Archivi giornalieri: 7 marzo 2022

Fonte redazione Contropiano

I comunisti russi tra manifestazioni contro la guerra e difesa delle popolazioni del Donbass

C’è una seria discussione tra i comunisti russi, in particolare dentro il Partito Comunista della Federazione Russa, seconda forza politica del paese e promotore – da anni – della risoluzione alla Duma che ha portato al riconoscimento delle Repubbliche Popolari del Donbass. Pubblichiamo qui di seguito due interventi diversi.

Il primo è di Mikhail Lobanov un deputato del PCFR (Partito Comunista della Federazione Russa) che invita a mobilitarsi con maggiore determinazione per la pace e contro la guerra, anche andando in contrasto con il governo di Putin.

Il secondo è di Ghennadi Zuganov, segretario del PCFR che invece invita ad una maggiore determinazione nella difesa delle Repubbliche del Donbass e  critica le manifestazioni per la pace di non essersi mai  viste durante gli otto anni di guerra dell’Ucraina contro le popolazioni delle Repubbliche Indipendenti né di segnalare nelle manifestazioni i bombardamenti ucraini contro queste ultime.

E’ una discussione seria, come è seria la situazione, anche per chi vive e agisce politicamente in Russia.

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Mikhail Lobanov è un deputato del Partito Comunista della Federazione Russa. Ha pubblicato un discorso aperto ai membri, deputati e candidati del PCFR: “Comunisti e socialisti contro la guerra”.

Amici e compagni, cercherò ora di formulare dei pensieri che mi sembrano molto importanti in questo momento.

Procedo da due cose. Il primo. Se vogliamo fermare la guerra fratricida, dobbiamo lavorare per la formazione di una maggioranza attiva contro la guerra nella società. Il secondo. Dopo la guerra scatenata dal Cremlino la Russia non sarà più la stessa. Ma quali saranno i cambiamenti futuri dipende da voi e da me, dalle nostre azioni o dalla nostra inazione.

Una moltiplicazione della repressione, una soluzione ai problemi economici dei funzionari e dei più grandi oligarchi a nostre spese. O la democratizzazione e un cambiamento fondamentale di rotta socio-economica nell’interesse della maggioranza sotto una forte pressione dal basso.

Su questa base, sono convinto che la posizione del PCFR sia ora importante. Come maggiore partito parlamentare di opposizione in Russia, il PCFR, che ha ottenuto il sostegno pubblico nelle ultime elezioni della Duma, deve prendere parte attiva alla protesta contro la guerra e combinarla con le richieste di ristrutturazione socio-economica del paese.

Come candidato del PCFR alle ultime elezioni della Duma di Stato e come persona di convinte idee socialiste, mi considero in diritto e persino in dovere di rivolgermi ai miei compagni di partito del PCFR, suggerendo loro di assumere queste posizioni.

Insieme ad altri candidati, deputati del PCFR e membri del partito, ho lanciato un appello aperto ai membri e ai deputati del PCFR. Il link all’appello e il modulo per le firme sono nei commenti.

Anche le persone che hanno semplicemente votato per il CPRF possono firmare l’appello.

Chiedo a tutte le persone di sinistra e democratiche di sostenerlo, firmarlo e distribuirlo!

I crimini di guerra commessi dai nazisti-banditi devono essere condannati dal mondo intero

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Qui di seguito invece una dichiarazione del Presidente del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, Ghennadi Zyuganov.

Le tattiche dei battaglioni punitivi nazisti che sono stati sconfitti nel confronto con le truppe della NRL-DNR sono diventate molto chiare. È la stessa tattica della terra bruciata usata dagli invasori nazisti per ritirarsi, sotto i colpi dell’Armata Rossa, dal territorio dell’URSS, Ucraina compresa. I tedeschi fecero saltare la diga del Dnieper, distrussero centinaia di fabbriche, miniere e ponti e bruciarono decine di migliaia di case in Ucraina.

I nazisti dei “battaglioni territoriali” stanno facendo la stessa cosa. Anche se si ritirano dal Donbass, continuano a bombardare le città e i villaggi di questa regione a lungo sofferente con cannoni da 122 e 152 mm. I civili vengono uccisi ogni giorno. Questi sono crimini di guerra.

