Archivi giornalieri: 25 novembre 2014

Aran Comunicati

 

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

Ti stanno tagliando i diritti: Firma la petizione on-line!

Accesso all’assistenza sanitaria in tempi di crisi

Un nuovo rapporto di Eurofound sull’accesso all’assistenza sanitaria analizza quali gruppi della popolazione si sono visti ridurre l’accesso ai servizi di cura durante la crisi. Secondo Eurofound, persino nei paesi i cui servizi sanitari hanno a malapena subito dei tagli, l’impatto della crisi sui gruppi più vulnerabili è ben visibile. Eppure l’accesso a servizi sanitari di qualità permette sia di ridurre le disuguaglianze, sia di prevenire un aumento dei costi sanitari a lungo termine.

Alcune leggi europee dovrebbero essere abbandonate secondo la lobby dei datori di lavoro

Alcune leggi europee in fase di negoziazione devono essere ritirate e abbandonate, secondo quanto raccomandato alla Commissione dall’associazione europea dei datori di lavoro, BusinessEurope. Tra i progetti che la lobby degli imprenditori vuole vedere scomparire, il cosiddetto pacchetto per l’economia circolare per un uso più efficiente delle risorse, la parità di genere nei consigli di amministrazione, l’allungamento del congedo di maternità e la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Un parere della Corte di giustizia rischia di far saltare le regole sul lavoro interinale

Nel primo caso di contenzioso sulla direttiva 2008/104, sulla parità di trattamento dei lavoratori tramite agenzia interinale, l’avvocato generale della Corte di giustizia suggerisce che gli Stati membri dovrebbero abolire le restrizioni e i divieti al lavoro interinale, a meno che sia dimostrato che questi siano “giustificati da ragioni di interesse generale”. La CES si augura che la Corte non segua questa interpretazione, che sarebbe un precedente problematico e che aprirebbe la strada ad un ricorso ancora più importante al lavoro tramite agenzie interinali.

Gli immigrati aiutano la finanza pubblica inglese

Il 44% dei cittadini europei ritiene che gli immigrati ricevano di più in trasferimenti pubblici di quanto contribuiscano in tasse. Ma questi timori sono giustificati? No, secondo uno studio condotto nel Regno Unito da Tommaso Frattini e Christian Dustmann. Tra il 2001 e il 2011 gli immigrati provenienti dai dieci nuovi stati membri dell’UE hanno contribuito al sistema fiscale britannico il 12% in più di quanto siano costati. Durante lo stesso periodo i contributi fiscali dei nuovi immigrati dagli altri paesi dell’area economica europea sono ammontati a 15 miliardi di sterline, con un gettito del 64 per cento più alto rispetto al proprio costo.

Povertà e esclusione sociale 2 volte più alte tra i cittadini dei paesi terzi

In media, nell’UE, una persona su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale. Ma il tasso dirischio è quasi il doppio tra i cittadini non europei (49%), mentre i livelli per i cittadini nazionali e per quelli di un altro Stato membro dell’UE sono, rispettivamente 22,8% e 28,1% (tutti i dati si riferiscono al 2013). Questo significa che nell’Unione europea un immigrato su due è esposto ad almeno uno dei seguenti tre fattori: povertà monetaria (dopo i trasferimenti sociali), deprivazione materiale grave, famiglia a bassissima intensità di lavoro.

Spesa sociale, nei paesi OCSE vale il 22% del PIL

Negli ultimi anni Canada, Estonia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Irlanda e Regno Unito hanno avuto cali sostanziali della spesa sociale, pari a circa un punto percentuale del PIL. Ma nella maggior parte dei paesi la spesa sociale rimane su livelli storicamente elevati.Secondo l’OCSE, il rapporto spesa sociale/PIL resta superiore al 30% in Danimarca, Belgio, Finlandia e Francia. Italia, Austria, Svezia, Spagna e Germania dedicano anche loro più di un quarto del PIL alla spesa sociale pubblica. La media OCSE per il 2014 è stata del 22%.

Articoli precedenti:

La Corte europea dice stop al cosiddetto turismo del welfare. Un falso

Espulsioni di cittadini UE dal Belgio. INCA CGIL sporge denuncia alla Commissione europea

Tagli ai Patronati. 138 deputati scrivono al Presidente Renzi

Tagli ai Patronati. Una scelta scellerata che metterà in ginocchio la solidarietà

Per saperne di più: www.osservatorioinca.org

 

Carlo CALDARINI

Direttore dell’Osservatorio per le politiche sociali in Europa
INCA CGIL
Rue de la Loi, 26/20
B-1040 Bruxelles

Pensioni d’oro: emendamento su tetto massimo

Pensioni d’oro: emendamento su tetto massimo

In arrivo un emendamento alla Legge di Stabilità per risolvere la misteriosa sparizione della clausola di salvaguardia sulle pensioni d’oro dalla Riforma Fornero.

