Soldi e Diritti

Tax credit locazioni: modello comunicazione cessione del credito d’imposta

L’Agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello per comunicare la cessione del tax credit locazioni previsto dal Dl Rilancio

Con provvedimento del 15 febbraio, l’Agenzia delle entrate ha approvato il nuovo modello per comunicare la cessione del tax credit locazioni previsto dal D.L. Rilancio. Credito d’imposta che agevola le partite iva nel pagamento dei canoni di locazione di immobili non abitativi, durante l’emergenza coronavirus.

Il credito d’imposta può esser ceduto a soggetti terzi, compreso il locatore. Il bonus è stato oggetto di diverse modifiche normative. Da ultimo, la Legge di bilancio 2021 ha prorogato il bonus fino al 30 aprile 2021. Per le imprese turistico-ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator.

In considerazione delle novità previste dalla Legge di bilancio 2021, l’Agenzia delle entrate ha dovuto aggiornare il modello, per permettere la comunicazione della cessione, anche con riferiremo ai mesi fino ad aprile 2021.

Il tax credit locazioni nel decreto Rilancio

L’art.28 del D.L. 34/2020, prevede un credito d’imposta per i canoni di locazioni pagati da imprese, artigiani e professionisti durante l’emergenza coronavirus. Soggetti con ricavi o compensi non superiori a  5 milioni di euro nel periodo d’imposta chiuso al 31 dicembre 2019. La locazione deve riguardare immobili non abitativi. Rileva comunque la loro effettiva destinazione, senza che la classificazione catastale faccia la differenza.

Dunque, gli immobili devono essere destinati alle seguenti attività: industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.

Sono agevolati i mesi di marzo aprile maggio e giugno 2020. Per le strutture turistico ricettive con attivita’ solo stagionale il bonus spetta con riferimento a ciascuno dei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. I canoni devono essere effettivamente pagati e fino a tale momento non spetta alcun credito d’imposta.

Detto ciò, il credito spetta nella misura del:

  • 60% per i canoni di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo;
  • 30% per i canoni dei contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo.

Colui che richiede il credito d’imposta  deve presentare nei mesi agevolati  un calo di fatturato del 50% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Il requisito va verificato mese per mese. Ad esempio, in riferimento ad maggio 2020 rispetto a maggio 2019.Tale requisito non è necessario per coloro che hanno iniziato l’attivita’ a partire dal 1° gennaio 2019 o per coloro che hanno la sede operativa nei comuni nei quali era già in essere uno stato di emergenza.

L’utilizzo del credito d’imposta può avvenire principalmente in tre modi:

  1. nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa;
  2. in compensazione in F24 successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni;
  3.  può essere ceduto anche in misura parziale.

Sul punto 3), la cessione può essere disposta in favore del locatore o del concedente a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone da versare; di altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito.

La cessione del credito: indicazioni operative

Con il provvedimento del 1° luglio 2020, l’Agenzia delle entrate aveva fissato le modalità di cessione del credito d’imposta in esame. Con lo stesso provvedimento era stato approvato anche il modello per comunicare la cessione, insieme alle relative istruzioni.

I cessionari utilizzano i crediti d’imposta con le stesse modalità previste per il cedente. Nel caso in cui i cessionari intendano utilizzare i crediti in compensazione:

  • il modello F24 è presentato esclusivamente tramite i servizi telematici delle Entrate,
  • se l’importo del credito utilizzato in compensazione risulti superiore all’ammontare disponibile, l’ F24 è scartato;
  • non si applicano i limiti di utilizzo dei crediti d’imposta in compensazione  previsti dall’articolo 34 della legge n. 388/2000 e dall’articolo 1, comma 53, della legge n. 244/2007.

Con un ulteriore provvedimento del 14 dicembre il modello di comunicazione è stato sostituito. Perchè nel frattempo il credito d’imposta era stato oggetto di ulteriori modifiche normative.

