Archivi giornalieri: 25 gennaio 2022

Bonus mobili 2022 per il condizionatore a pompa di calore: ultime novità

Bonus mobili 2022 per il condizionatore a pompa di calore: ultime novità

Una utile risposta fornita dall’Agenzia delle Entrate ad un contribuente, dà ulteriori chiarimenti su bonus mobili e grandi elettrodomestici.

Bonus mobili 2022

La legge di Bilancio ha confermato il bonus mobili e grandi elettrodomestici per gli immobili oggetto di ristrutturazione fino al 2024: cambiano però requisiti di accesso e limiti di spesa. Detto questo l’Agenzia delle Entrate ha fornito una ulteriore interessante precisazione sulla possibilità di sfruttare il bonus mobili 2022 sul proprio sito www.fiscooggi.it, la rivista online dell’amministrazione finanziaria, che aiuta contribuenti e cittadini a districarsi tra le norme fiscali e a saperne di più su tanti argomenti ‘caldi’.

Ebbene tramite del servizio di posta incluso nel citato sito, ha risposto ad un particolare quesito posto da un lettore. Chi installa un condizionatore a pompa di calore in un immobile residenziale può conseguire il bonus ristrutturazioni ed anche il bonus mobili?

Vediamo quali sono state le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici 2022:  rientra anche il condizionatore a pompa di calore

La domanda posta dal contribuente è molto chiara: sussistono i due citati bonus, anche per colui che installa un condizionatore a pompa di calore? La risposta dell’Agenzia delle Entrate non si è fatta attendere ed è stata precisa. Si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria e, in quanto tale, consente l’utilizzo dei bonus ristrutturazioni e bonus per l’acquisto di arredi, ossia il bonus mobili 2022.

In particolare, l’Amministrazione Finanziaria ha fatto notare che i due benefici appena citati possono scattare, in quanto l’installazione di un condizionatore a pompa di calore su immobili residenziali, si riferisce ad un impianto di climatizzazione invernale ed estiva. Ne consegue che si tratta di aspetti che indubbiamente fanno rientrare la citata installazione tra gli interventi di manutenzione straordinaria, per cui si può sfruttare il bonus ristrutturazioni. Con quest’ultimo ci riferiamo – ovviamente – alla ben nota agevolazione, che consiste nella detrazione Irpef pari al 50%, prevista dall’articolo 16-bis del Testo Unico Imposte sui Redditi.

Bonus mobili 2022: bonifico bancario o postale parlante

Tuttavia, attenzione al seguente requisito che – se non rispettato – impedisce di accedere all’agevolazione. Per ottenere il bonus, è obbligatorio che i versamenti collegati siano compiuti con bonifico bancario o postale, anche online, dal quale devono risultare questi elementi:

  • la causale del versamento;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il codice fiscale o il numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

In ragione del fatto che detto intervento di installazione di un condizionatore a pompa di calore fa parte degli interventi di manutenzione straordinaria, su cui scatta il bonus ristrutturazioni, l’intervento stesso apre altresì alla possibilità di sfruttare il bonus mobili; ossia l’altrettanto nota detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, confermata per il 2022 dall’ultima legge di Bilancio, pur con qualche modifica.

Bonus mobili 2022: le precisazioni fornite nella risposta dell’Agenzia

La risposta fornita dall’Amministrazione Finanziaria, nei confronti del contribuente che si è avvalso dell’utile servizio di posta su www.fiscooggi.it, appare esaustiva anche in quanto è effettuato un richiamo alla utilissima guida, pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, sezione l’Agenzia informa, nel proprio sito web.

Non solo. La stessa circolare n. 7 del 2021, nel chiarire che per beneficiare del bonus mobili è necessario che l’intervento sull’immobile di riferimento, sia collegabile almeno alla manutenzione straordinaria, ha rimarcato che fanno parte di tale categoria di intervento, l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore.

Bonus mobili e grandi elettrodomestici, come cambia nel 2022

In tema di bonus mobili consiste in una detrazione del 50% delle spese, da suddividere in 10 quote annuali di identico importo.

