Archivi giornalieri: 24 gennaio 2022

Come consultare in anticipo il cedolino della pensione

Come consultare in anticipo il cedolino della pensione

 

Il 2022 si è aperto con il caro bollette di cui abbiamo spesso scritto sul Giornale.it. È anche per questo motivo che l’Inps ha già messo a disposizione dei cittadini un servizio per sapere in anticipo quando riceveranno la loro pensione, così da programmare spese e uscite varie.

© Fornito da Il Giornale

Ecco come funziona

Come si può vedere sul portale dell’Ente, il servizio dà la possibilità di consultare “il cedolino della pensione, verificare l’importo dei trattamenti liquidati dall’Inps ogni mese, conoscere le ragioni per cui tale importo può variare, accedere ad altri servizi di consultazione, certificazione e variazione dati”, come si legge sul sito. Si può accedere anche dagli smartphone e tablet tramite connessione internet e avendo a disposizione le credenziali Spid, Cie o Cns. Dopo essersi autenticati, la guida ideata per l’utente propone una serie di domande per confrontare gli ultimi due cedolini, visualizzarli, visualizzare l’elenco prospetti di liquidazione (Modelli TE08).

Oltre a questi, ci saranno tutta un’altra serie di elementi di fronte ai quali si ritroverà l’utente: “elenco deleghe sindacali; gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici; comunicazioni; dettaglio recapiti; modifica dati personali; riepilogo dati anagrafici; riepilogo dati; anagrafici e di pagamento; informazioni Posta Elettronica Certificata; variazione ufficio pagatore; visualizzazione e modifica dati anagrafici, indirizzo e recapiti; recupero Certificazione Unica; stampa Certificazione Unica”, come riportato da Pensionioggi.

Ecco le date per il ritiro della pensione

Come accaduto in altre occasioni, la turnazione prevista per rititare le pensioni presso lo sportello varierà in base anche ai giorni di apertura che potrebbero essere ancora condizionati dalla pandemia Covid-19. L’alternanza delle lettere alfabetiche comincia il 25 gennaio per A-B, 26 gennaio per i cognomi da C a D, il 27 gennaio dalla E alla K, il 28 dalla L alla 0. Infine, i pensionati i cui cognomi inizieranno con lettere dalla P alla R potranno recarsi all’Inps il 29 gennaio e quelli con iniziali S-Z sabato mattina 30 gennaio.

Per tutti i cittadini che avranno un’età di 75 anni o superiore che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali e sono soliti riscuotere la pensione in contanti, se non hanno delegato altri soggetti (parenti, amici, ecc.) al ritirno del loro importo pensionistico, possono fare richiesta ai Carabinieri delegati di ritirare e consegnare al domicilio la loro pensione.

Attenzione al green pass

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, per ritirare la pensione in Poste o in banca servirà il Green pass. Il premier ha apposto la propria firma in calce al Dpcm che, a partire dal prossimo martedì 1° febbraio, sancisce l’obbligo di esibizione del certificato verde a chiunque voglia recarsi presso uno sportello postale o bancario per ritirare il proprio assegno previdenziale.

il manifesto

INTERNAZIONALE

L’espulsione istituzionale delle donne afghane dalla sfera sociale

L’allarme degli esperti delle Nazioni unite. Con le politiche dei Talebani niente educazione né sanità, né libertà di movimento o di espressione. E «il futuro è nero». Aiuti e fondi bloccati, appello della Croce rossa. Ma la politica latita

A passeggio su una strada commerciale di Herat
 A passeggio su una strada commerciale di Herat

I Talebani stanno istituzionalizzando la violenza e la discriminazione contro ragazze e donne. Porta la firma di 36 esperti ed esperte dell’Onu la lettera di due giorni fa con cui vengono condannate le politiche dei Talebani, al potere dal 15 agosto 2021. «Siamo preoccupati degli sforzi, continui e sistematici, per escludere le donne dalla sfera sociale, economica e politica in tutto il Paese», scrivono i firmatari.

