Archivi giornalieri: 3 settembre 2013

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO – MINISTRO PER L’INTEGRAZIONE MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI MINISTERO DELL’INTERNO MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

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Sangue infetto

Sangue infetto: vittoria per 60mila malati

La sentenza  della Corte europea dei diritti umani ha stabilito che lo Stato deve versare a tutti gli infettati l’indennità integrativa speciale prevista dalla legge 210/1992.

Una sentenza che riconosce a tutti i cittadini infettati, senza differenze, la possibilità di percepire gli arretrati dell’adeguamento Istat per l’indennizzo loro riconosciuto, a partire dal momento del riconoscimento per legge della loro condizione ”.

La sentenza, ”riguarderà’ tutti i circa 60mila cittadini italiani infettati. L’associazione dei politrasfusi ha infatti intentato causa a beneficio di tutti gli infettati, chiedendo alla Corte di Strasburgo che vengano riconosciute pari opportunità a tutti i cittadini ”.

Attualmente, ”i cittadini infettati ricevono un indennizzo, sulla base della legge 210 del 1992, pari ad un minimo di circa 540 euro al mese, pagati bimestralmente. Ora, per effetto della sentenza, i cittadini infettati arriveranno a percepire circa 100 euro in più al mese ”. Un adeguamento che contribuirà – dice l’associazione – al sostenimento delle spese per farmaci e ticket a carico dei malati, ed in costante aumento ”.

Eternit

Eternit: condanna aumentata perché disastro è attuale

Ottocento pagine. Tante ne sono servite ai giudici della Corte d’Appello di Torino per spiegare le motivazioni che hanno portato alla condanna a 18 anni di reclusione – due in più rispetto al primo grado – di Stephan Schmidheiny, magnate svizzero per decenni amministratore delegato della Eternit.

Per le esalazioni dei quattro stabilimenti italiani della multinazionale dell’amianto sono morte e si sono ammalate migliaia di persone. Casi riuniti nel maxi-processo conclusosi, almeno per quanto riguarda l’Appello, lo scorso 3 giugno con la sentenza dei giudici torinesi.

I magistrati, scrivono, avrebbero condannato alla stessa pena anche l’altro imputato, il barone belga Louis de Cartier, che però era morto pochi giorni prima della sentenza. La loro colpa principale è stata ”avere fatto disinformazione circa la pericolosità dell’amianto anche quando questa era ormai nota in tutto il mondo”. Da qui l’accusa di disastro ambientale doloso continuato, l’unica che ha retto fino al secondo grado. L’altra  accusa, quella di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche nei confronti dei dipendenti, è invece stata giudicata prescritta.

Eppure, la condanna rispetto al primo grado è stata aumentata: da 16 a 18 anni. A determinare la differenza sono i due stabilimenti di Napoli-Bagnoli e Rubiera (Reggio Emilia), per cui il disastro era stato valutato come prescritto dal giudice di primo grado. Secondo i magistrati della Corte d’Appello, invece, ”non si è ancora concluso”. Anzi, ”il particolare evento di disastro – scrivono – verificatosi anche in quei siti ha preso la forma di un fenomeno epidemico che, esattamente come in quelli di Casale Monferrato (Alessandra) e Cavagnolo (Torino), si è esteso lungo l’asse cronologico con durata pluridecennale”. Ecco quindi il conteggio che ha portato alla determinazione della pena: 12 anni per le vittime di Casale, dove aveva sede la fabbrica più importante e dove vi è stato il numero più consistente di morti e ammalati, e due anni ciascuno per quelle degli altri tre stabilimenti.

Per ribaltare quella che è stata definita ”una sentenza storica” dal pm Raffaele Guariniello, che ha coordinato il pool che in questi anni ha sostenuto l’accusa nel processo Eternit, ora agli avvocati della difesa non resta che la strada della Cassazione, che tuttavia non potrà entrare nel merito dei fatti, limitandosi a questioni di forma e competenza territoriale.

Ocse

Ocse: a rischio disoccupazione strutturale

‘La disoccupazione resta elevata in molte economie avanzate nonostante un certo miglioramento nel Regno Unito e in Giappone. Lunghi periodi di elevata disoccupazione possono portare ad un suo aumento strutturale che restera” anche se la ripresa verrà confermata”. A sostenerlo è l’Ocse nel rapporto ”Interim Economic Assessment” pubblicato oggi.

L’occupazione debole, la crescita globale lenta e i persistenti squilibri globali, rileva l’Ocse, ”sottolineano la necessità di politiche strutturali, in aggiunta a quelle a sostegno della domanda, per creare posti di lavoro, aumentare la crescita, rendere più bassa la pressione fiscale e ridurre in modo permanente gli squilibri esterni”. In molti paesi avanzati ed emergenti ”la crescita non dovrebbe tornare ad un livello pre-crisi” e ciò riflette ”sia i cambiamenti strutturali successi sia le conseguenze della crisi stessa”.