Attenzione però:

  • per il 2021 il plafond a disposizione era pari a 16.000 euro – con una detrazione massima corrispondente a 8.000 euro
  • per il 2022 la soglia è stata fissata a 10.000 euro,
  • e calerà ancora nei prossimi anni (5.000 euro per gli anni 2023 e 2024).

Le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici sono computate al di là dell’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione.

Sul piano dei prodotti su cui si applica il bonus mobili 2022, non vi sono dubbi. Come segnalato nella guida dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione vale su: divani, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, credenze, materassi, poltrone, lampadari ecc.

Non solo. L’agevolazione può essere ottenuta anche per le cucine e per i mobili realizzati su misura da professionisti dell’artigianato.

Fanno scattare la detrazione fiscale anche i grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non al di sotto della A+ (A per i forni); così come rilevabile dall’etichetta energetica. Ci si riferisce ad esempio a lavatrici, frigoriferi, congelatori e stufe elettriche.

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Familiari a carico, chi sono e quali detrazioni fiscali spettano. La guida aggiornata

Familiari a carico, chi sono e quali detrazioni fiscali spettano. La guida aggiornata

Familiari a carico: quali detrazioni fiscali spettano ai contribuenti e cosa cambierà da Marzo 2022 con l’Assegno Unico? Guida completa

Familiari a carico

Chi sono i familiari a carico e quali sono i benefici fiscali connessi all’IRPEF? Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (in sigla TUIR) disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917 prevede all’articolo 12 la possibilità per i contribuenti di detrarre dall’IRPEF lorda una serie di importi, variabili in funzione del reddito complessivo, giustificati dalle spese ed in generale dagli oneri che l’interessato è tenuto a sostenere per il mantenimento e la cura dei familiari fiscalmente a carico.

Le detrazioni fiscali per familiari a carico si differenziano in termini di importi e requisiti tra:

In comune c’è il limite di reddito per considerare un familiare “a carico” ed il criterio di ripartizione delle stesse “a mese”. Con riferimento a quest’ultimo si precisa che le detrazioni spettano per i mesi in cui il familiare è a carico (si pensi ai figli nati nel corso dell’anno o al matrimonio); ad esempio la nascita del figlio il 15 ottobre 2021 darà pertanto diritto alla relativa detrazione per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021. Identico discorso vale per i casi di decesso, separazione o divorzio avvenuti nell’anno.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Familiari a carico: chi sono e quali rientrano per le detrazioni

I familiari che conferiscono al contribuente il potenziale diritto a fruire delle detrazioni sono quelli considerati “fiscalmente a carico” (in possesso di un determinato reddito personale come vedremo tra poco), di seguito elencati:

  • Coniuge o parte dell’unione civile;
  • Figli;
  • Genitori (compresi i genitori adottivi);
  • Nonni (anche naturali);
  • Discendenti dei figli (nipoti);
  • Fratelli e sorelle (anche unilaterali);
  • Nuore e generi, suoceri.

Limiti di reddito per essere considerati familiari a carico

Per poter essere considerati “fiscalmente a carico” i familiari devono totalizzare un reddito personale non superiore a 2.840,51 euro assunto al lordo degli oneri deducibili.

Il limite è relativo all’intero periodo d’imposta. Di conseguenza, il superamento della soglia comporta il venir meno della vivenza a carico per tutto l’anno, con conseguente obbligo di restituire gli eventuali importi delle detrazioni già fruiti in busta paga e la perdita del diritto alle stesse per i mesi restanti.

Un caso particolare riguarda i figli di età non superiore a 24 anni. Nei loro confronti il tetto di euro 2.840,51 passa a 4 mila euro. Il requisito dell’età, peraltro, si considera rispettato anche se interessa solo una parte dell’anno. Ne consegue che, in caso di compimento dei 25 anni (ipotizziamo) a marzo 2022:

  • Il limite di 4 mila euro si applica all’intero periodo d’imposta 2022;
  • A decorrere dal 2023 si applica il limite ordinario di euro 2.840,51.

