8 marzo

8 marzo – Donne in tempo di crisi

L’economia italiana continua a rallentare e peggiorano le condizioni di vita delle famiglie. In questo scenario, l’Eurispes ha scelto il punto di vista delle donne per raccontare la società italiana proprio per il ruolo che rivestono nel contesto familiare e per la loro capacità di affrontare il cambiamento.

Quattro step dedicati alle donne italiane immortalano l’universo femminile che ancora una volta si mette in gioco per affrontare le difficoltà economiche, sociali, personali e familiari di questi anni.

Le donne e la crisi. Le donne sono le più preoccupate per la difficile condizione di crisi del Paese: il 66,4% denuncia una situazione economica nettamente peggiorata rispetto agli anni passati. D’altronde, come già sottolineato dall’Eurispes, ci troviamo di fronte alla “tempesta perfetta”. Per la prima volta, infatti, si stanno avvitando su se stesse tre crisi: oltre a quella economica e a quella sociale, si aggiunge una degenerazione preoccupante del quadro politico-istituzionale.

Il carico fiscale. In un’Italia in piena recessione la spesa che i contribuenti hanno dovuto sostenere nei confronti dello Stato è diventata insostenibile. Il 40,5% delle donne indica un netto aumento del carico fiscale sostenuto nell’ultimo anno dalla propria famiglia mentre il 27,6% segnala un aumento anche se lieve. Per la maggior parte delle intervistate, il 50,3%, diminuire il carico fiscale equivarrebbe ad aumentare le possibilità economiche dei cittadini e riattivare i consumi. Allo stesso tempo, per il 31% delle intervistate tasse più basse rappresenterebbero un fattore per il rilancio dell’economia e delle imprese.

Le donne e il lavoro: una sfida continua. La retribuzione è spesso causa di frustrazione tra le donne: secondo la rilevazione dell’Eurispes a non essere soddisfatte di questo aspetto del lavoro sono il 50,9% delle donne (32,2% poco e 18,7% per niente) a fronte del 49,1% di quante si dichiarano abbastanza (44,2%) e molto soddisfatte (solo il 4,9%). Inoltre, altra causa di preoccupazione tra le donne italiane è la mancanza di opportunità per valorizzare le competenze acquisite nel percorso formativo. Ben il 63,2% delle donne non è soddisfatta delle possibilità di carriera; di queste il 26,5% non lo è per niente e, di contro, solo nell’8,5% dei casi le lavoratrici dichiarano di essere molto soddisfatte di poter crescere professionalmente.

Quasi il 40% delle lavoratrici non si sente valorizzato per le proprie capacità (26,5% poco e ben il 13,1% per niente) e difficilmente si riscontra una convergenza tra i propri interessi o aspirazioni personali e la professione lavorativa (è così per il 43,1% delle intervistate: 15,5% per niente e 27,6% poco), oppure affinità con il percorso formativo (50,2%).

Il lavoro garantisce un futuro? Il 65,7% delle lavoratrici dichiara di non essere in grado di fare progetti per il futuro (41,3% poco e 24,4% per niente). Nella situazione attuale, il 63,2% non è poi nelle condizioni economiche/finanziarie per sostenere spese importanti. Di conseguenza, per far fronte alle spese il 38,2% delle lavoratrici afferma di essere costretta a dover cercare un’altra occupazione (abbastanza 28,3% e molto 9,9%). Se il 42,4% può ancora rinunciare a chiedere un aiuto alla famiglia, il 29% dichiara di rivolgersi in parte a parenti e genitori per affrontare le difficoltà quotidiane, mentre è un comportamento che perseguono abbastanza il 19,1% delle intervistate e molto il 9,5%. Le difficoltà nel sostenere spese di rilievo sono particolarmente evidenti per coloro che abitano nelle regioni del Nord-Est e del Sud (che dichiarano di non poter affrontare tali spese rispettivamente nel 32,4% e nel 23,9% casi), seguite da quelle che vivono al Centro e nelle Isole (poco: 48,2% e 47,6%). Sembrano vivere una situazione migliore le donne di 35-40 anni (35,9%) che risiedono nelle regioni del Nord-Ovest e nel Sud (abbastanza rispettivamente nel 33,7% e nel 30,4%).

8 marzoultima modifica: 2013-03-08T13:36:28+01:00da vitegabry
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