Archivi giornalieri: 3 marzo 2022

L’assegno al nucleo rimane ma solo per situazioni residuali

L’assegno al nucleo rimane ma solo per situazioni residuali

L’assegno unico per i nuclei con figli, in vigore dal 1° marzo, ha sostituito una serie di altre prestazioni economiche, tra le quali gli Assegni per il nucleo familiare (Anf)

di Barbara Massara

2 marzo 2022

Arriva assegno unico per tre milioni di famiglie

3′ di lettura

In assenza di figli per i quali spetta l’assegno unico universale, potranno comunque essere richiesti gli assegni per il nucleo familiare, ma limitatamente agli altri componenti del nucleo in possesso dei requisiti di legge.

Lo ha chiarito l’Inps nella circolare 34/2022 del 28 febbraio 2022, in cui sono spiegati gli effetti dell’introduzione dell’assegno unico universale previsto dal Dlgs 230/2021 sulla disciplina dell’assegno per il nucleo familiare (Anf) di cui al Dl 69/1988 e degli assegni familiari di cui al Dpr 797/1955.

 

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La nuova misura di sostegno economico ai nuclei con figli, in vigore dal 1° marzo ha sostituito una serie di altre prestazioni economiche, tra le quali gli Anf in favore dei nuclei con figli o dei nuclei orfanili.

Nuclei con figli, prestazioni bloccate d’ufficio

Ne consegue che dal 1° marzo potranno essere presentate richieste di Anf (per periodi decorrenti dallo stesso mese) esclusivamente per i nuclei familiari senza figli, mentre dalla medesima decorrenza saranno bloccate d’ufficio le prestazioni relative a domande già presentate per nuclei con almeno un figlio minore o maggiorenne inabile.

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In modo più puntuale l’Inps chiarisce che la prestazione degli Anf sarà preclusa solo ai nuclei familiari in cui sia presente almeno un figlio che dà diritto al nuovo assegno unico universale in base all’articolo 2 del Dlgs 230/2021. Laddove, invece, nel nucleo siano presenti figli esclusi dal campo di applicazione dell’assegno unico universale (ossia di età pari o superiore a 21 anni se non disabile, o maggiorenne senza i requisiti previsti dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del Dlgs 230/2021), la prestazione degli Anf potrà essere richiesta in via residuale per gli altri componenti del nucleo (coniugi, fratelli, sorelle e nipoti di età inferiore a 18 anni o a prescindere dall’età in caso di soggetto inabile, orfani di entrambi i genitori e senza diritto di pensione ai superstiti).

Qualora dal 1° marzo venga erroneamente presentata la domanda di Anf per un nucleo con figli, l’Inps nella circolare specifica poi le diverse conseguenze possibili in funzione della tipologia di figlio presente nel nucleo.

Se si tratta di figlio minore la domanda sarà automaticamente rigettata con riferimento a tutti i componenti, mentre in presenza di figlio maggiorenne a carico o di figlio disabile (a prescindere dall’età) risultante privo dei requisiti richiesti per il riconoscimento dell’assegno unico universale, la domanda di Anf sarà accolta dall’Inps ma limitatamente ai soggetti diversi dai figli.

Anf arretrati solo con requisiti prescritti dalla normativa

Ugualmente, puntualizza l’Istituto, qualora il figlio (non disabile) compia i 21 anni di età con conseguente uscita dal campo di applicazione dell’assegno unico universale, per quel nucleo sarà consentito richiedere i vecchi Anf sebbene limitatamente agli altri componenti (diversi dai figli) che presentano i requisiti prescritti dalla normativa.

Escono altresì dalla tutela degli assegni per il nucleo familiare le prestazioni richieste dai nonni per i nipoti a carico, in quanto sostituita dall’assegno unico universale che sarà richiesto dai genitori dei minori facenti parte del medesimo nucleo o direttamente dai nonni in caso di accasamento o collocamento etero-familiare.

