Archivi giornalieri: 9 settembre 2013

Immigrati

Immigrati: Avvocature Mediterraneo chiedono regole omogenee tra Paesi

Un quadro di regole il più possibile organico e omogeneo tra i diversi Paesi per cercare se non di risolvere, almeno di gestire non solo la immigrazione clandestina ma anche, e soprattutto, il fenomeno umanitario dei rifugiati: lo chiedono le Avvocature del Mediterraneo in una Dichiarazione comune che chiude due intensi giorni di lavoro in occasione della Conferenza internazionale delle Avvocature del Mediterraneo, che si è aperta ieri a Taormina per iniziativa di Consiglio Nazionale Forense italiano, Conseil National des barreaux francese e Consejo General de la Abogacì a Española.

I rappresentanti delle delegazioni presenti (Turchia, Andorra, Serbia, Albania, Romania, Marocco, Grecia, Montenegro, Palestina, Algeria, Spagna, Francia, Italia; anche Messico e Brasile) hanno raffigurato, informa una nota, ”la situazione dei propri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo illustrando, tutte, delicati profili di criticità molti dei quali derivanti da approcci che non tengono conto delle diverse ragioni della immigrazione (ragioni identitarie, politiche, economiche etc.).Senza contare la difficile affermazione di una tutela efficace e concreta dei diritti delle persone coinvolte nei flussi migratori. Le quali spesso manifestano diffidenza nei confronti degli Stati di accoglienza che non garantiscono procedure chiare e rispettose dei diritti”.

Per questo la Dichiarazione comune afferma la necessità di rafforzare il principio del diritto d’asilo, del diritto al ricongiungimento familiare e del diritto a un giusto processo. ”E afferma -continua la nota- l’impegno degli Avvocati a vigilare sul rispetto dei diritti e delle libertà  fondamentali delle persone che si trovano nei centri di accoglienza per stranieri garantendo dignitose condizioni e a assicurando loro assistenza giuridica”.

Tagli alla sanità

Sanità: in 3 anni -20mila posti letto, in vista altri tagli

Sempre meno posti letto negli ospedali italiani.  Nell’arco di tre anni, dal 2009 al 2012, si è infatti registrata una ulteriore riduzione di 20.685 posti letto ospedalieri pubblici e privati del nostro Sistema sanitario nazionale. Ed il ridimensionamento è destinato a proseguire, per raggiungere gli standard numerici fissati dalla legge di Spending Review. Sono i numeri elaborati da Quotidiano Sanità e riferiti agli ultimi dati del Ministero della Salute aggiornati al 2012.

Secondo l’elaborazione, il trend di riduzione dei posti letto ospedalieri non si è dunque fermato: tra il 2009 e il 2012 ne sono stati cancellati altri 20.685, considerando sia i posti per pazienti acuti che quelli per non acuti. Si è passati infatti dai 251.023 del 2009 ai 230.338 del 2012, con una riduzione dell’8,3%. Un taglio che si somma a quello già effettuato tra il
2000 e il 2009, pari ad un totale di 45.000 posti letto.

Ma non basta: la media nazionale per posti letto ospedalieri, rileva Quotidiano Sanità, è infatti al 3,9 per 1000 abitanti, vicina cioè al 3,7 previsto dalla spending review del governo Monti. Tuttavia, per raggiungere lo standard fissato servirà un’ulteriore riduzione di 7mila posti. Per rispettare i parametri infatti, e considerando la popolazione Istat al 1 gennaio 2012 pari a 59.394.207 residenti, si sottolinea nell’elaborazione, ”occorrerà’ tagliare, come annunciato dall’ex ministro Balduzzi, circa 14 mila letti per acuti e incrementare di circa 6.600 i letti dedicati ai non acuti, con un saldo in ogni caso negativo di oltre 7mila posti letto da tagliare”.

In percentuale, i maggiori decrementi di posti letto ospedalieri si registrano in Molise (-21,7%), Valle d’Aosta (-15,4%) e Lazio (-13,6%). Tagli ingenti anche in Puglia (-13,5%), Sicilia (-13,3%) e Calabria (-13%). In Lombardia, i posti letto sono diminuiti di 3.602 unità (-8,4%). Dai dati emerge inoltre che l’unica Regione a non aver tagliato posti letto sia l’Emilia Romagna, con un +1,7%.

