Archivi giornalieri: 18 settembre 2013

Lavoro

Lavoro: giovannini.jpgGiovannini, possibili 100mila posti per under 30 Potrebbero arrivare fino a 100mila nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 30, da794 milioni di incentivi stanziati ieri dal Governo, con una ripartizione territoriale che aiuterà soprattutto il Mezzogiorno, cui andranno 500 milioni. Lo afferma il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intervistato da Radio 24. ”La buona notizia – dice il ministro – è che quando a luglio abbiamo fatto fare da Unioncamere una indagine, l’80% delle imprese fino a 49 addetti era già a conoscenza dell’incentivo e il 13% pensava di usarlo. Il 13% significa circa 180.000 imprese orientate, interessate potenzialmente ad usarlo – continua Giovannini -. I fondi sono sufficienti per un’assunzione di circa 100.000 persone, ma se servissero altri soldi sono sicuro che il Governo sarebbe pronto a finanziare ulteriormente queste misure.

Giovani

Via libera al bonus assunzioni per i giovani Via libera all’incentivo per l’occupazione giovanile. Il premio di un terzo della retribuzione fino a un massimo di 650 euro mensili si applica alle assunzioni effettuate dal 7 agosto 2013 e fino al 30 giugno 2015, ma è subordinato alla verifica che dovrà fare l’Inps sulla capienza delle risorse finanziarie. A dare il via libera all’incentivo per i giovani, previsto dal decreto lavoro (dl n. 76/2013, è il provvedimento che contiene la riprogrammazione delle risorse del Piano Azione Coesione, emesso il 7 agosto 2013, a cui il decreto lavoro aveva vincolato l’operatività del nuovo bonus. Dette risorse ammontano complessivamente a 794 milioni di euro, di cui 500 solo al sud e sono state ripartite tra regioni e province autonome con decreto direttoriale.

Pubblico impiego

Pubblici dipendenti. Chi matura la pensione deve lasciare il lavoro

 

Non è possibile restare a lavoro fino a 70 anni. I dipendenti pubblici che hanno maturato un qualsiasi diritto a pensione entro il 2011, infatti, devono essere licenziati dalla pubblica amministrazione.

In una nota, la Funzione Pubblica spiega che il dl n. 101/2013 ha restituito validità alla circolare del 2012, in un primo tempo annullata dal Tar del Lazio.

Pertanto, i lavoratori che hanno maturato il diritto a pensione non hanno più la facoltà di chiedere la permanenza in servizio fino al limite ordinamentale.

Si conclude in questo modo, quindi, una vicenda controversa scaturita dall’introduzione delle nuove norme pensionistiche della legge Fornero che, con una deroga aveva introdotto la possibilità di continuare a far valere i vecchi criteri per quei dipendenti con diritto a pensionamento maturato entro il 2011.

Da quella deroga, la Pubblica amministrazione aveva fatto scaturire l’obbligo di lasciare il lavoro a 65 anni. Questo orientamento, però, è stato annullato dal Tar del Lazio che ha riammesso la possibilità di trattenersi al lavoro fino a 70 anni.

Tuttavia, la decisione del Tribunale è stata annullata con il dl n. 101/2013 del 4 settembre.