L’Occidente non sta nemmeno cercando di fermare il bombardamento delle zone residenziali nel Donbass, il che rende i “moralisti” e gli “umanisti” dell’Unione Europea e degli Stati Uniti complici dei crimini di guerra.

Cercando di dare l’impressione che l’esercito russo sia responsabile della morte dei civili, si impegnano in sporche provocazioni, bombardando città sotto il loro controllo. C’è stata una forte esplosione nel centro di Kharkiv. Tutti i media “mondiali”, interamente controllati da Washington, hanno strombazzato che la colpa era della Russia. Ma era chiaramente un’autobomba, con centinaia di chili di esplosivo, che indica gli organizzatori e gli esecutori del crimine. Tali tattiche sono utilizzate da molte organizzazioni terroristiche in tutto il mondo, che sono sotto il controllo della CIA.

L’Occidente e la sua “quinta colonna” in Russia stanno proteggendo i peggiori fascisti e terroristi, che hanno preso il potere in Ucraina e reso i suoi cittadini ostaggi della loro vile russofobia e antisovietismo. Ostaggi nel senso letterale della parola. Per esempio, nella città di Mariupol, che è circondata dalle truppe dell’LNR-DPR, i nazisti dei reggimenti Azov e Aidar non permettono ai civili di lasciare la città.

Le unità della Bandera hanno installato postazioni di tiro ai piani superiori delle case, dalle quali non era permesso alle persone di uscire. Li hanno trasformati in scudi umani per i nazisti delle unità punitive.

Chiediamo all’Unione Europea e agli Stati Uniti di condannare il terrore dei Banderisti contro le città del Donbass, la pratica di prendere ostaggi come scudi umani e il posizionamento di armi e mortai nelle zone residenziali delle città sotto il loro controllo. Se l’Occidente non riesce a prevenire questa orribile violazione delle norme fondamentali della guerra, la responsabilità dei crimini dei suoi vassalli ricadrà anche sui loro capi.

L’Occidente ha bisogno di guardare più da vicino i volti di coloro che difende a gran voce. Dopo tutto, sono i seguaci del mercenario Bandera di Hitler e dei suoi carnefici. Furono i banderisti a commettere le atrocità più efferate nei territori dell’URSS occupati dalle truppe tedesche.

Furono i banderisti che spararono agli ebrei a Babiy Yar, massacrarono i polacchi a Volyn e bruciarono vive le persone nei villaggi della Bielorussia. E il modo in cui hanno bruciato vive decine di persone a Odessa nel 2014 dimostra che questi mostri hanno ereditato dai loro antenati hitleriani la volontà di commettere i più gravi crimini contro l’umanità. Nessuna persona decente può associarsi a loro.

Siamo colpiti dalla duplicità e dall’ipocrisia dei cosiddetti attivisti della pace. Facciamo a tutti una semplice domanda: perché siete rimasti in silenzio per 8 anni, quando quasi ogni giorno le zone residenziali del Donbass venivano bombardate con le armi.

Quando i civili venivano uccisi ogni giorno. Perché non ha avuto compassione per i parenti delle migliaia di persone uccise e mutilate? Sei stato in silenzio per tutti questi anni. Quindi abbiamo seri dubbi sulla sincerità dei nuovi “attivisti della pace”.

Se l’AFU (Forze Armate dell’Ucraina) e i battaglioni nazisti avessero invaso il Donbass come previsto e vi avessero massacrato i difensori del LNR-DPR e i civili, avreste protestato? O sarebbe rimasto in silenzio? Purtroppo, sono sicuro che nemmeno lo spargimento di sangue nel Donbass vi avrebbe spinto a scendere in piazza per chiedere la fine del genocidio del popolo russo e della popolazione russofona.

Anche noi siamo a favore della pace e sosteniamo sempre una risoluzione pacifica di qualsiasi conflitto. Siamo contro lo spargimento di sangue. E speriamo vivamente che sia possibile evitare gravi perdite non solo nell’esercito russo, ma anche tra i soldati e gli ufficiali dell’AFU, tra i quali ci sono molti russi e ucraini fuorviati.

Speriamo sinceramente in una rapida cessazione delle ostilità e in una soluzione politica negoziata. E lo stiamo promuovendo il più possibile. Chiediamo all’Occidente e in particolare agli Stati Uniti d’America di non ostacolare la ricerca di una soluzione pacifica.