Reddito personale

Nel determinare il reddito personale del familiare si assume il suo reddito complessivo ai fini fiscali, cui aggiungere:

  • I canoni di locazione soggetti a cedolare secca;
  • Il reddito di impresa o lavoro autonomo, soggetti al regime forfetario;
  • La quota esente (7.500,00 euro) delle retribuzioni percepite all’estero dai lavoratori frontalieri e da coloro che lavorano a Montecarlo e San Marino;
  • Le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, oltre che dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente da quest’ultima.

Coniuge a carico

Per il coniuge o parte dell’unione civile (marito, moglie escluso il semplice convivente) fiscalmente a carico spetta una detrazione di importo variabile in virtù del reddito complessivo del beneficiario, pari a:

Reddito complessivo Detrazione (euro)
Non superiore a 15.000 800 – [110 * (Reddito complessivo / 15.000)]
Tra 15.000 e 29.000 690
Tra 29.000 e 29.200 700
Tra 29.200 e 34.700 710
Tra 34.700 e 35.000 720
Tra 35.000 e 35.100 710
Tra 35.100 e 35.200 700
Tra 35.200 e 40.000 690
Tra 40.000 e 80.000 690 * [(80.000 – Reddito complessivo) / 40.000]
Oltre 80.000 0

 

E’ opportuno precisare che, per avere diritto alla detrazione, il coniuge non dev’essere legalmente ed effettivamente separato, a prescindere dal fatto che non sia convivente o risieda all’estero.

Al contrario, la detrazione per il coniuge separato o divorziato (anche per effetto dello scioglimento dell’unione civile) spetta solo se quest’ultimo è convivente o destinatario di assegni familiari volontari, non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Figli a carico

Il tema delle detrazioni per figli a carico sarà interessato da grandi cambiamenti nel corso del 2022. L’introduzione dell’Assegno Unico e Universale ad opera del Decreto Legislativo 21 dicembre 2021 numero 230, a decorrere dal 1° marzo 2022, porterà alla scomparsa delle detrazioni per i figli di età inferiore a 21 anni, per i quali, potenzialmente e previa richiesta all’INPS, i genitori potranno ricevere un sussidio (parametrato) all’ISEE.

Di conseguenza, sino al 28 febbraio 2022 continueranno ad essere riconosciuti in busta paga:

  • Assegni nucleo familiare (ANF);
  • Detrazioni per figli a carico;
  • Ulteriore detrazione (1.200,00 euro complessivi annui) in presenza di almeno quattro figli a carico.

In particolare, le detrazioni per figli corrispondono a:

Numero figli Età Importo per figlio
1 Inferiore a 3 anni 1.220 * [(95.000 – reddito complessivo / 95.000)]
Pari o superiore a 3 anni 950 * [(95.000 – reddito complessivo / 95.000)]
2 Inferiore a 3 anni 1.220 * [(110.000 – reddito complessivo / 110.000)]
Pari o superiore a 3 anni 950 * [(110.000 – reddito complessivo / 110.000)]
3 Inferiore a 3 anni 1.220 * [(125.000 – reddito complessivo / 125.000)]
Pari o superiore a 3 anni 950 * [(125.000 – reddito complessivo / 125.000)]
4 Inferiore a 3 anni 1.420 * [(140.000 – reddito complessivo / 140.000)]
Pari o superiore a 3 anni 1.150 * [(140.000 – reddito complessivo / 140.000)]
5 Inferiore a 3 anni 1.420 * [(155.000 – reddito complessivo / 155.000)]
Pari o superiore a 3 anni 1.150 * [(155.000 – reddito complessivo / 155.000)]
Oltre 5 L’importo di euro 155.000 è aumentato per ogni figlio successivo al 5° in misura pari a 15.000 euro. Confermati gli importi pari ad euro 1.420 e 1.150

 

Da precisare che le detrazioni di euro 1.220 / 950 / 1.420 / 1.150 sono aumentate di euro 400 per ogni figlio portatore di handicap.