Dal 1° marzo, invece, continueranno regolarmente a essere riconosciuti gli assegni per il nucleo familiare e gli assegni familiari in favore dei nuclei composti da coniugi (legalmente non separati), dai fratelli, sorelle e nipoti di età inferiore a 18 anni o a prescindere dall’età in caso di soggetto inabile, orfani di entrambi i genitori e senza diritto di pensione ai superstiti.

Pensione di reversibilità 2022, aumenti in arrivo. Ma a chi spetta?

Pensione di reversibilità 2022, aumenti in arrivo. Ma a chi spetta?

 
 

 

Redazione

 

9 ore fa
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Ci sono alcune novità per la pensione di reversibilità 2022 che riguardano gli importi. Scopriamo insieme a chi spettacome fare domanda e quali sono gli aumenti previsti per quest’anno.

Pixabay© Pixabay Pixabay

A chi spetta la pensione di reversibilità

La pensione di reversibilità non spetta nella sua totalità, e quindi non ne può fare richiesta, il parente superstite che già percepisca un reddito da lavoro, infatti, non potrebbe ricevere l’assegno nella sua totalità. Addirittura, esistono diversi casi in cui i beneficiari superstiti decidono di lascare il lavoro o ricorrono a un part time per non subire tagli alla pensione di reversibilità.

Anche se i redditi cumulabili ai fini della pensione di reversibilità non sono esplicitati dalla legge, l’Inps ha tuttavia chiarito che rilevano tutti i redditi assoggettabili all’Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Restano esclusi invece:

  • Tfr, trattamenti assimilati e relative anticipazioni;
  • reddito della casa di abitazione;
  • arretrati sottoposti a tassazione separata;
  • importo della pensione ai superstiti;
  • pensione e assegno sociale;
  • rendite Inail;
  • assegni di accompagnamento;
  • pensioni privilegiate;
  • pensioni e assegni per invalidi, non vedenti e non udenti non parlanti.

Il taglio della pensione di reversibilità, nel caso in cui il beneficiario superstite abbia altre fonti di reddito, subisce dei dagli in base a quanto dichiarato. Le decurtazioni seguono queste percentuali:

  • 25% se il reddito supera 3 volte il trattamento minimo annuale di pensione (20.087,73 euro);
  • 40% se il reddito supera di 4 volte il trattamento minimo (26.783,64 euro);
  • 50% se supera di 5 volte l’importo del trattamento minimo (33.479,55 euro).

In ogni caso, però, la pensione di reversibilità non viene riconosciuta nella sua totalità ai familiari superstiti, ma ripartita secondo alcune percentuali:

  • 60%, solo coniuge;
  • 70%, solo un figlio;
  • 80% coniuge e un figlio ovvero due figli senza coniuge;
  • 100% coniuge e due o più figli ovvero tre o più figli;
  • 15% per ogni altro familiare, avente diritto, diverso dal coniuge, figli e nipoti.

Mentre, nel caso i beneficiari siano molteplici, la percentuale cambia seguendo questo schema:

  • un figlio: 70%;
  • due figli: 80%;
  • tre o più figli: 100%;
  • un genitore: 15%;
  • due genitori: 30%;
  • un fratello o sorella: 15%;
  • due fratelli o sorelle: 30%;
  • tre fratelli o sorelle: 45%;
  • quattro fratelli o sorelle: 60%;
  • cinque fratelli o sorelle: 75%;
  • sei fratelli o sorelle: 90%;
  • sette fratelli o sorelle: 100%.

Domanda pensione di reversibilità

La domanda per la pensione di reversibilità deve essere presentata online all’Inps attraverso il servizio dedicato. In alternativa, si può fare domanda tramite Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile; oppure tramite gli enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Aumenti pensione reversibilità 2022

Con le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022 sulle nuove aliquote e detrazioni Irpef, si configurano degli aumenti anche sull’importo della pensione di reversibilità. Inoltre, l’aumento dell’assegno deriverà anche dall’applicazione alle pensioni della percentuale di variazione per la perequazione pari all’1,7%.

