Archivi giornalieri: 20 gennaio 2022

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Provincia di Nuoro

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Provincia di Nuoro

Regione Sardegna Stemma della Provincia di Nuoro
Sigla NU
Popolazione 201.517 abitanti (01/01/2021 – Istat)
Densità 35,74 ab./km²
Superficie 5.637,97 km²
CAP 08010 … 08100
Prefissi 0782, 0784, 0785, 079
Capoluogo Nuoro
34.660 abitanti
PROVINCE DELLA SARDEGNA
Cagliari Nuoro Oristano Sassari Sud Sardegna
Commissario Straordinario Costantino Tidu
Sede Provincia di Nuoro
Piazza Italia 22
08100 Nuoro
Numeri utili
Telefono 0784 238600
Fax 0784 33325
Codice Istat 091
Partita IVA 00166520916
Email PEC protocollo@pec.provincia.nuoro.it
Sito istituzionale www.provincia.nuoro.gov.it

Altre informazioni

La provincia di Nuoro è la provincia con minore densità di popolazione d’Italia considerando anche le città metropolitane.

Nel 2005 la provincia di Nuoro ha ceduto i territori di 13 comuni alla provincia di Cagliari, 10 comuni alla provincia di Oristano, 2 comuni alla provincia di Olbia-Tempio e 23 comuni alla provincia dell’Ogliastra.

Nel 2017 la provincia di Nuoro ha acquisito i territori di 22 comuni dalla provincia dell’Ogliastra con la Legge Regionale n.2 del 4 febbraio 2016 sul riordino delle province della Sardegna.

Elezioni

Il 30 e 31 maggio 2010 si è votato per le elezioni provinciali 2010Roberto Deriu è stato riconfermato presidente.

I 74 comuni della provincia

Aritzo
Arzana
Atzara
Austis
Bari Sardo
Baunei
Belvì
Birori
Bitti
Bolotana
Borore
Bortigali
Cardedu
Desulo
Dorgali
Dualchi
Elini
Fonni
Gadoni
Gairo
Galtellì
Gavoi
Girasole
Ilbono
Irgoli
Jerzu
Lanusei
Lei
Loceri
Loculi
Lodè
Lodine
Lotzorai
Lula
Macomer
Mamoiada
Meana Sardo
Noragugume
NUORO
Oliena
Ollolai
Olzai
Onanì
Onifai
Oniferi
Orani
Orgosolo
Orosei
Orotelli
Ortueri
Orune
Osidda
Osini
Ottana
Ovodda
Perdasdefogu
Posada
Sarule
Silanus
Sindia
Siniscola
Sorgono
Talana
Tertenia
Teti
Tiana
Tonara
Torpè
Tortolì
Triei
Ulassai
Urzulei
Ussassai
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Bonus casalinghe 2022 per i corsi di formazione: cos’è e come funziona

Bonus casalinghe 2022 per i corsi di formazione: cos’è e come funziona
Il bonus casalinghe non è un contributo economico, ma un accesso a corsi di formazione per lo sviluppo di conoscenze digitali.
Bonus casalinghe

Bonus casalinghe 2022: negli ultimi tempi le istituzioni hanno inteso varare o confermare una serie di bonus ed agevolazioni sotto forma di sussidi o di credito di imposta: pensiamo ad esempio al nuovo assegno unico figli a carico o al bonus internet. Ebbene, nel vasto ambito degli aiuti e contributi a favore dei cittadini, si inserisce altresì il cd. bonus casalinghe (e casalinghi), ossia una misura che presenta un meccanismo di funzionamento diverso da quello tipico di altri benefici previsti dal Governo.

Con un avviso pubblico del 15 dicembre scorso, il Ministero delle Pari Opportunità ha spiegato modalità e meccanismo di accesso al cosiddetto bonus casalinghe 2022.

Vediamo allora qualche dettaglio, onde capire che cos’è in concreto il bonus casalinghe 2022, e quali vantaggi comporta.

Bonus casalinghe 2022 per i corsi di formazione: di che si tratta?

