Archivi giornalieri: 10 settembre 2013

UE – Giovani –

Commissario Ue, sui giovani in Italia

Sul tema dei giovani e del lavoro l’Italia ”deve fare parecchia strada, ma non comincia da zero.
Se c’è uno scambio di informazione fra le regioni, saprete dove partire. Ci sono già esperienze positive su cui contare”. Lo dice alla Stampa Laszlo Andor, commissario europeo per il Welfare.

”L’Italia ha esperienza nella gestione del Fondo sociale – spiega -. Adesso ci sono finanziamenti aggiuntivi per il Sud e parte del Nord. Avete programmi buoni che possono essere ripetuti, come ‘Giovani Sì (della Regione Toscana, ndr). Alcune
regioni fanno fatica, altre lavorano bene. Col nostro aiuto e i nuovi mezzi fondi si possono ottenere risultati”. Andor auspica che ”non ci sia una crisi politica. In caso contrario, mi auguro che le misure per il lavoro raccolgano il consenso di tutte le forze. Un comportamento diverso sarebbe estremamente
stupido”.

Istruzione

Approvato il DL “L’istruzione riparte”

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi, ha altresì approvato, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta e del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, un decreto legge dal titolo “L’Istruzione riparte” che punta a garantire un miglior avvio del nuovo anno scolastico e accademico. 

Sono previsti interventi sul personale scolastico (dai dirigenti, ai docenti di sostegno), sui libri di testo (nell’ottica di un maggiore risparmio, ma anche dell’innovazione), misure a favore del welfare studentesco (borse per trasporti e mensa, accesso al wireless a scuola). Centrali anche la lotta alla dispersione scolastica, la formazione dei docenti, il potenziamento e l’innovazione dell’offerta formativa e il rilancio dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Per gli studenti e le famiglie il decreto prevede una serie di interventi che vanno dal welfare dello studente ai libri di testo, dalla lotta alla dispersione al potenziamento dell’offerta formativa e alla tutela della salute a scuola.

il testo completo su www.governo.it

Pensioni

Pensioni: armonizzazione requisiti minimi per alcune categorie escluse dalla riforma pensionistica del 2011

Sul comunicato diramato  dal Consiglio dei Ministri si legge  che “Sulla base del processo avviato dal Governo precedente, e di quanto previsto dalla legge di conversione del Decreto “Salva Italia” del dicembre 2011, il Consiglio dei Ministri ha approvato il regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico per alcune tipologie di lavoratori per le quali la riforma del 2011 non aveva trovato immediata applicazione. Si tratta di categorie – tra cui il personale viaggiante dei servizi di trasporto, alcuni lavoratori marittimi, gli sportivi professionisti, i lavoratori dello spettacolo – per le quali la particolarità dell’attività svolta richiede una declinazione specifica dei requisiti pensionistici generali e, in particolare, di quelli anagrafici e contributivi”.

“Il testo del regolamento, – continua il comunicato – approvato dal Consiglio dei Ministri in via preliminare nell’ottobre del 2012, è stato sottoposto all’esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari. Queste ultime, esprimendo il proprio parere favorevole, nel giugno scorso, lo hanno condizionato allo stralcio dei 4 articoli inizialmente dedicati ai comparti della Difesa e della Sicurezza”.

“Il testo approvato  dal Consiglio dei Ministri – si legge – prevede per i lavoratori dei settori interessati un limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi – nella maggior parte dei casi di 1 o 2 anni – al fine di realizzare un sistema più coerente, armonico ed equo, proprio tenendo conto della specificità delle prestazioni lavorative svolte in questi settori. Infatti, anche dopo l’applicazione del decreto, queste categorie di lavoratori beneficeranno di requisiti di età e di contribuzione per il pensionamento significativamente inferiori a quelle tipiche della generalità dei lavoratori. Attraverso un regime di transitorietà ad esempio, per gli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo-gruppo ballo, il requisito di età per la pensione di vecchiaia passa dai 45 anni attuali (uomini e donne) a 46; per i lavoratori marittimi addetti al servizio di macchina, ai fini del pensionamento di vecchiaia, si passa dagli attuali 20 anni di effettiva navigazione e 55 di età a 20 anni di effettiva navigazione e 56 anni di età, che verranno gradualmente incrementati fino a 58 anni a decorrere dal 2018”.

“L’approvazione del decreto – continua il comunicato – porterà risparmi di spesa significativi, circa 526 milioni di euro in dieci anni, che verranno destinati a interventi sempre in materia previdenziale”.

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Vittime sul lavoro

Ancora vittime del lavoro in agosto: 33 i decessi registrati da nord a sud

Sono 317 le vittime del lavoro registrate dall’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering di Mestre nei primi otto mesi dell’anno (più di una al giorno anche nel mese di agosto). Un tragico bilancio in cui emergono anche i dati relativi ai mesi estivi (giugno-luglio-agosto) e durante i quali sono deceduti 131 lavoratori da Nord a Sud del Paese.

L’unico dato positivo, nell’ultima indagine dell’Osservatorio mestrino, giunge dal decremento della mortalità rispetto all’anno 2012 (-12,2 per cento); tra gennaio ed agosto dello scorso anno, in effetti, il numero di vittime rilevato era pari a 361.

In agricoltura i risultati peggiori e dove trova la morte quasi la metà di tutte le vittime del Paese (47,9 per cento). Seguono le costruzioni (16,7 per cento), e il 6,9 per cento nel commercio e nelle attività artigianali.

