Archivi giornalieri: 5 gennaio 2022

Come andare in pensione anticipata nel 2022 con il requisito anagrafico più vantaggioso

Come andare in pensione anticipata nel 2022 con il requisito anagrafico più vantaggioso

Le opzioni per andare in pensione anticipata dopo la fine di quota 100. Il requisito anagrafico più vantaggioso nel 2022.

Come andare in pensione anticipata nel 2022 se si è nati prima o dopo il 1958

Con la fine di quota 100, le possibilità di pensione anticipata dal 2022 si restringono notevolmente. La legge di bilancio ha prorogato di un anno Ape Sociale, Opzione Donna e introdotto per 12 mesi quota 102.

Tutte misure temporanee in attesa di una più ampia riforma del sistema pensionistico. Al momento, quindi, per il 2022 restano possibili solo queste possibilità per uscire prima dal lavoro rispetto ai requisiti previsti dalla legge Fornero.

Pensione anticipata prima dei 60 anni

Ape Sociale prevede la pensione anticipata a 63 anni, mentre quota 102 a 64 anni. Per i militari e le forze dell’ordine c’è ancora la possibilità di lasciare il servizio con le vecchie regole al raggiungimento dei 57 anni (in alternativa a 60 con l’età ordina mentale).

Ma più di tutti spicca la possibilità di andare in pensione anticipata con Opzione Donna. Il meccanismo prevede l’uscita dal lavoro a 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) a patto che si raggiungano i 35 anni di contributi.

Ovviamente si tratta di una opzione riservata solo alle donne e quindi ai maschi restano poche altre possibilità ma sempre dopo i 60 anni di età. Rare eccezioni potrebbero ancora essere raggiunte per i lavoratori precoci con 41 anni di lavoro alle spalle.

Opzione Donna, come funziona

Opzione Donna, come noto, consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipata al compimento dei 58 o 59 anni con anche 35 anni di contributi versati. Detti versamenti devono essere pieni.

In pratica sono esclusi dal conteggio i contributi da malattia, disoccupazione o cumulo. Cioè qui contributi figurativi che non concorrono a determinate la misura della pensione anticipata.

La pensione è quindi concessa dopo 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti (18 mesi per le autonome). E’ liquidata col sistema di calcolo interamente contributivo.

Vale a dire che i contributi versati prima del 1996 nel sistema retributivo sono migrati a quello contributivo.Ne deriva una penalizzazione della pensione rispetto al regime di calcolo misto che spesso fa desistere le lavoratrici dal richiedere Opzione Donna per uscire prima dal lavoro.

 

San Giovanni Nepomuceno Neumann

 

San Giovanni Nepomuceno Neumann


Nome: San Giovanni Nepomuceno Neumann
Titolo: Vescovo
Nascita: 28 marzo 1811, Prachatitz, Boemia
Morte: 5 gennaio 1860, Philadelphia
Ricorrenza: 5 gennaio
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:Venezia
Giovanni, nato a Prachatitz in Boemia (allora parte dell’impero austriaco) era il terzo dei sei figli del tedesco Filippo Neumann e Agnese Lcbis, di origine ceca. Ricevette la prima formazione nella scuola pubblica della sua città, e a dodici anni fu mandato a Budweis, dove studiò le discipline classiche. Mostrò subito notevoli capacità intellettuali, con una particolare predisposizione per le lingue. Entrò nel seminario diocesano di Budweis nel 1831, completando poi gli studi teologici a Praga, presso l’università Carlo Ferdinando.

Ricevette la tonsura nel 1835 ma l’anziano e malato vescovo di Budweis, Ruzika, stimò che nella sua diocesi ci fosse un numero più che sufficiente di preti e così cancellò le ordinazioni presbiterali di quell’anno. Allora Giovanni, che da tempo sognava di andare in missione in America, decise di partire per gli Stati Uniti. Giunto a New York nel 1836, fu subito accettato nella stessa diocesi e ordinato dal vescovo John Dubois il 27 giugno 1836.

Il giovane e zelante Neumann lavorò per quattro anni nell’area di BuffaloRochester sia tra gli immigrati tedeschi che tra gli indiani americani, costruendo per essi chiese e scuole. Operando completamente da solo iniziò ad avvertire attrazione per la vita religiosa, dove desiderava sperimentare la vita comunitaria e una più profonda dimensione di preghiera.

Dopo aver incontrato Joseph Prost, il superiore dei redentoristi da poco arrivati, Giovanni chiese di essere accettato nella congregazione del Santissimo Redentore.

Nel 1840 cominciò il noviziato nella chiesa redentorista di S. Filomena a Pittsburgh in Pennsylvania, e fece la professione il 16 gennaio 1842. La sua conoscenza di otto lingue lo rese popolare come predicatore sia a Pittsburgh che a Baltimora. Per otto anni fu zelante pastore, missionario e parroco in ambedue le città. Mentre era a Pittsburgh in qualità di maestro dei novizi ebbe tra i suoi allievi il venerabile Francis X. Seelos CSSR.

Riconoscendo la sua santità e lo zelo apostolico che lo animava, i superiori in Europa lo nominarono vicario di tutti i redentoristi d’America, con sede nella chiesa di S. Alfonso a Baltimora.

Il suo impegno maggiore consistette nel difendere e dirigere le Suore Oblate della Divina Provvidenza, un gruppo di donne di colore impegnate nell’educazione dei bambini afroamericani. Più tardi, con il nuovo ruolo di vice provinciale dei redentoristi, fece entrare negli Stati Uniti le Sorelle delle Scuole di Notre Dame, impiegandole nei numerosi istituti da lui fondati. Fu in quel periodo che diventò cittadino degli Stati Uniti.

Nel 1852, con sua grande sorpresa, fu nominato quarto vescovo di Filadelfia, diocesi delle più importanti negli Stati Uniti, molto estesa e pesantemente indebitata, con una popolazione poliglotta. Era stato il suo amico e penitente, nuovo arcivescovo di Baltimora, Francis Patrick Kenrick, già vescovo di Filadelfia, a inserire il suo nome nella terna di candidati per la sede vacante, che inviò a papa Pio IX. Come motto episcopale prese: «Passio Christi, conforta me!» (“Passione di Cristo, fortificami!”).

A Filadelfia il nuovo vescovo trovò vasto campo d’azione per le sue energie apostoliche. Cominciò a costruire più chiese e scuole, portò a termine la costruzione della cattedrale, introdusse la devozione delle “Quarantore” con un programma prestabilito; fondò una nuova congregazione di religiose, le Suore di S. Francesco di Filadelfia che, con altri gruppi di sorelle e fratelli, dirigevano le sue affollatissime scuole. Nel breve periodo in cui fu vescovo le iscrizioni alle scuole cattoliche furono più che raddoppiate.

Nonostante tutta questa attività trovò il tempo per redigere in tedesco due Catechismi, esaminati e approvati dal concilio di Baltimora tenutosi nel 1852.

All’età di quarantott’anni, completamente sfinito dal lavoro apostolico, ebbe un collasso mentre si trovava per strada e morì il 5 gennaio 1860. Fu tumulato per sua volontà nella chiesa di S. Pietro dei redentoristi; il suo corpo fu collocato sotto l’altare nella chiesa inferiore, divenuta nota come “santuario nazionale di S. Giovanni Neumann”.

Papa Benedetto XV nel 1921 riconobbe l’eroicità delle virtù e Giovanni XXIII lo dichiarò beato. La cerimonia solenne per la beatificazione fu presieduta da papa Paolo VI nel 1963, che lo canonizzò il 19 giugno 1977.

