Archivi giornalieri: 6 settembre 2013

Contratti di solidarietà

Cgil: rifinanziare e prorogare contratti solidarietà…

“Rifinanziare e prorogare i contratti di solidarietà. E’ la richiesta che la Cgil fa al Ministero del Lavoro nel sostenere che “le imprese continuano ad essere in crisi e le incertezze sul finanziamento degli ammortizzatori in deroga rischiano di aggravare la situazione”.

In una nota il segretario confederale, Serena Sorrentino, sostiene che “mentre si discute di criteri per restringere le coperture degli ammortizzatori in deroga, rifinanziati ma in modo insufficiente, c’è una emergenza che abbiamo sottoposto già a luglio al Ministro del lavoro e che riguarda i contratti di solidarietà che vanno prorogati oltre la scadenza del 31 dicembre e rifinanziati per diffonderne l’utilizzo”.

Per la dirigente sindacale, infatti, “se l’intento comune è far crescere l’occupazione, contemporaneamente occorre contrastare licenziamenti e nuova disoccupazione. Come Cgil continuiamo a chiedere al Ministro e al Governo di prendere atto della inadeguatezza degli attuali strumenti ad affrontare la difficile situazione del mercato del lavoro”.

Per questo, -aggiunge Sorrentino- piuttosto che mettere toppe al sistema disegnato male dalla riforma Fornero, andrebbe fatto un provvedimento che renda universale il sistema degli ammortizzatori sociali, superando la deroga, tutelando i precari e gli espulsi dal mercato del lavoro, ricollegato ad un sistema di politiche attive che consentano il reinserimento, favorendo -conclude la dirigente sindacale- la diffusione dei contratti di solidarieta” come contrasto ai licenziamenti nelle fasi di crisi”.

Lavoratori salvaguardati

Lavoratori salvaguardati: il 25 settembre il termine ultimo per presentare le domande relative alla terza salvaguardia (10.130)

Il  25 settembre è l’ultimo giorno utile per presentare le domande relative alla terza salvaguardia (10.130 lavoratori).

L’importante novità contenuta nel messaggio INPS n. 12577 del 2 agosto 2013 è quella relativa ai prosecutori volontari e ai lavoratori con esodi individuali o collettivi.

Rispetto ai criteri di verifica per la tipologia dell’attività lavorativa svolta e per i limiti di reddito che consentono di accedere al beneficio, l’INPS ha infatti precisato quanto segue:

per i prosecutori volontari la salvaguardia prevista dal terzo decreto (10.130) è possibile anche se abbiano svolto qualsiasi attività lavorativa, a prescindere da qualsiasi reddito, dopo l’autorizzazione ai versamenti volontari ed entro il 4 dicembre 2011. L’Istituto ha precisato poi che la salvaguardia è possibile anche se dopo il 4 dicembre 2011 abbiano svolto qualsiasi attività lavorativa a condizione però che abbiano conseguito, successivamente a tale data, un reddito annuo lordo complessivo riferito a tali attività non superiore a 7500 euro. E’ da rilevare che l’Istituto ha dato un’interpretazione più ampia rispetto al testo del decreto stesso non prevedendo alcuna limitazione neanche per i rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato;

per i lavoratori con esodo individuale o collettivo l’INPS ha dato analoga interpretazione. Tali lavoratori infatti possono beneficiare della salvaguardia anche se abbiano svolto qualsiasi attività lavorativa, a prescindere da qualsiasi reddito, successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro ed entro il 30 giugno 2012. L’Istituto ha precisato poi che la salvaguardia è possibile anche se i lavoratori, successivamente al 30 giugno 2012, abbiano svolto qualsiasi attività lavorativa a condizione però che per tali periodi di attività abbiano percepito un reddito annuo lordo complessivo non superiore ai 7500 euro. Anche in questo caso non si fa alcun riferimento alle limitazioni imposte nel decreto sui rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Le sedi dell’Inca presenti su tutto il territorio nazionale sono comunque a disposizione per fornire ulteriori e più approfondite informazioni.

Immigrati

Immigrati: un fondo per la formazione linguistica

Sul sito del ministero del lavoro-Direzione generale per l’immigrazione è stato pubblicato un bando (n.2/2013) che consente agli enti locali di richiedere il finanziamento per la realizzazione di progetti di formazione linguistica o professionale in favore dei cittadini stranieri residenti nei paesi di origine.

Le risorse sono state messe a disposizione dal Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi per li anni che vanno dal 2007 al 2013 compreso.

