sentenza Corte UE effetti su precari statali

Cgil, da sentenza Corte UE effetti su precari statali

”La sentenza con la quale la Corte di giustizia europea sanziona l’Italia, dichiarando la normativa nazionale in violazione della Direttiva europea sul tempo determinato, è importantissima e obbliga il governo ad assumere iniziative coerenti e conseguenti non solo per quanto i precari della scuola ma anche per quelli della Pubblica amministrazione”. Ad affermarlo è il responsabile Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile.

Le motivazioni addotte dalla Corte, infatti, spiega il Gentile, ”hanno un risvolto anche per tutti gli 80 mila tempi determinati delle Pubbliche Amministrazioni, che siano centrali, locali, della sanità, dell’Università e della ricerca. Si tratta in questo caso di contratti prorogati da anni, anche da quattordici e quindici anni, che svolgono funzioni fondamentali delle amministrazioni in presenza di blocco totale o parziale del turn over.

Una situazione, quest’ultima, che determina contratti a tempo determinato per un periodo indeterminato, senza soluzioni di continuità e senza risarcimento economico”.

Ma la sentenza, aggiunge Gentile, ”apre anche il problema delle altre forme di lavoro flessibile oggi esistenti nelle pubbliche amministrazioni. Infatti, anche alla luce del testo del Jobs Act approvato alla Camera, si pone il problema per i 40 mila Co.co.co per i quali il ”superamento” deve significare l’avvio delle procedure di stabilizzazione a tempo indeterminato. Contratti di collaborazione utilizzati, anche questi, per supplire a vuoti di organico senza ”prevedere” congrue e certe procedure concorsuali”. Ecco perché, conclude, ”ora il Governo deve agire per adempiere a quanto previsto dalla sentenza, individuando nel contempo le soluzioni coerenti e conseguenti per i precari delle pubbliche amministrazioni”.

sentenza Corte UE effetti su precari stataliultima modifica: 2014-11-27T17:26:28+01:00da vitegabry
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