Figli a carico, cosa cambia dal 1° marzo 2022

Come anticipato, dal 1° marzo, con l’inizio dell’assegno unico, resteranno le sole detrazioni per figli a carico di età pari o superiore a 21 anni, così calcolate:

Numero figli Importo detrazione (per figlio)
1 950 * [(95.000 – reddito complessivo) / 95.000
2 950 * [(110.000 – reddito complessivo) / 110.000
3 950 * [(125.000 – reddito complessivo) / 125.000
4 950 * [(140.000 – reddito complessivo) / 140.000
5 950 * [(155.000 – reddito complessivo) / 155.000
Oltre 5 L’importo di euro 155.000 è aumentato per ogni figlio successivo al 5° in misura pari a 15.000 euro

 

Leggi anche: Busta paga, guida completa e aggiornata alle novità del 2022

Altri familiari a carico

Eccezion fatta per coniugi e figli, ogni altra persona a carico, indicata all’articolo 433 del Codice Civile che:

  • Conviva con il contribuente;
  • In alternativa, percepisca assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’autorità giudiziaria;

conferisce il diritto ad una detrazione di importo corrispondente a:

  • 750 * (80.000 – reddito complessivo) / 80.000.

Il citato articolo 433 ricomprende:

  • Genitori (compresi quelli adottivi);
  • Generi e nuore;
  • Suocero e suocera;
  • Fratelli e sorelle (anche unilaterali);
  • Discendenti dei figli.

Dove inserire le detrazioni per familiari  carico: le dichiarazioni fiscali

Ecco una breve distinzione per le dichiarazioni fiscali dove è possibile inserire le detrazioni per familiari carico.

Certificazione Unica (ex CUD)

L’ammontare delle detrazioni per familiari a carico dev’essere indicato all’interno della Certificazione Unica, dichiarazione rilasciata dal sostituto d’imposta (datore di lavoro) al contribuente (lavoratore) ed inviata all’Agenzia Entrate, con il dettaglio dei redditi erogati nel periodo d’imposta.

Stando alle istruzioni diffuse sul sito dell’Agenzia Entrate (“agenziaentrate.gov.it – Schede informative e servizi – Dichiarazioni – Certificazione Unica 2022”) all’interno della CU 2022 relativa all’anno 2021, le detrazioni per carichi di famiglia riconosciute dal sostituto occuperanno la casella numero 362 mentre la detrazione per chi ha almeno 4 figli a carico sarà riportata nella casella 363.

Dichiarazione dei redditi

Il modello 730 ha lo scopo di riassumere i redditi percepiti dal contribuente in un determinato periodo d’imposta, ivi compresi gli importi (deduzioni, detrazioni e crediti d’imposta) la cui funzione è quella di ridurre il peso fiscale sulle persone fisiche.

All’interno del modello 730/2022 (le cui istruzioni sono disponibili sul portale “agenziaentrate.gov.it – Schede informative e servizi – Dichiarazioni – 730 2022”) i dati sui familiari a carico devono essere indicati nel frontespizio della dichiarazione, al di sotto di quelli relativi al contribuente.

Pertanto per ogni soggetto dev’essere riportato:

  • Codice identificativo di cui “C” per coniuge, “F1” per primo figlio, “F” per figlio, “A” altro, “D” figlio con disabilità;
  • Codice fiscale;
  • Mesi a carico;
  • Mesi a carico per i figli minori di 3 anni;
  • inoltre la percentuale di ripartizione della detrazione tra i genitori;
  • infine la casella relativa alla detrazione per l’affidamento figli (attribuzione al 100%).
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Reddito di cittadinanza e gratuito patrocinio: rileva al 50% per le separazioni

Reddito di cittadinanza e gratuito patrocinio: rileva al 50% per le separazioni

Il Reddito di cittadinanza concesso al nucleo familiare, nel giudizio di separazione coniugale, rientra per quota per il gratuito patrocinio

Reddito di Cittadinanza e gratuito patrocinio

In caso di richiesta di ammissione al gratuito patrocinio, ai fini della determinazione del reddito personale, la parte richiedente, se titolare del Reddito di Cittadinanza, deve tenere conto soltanto della propria quota in presenza di giudizio di separazione coniugale, anche consensuale.