Nonostante la ripresa nelle economie avanzate, sottolinea l’Ocse, ”il rallentamento nei paesi emergenti lascia pensare ad una crescita debole nel breve termine per l’economia mondiale”. Nelle economie avanzate l’espansione economica ”dovrebbe proseguire nel secondo semestre dell’anno ad un ritmo simile a quello del secondo trimestre”.

Il miglioramento dell’attività economica nei paesi avanzati, sottolinea il capo economista aggiunto dell’Ocse, Jorgen Elmeskov, ”è incoraggiante ma non stiamo ancora percorrendo la strada di una crescita sostenibile. Dei rischi considerevoli sussistono. La zona euro resta esposta alle tensioni legate ai debiti sovrani e il rischio di un conflitto politico sulla questione di bilancio degli Stati Uniti potrebbe indebolire la fiducia””. Per Elmeskov ”è necessario continuare a sostenere la domanda per sostenere la ripresa e associare questi sforzi a riforme strutturali per stimolare la crescita ed evitare un nuovo aumento della disoccupazione”.

Per l’Ocse, infatti, ”è cruciale lottare contro l’elevata disoccupazione”. I tassi di disoccupazione, infatti, si attestano ancora a circa il 12% nell’area dell’euro e al 7,5% negli Stati Uniti, ”molto al di là dei livelli pre crisi”. In modo da evitare che i tassi di disoccupazione restino elevati ”i governi devono procedere all”entrata in vigore di politiche di formazione e di sostegno alla domanda. Riformare i sistemi fiscali dovrebbe favorire la creazione di posti di lavoro mentre misure mirate sono necessarie per sostenere i più svantaggiati come i giovani disoccupati”.

Piazza Bella Piazza: dal 2 al 7 settembre

Piazza Bella Piazza: dal 2 al 7 settembre

Eventi in 80 piazze della regione Lazio

“Il tema al centro della Festa è quello del lavoro per cercare di rispondere a una crisi che in questi anni si è sviluppata sempre di più e ha colpito pesantemente il Lazio con la crescita a dismisura della disoccupazione, dei licenziamenti, della cassa integrazione, del precariato”.

Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, ha presentato, nel corso di una conferenza stampa la quinta edizione della Festa della Cgil di Roma e Lazio, ”Piazza Bella Piazza. Il piano del lavoro”, in programma a Roma e nel Lazio dal 2 al 7 settembre.

Un”edizione ”nuova” e itinerante, tra dibattiti e convegni. “Quest”anno la Festa -ha spiegato Di Berardino- si avvicina ai territori e ai luoghi del lavoro. Lasciamo le Terme di Caracalla a Roma e andiamo in 80 piazze a Roma e Lazio, poi ci saranno due giorni nei giardini di San Giovanni a Roma e infine la chiusura al Teatro Tendastrisce con Susanna Camusso”.

“Noi crediamo – ha detto Di Berardino- che il lavoro può ripartire solo con l’intervento pubblico, e per questo serve un piano per il lavoro della Regione”.

programma_PBP_2013.pdf

“Una legge di stabilità per l’occupazione e la crescita”

Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, firmano documento “Una legge di stabilità per l’occupazione e la crescita”

Pubblichiamo di seguito una sintesi del documento firmato dalle tre Confederazioni sindacali con la Confindustria.

“In questi giorni sono in fase di definizione i provvedimenti conseguenza degli accordi politici che hanno dato vita all’attuale Governo.

 Oggi la governabilità è un valore da difendere, perchè vuol dire stabilità, condizione determinante per riavviare un ciclo positivo della nostra società. Essa però assume un significato concreto solo se genera adesso soluzioni ai problemi reali del Paese, delle imprese e del lavoro. Le iniziative promosse in questi giorni per assicurarla hanno però sottratto per la loro realizzazione risorse che sarebbero state meglio impiegate per misure più efficaci per il rilancio delle imprese e il sostegno dei lavoratori.

 Il Governo ha più volte dichiarato l’intenzione di uscire dalla crisi puntando sul ruolo dell’industria e sul lavoro. È questo l’obiettivo su cui far convergere l’azione di Governo e delle parti sociali per la crescita in coerenza con gli insegnamenti derivati dalla crisi finanziaria e con gli indirizzi e gli orientamenti elaborati anche in sede di Unione Europea.

 Da adesso, quindi, ci aspettiamo iniziative governative sostanziali, coerenti con le intenzioni più volte dichiarate e utili a rimettere al centro la scommessa della crescita.

 La centralità dell’industria e del lavoro quale snodo attorno al quale costruire il rilancio deve passare per una nuova e più efficace articolazione delle politiche fiscali e industriali, con l’obiettivo della crescita e in un’ottica di redistribuzione del reddito, e per una riflessione sull’assetto istituzionale in chiave di maggiore efficienza della PA e di effettiva razionalizzazione della spesa pubblica.