Nel dettaglio, il bonus è stato esteso:

  • ai canoni di locazione del mese di giugno 2020, per le strutture turistico-alberghiere con attività solo stagionale, ai canoni del mese di luglio 2020, per le imprese turistico-ricettive fino al 31 dicembre 2020 (art.77, D.L. 104/2020, decreto Agosto);
  • ai canoni di locazione dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, per le imprese operanti nei settori riportati nell’Allegato 1 al D.L n. 137/2020 (art.8 del D.L. 137/2020, decreto Ristori);
  •  ai canoni di locazione dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, per le imprese operanti nei settori riportati nell’Allegato 2 dello D.L. 149/2020, nonché per le imprese che svolgono le attività di cui ai codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12 che hanno la sede operativa nelle cosiddette “zone rosse”(articolo 4 del D.L. 149/2020,decreto “Ristori-bis”).

Con lo stesso provvedimento è stata attivata la procedura che permette di comunicare la cessione del credito anche tramite il proprio commercialista o altro intermediario abilitato a prestare assistenza fiscale.

Tax credit locazioni, cessione del credito: nuovo modello di comunicazione

La Legge di bilancio 2021 ha prorogato il bonus fino al 30 aprile 2021. Per le imprese turistico-ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator.

Da qui, si è reso necessario aggiornare il modello di comunicazione della cessione del credito d’imposta. Per consentire la comunicazione della cessione del credito anche con riferimento ai mesi fino ad aprile 2021.

Con il provvedimento del 15 febbraio, l’Agenzia delle entrate ha sostituito il precedente modello di comunicazione e le relative istruzioni. La sostituzione riguarda il modello approvato il 14 dicembre scorso (vedi pr. precedente).

La comunicazione può essere inviata entro il 31 dicembre 2021.

Lo stesso modello di comunicazione è utilizzato per comunicare al Fisco la cessione del credito d’imposta negozi e botteghe, ex art.65 del D.L. 18/2020, Cura Italia.

INPS numero verde: richiesta appuntamenti, orari e contatti da cellulare e fisso

INPS numero verde: servizio telefonico di contact center (o call center) messo a disposizione dall’Istituto Previdenziale per svolgere molteplici servizi senza recarsi in sede o sul sito. Aggiorniamo questa guida con il nuovo servizio di richiesta appuntamenti per essere ricevuti agli Sportelli, con prenotazione data e ora dell’appuntamento in sede. Andremo inoltre a vedere come contattare il numero verde INPS da cellulare e da fisso, da Italia e da Estero, gli orari, l’elenco dei servizi disponibili via telefono per disoccupazioni, rilascio del PIN, maternità, ex Inpdap, ex Enpals, ex iPost, domande di pensione ecc.

Il call center è una valida alternativa ai servizi online e ai servizi allo sportello presso le sedi periferiche dell’Istituto, anche se ci sono lunghe code d’attesa anche qui. Ricordiamo infatti che tutte le prestazioni, compresa la NASpI possono essere richieste anche per telefono; serve anche in questo caso però il PIN dispositivo per poter concludere la domanda.

Vedremo quindi tutti i servizi e contatti disponibili, tipo INPS risponde, per chiedere informazioni all’Istituto via internet o il nuovo servizio di prenotazione appuntamento INPS. Ma prima vediamo quali sono i numeri da tenere a portata di mano per contattare l’INPS.

INPS numero verde da cellulare e da fisso

Il call center INPS può essere raggiunto sia da rete mobile che da fisso. I numeri da comporre e il costo della telefonata però sono differenti, infatti se da fisso la telefonata è gratuita, da mobile si segue la tariffazione applicata dai diversi gestori.

Discorso a parte inoltre per i Numeri Verdi INPS Europei, infatti è possibile contattare l’INPS al numero verde da tutta  Europa, ma a numeri differenti che andiamo ad elencare in seguito.

Qual è il numero verde INPS da cellulare?