Concorsi Agenzia Entrate 2022, bandi per 2.660 posti in arrivo. Ecco tutti i profili ricercati

Concorsi Agenzia Entrate 2022, bandi per 2.660 posti in arrivo. Ecco tutti i profili ricercati

In arrivo ben 4 distinti bandi di concorso nel corso del del 2022, da parte dell’Agenzia delle Entrate. Presentato il piano assunzioni.

Concorsi pubblici

Nuovi bandi di concorso per altri 2.660 posti in arrivo all’Agenzia delle Entrate. I nuovi concorsi pubblici in arrivo sono annunciati nel piano di assunzioni presso l’Amministrazione finanziaria nel proprio portale istituzionale. L’ottica è quella di ringiovanire gli organici complessivi e immettere negli uffici pubblici risorse debitamente specializzate e con competenze sviluppate anche in ambito digitale. D’altronde il paese è chiamato a svolgere un percorso di riforme strutturali collegate al raggiungimento degli obiettivi di cui al PNRR: a ciò non può non collegarsi un articolato piano di assunzioni nella Pubblica Amministrazione, che implica selezioni effettuate in tutto il 2022.

Non vi sono insomma dubbi a riguardo: l’Agenzia delle Entrate si prepara a bandire ulteriori concorsi pubblici nel 2022. Si tratta fondamentalmente di quattro procedure concorsuali. A renderlo noto è l’avviso pubblicato il 28 febbraio, che evidenzia quali sono i profili ricercati. I dettagli.

Concorsi Agenzia Entrate 2022, quali sono le figure ricercate

E’ online il programma di assunzioni e concorsi Agenzia Entrate per il 2022, con il calendario del reclutamento, i profili ricercati e le competenze richieste. Attraverso queste selezioni l’Agenzia delle Entrate recluterà nuove risorse nel corso dell’anno. Come detto, si tratta di ben 2.660 profili.  Essi comprendono:

  • funzionari tecnici e tributari;
  • assistenti tecnici;
  • figure con competenze informatiche.

Si tratta di informazioni rese note dalla stessa Agenzia delle Entrate, che con l’avviso pubblicato il 28 febbraio evidenzia i bandi in programma per le nuove procedure concorsuali. In particolare, le nuove selezioni, predisposte sulla scorta del “Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale”, saranno bandite dopo l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie.

Leggi anche: no obbligo prove orali nei concorsi pubblici 2022. La novità dal Milleproroghe

Concorsi primo semestre 2022: 100 funzionari tecnici e 500 assistenti tecnici

Il piano di assunzioni dell’Agenzia delle Entrate inizierà con il concorso per il reclutamento di circa 100 funzionari tecnici, che avranno il compito di curare atti che impongono il possesso di specializzazione ad hoc. Si occuperanno infatti di processi catastali, cartografici, estimativi e dell’Osservatorio del mercato immobiliare.

Al concorso per funzionari tecnici potranno partecipare professionisti iscritti alla sezione A dell’albo di ingegnere o architetto.

Non solo. Ai 100 nuovi funzionari si aggiungeranno circa 500 assistenti tecnici, che serviranno a dare supporto nei processi catastali, cartografici, estimativi e dell’Osservatorio del mercato immobiliare.

Al concorso potranno partecipare gli abilitati all’esercizio della professione di geometra o perito industriale. Ambo le selezioni citate si svolgeranno nel primo semestre 2022.

Quali sono le materie da studiare?