Sappiamo bene che sono gli Stati Uniti d’America ad essere i più interessati a fomentare e ad agitare il conflitto tra la Russia e la fraterna Ucraina. Tuttavia, molte figure politiche e pubbliche oneste, giornalisti e accademici negli Stati Uniti, in Europa e in molti paesi del mondo sono ben consapevoli della vera natura di ciò che sta accadendo. Li ringraziamo sinceramente per questa profonda comprensione della responsabilità dell’Occidente nello scoppio di questo conflitto.

L’America e l’Unione europea non stanno combattendo per difendere l’Ucraina. Stanno combattendo per il loro diritto, con l’aiuto dei nazisti locali, di saccheggiare l’Ucraina e usarla come un trampolino di lancio per l’aggressione contro la Russia.

Chiediamo alla comunità internazionale di rendersi conto della distruttività di questo corso per la causa della pace e della vera democrazia nel mondo e di impedire attivamente i tentativi di deragliare il processo di una soluzione politica in Ucraina.

3 Marzo 2022 – © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

San Paolo il Semplice

 

San Paolo il Semplice


Nome: San Paolo il Semplice
Titolo: Monaco
Nascita: Egitto
Morte: Egitto
Ricorrenza: 7 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
 
Paolo detto « il semplice », perché fu veramente di una semplicità estrema e meravigliosa, originario dell’Egitto dove lavorava la terra .

Ignara fu la sua vita fino ai sessant’anni quando abbandonò la moglie, più giovane di lui e sfacciatamente infedele, e si ritirò dal mondo. Traversò il deserto e giunse alla celletta di Sant’Antonio Abate. Il Patriarca dei solitari già da diversi anni si era ritirato lontano dagli occhi degli uomini.
Paolo il Semplice fu uno dei primi a presentarsi al Santo Abate con l’intenzione di mettersi alla sua scuola di vita austera. Ma la maniera con la quale egli venne accolto mostra che non doveva essere davvero una vita facile e pigra, quella scelta dagli eremiti, fuggendo il disordine e il frastuono del mondo. Sant’Antonio lo scoraggiò dicendogli che era troppo vecchio per la durissima vita del deserto. Gli consigliò di cambiare idea, e di ritornare a vivere in un villaggio.

Per essere certo di liberarsi dall’anziano postulante, restò chiuso nella sua cella tre giorni e tre notti. Al quarto sole finalmente uscì, e vide Paolo il Semplice nello stesso punto dove l’aveva lasciato. Non aveva preso né cibo né bevanda. Perciò non poteva affrontare in quelle condizioni la faticosa strada del ritorno.

Intenerito, Sant’Antonio lo fece entrare nella celletta. Ma volle ancora metterlo alla prova. Sempre a digiuno gli ordinò di intrecciare una grossa corda con le foglie di palma. Lavora e lavora, Paolo il Semplice arrivò a farne 95 braccia. Ma il rigoroso maestro d’ascetismo osservò che era fatta male e gl’impose di disfarla e di rifarla tutta. Senza una parola, il vecchio riprese quella fatica che avrebbe spazientito un Giobbe e fiaccato un Sansone. Sant’Antonio ne fu commosso, ma non ancora convinto. Gli chiese se volesse mangiare. « Come ti piacerà, padre », rispose il paziente discepolo. Il pasto consisteva di una sola pagnotta secca, ammollata nell’acqua. «A me questa basta », spiegò Antonio.« Allora basterà anche a me – rispose Paolo – perché anch’io voglio diventare monaco ».Questo tirocinio quasi spietato durò un mese. Dopodiché, Sant’Antonio concluse che il discepolo era ormai un perfetto anacoreta. E in una celletta distante quattro miglia da quella del Santo Patriarca, San Paolo il Semplice passò il resto della sua vita, resistendo a privazioni e a tentazioni. Nella sua straordinaria semplicità, venne favorito dal Cielo di prodigiose facoltà. Ne approfittò per far del bene a tutti coloro che ricorrevano a lui, malati, dubbiosi, afflitti o indemoniati, fino alla morte, che non si sa bene in quale anno lo colse, né a quale età.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Tebaide in Egitto, san Paolo, detto il Semplice, discepolo di sant’Antonio.