Numero Verde INPS

Il numero verde INPS da cellulare è 06 164 164, come detto anche se si tratta di un numero verde, la telefonata però non è gratuita. Per parlare con l’INPS da mobile infatti, si segue la tariffa applicata dalle diverse compagnie telefoniche.

Qual è il numero verde INPS da fisso?

Numero INPSIl numero verde INPS da fisso è 803 164, si tratta di un numero di telefono verde e in questo caso la telefonata è completamente gratuita. Per parlare con l’INPS da telefono fisso quindi l’utente non paga nessuna tariffa al minuto, come nel caso della telefonata da mobile.

INPS risponde numero verde: orari

Il servizio telefonico INPS numero verde ovvero il Contact center o call center dell’Istituto Previdenziale è attivo nei seguenti orari:

  • dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 20;
  • il sabato dalle ore 8 alle ore 14.

Ovviamente anche se il call center INPS è raggiungibile da tutta Europa si fa riferimento all’ora italiana.

Contatti INPS: via Internet, email, Facebook e Skype

Oltre che ai contatti telefonici su elencati l’INPS risponde anche via internet (Voip), via Skype e via email:

  • INPS Skype: si può contattare il Contact center INPS dall’Italia e dall’estero anche con Skype. La chiamata è gratuita e il servizio è di tipo vocale e non video. Parla con INPS via Skype
  • Chiamare INPS via internet: si può chiamare il Contact center INPS via internet. Il servizio usato è via VoIP Parla con noi ed è disponibile da tutto il mondo. Parla con noi via internet
  • Contatti INPS email: è possibile contattare l’INPS via email, tramite la pagina INPS risponde oppure tramite uno dei contatti email delle sedi INPS sparse su tutto il territorio nazionale.
  • INPS Facebook: non si tratta di un vero e proprio contatto diretto, infatti non c’è il pulsante “messaggi” per contattare privatamente l’Istituto, ma in queste pagine ufficiali si possono inserire commenti per info generiche a cui si avrà quasi sempre risposta.
    • per la famiglia
    • Credito e Welfare dipendenti pubblici
    • Giovani
    • Lavoratori migranti

Numero Verde INPS: quali servizi

inps numero verdeIl Contact Center dell’Istituto risponde a richieste di informazione e assistenza da parte di lavoratori e pensionati INPS, di lavoratori assicurati all’INAIL e di utenti diversamente abili.

Si possono avere servizi informativi: sui contributi, sulla pensione, sulle domande di disoccupazione NASpI, indirizzi e orari degli uffici INPS, sul proprio cassetto previdenziale, su malattia e maternità ed altre prestazioni temporanee.

Servizi diretti: come richiesta di rilascio PIN, informazioni, domanda di NASpI, domanda di pensione, attivazione dei voucher, maternità e congedo parentale ecc.

Vi sono poi una serie di servizi automatici, per controllare lo stato di avanzamento delle pratiche presentate, ad esempio domande di naspi, maternità ecc, servizio automatico per la verifica dello stato dei pagamenti effettuati, Servizio automatico per la comunicazione del MAV per i contributi del lavoro domestico.

Potete trovare un elenco completo dei servizi tramite call center INPS nel file che alleghiamo a fondo pagina.

INPS Risponde: cos’è e come funziona

INPS Risponde

Segnaliamo infine INPS Risponde, l’ottimo servizio di assistenza online dell’Istituto messo a disposizione degli utenti registrati con PIN personale per ricevere informazioni.

Il servizio è rivolto a:

  • Dipendenti Privati;
  • Gestione fondi gruppi Poste Italiane (ex iPost);
  • Dipendenti Pubblici (ex Inpdap);
  • Lavoratori dello spettacolo e dello Sport (ex Enpals).

Dopo aver selezionato la categoria di appartenenza comparirà un ulteriore menù a tendina, dal quale si potrà scegliere l’argomento di cui si parla. Quindi si potrà compilare un campo di testo con la propria richiesta, ben dettagliata e specifica. Alla domanda potranno anche essere allegati dei documenti di supporto fino ad un massimo di 4 MB di grandezza.

