Archivi giornalieri: 4 gennaio 2022

Assegno unico senza Isee: come fare richiesta e a quale condizione

Assegno unico senza Isee: come fare richiesta e a quale condizione

Dal primo gennaio è possibile fare domanda per ottenere l’assegno unico figli. La richiesta è valida anche senza Isee. Ecco cosa sapere.

Assegno unico senza Isee

Assegno unico senza Isee: è possibile o è obbligatorio? E’ interessante porre attenzione sulla prima grande novità del 2022 per le famiglie, ossia lassegno per i figli universale, su cui peraltro ci siamo già soffermati più volte. Vero è che la prestazione di supporto alle famiglie con figli sarà versata a partire dal prossimo marzo, e già da ora si può fare domanda.

Forse non colpisce il dato del boom delle domande, registrato in questi primi giorni del 2022. All’Inps sono già arrivate ben 110mila richieste, e certamente se ne aggiungeranno tantissime altre nei prossimi tempi. Da rimarcare che il beneficio per chi ha figli a carico sostituisce bonus e detrazioni finora vigenti.

Ecco qualche ulteriore dettaglio su questa nuova misura di sostegno alle famiglie, anche in merito alla possibilità di richiedere l’assegno unico figli senza modello Isee.

Assegno unico senza Isee: le precisazioni dell’Inps

E’ molto interessante notare che cosa l’Istituto di previdenza ha indicato nel proprio sito web, alla sezione FAQ relative al meccanismo dell’assegno unico. Infatti l’ente ha chiarito che per definire l’importo dell’assegno, è obbligatorio aver presentato un DSU Isee valido e corretto. Tuttavia, è possibile anche presentare la domanda per ottenere il contributo, ma senza attestazione Isee. In questa specifica ipotesi, il nucleo familiare avente diritto, potrà ottenere comunque la prestazione, ma versata nel solo importo minimo. Ecco dunque a quale condizione, potrà essere versato il contributo a chi non presenta l’Isee.

L’Inps nell’area FAQ precisa che sarà comunque possibile inviare l’Isee in un secondo tempo e avere così accesso all’importo specifico per il proprio nucleo familiare. In particolare, per tutti i soggetti che invieranno l’Isee comunque entro il 30 giugno, saranno riconosciuti gli importi spettanti a decorrere dal mese di marzo. Va da sé che – com’è tipico in materia di Isee – ogni eventuale variazione del nucleo familiare va comunque comunicata.

In sintesi, possiamo avere le 3 distinte situazioni in tema di domanda assegno unico con o senza Isee:

  1. presentazione Isee entro il 30 giugno 2022: la prestazione spettante sarà conguagliata e varranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo;
  2. presentazione Isee dal primo luglio: la prestazione è quantificata sulla scorta del valore dell’indicatore al momento della presentazione dell’Isee;
  3. mancanza di Isee o Isee sopra ai 40mila euro: la prestazione è calcolata con l’importo minimo di cui all’art. 4 del d. lgs. n. 230 del 2021. Vale a dire: 50 euro per i figli minori e 25 euro per chi ha già compiuto 18 anni.

Concludendo, ricordiamo altresì che l’Inps – onde contribuire a fare chiarezza su un istituto del tutto nuovo – ha messo a disposizione di tutti gli interessati la Simulazione Importo Assegno Unico. Ci riferiamo ad un servizio via web, che permette di simulare – e dunque avere un’idea – dell’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.

Assegno unico figli: cos’è e come funziona

Le richieste per conseguire l’assegno unico Isee possono essere inoltrare dal primo gennaio. Come appena accennato, l’intento degli ideatori della misura è quello di razionalizzare e accorpare tutti i precedenti sostegni per chi ha figli a carico, e ci si riferisce perciò alle detrazioni e ai diversi bonus, con l’unica esclusione di quello per gli asili nido.

L’assegno è versato per figli:

  • a carico fino al 21esimo anno di età;
  • senza alcun limite di età per i figli disabili.

A chi spetta

Il nuovo strumento è denominato ‘universale’, in quanto si applica:

  • ai lavoratori dipendenti che finora hanno usufruito delle detrazioni;
  • agli autonomi, che non potevano approfittare di precedenti misure di sostegno;
  • ai disoccupati;
  • ai pensionati;
  • a coloro che non presentano l’Isee.

Sul piano dei soggetti che possono fare domanda, chiariamo che si tratta dei cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, residenti in Italia da almeno due anni e che qui pagano le tasse.