Criptovalute in dichiarazione dei redditi, la guida aggiornata al 2022

Criptovalute in dichiarazione dei redditi, la guida aggiornata al 2022

Criptovalute, la detenzione deve essere evidenziata in dichiarazione dei redditi? Ecco le indicazioni dell’Agenzia delle entrate.

Le criptovalute (o criptomonete) rappresentano una modalità alternativa di possesso di valore rispetto alla classifica valuta tradizionale e la loro detenzione potrebbe far sorgere specifici obblighi nei confronti del Fisco.

Il semplice possesso di monete virtuali (le più famose sono i Bitcoin), deve essere pertanto oggetto di dichiarazione dei redditi? Quando è necessario assolvere gli obblighi di monitoraggio fiscale? Come va verificata la giacenza media annua? C’è differenza tra cessioni a termine e cessione a pronti?

A queste e ad altre domande risponderemo nella presente guida.

Le criptovalute nel contesto nazionale: è valuta estera

L’Agenzia delle entrate ha avuto modo di affrontare il corretto trattamento fiscale delle criptovalute o valute virtuali in pochi documenti di prassi. I più recenti sono la risoluzione n° 72/e 2016 e la 788/2021.

In tali documenti di prassi, l’Agenzia delle entrate ha avuto modo di chiarire che:

la moneta “virtuale” è utilizzata come “moneta” alternativa a quella tradizionale avente corso legale ed emessa dall’Autorità monetaria, la cui circolazione si fonda su un principio di accettazione volontaria da parte degli operatori che decidono di utilizzarla.

A livello tecnico, le criptovalute si identificano attraverso codici digitali criptati. Lo scambio tra gli utenti avviene attraverso applicazioni software specifiche. La loro conservazione avviene generalmente, in “portafogli elettronici” (c.d. wallet).

Come avviene il trattamento fiscale delle criptovalute

Lo spunto sul corretto trattamento fiscale delle criptovalute è la sentenza della Corte di Giustizia 22 ottobre 2015, causa C-264/14.

In base ai principi espressi con tale sentenza:

tali operazioni rientrano tra le operazioni “relative a divise, banconote e monete con valore liberatorio” di cui all’articolo 135, paragrafo 1, lettera e), della direttiva 2006/112/CE.

In considerazione di ciò, la tassazione soggiace alle regole generali che disciplinano le operazioni di scambio delle valute tradizionali. Scambi che avvengono al di fuori dell’attività d’impresa.

Da qui, sulla base delle previsioni di cui all’art. 67 del DPR 917/86, TUIR, comma 1, lettera c-ter) e comma 1-ter), è corretto affermare che:

  • le cessioni a termine di valute virtuali rilevano sempre fiscalmente,
  • mentre le cessioni a pronti generalmente non danno origine a redditi imponibili mancando la finalità speculativa.

Attenzione, sulle cessioni a pronti (scambio contestuale valuta su valuta), se la valuta ceduta  deriva da prelievi da portafogli elettronici (wallet), per i quali la giacenza media superi un controvalore di euro 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d’imposta, il prelievo dai wallet è equiparato ad una cessione a titolo oneroso.

Qualora non risulti integrata la suddetta condizione, non si rendono deducibili neppure le minusvalenze eventualmente realizzate.

Cos’è la giacenza media e come si verifica

Come va verificata la giacenza media ossia il valore di 51.645,69?

Ebbene, qui le indicazioni operative sono state messe nero su bianco sempre nei sopra citati documenti di prassi.

Nello specifico, il valore in euro della giacenza media in valuta virtuale va calcolato secondo il cambio di riferimento all’inizio del periodo di imposta, e cioè al 1° gennaio dell’anno in cui si verifica il presupposto di tassazione (cfr. circolare 24 giugno 1998, n. 165).

Da qui:

  • tenuto conto che manca un prezzo ufficiale giornaliero cui fare riferimento per il rapporto di cambio tra la valuta virtuale e l’euro all’inizio del periodo di imposta,
  • il contribuente può utilizzare il rapporto di cambio al 1° gennaio rilevato sul sito dove ha acquistato la valuta virtuale o, in mancanza, quello rilevato sul sito dove effettua la maggior parte delle operazioni.

