Archivi giornalieri: 25 marzo 2022

Assegno sociale cos’è, quanto spetta, età minima e come fare domanda

Assegno sociale cos’è, quanto spetta, età minima e come fare domanda

L’assegno sociale, per l’anno 2022, è pari a 468,10 euro per 13 mensilità. La prestazione è rivolta a chi ha compiuto i 67 anni di età.

L’assegno sociale è una sorta di copertura economica per la vecchiaia garantita dal sistema previdenziale italiano per le persone prive di anni contributivi, o comunque che non arrivano ai requisiti previsti dalla normativa vigente e quindi teoricamente privi di una futura pensione. L’assegno o pensione sociale è una prestazione economica dell’INPS, erogata a domanda, dedicata ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Si ricorda, al riguardo, che la prestazione ha natura assistenziale e non è esportabile; pertanto, non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Tra l’altro, il beneficio economico non è reversibile ai familiari superstiti.

Ma a chi spetta l’assegno sociale 2022, qual è l’età minima e quali sono gli importi per quest’anno? Come e quando e a chi fare domanda per ricevere il sussidio? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

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Assegno sociale: come funziona

Come appena accennato, l’assegno sociale altro non è che una prestazione economica che viene erogata dietro specifica domanda da inviare all’INPS. È rivolta ai cittadini italiani e stranieri in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge.

Siccome viene erogata a chi non ha maturato una futura pensione, la prestazione è considerata di natura assistenziale e non è esportabile. Altro fattore importante è che non può essere riconosciuta se il titolare della prestazione risiede all’estero. Inoltre, la prestazione non è reversibile ai familiari superstiti.

Assegno sociale, a chi spetta

Ma a chi è rivolto l’assegno sociale? La disciplina prevede che il beneficio economico spetta:

  • ai cittadini comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
  • extracomunitari familiari di cittadino comunitario;
  • extracomunitari titolati di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

Assegno sociale 2022, età minima

Naturalmente, per poter accedere all’assegno sociale, occorre maturare un’età anagrafica minima e altri requisiti reddituali e soggettivi:

  • almeno 67 anni di età, disoccupati e non coniugati e che non possiedono alcun reddito,
  • disoccupati o pensionati coniugati, che possiedono un reddito complessivo inferiore al totale annuo dell’assegno sociale Inps (12.170,60 euro per il 2022).

Inoltre, bisogna avere la residenza effettiva e continuativa in Italia, per un minimo di 10 anni;

Assegno sociale 2022, importo

L’importo dell’assegno sociale viene rivoltato annuale. Per l’anno 2022, l’importo passa da 460,28 euro a 468,10 euro per 13 mensilità. L’incremento, in particolare, è dovuto alla variazione dei prezzi registrata negli ultimi mesi, il quale comporterà una rivalutazione delle prestazioni assistenziali e previdenziali riconosciute dall’INPS agli aventi diritto.

Tuttavia, l’importo appena evidenziato non spetta in maniera intera a tutti.

Hanno diritto all’assegno in misura intera i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno.

Hanno diritto all’assegno in misura ridotta:

  • i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno;
  • i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Come si calcola l’importo dell’assegno sociale

Come si calcola l’assegno sociale? Partiamo dal presupposto, come appena accennato che la prestazione può essere erogata in misura intera o parziale.

In misura intera quando il soggetto interessato non ha altri redditi; quindi, il reddito personale risulta a 0. Se, invece, il soggetto interessato percepisce un reddito ma è comunque inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale (6.085,30€ nel 2022), si applica la seguente formula:

  • (Assegno sociale annuo – reddito personale)/13

Quali sono i redditi da dichiarare

Per aver diritto alla pensione INPS senza contributi, il richiedente ed il coniuge devono dichiarare:

  • tutti i redditi imponibili Irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private);
  • tutti i redditi soggetti ad imposta sostitutiva: interessi postali e bancari, interessi dei CCT e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti
  • le obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ed altri strumenti finanziari;
  • tutti i redditi dei terreni e fabbricati;
  • la pensione di guerra;
  • la rendita vitalizia erogata dall’Inail;
  • pensione diretta erogata da stati esteri;
  • pensioni erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi;
  • gli assegni alimentari corrisposti secondo norme civilistiche.