Infine dopo aver compilato tutti i campi si potrà inoltrare la richiesta di servizio INPS Risponde, che verrà prontamente protocollata. Entro qualche giorno un consulente dell’Istituto provvederà a rispondere al quesito in maniera dettagliata. Ci sentiamo di consigliare questo servizio in quanto è veramente molto utile e ben fatto.

Prenotazione appuntamento INPS

Prenotazione appuntamento INPS è il nuovo servizio messo a disposizione dall’Istituto per evitare file e assembramenti agli sportelli territoriali dell’Istituto. Si tratta di un servizio automatico vocale, attivabile direttamente tramite il numero verde INPS ai numeri su indicati.

Dopo aver digitato il numero durante la chiamata si deve:

  1. selezionare la scelta “servizio automatico di prenotazione sportelli” al numero uno del menù vocale;
  2. inserire il codice fiscale della persona per cui si effettua la prenotazione e il motivo dell’accesso;
  3. indicare la sede territoriale INPS di competenza;
  4. scegliere il giorno e l’ora dell’appuntamento INPS;
  5. comunicare il proprio numero di cellulare. Questo è importante perchè su questo numero verrà poi inviato un SMS con i dettagli della prenotazione.

Se l’operazione andrà a buon fine arriverà quindi la conferma di prenotazione via SMS.

Il servizio di prenotazione appuntamenti INPS è disponibile anche:

  • online tramite la nuova funzione “Prenota” raggiungibile dalla propria Area MyINPS (accesso con PIN, SPID, CNS o CIE 3.0);
  • tramite il servizio “Sportelli di Sede – Le sedi INPS;
  • via App INPS Mobile attraverso la funzione Sportelli di Sede.

Numeri sedi INPS: come contattare le sedi territoriali

Dal 26 gennaio 2019 le sedi territoriali dell’INPS possono essere contattate tramite il contact center nazionale al numero verde come sopra indicato.

In tale data l’Istituto ha comunicato che si è concluso il passaggio dal vecchio al nuovo fornitore dei servizi telefonici delle sedi INPS.

Allegati: elenco numeri europei e servizi Call Center INPS

Come anticipato andiamo a fornire l’elenco dei numeri verdi per contattare INPS numero verde da tutta Europa e l’elenco completo e aggiornato dei servizi call center INPS (integrato INAIL).

download   Elenco servizi INPS Contact Center
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download   Elenco numeri INPS Europei
       » 11,8 KiB – 7.745 download

Furbetti del cashback: le imminenti misure anti-frode. Ecco cosa si rischia

In arrivo la stretta contro i furbetti del cashback, ecco cosa si rischia a fare i trucchetti. Ne abbiamo già parlato poco tempo fa, ma la rilevanza e l’attualità del fenomeno, unitamente alle novità degli ultimi giorni, impongono di affrontare nuovamente il problema. Stiamo parlando dei cosiddetti furbetti del super cashback, ossia coloro che hanno fatto ricorso ad alcuni ‘artifici’ allo scopo di aumentare in modo esponenziale le proprie transazioni giornaliere in via elettronica. Lo scopo è facilmente intuibile: scalare la classifica del bonus super cashback semestrale.

E’ infatti recente la denuncia dei benzinai – ossia i soggetti maggiormente presi di mira – che hanno fatto notare casi di automobilisti poco corretti; e che agiscono rasentando la vera e propria truffa. Per un pieno, c’è chi è riuscito a produrre ben 100 transazioni elettroniche.

Vediamo allora più da vicino che cosa sta succedendo e quali limitazioni potrebbero finalmente essere a breve introdotte, contro questi “accumulatori seriali” di transazioni cashback.