Se volessimo sintetizzare il bonus casalinghe, si tratta di uno strumento che favorisce la formazione, e non assegna soldi. Non un contributo economico, bensì una misura di supporto, al fine di accrescere la formazione e l’inclusione sociale di donne e uomini che svolgono attività domestica, senza retribuzione. Pertanto, occorre sgomberare il campo da ogni possibile dubbio: il citato bonus casalinghe 2022 non si applica nei confronti di colf, badanti o baby sitter.

Di fatto il bonus casalinghe consiste in un fondo milionario, mirato alla formazione di chi ha scelto di dedicare il suo tempo alla cura dei familiari e dell’abitazione senza percepire uno stipendio, ma con iscrizione all’assicurazione obbligatoria Inail, di cui si trova indicazione nella legge n. 493 del 1999.

Il bonus casalinghe è rivolto anche alle persone di sesso maschile che svolgono attività domestiche, ma la sua istituzione è stata predisposta soprattutto per reagire al divario di genere che attiene alla scolarizzazione in Italia. Infatti, di certo non sorprende il dato per cui molte donne e mogli abbandonano gli studi e la ricerca di un lavoro fisso, per dedicarsi esclusivamente alla famiglia e alla cura della casa.

Leggi anche: Mercato del lavoro, il nuovo report di Ministero del Lavoro, Banca d’Italia e Anpal

Bonus casalinghe: lo stanziamento previsto per supportare la misura

Una cifra di certo non di ammontare ridotto è quella stanziata dal Ministero delle Pari opportunità e la Famiglia, al fine di sostenere l’applicazione pratica del bonus casalinghe. 3 milioni di euro per selezionare enti pubblici e privati che offrono attività di formazione. Queste strutture dovranno predisporre corsi formativi ad hoc per casalinghe e casalinghi, con il patrocinio del Governo. In particolare, il decreto Agosto 2020 ha previsto un ‘fondo formazione casalinghe’ ad hoc.

Lo ribadiamo: finalità del bonus casalinghe 2022 è agevolare lo sviluppo di nuove conoscenze da parte di chi si occupa esclusivamente della cura della casa e della famiglia. In particolare, si tratta di competenze digitali, sempre più utili oggigiorno e talvolta indispensabili per avere accesso a determinati servizi. Grazie allo sviluppo di dette competenze, le persone formate potranno  padroneggiare i servizi online e i dispositivi digitali. Ciò al fine di poterli usare frequentemente e per le più disparate esigenze.

In base a quanto indicato dalle istituzioni, si sa che i corsi dovranno durare 12 mesi e si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica. Ciò appare, da un lato, assai compatibile con le attività domestiche dei destinatari del bonus e, dall’altro, opportuno sul piano della tutela del diritto alla salute, in un periodo in cui occorre sempre prestare attenzione alle regole di distanziamento sociale e ai rischi di assembramento.

Leggi anche: Green pass rafforzato obbligatorio per colf, badanti e baby sitter over 50

Bonus casalinghe 2022: chi può fare domanda e date di inizio dei corsi

Attenzione a quanto segue: nonostante il nome della misura, possono fare domanda esclusivamente gli enti di formazione e non i casalinghi o le casalinghe. In un secondo tempo, questi ultimi potranno invece fare domanda presso gli enti beneficiari, per partecipare ai corsi gratis e online.

Concludendo, se ci si chiede quando cominceranno i corsi legati al meccanismo del bonus casalinghe, non c’è ancora una data certa. Infatti, al momento non è stato pubblicato l’elenco dei corsi, in quanto i partecipanti al bando, ossia gli enti pubblici e privati che offrono servizi di formazione e che potranno contare su somme fino a 300mila euro, possono inviare i progetti per i corsi fino alle ore 12 del 31 marzo 2022. I progetti sono da inoltrarsi al Ministero delle Pari Opportunità e della Famiglia.

Ricordiamo altresì che il bando per bonus casalinghe 2022 è stato pubblicato il 15 dicembre scorso ed è in scadenza appunto a fine marzo. Sarà lo stesso Ministero delle Pari Opportunità a rendere noto l’elenco degli enti formativi accreditati, presso i quali sarà possibile presentare la relativa domanda per partecipare ad un corso tra quelli presenti in catalogo.

