Archivi giornalieri: 26 marzo 2022

La storia dell’INPS

L’INPS nasce nel 1898 con il nome di Cassa nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai.

Nel 1933 la Cassa diviene Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e autonomia di gestione e nel 1944 assume l’attuale denominazione di Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

A partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso il legislatore ha previsto una progressiva incorporazione di enti previdenziali (SCAU, INPDAI, IPOST, ENPALS e INPDAP).

L’Istituto è oggi il principale gestore del sistema pensionistico obbligatorio pubblico. Accanto alle prestazioni di natura pensionistica l’INPS eroga prestazioni di sostegno al reddito o di carattere assistenziale e di sostegno alla famiglia.

La figura riporta in maniera sintetica la rappresentazione dei processi di integrazione nell’INPS dell’articolato mondo della previdenza obbligatoria pubblica.

Sportello Voce per sordi

Sportello Voce per sordi

 

In Italia attualmente ci sono circa 42.700 utenti INPS con disabilità uditive che comunicano utilizzando prevalentemente la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e il Linguaggio Labiale.

L’INPS per facilitare l’accesso dei sordi alle prestazioni istituzionali ha attivato dal novembre 2014 lo Sportello Voce per sordi: un servizio dedicato esclusivamente a questa categoria di utenti e gestito prevalentemente da dipendenti sordi, adeguatamente formati e addestrati, che si interfacciano con l’utenza attraverso l’uso della LIS.

Lo Sportello Voce INPS per sordi ha preso avvio grazie a una iniziativa della Direzione Centrale Organizzazione e, dopo un periodo di sperimentazione, svolto presso alcune strutture territoriali, si sta ora gradualmente diffondendo sull’intero territorio.

Nelle sedi in cui l’iniziativa è stata attivata, a tutti gli utenti sordi viene inviata una comunicazione informativa sul servizio, nella quale viene anche indicato un indirizzo email al quale far riferimento per poter richiedere un appuntamento.

A due anni dall’apertura sono state già inviate agli utenti oltre 8mila lettere informative del servizio ed effettuate più di 1.500 pratiche amministrative di vario livello di complessità. Nelle sedi in cui non vi è la presenza di un dipendente sordo, gli appuntamenti vengono gestiti a distanza attraverso un collegamento video con un operatore in altra sede che conosce la LIS.

Lo Sportello Voce per sordi è attualmente attivo in 52 Strutture INPS nelle regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto (le successive aperture verranno tempestivamente comunicate): un segnale molto forte di sensibilità e di sostegno a favore di una delle categorie sociali più svantaggiate dal punto di vista della comunicazione.

Gli utenti che appartengono alle sedi sotto indicate e che intendono utilizzare da subito i servizi dello Sportello Voce INPS per sordi (con supporto Lingua dei Segni Italiana), anche se non hanno ancora ricevuto la specifica comunicazione, possono comunque richiedere un appuntamento inviando una email ai seguenti indirizzi:

ABRUZZO

EMILIA ROMAGNA

FRIULI VENEZIA GIULIA

LAZIO

LOMBARDIA

MOLISE

PIEMONTE

PUGLIA

SARDEGNA

SICILIA

UMBRIA

VENETO

Sant’ Emanuele

 

Sant’ Emanuele


Nome: Sant’ Emanuele
Titolo: Martire
Nascita: III Secolo, Anatolia
Morte: III Secolo, Anatolia
Ricorrenza: 26 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
 

La fama e anche la bellezza del nome di Emanuele non è legata ad un Santo, ma allo stesso Salvatore. Leggiamo infatti il Vangelo di Matteo, che dice, parlando della nascita del Bambino di Betlemme: « Tutto ciò avvenne affinché s’adempisse quanto aveva detto il Signore a mezzo del Profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio, che sarà detto Emanuele ».

Il Profeta, a cui si richiama San Matteo, è il Profeta Isaia, il quale con queste parole luminose annunzia la venuta dei tempi nuovi e di colui che saprà « rigettare il male e scegliere il bene».

Ma che cosa vuol dire Emanuele? Lo ha chiarito lo stesso San Matteo: vuol dire « Dio è con noi ». E perciò l’attributo tipico, completo e consolante del Messia, cioè del vero inviato da Dio per la salvezza del suo popolo.

Veramente, in ebraico tale termine suona Immanuel. I Settanta, nella loro versione della Bibbia, l’hanno trasformato in parola greca, modificandone leggermente il suono, traducendo cioè Emmanuel. E come Emanuele è diventato per i cristiani nome proprio, come altri attributi di Gesù. «Emmanuele » è infatti il titolo glorioso di Gesù soprattutto nella sua Resurrezione, nell’avvenimento che suggella e prova come « Dio sia con lui », e anche « con noi », con il popolo cioè dei redenti da quella Redenzione e dei credenti in quella Resurrezione.

Perciò, più o meno consapevolmente, i genitori che impongono ad un figlio il nome di Emanuele, o ad una figlia quello di Emanuela, più che richiamarsi alla devozione di un Santo particolare, onorano Gesù con uno dei suoi più belli attributi, come accade anche per i nomi di Salvatore e di Crocifisso.

Nonostante ciò, esiste anche un Sant’Emanuele, che la Chiesa festeggia oggi insieme con Sabino, Quadrato e Teodosio, in un gruppo di quaranta Martiri d’epoca incerta. La loro storia è presto detta. Pare che fossero originari dell’Oriente, e in tempi di persecuzione, il primo di essi, Quadrato, che era Vescovo, venne allontanato dalla sua diocesi e diffidato di proseguire la sua opera. Egli seguitò però a predicare, a battezzare, ad assistere i fedeli, fino a che non venne catturato e condannato a morte.

Dietro il suo esempio, altri 39 cristiani, uomini e donne, giovani e vecchi, ricchi e poveri, si presentarono al governatore della provincia dichiarando la loro fede. Furono tormentati nella speranza di vederli apostatare, e poiché nessuno cedette, tutti furono messi a morte.

Anche negli antichi menologi greci, Emanuele viene talvolta chiamato Manuele o Manuel, diminutivo che è restato molto diffuso, specialmente in Spagna: tanto da apparire, ormai, come un nome tipicamente spagnolo.

MARTIROLOGIO ROMANO. In Anatolia, nell’odierna Turchia, santi Emanuele, Sabino, Codrato e Teodosio, martiri.