Preoccupazioni ancora maggiori «nei casi delle donne che appartengono alle minoranze etniche o linguistiche, come quelle hazara, tagiche, hindu o di altre comunità». Sono diverse le politiche che, direttamente o indirettamente, hanno creato o consolidato barriere per l’accesso delle donne e delle ragazze al sistema sanitario, all’educazione, o che ne hanno compromesso la libertà di movimento, di espressione, di associazione.

SCELTE A VOLTE SIMBOLICHE, ma dagli effetti concreti. Tra cui la chiusura del ministero per gli Affari femminili, la cui sede oggi ospita il ministero per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù; l’occupazione della sede dell’Afghanistan Independent Human Rights Commission; l’interruzione delle attività degli uffici dedicati all’applicazione della Legge contro l’eliminazione delle donne; la chiusura dei rifugi sicuri; le limitazioni per le lavoratrici nell’ambito umanitario e sociale (tranne quello della sanità e, in parte, dell’istruzione); l’intimidazione verso le donne più attive nella società, giudici, giornaliste, attiviste; gli attacchi, come due giorni fa a Kabul, contro le ragazze che protestano e rivendicano diritti.

OPPURE, ANCORA, IL BANDO sull’istruzione superiore per le ragazze. Ottenuto con uno stratagemma: annunciare la riapertura delle scuole superiori per i ragazzi, senza menzionare le ragazze, alle quali, da ben 125 giorni, viene negata l’istruzione.

La presenza dei Talebani al potere ha avuto riflessi anche nell’istruzione primaria e in quella universitaria. Per le bambine, molto dipende dalle province di residenza. Così, se nelle province di Herat, nell’ovest del Paese, e di Balkh, nel nord, le scuole primarie sono rimaste pressoché operative come prima, nel sud, nella provincia del Kandahar, si è registrato una presenza ridotta al 20%, nella provincia centrale di Ghor al 30%.

LE UNIVERSITÀ PUBBLICHE sono tutte chiuse. Quelle private, circa 130, sono rimaste perlopiù aperte, ma con tassi di iscrizione ridotti in modo significativo. Per ragioni sociali, economiche, psicologiche: a molte studentesse, provenienti dai distretti rurali, non è più consentito andare in città a studiare; molte famiglie non possono più permettersi di pagare le rette; non c’è più speranza nel futuro, le aspettative sono cambiate: si cerca di andar via, non si investe più nell’educazione.

«IL FUTURO È NERO», hanno dichiarato alcune donne ai ricercatori di Human Rights Watch e dello Human Rights Institute della San Jose State University, i quali hanno raccolto interviste nella provincia di Ghazni, tra Kabul e Kandahar, per il rapporto Afghanistan: Taliban Deprive Women of Livelihoods and Identity, reso pubblico due giorni fa. Rapporto che restituisce un quadro significativo dei cambiamenti concreti e che sottolinea come donne e ragazze siano in una tenaglia: da una parte le politiche repressive, violente e discriminatorie dell’Emirato, dall’altra la crisi finanziaria innescata dalle politiche degli Stati uniti e dell’Occidente, che hanno deciso di tagliare i fondi che tenevano in vita le istituzioni afghane. E di limitarsi all’aiuto umanitario.

CHE NON È SUFFICIENTE e non può sostituire i servizi della macchina amministrativa e statuale. Come ribadito da Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, e Martin Griffiths, sottosegretario per gli Affari umanitari dell’Onu, in una lettera a 4 mani del 16 gennaio. In cui, ancora una volta, si appellano alla comunità internazionale: lo stallo attuale equivale a una condanna per la popolazione.

MA LA POLITICA LATITA. Specie Washington, da cui molto dipende. Soltanto il senatore Bernie Sanders ha avuto il coraggio di prendere posizione, chiedendo che l’amministrazione Biden scongeli i fondi della Banca centrale afghana. Circa 9,5 miliardi di dollari. Per Sanders, servono «a impedire la morte di milioni di persone».