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Fattura Elettronica gratis, ecco come fare e quali programmi usare

Fattura Elettronica gratis, ecco come fare e quali programmi usare

La fatturazione elettronica sarà presto obbligatoria anche per i forfettari. Ecco come predisporre e inviare la fattura elettronica gratis.

Fattura Elettronica gratis

Fattura Elettronica gratis: l’Italia è stata autorizzata a rendere obbligatoria la fatturazione elettronica anche in capo ai forfettari e ai contribuenti in regime di vantaggio. Oramai si potrà parlare quindi di obbligo generalizzato ossia che riguarda quasi la totalità dei soggetti passivi Iva. Anche le piccole imprese, lavoratori autonomi e professionisti con partita iva in regime forfettario si troveranno costrette a pagare un operatore web, un professionista o comunque ad acquistare un programma ad hoc per predisporre, inviare e conservare le fatture elettroniche e i costi possono essere piuttosto importanti.

Tuttavia, c’è anche la possibilità di predisporre e inviare le fatture elettroniche gratis e senza pagare un euro.

Ecco di seguito come procedere, ma prima ricordiamo in breve da quando scatta l’obbligo di fatturazione elettronica per forfettari e minimi.

Obbligo di fatturazione elettronica forfettari e in regime di vantaggio

L’Unione Europea ha autorizzato l’Italia a imporre l’obbligo di fattura elettronica anche in capo a coloro che finora erano esonerati (forfettari e in regime di vantaggio). Si trattava di un esonero e non un divieto, salvo quanto disposto per gli operatori sanitari.

Trattandosi di esonero, per i forfettari che decidevano di adeguarsi all’obbligo, emettendo solo fatture elettroniche, era previsto inoltre uno specifico regime premiale che di conseguenza sarà superato con l’introduzione dell’obbligo.

Dunque, appena l’Italia metterà  nero su bianco con una norma quanto concessole dall’U.E., anche forfettari e contribuenti in regime di vantaggio dovranno emettere solo fatture elettroniche in transito dal sistema di interscambio, S.d.I. Se non si segue questo canale, la fattura si considererà non emessa; con tutte le conseguenze sanzionatorie previste dal legislatore.

Ecco dunque che migliaia di contribuenti dovranno imparare a usare attivamente la fatturazione elettronica (non solo per la ricezione e conservazione quindi). Ricordiamo infatti che fino ad ora si ricevevano e conservavano comunque fatture elettroniche (o cartacee dai forfettari).

Fattura elettronica gratis: i servizi dell’Agenzia delle entrate

E’ bene conoscere quindi da subito i sistemi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per adempiere a tale obbligo. L’Agenzia delle entrate, infatti, mette a disposizione dei contribuenti alcuni servizi piuttosto semplici da utilizzare per predisporre (inviare, ricevere e conservare) la fattura elettronica.

Cosa serve

Per compilare una fattura elettronica è necessario disporre di (Fonte portale Agenzia delle entrate):

  • un PC ovvero di un tablet o uno smartphone;
  • un programma (software) che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018.

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione gratuitamente 3 modalità differenti per predisporre le fatture elettroniche:

  • una procedura web, utilizzabile accedendo al portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia (per l’uso di tale procedura occorre disporre di una connessione in rete);
  • un software scaricabile su PC (tale procedura può essere utilizzata anche senza essere connessi in rete);
  • un’App per tablet e smartphone, denominata Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple (per l’uso di tale procedura occorre disporre di una connessione in rete).

Dunque, la fattura può essere predisposta anche tramite il proprio smartphone.

Come accedere all’area Fatture e Corrispettivi

Attenzione, la procedura web è disponibile sul portale fatture e corrispettivi dell’Agenzia delle entrate.

Dunque, per accedervi sarà necessario:

  • essere connessi ad internet;
  • avere le credenziali SPID (“Sistema Pubblico dell’Identità Digitale”) oppure Fisconline/Entratel o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Su tale ultimo punto, si ricorda che per i professionisti e le imprese, le credenziali Fisconline ed Entratel sono ancora valide.

