Mobbing

Cassazione: mobbing? Non si licenzia

 

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 22568 ha respinto il ricorso di un datore di lavoro che chiedeva l’interruzione del rapporto lavorativo con un proprio dipendente, sostenendo che le giornate in cui non si era presentato in ditta fossero sufficienti a giustificare la perdita del posto di lavoro. 

Gli ermellini hanno invece confermato sia la sentenza del Tribunale di Monza che della Corte d’Appello  che avevano imputato al datore di lavoro le assenze per malattia del lavoratore.

La vicenda, che parte dal 2002, prende l’avvio da una serie di contestazioni disciplinari con altrettante sanzioni che vengono inviate periodicamente al lavoratore. Addirittura nel 2003, quando il dipendente, ammalatosi viene sottoposto ad una raffica di ben 15 visite fiscali in due mesi… I magistrati, in seguito ad una perizia medica, appurano che le assenze per malattia sono una diretta conseguenza dell’ambiente lavorativo e della condotta aziendale posta in essere ai suoi danni ravvisando quindi una reato di mobbing.

Pertanto, nel suo provvedimento la Cassazione stabilisce il reintegro del lavoratore e condanna l’impresa a risarcirgli danni per l’ingiusto licenziamento che gli era stato inflitto.

Mobbingultima modifica: 2013-10-03T13:48:23+02:00da vitegabry
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