Atipici e precari

Cgil, includere atipici e precari nella contrattazione

Un esercito di persone, costituito da oltre quattro milioni di lavoratori precari e atipici, a cui va aggiunto un milione di professionisti, lavora in Italia in assenza totale di tutele. Una mole tale che impone al sindacato ”di contrapporsi a un tale spreco di energie e di mortificazione di talenti”. Per farlo ”deve fermarsi ed ascoltare chi vive in questa odiosa condizione, a partire dalla realtà giovanili e professionali più organizzate, condividere con loro l’analisi sociale e elaborare insieme percorsi concreti di cambiamento e emancipazione”.

E’ tutto nella prefazione scritta dai segretari confederali della Cgil, Elena Lattuada e Fabrizio Solari, il significato del libro ”In-Flessibili. Guida pratica della Cgil per la contrattazione collettiva e inclusiva e per la tutela individuale del lavoro”, edito Ediesse e presentato ieri a Roma da Aldo Bonomi (sociologo e direttore Aaster), Franco Martini (segretario generale Filcams Cgil), Elena Lattuada (segretaria confederale Cgil), Franco Liso (prof. Di Diritto del Lavoro alla Sapienza Università di Roma)! Gaetano Stella (presidente di Confprofessioni).

La definizione di un modello contrattuale che sia “inclusivo” è infatti al centro della riflessione della Cgil e parte da una affermazione del segretario generale, Susanna Camusso, riportata nella quarta di copertina: ”Riconosco che abbiamo sbagliato – si legge – a non usare la forza collettiva dei più garantiti per difendere anche le persone senza contratto o con un contratto atipico. Bisogna continuare a domandarsi dove si è infranta la solidarietà tra i 
lavoratori stabili e non stabili, e quando ci si è rassegnati all’idea che i contratti non fossero più il luogo dove definire norme per il mercato del lavoro”.

Parole che, ha ricordato Lattuada nel corso della presentazione, “hanno aperto da tempo una discussione all’interno della Cgil, per porre al centro l’inclusione e l’allargamento delle tutele, e che hanno già determinato primi risultati”.

Il riferimento della Lattuada è relativo all’accordo sottoscritto tra Unirec (Unione nazionale impresa
a tutela del credito) e sindacati, che guarda a circa 200 aziende e oltre 16 mila addetti, e che “ha chiarito meglio la differenza fra lavoro autonomo e dipendente, impedendo gli abusi e consentendo di 
utilizzare correttamente le collaborazioni”.

La Cgil ribadisce così la “centralità della contrattazione: affidare cioè a quest’ultima, anzichè alla legge, la sperimentazione della regolazione di forme di lavoro”, ha affermato Lattuada sottolineando la volontà del sindacato di svolgere “una forte azione contrattuale inclusiva per tutti i lavoratori, a prescindere dalle modalità di lavoro utilizzate”. Ed è su questo versante che la Guida viene in soccorso, mettendo in luce le varie fasi della 
contrattazione, i possibili abusi, i punti di forza su cui innestare la contrattazione per professionisti ed atipici, ma anche i punti critici ai quali fare attenzione. Un vero e proprio testo di orientamento quindi che fornisce anche un’ampia informazione sulle forme contrattuali atipiche e sui cambiamenti intervenuti con la recente riforma del mercato del lavoro, come anche sugli aspetti previdenziali e fiscali utili da conoscere.

Atipici e precariultima modifica: 2013-03-13T10:39:37+01:00da vitegabry
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