Tutti coloro che sono interessati a svolgere queste selezioni, si potrebbero chiedere su che cosa occorre prepararsi. Ecco di seguito l’elenco di ciò che c’è da studiare:

  • Geodesia, Topografia e Cartografia;
  • Scienza e tecnica delle costruzioni;
  • Strumenti e tecniche estimali ed elementi di economia immobiliare;
  • Normativa in materia di Catasto;
  • Legislazione in materia di edilizia e urbanistica;
  • Elementi di diritto amministrativo;
  • Elementi di diritto tributario;
  • Normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Non vi sono differenze a livello di materie d’esame tra i due concorsi appena menzionati, tranne la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Essa sarà oggetto di studio soltanto di coloro che intendono fare il concorso per funzionari.

Concorsi secondo semestre 2022: 2000 funzionari tributari. Materie di studio

Come appena indicato, nella prima parte dell’anno avranno luogo le selezioni per il reclutamento di funzionari e assistenti tecnici, mentre nella seconda parte l’attenzione dell’Amministrazione Finanziaria si concentrerà sulla ricerca di nuove risorse da inquadrare come funzionari tributari.

Ben duemila i posti in palio per funzionari con competenza in campo fiscale e con conoscenza specifica in ambito tributario e contabilità aziendale. Nel secondo semestre attese più selezioni in proposito.

I partecipanti al concorso saranno i titolari di lauree di tipo giuridico-economiche, che dovranno affrontare prove relative alle seguenti materie:

  • diritto amministrativo;
  • diritto tributario;
  • contabilità aziendale;
  • diritto civile e commerciale;
  • organizzazione e gestione aziendale;
  • scienza delle finanze;
  • elementi di statistica;
  • contabilità aziendale.

Concorsi pubblici Agenzia delle Entrate: ricercati 60 assistenti informatici con diploma

Ricordiamo la quarta e ultima procedura concorsuale per il 2022, grazie alla quale l’Agenzia delle Entrate potrà reclutare 60 assistenti informatici. Per sostenere le prove di selezione, sarà sufficiente possedere il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Vero è che già l’anno scorso l’Agenzia delle Entrate aveva cercato e individuato figure con competenze informatiche, ma si trattava di un bando per assumere funzionari informatici. Ora l’Amministrazione Finanziaria cerca tecnici per la gestione e manutenzione del proprio sistema informatico locale.

Il loro ruolo sarà significativo giacché, tra le mansioni, dovranno:

  • dare supporto agli utenti in ambito tecnico e applicativo;
  • abilitare gli utenti ad accedere alle applicazioni;
  • occuparsi degli adempimenti connessi alla sicurezza ICT;
  • gestire e monitorare i malfunzionamenti.

Infine avranno il compito di supportare gli interventi di manutenzione e potenziamento, compiuti da fornitori esterni.

Leggi anche: concorso Ispettorato Lavoro per 1.249 posti, i dettagli

Quali saranno le materie d’esame?

Tutti coloro che intendono sostenere questo concorso pubblico, debbono sapere che occorrerà prepararsi non poco. Infatti, svariate saranno le materie d’esame. Eccole in sintesi:

  • gestione sistemistica dei sistemi client e dei software di Office Automation (sistema operativo MS Windows e Suite MS Office);
  • principali hardware di uso comune negli uffici e software di base (conoscenza di base);
  • protocolli di rete, dispositivi ed architetture di rete locale e geografica;
  • principi di sicurezza informatica, conoscenza delle principali minacce informatiche tecniche e umane, contromisure organizzative e tecnologiche di contenimento e risoluzione incidenti.

L’avviso dell’Agenzia delle Entrate del 28 febbraio indica peraltro che le prove d’esame delle distinte procedure di selezione potranno implicare altresì la risoluzione di quesiti di carattere oggettivo-attitudinale.

Infine ricordiamo che comunque tutti i dettagli saranno indicati dai singoli bandi, pubblicati nel primo e nel secondo semestre 2022.

Programma di pubblicazione dei bandi di concorso per l’anno 2022

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Agevolazioni prima casa, adempimenti sospesi fino al 31 marzo 2022 dal Milleproroghe

Agevolazioni prima casa, adempimenti sospesi fino al 31 marzo 2022 dal Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe sospende nuovamente i termini entro cui compiere gli adempimenti necessari per le agevolazioni prima casa.

