Archivi giornalieri: 29 gennaio 2022

San Costanzo di Perugia

 

San Costanzo di Perugia


Nome: San Costanzo di Perugia
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: II secolo, Perugia
Morte: II secolo, Perugia
Ricorrenza: 29 gennaio
Tipologia: Commemorazione
 
Costanzo visse nel II secolo, era un giovane cristiano che si distingueva fin da subito nella Chiesa perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri unita ad una grande severità verso se stesso.

Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent’anni. Era però già prudente, saggio nell’apostolato, maturo nella carità, saldo nell’autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marco Aurelio.

Non tardò infatti l’imperatore ad arrestarlo e processarlo con l’accusa di aver abbracciato la fede nel Signore e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.

Non si sa chi denunziò l’attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede.

Venne rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.

Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta fu decapitato con la spada, verso l’anno 178.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Perugia san Costanzo, Vescovo e Martire, il quale, insieme con i Compagni, sotto l’Imperatore Marco Aurélio, per la difesa della fede ricevette la corona del martirio.

San Costanzo di Perugia

 

San Costanzo di Perugia


Nome: San Costanzo di Perugia
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: II secolo, Perugia
Morte: II secolo, Perugia
Ricorrenza: 29 gennaio
Tipologia: Commemorazione
 
Costanzo visse nel II secolo, era un giovane cristiano che si distingueva fin da subito nella Chiesa perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri unita ad una grande severità verso se stesso.

Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent’anni. Era però già prudente, saggio nell’apostolato, maturo nella carità, saldo nell’autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marco Aurelio.

Non tardò infatti l’imperatore ad arrestarlo e processarlo con l’accusa di aver abbracciato la fede nel Signore e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale.

Non si sa chi denunziò l’attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per questo, per strappargli cioè vantaggiose informazioni, il Vescovo Costanzo venne torturato a lungo e crudelmente, insieme con diversi altri compagni di fede.

Venne rinchiuso nel calidarium delle Terme romane, dove i cittadini rispettabili e raffinati facevano il bagno di vapore. Quella volta però il calidarium venne scaldato alla temperatura di un forno, ma San Costanzo uscì incolume dal bagno mortale.

Ebbe la grazia di convertire i suoi guardiani, e poté scappare una prima volta. Chiamato di nuovo in giudizio, venne condannato a camminare sui carboni ardenti. Ma né questo né altri supplizi ebbero potere su di lui. Liberato miracolosamente e arrestato una terza volta fu decapitato con la spada, verso l’anno 178.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Perugia san Costanzo, Vescovo e Martire, il quale, insieme con i Compagni, sotto l’Imperatore Marco Aurélio, per la difesa della fede ricevette la corona del martirio.

ASAN52d

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Ai fini della maturazione del requisito dell’esperienza professionale, utile per l’attribuzione degli incarichi di cui all’art. 18, per il riconoscimento dell’indennità di esclusività di cui all’art. 89 e per l’applicazione della clausola di garanzia di cui all’art. 92 del CCNL 2016/2018, si possono far valere anche i periodi di servizio prestati presso gli IRCCS di diritto privato?

Ai fini della maturazione del requisito dell’esperienza professionale di cui all’art. 89, comma 2, (Indennità di esclusività) e 92, comma 1, (Clausola di Garanzia) del CCNL Area della Sanità del 19/12/2019 si deve prendere in considerazione la “effettiva anzianità di servizio maturata in qualità di dirigente, anche a tempo determinato, anche presso altre Aziende od Enti di cui all’art. 1 (Campo di applicazione) con o senza soluzione di continuità”. Nell’art. 18, comma 4, sull’attribuzione degli incarichi, oltre a quanto sopra previsto, si devono prendere in considerazione anche “…i periodi relativi ad attività sanitarie e professionali effettuate con incarico dirigenziale o equivalente alle funzioni dirigenziali in ospedali o strutture pubbliche dei paesi dell’Unione Europea..”.

Il suddetto articolo 1 (Campo di applicazione) del CCNL dell’Area della Sanità del 19.12.2019 prevede che “Il presente contratto si applica a tutti i dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie di cui all’art. 7 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 13 luglio 2016 con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato dipendenti da tutte le Aziende ed Enti del comparto indicate all’art. 6 del medesimo CCNQ.”

Da queste norme pattizie, si evince dunque chiaramente che il servizio riconoscibile è solo quello svolto presso le aziende e gli enti del comparto Sanità di cui all’art. 6 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 13 luglio 2016 che ricomprende gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico in regime di diritto pubblico di cui al D.Lgs. 288/2003. Tra l’altro, la terminologia utilizzata dalle disposizioni contrattuali, le rende riferibili esclusivamente ai dirigenti che hanno maturato l’anzianità di servizio in questione con un rapporto di lavoro pubblico.

Si ritiene utile, altresì, richiamare l’attenzione sul fatto che i benefici economici in esame possono essere attribuiti al dirigente, oltre che in presenza dell’anzianità sopra descritta anche a seguito dell’esito “positivo” della valutazione effettuata dal competente Collegio Tecnico in ordine ad attività di natura, unicamente, professionale e quindi relative all’effettivo servizio prestato dal dirigente valutato.

Piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” Stampa PDF

Piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”

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Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

È stato presentato, presso il Dipartimento della funzione pubblica, il Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione denominato: “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”. Un programma straordinario di formazione e aggiornamento rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici, inaugurato dal protocollo d’intesa siglato a ottobre dai Ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, che punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici agevolando, grazie alla collaborazione della CRUI, tramite l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le Università italiane; e contestualmente attraverso l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a cominciare da quella digitale, con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, nonchè, con un’attenzione particolare riservata alla formazione sulla cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il Ministero della Difesa. Il Ministro Brunetta illustrando il progetto di formazione evidenzia che: “Oggi comincia un percorso importante di ‘ricarica delle batterie’ della Pubblica amministrazione, che si aggiungerà al ‘cambio del sangue’ nella PA legato al turnover e alle decine di migliaia di assunzioni per l’attuazione del PNRR”, all’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio, valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) e di Formez PA. Sono onorato di avere come partner di questa iniziativa il mondo dell’università, qui rappresentato dalla Ministra Messa e dalla Rettrice Polimeni, insieme a top player tecnologici come TIM e Microsoft. In cinque anni abbiamo a disposizione quasi un miliardo di euro per uno scatto in avanti della PA, che può incarnare la postura civile, dinamica ed essenziale, fatta di impegno a investire su di sé, di cui la nostra società ha bisogno. Uno scatto che sosterrà la transizione digitale ed ecologica e che permetterà alle amministrazioni pubbliche di fornire servizi migliori e sempre più moderni a cittadini e imprese”.