Attenzione, la giacenza media si riferisce all’insieme dei portafogli detenuti dal contribuente. Siano essi wallet paper, hardware, desktop, mobile, web).

Criptovalute in dichiarazione dei redditi 2022

Individuato il corretto trattamento fiscale, per determinate la plusvalenza per i prelievi dai wallet che hanno superato la predetta giacenza si utilizza il metodo Lifo. Dunque, si deve utilizzare il costo di acquisto considerando cedute per prime le valute acquisite in data più recente.

Il reddito ossia la plusvalenza, se percepito da una persona fisica al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, è soggetto ad imposta sostitutiva del 26%. ( articolo 5 del d.lgs. n. 461 del 1997). Le valute virtuali non scontano Ivafe. Il riferimento è all’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE).

La plusvalenza va indicata nel quadro RT del modello Redditi.

Gli obblighi di monitoraggio fiscale

La detenzione di criptovalute è anche oggetto di obbligo di monitoraggio fiscale (ex D.L. 167/1990).

Infatti, l’art.4 del decreto citato prevede che le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed equiparate residenti in Italia che, nel periodo d’imposta, detengono investimenti all’estero ovvero attività estere di natura finanziaria, suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia, devono indicarli nella dichiarazione annuale dei redditi.

L’obbligo sussiste anche per le attività finanziarie estere detenute in Italia al di fuori del circuito degli intermediari residenti. Si veda a tal fine la circolare 23 dicembre 2013, n. 38/E (paragrafo 1.3.1.)

Anche per le criptovalute sussiste tale obbligo; in considerazione del fatto che  le stesse costituiscono attività
estere di natura finanziaria suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia.

L’obbligo di monitoraggio fiscale è assolto tramite la compilazione del quadro RW. Nello specifico:

  • nella colonna 3 del quadro RW va indicato come codice di “individuazione del bene” il codice 14 (Altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali),
  • senza compilare la colonna 4 “Codice Paese estero”.

L’omessa compilazione può essere oggetto di ravvedimento operoso.

Ulteriori precisazioni

Per compilare correttamente il quadro RW,  il controvalore in euro della valuta virtuale, detenuta al 31 dicembre del periodo di riferimento, deve essere determinato al cambio indicato a tale data sul sito dove il contribuente ha acquistato la valuta virtuale.

Negli anni successivi, il contribuente dovrà indicare il controvalore detenuto alla fine di ciascun anno o alla data di vendita nel caso di valuta virtuale vendute in corso d’anno.

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ISEE cos’è, come si calcola e come si richiede

ISEE cos’è, come si calcola e come si richiede

Cos’è e come si calcola l’ISEE? Quali sono i documenti necessari e come si richiede? Cos’è l’ISEE precompilato? Guida completa

DSU Isee

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (in sigla ISEE) ha lo scopo di valutare la situazione economico – patrimoniale del nucleo familiare al fine di stabilire il diritto o meno ad una serie di prestazioni agevolate: dall’Assegno Unico al Reddito di Cittadinanza, passando per la riduzione delle rette universitarie, l’ISEE apre le porte a numerosi sussidi ed aiuti economici.

Il primo passaggio per ottenerlo è trasmettere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) in cui riportare (e verificare) il dettaglio del patrimonio mobiliare ed immobiliare, oltre ai redditi IRPEF e alle prestazioni ricevute dall’INPS. Per la mole di dati richiesti l’Istituto ha reso disponibile la presentazione della DSU precompilata, con una serie di informazioni precaricate che il cittadino dovrà solamente verificare ed eventualmente correggere.

Analizziamo la fattispecie in dettaglio.

ISEE cos’è e come si presenta la DSU

Per ottenere l’ISEE è innanzitutto necessario fornire i dati utili per il calcolo dell’Indicatore presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE (DSU ISEE), documento che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali dei componenti il nucleo familiare. Una volta presentata la DSU questa ha validità sino al 31 dicembre successivo.

Il canale primario per inoltrare la Dichiarazione è l’INPS, attraverso la piattaforma presente sul sito “inps.it – Prestazioni e Servizi – Prestazioni – Come compilare la DSU e richiedere l’ISEE”, per gli utenti in possesso delle credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa, è possibile inoltrare la DSU:

  • All’ente che si occupa di erogare la prestazione agevolata;
  • Al Comune;
  • Avvalendosi dei servizi offerti dai CAF.