Ad affermarlo è l’Agenzia delle Entrate con la Risposta n. 31 del 19 gennaio 2022. Il quesito riguarda una contribuente, disoccupata e nullatenente, che, essendo in procinto di divorziare dal marito, vuole sapere se e in quale misura il RdC concesso al nucleo familiare “pesi” nel calcolo del proprio reddito, per l’ammissione al gratuito patrocinio.

Gratuito patrocinio: cos’è e quando è ammesso

Il patrocinio per i non abbienti (cd. “gratuito patrocinio”) è previsto dall’art. 74 del Dpr. 30 maggio 2002, n. 115. In particolare, può essere ammesso al gratuito patrocinio chi è titolare di un reddito imponibile ai fini dell’imposta personale sul reddito, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore a euro 11.746,68.

Inoltre, se l’interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso il soggetto istante. In tal caso, i limiti di reddito sono elevati di euro 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.

Gratuito patrocinio nei procedimenti di separazione

Laddove gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi, si tiene conto del solo reddito personale.

Secondo la Corte di Cassazione, tale ipotesi si verifica anche nei procedimenti di separazione; pertanto, ai fini dell’applicabilità della disciplina del gratuito patrocinio, il reddito del ricorrente non deve essere cumulato con quello del coniuge convivente.

Determinazione dei limiti di reddito

Inoltre, ai fini della determinazione dei limiti di reddito per poter accedere al gratuito patrocinio, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall’IRPEF o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta, ovvero ad imposta sostitutiva.

Ai fini della determinazione del reddito rilevante per l’ammissione al gratuito patrocinio, pertanto, è incluso anche il c.d. “Reddito di Cittadinanza”. Tale beneficio consiste in un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari, associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e di inclusione sociale. Il Reddito di Cittadinanza, si ricorda, è riconosciuto “ai nuclei familiari”, al ricorrere di requisiti soggettivi e reddituali, espressamente previsti dal medesimo decreto legge.

Alcuni dei predetti requisiti sono da verificarsi in capo:

  • al componente richiedente il beneficio;
  • al nucleo familiare nel suo complesso;
  • a ciascun componente del nucleo familiare singolarmente considerato.

La determinazione della soglia reddituale al di sotto della quale è riconosciuto il beneficio dipende dal parametro della scala di equivalenza. Esso, infatti, fa da moltiplicatore in base al numero di componenti del nucleo familiare.

Da notare, inoltre, che è possibile erogare il RdC suddiviso per ogni singolo componente maggiorenne del nucleo familiare.

Gratuito patrocinio e Reddito di Cittadinanza: pro quota

Nel caso in questione, il RdC è stato riconosciuto in favore del nucleo familiare di cui fa parte anche l’istante che dichiara di “beneficiare” del predetto reddito attraverso la carta intestata al coniuge.

Pertanto, ai fini della ammissione al patrocinio gratuito, nella determinazione del reddito personale andrebbe considerato anche il predetto reddito per la quota del 50%.

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Le restrizioni covid hanno imposto un’offerta contingentata, ciò ha portato in breve tempo all’esaurimento dei posti disponibili per tutti i percorsi nell’ambito dell’attuale stagione di apertura al pubblico.
Prossimamente daremo indicazioni dettagliate in merito al periodo di apertura primaverile.

Modalità di prenotazione

Durante tutti i percorsi sarà possibile prendere visione di opere, oggetti di arredo e istallazioni nell’ambito dell’iniziativa Quirinale contemporaneo

Si informa che, in applicazione del Decreto Legge n. 105/2021, l’ accesso alle sedi della Presidenza della Repubblica sarà consentito esclusivamente ai possessori del Green Pass. Per maggiori informazioni sul Green Pass https://www.dgc.gov.it/web/

È richiesta la prenotazione almeno 5 giorni prima della data della visita.