Ai fini della riscossione dell’assegno sociale Inps, sono esclusi i seguenti redditi:

  • il trattamento di fine rapporto e le anticipazioni TFR;
  • il reddito della casa di abitazione principale;
  • tutte le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • le pensioni di indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e le indennità di comunicazione per i sordi;
  • l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
  • gli arretrati di lavoro dipendente prestato all’estero.

Come fare domanda di assegno sociale 2022

Infine, come precisato in premessa, per poter ricevere l’assegno occorre effettuare specifica domanda all’INPS. A tal fine, occorre essere in possesso dello SPID, oppure della Carta di identità elettronica o della Carta nazionale dei servizi.

La domanda deve esser inviata tramite il servizio online “domanda di prestazioni pensionistiche” attraverso il portale telematico inps.it. Dopodiché bisogna cliccare su: “Nuova prestazione pensionistica” – “Assegno sociale” e compilare tutti i riquadri richiesti.

Attenzione: è indispensabile allegare alla domanda:

  • un documento d’identità del richiedente in corso di validità;
  • l’eventuale permesso di soggiorno di lungo periodo CE per i cittadini extracomunitari,
  • lo stato di residenza storico in autocertificazione o certificato storico di residenza dall’Ufficio anagrafe del Comune.

È importante ricorda che il pagamento dell’assegno sociale è provvisorio e decorre dal primo giorno del mese successivo, dalla data di presentazione dell’istanza online INPS.

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Decreto Ucraina in Gazzetta Ufficiale, le misure su lavoro ed imprese

Decreto Ucraina in Gazzetta Ufficiale, le misure su lavoro ed imprese

Nuove misure per il lavoro e per il sostegno alle imprese in crisi a causa del conflitto in Ucraina. Dl 21/2022 in Gazzetta Ufficiale.

La recente crisi umanitaria in Ucraina ha costretto il Governo italiano a correre ai ripari per contrastare gli effetti economici che ne derivano. Per questo motivo, il Consiglio dei ministri – riunitosi il 18 marzo 2022 – ha approvato il D.L. n. 21/2022, contenete per l’appunto una serie di misure volte a risanare la crisi economica generata, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 marzo, con entrata in vigore del provvedimento il 22/03/2022. Il provvedimento, tra le tante misure, dedica particolare attenzione al capitolo lavoro e al sostegno delle imprese già in crisi. Giusto per citare qualche esempio – che illustreremo dettagliatamente di seguito – il Governo ha introdotto:

  • la rateizzazione delle bollette per i consumi energetici e garanzia SACE;
  • estensione dell’integrazione salariale;
  • un’agevolazione contributiva (esonero totale) per acquisizione di personale già dipendente di imprese in crisi;
  • un credito d’imposta per l’acquisto di carburante nelle imprese agricole e della pesca.

Dunque, andiamo in ordine e vediamo dettagliatamente tutte le novità prevista dal D.L. sopra citato, specificatamente per il settore lavoro.

Consumi energetici e garanzia SACE: rateizzazione delle bollette

Costi di energia elettrica rateizzabili per i mesi di maggio 2022 e giugno 2022. L’agevolazione è rivolta alle imprese con sede in Italia, clienti finali di energia elettrica e di gas naturale.

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Questi ultimi, in particolare, possono richiedere la rateizzazione per un massimo di 24 rate. A tal fine, SACE Spa – con l’intento di sostenere le specifiche esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas naturale – rilascia garanzie in favore di:

  • banche;
  • istituzioni finanziarie nazionali e internazionali;
  • altri soggetti abilitati all’esercizio del credito.

Decreto Ucraina, nuove risorse per la Cassa Integrazione

Nuovi fondi per le imprese in crisi. Il D.L., infatti, finanzia 150 milioni di euro per l’anno 2022 in favore di datori di lavoro fino a 15 dipendenti che non possono più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale.

Per questi ultimi è riconosciuto un trattamento ordinario di integrazione salariale per una durata di 8 settimane fruibili fino al 31 dicembre 2022. La disposizione si applica anche alle imprese del settore turistico.