Detto ciò, una volta predisposta la fattura, la stessa deve essere inviata. L’invio della fattura elettronica può avvenire gratuitamente tramite il sistema di trasmissione dell’Agenzia delle Entrate oppure anche tramite PEC.

Fattura Elettronica gratis tramite PEC

Come detto sopra l’invio della Fattura Elettronica può avvenire gratuitamente anche tramite PEC. Insieme ai software privati per la predisposizione e l’invio della fattura elettronica, che sono disponibili anche su internet (a volte è lo stesso operatore di posta elettronica a proporli), c’è un altro modo per inviare la fattura.

Infatti, la fattura elettronica può essere inviata anche tramite posta elettronica certificata (PEC) e senza costi aggiuntivi. Dunque, anche i contribuenti forfettari e la generalità dei soggetti tenuti alla fatturazione elettronica possono ricorrere alla fattura elettronica tramite PEC.

Invio fattura elettronica tramite PEC: come funziona

L’invio della fattura elettronica gratis tramite PEC, è espressamente ammesso dall’Agenzia delle entrate nelle specifiche tecniche della fatturazione elettronica. Infatti, colui che è in possesso di un indirizzo PEC, può  inviare il file XML della fattura elettronica quale allegato della PEC. Un unico messaggio può contenere diversi file allegati.

Attenzione, il messaggio con relativi allegati non deve superare la dimensione di 30 megabytes, valore che costituisce il limite massimo entro il quale il gestore è tenuto a garantire il suo invio. Come previsto dall’art. 12 del DM 2 novembre 2005 (“Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione, anche temporale, della posta elettronica certificata” – G.U. 15 novembre 2005, n. 266). Si ricorda inoltre che il singolo file fattura (fattura o lotto di fatture) non può superare i 5MB.

Ricapitolando:

  1. il contribuente predispone la fattura elettronica e genera il file xml
  2. invia la fattura tramite la PEC, deve essere utilizzato come indirizzo di posta elettronica certificata del S.d.I. (destinatario) l’indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it.
  3. con il primo messaggio di risposta il S.d.I., comunica al soggetto trasmittente l’indirizzo PEC che dovrà utilizzare per i successivi invii.

Sistema di interscambio e PEC

Una volta inviata la fattura, è lo stesso sistema di interscambio a fare da postino e a recapitare la fattura al destinatario.

Attenzione, nelle specifiche tecniche è chiarito che:

  • l’utilizzo di un indirizzo di PEC diverso da quello assegnato dal S.d.I. non garantisce il buon fine della ricezione del messaggio di posta da parte del S.d.I. stesso;
  • se il processo di invio e ricezione va a buon fine, al mittente vengono recapitate due ricevute: una di accettazione da parte del proprio gestore di posta, e una di avvenuta consegna da parte del gestore di posta del destinatario.

Quest’ultima attesta l’avvenuta trasmissione del file al SdI ma non la correttezza e quindi l’emissione della fattura elettronica (Indicazioni ufficiali Agenzia delle entrate). L’eventuale scarto del file da parte del SdI o il recapito della fattura allegata al soggetto ricevente o l’impossibilità di recapito, sono comunicati attraverso le apposite ricevute.

In caso di scarto, la correzione e l’invio devono avvenire entro massimo 5 giorni dalla ricezione della notifica di scarto. Numero e data del documento rimangono invariati.

Come trasmettere la Fattura XML allo SDI: tutte le soluzioni dell’Agenzia delle Entrate

Come specifica l’Agenzia delle Entrate per trasmettere al SdI il file XML della fattura elettronica ci sono diverse modalità, ovvero si può usare:

  • un servizio online presente nel portale “Fatture e Corrispettivi” che consente l’upload del file XML preventivamente predisposto e salvato sul proprio PC
  • la procedura web ovvero l’App Fatturae messe a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate
  • una PEC (Posta Elettronica Certificata), inviando il file della fattura come allegato del messaggio di PEC all’indirizzo “sdi01@pec.fatturapa.it”
  • un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con il SdI.
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Osservatorio sul precariato: pubblicati i dati di ottobre 2021

Osservatorio sul precariato: pubblicati i dati di ottobre 2021

Sono stati pubblicati i dati di ottobre 2021 dell’Osservatorio sul precariato. Fino a ottobre 2021, le assunzioni nel settore privato sono state 5.987.398, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+20%) dovuto principalmente alla crescita iniziata a marzo 2021.