Le visite sono organizzate per un massimo di 15 persone.

I visitatori dovranno essere muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità. Qualora i dati anagrafici dei nominativi, indicati al momento della prenotazione, non coincidano con i dati risultanti dai documenti, non sarà consentito l’accesso. 
I minori di 12 anni devono essere accompagnati da un adulto.

Non è consentito l’ingresso di animali domestici.

All’interno della Tenuta è presente un’area ristoro “La Dispensa” che si raggiunge a conclusione del percorso di visita: il visitatore ha la possibilità di usufruire di un pranzo e/o uno spuntino comunicandolo il giorno stesso, o eventualmente, prenotando in anticipo al numero di telefono 06-51098134 (il servizio non è incluso nella quota del biglietto).

Il biglietto è nominativo e vincolato ad una data e ad un orario. In caso di ritardo rispetto all’orario previsto per la visita non sarà più possibile accedere in Tenuta. La data e l’orario di visita non possono essere modificati e il biglietto non è rimborsabile.

In occasione di eventi istituzionali o di maltempo il percorso potrebbe subire variazioni e/o riduzioni a causa dell’inaccessibilità di alcuni ambienti. Nei suddetti casi non è previsto il rimborso, neanche parziale, del biglietto di ingresso.

Le visite prenotate potrebbero altresì essere annullate per sopravvenuti impegni istituzionali. In tal caso sarà possibile effettuare la visita in altra data ovvero ottenere il rimborso di quanto versato.

La visita è accompagnata da personale interno e volontario. A tal fine sono state stipulate convenzioni con la Sapienza – Università di Roma, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, l’Università degli Studi Roma Tre, Università della Tuscia e WWF, Lipu, Legambiente e il Touring Club Italiano.

La visita è in lingua italiana.

Costo delle visite

Le visite hanno un costo di 10 euro, comprensivo della prenotazione obbligatoria di € 1,50.

INGRESSI GRATUITI: accedono gratuitamente coloro che abbiano un’età inferiore ai diciotto anni; insegnanti e studenti che partecipano a visite organizzate dagli istituti scolastici; persone con disabilità e un loro familiare o altro accompagnatore; docenti e studenti delle facoltà universitarie relative alle seguenti classi di laurea: Architettura, Conservazione dei beni culturali, Scienze della formazione, Lettere e filosofia limitatamente ai corsi di laurea in Lettere o materie letterarie con indirizzo archeologico o storico-artistico, Archeologia, Storia dell’arte, Biologia, Scienze della natura, Scienze forestali e ambientali, Scienze dell’ambiente e del territorio, Scienze zootecniche, Conservazione e restauro dell’ambiente forestale e difesa del suolo, previa esibizione del certificato di iscrizione all’anno accademico in corso; docenti e studenti delle Accademie di belle arti, previa esibizione del certificato di iscrizione all’anno accademico in corso.

L’importo della prenotazione obbligatoria e’ dovuto anche per gli ingressi gratuiti. Sono esentati esclusivamente gli insegnanti e gli studenti che partecipano a visite organizzate dagli istituti scolastici.

RIDUZIONI: per i visitatori di età compresa fra i 18 e i 25 anni e superiore ai 65 anni, e per gli insegnanti delle scuole statali, il costo è di 5 euro comprensivo della prenotazione obbligatoria di € 1,50.

Modalità di pagamento

Carta di credito in caso di acquisto di biglietti on line e tramite Call center. Carta di credito, bancomat o contanti in caso di acquisto presso l’INFOPOINT.

Prenotazione online

Percorso naturalistico Malpasso

Dal 18 settembre al 21 novembre 2021 (informazioni sul percorso).

Orario di partenza: 08:45.

Orario di uscita: 13.30 senza pranzo, 15.00 con sosta area ristoro (costo extra ticket)

Prenota la visita

Percorso Archeologico Tor Paterno

Dal 18 settembre al 21 novembre 2021 (informazioni sul percorso).