 – 25 novembre 2014
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Pensioni d'oro

Un nuovo emendamento alla Legge di Stabilità 2015 impone un tetto massimo alle pensioni d’oro, andando a modificare le disposizioni della Riforma delle Pensioni Fornero (Legge 214/2011). L’iniziativa è volta a risolvere il problema della misteriosa scomparsa della clausola che stabiliva un tetto massimo per l’assegno rispetto al valore dell’ultimo stipendio, o meglio impediva ai lavoratori in servizio fino ai 75 anni di percepire un assegno superiore all’80% dell’ultimo stipendio, anche con 40 anni di contributi. Una piccola dimenticanza che costerebbe allo Stato 2,6 miliardi di euro in 10 anni e vedrebbe coinvolti 160.000 pensionati d’oro.

=> Pensioni d’oro senza limiti, tagliate le altre dal 2015

 

 

Emendamento al Ddl Stabilità

Per questo il Governo ha deciso di presentare l’emendamento al Ddl Stabilitàsulle pensioni d’oro, già autorizzato dal ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. La proposta dovrebbe arrivare a breve in Commissione Bilancio alla Camera e prevede il ripristino all’interno della Riforma delle Pensioni Fornerodella clausola di salvaguardia che fissava un tetto alle pensioni più ricche disponendo che dal 1° gennaio 2012 i nuovi contributi dei dipendenti per i quali il calcolo della pensione fosse stato effettuato tutto col vecchio sistema retributivo, perché avevano già più di 18 anni di anzianità al momento della Riforma delle Pensioni Dini del 1995, dovessero essere calcolati con il sistema contributivo.

=> Riforma Pensioni: novità della Legge di Stabilità 2015

L’art. 24 della Legge 214/2011 stabiliva quindi che, a partire dal primo gennaio 2012, i lavoratori che pur avendo raggiunto i 40 anni di anzianità avessero deciso di rimanere in servizio fino ai 70 o ai 75 anni, avrebbero percepito una pensione non superiore all’80% del valore dell’ultimo stipendio.

 

Se vuoi aggiornamenti su PENSIONI D’ORO: EMENDAMENTO SU TETTO MASSIMOinserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE25/11/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 11 novembre 2014, n. 46437COOPERATIVE, EDILIZIA

Sicurezza sul lavoro – Infortunio sul lavoro – Norma in materia di sicurezza – Soggetti destinatari – Individuazione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 novembre 2014, n. 47751COOPERATIVE, EDILIZIA

Infortuni sul lavoro – Contratto di appalto – Responsabilità committenza – Sussistenza – Presupposti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 24948COOPERATIVE, EDILIZIA

Licenziamento disciplinare – Assenza di sospensione cautelare – Adibizione provvisoria ad altre mansioni – Provvedimento disciplinare – Sentenza di condanna

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 48663COOPERATIVE, EDILIZIA

Indebita percezione di contributi statali – Conguaglio con un ente pubblico – Credito fittizio – Punibilità del datore di lavoro – Ingiusto profitto

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE25/11/2014

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE BARI – Sentenza 03 ottobre 2014, n. 1953FISCALE

Tributi – Accertamento – Studi di settore – Attività di alberghi e motel con ristorante – Esecuzione di lavori edili – Presunzione di fatture soggettivamente inesistenti – Indeducibilità dei costi – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 14 novembre 2014, n. 24278FISCALE

Tributi – IRPEF – Accertamento – Metodo analitico e induttivo – Discrimine – Effetti

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 11 novembre 2014, n. 46437LAVORO

Sicurezza sul lavoro – Infortunio sul lavoro – Norma in materia di sicurezza – Soggetti destinatari – Individuazione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 novembre 2014, n. 24541FISCALE

Tributi – Riscossione – Imposte dirette – Cartella di pagamento – Riscossione coattiva – Pignoramento presso terzi – Firma del dipendente che lo ha redatto – Invalidità – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 19 novembre 2014, n. 47751LAVORO