Decreto Ucraina, agevolazione contributiva per il personale delle aziende in crisi

L’Agevolazione contributiva per il personale delle aziende in crisi prevista dalla Legge di Bilancio 2022 è stata estesa anche in favore dei lavoratori:

  • licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti;
  • impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.

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Aziende dell’agricoltura e della pesca, credito d’imposta per l’acquisto di carburante

Previsto un credito d’imposta, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, per l’acquisto di carburante per agricoltura e pesca.

Il credito, chiarisce la norma, può anche essere ceduto come tra l’altro già previsto dal credito d’imposta nel settore energetico.

Imprese del settore autotrasporto, nuove misure di sostegno

Il D.L. prevede, altresì, determinate misure per mitigare gli aggravi economici per il settore dell’autotrasporto derivanti dall’aumento eccezionale dei prezzi dei carburanti. In particolare, si prevede:

  • l’istituzione del Fondo per il sostegno del settore dell’autotrasporto;
  • il rifinanziamento dei contributi per i cosiddetti “marebonus” e “ferrobonus”;
  • l’inserimento nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento del corrispettivo per tenere conto dell’aumento dei prezzi del carburante;
  • l’esonero per l’anno 2022, per le imprese di trasporto merci per conto terzi, dal versamento del contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti.

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Mutui agrari e garanzia ISMEA: ammessa la rinegoziazione

Infine, il Governo concede alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, la possibilità di rinegoziare le esposizioni in essere concesse dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito.

La rinegoziazione può essere concessa per un periodo di rimborso fino a 25 anni. Tra l’altro, le operazioni di rinegoziazione e ristrutturazione potranno essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).

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Bonus benzina fino a 200 euro per i dipendenti: cos’è e chi ne ha diritto

Bonus benzina fino a 200 euro per i dipendenti: cos’è e chi ne ha diritto

Il bonus benzina fino a 200 euro è un incentivo previsto nel nuovo provvedimento del Governo contro gli aumenti carburante.

Il bonus benzina o buono carburante consiste in una esenzione fiscale fino 200 euro per il 2022 per le aziende che decidono di dare ai propri dipendenti dei voucher per diesel e benzina. Come è ben noto, i costi della benzina sono notevolmente aumentati in quest’ultimo periodo. Il Governo è così corso ai ripari disponendo – da un lato – gli sconti benzina e gasolio, che vanno ad incidere sulle accise, e dall’altro varando degli specifici contributi economi. Dette misure di sostegno non sono però rivolte indistintamente a tutta la collettività, ma a talune categorie di lavoratori, che si servono di qualsiasi tipo di carburante.

Si tratta di fatto di un’agevolazione per imprese e lavoratori, un vero e proprio “bonus benzina”, previsto dall’Esecutivo Draghi con l’ultimo decreto Energia. In particolare, secondo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, si è creata una norma “di buonsenso che aiuta i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti“.

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Vediamo allora come funziona questo nuovo strumento pensato per far risparmiare qualcosa agli automobilisti, in tempi di rincari generalizzati che vanno a toccare le bollette e i beni di prima necessità.

Bonus benzina: cos’è e chi ne ha diritto

Per il 2022, il datore di lavoro può erogare ai dipendenti buoni benzina o titoli equivalenti esenti da imposizione fiscale fino a 200 euro.

Non si tratta quindi di una misura di sostegno che si rivolge potenzialmente a tutti, ma di fatto si tratta di voucher che le aziende possono elargire ai loro dipendenti esentasse. Nell’ultimo decreto Energia (o decreto Ucraina), messo a punto per controbattere al caro-bollette e al caro-carburanti, il governo ha previsto infatti un’esenzione fino a 200 euro per tutto l’anno, sui buoni benzina che le aziende private forniscono ai loro dipendenti.

Di fatto il governo non dà finanziamenti per 200 euro a dipendente, ma assicura alle società di non pagare sul buono alcuna tassa. Siamo cioè innanzi ad un’esenzione su Irpef e contributi Inps.