In sede di compilazione molti dati sono auto-dichiarati dal cittadino mentre altri vengono acquisiti dagli archivi INPS ed Agenzia Entrate. Nonostante ciò è comunque consigliabile munirsi di tutti i documenti che tra poco vedremo, al fine di verificare ed eventualmente modificare le informazioni provenienti dalla Pubblica Amministrazione.

In particolare:

  • Dall’Agenzia Entrate viene acquisito il reddito complessivo ai fini IRPEF relativo al secondo anno solare precedente quello di presentazione della DSU;
  • Dall’INPS giungono i dettagli dei trattamenti previdenziali, assistenziali ed indennitari corrisposti dall’Istituto (per ragioni diverse dalla disabilità), non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF e relativi al secondo anno solare precedente quello di presentazione della DSU.

ISEE 2022, quali sono i documenti necessari

Nella compilazione della DSU è necessario avere a portata di mano una serie di documenti anagrafico – patrimoniali, in particolare:

  • Codice fiscale dei componenti il nucleo familiare;
  • Estremi di registrazione del contratto di locazione (data, serie, numero, codice ufficio);
  • Documenti da cui risulti il patrimonio mobiliare (depositi e conti correnti bancari / postali, libretti di risparmio, obbligazioni ecc…) al 31 dicembre del secondo anno precedente quello di presentazione dell’ISEE, ad esempio estratti conto ed altre informazioni fornite da banca e istituti finanziari;
  • Documenti relativi al patrimonio immobiliare detenuto in Italia e all’estero al 31 dicembre del secondo anno precedente quello di presentazione dell’ISEE, come quota posseduta (in percentuale), valore ai fini IMU / IVIE (per gli immobili all’estero), quota capitale residua del mutuo;
  • Redditi e trattamenti da dichiarare ai fini ISEE riferiti al secondo anno solare precedente quello di invio della DSU ad esempio redditi soggetti ad imposta sostitutiva o a ritenuta d’acconto a titolo di imposta, redditi esenti da imposta, proventi agrari da dichiarazione IRAP, redditi da lavoro o fondiari prodotti all’estero;
  • Documenti riguardanti gli assegni periodici per coniuge e figli corrisposti e percepiti nel secondo anno solare precedente quello di invio della DSU;
  • Targa o estremi di registrazione di autoveicoli, motoveicoli di cilindrata pari a 500 cc e superiore, navi e imbarcazioni da diporto intestati alla data di presentazione della DSU;
  • Certificazione Unica e dichiarazione dei redditi in merito al reddito complessivo ai fini fiscali riferito al secondo anno solare precedente quello di invio della DSU;
  • Documentazione rilasciata dall’INPS per i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari non soggetti ad IRPEF, erogati dall’Istituto nel secondo anno solare precedente quello di invio della DSU.

Leggi anche: ISEE documenti necessari

Quanti tipi di ISEE esistono

Quanto appena descritto vale in caso di presentazione della cosiddetta DSU “mini” quella, per intenderci, da utilizzare per accedere alla maggior parte delle prestazioni sociali agevolate.

Al contrario, dev’essere trasmessa la DSU “integrale” in caso di:

  • Richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario;
  • Persone appartenenti al nucleo con disabilità e / o non autosufficienti ovvero figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi;
  • Assenza della Certificazione Unica, esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero sospensione degli adempimenti tributari.

Ulteriori informazioni possono essere altresì richieste per ottenere ISEE specifici come:

  • ISEE minorenni: riguardante le prestazioni agevolate destinate a minorenni ovvero a famiglie con figli minorenni;
  • università: per le prestazioni a condizioni agevolate riguardanti il diritto allo studio universitario;
  • socio – sanitario: per le prestazioni in favore di persone maggiorenni da parte di strutture non residenziali;
  • dottorato di ricerca;
  • socio – sanitario residenze: per le prestazioni di tipo residenziale a beneficio di persone maggiorenni.