Mette in guardia dalle conseguenze che tale taglio determinerà a carico dei cittadini il segretario nazionale Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza: ”Il taglio dei posti letto, accompagnato dal taglio delle risorse per la sanità pubblica, che per la prima volta nel 2013 sono state ridotte anche in valore assoluto per circa 1 mld, rappresenta – afferma – una miscela esplosiva in assenza di un potenziamento dei servizi territoriali e di una riqualificazione della rete ospedaliera ”. Infatti, ”senza strutture territoriali aperte 24 ore su 24, in grado di dare risposte alternative a chi non avrebbe bisogno di prestazioni ospedaliere – avverte il leader sindacale – la drastica riduzione dei letti rischia di allungare le attese ai pronto soccorso e di peggiorare l’assistenza per i cittadini e le condizioni di lavoro dei medici e degli operatori sanitari”.

La questione, conclude Cozza, ”sarà tra quelle che verranno affrontate nell’ambito dei prossimi incontri tra governo e Regioni per la definizione del nuovo Patto per la salute ”

Pensioni d’oro

Pensioni: Camusso, basta a quelle d’oro, d’argento e di bronzo …

“Il fisco è uno strumento di equità”. Lo ha sottolineato la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso alla festa della sigla sindacale a Roma, aggiungendo che è necessario un intervento sul sistema pensionistico che elimini le pensioni d’oro.

“Il fisco -ha detto Camusso- determina qual è l’equilibrio tra le risorse delle persone. La nostra Costituzione dice che i cittadini devono essere tassati in base al loro reddito e non alla categoria a cui appartengono. E’ prioritario dare ossigeno ai lavoratori e alle pensioni. Basta pensioni d’oro, d’argento e di bronzo”.

“Penso che sia chiaro – ha sottolineato Camusso –  che le cose che abbiamo scritto nel documento con Cisl e Uil e con Confindustria dicano che bisogna voltare pagina e costruire una legge di stabilità che guardi ai temi del fisco e dell’occupazione. Se invece qualcuno pensa che la legge di stabilità sarà la fotocopia di quelle degli anni scorsi penso che il Paese non abbia modo di uscire” dalla crisi ….”.

Pace

La Cgil per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero

Pubblichiamo di seguito una nota  della segreteria nazionale del sindacato di Corso d’Italia.

“Non può esservi esitazione alcuna – sostiene la CGIL – nella più ferma condanna dell’atroce uso di armi chimiche contro l’inerme popolazione perpetrato con ogni probabilità dal regime di Bashar el Assad. Un efferato crimine contro l’umanità che – una volta certificato dagli ispettori delle Nazioni Unite – va portato davanti al Tribunale Penale Internazionale. Un crimine che grava su un Paese sprofondato in una sanguinosissima guerra civile con il tragico bilancio di almeno 100 mila morti e di due milioni di profughi”.

“La CGIL – conclude la nota – segue con apprensione la tragedia siriana e sostiene tutti gli sforzi delle istituzioni internazionali, dei governi e della società civile per sostenere la fine della violenza e la promozione di soluzioni diplomatiche e di dialogo, e condivide l’autorevole monito di Papa Francesco che esorta tutti a promuovere e tutelare la pace quale ‘dono prezioso per l’umanità’, invitando la comunità internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per scongiurare la guerra”. 

Cittadinanza

Cittadinanza: Kyenge, riforma voluta dal Paese

La riforma per la legge sulla cittadinanza è ”voluta dal Paese e non dalla ministra” e lo dimostrano le ”circa 20 proposte di legge depositate fra Camera e Senato, sia da destra, sia da sinistra”.

L’ha sottolineato alle agenzie il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, al suo arrivo. ”Il Parlamento è già al lavoro – ha spiegato il ministro -: sono due percorsi paralleli, quello culturale e quello legislativo”. Il fatto che siano state depositate 20 proposte di legge, ad avviso del ministro, ”dimostra la grande attenzione su questo tema e anche che questa riforma non è venuta dalla ministra ma da tutto il paese”.

ansa

Disoccupazione

Inps, da gennaio 1,1 milione domande disoccupazione

Nei primi sette mesi del 2013 sono arrivate all’Inps nel complesso quasi 1,1 milioni di domande di indennità di disoccupazione e mobilità con un aumento del 19,8% sullo stesso periodo del 2012.

Lo rileva l’Inps, spiegando che a luglio sono arrivate 192.311 domande di Aspi e 33.200 domande di mini Aspi. Nello stesso mese sono state inoltrate 373 domande di disoccupazione (tra ordinaria e speciale edile), 13.477 domande di mobilità e 624 di disoccupazione ordinaria ai lavoratori sospesi, per un totale di 239.985 domande, il 12,47% in più rispetto a luglio 2012 (213.369 domande).