Infortuni sul lavoro – Contratto di appalto – Responsabilità committenza – Sussistenza – Presupposti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 21 novembre 2014, n. 24865FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Azione revocatoria fallimentare – Pegno su libretto al portatore – Libretto acceso presso la Banca garantita – Pegno irregolare – Volontà delle parti – Rilevanza – Incameramento delle somme depositate – Compensazione – Ammissibilità – Eventus damni – Momento della valutazione – Riparto finale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 22 ottobre 2014, n. 22403FISCALE

Tributi – IRPEF – Redditi di impresa – Determinazione del reddito – Deducibilità delle spese per prestazioni di lavoro dipendente – Sussistenza della subordinazione – Necessità – Onere della prova a carico del contribuente – Rapporto di lavoro instaurato fra una società di capitali contribuente e un membro del suo consiglio di amministrazione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 24948LAVORO

Licenziamento disciplinare – Assenza di sospensione cautelare – Adibizione provvisoria ad altre mansioni – Provvedimento disciplinare – Sentenza di condanna

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 48663LAVORO

Indebita percezione di contributi statali – Conguaglio con un ente pubblico – Credito fittizio – Punibilità del datore di lavoro – Ingiusto profitto

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 48679FISCALE

Fallimento ed altre procedura concorsuali – Reati societari – Bancarotta fraudolenta – Trasformazione solo formale della società – Irrilevanza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 24 novembre 2014, n. 48739FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Bancarotta preferenziale – Prescrizione – Decorrenza dalla sentenza di fallimento – Sussiste

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO GIUSTIZIA – Decreto ministeriale 10 novembre 2014, n. 170LAVORO, FISCALE

Regolamento sulle modalità di elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi, a norma dell’articolo 28 della legge 31 dicembre 2012, n. 247

PRASSI

INPS

CIRCOLARE

INPS – Circolare 24 novembre 2014, n. 149LAVORO

Convenzione tra l’INPS e CONF.S.A.L.P.E. (Confederazione Sindacale Autonoma dei Lavoratori e Pensionati Europei). ai sensi dell’art. 2 della legge 27 dicembre 1973 n. 852, per la riscossione dei contributi associativi sull’indennità ordinaria e di trattamento speciale di disoccupazione di cui beneficiari i lavoratori agricoli. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.

INPS – Circolare 24 novembre 2014, n. 150LAVORO

Convenzione tra l’INPS e CONF.S.A.L.P.E. (Confederazione Sindacale Autonoma dei Lavoratori e Pensionati Europei)ai sensi dell’art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee – Istruzioni procedurali e contabili – Variazioni al piano dei conti

REGIONE TOSCANA

COMUNICATO

REGIONE TOSCANA – Comunicato 24 novembre 2014LAVORO, FISCALE

Approvazione dell’ordinanza n. 47 del 3 novembre 2014

REGIONE TOSCANA – Comunicato 24 novembre 2014LAVORO, FISCALE

Approvazione dell’ordinanza n. 48 del 5 novembre 2014

REGIONE TOSCANA – Comunicato 24 novembre 2014LAVORO, FISCALE

Approvazione dell’ordinanza n. 49 del 6 novembre 2014

Patronati

Tagli ai patronati – Novara, no allo sgretolamento dello stato sociale

I patronati del Cepa (Inas, Inca, Ital e Acli) sono scesi in piazza per manifestare contro i tagli al fondo previsti nella legge di stabilità.

“Di fronte allo spettro di questi tagli ci siamo subito mobilitati per mettere in campo tutte le forze di cui disponevamo – dice Gabriella Guttuso dell’Ital Uil – e in un tempo relativamente breve abbiamo raccolto oltre 250mila firme”.

“Noi non graviamo sul bilancio dello Stato – sottolinea Simonetta Zini delle Acli –  in quanto il nostro reddito deriva dalla contribuzione dei lavoratori. Da ognuno di loro viene prelevato lo 0,226% che viene destinato al fondo patronati”.

“Il governo vuole mettere le mani sul patronato e così si arriva – dice Lorella Tappa dell’Inas Cisl – ad avere sempre meno sovvenzioni per il welfare”.

“I numeri che riguardano gli operatori e il monte ore a disposizione degli utenti è davvero elevato – dice Luciano Roccio dell’Inca Cgil – e dà l’idea di quello che viene realizzato giorno dopo giorno. E per tutto il nostro lavoro il ministero paga solo 1/3 e, nonostante tutto, evidentemente ritiene che costiamo ancora troppo …”.

da Novaraoggi

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne: una giornata non basta

La lotta alla violenza maschile contro le donne non deve rappresentare il tema di una giornata all’anno: deve piuttosto concretizzarsi in un cambiamento vero di comportamenti, ragionamenti, linguaggio. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, secondo cui “è necessario un salto di qualità” nell’azione del governo e una maggiore attenzione dal mondo della politica.