Cos’è e come funziona l’ISEE precompilato

Al fine di agevolare i cittadini nella presentazione della DSU, dal 2020 è possibile ottenere la dichiarazione ISEE nella modalità precompilata, collegandosi al portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – ISEE Precompilato”.

A questo punto è necessario chiedere l’interrogazione degli archivi INPS – Agenzia delle Entrate, selezionando l’opzione “Acquisisci la tua precompilata” (necessario possedere le credenziali SPID, CIE o CNS).

Una volta conclusa la fase di acquisizione, l’utente, cliccando su “Verifica lo stato della tua Precompilata” potrà visualizzare i dati precaricati ed eventualmente modificarli, ci riferiamo in particolare a:

  • Redditi e spese dichiarati all’Agenzia Entrate (sezioni II e III del quadro FC8);
  • Trattamenti erogati dall’INPS (sezione III quadro FC8);
  • Patrimonio mobiliare detenuto in Italia, eccezion fatta per le partecipazioni in società per azioni non quotate ed in società non azionarie, altri strumenti e rapporti finanziari, nonché il valore del patrimonio per le imprese individuali (quadro FC2);
  • Patrimonio immobiliare detenuto in Italia, limitatamente ai fabbricati (quadro FC3);
  • Canone di locazione della casa di abitazione (II sezione quadro B).

La piattaforma INPS si preoccuperà inoltre di riprendere (previo consenso dell’interessato) le informazioni indicate nell’ultima DSU a sistema, riguardanti:

  • Nucleo familiare e casa di abitazione;
  • Assegni periodici per coniuge e figli;
  • Disabilità e non autosufficienza;
  • Autoveicoli ed altri beni durevoli.

Conclusa la verifica, all’utente non resta che abbandonare o inviare la DSU ottenendo così l’ISEE.

Simulazione ISEE INPS

Collegandosi al portale “inps.it – Prestazioni e Servizi – ISEE precompilato – Simulazione” è possibile, inserendo i dati richiesti, simulare ISEE:

  • ordinario;
  • minorenni;
  • università;
  • socio-sanitario;
  • dottorato di ricerca;
  • socio-sanitario residenze;

è altresì possibile verificare i requisiti economici ed il beneficio spettante a titolo di Reddito e Pensione di Cittadinanza.

A differenza di altri servizi presenti nella pagina dedicata all’ISEE precompilato, per procedere alle simulazioni non sono richieste le credenziali SPID, CIE o CNS.

Come si calcola l’ISEE

Il valore ISEE altro non è che il risultato del rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) e il parametro ottenuto dalla seguente scala di equivalenza:

Componenti nucleo familiare Parametro
1 1
2 1,57
3 2,04
4 2,46
5 2,85

Sono poi previste una serie di maggiorazioni:

  • 0,5 per ogni ulteriore componente;
  • 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • 0,2 in presenza di tre figli, 0,35 se i figli sono quattro, 0,5 per chi ha almeno cinque figli;
  • 0,2 per i nuclei con figli minori, valore elevato a 0,3 in presenza di almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori (o l’unico presente) abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati.

Il valore ISE si ottiene sommando l’Indicatore Situazione Reddituale (ISR) per il 20% dell’Indicatore Situazione Patrimoniale (ISP):

  • ISR = Somma dei redditi dei componenti il nucleo + Reddito figurativo del patrimonio mobiliare del nucleo -Detrazioni per spese e franchigie del nucleo;
  • ISP = Patrimonio mobiliare del nucleo – Detrazione patrimonio mobiliare + Patrimonio immobiliare del nucleo – Detrazione patrimonio immobiliare.

Ipotizziamo il caso di un nucleo formato da un solo componente. Il parametro della scala di equivalenza è pertanto pari ad 1. Il valore ISR è pari ad euro 27.936,45 mentre l’ISP è 41.105,00 euro. Di conseguenza l’ISE corrisponde a 36.157,45 e così l’ISEE dal momento che 36.157,45 / 1 = 36.157,45.

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Sante Perpetua e Felicita

 

Sante Perpetua e Felicita


Sante Perpetua e Felicita

autore: Giovanni Gottardi anno: 1780-1790 titolo: Martirio delle sante Felicita e Perpetua luogo: Pinacoteca Comunale, Faenza
Nome: Sante Perpetua e Felicita
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 7 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Patroni di:Silius
Questi due nomi ci presentano due gloriose eroine cristiane che per professare la fede, sostennero un prolungato ed atroce martirio.