L’iniziativa che ha l’obiettivo di promuovere la realizzazione di interventi di integrazione sociale prevede due percorsi, il primo riservato ai cittadini stranieri che acquisiranno il titolo di prelazione, grazie al quale sono preferiti nell’assunzione al lavoro, il secondo è invece riservato ai cittadini stranieri che abbiano maturato nel corso del 2013, i requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno stagionale pluriennale in materia di immigrazione oppure che siano in condizione di fruire della procedura di silenzio-assenso. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 12 settembre p.v..

Immigrazione

Inca-Filctem-Cgil per “Una casa di tutti i colori”

Il 12 settembre a Porto Recanati, la presentazione del progetto per i diritti e le tutele dei lavoratori immigrati

“Una casa di tutti i colori” è il titolo indovinato del Progetto per i diritti e le tutele dei lavoratori immigrati che Patronato Inca e  Filctem-Cgil nazionali, oltre a Cgil e Filctem Marche, presenteranno a Porto Recanati, in provincia di Macerata, il prossimo 12 settembre, presso il ristorante “Oltremare”.

E proprio la cittadina marchigiana, dove il 22% della popolazione è straniera (la terza concentrazione in Italia), sarà il baricentro del progetto anche sotto il profilo logistico perché lì si trova l’hotel “House”, un palazzone di 16 piani con quasi 1900 abitanti, tutti stranieri ed appartenenti a 56 etnie. E di etnie la regione Marche se ne intende se ospita 11.644 lavoratori immigrati (il 10,6% dei comparti regionali del “perimetro” Filctem) solo nei settori delle calzature, dell’abbigliamento e della gomma-plastica regolati da contratti che insistono nel “perimetro” Filctem-Cgil.

Il progetto – la cui implementazione per tutta la durata dei due anni sarà seguito da un funzionario del patronato – prevede l’erogazione di una serie di servizi e prestazioni che spaziano dal controllo dei versamenti previdenziali, alla tutela delle malattie causate dall’ambiente di lavoro; dagli assegni familiari, ai permessi di soggiorno e ricongiungimenti; dai riconoscimenti per la cittadinanza italiana, all’assistenza per visti e attività consolari, fino ad arrivare a materie più squisitamente sindacali (diritti in caso di assunzione, orari, salario, ferie, provvedimenti disciplinari, controllo buste paga, ecc.).

“Con questo progetto sperimentale – dicono Morena Piccinini ed Emilio Miceli, rispettivamente presidente Inca-Cgil e segretario generale Filctem-Cgil – non solo difendiamo l’occupazione di migliaia di lavoratori immigrati, ma è per noi motivo di vanto contribuire alla loro integrazione sociale e culturale, all’interno di un quadro di diritti, rendendoli sempre più cittadini a pieno titolo. E ha fatto bene il Cnel che ha recentemente riconosciuto la provincia di Macerata “al top” per potenzialità di integrazione verso i lavoratori immigrati: del resto – concludono i due dirigenti sindacali – l’Italia sono anche loro!”.

Famiglie numerose

Famiglie numerose: adesso l’assegno del Comune spetta anche agli stranieri

D’ora in poi anche i cittadini stranieri residenti in Italia con carta di soggiorno hanno diritto all’assegno comunale per i nuclei familiari numerosi: lo ha stabilito l’articolo 13 della legge Europea 2013 (pubblicata in Gazzetta ufficiale il 20 agosto ed entrata in vigore il 4 settembre), che ha sanato una discriminazione tutta italiana ai danni dei cosiddetti “lungosoggiornanti”.

Numerosi erano stati, negli ultimi anni, i ricorsi presentati e vinti da cittadini stranieri presso i tribunali italiani, che avevano per lo più costretto l’Inps (che materialmente emette l’assegno) a versare l’importo per conto del Comune di residenza del ricorrente. A Bruxelles, era stata già avviata una procedura di infrazione della direttiva europea 2003/109/CE, che garantisce agli stranieri con carta di soggiorno parità di trattamento per quanto riguarda le prestazioni sociali.

L’assegno è previsto per le famiglie con almeno tre figli minori e un reddito basso, il cui limite varia a seconda della composizione della famiglia stessa. Nell’ultimo anno, per esempio, una famiglia con tre figli minori aveva diritto all’assegno se presentava un Isee inferiore a 24.377,39 euro. Il sito web dell’Inps è già stato aggiornato: oggi compaiono infatti tra i possibili beneficiari dell’assegno comunale per il nucleo familiare anche “i cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo”.

La stessa legge europea prevede, all’articolo 7, che i cittadini stranieri residenti in Italia partecipare a concorsi pubblici ed essere quindi assunti nelle Pubbliche amministrazioni: una possibilità finora riservata ai titolari di cittadinanza italiana. Due restano però le limitazioni previste per gli stranieri: che siano in possesso di carta di soggiorno e che il lavoro in questione non implichi esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attenga alla tutela dell’interesse nazionale.

redattore sociale