Quanto spetta

L’importo dell’Assegno Unico varia da un minimo di 50 ad un massimo di 175 euro al mese, in base alla condizione economica della famiglia, accertata sulla scorta dell’Isee, dell’età e del numero dei bambini o ragazzi inclusi nel nucleo e di possibili situazioni di disabilità. A ciò si aggiunge una quota fissa di maggiorazioni per situazioni particolari, così come stabilito nel testo del decreto dello scorso 21 dicembre, che formalmente istituisce il contributo in oggetto.

Come fare domanda

Sul sito Inps è disponibile il nuovo modulo informatico per la domanda di assegno unico 2022. In alternativa, è possibile contattare il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico). Sono utili anche gli enti di patronato, che offrono servizi telematici al fine di assistere nella compilazione della domanda in oggetto.

L’assegno è versato dal settimo mese di gravidanza. Proprio l’Isee ha una rilevanza non secondaria, come era scontato immaginare, ma lo rimarchiamo: le domande possono essere presentate anche senza Isee.

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Gestione separata INPS cos’è, come funziona e chi deve iscriversi

Gestione separata INPS cos’è, come funziona e chi deve iscriversi

Chi è obbligato ad iscriversi alla Gestione separata INPS? Quali prestazioni garantisce? Ecco una semplice guida per capire come funziona.

Gestione separata INPS: cos’è, come funziona e chi è obbligato ad iscriversi? Cosa cambia rispetto alla previdenza dei lavoratori dipendenti o degli autonomi? Quali sono le aliquote contributive? E l’imponibile minimale e massimale? Ecco alcune delle domande più frequenti relativamente a questa gestione dell’INPS.

Iniziamo col dire che la Gestione Separata si sostanzia in un fondo pensionistico gestito dall’INPS a cui sono obbligati ad iscriversi, a determinate condizioni, i lavoratori con partite IVA, lavoratori autonomi, liberi professionisti senza cassa e lavoratori parasubordinati. Al pari della gestione dipendenti privati, o della gestione lavoratori autonomi, l’iscrizione alla gestione separata garantisce, sulla base dei contributi previdenziali versati, una serie di servizi previdenziali, di welfare e pensionistici. In taluni casi previsti dalla legge l’iscritto alla gestione separata avrà diritto ad esempio all’indennità di malattia, alla maternità e infine alla pensione.

Le attività dell’Istituto vengono finanziate da autonomi, committenti e lavoratori mediante il versamento dei cosiddetti contributi previdenziali, calcolati in percentuale rispetto alle somme riconosciute all’assicurato stesso ovvero in base all’imponibile previdenziale.

Chi deve iscriversi alla Gestione Separata INPS

Al suo interno, l’INPS è strutturata in apposite gestioni, ognuna delle quali si preoccupa di tutelare determinati soggetti o eventi. Tra queste, figura la Gestione separata che si rivolge tra gli altri a:

  • Collaboratori coordinati e continuativi;
  • Liberi professionisti per i quali non è prevista un’apposita cassa previdenziale;
  • Venditori a domicilio;
  • Spedizionieri doganali non dipendenti;
  • Assegni di ricerca;
  • Borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
  • Lavoratori autonomi occasionali (oltre una determinata soglia di reddito).

Vediamo nel dettaglio come funziona.

Obbligo di iscrizione per Lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio

Per i lavoratori autonomi occasionali e gli incaricati delle vendite a domicilio l’obbligo di iscriversi alla Gestione separata sussiste solo:

  • Per i lavoratori autonomi occasionali al superamento dei 5 mila euro annui (i contributi si calcolano solo sulla parte che eccede la soglia citata);
  • incaricati delle vendite a domicilio al superamento dei 5 mila euro annui (i contributi si calcolano solo sulle provvigioni eccedenti la soglia citata e per il 78% del loro ammontare).

Prima di procedere all’erogazione del compenso, il committente è bene che si faccia rilasciare una dichiarazione dell’assicurato in cui questi dichiara che con riferimento a tutti i rapporti di collaborazione (compresi quelli intercorsi con altri committenti) non sia stata superata la soglia di euro 5 mila annui.

Contributi gestione separata: chi paga

Come vengono ripartiti i contributi gestione separata INPS? I contributi destinati a finanziare le prestazioni della Gestione separata sono per 1/3 a carico del collaboratore / prestatore mentre i restanti 2/3 in capo al committente. Questi si calcolano in percentuale sulle somme e i valori a qualunque titolo percepiti dagli assicurati, anche sotto forma di erogazioni liberali.

I contributi, sia per la parte a carico del collaboratore che per quella del committente devono essere versati da quest’ultimo con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo quello di corresponsione del compenso.

