalla previdenza alle prestazioni socio-assistenziali”.
In un precedente comunicato, i quattro patronati avevano altresì auspicato che il già annunciato dimezzamento del taglio “.. possa essere solo un indizio positivo della disponibilità del Governo a rivedere l’orientamento espresso nella legge di stabilità, un primo passo verso la cancellazione dei tagli”.
Amianto
Amianto – Emendamento alla legge di stabilità, restituisce dignità e diritti ai lavoratori genovesi
La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha finalmente approvato l’emendamento alla Legge di Stabilità 2015 che annulla le revoche delle certificazioni di esposizione all’amianto operate dall’Inail ai danni dei lavoratori genovesi.
Si conclude positivamente e in modo definitivo una lunga vertenza; ai circa 700 lavoratori delle fabbriche genovesi (Ilva, Ansaldo, Fincantieri, Stoppani, ex Sanac, ex Italimpianti, ecc.) verranno restituiti i diritti negati per lungo tempo a seguito dell’indagine della Procura di Genova.
Le prime conclusioni delle indagini preliminari davanti ai Gup che hanno prosciolto i lavoratori dal reato di truffa ipotizzato a loro carico e il provvedimento del Parlamento che rende valide le certificazioni ingiustamente revocate riscrivono definitivamente la vera storia dell’amianto nella nostra città: una pagina tragica e dolorosa che ha colpito pesantemente i lavoratori genovesi e le loro famiglie come dimostrano i dati sulle numerosissime vittime colpite dal mesotelioma pleurico e dalle altre tipologie di malattie mortali correlate all’esposizione all’amianto.
L’impegno del sindacato sul problema amianto non si conclude certamente con il risultato ottenuto oggi, ritorneremo a chiedere con forza alla Procura di fare luce sulle responsabilità di quanti hanno fatto ammalare e morire tantissime persone omettendo l’applicazione dei necessari presidi sanitari e prevenzionistici e non informando correttamente i lavoratori sui rischi di esposizione all’amianto.
Chiediamo alla Regione Liguria di predisporre un “piano regionale dell’amianto” con cui si dovranno mettere a fuoco i temi delle bonifiche dei siti inquinati e dello smaltimento, della vigilanza sanitaria ai lavoratori ex esposti all’amianto, dello sviluppo della ricerca per la messa a punto della diagnosi precoce e terapie utili alla cura delle malattie asbesto correlate, del risarcimento alle famiglie delle vittime, una corretta informazione alla popolazione sul pericolo del rischio amianto. A Genova e in Liguria l’amianto continua ad uccidere e c’è ancora molto da fare per contenere questa vera e propria emergenza.
Il nostro pensiero è rivolto ai cittadini di Casale e alle famiglie colpite dalla vicenda Eternit: a loro va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.
Antonio Perziano
Cgil Genova
Precari
Scuola, l’Europa dà ragione ai precari
La Corte di Giustizia Europea ha deciso: i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato. Una sentenza destinata a fare da apripista e dare una speranza alle centinaia di migliaia di precari che da anni coprono posti vacanti facendo così funzionare le scuole, gli enti di ricerca, le università e tutte le pubbliche amministrazioni in generale.
In pratica nell’udienza di ieri a Lussemburgo, alla presenza dei legali Flc Cgil, la Corte ha dichiarato che lo Stato italiano non rispetta il diritto europeo. “Un pessimo esempio – afferma il sindacato – per un datore di lavoro che dovrebbe invece essere il garante della legalità agli occhi dell’intera collettività”. “Finalmente – prosegue la nota – le ragioni dei precari, stabilità del lavoro e equa retribuzione, sostenute dalla Flc Cgil anche in migliaia di ricorsi sono state riconosciute alla luce del sole. Quando accadono questi fatti siamo orgogliosi di sentirci europei”. Nelle prossime ore in una conferenza stampa organizzata dalla sigla di categoria il segretario generale Domenico Pantaleo e l’ufficio legale anticiperanno i contenuti della sentenza e suoi effetti.