Archivi giornalieri: 20 marzo 2022

San Giovanni Nepomuceno

 

San Giovanni Nepomuceno


Nome: San Giovanni Nepomuceno
Titolo: Sacerdote e martire
Nascita: 1330, Nepomuk, Boemia
Morte: 20 marzo 1393, Praga
Ricorrenza: 20 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:PonteArmo

È il martire del sigillo sacramentale.

Nacque nel 1330 a Nepomuk, in Boemia. Cominciò gli studi ecclesiastici nella città di Praga, e fu consacrato sacerdote dall’arcivescovo di quella città.

Appena ordinato, si diede con zelo alla sacra predicazione e il re Venceslao lo volle come predicatore di corte. Non passò molto tempo che l’Arcivescovo, per dargli un premio, volle eleggerlo canonico della cattedrale e l’Imperatore lo propose alla sede vescovile eli Leitometitz. Spaventato il buon canonico di tanti onori e responsabilità, riuscì a persuadere il sovrano a ritirare la sua proposta.

La moglie di Venceslao, la piissima Giovanna di Baviera, conosciutolo, lo elesse per suo confessore e direttore di spirito.

La buona signora passava ore intere dinanzi al SS. Sacramento, fuggiva anche l’ombra del peccato ed era a tutti esempio di grande virtù. Però il re, corrotto, sospettava ch’ella gli fosse infedele e la tormentava spesso per conoscere se era vero ciò che esisteva solo nella sua mente. Riuscendo naturalmente infruttuose tutte le sue investigazioni, e non essendo ancora convinto dell’innocenza della consorte, deliberò di interrogare il suo confessore e farsi rivelare da lui, o per amore, o per forza, quanto la regina gli diceva in confessionale.

Chiamato a sé Giovanni, lo interrogò in belle maniere e con promesse di onori gli intimò di parlare.

Il Santo rabbrividì alla proposta e rispose con invitto coraggio che in quella richiesta non poteva assolutamente ubbidirlo. Fu rimandato dopo essere stato minacciato della prigionia ed anche di peggio, se entro alcuni giorni non si fosse presentato a svelare quanto gli era stato intimato.

Richiamato la seconda volta ed essendosi mostrato inflessibile, fu nuovamente rimandato.

Lo invitò un’ultima volta, ad un pranzo e ritornò all’attacco, ma non riuscendo, ordinò ai suoi sgherri di gettarlo nel fiume Moldava. Nottetempo, onde non vi fosse pericolo d’una sommossa del popolo, venne condotto sul ponte della città e, tra il sesto ed il settimo pilastro (dove ancora una croce ricorda il delitto), venne gettato nella corrente.

Era l’anno 1383.

Il mattino seguente però sulle acque del fiume galleggiava un cadavere circondato da una luce misteriosa. Fu tratto alla riva e si riconobbe Giovanni. Tutta la città fu sossopra appena chiarito il mistero e conosciuto l’autore del misfatto.

Processionalmente il santo corpo fu portato alla vicina chiesa di S. Croce, mentre ogni persona, piangendo, accorreva a baciargli i piedi e a raccomandarsi alla sua intercessione.

PRATICA. Accostiamoci fiduciosi al sacramento della Confessione; scacciamo il timore, che spesso il demonio suscita nelle anime, che il confessore possa svelare il segreto e servirsene a nostro danno.

PREGHIERA. Fa’, o Signore, che la festa che oggi celebriamo del tuo santo martire Giovanni, ci ottenga la grazia di usare sempre bene del sacramento della Confessione.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Praga in Boemia, san Giovanni Nepomuceno, sacerdote e martire, che nel difendere la Chiesa patì molte ingiurie da parte del re Venceslao IV e, sottoposto a torture e supplizi, fu infine gettato ancora vivo nel fiume Moldava.