Parlando a margine dell’assemblea delle donne della Filcams Cgil, Camusso ha sottolineato la necessità di risorse per sostenere i centri antiviolenza e per aiutare le donne vittime di violenza a ricostruirsi una vita autonoma. Ma il salto di qualità contempla anche “deleghe e la riunificazione e non divisione tra i vari ministeri delle competenze”.

Secondo il leader della Cgil, servirebbe “una nuova stagione vera di discussione”, perché non bisogna più considerare “innocenti comportamenti” quelli che sono “spesso propedeutici all’idea di inferiorità delle donne che possono essere trattate come oggetti di possesso invece che persone”.

Ma la Cgil pone l’attenzione anche su un aspetto specifico della violenza di genere: quella perpetrata nei luoghi di lavoro. “Questa violenza è spesso sottovalutata – commenta Loredana Taddei, responsabile delle politiche di genere della Cgil nazionale – ma aumenta in modo preoccupante con la crisi e con la precarietà, che rendono le donne più ricattabili. Specialmente in condizioni di illegalità e di degrado”.

Crisi, precarietà, illegalità spesso intrecciate al dramma della fuga dai paesi poveri o in guerra, stanno di fatto favorendo il ritorno a un lavoro servile e privo di diritti che favorisce il verificarsi di violenze e soprusi, afferma Taddei. “Come nel caso, venuto alla ribalta dopo le denunce della Flai Cgil e l’attenzione dei media, delle donne rumene impiegate nelle campagne del ragusano, dove vivono in totale isolamento, e dove alla violenza di un lavoro durissimo, sottopagato e in nero, si aggiungono, a fine giornata, violenze sessuali e ricatti”

Taddei, che denuncia la latitanza delle istituzioni nel contrasto al fenomeno, ricorda come queste violenze siano anche “il frutto di un collocamento fuori da ogni forma di legalità e trasparenza e di fronte ai quali Stato e Istituzioni appaiono assenti”.

“Vorremmo – conclude Taddei- che il 25 novembre non sia solo la giornata delle statistiche drammatiche e delle storie tragiche, ma chiediamo nettamente al Governo e al Presidente del Consiglio che il tema del contrasto alla violenza di genere dentro e fuori dai luoghi di lavoro diventi un impegno concreto. Non si usi la crisi come giustificazione per la diminuzione di attenzione e risorse dedicate alla lotta contro tutte le manifestazioni della violenza su donne”. 

Patronati

Tagli ai patronati – Inps Verbano Cusio Ossola, fruttuosa ed efficace collaborazione …

In un comunicato stampa emesso dal Comitato provinciale Inps di Verbano Cusio Ossola,si legge che:”… dopo aver ascoltato le preoccupazioni dei rappresentanti locali dei patronati aderenti al Cepa, in merito alla previsione di una riduzione dei finanziamenti …. il Comitato ha dato atto della fruttuosa ed efficace collaborazione tra l’Istituto e i patronati per l’erogazione dei servizi resi ai cittadini, essenziali alla tenuta del tessuto socio economico di questo territorio, e a tal fine ha votato uno specifico ordine del giorno in cui si invita il Presidente del Civ, il Commissario e il direttore generale dell’Inps ad intervenire sul Governo per scongiurare gli effetti negativi di tale disposizione, stralciandolo dal disegno di legge di stabilità per l’anno 2015″.

25/11/2014 10.28

Patronati

Tagli ai patronati – Serrata e manifestazione a La Spezia, raccolte 5.000 firme

Continua la mobilitazione di CGIL, CISL, UIL e ACLI a difesa dei patronati sotto attacco dal governo attraverso la legge di stabilità con 150 milioni di taglio, il 35% dell’importo annuale, e il dimezzamento dell’imposta dello 0,226 % sulla parte dei contributi previdenziali dovuti nella busta paga dei lavoratori.

Ieri mattina, 24 novembre, si è svolta la serrata di tutti gli uffici dei patronati del territorio spezzino: dipendenti, militanti sindacali e semplici cittadini si sono ritrovati in centinaia sotto la sede dell’INPS e poi sono partiti in corteo verso la Prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto Forlani.