Furbetti del cashback: il caso dei benzinai presi d’assalto

Cashback di Stato 2021In queste ultime settimane, i dati parlano chiaro: il Piano Cashback sta ottenendo un buon successo; tanto che l’app IO, nel mese di gennaio contava più di 5,8 milioni di iscritti, con una previsione di crescita progressiva per il futuro. D’altronde, la possibilità concreta di ottenere un rimborso del 10% sui propri acquisti, ma soprattutto la possibilità di concorrere ai premi del super cashback di 1.500 euro per i primi 100.000 utenti che registrano il maggior numero di transazioni elettroniche, deve aver spinto molti consumatori a partecipare all’iniziativa. Compresi i più disonesti, ovviamente.

Infatti, anche in questi giorni i benzinai – ma la lista degli esercenti/negozianti di certo non comprende soltanto questa categoria – continuano ad essere presi d’assalto dai furbetti del cashback. Centinaia le segnalazioni un po’ in tutta Italia. I gestori di impianti scoprono scontrini chilometrici per incassi di poche decine di euro. Hanno a che fare insomma con chi effettua ripetute transazioni per importi totali irrisori.

La falla nel sistema del super cashback

Il meccanismo che permette di mettere in atto questo trucco ai confini della legalità, è molto semplice. E’ ormai risaputo che il sistema dei bonus in oggetto, oltre a permettere rimborsi fino a 150 euro, a fronte di un minimo di 50 transazioni cashless ogni 6 mesi, comporta anche un super bonus da 1.500 euro, nei confronti di chi  sarà semestralmente incluso tra i primi  100.000 registrati, con il più alto numero di operazioni cashless.

Ecco perchè è opportuno affrontare nuovamente l’argomento. Il problema di fondo è che al momento in materia sussiste un vuoto normativo, per il quale non è stato imposto dalla legge un limite massimo alle transazioni elettroniche per ciascun acquisto. Risultato:  i furbetti del cashback hanno margine di azione; dando luogo così a pagamenti multipli anche per la stessa spesa.

La semplicità del meccanismo è sotto gli occhi di tutti. Pensiamo al caso dei benzinai e degli automobilisti che fanno rifornimento. Agire indisturbati è assicurato. Basta infatti fare benzina self service, frazionando l’importo desiderato in tante piccole spese di un euro o poco più. In queste settimane, i furbetti hanno agito soprattutto di notte, per non farsi notare.

Il danno per gli esercenti è concreto

Se il trucco va a tutto vantaggio degli automobilisti poco onesti, per i benzinai il problema è di duplice natura. Infatti, da un lato questi ultimi debbono sopportare un costo maggiore per la carta degli scontrini, a fronte di valori minimi di spesa; dall’altro i benzinai corrono il pericolo che l’impianto si blocchi, nel caso la carta termini.

La Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti (FIGISC) è recentemente intervenuta, ricordando che sebbene la pratica in questione, seppur scorretta, non sia al momento illegale, detto comportamento dei furbetti del cashback comporta nuovi supplementari costi di gestione per i gestori; peraltro già colpiti dal danno economico da pandemia e conseguente lockdown. Tuttavia, se allo stato attuale non c’è una regola che vieti il frazionamento della spesa totale in tante piccole spese e scontrini, non è affatto detto che la situazione non cambi. Anzi.

Il Ministero dell’Economia, anche sulla spinta data dagli appelli delle associazioni di categoria, sta lavorando a contromisure ad hoc per contrastare queste pratiche disoneste da parte dei furbetti del cashback.

L’onere della commissione aumenta al diminuire del guadagno

La situazione è dunque la seguente. Se da una parte abbiamo l’incremento delle transazioni elettroniche come punto a favore della progressiva transizione digitale, dall’altra lo sproporzionato utilizzo dei pagamenti elettronici costituisce un indubbio ed oggettivo costo per tutti gli esercenti, che subiscono le pratiche scorrette dei furbetti del cashback. Tanto da comportare controlli e verifiche da parte dell’Agenzia dell’Entrate.