La Lombardia come sempre al vertice dell’emergenza con il maggior numero di morti (40), seguita dall’Emilia Romagna (35), dalla Sicilia e dalla Campania (24), dal Veneto (che con 22 vittime sale tristemente dal sesto posto del mese scorso al quarto), dalla Puglia (21), dal Piemonte (20), e dalla Liguria (19).

Intanto, l’indice di rischio di mortalità più alto rispetto alla popolazione lavorativa viene ancora rilevato in Abruzzo (31,5 contro una media nazionale di 13,8), seconda la Liguria (30,1), l’Umbria (27,6), la Calabria (26,5) e il Molise (18,7).

Causa principale di morte è quella dovuta al ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (29,7 per cento dei casi); seguita dalla caduta dall’alto (21,5 per cento) e allo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti (18 per cento dei casi).

Sul fronte delle classifiche provinciali è sempre il capoluogo ligure a fornire il quadro più sconfortante con 14 vittime; seguita da Salerno (10), da Chieti, Milano, Cosenza, Perugia, Bologna (9); da Foggia, Brescia e Roma (8).

Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 34 in otto mesi pari al 10,7 per cento del totale delle vittime; mentre la fascia d’età più coinvolta nell’emergenza nei primi otto mesi 2013 continua ad essere quella degli ultrasessantacinquenni (88). Sempre gli ‘over 65’ quelli a maggior rischio di mortalità considerando la popolazione lavorativa.

Cassa integrazione

Cresce la cassa integrazione

Cresce anche ad agosto la cassa integrazione. Le ore autorizzate sono aumentate del 12,4%, 75,3 milioni tra interventi ordinari, straordinari e in deroga. Mentre, neiprimi 7 mesi del 2013 le domande di Aspi e mobilità sono aumentale del 20%. I dati dell’Inps continuano a evidenziare la sofferenza del mercato del lavoro.

L’andamento della cassa integrazione ordinaria si presenta peraltro in controtendenza rispetto all’aumento complessivo registrato nel mese. Le ore di Cigo autorizzate ad agosto 2013, infatti, sono state 8,4 milioni, il 23,3% in meno rispetto all”agosto 2012, quando furono autorizzate 10,9 milioni di ore. In particolare, la variazione tendenziale è stata pari a -33,3% nel settore Industria e -12,9% nel settore Edilizia. Di diverso segno l”andamento della cassa integrazione straordinaria: si registra un aumento del 10,4% delle autorizzazioni rispetto al mese di agosto 2012. Infatti, le ore autorizzate sono state 28,9 milioni nel 2013 contro i 26,2 nel 2012.

Infine, gli interventi in deroga sono stati pari a 38,1 milioni di ore ad agosto 2013, facendo segnare un aumento del 27,2% se raffrontati con quelli del mese di agosto 2012, nel quale furono autorizzate 29,9 milioni di ore.

Complessivamente per la cassa integrazione sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013, con una diminuzione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Nel mese di luglio 2013 sono state presentate 192.311 domande di ASpI, 33.200 domande di mini ASpI e 373 domande di disoccupazione tra ordinaria e speciale edile. Nello stesso mese sono state inoltrate 13.477 domande di mobilità, mentre quelle di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi sono state 624.

Complessivamente nei primi sette mesi del 2013 sono state presentate 1.084.694 domande, con un aumento del 19,8% rispetto alle 905.111 domande presentate nel corrispondente periodo del 2012.

Ancora prima della diffusione dei dati Inps, la Cgil interviene per tenere aperto un altro fronte che ritiene sensibile. “Rifinanziare e prorogare i contratti di solidarietà”, è la richiesta che avanza al Ministero del Lavoro il sindacato di Corso d”Italia, nel sostenere che “le imprese continuano ad essere in crisi e le incertezze sul finanziamento degli ammortizzatori in deroga rischiano di aggravare la situazione”.

Il segretario confederale Serena Sorrentino evidenzia che “mentre si discute di criteri per restringere le coperture degli ammortizzatori in deroga, rifinanziati ma in modo insufficiente, c’è una emergenza che è stata sottoposta già a luglio al Ministro del lavoro e che riguarda i contratti di solidarietà che vanno prorogati oltre la scadenza del 31 dicembre e rifinanziati per diffonderne l”utilizzo”. Per la dirigente sindacale, infatti, “se l’intento comune è far crescere l”occupazione, contemporaneamente occorre contrastare licenziamenti e nuova disoccupazione”.

Immigrazione

Immigrazione: Silp-Cgil, gestione flussi non a Polizia

Il baricentro della gestione dei flussi migratori va spostato dalle forze di polizia ad altri soggetti. E’ quanto afferma il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone che il fenomeno va gestito “con modalità diverse da quelle attuali”.

“Le mutate dinamiche migratorie – ribadisce Tissone – vanno affrontate con un diverso approccio che coinvolga le forze dell’ordine per i soli aspetti connessi ai complessi e delicati compiti istituzionali, come già avviene in molti paesi europei, spostando il baricentro della gestione dei flussi migratori dalle forze di polizia ad altri soggetti istituzionali”. E questo, prosegue il Silp-Cgil, anche “alla luce dei continui tagli alla sicurezza che comportano un sempre minor numero di
personale da mettere in campo per le molteplici attività che competono agli operatori che, lo ricordiamo, oltre ai disagi quotidiani, sono danneggiati da un ingiusto blocco dei contratti e degli automatismi stipendiali”.