Agevolazioni prima casa

Agevolazioni prima casa, la Legge di conversione del D.L. 228/2021, c.d. decreto Milleproroghe 2022, sospende nuovamente i termini entro i quali devono essere posti gli adempimenti richiesti dalla legge per non perderle.

La sospensione degli adempimenti legati alla prima casa per fruire delle agevolazioni, è stata dapprima fissata dal  dal D.L. 23/2021 c.d. decreto liquidità dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 e poi successivamente, fino al 31 dicembre 2021, dal D.L. 183/2020.

Ecco quali sono gli adempimenti oggetto di sospensione fino al 31 marzo 2022.

Agevolazioni prima casa, quali sono e come come funzionano

In applicazione delle agevolazioni prima casa, nota 2-bis, articolo 1 della Tariffa, Parte prima, allegata al DPR 131/1986, se la vendita dell’immobile non è soggetta ad Iva, il contribuente paga:

  • imposta di registro al 2% (anziché 9%) con un minimo di 1.000 euro;
  • imposta ipotecaria e catastale pari a 50 euro.

Non è dovuta invece l’imposta di bollo.

Leggi anche: Cartelle esattoriali, nuova chance di rateizzazione nel Milleproroghe 2022

In caso di trasferimento soggetto ad Iva, il contribuente paga: le imposte di registro, ipotecaria e catastale, ciascuna nella misura fissa di 200 euro. Oltre all’imposta di bollo per 230 euro.

Gli immobili agevolabili sono quelli classificati o classificabili nelle seguenti categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazione di tipo ultra popolare); A/6 (abitazione di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi).

Sono le escluse infine le abitazioni di lusso. Il riferimento è alle abitazioni che rientrano nelle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

Sospensione adempimenti agevolazioni prima casa, fino a quando

Il D.L.228/2021, c.d. decreto Milleproroghe, post conversione in legge, sospende fino al 31 marzo 2022 nuovamente i termini entro i quali devono essere posti gli adempimenti richiesti dalla legge per non perdere le agevolazioni prima casa.

La sospensione è stata dapprima fissata dal  dal D.L. 23/2021 c.d. decreto liquidità dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 e poi successivamente, fino al 31 dicembre 2021, dal D.L. 183/2020.

Nello specifico, ima base alla indicazioni fornite dall’Agenzia delle entrate con la circolare n° 9/2020, i termini oggetto di sospensione sono i seguenti, ovvero il:

  • periodo di 18 mesi dall’acquisto della prima casa, entro il quale il contribuente deve trasferire la residenza nel Comune in cui è ubicata l’abitazione acquistata con le agevolazioni prima casa;
  • termine di un anno entro il quale il contribuente che ha ceduto l’immobile acquistato con i benefici prima casa deve procedere all’acquisto di altro immobile da destinare a propria abitazione principale, richiesto per non decadere dal beneficio originaria in caso di cessioni avvenute entro 5 anni dall’acquisto (pro contribuente, il termine di 5 anni non è sospeso);
  • termine di un anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso e acquistata con le agevolazioni prima casa.

E’ sospeso anche il termine per il riacquisto della prima casa ai fini della fruizione del credito d’imposta previsto dall’art. 7 della Legge n. 448/1998.

Dunque, questi appena elencati sono tutti i termini sospesi dal decreto Milleproroghe.

Agevolazioni prima casa, quali sono i nuovi termini di decorrenza

La sospensione  opera nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2022. Coordinando i distinti interventi di cui al: D.L. liquidita, D.L. Milleproroghe 2020 e D.L. Milleproroghe 2021.