L’aumento ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni di contratti stagionali e in somministrazione (+30%); per le altre tipologie si registrano aumenti più contenuti: apprendisti (+24%), tempo determinato e intermittenti (+18%); in crescita anche le assunzioni a tempo indeterminato (+11%). Rispetto al 2019 le assunzioni risultano diminuite complessivamente del 7% (sempre con riferimento all’intero periodo gennaio-ottobre).

La dinamica dei flussi

Le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato nei primi 10 mesi del 2021 sono state nel complesso 397.489, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-7%).

Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate del 19%.

Le cessazioni sono state in complesso 5.129.051, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+8%).

Il lavoro occasionale

Il numero dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale (CPO) a ottobre 2021 si attesta sulle 15.145 unità (in diminuzione del 3% rispetto allo stesso mese del 2020); l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 242 euro.

lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia (LF) a ottobre 2021 risultano 12.492, in aumento del 13% rispetto a ottobre 2020; l’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 179 euro.

 

L’INPS abbatte le barriere comunicative: iniziativa per persone sorde e cieche

L’INPS abbatte le barriere comunicative: iniziativa per persone sorde e cieche

Al via la campagna “L’INPS abbatte le barriere comunicative”, un progetto dedicato alle persone sorde e cieche, nato dal lavoro sinergico tra l’Ufficio Comunicazione esterna e la Direzione centrale Inclusione sociale e Invalidità civile.

Il 19 maggio 2021 la Repubblica italiana ha riconosciuto ufficialmente la Lingua Italiana dei Segni (LIS), promuovendone la tutela. Da questa tappa significativa, che porta a compimento il lungo percorso verso la piena inclusione e la garanzia di tutti i diritti di cittadinanza, si sviluppa l’iniziativa dell’Istituto.

Il progetto prevede la realizzazione di video pillole informative sui servizi dell’INPS, presentate da una “voce narrante” e tradotte in LIS. Al momento sono disponibili le seguenti prestazioni:

  • Pensione ai sordi;
  • Indennità di comunicazione;
  • Accertamento sanitario;
  • QR Code invalidità;
  • Riscatto di laurea;
  • SPID;
  • Benefici in favore dei lavoratori sordomuti e invalidi;
  • Reddito di Cittadinanza.

Guarda il video messaggio del Presidente Pasquale Tridico.

L’INPS abbatte le barriere comunicative: iniziativa per persone sorde e cieche

L’INPS abbatte le barriere comunicative: iniziativa per persone sorde e cieche

Al via la campagna “L’INPS abbatte le barriere comunicative”, un progetto dedicato alle persone sorde e cieche, nato dal lavoro sinergico tra l’Ufficio Comunicazione esterna e la Direzione centrale Inclusione sociale e Invalidità civile.

Il 19 maggio 2021 la Repubblica italiana ha riconosciuto ufficialmente la Lingua Italiana dei Segni (LIS), promuovendone la tutela. Da questa tappa significativa, che porta a compimento il lungo percorso verso la piena inclusione e la garanzia di tutti i diritti di cittadinanza, si sviluppa l’iniziativa dell’Istituto.

Il progetto prevede la realizzazione di video pillole informative sui servizi dell’INPS, presentate da una “voce narrante” e tradotte in LIS. Al momento sono disponibili le seguenti prestazioni:

  • Pensione ai sordi;
  • Indennità di comunicazione;
  • Accertamento sanitario;
  • QR Code invalidità;
  • Riscatto di laurea;
  • SPID;
  • Benefici in favore dei lavoratori sordomuti e invalidi;
  • Reddito di Cittadinanza.

Guarda il video messaggio del Presidente Pasquale Tridico.

CIV INPS: relazione di fine mandato e Rendiconto sociale 2017-2021

CIV INPS: relazione di fine mandato e Rendiconto sociale 2017-2021

Mercoledì 19 gennaio 2022, alle 9.30 presso Palazzo Wedekind, a Roma, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS presenterà la relazione di fine mandato e il Rendiconto sociale 2017-2021.