Conferenza stampa del Presidente Draghi

Conferenza stampa del Presidente Draghi con Franco, Cingolani e Garofoli

Venerdì, 18 Marzo 2022

INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE DRAGHI

Buonasera a tutti.
È un po’ tardi non perché il Consiglio dei Ministri sia durato tanto, anzi è durato poco.  I provvedimenti che abbiamo discusso hanno trovato unanime sostegno. Vorrei prima di cominciare ringraziare il ministro Franco, il ministro Cingolani, il sottosegretario Garofoli e il ministro Giorgetti – che non è con noi stasera – per il loro importante contributo a questo provvedimento.

Il Consiglio dei Ministri di oggi ha preso provvedimenti veramente importanti per rispondere alle conseguenze sul nostro Paese della guerra in Ucraina.

Interveniamo per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte.
Miglioriamo alcuni presidi a tutela del nostro sistema imprenditoriale.
E rafforziamo il sistema nazionale di accoglienza, per gestire gli afflussi di rifugiati dall’Ucraina che stanno aumentando giornalmente e ci aspettiamo aumentino ancora nelle prossime settimane.

In totale, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro – che si aggiungono ai circa 16 miliardi che abbiamo speso dalla scorsa estate per difendere gli italiani dall’aumento del costo dell’energia.

A differenza degli scorsi provvedimenti, gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico.
Tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e redistribuiamo questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà.

Voglio sottolineare soltanto alcuni dei principali interventi.
Fino a fine aprile, il prezzo alla pompa di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi a litro.
Aumentiamo da 4 a 5,2 milioni il numero di famiglie protette dagli aumenti delle bollette e che pagheranno l’energia come l’estate scorsa. Abbiamo portato il tetto Isee da 8 mila a 12 mila euro, quindi includendo 1,2 milioni famiglie in più rispetto al provvedimento precedente.
Permettiamo la rateizzazione delle bollette fino a due anni.
Aumentiamo i crediti d’imposta sul costo dell’energia e del gas a favore delle aziende energivore e gasivore e ne istituiamo di nuovi per tutte le aziende che utilizzano elettricità e gas.
Creiamo dei fondi per aiutare i comparti dell’autotrasporto, dell’agricoltura, della pesca.
Rifinanziamo la cassa integrazione per le aziende in difficoltà.
Miglioriamo lo strumento del Golden Power, come spiegherà nel dettaglio il Sottosegretario Garofoli.
Rafforziamo i poteri di ARERA e del Garante per la Sorveglianza dei prezzi, perché possano conoscere i dettagli dei contratti di fornitura dei produttori, che è veramente stato difficile poter vedere ed esaminare, e poter sanzionare fenomeni di speculazione.
Estendiamo la garanzia di SACE all’ILVA, per consentire all’azienda di aumentare la produzione e sopperire alle carenze di acciaio nel Paese.

Per questi ultimi due provvedimenti voglio ringraziare in particolare il Ministro Giorgetti.
Nelle prossime settimane intendiamo prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di ILVA di produrre acciaio.

L’inflazione che osserviamo in Europa – a differenza degli Stati Uniti – è essenzialmente dovuta all’andamento dei beni energetici.
Risolvere questo problema è complesso: richiede la fine della crisi in Ucraina e una migliore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che è esattamente quello che abbiamo iniziato a fare da 10-15 giorni soprattutto con il ministro Di Maio.

Nel vertice di oggi con i primi ministri di Spagna, Portogallo e Grecia abbiamo concordato circa l’importanza di prendere una posizione comune al prossimo Consiglio europeo. Intendiamo portare questa posizione e difenderla insieme.

La crisi in Ucraina è una crisi europea, e richiede una risposta europea su tanti fronti, sul mercato del gas, sul mercato delle materie prime, sui bisogni finanziari che i paesi avranno a seguito di questa crisi, sia di natura energetica ma anche per altri motivi, come ho detto altre volte, per la Difesa.

Parlamento Italiano

Progetti di legge approvati non promulgati o pubblicati