San Francesco di Sales

 

San Francesco di Sales


San Francesco di Sales

autore: Ambito campano anno: XVIII-XIX sec. titolo: San Francesco di Sales
Nome: San Francesco di Sales
Titolo: Vescovo e dottore della Chiesa
Nascita: 1567, Thorens, Savoia
Morte: 28 dicembre 1622, Lione, Francia
Ricorrenza: 24 gennaio
Tipologia: Commemorazione
Francesco nacque l’anno 1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas.

Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande docilità.

Fece i suoi primi studi ad Annecy, e di qui fu mandato a Parigi. Qui studiò retorica, filosofia e teologia presso i PP. Gesuiti. La sua vita era ritirata: frequentava la chiesa e i Sacramenti; fin d’allora fece il voto di castità.

Compiuti gli studi a Parigi, fu dal padre mandato a Padova per addottorarsi in legge. Quivi Francesco fu esposto a grandi pericoli, cui scampò felicemente con la sua forte volontà e l’aiuto di Dio in cui sempre confidava.

Il padre di Francesco aveva pensato di fare del suo figlio uno dei più stimati gentiluomini della società e gli aveva già ottenuto un posto distinto nel senato di Chambery, mentre gli andava preparando un ricco partito. Francesco invece era chiamato a ben altro, e svelò ogni cosa al suo precettore, incaricandolo di farne consapevole il padre. Molti furono gli ostacoli che i genitori gli opposero, ma vedendolo fermo nel suo proposito acconsentirono alla volontà di Dio.

San Francesco di Sales in meditazione

titolo San Francesco di Sales in meditazione
autore Carlo Maratta anno 1662 circa

Fatto Sacerdote, il Vescovo di Ginevra lo delegò a combattere l’eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Il nostro Santo ebbe da faticare e soffrire molto per quegli eretici, e corse pericolo più volte di essere assassinato, ma la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne, dicono, 72 mila. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, Francesco fu eletto a succedergli.

San Francesco di Sales consegna le costituzioni a S. Francesca di Chantal

titolo San Francesco di Sales consegna le costituzioni a S. Francesca di Chantal
autore Ubaldo Gandolfi anno 1769

Nel 1610 fondò l’ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal. Quando sentì di non aver più le forze d’un tempo e che la sua salute deperiva, chiese un aiuto per il governo della diocesi. Nonostante fosse ammalato, salì per l’ultima volta il pulpito di Lione nella vigilia del S. Natale 1622, ma il giorno dopo dovette mettersi a letto, con segni manifesti di apoplessia progressiva. Chiese subito gli ultimi Sacramenti, indi con fervore serafico ripetè alcuni passi della S. Scrittura, finchè il male gli tolse la parola e la vita, la sera del 28 dicembre. Non contava ancora 56 anni d’età, 20 dei quali passati nell’episcopato.

Egli è celebre per la sua incomparabile dolcezza, e per i libri che scrisse, ripieni di unzione divina.

PRATICA. Possiede la carità in grado più perfetto chi procura di condurre a Dio più anime che può, essendo lo zelo della salvezza delle anime il sacrificio più accetto che possiamo fare a Dio (S. Agostino).

PREGHIERA. O Signore, che per la salvezza delle anime, hai voluto che il tuo beato confessore e vescovo Francesco si facesse tutto a tutti, concedi, propizio, che noi ripieni della dolcezza della sua carità, diretti dai suoi insegnamenti e sostenuti dai suoi meriti, conseguiamo i gaudii eterni.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Francésco di Sales, Vescovo di Ginévra, Confessore e Dottore della Chiesa, speciale Patrono presso Dio di tutti gli Scrittori cattolici, che con la pubblicazione di giornali ed altri scritti illustrano, promuovono e difendono la sapienza cristiana; il quale se ne andò in cielo il ventotto Dicembre, ma si venera principalmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo.