Archivi giornalieri: 11 settembre 2013

Lavoro accessorio


Con lavoro accessorio si devono intendere le attività lavorative di natura meramente occasionale ed accessoria, ovvero che avvengono in modo saltuario: una tipologia nata per regolamentare quei rapporti di lavoro che si collocavano al di fuori della legalità, nell’ottica di una maggiore tutela del lavoratore.  Si tratta infatti di prestazioni non riconducibili alle tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o del lavoro autonomo, ma aventi la finalità di assicurare le tutele minime previdenziali e assicurative. Il lavoro accessorio investe diversi campi, agricolo, commerciale, turistico, dei servizi, etc., con alcune limitazioni.

Per le attività agricole di carattere stagionale, ad esempio, il lavoro accessorio è ammesso solo per pensionati e per i giovani sotto i 25 anni, iscritti ad un ciclo scolastico o universitario e vi possono far ricorso solo le aziende con 7 mila euro di fatturato.

Nel corso del 2013, i percettori di cassa integrazione salariale o di misure di sostegno del reddito, in qualsiasi settore produttivo, compresi gli Enti locali, potranno lavorare con contratto di lavoro accessorio per un compenso massimo di 3.000 € nell’anno solare. L’INPS è incaricato di detrarre la contribuzione figurativa dalle misure di sostegno conguagliando con gli accrediti contributivi derivanti dal lavoro accessorio.

La Riforma del mercato del lavoro (Legge 92/2012) ha ridefinito i limiti di applicazione di tale istituto, eliminando l’elenco di attività definite nella Legge Biagi e stabilendo che si ha lavoro accessorio quando un soggetto, nel corso di un anno solare non percepisca più di € 5.000,00 dalla totalità dei committenti.  Se i committenti sono imprenditori commerciali o professionisti, per ciascuno di questi opera il limite di € 2.000,00 nell’anno solare, fermo restando il limite massimo di € 5.000,00.

Anche la pubblica amministrazione può ricorrere a prestazioni di lavoro accessorio, nei limiti delle politiche di contenimento dei costi del personale e del patto di stabilità.

Per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sul suo stato di disoccupato o inoccupato.

E’ previsto che i compensi percepiti con il lavoro accessorio concorrono nella determinazione del reddito utile per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

Il pagamento della prestazione occasionale di tipo accessorio avvieneattraverso i cosiddetti voucher (o buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura previdenziale presso l’INPS e quella assicurativa presso l’INAIL. 
Si sottolinea che per i buoni già richiesti al momento dell’entrata in vigore della Legge 92/2012 (18 luglio 2012) e fino al 31 maggio 2013 continuerà a trovare applicazione la precedente disciplina.

Con la circolare n. 4 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18 gennaio 2013, sono state fornite alcune indicazioni operative per il personale ispettivo sul lavoro accessorio.

L’attività lavorativa meramente occasionale è delineata con riferimento al compenso annuale massimo complessivo di 5.000 euro nell’anno solare in capo al lavoratore e non più al committente, che anzi potranno essere molteplici.

Nei confronti del singolo committente imprenditore commerciale o professionista (intendendosi per imprenditore commerciale qualsiasi persona fisica o giuridica che opera in un determinato mercato) si applica anche il limite massimo di 2.000 euro.

Nel settore agricolo, fermo restando il limite dei 5.000, le nuove norme si applicano:

  1. alle attività agricole svolte da studenti sotto i 25 anni regolarmente iscritti ad un ciclo scolastico o universitario ed ai pensionati
  2. alle attività agricole svolte a favore di piccoli produttori agricoli (l’indice è il volume di affari non superiore ai  7.000 euro), purché non svolte da soggetti iscritti nell’elenco dei lavoratori agricoli.
  3. In questo settore non trova applicazione l’ulteriore limite dei 2.000 euro previsto per i committenti imprenditori commerciali e professionisti

In generale, non è possibile ricorrere al lavoro accessorio tramite intermediari o contratti di appalto e di somministrazione, ad eccezione del servizio di steward della società calcistiche, come disciplinato dal DM 8 agosto 2007, modificato dal DM 24 febbraio 2010.

Salvaguardati (6500)

L’INPS ha pubblicato il Messaggio n. 14254 con il quale ha fornito prime disposizioni relative agli ulteriori 6.500 salvaguardati previsti dall’articolo 11 del DL n. 102/2013. Trattandosi di un decreto-legge non è escluso che in fase di conversione in legge possa subire delle modifiche. Per facilitare la lettura del Messaggio allego il testo con i link alle disposizioni richiamate.

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Con l’articolo 51-bis del DL n. 69/2013 è stato stabilito che anche gli ex lavoratori dipendente disoccupati (e senza sostituto d’importa) possono dichiarare i redditi 2012 con il Mod 730 allo scopo di poter avere in breve tempo la restituzione dell’eventuale eccedenza dell’IRPEF già trattenuta.
Il comma 4 del citato articolo 51-bis dispone che per l’anno 2013, le dichiarazioni possono essere presentate dal 2 al 30 settembre 2013,
 esclusivamente se dalle stesse risulta un esito contabile finale a credito e che con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i termini e le modalità applicative delle disposizioni recate dal presente comma.
L’Agenzia delle entrate ha pubblicato il
 provvedimento previsto dal comma 4 del ripetuto articolo 51-bis e la Circolare n. 78disponendo, tra l’altro, che, nel caso in cui il contribuente abbia già presentato la propria dichiarazione dei redditi, prima di presentare il 730-Situazioni particolari, è opportuno annullare la precedente dichiarazione, laddove possibile. Al riguardo, si precisa che tale operazione può essere effettuata soltanto dal soggetto che ha trasmesso la dichiarazione, sia esso il professionista, il CAF o il contribuente stesso, con le modalità descritte nella specifica sezione dei Servizi telematici del sito internet dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it).

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La CGIL ha scritto al Ministro del lavoro per sollecitare l’emanazione del Decreto per il prolungamento del sostegno al reddito previsto dall’articolo 12, comma 5-bis, del DL n. 78/2010.

Femminicidio

Femminicidio: Italia dice no alla violenza contro le donne

L’Italia ha già iniziato la sua battaglia per sconfiggere la violenza contro le donne, ma molto resta da fare: questo il messaggio lanciato oggi dal viceministro Cecilia Guerra, a Strasburgo per depositare al Consiglio d’Europa la ratifica italiana della Convenzione di Istanbul.

Il viceministro sottolinea che la ratifica della convenzione e l’approvazione da parte del Parlamento del decreto legge sul femminicidio sono solo un primo passo che deve essere affiancato da una serie di azioni di politica ben mirate e per
cui occorre anche trovare i fondi necessari.

“Una casa di tutti i colori”

Inca-Filctem-Cgil per “Una casa di tutti i colori”

Il 12 settembre a Porto Recanati, la presentazione del progetto per i diritti e le tutele dei lavoratori immigrati

“Una casa di tutti i colori” è il titolo indovinato del Progetto per i diritti e le tutele dei lavoratori immigrati che Patronato Inca e  Filctem-Cgil nazionali, oltre a Cgil e Filctem Marche, presenteranno a Porto Recanati, in provincia di Macerata, il prossimo 12 settembre, presso il ristorante “Oltremare”.

E proprio la cittadina marchigiana, dove il 22% della popolazione è straniera (la terza concentrazione in Italia), sarà il baricentro del progetto anche sotto il profilo logistico perché lì si trova l’hotel “House”, un palazzone di 16 piani con quasi 1900 abitanti, tutti stranieri ed appartenenti a 56 etnie. E di etnie la regione Marche se ne intende se ospita 11.644 lavoratori immigrati (il 10,6% dei comparti regionali del “perimetro” Filctem) solo nei settori delle calzature, dell’abbigliamento e della gomma-plastica regolati da contratti che insistono nel “perimetro” Filctem-Cgil.

Il progetto – la cui implementazion

 

Indennità non salvaguardati

Cgil a Giovannini, vari indennità non salvaguardati

La Cgil ha inviato una lettera al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, “per sollecitare il varo del decreto di prolungamento dell’indennità di sostegno al reddito per i lavoratori che, a suo tempo, non rientrarono tra i 10 mila salvaguardati rispetto all’introduzione delle finestre mobili, previste dalla legge 122 del 2010, ai fini della decorrenza della pensione”.

“Siamo ormai arrivati al mese di settembre e non vi è ancora nessuna traccia del decreto” interministeriale, scrive il sindacato nella lettera firmata dai segretari confederali della Cgil, Vera Lamonica e Serena Sorrentino.

La legge 122/2010 al comma 5 bis dell’articolo 12, viene infatti ricordato, “prevede per tali lavoratori l’emanazione annuale di un decreto interministeriale: tale decreto avrebbe dovuto evitare che si trovassero per lunghi periodi senza lavoro, senza pensione e senza ammortizzatori sociali. Cosa che invece è accaduta anche quest’anno”.

Per il sindacato di corso d’Italia “la situazione è estremamente grave sia per l’incertezza del diritto alla prestazione, sia per il perdurante disagio sociale legato alla mancanza di redditi. La Cgil ritiene inaccettabile il ritardo fin qui accumulato per l’emanazione del provvedimento e chiede – concludono Lamonica e Sorrentino – che il decreto venga emesso subito onde evitare il perpetuarsi di situazioni drammatiche che
purtroppo in parte si sono già manifestate”.

Cassa previdenza ragionieri

Pronta la riforma della Cassa previdenza ragionieri

“Il comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, ha approvato con una larghissima maggioranza le variazioni ai testi dello statuto e del regolamento della previdenza che riformano il sistema pensionistico dell’Istituto di previdenza. Le modifiche sono il frutto di un lungo confronto con i ministeri vigilanti”. E’ quanto si legge in una nota della Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri.

Per i 30.050 iscritti – si legge sul Sole24Ore – aumenta, con gradualità,  l’età pensionabile a 68 anni di età con 40 anni di contributi, cresce il contributo soggettivo (dall’8 al 10%) e viene abrogata la pensione di anzianità. Viene anche introdotto un contributo di solidarietà per il triennio 2014-2016. Mentre sul fronte dell’integrativo il contributo minimo, oggi di 1.776 euro viene allineato a quello dei dottori commercialisti e abbassato a 758 euro.

Pil

Pil: II trimestre, l’Italia dietro Paesi Eurozona, Usa e Giappone

Con un calo del Pil, congiunturale dello 0,3% e tendenziale del 2,1%, l’Italia nel secondo trimestre segna una performance peggiore rispetto ai Paesi dell’area Euro, Usa e Giappone.

”Nel secondo trimestre – riferisce infatti l’Istat – il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7% in Germania e nel Regno Unito, dello 0,6% negli Stati Uniti e in Giappone e dello 0,5% in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell’1,6% negli Stati Uniti, dell’1,5% nel Regno Unito, dello 0,9% in Giappone, dello 0,5% in Germania e dello 0,3% in Francia. Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro – riporta ancora la nota dell’Istat – è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,5% nel confronto con lo stesso trimestre del 2012”.