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E’ opportuno altresì ricordare che nel sito del Ministero dello Sviluppo economico, si trova scritto che il voucher è ceduto “a titolo gratuito da aziende private” e per tutto il 2022 non concorre alla formazione del reddito. Ciò significa che non è calcolato all’interno dello stipendio.

Buoni benzina fino a 200 euro per i dipendenti: come si usa

Il bonus benzina non si può definire una misura di sostegno, che può essere richiesta in via diretta da parte dei cittadini-lavoratori, ma piuttosto siamo innanzi ad un incentivo mirato a tutte quelle imprese che già erogano voucher benzina ai propri impiegati.

Detti buoni hanno in particolare le seguenti caratteristiche:

  • sono ceduti a titolo del tutto gratuito dalle aziende private ai dipendenti;
  • non concorrono mai alla formazione del reddito;
  • si accompagnano al taglio da 25 centesimi sul costo di benzina e gasolio direttamente alla pompa;
  • servono a dare un sostegno alle famiglie e le imprese in difficoltà per l’attuale crisi energetica.

Per comprendere appieno il meccanismo di funzionamento del bonus benzina di cui al decreto Energia, occorre aver ben chiaro questo punto: è un contributo non concesso direttamente dall’Esecutivo alla cittadinanza. Infatti il Governo consente alle aziende di assegnarlo o meno ai propri dipendenti. Se queste lo faranno, l’importo del bonus benzina sarà completamente esentasse.

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Chi sono i possibili destinatari del bonus benzina?

Alla luce del funzionamento del bonus benzina, è chiaro che non sarà necessario fare alcuna domanda ad hoc. Come detto, saranno infatti le singole aziende ad assicurare, se lo riterranno, il benefit in oggetto.

Analogamente, non vi sono requisiti di accesso ad hoc. La sola limitazione è la seguente:

  • la misura di sostegno si rivolge in modo esclusivo ai lavoratori dipendenti delle aziende private:
  • le partite Iva o i dipendenti pubblici non potranno usufruirne.

Per il resto, i buoni benzina possono valere per i lavoratori privati – di qualsiasi categoria – al di là del reddito e dalla qualifica aziendale. In particolare non è fissata alcuna soglia Isee, vale a dire l’indicatore della situazione economica familiare: il contributo varrà per tutti e non solo per coloro che hanno un reddito al di sotto di una determinata soglia.

In conclusione, ricordiamo che non è di fatto il governo a utilizzare i fondi, ma sono le imprese che concedono il bonus ai dipendenti. Con l’aspetto nient’affatto irrilevante di non dover subire tasse sul buono in oggetto. Esse stabiliranno dunque se concedere o meno il voucher, il quale peraltro potrebbe anche avere un importo minore rispetto alla soglia massima dei 200 euro.

Quali aziende possono chiedere e usare il bonus benzina e come fare

Le aziende private possono meno concedere il bonus benzina ai dipendenti a loro discrezione. Ecco perchè non è necessaria alcuna domanda.

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Lavoratori fragili: aggiornamenti sulle tutele previdenziali

Lavoratori fragili: aggiornamenti sulle tutele previdenziali

L’INPS, con il messaggio 24 marzo 2022, n. 1349, fornisce aggiornamenti in materia di tutela previdenziale per i lavoratori fragili del settore privato, con riferimento alla proroga delle disposizioni inerenti alla modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.

Le nuove istruzioni illustrate dall’Istituto sostituiscono quanto precedentemente indicato nel messaggio 11 marzo 2022, n. 1126.

Sono considerati lavoratori fragili le persone affette da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, in presenza delle quali la prestazione lavorativa viene effettuata in modalità agile, anche attraverso l’assegnazione a una mansione diversa, ricompresa nella stessa categoria o area di inquadramento.

La legge 18 febbraio 2022, n. 11 ha disposto la proroga al 31 marzo 2022 dello svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile e l’equiparazione dell’assenza dal servizio a ricovero ospedaliero con conseguente erogazione della prestazione economica.

La tutela previdenziale per i lavoratori fragili del settore privato assicurati per la malattia INPS è riconosciuta, quindi, dal 1° gennaio al 31 marzo 2022.