 Sono queste le priorità su cui chiediamo un impegno preciso al Governo nei prossimi mesi, a partire dalla legge di stabilità, che andranno declinate attraverso un confronto permanente con le forze sociali, con al centro delle politiche economiche il tema della crescita e dello sviluppo industriale per rilanciare l’occupazione e ridare fiducia al paese in un quadro di accordo sulle scelte strategiche di medio-lungo periodo.”

documento completo.pdf

Immigrati

Immigrati: da mercoledì accesso a concorsi P.A. e assegni a famiglie numerose

Importanti novità per gli immigrati dal 4 settembre. Da dopodomani, infatti, tutti i cittadini stranieri, purché in possesso di un permesso di soggiorno, potranno accedere ai concorsi della Pubblica amministrazione, e ricevere gli assegni Inps per le famiglie numerose concesso dai Comuni. Lo dice la Legge Europea 2013 che lo scorso 20 agosto è  arrivata sulla nostra Gazzetta Ufficiale.

Dunque, aumentano i diritti concessi agli stranieri soggiornanti di lungo periodo o titolari dello status di rifugiato/protezione sussidiaria, i quali, purché sappiano l’italiano, potranno concorrere a un posto nella Pubblica Amministrazione, anche se non potranno “ricoprire ruoli professionali che implicano esercizio diretto o indiretto di poteri pubblici o che attengano alla tutela dell’interesse nazionale”. In altre parole non potranno fare i militari, i poliziotti o i magistrati, ma potranno accedere ai concorsi per insegnante, impiegato comunale, medico o infermiere. 

Immigrazione

Immigrati: da mercoledì accesso a concorsi P.A. e assegni a famiglie numerose

Importanti novità per gli immigrati dal 4 settembre. Da dopodomani, infatti, tutti i cittadini stranieri, purché in possesso di un permesso di soggiorno, potranno accedere ai concorsi della Pubblica amministrazione, e ricevere gli assegni Inps per le famiglie numerose concesso dai Comuni. Lo dice la Legge Europea 2013 che lo scorso 20 agosto è  arrivata sulla nostra Gazzetta Ufficiale.

Dunque, aumentano i diritti concessi agli stranieri soggiornanti di lungo periodo o titolari dello status di rifugiato/protezione sussidiaria, i quali, purché sappiano l’italiano, potranno concorrere a un posto nella Pubblica Amministrazione, anche se non potranno “ricoprire ruoli professionali che implicano esercizio diretto o indiretto di poteri pubblici o che attengano alla tutela dell’interesse nazionale”. In altre parole non potranno fare i militari, i poliziotti o i magistrati, ma potranno accedere ai concorsi per insegnante, impiegato comunale, medico o infermiere. 

Lettera intimidatoria al sindaco di Lampedusa

 

Una busta contenente una polvere bianca è stata recapitata al sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini. La scritta ”pericolo antrace” ha messo in allerta polizia e vigili del fuoco che hanno evacuato la sede del Comune.

”La situazione, con l’ennesimo grave atto intimidatorio di oggi, non è più sopportabile”, hanno dichiarato il presidente nazionale di Legambiente e il presidente regionale dell’associazione.

”Con questi atti si vuole bloccare il faticoso lavoro di risanamento e di lotta all’abusivismo messo in opera dal sindaco.

Intervenga subito il ministero dell’Interno – hanno continuato gli esponenti di Legambiente – affinché sia fatta chiarezza sugli autori delle minacce.”

Ricordiamo che Giusi Nicolini è un Sindaco che si è distinto in particolar modo anche per aver portato avanti con convinzione una politica di accoglienza e inclusione verso i migranti che sbarcano sull’Isola, oltre ad essere una donna che si sempre impegnata come ambientalista, per la tutela del territorio e per la valorizzazione della riserva naturale di Lampedusa.

Lettera intimidatoria al sindaco di Lampedusa

Lettera intimidatoria al sindaco di Lampedusa

Una busta contenente una polvere bianca è stata recapitata al sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini. La scritta ”pericolo antrace” ha messo in allerta polizia e vigili del fuoco che hanno evacuato la sede del Comune.

”La situazione, con l’ennesimo grave atto intimidatorio di oggi, non è più sopportabile”, hanno dichiarato il presidente nazionale di Legambiente e il presidente regionale dell’associazione.

”Con questi atti si vuole bloccare il faticoso lavoro di risanamento e di lotta all’abusivismo messo in opera dal sindaco.

Intervenga subito il ministero dell’Interno – hanno continuato gli esponenti di Legambiente – affinché sia fatta chiarezza sugli autori delle minacce.”

Ricordiamo che Giusi Nicolini è un Sindaco che si è distinto in particolar modo anche per aver portato avanti con convinzione una politica di accoglienza e inclusione verso i migranti che sbarcano sull’Isola, oltre ad essere una donna che si sempre impegnata come ambientalista, per la tutela del territorio e per la valorizzazione della riserva naturale di Lampedusa.