Perpetua nacque in Cartagine da nobile casato sulla fine del secondo secolo. Nel 203, giovane sposa di ventidue anni e madre di un bambino ancora lattante, fu arrestata con altri quattro compagni dal proconsole Minucio Firminiano, perché cristiana. Rinchiusa in una orrida prigione ebbe a sostenere le più dure lotte contro il padre prima, contro le bestie feroci poi, fino a che la spada le troncò il capo.

Il padre, uomo attaccato alla religione dell’impero, l’amava di un tenero amore; venuto a trovarla in prigione, mise in opera tutto il suo amore per indurre la figlia a rinnegare la fede ed esser così liberata.

Ecco come Perpetua racconta queste lotte con il genitore: « …Se è vero ch’io t’abbia educata fino a questa età e che tu abbia avuto il primo luogo nell’amor mio innanzi ai tuoi fratelli, deh, non fare che per te io sia svergognato. Getta uno sguardo sui tuoi fratelli, sulla madre, sul tuo figlioletto che non potrà vivere senza di te. Deponi ormai questa tua durezza che sarebbe l’eccidio di tutti noi, perchè nessuno di noi oserà mostrarsi in pubblico se tu sarai condannata come donna rea. Dicendo queste cose egli mi baciava le mani; poi mi si gettava ai piedi e mi chiamava non più figlia, ma signora… ».

Qual sia stato il dolore che trafisse la coraggiosa martire in questi colloqui, ce lo dice ancora ella stessa: « Confesso ch’io, provava un’estrema pena, quando mi faceva a considerare mio padre ».

Ma fu forte. Superò il sentimento della natura, e ascoltò impavida, lieta di offrire la sua vita per l’amore di Gesù Cristo, la condanna alle bestie feroci. Il Signore in premio di questa sua fortezza la consolò con sublimi visioni.

Con S. Perpetua, si trovava pure nel carcere S. Felicita. giovane sposa anch’essa, prossima a divenire madre.

Essendo legge romana che le donne gravide non venissero condannate avanti il parto, Felicita con insistenti orazioni ottenne da Dio di poter partorire avanti la data prefissa per il martirio. Fu nell’anfiteatro accanto a Perpetua, lieta di potere raccogliere insieme ad essa e altri tre uomini di nome Saturnino, Revocato e Secondulo la palma del martirio.

Al giorno stabilito l’anfiteatro è gremito di popolo avido di truci spettacoli. Le due eroine. esultanti, lasciano la prigione in cui avevano già tanto sofferto e si portano nel circo. Un toro furioso le attende. Non appena sono poste in balia della belva, sono assalite e straziate dalle acute corna dell’animale. Le candide carni delle intrepidi martiri si squarciano e stillano copioso sangue. Il popolo però riconoscendo le giovani madri ha un senso di compassione per esse e domanda che la spada ponga termine a quella scena selvaggia.

Così fu fatto. Rinchiusa la fiera scesero i carnefici e le colpirono col ferro. Il loro martirio si scolpì profondo nelle menti dei Cristiani, i quali ogni anno ne celebrarono con grande solennità la fausta data. I nomi delle due sante sono stati inseriti nel canone della S. Messa.

PRATICA. Nelle prove della vita, il Crocifisso e l’orazione siano il nostro conforto.

PREGHIERA. Deh! Signore Dio nostro, fa’ che veneriamo con incessabile devozione il martirio delle tue sante Perpetua e Felicita e presentiamo loro sovente nostri umili omaggi.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cartagine il natale delle sante Perpètua e Felicita Martiri: di esse, Felicita, essendo gravida (come racconta sant’Agostino) e aspettandosi, secondo le leggi, che partorisse, nei dolori del parto si lamentava, ma gettata alle fiere era lieta. Con esse patirono il martirio anche Sàtiro, Saturnino, Revocato e Secóndolo, l’ultimo dei quali morì in carcere, e tutti gli altri furono maltrattati da varie fiere, ed infine uccisi a colpi di spada sotto il Principe Sevèro. Ma la festa delle sante Perpètua e Felicita si celebra nel giorno precedente.