Per quanto riguarda, invece, l’equiparazione della quarantena e dell’isolamento fiduciario con sorveglianza attiva a malattia, non è prevista alcuna proroga per il 2022.

Annunciazione del Signore

 

Annunciazione del Signore


Annunciazione del Signore

autore: Luca Giordano anno: tra il 1672 e il 167 titolo: Annunciazione luogo: New York, Metropolitan Museum of Art
Nome: Annunciazione del Signore
Titolo: L’annuncio del concepimento verginale
Ricorrenza: 25 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità
Il mistero che la S. Chiesa celebra oggi è l’Annuncio dell’Arcangelo Gabriele a Maria, che Ella era stata dal Signore scelta fra tutte le donne ad essere la Madre di Dio, e l’incarnazione del Verbo nel suo seno purissimo.

Anticamente la festa odierna era designata anche col nome di « Concezione di Cristo », « Annunciazione del Signore ». Ciò dimostra che era celebrata più come festa del Signore che della ‘Madonna; solo col passare del tempo prese man mano spiccato carattere mariano. Oggi è considerata quasi esclusivamente come festa della SS. Vergine.

« Questo giorno, scrive il Guéranger, è grande negli annali dell’umanità; è grande agli occhi medesimi di Dio, perché celebra l’anniversario del più grande avvenimento che siasi compiuto nel tempo. Quest’oggi il Verbo divino, per mezzo del quale il Padre ha creato tutte le cose, s’è fatto carne nel seno d’una Vergine ed ha abitato in mezzo a noi ».

Questo mistero era già stato preannunciato fin dal Paradiso terrestre, indi più esplicitamente ripetuto e specificato dai Profeti. Isaia, quale segno della Redenzione, all’empio Acaz dice: « Ecco una Vergine concepirà e partorirà un figlio ed Emmanuele sarà il suo Nome ». Più innanzi dice ancora: « Dalla radice di Jesse germinerà una verga e un fiore spunterà da essa ».

Venuta poi la pienezza dei tempi, il tempo accettevole e propizio della Redenzione, mentre la purissima Vergine nazaretana innalza le sue più ferventi preci per accelerare la venuta del Messia, le appare uno dei più fulgidi Arcangeli del Paradiso, Gabriele, e con sommo rispetto e devozione la saluta: « Ave, piena di grazia, il ‘Signore è teco, benedetta tu fra le donne ». Udendo queste cose Maria si turba e pensa che specie di saluto sia questo. L’Angelo per rassicurarla le dice: « Non temere, Maria, poiché hai trovato grazia presso Dio; ecco concepirai nel seno e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo e il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine ». E Maria, che già ha consacrato la sua verginità a Dio, non comprendendo ciò, dice all’Angelo: « Come avverrà questo se io non conosco uomo? ». Rispondendo l’Angelo le dice: « Lo Spirito Santo verrà in te e la virtù dell’Altissimo ti adombrerà. E per questo quello che nascerà da te sarà santo e sarà chiamato figlio dell’Altissimo… poiché nulla è impossibile a Dio ». E Maria dice: « Ecco la serva del Signore, sia fatto di me secondo la tua parola ». E l’Angelo si parte da lei.

In quel momento il Figlio di Dio scese in lei, prese carne e pur rimanendo vero Dio, cominciò ad essere anche vero uomo, per poi un giorno patire e morire, a fine di salvarci riaprendoci il Paradiso e meritandoci le grazie per bene operare.

Come ogni data relativa agli eventi dell’infanzia di Gesù, anche quella del 25 marzo per l’Annunciazione fu stabilita in riferimento a quella del Natale e viene rinviata se coincide con una domenica di Quaresima o altre solennità del tempo pasquale.

PRATICA. Credere sempre più nei privilegi mariani, particolarmente in quelli che formano l’aureola più fulgida di Maria, la sua perpetua Verginità e la divina Maternità.

PREGHIERA. Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all’annuncio dell’Angelo prendesse carne nel seno della Beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi devoti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Annunciazione della beatissima Vergine Maria, Madre di Dio.

PROVERBIO. Per l’Annunziata la rondine è ritornata.