Dopo la sua canonizzazione molte chiese e scuole in ogni parte degli Stati Uniti sono dedicate a “S. Giovanni Neumann”.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Philadelphia in Pennsylvania negli Stati Uniti d’America, san Giovanni Nepomuceno Neumann, vescovo, della Congregazione del Santissimo Redentore: con mezzi materiali, consigli e carità aiutò coloro che erano emigrati a causa dalla povertà e si prese grande cura dell’educazione cristiana dei fanciulli.

Assegno unico figli maggiorenni, quando spetta e come fare domanda

Assegno unico figli maggiorenni, quando spetta e come fare domanda

Dal 2022 anche le famiglie con un figlio maggiorenne possono fare domanda per ottenere l’assegno unico e universale per i figli a carico.

Assegno unico figli maggiorenni

Semaforo verde anche per l’assegno unico con figli maggiorenni; dal 1° gennaio 2022, infatti è possibile richiedere il sussidio economico per ottenere materialmente l’importo dal 1° marzo 2022 anche per famiglie con figli sopra i 18 anni, ma a determinate condizioni. L’l’assegno unico e universale per i figli a carico è, come noto, un beneficio economico riconosciuto ai nuclei familiari in cui sono presenti figli minorenni a carico (e maggiorenni in taluni casi spiegati a seguire) e a decorrere dal settimo mese di gravidanza, secondo condizione economica Isee.

Tuttavia, l’INPS ha precisato che è possibile anche presentare la domanda senza ISEE, ma in questo caso si accederà solo all’importo minimo previsto per l’Assegno Unico. Sarà comunque possibile inviare l’ISEE successivamente e avere accesso all’importo specifico per il proprio nucleo familiare.

Di seguito i dettagli su chi ha diritto all’assegno unico e universale per figli sopra i 18 anni e quanto spetta.

Assegno unico figli maggiorenni: a quali condizioni spetta

Sebbene spetti prevalentemente per figli minorenni, è riconosciuto anche a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni, ovvero figlio maggiorenne a carico che:

  • frequenta un corso di formazione scolastica o professionale,
  • frequenta un corso di laurea
  • svolge un tirocinio
  • svolge un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro
  • è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
  • svolge il servizio civile universale.

Quanto spetta

Con riferimento alle famiglie con figli maggiorenni, l’importo è pari a:

  • 85 euro per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro;
  • 73 euro per famiglie con ISEE fino a 20.000 euro;
  • 61 euro per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro;
  • 49 euro per famiglie con ISEE fino a 30.000 euro;
  • 37 euro per famiglie con ISEE fino a 35.000 euro;
  • 25 euro per famiglie con ISEE da 40.000 euro in poi.

Leggi anche: Assegno unico figli, domanda INPS al via

Maggiorazioni assegno unico

A questa base si sommano varie maggiorazioni per:

  • ogni figlio successivo al secondo;
  • famiglie numerose;
  • figli con disabilità;
  • madri di età inferiore ai 21 anni;
  • nuclei familiari con due percettori di reddito.

Maggiorazione Assegno Unico dal terzo figlio in poi

In particolare, per ciascun figlio dal terzo in poi, l’importo è pari a:

  • 85 euro per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro;
  • 71 euro per famiglie con ISEE fino a 20.000 euro;
  • 57 euro per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro;
  • 43 euro per famiglie con ISEE fino a 30.000 euro;
  • 29 euro per famiglie con ISEE fino a 35.000 euro;
  • 15 euro per famiglie con ISEE da 40.000 euro in poi.

Maggiorazione genitori entrambi lavoratori

Mentre per ciascun figlio in caso di genitori entrambi lavoratori, l’importo è pari a:

  • 30 euro per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro;
  • 24 euro per famiglie con ISEE fino a 20.000 euro;
  • 18 euro per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro;
  • 12 euro per famiglie con ISEE fino a 30.000 euro;
  • 6 euro per famiglie con ISEE fino a 35.000 euro;
  • 0 euro per famiglie con ISEE da 40.000 euro in poi.

Maggiorazioni assegno unico temporanee

Una maggiorazione temporanea è, inoltre, prevista nei seguenti:

  • 20 euro per ciascun figlio in caso di madre con meno di 21 anni e con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • 100 euro per ciascun nucleo con 4 o più figli e con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • 105 euro per ciascun figlio non autosufficiente e con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • 95 euro per ciascun figlio minorenne con disabilità grave e con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • 85 euro per ciascun figlio minorenne con disabilità media e con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • 80 euro per ciascun figlio maggiorenne e con ISEE inferiore a 25.000 euro;

Leggi anche: assegno unico quanto spetta? Importi e tabelle ISEE

Come e quando fare domanda

Le domande, corredate o meno di ISEE, potranno essere presentate a partire dal 1° gennaio 2022. Le domande possono essere presentate in qualunque momento dell’anno e, se accolte, danno diritto all’erogazione del beneficio fino al mese di febbraio dell’anno successivo.

Tutte le domande presentate entro il 30 giugno di ciascun anno danno comunque diritto agli arretrati dal mese di marzo.

La domanda va presentata:

  • accedendo dal sito web www.inps.it al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.

La domanda richiede soltanto l’autocertificazione di alcune informazioni di base quali:

  • composizione del nucleo familiare e numero di figli;
  • luogo di residenza dei membri del nucleo familiare;
  • IBAN di uno o di entrambi i genitori.

Assegno Unico senza ISEE

La domanda può essere o meno accompagnata da ISEE aggiornato: la presentazione dell’ISEE è necessaria per ottenere un assegno pieno commisurato alla situazione economica della famiglia.

La richiesta di ISEE aggiornato sarà possibile dal 1° gennaio 2022, mentre in mancanza di ISEE, la domanda per l’AUU può essere presentata dal 1° gennaio 2022 e ciascun avente diritto riceverà l’importo minimo previsto.

⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News: clicca sulla stellina per inserirci nei preferiti.
 

Reddito di Cittadinanza, date di pagamento di gennaio 2022

Reddito di Cittadinanza, date di pagamento di gennaio 2022

Quando arriva il Reddito di Cittadinanza per il mese di gennaio 2022? È sempre previsto il pagamento in due rate? Ecco i dettagli

Calendario pagamenti Reddito di Cittadinanza

Calendario pagamenti Reddito di Cittadinanza: come per i mesi passati, anche per quest’anno, quindi per il mese di gennaio 2022, il sussidio di cittadinanza viene pagato in due rate in relazione alla tipologia di beneficiari. Per questo mese, il RdC arriverà in anticipo, ossia entro la prima metà del mese. L’anticipo, però, non sarà per tutti: molti beneficiari dovranno infatti aspettare il 27, vale a dire il pagamento nella data ordinaria.

Si rammenta, al riguardo, che il pagamento di gennaio è l’ultimo con il vecchio modello ISEE 2021. Infatti, entro il 31 deve essere rinnovato presentando una nuova DSU ISEE per ottenere il nuovo ISEE 2022 pena la sospensione dei pagamenti nel mese di febbraio.

Ma vediamo in dettaglio quando arriva il RdC di gennaio 2022.

Reddito di Cittadinanza, date di pagamento di gennaio 2022

Come appena accennato, il Reddito di Cittadinanza viene pagato in date differenti a seconda della tipologia di soggetto beneficiario. Nello specifico, il RdC viene erogato:

  • il 15 del mese per coloro che hanno fatto la domanda per ottenere la prima mensilità del sussidio a dicembre 2021 e per coloro che a novembre hanno ricevuto la diciottesima mensilità sulla carta RdC e a dicembre, con la sospensione, hanno chiesto il rinnovo per ulteriori 18 mesi;
  • intorno alla data del 27 gennaio 2022 per coloro che sono beneficiari del reddito di cittadinanza da almeno due mesi.

Attenzione però: il 15 gennaio cade di sabato quindi il pagamento potrebbe slittare al lunedì 17 successivo o essere addirittura anticipato di qualche giorno.

Reddito di Cittadinanza 2022, novità importi

Da quest’anno, inoltre, bisogna tenere conto anche delle novità inserita dalla Legge di Bilancio 2022 in merito di RdC. Difatti, l’importo del reddito di cittadinanza viene tagliato di 5 euro per i beneficiari ritenuti occupabili.

Tuttavia, non è previsto alcun taglio dell’importo del Reddito di Cittadinanza:

  • per i nuclei familiari beneficiari con bambini di età inferiore ai 3 anni o con disabili gravi o non autosufficienti;
  • per chi riceve meno di 300 euro, limite che deve essere moltiplicato per il relativo parametro della scala di equivalenza.

Reddito di cittadinanza, saldo carta

Come verificare se sono arrivati i soldi del Reddito di Cittadinanza oppure quando arriveranno gli accrediti? E’ possibile:

  1. verificare gli accrediti direttamente sulla carta RdC,
  2. oppure verificare quando arriveranno i pagamenti di gennaio 2022 personalmente accedendo al servizio nell’area riservata del sito dell’INPS. Il servizio è accessibile tramite SPID, CIE e CNS.

Una volta entrati nell’area riservata si dovranno controllare le seguenti voci: ultima elaborazioneinvio disposizione a Poste o infine rendicontazione Poste.

Altri metodi per la verifica degli accrediti di RdC di gennaio 2022 sono:

  • accesso al sito del Governo dedicato al reddito di cittadinanza;
  • chiamata al numero verde del reddito di cittadinanza;
  • richiesta informazioni alle Poste;
  • controllo del saldo via ATM.

Per i metodi di check online, bisogna sempre avere a disposizione il proprio SPID.

Tredicesima Reddito di Cittadinanza

Concludendo, se state cercando informazioni in merito ad una eventuale tredicesima inclusa nel reddito di cittadinanza, la risposta è negativa.

Infatti, non esiste tredicesima per chi incassa il RdC. Il motivo è che per sua natura, la tredicesima è una mensilità aggiuntiva assegnata esclusivamente ai lavoratori dipendenti o ai pensionati a determinate condizioni.

Pertanto, per i percettori del Rdc, non vi è alcun bonus extra di fine anno, giacché la natura assistenziale impedisce di ricollegare ad esso il versamento di una tredicesima di qualsiasi ammontare.

Reddito di Cittadinanza sospeso per ISEE

Come detto in premessa entro il 31 gennaio 2022 bisognerà aggiornare il proprio ISEE per evitare di avere il reddito di cittadinanza sospeso a febbraio.

⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News: clicca sulla stellina per inserirci nei preferiti.
 

Reddito di Cittadinanza sospeso per ISEE, DSU da aggiornare entro il 31 gennaio

Reddito di Cittadinanza sospeso per ISEE, DSU da aggiornare entro il 31 gennaio

Entro il 31 gennaio bisognerà aggiornare il proprio ISEE 2022 per evitare di avere il reddito di cittadinanza sospeso a febbraio.

reddito di cittadinanza sospeso

A febbraio nuovo rischio di vedere il proprio Reddito di Cittadinanza sospeso. Nulla di preoccupante comunque… a meno che non vi siano problemi più gravi relativamente ai requisiti, è possibile che la domanda presentata sarà solo da integrare per sbloccare i pagamenti. In questi giorni sono infatti migliaia le domande da integrare e i CAF sono già stati presi d’assalto, come segnala il Sole 24 Ore, in quanto è necessario presentare un nuovo ISEE 2022, da allegare alla domanda di RdC.

Attenzione però: per non subire una sospensione dell’erogazione del beneficio economico, i percettori sono tenuti a compiere le operazioni di aggiornamento della DSU ISEE entro e non oltre il 31 gennaio 2022.

Quindi chi non ha presentato tale documentazione entro i termini si vedrà sospesa la prestazione fino a che non si metterà in regola.

Reddito di Cittadinanza sospeso per ISEE

Come prevede la norma in tema di Reddito di Cittadinanza per poter fruire del beneficio bisogna avere un Indicatore di Situazione Economica Equivalente aggiornato inferiore a determinate soglie di reddito annui.

Pertanto, visto che il precedente ISEE 2021 è scaduto il 31 dicembre scorso, è necessario aggiornarlo con un ISEE più recente che riporti la situazione reddituale aggiornata.

Quindi il beneficiario di questa importante misura di sostegno al reddito dovrà recarsi presso il proprio CAF di fiducia e richiedere l’aggiornamento presentando la nuova documentazione necessaria.

Ricordiamo inoltre che dall’inizio di gennaio è possibile accedere direttamente all’ISEE precompilato per trovare gran parte dei propri dati compilati automaticamente da INPS e Fisco.

Nuovo ISEE da integrare entro il 31 gennaio 2021

In forza di tale disposizione le domande presentate e accolte entro il 31 dicembre 2021 saranno poste in pagamento fino alla mensilità di gennaio 2022. Il pagamento del Reddito di Gennaio 2022 avverrà regolarmente anche se non si è ancora aggiornata la documentazione.

Tuttavia, dal mese di febbraio, bisogna obbligatoriamente allineare il contenuto delle dichiarazioni per non vedersi sospendere i pagamenti.

Di conseguenza, al fine di garantire la continuità nell’erogazione, si deve integrare la domanda con il nuovo ISEE 2022 entro il 31 gennaio. Ricordiamo comunque che, in caso di Reddito di Cittadinanza sospeso, si potranno sbloccare i pagamenti semplicemente aggiornando la documentazione richiesta. Per ulteriori informazioni su come sbloccare i pagamenti si consiglia di rivolgersi ad un patronato o CAF, oppure al numero verde INPS 803164.

Documenti DSU ISEE necessari

Per poter aggiornare il proprio ISEE entro il termine del 31 gennaio è fondamentale reperire per tempo tutta i documenti necessari. Anche scegliendo l’ISEE precompilato inoltre molti dati riportati sono da verificare e altri da autodichiarare. Per la DSU 2022 si dovranno considerare i redditi prodotti nel 2020, espressi nella Certificazione unica oltre che nel 730 o Unico.

Leggi anche: Isee documenti necessari

Si dovranno inoltre recuperare i documenti riguardanti compensi, somme esenti da tassazione, borse di studio, indennità e eventuali redditi prodotti all’estero. Nell’ISEE infine andrà indicato il proprio patrimonio immobiliare e immobiliare. Quindi bisognerà avere a portata di mano la documentazione di Conti correnti bancari e postali, Titoli di stato, Libretti, Azioni e obbligazioni.

Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare servirà la documentazione nel caso in cui nel corso del 2019 vi siano variazioni al patrimonio:

  • nuovi acquisti di immobili,
  • eredità,
  • donazioni ecc.
⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News: clicca sulla stellina per inserirci nei preferiti.
 

Isee 2022, documenti necessari per il calcolo e la richiesta

Isee 2022, documenti necessari per il calcolo e la richiesta

Il modello ISEE è un indicatore della situazione economica. Vediamo a cosa serve e quali sono i documenti necessari per la DSU.

Isee documenti necessari

Quali sono i documenti necessari ISEE 2022? In questa guida vediamo cos’è il modello ISEE, come si fa il calcolo e quali sono i documenti necessari per la compilazione della DSU tramite CAF o direttamente sul sito dell’INPS, oppure con DSU precompilato.

Iniziamo col dire che l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente indica e fotografa la situazione economica di un nucleo familiare, ed una delle sue caratteristiche è che ha scadenza annuale. Per cui chi dovrà richiedere bonus o agevolazioni fiscali (esempio l’assegno unico 2022), ma anche usufruire dei servizi pubblici il cui costo è legato al reddito dovrà obbligatoriamente richiedere l’Isee 2022. Pensiamo ad esempio alla mensa scolastica, ai servizi SSN, oppure al reddito di cittadinanza ecc.

Qui di seguito andremo a vedere nel dettaglio quali sono i documenti necessari per il calcolo e come compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini dell’ISEE.

Isee, cos’è

Prima di vedere i documenti necessari per l’ISEE 2022, vediamo brevemente in cosa consiste il modello Isee Inps e a cosa serve. Si tratta di un documento che attesta la situazione economica equivalente di un nucleo familiare. Attraverso questo documento i cittadini residenti in Italia, possono accedere alle molteplici agevolazioni, bonus, sconti e riduzioni.

Il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente viene ricavata attraverso il rapporto tra l’indicatore ISE (indicatore della situazione economica), ISP (Indicatore della situazione patrimoniale) e il S.E. ( Parametro scala di equivalenza).

  • l’ISE è la somma dei redditi del nucleo familiare più il 20% dei beni mobili e immobili posseduti dal nucleo.
  • l’I.S.P è l’indicatore della situazione patrimoniale, ed indica la ricchezza del nucleo familiare. Dal 2019 sono aggiunti nel calcolo anche i redditi da locazione.
  • infine, il parametro scala di equivalenza (S.E.) è ottenuto in base al numero di componenti del nucleo familiare. Esso viene stabilito direttamente dalla legge.

Isee documenti necessari

documenti per calcolo iseeTutti i cittadini che devono richiedere all’indicatore dovranno procedere alla compilazione del documento DSU ISEE.

Questo potrà essere compilato attraverso le seguenti modalità:

  • Servizi Online dell’INPS;
  • Caf;
  • Patronati;
  • Contact Center Numero Verde Inps 803164.

 

Documenti ISEE lavoratori dipendenti e pensionati

Per poter redigere il modello DSU il Caf, il patronato, ecc. avranno bisogno dei seguenti documenti:

  • Modello 730 e/o Modello Unico e (per i dipendenti/pensionati) Modelli CU (ex CUD);
  • Documentazione attestante il valore del patrimonio mobiliare;
  • Giacenza media annua riferita a depositi bancari e/o postali;
  • Certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, e/o altra documentazione sul patrimonio immobiliare;
  • Atto notarile di donazione di immobili;
  • Certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà;
  • Targa di autoveicoli, motoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto posseduti nel nucleo familiare di cilindrata pari o superiore a 500cc.

Inoltre, in caso in cui all’interno del nucleo familiare è presente un disabile, oltre i documenti precedentemente elencati, il cittadino dovrà presentare la Certificazione della disabilità ed eventuali spese sostenute per il ricovero o assistenza al disabile.

Documenti ISEE lavoratori autonomi e società

I Documenti ISEE per lavoratori autonomi e società sono, in primis il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato, ovvero somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto. Inoltre servono:

  • Visure Catastali
  • Contratto affitto REGISTRATO
  • Residuo mutuo al 31/12/2020 (per tutti gli immobili gravati da mutuo per acquisto)
  • Eventuali borse di studio percepite nel 2020 e 2021
  • DATI BANCARI/POSTALI/ASSICURATIVI presentati su carta intestata dell’istituto emittente
    • Conti corrente/Libretto Risparmio, bancario e/o postale
    • Buoni fruttiferi.
    • Conto titoli: Azioni, obbligazioni e titoli in genere con valore al 31/12/2020 ed ente erogatore
    • Carte prepagate con IBAN
    • Carte prepagate senza IBAN
    • Polizze vita
    • Prospetto di Bilancio compilato dal professionista
    • eventuale Certificato di invalidità (Commissione prima istanza – ASL di riferimento, N° di protocollo, data di rilascio) solo se superiore al 67%
    • infine targhe dei veicoli, motoveicoli (solo se >500 di cilindrata), imbarcazioni
⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google News: clicca sulla stellina per inserirci nei preferiti.