Nello specifico:

  • per gli acquisti effettuati prima del 23 febbraio 2020, i termini sospesi riprenderanno a decorrere dal 31 marzo 2022;
  • per quelli effettuati in data successiva, inizieranno a decorre dal 1° aprile 2022.
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Bonus chef, proroga al 31 dicembre 2022 dell’agevolazione per cuochi

Bonus chef, proroga al 31 dicembre 2022 dell’agevolazione per cuochi

Il Milleproroghe ha differito la scadenza del bonus chef al 31/12/2022, ovvero il credito d’imposta per cuochi autonomi e dipendenti.

Il Bonus Chef è una agevolazione sotto forma di credito d’imposta prevista dalla Legge di Bilancio 2021 per cuochi professionisti autonomi e dipendenti presso alberghi e ristoranti. Questi ultimi potranno fruire di un credito d’imposta del 40% delle spese per l’acquisto di beni durevoli e corsi di aggiornamento.

L’agevolazione è stata introdotta dal Governo per venire incontro al mondo della ristorazione, duramente colpita dalla pandemia da Coronavirus. Infatti, nonostante bar e ristoranti hanno potuto comunque effettuare servizi con consegna a domicilio o take away (servizio da asporto), la chiusura indotta dal Covid-19 non ha lasciato scampo a molti imprenditori.

Quindi, per limitare le perdite e risollevare economicamente il settore della ristorazione, il Governo ha pensato di dar vita al cosiddetto “bonus chef”. Ora la Legge di conversione del Decreto Milleproroghe 2022, prevede tra le altre la proroga della agevolazione Bonus Chef in oggetto.

Vediamo quindi nel dettaglio a chi spetta, come funziona, come richiederlo e quali sono i requisiti e le condizioni da soddisfare.

Bonus chef: a chi spetta e quali sono i requisiti

Come anticipato, il bonus è stato inserito nella Legge di Bilancio 2021 in approvazione definitiva in Parlamento. In particolare, la norma è contenuta all’art. 18-bis, che è stato introdotto nel testo originario del Ddl Bilancio 2021 con il pacchetto di emendamenti approvati il 20 dicembre 2020.

La platea di destinatari include due macro categorie:

  • lavoratori dipendenti;
  • lavoratori autonomi con partita IVA, anche senza codice ATECO 5.2.2.1.0.

Il requisito fondamentale per accedere al bonus chef è quello di operare presso alberghi e ristoranti. Il credito d’imposta, in particolare, può arrivare fino a un importo massimo di 6.000 euro.

Leggi anche: I bonus nella legge di Bilancio 2021: ecco quali sono e a chi spettano

Bonus chef, per quali categorie di spese

Ma per quali spese si prevede il bonus chef? Ebbene, sono principalmente due le categorie di spese che danno diritto al credito di imposta del 40%:

  • partecipazione a corsi di aggiornamento professionale;
  • acquisto di beni strumentali durevoli.

In quest’ultimo caso, vi rientrano gli acquisti

  • di macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;
  • strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione.

Come usare il bonus chef?

La norma della Legge di Bilancio 2021, prevede che il bonus chef è utilizzabile da cuochi, lavoratori dipendenti e autonomi, in compensazione tramite modello F24.

Come accennato in precedenza, il diretto interessato può compensare fino a un massimo di 6.000 euro. Da notare, inoltre, che l’agevolazione è totalmente esclusa sia da IRPEF che da IRAP. Tra l’altro, il bonus non concorre alla determinazione del rapporto di deducibilità.

Il Governo ha anche incluso la possibilità di cedere il beneficio ad altri soggetti, inclusi istituti di crediti e altri intermediari.

Bonus cuochi e chef, quando sarà operativo?

Da notare che affinché il bonus diventi operativo serve comunque un decreto che attui la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2021, ossia un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il Decreto avrà il compito di definire i criteri e modalità di attuazione del credito di imposta destinato ai cuochi professionisti. Il bonus che ora viene prorogato dal Milleproroghe sarà certamente normato a breve con un provvedimento attuativo con regole e date per richiederlo.

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