Ipotizziamo che la percentuale di contributi sia pari al 24% e i compensi corrisposti a Febbraio 2019 al collaboratore siano pari a 2.000 euro. In questo caso:

  • La quota a carico del collaboratore sarà pari a [(2.000 * 8)/100] = 160,00 euro che vengono trattenuti direttamente dal compenso spettante;
  • La quota a carico del committente sarà invece di [(2000*16)/100] = 320 euro che verranno versati con modello F24.

Il committente verserà entro il 16/03/2019 con modello F24 euro 160,00 + euro 320,00 = 480 euro.

I dati relativi ai compensi corrisposti e ai contributi versati dovranno poi essere comunicati all’INPS con invio telematico del flusso Uniemens entro l’ultimo giorno del mese successivo quello di riferimento.

Gestione separata professionisti senza cassa

Sono tenuti ad iscriversi alla Gestione separata i professionisti che svolgono un’attività il cui esercizio è svincolato:

  • Dall’iscrizione ad appositi albi professionali;
  • Oppure, dal versamento a Casse professionali perché, ad esempio, non è stata raggiunta la soglia minima di reddito richiesta o ancora esiste un’altra copertura contributiva in virtù della quale la Cassa di appartenenza esclude l’obbligo di versamento dei contributi.

I professionisti devono provvedere autonomamente al versamento dei contributi, eventualmente addebitando ai committenti una parte dell’onere pari al 4% dei compensi lordi.

Il versamento avviene con il sistema degli acconti (ognuno pari al 40%) e del saldo, secondo le stesse scadenze previste per l’IRPEF.

I professionisti dovranno avvalersi, al pari dei committenti generici, del modello F24 per il versamento dei contributi alla Gestione separata.

Aliquote contributive gestione separata

I contributi vengono calcolati secondo determinate percentuali (cosiddette aliquote contributive) comunicate annualmente dall’INPS con apposita circolare. Per l’anno 2021 le percentuali per la generalità degli iscritti alla Gestione separata sono pari al 34,23% di cui:

  • 33% a finanziamento dell’assicurazione IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti);
  • 0,72% a copertura degli eventi di malattia, maternità e per gli assegni familiari;
  • 0,51% a finanziamento dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL.

Da sottolineare che i contributi alla DIS-COLL sono dovuti dal 1° luglio 2017 da parte di tutti coloro che potenzialmente hanno diritto alla prestazione: collaboratori, assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio iscritti unicamente alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA.

Fanno eccezione all’aliquota generica del 34,23%:

  • I professionisti privi di una cassa di previdenza per i quali i contributi ammontano al 25% per l’IVS oltre allo 0,72% a finanziamento di malattia, maternità e ANF;
  • I soggetti iscritti sia alla Gestione separata che ad un’altra forma di previdenza obbligatoria (perché ad esempio lavoratori dipendenti) o pensionati, nei cui confronti vige solo l’aliquota IVS del 24%.

Tabella Aliquote contributive gestione separata INPS

Collaboratori e figure assimilate Aliquote Gestione separata INPS 2021
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll 34,23% (33,00 IVS + 0,72 + 0,51 aliquote aggiuntive)
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll 33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria 24%

 

Minimali e massimali gestione separata INPS

Cosa sono invece minimale e massimale INPS gestione separata? Si tratta degli imponibili minimi e massimi sui quali vengono calcolati i contributi, che per il 2021 sono:

  • Minimale gestione separata INPS 2021: euro 15.953 euro;
  • Massimale gestione separata INPS 2021: euro 103.055,00.

Come iscriversi alla gestione separata INPS

L’iscrizione alla Gestione separata deve avvenire solo in occasione del primo rapporto senza che si ripeta per tutti quelli successivi. Per iscriversi, l’assicurato può utilizzare i seguenti canali:

  • Web-servizi telematici (in questo caso è necessario SPID o CNS o CIE 3.0);
  • Contact center;
  • Patronati.

Quali prestazioni eroga la Gestione separata

Come anticipato, le prestazioni garantite dalla Gestione separata ai propri assicurati sono:

  • Pensioni (calcolate con il sistema contributivo);
  • Indennità di disoccupazione DIS-COLL;
  • Assegno per il nucleo familiare;
  • Indennità di malattia per degenza ospedaliera;
  • malattia;
  • maternità.
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NASpI: riordino della normativa e nuove disposizioni

NASpI: riordino della normativa e nuove disposizioni

La legge di Bilancio 2022, ha apportato importanti modificazioni e integrazioni alle disposizioni che disciplinano, rispettivamente, l’ambito di applicazione dell’indennità di disoccupazione NASpI , i requisiti di accesso alla prestazione, nonché la misura e la durata della prestazione medesima.

