Disabili

Disabili discriminati sul lavoro, l’Italia vicina a una nuova condanna Ue

L’Italia rischia sanzioni di carattere economico e un ulteriore deferimento alla Corte di Giustizia Europea per mancata applicazione di una sentenza della stessa Corte sulla parità di trattamento dei disabili sul lavoro.

A paventare la possibilità di multe per il nostro paese e di deferimento addirittura per violazione dei trattati sono state fonti interne alla Commissione europea: l’esecutivo di Bruxelles sta infatti valutando l’adeguamento della legislazione italiana alla direttiva 2000/78/CE in merito alla non discriminazione delle persone con disabilità sul lavoro, dopo che la Corte di Giustizia UE aveva condannato l’Italia nel luglio 2013.

Il nostro paese aveva recepito la direttiva col decreto legislativo 216 del 9 luglio 2003, ma il massimo organo giuridico europeo non ha ritenuto questa legge sufficiente e ha chiesto all’Italia in particolare di recepire meglio l’articolo 5 della direttiva, che riguarda le soluzioni e gli adattamenti ragionevoli che il datore di lavoro deve mettere in atto per favorire l’inserimento delle persone disabili. Altri problemi rilevati dalla Corte sono il fatto che le misure per l’impiego di persone con disabilità sono spesso lasciate a discrezione delle autorità locali e non sono adottate in maniera organica e che c’è un mancato accesso ad adeguata formazione lavorativa per le persone disabili.

L’Italia, in risposta alla sentenza del luglio 2013, ha adottato la legge 99 del 9 agosto 2013, che la Commissione sta ora valutando e che, se troverà di nuovo insufficiente, porterà a un secondo deferimento dell’Italia e a un rischio di sanzioni economiche. Ma al di là dei cavilli legali e delle battaglie giuridiche, a portare il nostro paese sul banco degli imputati è stato un ventiseienne paraplegico abruzzese, che nel marzo 2013 ha presentato una petizione al Parlamento UE per chiedere che il governo si desse una mossa nel garantire a lui e a tutti i disabili come lui un accesso al lavoro dignitoso.

Il disabile è tornato di nuovo di fronte alla Commissione Petizioni dell’Europarlamento, e ha purtroppo constatato che l’Italia non si sta muovendo abbastanza velocemente ed efficacemente su questo dossier, al punto che la DG Giustizia della Commissione Europea, non ha escluso la possibilità di una multa per il nostro paese, una volta terminati gli accertamenti di Bruxelles.

Anche la presidente della Commissione Petizioni del Parlamento UE, scriverà nei prossimi giorni una lettera al presidente del Consiglio Renzi e al ministro del Lavoro Poletti perché considerino della massima priorità l’adeguamento dell’ordinamento italiano alla legislazione europea in materia di occupazione per le persone disabili.

sintesi da Redattore sociale

Disabiliultima modifica: 2014-03-24T19:10:08+01:00da vitegabry
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