Orario di partenza: 09:15.

Orario di uscita: 13.30 senza pranzo, 15.00 con sosta area ristoro (costo extra ticket)

Prenota la visita

Percorso Storico-Artistico di Castello

Dal 18 settembre al 21 novembre 2021 (informazioni sul percorso).

Orario di partenza: 10:30.

Orario di uscita: 13.30 senza pranzo, 15.00 con sosta area ristoro (costo extra ticket)

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Conversione di San Paolo Apostolo

 

Conversione di San Paolo Apostolo


Conversione di San Paolo Apostolo

autore: Giovan Battista Gaulli anno: 1690 titolo: Conversione di San Paolo luogo: Chiesa di San Paolo, Fiastra
Nome: Conversione di San Paolo Apostolo
Titolo: L’adesione al cristianesimo
Ricorrenza: 25 gennaio
Tipologia: Festa
Uno dei più gloriosi trionfi della grazia divina é senza dubbio la conversione di S. Paolo, che la Chiesa celebra oggi con festa particolare.

S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l’ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.

I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.

Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l’età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la
Chiesa di Cristo e propagare in tutto il mondo il Giudaismo.

Con questo zelo quindi non vi è niente da stupire se fu uno dei più fieri, anzi il più terribile ministro della persecuzione che infierì contro i Cristiani di Gerusalemme e ben presto fece scomparire i Cristiani che colà si trovavano; ma non pagò di ciò, chiese lettere autorizzative al Sommo Sacerdote, per poter fare strage dei Cristiani rifugiatisi in Damasco. Qui però il Signore l’attendeva: qui la grazia divina doveva mostrare la sua potenza.

Eccolo sulla via di Damasco, accompagnato da arcieri, spirante furore e vendetta. Ma d’improvviso, mentre galoppa, una luce fulgida lo accieca; una forza misteriosa lo sbalza da cavallo ed egli ode una voce dal cielo che gli grida: « Saulo, perchè mi perseguiti? ».
– Chi sei tu? – risponde Saulo, meravigliato e spaventato ad un tempo.
Ed il Signore a lui:
– Io sono quel Gesù che tu perseguiti.
– Che vuoi ch’io faccia, o Signore?
– chiede Saulo interamente mutato dalla grazia.
– Va’ in Damasco
– gli risponde il Signore colà ti mostrerò la mia volontà.

Saulo si alza, ma essendo cieco, si fa condurre a Damasco, dove rimane tre giorni in rigoroso digiuno e in continua orazione. Al terzo giorno Anania, sacerdote della Chiesa Damascena, per rivelazione di Dio, si porta nel luogo dove si trova Saulo, lo battezza e gli ridona la vista. Da quel momento Paolo è mutato da feroce lupo in docile agnello: la grazia di Dio opera in lui per formare il vaso di elezione, l’Apostolo delle genti.

Paolo, docile ai voleri di Dio, tanto crebbe nell’amore di Gesù, che arrivò a dire: « Chi mi separerà dalla carità del mio Gesù? forse la persecuzione? la fame? i sacrifici o la morte? Ah, no, né la vita, né la morte, né il presente, né il futuro saranno capaci di separarmi da quel Gesù per cui vivo, per cui lavoro e col quale sono crocifisso. Egli sarà la mia corona perché non sono io che vivo ma è Gesù che vive in me ».

PRATICA. Iddio permette nella Chiesa le persecuzioni affinché la sua vigna, potata, produca frutti più abbondanti (S. Agostino).

PREGHIERA. Dio, che con la predicazione del beato apostolo Paolo hai istruito il mondo intero, deh! fa’ che, mentre oggi veneriamo la sua conversione, per i suoi esempi veniamo a te.

MARTIROLOGIO ROMANO. Festa della Conversione di san Paolo Apostolo, al quale, mentre percorreva la via di Damasco spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, Gesù in persona si manifestò glorioso lungo la strada affinché, colmo di Spirito Santo, annunciasse il Vangelo della salvezza alle genti, patendo molto per il nome di Cristo.