Il CIV è l’organo di indirizzo strategico dell’Istituto. Predispone le linee di indirizzo generale e approva la relazione programmatica, che definisce gli indirizzi strategici che l’Istituto dovrà perseguire nel periodo di riferimento. Delibera in via definitiva l’approvazione del bilancio preventivo, del bilancio assestato e del rendiconto consuntivo generale dell’INPS, nonché i piani pluriennali e i criteri generali dei piani di investimento e disinvestimento.

Al termine della sua sesta consiliatura il CIV vuole, attraverso l’illustrazione della propria attività del quadriennio trascorso e del Rendiconto sociale, presentare le proprie considerazioni sulle principali questioni economiche e sociali oggetto dell’attività dell’INPS.

All’evento, come da programma (pdf 169KB), parteciperà Guglielmo Loy, Presidente del CIV. I lavori saranno conclusi da Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Sarà possibile partecipare all’evento anche online su Teams, cliccando sul seguente link: CIV INPS Presentazione relazione fine consiliatura e Rendiconto sociale 2017-2021.

Lavoratori autonomi dello spettacolo: indennità di disoccupazione ALAS

Lavoratori autonomi dello spettacolo: indennità di disoccupazione ALAS

Il decreto Sostegni bis ha introdotto una nuova indennità per la disoccupazione, denominata ALAS, rivolta ai lavoratori autonomi dello spettacolo a copertura degli eventi di cessazione involontaria del lavoro intervenuti dal 1° gennaio 2022.

In particolare, la nuova prestazione ALAS è destinata ai lavoratori autonomi dello spettacolo:

  • che prestano a tempo determinato attività artistica o tecnica, direttamente connessa con la produzione e la realizzazione di spettacoli;
  • a tempo determinato che prestano attività al di fuori delle ipotesi del punto precedente;
  • esercenti attività musicali.

La circolare INPS 14 gennaio 2022, n. 8 riporta i requisiti di accesso all’indennità ALAS e specifica la base di calcolo, la misura e la durata della prestazione. Sono indicati, inoltre, la decorrenza e le ipotesi di decadenza dal diritto alla prestazione, il regime delle incompatibilità e incumulabilità, le modalità per presentare eventuali ricorsi amministrativi.

Per fruire della prestazione, i potenziali beneficiari devono presentare domanda online tramite il servizio “Indennità per i lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS)” entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Santi Sebastiano e Fabiano

 

Santi Sebastiano e Fabiano


Nome: Santi Sebastiano e Fabiano
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 20 gennaio
Tipologia: Memoria facoltativa
Gli antichi testi liturgici romani prevedevano che San Fabiano e San Sebastiano venivano venerati separatamente, più tardi vennero ricordati in un’unica celebrazione, ma il nuovo calendario, richiamandosi all’antico uso, prescrive due memorie facoltative separate, ciò dipende dal fatto che il corpo di Fabiano venne traslato nella basilica di San Sebastiano.

San Fabiano. Poco si legge nella storia di lui, ma è celebre per il modo con cui fu eletto a reggere la cattedra di S. Pietro. continua >>

San Sebastiano. Nacque a Narbona (Francia), ma fu educato a Milano, ricevendo una buona cultura. Egli apparteneva all’armata dell’imperatore, godeva uno dei primi posti ed era caro a tutti per le sue belle qualità; continua >>

PRATICA. Non lasciamoci mai allontanare dal ben per rispetto umano.

PREGHIERA. Riguarda, o Dio onnipotente, la nostra debolezza, e perché siamo aggravati dal peso delle nostre colpe, ci protegga la gloriosa intercessione de tuoi beati martiri Fabiano e Sebastiano.

MARTIROLOGIO ROMANO. ARoma il natale di san Fabiano, Papa e Martire, il quale, al tempo di Dècio, subì il martirio, e fu sepolto nel cimitero di Callisto. Così pure a Roma, alle Catacombe, san Sebastiano Martire, il quale, sotto l’Imperatore Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all’accampamento e saettare dai soldati, e finalmente percuotere con bastoni, finché non rese lo spirito.