Più nel dettaglio, per ciascun negoziante/esercente – dunque benzinai inclusi – una transazione con pagamento elettronico fa scattare il pagamento di una commissione, che è di valore irrisorio se il margine di guadagno per una singola transazione è consistente, ma che diventa sempre più onerosa, laddove il margine di guadagno e l’importo stesso della transazione si assottiglino. A ciò si somma inoltre il danno a livello ecologico, rappresentato dall’eccessivo numero di scontrini emessi. Ecco spiegate le proteste dei benzinai di tutta la penisola e la conseguente iniziativa da parte del MEF.

Le misure in arrivo per combattere il fenomeno

In questo quadro in cui sembra che i furbetti del cashback possano continuare a farla franca, le Istituzioni stanno valutando le mosse da compiere. Tuttavia, è necessario fare presto. Infatti, la stessa società Pago S.p.A. non può intervenire drasticamente; in assenza di nuove regole ad hoc, più rigide. Quali potrebbero dunque essere le misure in arrivo? Vediamole in sintesi:

  • predisposizione di una soglia massima di transazioni, da potersi compiere in un solo giorno, presso un solo esercente. Si sta ragionando di porre non un limite al numero in sè di transazioni nelle 24 ore, ma un limite orario;
  • introduzione di una norma che consenta soltanto le transazioni di importi al di sopra dell’euro, in modo da impedire le microtransazioni, messe in atto dai furbetti del cashback;
  • introduzione di sanzioni ad hoc (non retroattive) per colpire i furbetti e previsione dell’esclusione dal programma di cui al Piano Cashback di Stato, con conseguente mancato incasso di rimborsi e premi.

Concludendo, è assai probabile, oltre che auspicabile, che dette misure – al vaglio del MEF  in questi giorni – saranno introdotte entro brevissimo tempo.


Programma Governo Draghi: le misure previste per Pensioni, lavoro, fisco

Il neo Presidente del Consiglio Draghi ha presentato al Senato il suo programma di Governo, che prenderà forma nei prossimi mesi attraverso provvedimenti e riforme nei limiti del potere esecutivo che la Costituzione gli attribuisce. Il programma costituisce quindi la base di partenza sulla quale il Governo chiederà la fiducia ai due rami del Parlamento, Senato e poi Camera.

Qui di seguito andremo a vedere in breve quali sono le misure previste su Pensioni, lavoro, fisco e ristori previsti per far fronte alla crisi economica derivante dalla pandemia e che servirà alla ripartenza e al rilancio dell’economia reale del Paese.

Programma Governo Draghi: le misure previste per Pensioni, lavoro, fisco e Ristori

Il PdC Draghi ha introdotto il suo discorso ringraziando il suo esimio predecessore Conte, che ha traghettato l’Italia in questo periodo buio dovuto alle note vicissitudini. Si è poi via via soffermato sui vari punti riguardo i vaccini, il rientro in sicurezza a scuola e poi il recovery fund. Non ci sono quindi dettami precisi, ma solo linee guide della sua idea di rilancio dell’Italia.

Questa si baserà sul rafforzamento dell’euro, sulla spendita in modo equilibrato e programmatico del recovery fund e sul ritorno graduale alla normalità.

A questo link è possibile vedere il video e leggere il testo completo del suo intervento al Senato.

Ristori 5

Fra i primi provvedimenti che il neo insediato Governo Draghi ci dovrà essere senz’altro l’atteso Ristori 5. Il Decreto molto atteso da imprese, professionisti e autonomi dovrebbe prevedere i nuovi contributi a fondo perduto allargati alle attività danneggiate dalla pandemia.

Non ci dovrebbero essere grossi scostamenti rispetto alle precedenti misure, quindi si attende continuità rispetto alle scelte del Governo precedente; questo per non deludere le aspettative di chi è in attesa di una boccata di ossigeno. Con il passare delle settimane si potrà anche cambiare linea e inserire nuove misure, più mirate e dettagliate, ma al momento è impensabile cambiare completamente il Decreto Ristori 5 rispetto a quello già preparato in fase avanzata dal Governo uscente.