Con la circolare INPS 4 dicembre 2022, n. 2 l’Istituto illustra le novità legislative e le modalità di applicazione per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° gennaio 2022 e precisa che per evento di disoccupazione si intende l’evento di cessazione dal lavoro che ha comportato lo stato di disoccupazione.

Nella circolare sono inoltre individuate le diverse tipologie di destinatari della prestazione di disoccupazione NASpI : i lavoratori dipendenti, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito, con la propria adesione o successivamente all’instaurazione del rapporto associativo, un rapporto di lavoro in forma subordinata, nonché il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

Si ricorda che sono esclusi dalla tutela dell’indennità di disoccupazione NASpI , i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche Amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.

Si fa presente che gli operai agricoli a tempo indeterminato, essendo destinatari della prestazione NASpI esclusivamente per le cessazioni involontarie intervenute dal 1° gennaio 2022, possono accedere alla indennità di disoccupazione agricola in competenza 2021 qualora nel predetto anno abbiano maturato i requisiti di accesso legislativamente previsti per l’indennità di disoccupazione agricola, presentando apposita domanda, come di consueto, entro il 31 marzo 2022.

Indennità di maternità e congedo di paternità: le novità

Indennità di maternità e congedo di paternità: le novità

La circolare INPS 4 gennaio 2022, n. 1 fornisce le prime indicazioni amministrative sulle nuove misure introdotte dalla legge di bilancio 2022 (articolo 1, commi 239 e 134) in materia di tutela della maternità e della paternità per le lavoratrici e per i lavoratori autonomi e in materia di congedo obbligatorio e facoltativo di paternità per i lavoratori dipendenti.

Nello specifico, la norma (comma 239) dispone che alle lavoratrici autonome venga riconosciuta l’indennità di maternità per ulteriori tre mesi a decorrere dalla fine del periodo di maternità, a condizione che il reddito dichiarato nell’anno precedente l’inizio del periodo di maternità sia inferiore a 8.145 euro.

La legge (comma 134) rende, inoltre, strutturale il congedo obbligatorio di paternità e conferma i dieci giorni di periodo di fruizione del congedo obbligatorio di paternità previsto dalla legge di bilancio 2021. Confermata anche la possibilità, per il padre lavoratore dipendente, di astenersi per un periodo ulteriore di un giorno in sostituzione della madre durante il periodo di astensione obbligatoria che le spetta.

La circolare INPS definisce nel dettaglio destinatari, requisiti di accesso e periodo indennizzabile degli ulteriori tre mesi di indennità di maternità/paternità, e richiama le indicazioni contenute nella precedente circolare INPS 11 marzo 2021, n. 42 di riferimento per il congedo obbligatorio e facoltativo di paternità.

Sant’ Angela da Foligno

 

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Santa Angela da Foligno


Nome: Santa Angela da Foligno
Titolo: Terziaria francescana
Nascita: XIII Secolo, Foligno
Morte: 4 gennaio 1309, Foligno
Ricorrenza: 4 gennaio
Tipologia: Commemorazione

Vissuta tra il 1248 e il 1309. Nata a Foligno da buona famiglia, dopo il matrimonio condusse una vita mondana e sregolata fino a che non si convertì e si fece terziaria francescana; dopo la morte del marito e dei figli si diede completamente a Dio ed alla penitenza e nel 1291 divenne il capo di un grande gruppo di terziari maschi e femmine il Terz’ordine Francescano. Su richiesta del suo confessore fra’ Arnaldo, Angela gli dettò un memoriale delle sue visioni di estasi, nelle quali si rivela come una delle più grandi fra le mistiche.

Questa autobiografia spirituale mostra i trenta passi che l’anima compie raggiungendo l’intima comunione con Dio, attraverso la meditazione dei misteri di Cristo, l’Eucaristia, tentazioni e penitenze. Il Memoriale rappresenta la prima sezione di quello che noi conosciamo come il Liber, uscito in edizione critica a cura di Thier e Calufetti nel 1985. La seconda parte, nota come Instructiones, contiene invece documenti religiosi di vari tipo curati da diversi (ignoti) redattori, tra cui le lettere che Angela spediva ai suoi figli spirituali.

Il suo culto fu confermato nel 1693 da papa Innocenzo XII e canonizzata da Papa Francesco il 9 ottobre 2013.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Foligno in Umbria, beata Angela, che, morti il marito e i figli, seguendo le orme di san Francesco, si diede completamente a Dio e affidò alla propria autobiografia le sue profonde esperienze di vita mistica.

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