Nel frattempo, nei giorni scorsi la raccolta di firme è arrivata a quota 5.000 e ovunque i cittadini hanno espresso grande interesse e adesione. Le raccolte delle firme proseguiranno nei prossimi giorni.

Patronati

Inca Usa – Cari lavoratori, vorrei chiedervi una cortesia …

Un patronato che non sta con le mani in mano, ma continua a promuoversi per promuovere i diritti dei cittadini in special modo di quelli residenti all’estero. E’ con questo spirito che il patronato Inca in Usa invia ai lavoratori, alle lavoratrici, alle pensionate, ai pensionati o a coloro che sono prossimi alla maggiore età, delle lettere in cui si chiede di dedicare tre minuti del loro tempo facendo pervenire all’indirizzo  “incausaorg@aol.com” il proprio recapito e mail aggiornato.

“(…) per potervi essere di aiuto in maniera sempre più rapida ed efficace, vorremmo chiedervi una cortesia – inizia la lettera -. Il patronato Inca Usa sta cercando di affiancare la tradizionale banca dati degli indirizzi postali con gli indirizzi di posta elettronica perché solo in questo modo riusciremo a raggiungervi più tempestivamente ogni qualvolta si renda necessario per fornirvi i nostri servizi e sopperire a tutti i vostri bisogni in materia previdenziale e assistenziali”. Segue un elenco delle sedi Inca in tutti gli Stati Uniti e gli indirizzi e mail dei Consolati.

Pensione anticipata

Pensione anticipata

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CHE COS’E’

È una prestazione economica a domanda, erogata ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed alle forme sostitutive, esonerative ed integrative, la cui pensione è liquidata con il sistema di calcolo retributivo, misto o contributivo.

A CHI SPETTA

1) Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata se in possesso delle seguenti anzianità contributive:

ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi* 41 anni e 5 mesi*
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi* 41 anni e 6 mesi*
dal 1° gennaio 2016 42 anni e 6 mesi** 41 anni e 6 mesi**

*Requisito adeguato alla speranza di vita
**Requisito da adeguare alla speranza di vita

Ai fini del raggiungimento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità disciplinata dalla previgente normativa.

Per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si applica, sulla quota di trattamento pensionistico relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011, una riduzione pari ad un punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso alla pensione rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua è elevata a due punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni.

La predetta riduzione si applica sulla quota di trattamento pensionistico calcolata secondo il sistema retributivo. Pertanto, per coloro che hanno un’anzianità contributiva pari a 18 anni al 31 dicembre 1995, la riduzione si applica sulla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011; mentre, per coloro che hanno un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, la cui pensione è liquidata nel sistema misto, la riduzione si applica sulla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 1995.

Tale riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici non si applica a coloro che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, a condizione che tale anzianità contributiva derivi esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, includendo tutta la contribuzione obbligatoria e da ricongiunzione, i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e di cassa integrazione guadagni ordinaria. La contribuzione derivante da riscatto, invece, può essere considerata utile solo se connessa dall’origine con una effettiva attività lavorativa.

2) Soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996 possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al ricorrere di una delle seguenti condizioni:

a) secondo i seguenti requisiti contributivi:

REQUISITI CONTRIBUTIVI
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi* 41 anni e 5 mesi*
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi* 41 anni e 6 mesi*
dal 1° gennaio 2016 42 anni e 6 mesi** 41 anni e 6 mesi**

*Requisito adeguato alla speranza di vita
**Requisito da adeguare alla speranza di vita

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo – con esclusione di quella derivante dalla prosecuzione volontaria – mentre quella accreditata per periodi di lavoro precedenti il raggiungimento del 18° anno di età è moltiplicata per 1,5. Nei confronti dei lavoratori con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996 non opera la riduzione del trattamento pensionistico in caso di accesso alla pensione ad un’età anagrafica inferiore a 62 anni.

b) Al compimento di 63 anni, a condizione che risultino versati e accreditati almeno 20 anni di contribuzione “effettiva” e che l’ammontare della prima rata di pensione risulti non inferiore ad un importo soglia mensile pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale. 
Ai fini del computo dei 20 anni di contribuzione “ effettiva” è utile solo la contribuzione effettivamente versata (obbligatoria, volontaria, da riscatto), con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo.

LA DOMANDA

La domanda di pensione anticipata si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it);
  • telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
  • enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.

QUANDO SPETTA

La pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Ai fini del conseguimento della prestazione pensionistica è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non é, invece, richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo.

 

a) Requisiti lavoratori privati dipendenti

b) Requisiti lavoratori autonomi