Fisco

Il Fisco non dovrebbe avere grossi cambiamenti, nessuna riforma fiscale in vista quindi. Anche questo Governo punterà tutto sulla lotta all’evasione fiscale e all’abbassamento della moneta liquida in circolazione, anche attraverso mezzi premiali dei pagamenti con carta e altri mezzi tracciabili. Sui maggiori media di settore si è letto anche che potrebbe essere modificato il Regime Fiscale Forfettario, tanto caro alla Lega.

Nessuna flat tax in vista comunque e sembra scongiurata anche l’ipotesi di una patrimoniale, già auspicabile dalla Corte dei Conti nei giorni scorsi. In programma infine la revisione del sistema attuale di agevolazioni.

Lavoro e ammortizzatori sociali

Il discorso si fa più complesso rispetto agli ammortizzatori sociali, ovvero sulle integrazioni salariali e trattamenti a sostegno del reddito connessi alla sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza epidemiologica. Si dovrà infatti affrontare il nodo del blocco dei licenziamenti in scadenza il prossimo 31 marzo e che fino ad ora ha fatto da diga ai licenziamenti per la crisi economica.

Draghi ha sottolineato più volte la necessità di tutelare i lavoratori e di proteggere la capacità produttiva con liquidità immediata. Mentre la cassa integrazione è finanziata direttamente con fondi UE, per il blocco dei licenziamenti si dovrà trovare una soluzione attraverso l’incontro con le parti sociali.

Parità di genere

Grosso rilievo il PdC ha dato alla mobilitazione di tutte le energie del Paese nel suo rilancio che non può prescindere dal coinvolgimento delle donne. Il divario di genere nei tassi di occupazione in Italia rimane tra i più alti di Europa e quindi si dovrà intervenire per azzerare o diminuire questo divario. Solo in questo modo si riuscirà a garantire che le migliori risorse siano coinvolte nello sviluppo del Paese.

Il Mezzogiorno

Il Mezzogiorno d’Italia non può mancare in un buon discorso programmatico. Non si può infatti più prescindere dal rilancio del Sud per il rilancio del Paese intero. I punti riguardano aumento dell’occupazione (soprattutto femminile), benessere, autodeterminazione, legalità e sicurezza e sono la base della capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, invertire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne.

Reddito di cittadinanza

Sul reddito di cittadinanza le voci in circolazione parlano di una sua rivisitazione. L’RdC quindi non sarà smantellato, ma rivisto. Non si spiegherebbe altrimenti l’ingresso in maggioranza del  Movimento 5 Stelle e soprattutto l’ok all’esecutivo Draghi da parte del leader carismatico Grillo. Tanto che dopo l’incontro fra l’ex presidente della BCE e Grillo si è tornato a parlare di reddito universale noto in Nord Europa.

Pensioni

Nulla è trapelato sullo scottante tema delle Pensioni, anche se quando c’è di mezzo l’Europa è facile pensare al sistema pensionistico, soprattutto in ricordo dell’ultimo Governo tecnico a guida Monti. Anche se in questo caso la massiccia presenza politica dovrebbe essere una, seppur minima, garanzia che questa volta non saranno i lavoratori e pensionati a pagare il conto della crisi.

E’ previsto inoltre il rafforzamento degli strumenti di flessibilità in uscita e il rafforzamento del sistema della previdenza complementare.

Smart working

Anche se il Premier non ha affrontato questo tema, è celebre ormai la verve del neo ministro Brunetta nei confronti del Pubblico Impiego. In una della prime uscite il neo Ministro infatti  ha subito affermato che ci sarà uno stop allo smart working nella PA; e che quindi i dipendenti delle varie amministrazioni dovranno al più presto tornare in presenza.

Soldi e Dirittiultima modifica: 2021-02-18T18:37:19+01:00da vitegabry
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